Maggio - associazione vecchia alassio

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Maggio - associazione vecchia alassio
ANNO XLVI - N. 5
Giovedì 18 Maggio 2006
€ 1,50
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
L’augurio
dell’A.V.A.
Il 28 e 29 maggio p.v. si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale, l’AVA. Per suo Statuto
non parteggia per alcun schieramento lasciando ai propri
Soci la più ampia libertà di
espressione. Il C.D. è formato
da persone di varia estrazione
Sociale e perseguisce un solo e
unico scopo, (senza legami di
partiti e schieramenti) il bene
di Alassio.
Ci auguriamo che amministratori ed oppositori governino la nostra città spogliandosi
delle ideologie e degli interessi
di parte.
Vari punti desideriamo che
vengano considerati e che abbiamo trattato ampiamente
sull’Alassino:
- Mantenimento e potenziamento della R.S.A. e dei servizi
Sanitari operanti all’Ospedale
Paccini
- Beni e lasciti dell’Ospedale:
Ferma opposizione alla vendita
se non dietro ad una ben ponderata valutazione su come e
dove vengono utilizzati i fondi
- Parcheggi: costruzione di
parcheggi a rotazione.
- Spostamento ferrovia: stazione ferroviaria ad Alassiosenza danneggiare le abitazioni.
- Alberghi: contrastare con
tutti i mezzi legali la loro trasformazione in abitazioni.
- Incentivare la costruzione
di abitazioni a prezzi equi perché la città non si spopoli ed
evitare nel possibile la trasformazione in mini-appartamenti
che alimentano solo la speculazione.
- Evitare lo snaturamento del
fronte collinare, così caratteristico, con la trasformazione
delle ville Inglesi ed altre in
anonimi condomini. Oppure
grandi costruzioni
- Salvaguardia della Torre di
Vegliasco e S. Croce.
- Salvaguardia delle mulattiere, sentieri e del verde.
Ancora molto sarebbero gli
argomenti da trattare, ma noi
non vogliamo proporre un cartello elettorale, chiediamo solo
in parte quello che molti cittadini ci raccomandano di evidenziare.
Chiunque vinca tenga presente sempre il bene incondizionato di questa nostra meravigliosa città.
L’A.V.A. rappresentando la
voce dei comuni cittadini, vigilerà perché le promesse vengano mantenute e collaborerà a
tutte le buone iniziative che
verranno proposte.
Floreat Alaxium
25 APRILE
Festa della Libertà e
Giorno della memoria
Con la presenza di numerosi
cittadini e ospiti, Autorità Civili,
Militari e Religiose, rappresentanze e Ufficiali del Comune,
religiosa il sacrificio di coloro
che offrirono le loro vite alle dissennate logiche della guerra
unendoli tutti in una preghiera
La cerimonia religiosa officiata da Mons. A. De Canis.
dell’ANPI e della C.R.I. con gonfaloni e bandiere, Alassio ha ricordato con una cerimonia,
semplice, toccante e significati-
al Padre di salvezza e resurrezione. Presente e partecipe al rito il Sindaco Arch. Marco Melgrati.
Assemblea ordinaria A.V.A. 2006
Si è tenuta nella sede di Via XX
Settembre, il 27 Aprile u.sc., dinnanzi ad una buona presenza di
Soci. Il Presidente Carlo Cavedini ha porto il suo saluto, ha ricordato i Soci defunti e l’ex Sindaco
Nino Testa e i militari italiani di
Nassiriya, poi ha tracciato brevemente, ma con chiarezza, la vita annuale dell’Associazione, attraverso l’attività del C.D., del
Giornale, delle varie manifestazioni culturali e sociali, fra cui la
visita a Genova e la consegna del
«Cuore dell’A.V.A.» al Card.
Tarcisio Bertone, la nomina del
nostro Socio, Rag. Gianni Braida
come Revisore dei Conti della
Consulta Ligure. Ha parlato delle
varie «tavole rotonde» indette
dall’A.V.A. su problemi specifici
(turismo, sentieri collinari, antincendio ecc.) per le quali ha
ringraziato per la collaborazione
prestata tutte le Associazioni cittadine; ha invitato i Soci e i simpatizzanti alla serata «Alassio fra
Musica e poesia» che si terrà nel
Salone parrocchiale il 23 Maggio
p.v. e al pranzo sociale al
Ristorante Castello dell’11
Giugno prossimo. Buona la situazione economica; zelante il
gruppo dei collaboratori per la
promozione, la composizione e
la spedizione del nostro mensile.
Tutto è stato approvato, senza
alcuna eccezione, all’unanimità.
Più accesa la seconda parte
con i suggerimenti dei Soci che
hanno invitato l’A.V.A. a restare
all’erta e a pungolare costantemente le Autorità: troppi spazi
pubblici sono irriverentemente
occupati da privati esercenti a
danno della viabilità e dell’ordine (piazzette, strade, lungoma-
re, passeggiate, come ultimamente in Piazzetta Beniscelli, un
vero scandalo...).
Troppi extracomunitari vendono bellamente la loro merce
con bivacchi stradali fastidiosi e
ingombranti. È giusto che possano vivere, ma con regolari autorizzazioni e quindi si auspica
un costante e più accurato controllo (dalla... stazione sino al
mare); troppi questuanti e persino con cani... di sesso diverso
che sporcano impunemente i
marciapiedi, le aiuole dei giardini di Piazza della Stazione e non
danno uno spettacolo edificante
in ogni senso!
Qualche perplessità è nata per
le due Piazze rimesse a nuovo o
in via di sistemazione. Si denuncia fortemente il pericolo che incombe su tutto l’arco collinare
che sta per essere distrutto e coperto da cervellotiche concessioni edilizie spropositate e si teme per l’eccessiva trasformazione di appartamenti in mini-alloggi, mentre molti giovani alassini
sono costretti a cercare alloggio
nelle vallate albenganesi. Le
Socie, Sign. Maggi Rabolli e Sign.
Patti chiedono un maggior controllo sulle caratteristiche urbane storiche e marinare della città
che sta velocemente perdendo
la sua fisionomia ed il suo fascino (vicoli, pavimentazioni, ostacoli per i pedoni, rifacimenti vari). Insomma, una serata proficua ed un ringraziamento generale per l’attività impegnata e costante dell’A.V.A. a cui va il plauso di tutti i Soci presenti.
Non poteva mancare, come al
solito, un «generoso» rinfresco,
prima della «buona notte».
Orazione Ufficiale dell’Avv. C. Bottelli Presidente A.N.P.I.
va il 61° Anniversario della Liberazione. La manifestazione,
svoltasi, come da programma ai
giardini di fronte al Palazzo
Al termine della funzione religiosa hanno avuto inizio le celebrazioni Civili con l’esecuzione
da parte del Coro e dell’Orche-
I Corpi Santi protettori di Alassio
Dal 5 al 7 maggio Alassio ha ricordato e in parte rivissuto quei
momenti del 1624 in cui le reliquie dei Santi Martiri cagliaritani sbarcarono sulla nostra
spiaggia e con profonda devozione furono trasportate nella
chiesa parrocchiale per essere
venerate dai fedeli. Le manifestazioni hanno avuto il culmine
nella solenne processione del 7
maggio, che ha rievocato, nella
suggestione dell’ora serale, il
percorso dal mare alla chiesa.
(continua a pagina 4)
Inaugurazione nuova piazza Partigiani
Il dott. D. La Corte giornalista e scrittore.
Comunale ha avuto il suo inizio
con la celebrazione della S.
Messa officiata da Mons. Angelo
De Canis che, nell’omelia, ha ricordato in chiave prettamente
stra dell’Istituto di 1° grado “M.
M. Ollandini” di Alassio di due
brani musicali di circostanza
(continua a pagina 4)
Taglio del nastro, lunedì pomeriggio ad Alassio, e inaugurazione: ufficiale della nuova piazza Partigiani, Di fronte a una folla attenta che ha gremito la piazza, dopo le presentazioni di
Rinaldo Agostini, l’alzabandiera
e la benedizione, ha preso la parola il primo cittadino Marco
Melgrati. Accanto a lui, per il ta(continua a pagina 7)
ELEZIONI
Liste a pagina 2
Martedì 23 Maggio 2006 - ore 21
MOSTRE
Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.)
Sala Carletti
XVI EDIZIONE DELLA SERATA CULTURALE
dal 16 al 30 maggio 2006
espone
Alassio fra Musica
e Poesia
INGRESSO LIBERO
Umberto Zullo
•••
dal 1° al 15 giugno 2006
espone
Luigi Sangiovanni
Pranzo
Sociale
Domenica 11 giugno 2006
ore 12,30
Ristorante Castè - Alassio
Prenotarsi entro il 9 giugno presso l’A.V.A.
Angolo
di
Daniele La Corte
Acrobazie
elettorali
La par condicio ci costringe ad
usare il bilancino. Count down
per le amministrative ormai scattato e “Angolo” a rischio, per evitare accuse di qualunquismo, così da costringerci a inevitabili
acrobazie per giungere a dire: le
squadre sono in campo, vinca il
migliore. Qui, però, non è solo
questione di migliori, ma di numeri. Le elezioni sono così, vince,
in ogni caso chi ha più sostenitori. In un discorso, forse prolisso,
ma obbligato dal clima elettorale,
verrebbe da elencare le cose buone e quelle non delle due parti in
tenzone. Oggi occorre essere bipartisan per non favorire o danneggiare né l’uno né l’altro. Tutti,
come la politica suggerisce o, ancora meglio, detta, hanno la vittoria in tasca. Un po’ di ottimismo
non guasta soprattutto se i programmi sono veri, realizzabili. Ma
rimanere sul serioso è difficile anche perché questa campagna
elettorale, seppure in sordina,
sembra una delle più tese degli ultimi anni. Si gioca tutto sull’ultimo voto e la ricerca spasmodica
del suffragio porta spesso a caccia di consensi che si incrociano,
anche involontariamente, tra destra, sinistra e centro. Unica speranza è che non accada come a
John Fitzgerald Kennedy che nel
corso di una campagna elettorale, a capo di una tavolata di supporter entusiasti lesse il telegramma che poche ore prima gli
aveva inviato il padre che, non
certo per scherzare, gli aveva sottolineato: «Caro figlio, non comprare un solo voto più del necessario. Che io sia dannato se voglio
pagare per ottenere una vittoria
elettorale schiacciante». E una
volta eletto presidente John
Kennedy, l’indimenticabile Jack,
quando i giornalisti gli chiesero
come si sentisse nella veste di
presidente degli Stati Uniti
d’America, rispose: «Lo stipendio
è buono e posso andare a piedi in
ufficio».
Non crediamo che per conquistare la poltrona di sindaco di
Alassio siano stati investiti, almeno in campagna elettorale, molti
quattrini. Non abbiamo visto ricchezza di manifesti e neppure di
cene luculliane, ma le promesse,
quelle sì, a vagoni. Ognuno gioca,
secondo i momenti, in attacco
piuttosto che in difesa. Ci sono i
soliti noti, ma anche tante facce
nuove che fanno ben sperare nella possibilità di un cambiamento
in consiglio comunale. Non auspichiamo altro all’insegna della democrazia e dell’alternanza, si
chiami questa maggioranza piuttosto che opposizione. Non facciamo commenti sui candidati anche se possiamo dire di conoscerli quasi tutti. Sono scesi in
campo mettendo il loro volto al
servizio dei due schieramenti
contrapposti e ciò vuole già dire
molto. Non critichiamo perché,
evviva la democrazia, possiamo
non votarli. Poi, non dimentichiamolo, chiunque poteva decidere
di mettersi in gioco per tentare di
prendere in mano le redini del
paese. Sentiamo tutte le campane, non limitiamoci ad ascoltare
soltanto chi ci è più simpatico.
Per avere le idee chiare non basta
leggere un solo giornale. È insufficiente comprarne solo uno, di destra o di sinistra. Occorre mettere a confronto le idee degli altri
per poi averne una tutta per noi.
2
«L'ALASSINO»
Giovedì 18 Maggio 2006
partecipazione
condivisione
confronto
trasparenza
Lista Civica
“La Casa delle Libertà”
Melgrati Sindaco
Lista Civica
“Alassio più Tua”
Il programma del Sindaco
Premessa
Nel presentare se stessi, la coalizione e il proprio programma non credo si possa prescindere da quanto è
stato fatto in questi 5 anni di amministrazione, e il programma stesso di “governo” della città non può non essere che la logica continuazione di un percorso già avviato, e che deve essere portato a compimento; e inoltre occorre ricordare che, pur non aumentando il livello di tassazione dei cittadini e i costi dei servizi (asilo nido, mense scolastiche, ici, tassa sulla spazzatura, retta di Poggiofiorito, parcheggi ecc.) sono aumentati i servizi alla persona con Alassio Salute, il centro di terapia iniettiva, l’Asilo del Nonno, il centro sociale
per Anziani, pur con una significativa riduzione dei trasferimenti dello Stato.
In questi cinque anni sono stati portati a compimento, appaltati o messi in cantiere con già i finanziamenti, privati o pubblici, un numero di opere impressionanti per quantità e qualità. È stato realizzato l’ampliamento del Porto, è stata aperta l’Aurelia Bis con la fontana, è stata realizzata la nuova Pinacoteca Levi, sono state realizzate le passeggiate verso il Porto, e verso Laigueglia sostituendo completamente la ringhiera
e l’illuminazione, l’ampliamento del Cimitero, la riqualificazione di Via Neghelli, piazza Araldi-Durante, la
riqualificazione di via Garibaldi a Borgo Coscia con il rifacimento di vico e piazzetta del Cantiere e il sagrato dei Cappuccini, l’illuminazione di tutto il fronte mare e degli ingressi della Città sulla via Aurelia lato
Albenga e lato Laigueglia, l’asilo di via Gastaldi, il nuovo parcheggio all’uscita dell’Aurelia Bis, quello di via
Neghelli e quello della “Piccola” della Stazione, nonché innumerevoli interventi di rifacimento di marciapiedi e di illuminazione, le opere di protezione del litorale e molti altri interventi cosiddetti minori ma non
per questo meno importanti. Sono in fase di apertura di cantiere, già appaltati e finanziati, il nuovo parcheggio di Moglio, il centro sportivo di Loreto, la ristrutturazione completa dello stadio Ferrando con sottostante parcheggio, il nuovo Teatro e Sala Congressi, il parcheggio di piazza Stalla, la continuazione del rifacimento dei marciapiedi e illuminazione di Via Dante e corso Europa. Ma soprattutto, e lo dico con orgoglio, abbiamo riconsegnato ai cittadini una Piazza come Piazza Partigiani, completamente rinnovata
nell’arredo urbano, libera da automobili e dotata di un parcheggio a rotazione interrato, che diventerà il
centro della vita della Città, unica in Liguria, sul mare. Abbiamo messo mano al Grand Hotel, monumento a
quaranta anni di inefficienza, incapacità decisionale e di ignavia per le passate amministrazioni, e la sagoma di quello che sarà nuovamente il “Grande Albergo di Alassio” sta emergendo in tutto il suo splendore dai ponteggi; il Grand Hotel sarà dotato di un centro termale di 1800 metri quadrati, il più grande in Europa
riservato alla talassoterapia, che contribuirà ad allungare la stagione invernale ad Alassio. Per riassumere,
abbiamo fatto, e soprattutto, abbiamo deciso. Fatte queste doverose premesse, passiamo a riassumere il
programma
“Alassio più Tua” è una lista civica che si riconosce unita nei valori della nostra Costituzione e si pone l’obiettivo della totale restituzione della città ai suoi abitanti attraverso la partecipazione, il confronto civile ed il pieno rispetto della legalità.
Questo PROGRAMMA condiviso costituisce lo strumento fondamentale di tale azione.
Sia la LISTA, sia il PROGRAMMA, nascono dalla consapevolezza dei profondi guasti arrecati alla nostra Città in
questo lungo periodo di Amministrazioni - Avogadro prima, Melgrati poi - che si sono caratterizzate, specialmente
negli ultimi anni, per scelte e metodi che critichiamo: clientelismo come sistema di governo; nessun interesse a risolvere i reali problemi di Alassio (turismo, parcheggi, depurazione, acquedotto, case ai residenti, sostegno sociale); spreco di risorse e denaro pubblico; edificazione selvaggia sulla collina; abusivismo tollerato e incentivato; soprattutto interesse personale in tutte le scelte amministrative.
Mediante un permanente dialogo con la cittadinanza e nella più completa trasparenza amministrativa presentiamo perciò agli Alassini le nostre PROPOSTE PROGRAMMATICHE
1. GESTIONE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO: L’ambiente è la vera ricchezza di Alassio e sulla sua bellezza si è costruita la fama e la fortuna turistica della città.
- un uso compatibile dell’intero territorio con particolare riguardo al problema della prima casa per gli Alassini;
- la salvaguardia delle spiagge, della costa e della collina, evitando ovunque interventi non finalizzati alla pubblica utilità;
- la tutela del mare anche tramite l’adesione al Consorzio per la realizzazione del DEPURATORE di Villanova
d’Albenga;
- il recupero e la tutela dei siti storici alassini più significativi, i quali rappresentano la nostra
tradizione e costituiscono per la città importantissime emergenze paesaggistiche. (Villa Hanbury, Villa Russa ad
esempio)
L’impegno centrale dell’Amministrazione consisterà nel risolvere i problemi del TURISMO Riteniamo che la
componente più importante della nostra offerta sia oggi rappresentata dalla qualità.
che passa in primo luogo attraverso la seria tutela dell’ambiente e del territorio, a premessa necessaria per un
rilancio del nostro turismo in un’ottica in cui la vivibilità della città diventa un bene comune, inscindibile, sia per i
turisti che per gli Alassini.
E’ indispensabile tutelare e potenziare il settore alberghiero e recuperare la piena dignità a tutta la galassia della ricettività extralberghiera. Per rilanciare i nostri più importanti comparti economici (ricettivo, spiaggia, pubblici esercizi, commercio ed artigianato) sarà alla base di ogni programma dell’Amministrazione la qualità del prodotto quale unico, possibile strumento per contrastare la sempre più irruente concorrenza internazionale.
Saranno impostate politiche di sostegno che vedranno impegnato non solo il Comune, ma -tramite esso- la
Provincia, la Regione e lo Stato centrale anche mediante l’impiego di fondi europei. La coerenza e la sintonia delle
loro politiche, sarà sicura premessa di successo.
2. GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE: si ritengono assolutamente prioritari gli interventi riguardanti:
il potenziamento dei parcheggi pubblici a rotazione, e particolare attenzione alle situazioni di
Moglio, Solva e Fenarina, investendo importanti risorse comunali per costruirli;
l’adeguamento dell’Acquedotto Comunale iniziando conporre in esercizio le condotte realizzate ormai da anni
e rimaste sinora del tutto inutilizzate.
Gestione delle Spiagge e del Demanio: le spiagge comunali devono essere gestite secondo le Linee
Guida della Regione Liguria. Devono anche rispondere alle richieste di una utenza varia, in gran parte di residenti ai quali garantiremo la gratuità dell’accesso:
Un Teatro per Alassio sul serio, non per propaganda: centrale, ottimale, meno costoso.
3. LA POLITICA SOCIALE e LA GESTIONE DEI SERVIZI
Priorità sarà riservata al settore giovanile, alla quarta età ed al mondo del disagio, provvedendo a: attuare i
principi del DLR sui servizi socio sanitari attivando lo Sportello del Cittadino, non solo punto di ascolto e di monitoraggio dei bisogni, ma anche uno strumento di soluzione dei problemi;
aumentare gli investimenti di risorse comunali - soprattutto in conto capitale - per estendere e migliorare i servizi alla persona, oggi limitati ai soli contributi regionali o statali;
ar ricoprire ad Alassio un ruolo importante ed adeguato alla nostra realtà sulle scelte di politica sanitaria, che
oggi ci vedono isolati e marginali.
Per rispondere alle richieste che da tempo i cittadini avanzano, a fronte di un carico fiscale e dei prezzi più elevato
rispetto al resto del paese, proponiamo alcune misure concrete:
diminuzione dell’ICI sulla prima casa,fino alla sua totale abolizione;
gratuità ai residenti per l’ingresso alle spiagge comunali, alle Società giovanili per l’uso degli impianti sportivi, ai
bambini ed agli adolescenti per la pratica degli sport prescelti;
Sostegno alle famiglie per i canoni di affitto e per l’accesso ai servizi, anche attraverso l’integrazione dei fondi
regionali e statali per gli studenti delle Medie e delle Superiori. per il Diritto allo Studio Universitario dei nostri giovani, affinchè a tutti sia facilitato l’accesso all’alta formazione, con strumenti quali il Prestito d’Onore e le Borse di
Studio. Riteniamo necessario un aumento delle esenzioni per la mensa ed il trasporto degli alunni dell’obbligo scolastico.
Particolare attenzione deve essere dedicata al mondo dei giovani e degli adolescenti: ci
impegniamo ad istituire l’Assessorato competente, con la CONSULTA PERMANENTE GIOVANILE come organo
consultivo, per proporre scelte quali la Gestione di alcune spiagge comunali quali “Circoli Giovanili” gestiti in modo innovativo, insieme alla realizzazjone di un Centro di Incontro Giovanile.
Alla nostra popolazione anziana ed al mondo dei disabili e del disagio dovremo dedicare particolare attenzione ed impegno, curando in particolare le loro famiglie e le esigenze fondamentali:
un Centro Anziani adeguato ed efficiente, dove siano possibili le attività ricreative e l’organizzazione di spazi;
istituzione di un Centro d’Ascolto che sappia essere di supporto alle famiglie per la soluzione dei problemi;
la sistemazione ottimale al problema della Casa Albergo per anziani autosufficienti: oggi “Poggio Fiorito” è minacciato dagli appetiti speculativi!
LA CULTURA E LA SOLIDARIETÀ; Alassio ha bisogno di una Rinascita Culturale che apra spazi alle Associazioni,
ai Circoli, alle aggregazioni di cittadini che, in ogni realtà, sono il motore e l’anima delle attività culturali più interessanti e coinvolgenti.
Le manifestazioni organizzate e sostenute dal Comune dovranno caratterizzarsi per la loro unicità ed il richiamo anche internazionale, per la loro efficacia nel divenire simbolo identificativo di Alassio e momento di attrazione nei confronti di un turismo sempre più esigente.
Vogliamo valorizzare le risorse esistenti: non in occasioni sporadiche di pura immagine, ma come motore della
vitalità culturale alassina. Pensiamo a Galleria Levi, Chiesa Anglicana, Palalassio, ma anche alla Sala Hanbury che
vorremmo ridiventasse il cuore degli incontri e del dibattito delle idee, al TEATRO, alle tante strutture anche private da valorizzare ed utilizzare in sinergia.
In “Alassio più Tua” che abbiamo in mente dovrà comunicare i valori di cultura, rispetto delle diversità e di
solidarietà che caratterizzano una socità generosa e civile.
A quanti condividono questa nostra scelta politica e programmatica e vogliono offrire a Alassio la possibilità di tornare ad essere una Città democratica, colta e civile. Chiediamo di votare per “ALASSIOpiùtua!” e per GIANCARLO
GARASSINO Sindaco di Alassio.
Per motivi di spazio il programma originale è stato sensibilmente ridotto, la versione integrale sarà disponibile presso l’ufficio elettorale del Comune di Alassio o presso la sede della Coalizione “Casa delle Libertà Melgrati
Sindaco” in Via Leonardo da Vinci
Lista dei candidati - Candidato Sindaco ing. Gian Carlo Garassino
Lista dei candidati - Candidato Sindaco arch. Marco Melgrati
Il Programma
TURISMO, SPORT E CULTURA
Più promozione e meno intrattenimento. Rilancio del marchio “Alassio”, con individuazione di Nuovi
Mercati e azione promozionale sugli stessi. Incentivazione per il turismo delle famiglie, e delle iniziative legate ad Alassio Bimbi. Miss Muretto in televisione su un network nazionale; ricerca, attraverso lo sport, i congressi nella nuova struttura Congressuale e altre iniziative, di nicchie di mercato per settimane a tema o
“stage” sportivi, durante tutto il corso dell’anno; semplificazione delle procedure di “Sportello Unico” per
incentivare gli ampliamenti alberghieri.
Potenziamento per il premio letterario “un autore per l’Europa” e “un Editore per l’Europa”; continuazione e sviluppo del premio Alassio Cinema; presenza sempre viva al Salone del Libro di Torino; con il nuovo teatro poi ci sarà la possibilità di svolgere al meglio la stagione teatrale invernale.
In ambito sportivo incentivo all’organizzazione di tornei sportivi per ragazzi. Con il centro sportivo di
Loreto si andrà incontro alle esigenze del calcio giovanile. Sempre maggiori incentivi per le società sportive.
LAVORI PUBBLICI ed EDILIZIA CONVENZIONATA
Ultimazione rifacimento di passeggiata Ciccione; pavimentazione del borgo Passo lato mare (pass.ta
Baracca) e budello, dal Grand Hotel alla piazza S. Francesco; rifacimento di via Diaz e del tratto di via Roma
da via Diaz a via Boselli. Rifacimento marciapiedi in via Marconi, corso Europa con sostituzione illuminazione; continuazione del rifacimento dei marciapiedi e della illuminazione con lanterne artistiche della via
Aurelia; ulteriore riqualificazione del Centro Storico, con pavimentazione dei vicoli rimasti; pavimentazione
via Milano lato mare e piazzetta a mare dei frati Cappuccini, con collegamento a mare con via Milano (zona Torrione); pavimentazione passeggiata del tratto di pass.ta Cadorna dalla discesa del porto fino all’Hotel
Lido, ampliamento e potenziamento strade collinari; continuazione dell’opera di eliminazione della barriere architettoniche; ampliamento dell’asilo di via Neghelli; secondo lotto di ampliamento del Cimitero;
monitoraggio e salvaguardia dell’arenile, attraverso dighe soffolte e ripascimenti mirati; potenziamento e
ammodernamento delle isole ecologiche, con l’introduzione di compattatori sotterranei; continuazione nel
rinnovo dell’arredo urbano (panchine, ringhiere, lampioni, cestini gettacarta cc.); restauro e ampliamento
del molo (pontile Bestoso), con una fontana tipo “Ginevra”; una fontana illuminata all’ingresso di Alassio lato Laigueglia e una lato Albenga; sistemazione accesso Aurelia Bis dalla rotonda fino a via Diaz..
Completamento del progetto del Porto Luca Ferrari con la creazione delle “cale” sul nuovo molo di sottoflutto e costruzione di sede per Circolo Nautico, Marina di Alassio e Scuola Vela; creazione di un moli di sottoflutto per il ripascimento della spiaggia di S. Anna. Realizzazione di un autosilo completamente pubblico, con parcheggio gratuito per i residenti nel periodo invernale, in piazza Paccini o nella zona del mercato
coperto.
Accordo con il Comune di Albenga per l’utilizzo della tubazione dell’Aurelia-bis, e realizzazione del collegamento della stessa con i tubi sotto la galleria dell’Aurelia-bis e la Vasca di Madonna delle Grazie, per
una integrazione totale dell’acquedotto perché Alassio non abbia mai più problemi idrici.
Individuazione di almeno due o più lotti in variante al P.U.C. da dedicare all’edilizia convenzionata riservata ai residenti, con la formula della cooperativa, per dare risposta alle esigenze dei giovani alla ricerca
della prima casa.
SOCIALE E VOLONTARIATO
Miglioramento delle strutture con particolare attenzione alla popolazione anziana ed ai bambini.
Assegnazione di contributi alle fasce sociali più disagiate. Politica di agevolazione tariffaria per i residenti
(parcheggi, spiagge, impianti sportivi, spettacoli ecc…); mantenimento sui livelli minimi di legge delle tariffe e tassazioni (ICI, mense scolastiche, asilo nido, campo sole estivo, acquedotto); ristrutturazione completa della Casa di Riposo di Poggiofiorito; incentivi al mondo del Volontariato
COGNOME
NOME
DATA DI NASCITA
PROFESSIONE
COGNOME
NOME
BALDUZZI
BEGNI
BERRINO
BIANCHI
BOGGIANO
BOGLIOLO
BRAGHERO
CANAVESE
CARBONE
CARLINI
FUI
GALLISTRU
GIORDANO
IEBOLE
MOSCA
NAPPI
QUADRELLI
RAGAZZINI
ROSSI
TESTA
MARINA in PIAZZA
FERNANDA ved. MUSSO
ANGELO
GIANNI
FRANCO
DOMENICO
MARCO
GIAN LUIGI
SYBIL
ENRICA in ZUNINO
DANILELE
CARMELA in TURBIGLIO
LUIGI
ANGELO detto EBOLI
AMEDEO
LEONARDO
MASSIMILIANO
GIOVANNI
RICCARDO
AGOSTINO
Alassio 10.10.1940
Brescia 15.01.1936
Alassio 01.02.1953
Alassio 28.07.1960
Alassio 03.12.1943
Alassio 08.12.1949
Alassio 05.03.1956
Alassio 10.08.1951
Sanremo 15.11.1980
Alassio 27.05.1942
La Spezia 25.02.1955
Usellus 03.02.1959
Ceriale11.04.1956
Alassio 14.06.1966
Alassio 04.07.1964
Molfetta 30.08.1945
Albenga 03.01.1975
Forlì 03.04.1955
Alassio 14.07.1975
Alassio 06.07.1955
Coltivatrice
Pensionata
Titolare Studio Fotografico
Agente pubblicitario
Ex Ragioniere capo del Comune
Dirigente d’Azienda
Responsabile Uff. Studi CSA
Ingegnere
Studentessa
Dottore Commercialista
Funzionario comunale
Casalinga
Impiegato Sistemi e Servizi telefonici
Titolare libreria
Commerciante
Ex Insegnante
Albergatore
Medico Pediatra
Dottore Economia e Commercio
Dottore Farmacista
AGOSTINI
AICARDI
CALO’
CAREGLIO BONELLI
CASSARINO
DE MICHELIS
DUZZI
GIARDINI
GIRALDI
INVERNIZZI
MAIELLANO
MANTELLASSI
ODDINO
ROCCA
SALVO
SCHIVO
VILLANI
VINAI
ZAVARONI
ZIONI
RINALDO
GIOVANNI
FABRIZIO
CORRADO
GIUSEPPE
ALDO
GABRIELE
ALDO
DOMENICO (MIMMO)
ROCCO
GIUSEPPE
ENRICO
DOMENICO (VANNI)
PIERO
MARCO
ERNESTO
LUCA
ANGELO
LORETTA
MONICA
ETÀ
anni 49
anni 53
anni 40
anni 36
anni 78
anni 41
anni 36
anni 77
anni 42
anni 35
anni 48
anni 49
anni 44
anni 68
anni 41
anni 49
anni 29
anni 45
anni 54
anni 40
PROFESSIONE
Commercialista - Cons. Usc.
Commercialista - V. Sin. Usc.
Commercialista - Cons. Usc.
Assicuratore
Avvocato
Assicuratore
Geometra
Insegnante di musica - Cons. Usc.
Assicuratore - Ass. Usc.
Consulente finanziario - Cons. Usc.
Confesercenti - Cons. Usc.
Albergatore - Cons. Usc.
Avvocato
Artigiano - Pres. Cons. Usc.
Interior designer - Cons. Usc.
Geometra - Cons. Usc. - Pres. Ass. Bagni Marini
Medico
Commerciante
Medico Pediatra - Ass. Usc.
Dott. in Legge - Ass. Usc.
A.N.
F.I.
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A.N.
F.I.
L.N.
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L.N.
A.N.
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F.I.
F.I.
Udc
Giovedì 18 Maggio 2006
Il nostro dialetto: debiti e crediti
(a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 11° - E DA NOI… COME SI CHIAMA?
Per continuare il tema generale potremmo fermarci su
molti altri termini nati in
Francia o in Provenza che sono
passati poi facilmente nel nostro dialetto ponentino (come
foulard, bleu, giónu, come busciún, scorsa, pegullu, sitrùn,
per far solo qualche esempio o
come tumata, selleru e safràn).
Qualche volta si è anche esagerato per la tendenza e la posa
abbastanza sciocca e frequente a franceseggiare ad ogni occasione per puro snobismo o
per stolida saccenteria. Di questo abbiamo trattato abbastanza. Ciò che ora interessa maggiormente il nostro dialetto è
piuttosto constatare come
spesso, molto più spesso di
quanto non si creda, un nome,
un termine (anche se analogo
al corrispondente vocabolo
straniero) assuma aspetti molto diversi e lontani fra loro
nell’ambito della stessa regione e della stessa provincia.
A volte ciò accade persino
(non lo crederete) dentro le
stesse «mura» di una città o di
un paese piccolo come un fazzoletto. Prendiamo, come
esempio significativo, un meraviglioso insetto «orante»,
bello da vedersi nel suo atteggiamento ieratico e sacrale, la
mantide religiosa, il cui nome
antico greco e latino fu proprio
«mantis», cioè indovino. I
Francesi la chiamano la «mante
religieuse», come noi, e persino in inglese è rimasta «mantis», ma in dialetto ligure... come si chiama?
Il grande Maestro, prof Pierleone Massajoli, amico nostro
e della nostra terra ponentina,
nella sua pregiata Rivista «R ni’
d’àigura» (No 40 del 2003) si è
divertito a raccogliere dei dati
interessantissimi. Cogliamone
alcuni. A Realdo la chiamano
«giungimàn Maria», a Briga
«avermaria de vigna», poco più
in là, a Mentone, «prega Dieu» o
anche «santacatarina», nel basso Piemonte «pregadio o pregàndola», a Genova «catainetta», a Triora «catarinetta», a
Borgio «cateinetta», nella valle
albenganese dell’Arroscia «catainetta zunzimàn»,a Ventimiglia e a Pigna «giacumineta», a Sanremo «giacumina da
zerbi», a Pietra Ligure «grilera»,
a Boves «cavaletta», nell’Alessandrino «gril du Signor», nel
Novarese, chissà perché, «santa falsa», più in là, in Istria e nel
Triveneto «saltamartin della
Madona». E, se volete, andiamo
avanti ancora: nel Veronese
«siora bestia» e, a volte, «santa
polonia», nel Trentino «filomena» e nel Bellunese «maria madalena».
Quanti nomi per una sola bestiola e così piccola, anche se è
bella a vedersi e il grande prof.
Massajoli, proprio per la pessima abitudine che l’insetto femmina ha di divorare avidamente il «suo» maschio subito dopo
l’amplesso sessuale, sottolinea che nella scelta stessa del
nome si passa «dall’ammirazione estetica all’attribuzione
all’animale di un’intercessione
verso la divinità e a volte anche
alla paura» e con l’arguzia finissima che più di una volta gli abbiamo riconosciuto nei suoi
«studi», aggiunge: «Mi stupisco
che non sia stata ancora presa
a simbolo di qualche movimento femminista!».
Abbiamo voluto soffermarci
sulla mantide, ma un analogo
discorso si potrebbe condurre
per numerosi altri casi, per la
coccinella, ad esempio (gaineta, babarota dar cu griz, bimbarolo, bestieta du bambin,
galinetta de San Pé, anginettu
ecc.) o per la lucciola: luseta,
masciamisciùn parpalussa,
lujerna o luzemetta, carambò,
lucambro, massucatta, masseta, lumln, nineta, arbascia. A
Genova la chiamano «ceabela»,
a Mendatica «scurlüsura», «basciaren» a Ormea e addirittura
in val d’Arroscia, a due passi
da noi, con un nome imprendibile e quasi irripetibile, sentite,
sentite... «scelebelarbascia»!
Non ho finito: a Laigueglia
«gaiona» e se ci troviamo nel
mio orto di Tovo San Giacomo
bisogna chiamarla «scurlüsua», se no non risponde!
Però, cari amici alassini, non
dimentichiamo che fra noi (come del resto anche nel Sanremese e a Oneglia) ha un nome dolcissimo e che gioia vederla accendersi e spegnersi in
una bella notte d’estate… Lo
conoscono tutti, è un nome notissimo. La chiamiamo «bassa
bassetta». Perché e da dove
venga non so, ma, ditelo anche
voi, è proprio un bel nome che
ti dà gioia anche solo nel pronunciarlo. Ma, a parte la bassa
bassetta, se volessimo indagare soprattutto nel campo degli
animali e degli insetti o in quello della botanica (specie nelle
piante aromatiche liguri o medicinali o alimentari e spontanee) ci sarebbe da riempire
quaderni e quaderni. Ne abbiamo dato solo qualche esempio
e lasciamo gli altri a chi volesse... divertirsi a modo suo.
Ministoria alassina: Una seduta consiliare del 1891
(a cura di Tommaso Schivo)
Cap. 4° - «Chi u nu cianze… u nu tetta»
Abbiamo intitolato questo
nuovo capitolo con un noto
proverbio alassino e di facile
apprendimento, proprio perché la richiesta del funzionario
ligio al suo dovere e in non floridissime condizioni finanziarie (come vedremo) dovevano
far breccia nel munitissimo
bunker o nel fortino amministrativo locale. Così l’esperto
Segretario comunale batte il
ferro caldo del suo interesse
sull’incudine comunale, ma
cerca e trova altre frecce per il
suo arco. E come se dicesse:
«Se non pensate a me, pensate
almeno all’avvenire della vostra città!». Ecco le sue parole
precise: «Dimodoché (ma dove
sarà andato a riesumare questa
antica congiunzione?) in
Alassio l’aumento di personale
è necessario (e qui abbiamo
una prova, un documento inconfutabile del movimento ambientale e turistico della nostra
città), perché richiesto dal fortunato incremento della città in
cui, grazie alle felici condizioni
climatiche ed alla eccellenza
della spiaggia, la colonizzazione forestiera va sempre più aumentando nelle stagioni estive
ed invernali. Perciò la Civica
Amministrazione deve contribuire, essa pure per la parte
che gli spetta, al miglioramento
del Paese!».
A questo proposito va ricordato che le prime cospicue famiglie inglesi residenti in
Alassio (ove fecero costruire
ville sontuose) erano giunte da
una quindicina di anni, specie
dopo la fortunata pubblicazione del romanzo «Il dottor
Antonio» di Antonio Ruffini e
dopo il completamento della
ferrovia (1872) che collegava
Londra a Parigi, Lione, Nizza e
3
«L'ALASSINO»
Genova.
Soprattutto la loro presenza,
il loro tenore di vita, l’accoglienza cordiale, ma non smaccata degli Alassini furono determinanti per la nascita e lo
sviluppo di un turismo che potremmo definire già di alta qualità.
Ma torniamo al Lusardi e al
suo sfogo rovente e serrato e
insieme riguardoso ed equilibrato: «Da quindici anni lavoro
qui con lo stesso stipendio...
Non si pretenderà che per il
personale secondario dell’Ufficio ne aumenti il numero a
mie spese!». In altre parole egli
ribadisce (cosa ovvia naturalmente) che non può accollarsi
la spesa di nuovo personale,
dato l’esiguo ammontare della
retribuzione mensile. E così
continua: «Non essendo stata
mutata, se non in minima misura, egli non può egualmente essere tenuto a variare quella
parte del contratto che concerne i pesi, se non in quanto essa
continui a mantenersi in una ragionevole proporzione, colla
parte retributiva, essendo contrario a giustizia che egli debba
spogliarsi affatto di quel poco
che gli rimane per accrescere,
nell’interesse esclusivo della
pubblica Amministrazione,
nuovo personale». Dopo tutti
questi dati tecnici, il segretario
Lusardi (il suo cognome non è
certo di origine alassina) che
nell’esposto si definisce semplicemente l’esponente, cerca
di «toccare» il cuore dei suoi datori di lavoro: «L’esponente ha
fatto e continua quanto umanamente è possibile fare. Egli non
ha badato a sacrifici, come non
ha misurato il lavoro e le difficoltà, operando con amore ed
abnegazione; ha lavorato
coll’impegno di chi compie un
dovere, col desiderio di mostrarsi all’altezza della fiducia
in esso riposta, coll’entusiasmo vero di chi mette coscienziosamente l’opera propria al
servizio del pubblico». Non esita nel dichiarare che ha «rigenerato» l’Ufficio, «traendolo dal
caos in cui l’aveva trovato e
con la coscienza di poter francamente affermare che non è
mai venuto meno al proprio dovere... ma che non può fare l’impossibile... con la numerosa
mole di lavoro». In certi momenti sembra che egli sia portato a piagnucolare, a lesinare
qualche soldarello in più, ma
non lesina frasi forti, come «imperiosa e imprescindibile necessità... di un bisogno generalmente sentito, di lentezze esiziali al vero e rapido miglioramento del paese» e finisce col
dire che «senza l’invocata riforma non sarà mai possibile avere un Ufficio corrispondente
per energia operativa alle presenti ed alle future esigenze».
E non manca di concludere
fermamente che «qualora le responsabilità oltrepassassero i
limiti del proprio dovere, non
permettendogli la tutela che
ognuno deve avere della propria dignità… si vedrebbe suo
malgrado costretto a dimettersi» e con un richiamo alla «assennata previdenza e all’amor
cittadino dell’Onorevole Consiglio... passa a sottoscriversi».
La nota porta la data
dell’Aprile 1891, ma non è certo un “pesce d’aprile”. Il Segretario Lusardi faceva sul serio.
Vedremo, nel prossimo capitolo, le considerazioni “pubbliche” sulle proposte dello zelante Segretario.
CRONACA DI ANDATE: MESE DI MAGGIO 2006
Fratelli d’Italia
I quotidiani regionali hanno
riportato la notizia che ad
Andate l’amministrazione comunale desidera dedicare un
tratto di strada che costeggia la
ferrovia a Padre Martello, grande figura di insegnante ed educatore scolopio, vissuto per
molti anni in città. La cosa mi
riempie di gioia perché la figura
di Padre Martello è stata importante per l’educazione di tante
generazioni di giovani e perché
il Padre stesso era appassionato di strade ferrate, per cui,
niente di più ben pensato.
Senonché. Senonché per fare
spazio al nome di Padre
Martello dovrà essere cancellato dalla targa stradale il nome di
un altro personaggio. Cioè non è
che gli dedicano una strada di
nuova costruzione. Cambiano
semplicemente il nome di un
tratto di quella precedente, che
era dedicata ad un giovane studente, morto (come si diceva allora) “per la patria” e cioè a
Goffredo Mameli. Ora, io dico la
verità: io amo l’inno nazionale,
anche se le parole, scritte da
Mameli sono un po’ retoriche,
antiquate, e la musica sembra
più adatta ad un “pezzo” per
banda che ad un inno nazionale.
Ma sia Mameli che Novaro, autore della musica, sono liguri,
ed io, pur vivendo ad Andate,
sul lago di Como, sono innamorato della Liguria e della Vostra
bella Alassio, per cui sono tifoso
di quell’inno. E mi dispiace che
proprio Mameli venga “spinto
più in là” da Padre Martello, che
da vivo non lo avrebbe fatto
mai, ed anzi avrebbe bacchettato chi ha avuto l’idea, essendo,
lui, uomo molto schivo e modesto. E mi spiace anche perché in
questi ultimi tempi Mameli è
stato già notevolmente maltrattato privatamente e pubblicamente. Il tutto è iniziato quando, in un convegno di un noto
movimento politico, è stata distribuita ai convenuti copia del
testo scritto dell’inno da cantare. E in quelle copie c’era un errore grossolano che da allora,
come un virus, ha invaso l’Italia.
Mi riferisco al verso “Stringiamci a coorte” che da allora
viene cantato abbastanza comunemente “Stringiamoci a
corte”. Ora è chiaro a tutti che il
significato è ben diverso. “Stringiamci a coorte” significa: “Mettiamoci in posizione serrata
d’attacco come i soldati di una
coorte romana” (in cui la “coorte” era una unità di combattimento composta da tre manipoli). Invece “Stringiamoci a corte” significa ahimè, “Stringiamoci alla corte di un signore, che in
cambio della nostra adulazione
e del nostro servilismo ci offrirà
benefici e ricchezze”.
Ora finché sbaglia a cantare
Totti, lo perdoniamo. Gli lasceremmo cantare anche l’elenco
telefonico purché segni ai prossimi mondiali; ma quando sentiamo uomini politici cantare “a
corte”, ci viene qualche dubbio
su certe atmosfere “cortigiane”
del nostro Paese. Ed ora vorrei
terminare questa mia lieve corrispondenza con un appello, anzi con un desiderio ideale rivolto con par condicio a tutti i candidati sindaci delle prossime
elezioni; a chi è sindaco in essere, a chi spera di esserlo in “fieri”. Il sogno, anzi il desiderio è
che Andate abbia un sindaco
(che può coincidere con l’attuale o essere un altro, con par condicio) che faccia il sindaco a
tempo pieno. Solo quello. Che
ad Andate il calzolaio faccia il
calzolaio il meccanico faccia il
meccanico, il farmacista faccia
il farmacista. E che il sindaco
faccia il sindaco. A tempo pieno.
Forse è già una cosa che succede, ma lo dico anche, con par
condicio, a chi si candida “contro”. Meglio dirlo prima; forse
sono in ritardo. Non so. Con
moltissima par condicio.
Andate ne ha bisogno. Credo.
Luca Caravella
IL REGISTA RIZZO PREMIATO AD AREZZO
Il regista alassino Beppe Rizzo
ha fatto il bis. Già vincitore lo
scorso anno alla rassegna cinematografica d’autore di Arezzo,
insieme a Gibba, quest’anno ha ottenuto ancora il
primo premio per il cortometraggio.
Rizzo, regista e curatore
da alcuni anni delle rassegne cinematografiche
alassine, ha partecipato
con successo alla XXXVII
esima Rassegna Nazionale
di Cortometraggi svoltasi
in Toscana ed organizzata
dalla Provincia di Arezzo:
«È stata una grande soddisfazione – dice Rizzo – per
una settimana ho partecipato in Toscana alla
Rassegna-Concorso alla
quale avevo partecipato
l’anno scorso quando vinsi il giglio fiorentino per “Grock”.
Anche quest’anno Gibba mi ha
portato fortuna: ho infatti parte-
cipato con l’opera: “Gibba nella
Cinecittà di cartone” ed è andata benissimo».
Va detto che quella di Arezzo
è una delle più importanti rassegne del settore, pertanto il successo di Rizzo va considerato
davvero notevole e gli elogi che
ha avuto sono stati molti: «Ho
avuto più complimenti dello
scorso anno. Era presente
Tonino Valeri, il regista del film
“Il mio nome è nessuno”,
che ha lavorato per tanti
anni con Sergio Leone,
che alla fine della proiezione si è alzato dalla sua
poltrona per venire a
congratularsi».
Valeri era anche presente alla premiazione
di Rizzo che è stato presentato al pubblico, nella serata finale, dallo
stesso presidente della
Federazione dei Cineclub d’Italia.
Al concorso hanno
preso parte 142 opere,
44 delle quali sono state
ammesse alla rassegna e
solo 10 di queste alla fine sono
state premiate.
Claudio Almanzi
AUTOREVOLEZZA E SERENITÀ
Gli insegnanti dell’Istituto scolastico M. M. Ollandini in un articolo, comparso sull’Alassino del
15-04-2006, hanno precisato alcune verità, che come cittadino
e come ex docente, condivido,
ben consapevole quanto sia gravosa la responsabilità civile, sociale, etica dell’insegnante
nell’ambito della collettività e
nei riguardi dell’individuo.
Comunque mi limito, per ragioni
logiche, a qualche breve riflessione, che una frase dell’articolo, di alto valore pedagogico, suscita. Si afferma, riferendosi agli
studenti che frequentano l’Istituto, “i ragazzi sono sereni”.
Negli anni 70 due adolescenti,
che hanno ricevuto l’insegnamento “medio” nella Scuola
Statale Alassina, sono stati… sereni. Oggi un figlio di uno dei
due, frequentante la scuola del
padre, è… sereno. Questa permanente “serenità”, in una fase
dell’esistenza umana venata da
una sottile inquietudine e toccata da un certo travaglio, sia pure
non continuo, deve, necessariamente essere motivata. Ebbene,
la motivazione primaria è l’autorevolezza degli insegnanti e dei
Presidi dell’Istituto alassino del
presente e del passato. L’autorevolezza del docente, che non va
confusa con l’autorità che impone né con l’autoritarismo che
schiaccia, non si identifica con
un dono naturale, bensì con una
conquista lentamente progressiva e matura, in cui convergono
tante componenti, depositate e
stratificate nella mente e nell’animo del docente stesso: sacrifici e sudore; studio e riflessione;
aggiornamento culturale e didattico costante ed ausilio di
qualche conoscenza sociologica e psicologica, rispetto dell’identità dell’allievo e della sua libertà, nonché riconoscimento
che egli è Persona, “id quod est
perfectissimum in tota natura”.
Ritengo che sia ormai evidente:
L’autorevolezza del docente
genera la serenità del discente,
la quale (sia ben chiaro) prima
di essere una condizione
dell’animo è una forma mentale,
un’acquisizione di serietà, una
vittoria, sia pur parziale, sulle
cose e sugli eventuali condizionamenti da parte delle stesse.
Ancora una nota di completamento al mio pensiero. La serenità dello studente-adolescente
non è fine a se stessa, ma la condizione di base perché inizi l’iter
della vita. Ad un certo momento
della crescita serena avviene,
sia pure non per tutti, nella mente del ragazzo o della ragazza un
qualcosa di meraviglioso: scoprono che la formazione culturale è “utile”, ma anche “bella”. È
ciò che il/la docente vigile e attento/a, cioè “autorevole,” si
aspettava.
Egli o Lei, in silenzio, cominciano ad approfondire i contenuti
culturali e a far cogliere qualche
valore storico, ideologico, esistenziale che li caratterizza. L’allievo, così, è “agganciato” e corre
sul binario della storia e della vita. Forse diventa più pensoso, ma
i suoi occhi sono sempre quelli di
un ex ragazzo sereno. L’insegnante ha vinto o, meglio, l’autorevolezza dell’insegnante consegna alla Società un “Cittadino”
che possa avere ben chiara la linea di demarcazione fra ciò
ch’egli è e ciò non, fra l’autenticità e l’inautenticità, fra l’essere e
l’apparire, fra il razionale e l’irrazionale, fra il vero e l’assurdo.
Tanto che elabori un ideale di
vita che realizzi nella concordia
la sfera intellettuale e la sfera
emotiva, i pensieri e gli affetti, le
esigenze sociali e quelle individuali. Sarà, così, certo che il giovane e la giovane avranno compreso il significato più vero della vita e della verità di sé e degli
altri.
Alla fine del percorso in due
autorevolezza e serenità si guardano alle spalle, senza fanatismi
né entusiasmi, sorridono: l’autorevolezza è divenuta serenità; la
serenità, col tempo e nel lavoro,
si trasformerà in autorevolezza.
Gerolamo Bogliolo
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
La disperazione dei proprietari
degli appartamenti
del condominio S. Mauro
di Corso Dante ad Alassio
Abito in un appartamento del
condominio da 49 anni, dalla data di fine lavori della sua costruzione, e con me altri proprietari
in età senile 81-82-84-93-95 anni.
Gli appartamenti sono 20, quasi
tutti di due camere, sala, cucina e
servizi; durante questi anni abbiamo accettato il disagio di
qualche giorno per lavori di ORDINARIA MANUTENZIONE.
Il 27 gennaio u.s. senza preavviso (il foglio che specificava
l’inizio dei lavori è stato messo
nell’ingresso il giorno 28) alle ore
8 un terremoto ha fatto tremare
tutto l’immobile, colpi di piccone
e il crollo dei muri ci ha terrorizzati, ed è durato fino alle ore 17
senza intervallo; da quella data
ogni giorno dalle ore 8 alle ore 17
sono continuati i lavori per demolire un appartamento di 88
metri quadrati e trasformarlo in
due minialloggi come specificato
nel
progetto
presentato
all’Ufficio Tecnico del Comune di
Alassio. Nel disegno si vedono le
demolizioni di alcuni pezzi di
pareti e nel totale dei metri quadrati hanno incluso la superficie
dei due balconi: uno in Corso
Dante e l’altro a EST sul cortile.
Non è specificata la data di inizio lavori e la durata. Ci siamo
trovati un Cantiere Edile al 4° piano; un montacarichi in Corso
Dante con in mezzo un bidone cilindrico grande come un deposito d’acqua di un grande albergo,
appeso come un impiccato e
sporgente sul balcone del 3° piano (quindi il balcone reso inservibile perché pericoloso); se un
forte vento dovesse far cadere il
detto cilindro le conseguenze sarebbero gravi. Tutto è stato fatto
senza chiedere permessi ai condomini, senza il rispetto per la loro età e per i sacrifici, fatti per anni, per acquistare il loro appartamento. La nostra rabbia è dovuta
perché si potevano evitare tutti
questi disagi, compreso l’ingombro del marciapiede con quel
grande montacarichi. Potevano
evitarci questa tortura che dura
da mesi e non si conosce quando
finirà; c’erano due famiglie disposte all’acquisto dell’appartamento che era NUOVO perché era stato abitato solo due mesi nell’estate del 1960. Necessitava solo della sostituzione delle avvolgibili
delle finestre che essendo sempre chiuse erano cotte dal sole
da 45 anni. Il prezzo richiesto era
esagerato perché avevano già
presentato all’Ufficio Tecnico il
progetto per farne due, e il prezzo di ognuno era quello che sa-
Voglio vedere
il mare!
Inizio Passeggiata CADORNA. Oh si vede la spiaggia e il
mare! Non c’è la barriera delle cabine! Che succede?
Forse il gestore di quella
spiaggia (fronte Hotel Lido)
va contro i propri interessi?
No, non credo proprio! Di sicuro rende più gradevole la
passeggiata sul mare!
Bagnini, seguite il suo
esempio! Alassio ci guadagnerebbe e, sono certa, anche voi!
A.T.
rebbe stato per l’alloggio intero. I
nostri giovani non riusciranno
mai ad acquistare un appartamento in Alassio neanche coi sacrifici, come abbiamo fatto noi.
Se si continua a lasciare la libertà
a quelli che arrivano ad Alassio
per fare grandi affari, perderemo
la nostra clientela che andrà nella Costa Azzurra per spendere
meno.
Per evitare questi abusi, il Comune di Alassio deve stabilire
delle regole. L’appartamento da
dividere in due mini-alloggi deve
superare i metri quadrati 120; fare un controllo sulla superficie
dichiarata nel progetto, vedere le
condizioni dell’appartamento,
l’anzianità del condominio e cosa
importante tenere conto dell’età
avanzata dei proprietari degli altri appartamenti.
Nel progetto deve essere specificato l’inizio dei lavori e la loro
durata. L’Ufficio del Comune che
dovrà inviare sul posto i suoi tecnici, addebiterà tutte le spese di
trasferta al richiedente del cambio d’uso.
Questo freno obbligherà le finanziarie, le agenzie e anche i privati a vendere gli appartamenti a
chi ha intenzione di tenerli interi
(PER ABITAZIONE) e provvedendo solo ad una MANUTENZIONE
ORDINARIA.
Quanto è accaduto al nostro
condominio non DEVE RIPETERSI, i risultati deleteri li abbiamo
sperimentati. Gli appartamenti
devono essere demoliti quando
sono immobili vetusti (non soggetti a vincoli). Alassio non può
diventare un cantiere edile in
ogni condominio.
G.T.
Ringraziamento
Tramite le pagine del giornale
“L’Alassino”, i condomini del
palazzo Battistina, via Privata
Neghelli, l0, desiderano ringraziare l’Assessore Rapporti con
la Cittadinanza, Dr.ssa Loretta
Zavaroni, sempre cortesemente
attenta alle segnalazioni del
Cittadino, e il Gruppo Volontari
della Protezione Civile di Alassio, per aver effettuato drastica
e competente pulizia nel terreno sito tra il nostro Condominio
e la proprietà Comunale di
Costa Lupara.
Ringraziando, porgiamo cordiali saluti.
Seguono firme
Giovedì 18 Maggio 2006
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Lettera aperta
Egr. Asse. ALL’AMBIENTE
Sig. Marco Salvo
E p.c.
Egr. Sindaco di Alassio
Arc. Marco Melgrati
Le scrivo al fine di richiamarLe un problema che, da
qualche tempo e senza soluzione, riguarda la Via Mameli
di Alassio. Lungo il tratto compreso tra i civici numeri 50 e
72, si riscontra, ormai d’abitudine, un considerevole quantitativo d’escrementi di animali
domestici, per lo più cani, che
imbrattano in modo sensibile
anche un’area pregevolmente
costeggiata da florida vegetazione arborea.
Questo stato dei luoghi, come può facilmente intuirsi,
evidenzia mancanza d’igiene e
deturpamento urbanistico in
una zona che appartiene al
centro cittadino ed è passaggio frequente di Alassini e turisti. Come Lei ben sa, infatti,
dalla Via Mameli si snoda, tra
l’altro, la suggestiva scalinata
che, dal “ponte dei profumi”,
porta all’Hambury Tennis Club
e al Parco San Rocco, due mete
note per il loro pregio artistico
e naturalistico.
Già nel 2003 il Sindaco, su
istanza di alcuni residenti della via, aveva riscontrato l’ineccepibilità delle rimostranze
addotte e si era impegnato a
garantire una corretta pulizia
dell’area. In tal senso aveva dichiarato di segnalare il proble-
Precisazione
ma al più presto, non solo agli
operatori della nettezza urbana, ma anche al corpo di polizia municipale, affinché gli
agenti si rendessero disponibili nel sanzionare debitamente i padroni che non ponessero attenzione preventiva o rimedio agli atti dei loro animali.
Nonostante i buoni propositi, però, la nettezza urbana
continua ad espletare una pulizia molto superficiale e, con
riguardo all’operato dei vigili,
considerando che miglioramenti non ce ne sono stati,
parrebbe potersi sostenere
che la loro azione non abbia
prodotto effetti significativamente dissuasivi dell’inciviltà
che i padroni non esitano ad
ostentare, assecondando con
indifferenza i bisogni delle
proprie bestiole.
Via Mameli rimane dunque
imbrattata e i suoi residenti
sono più che mai delusi per la
mancata attenzione manifestata nei loro confronti. Da qui
il presente tentativo di rivolgere a Lei, gentile Assessore,
un ultimo appello per risolvere una questione che, come
molte nel nostro Paese, ha la
sua causa, prima di tutto, nella
pochezza di senso civico dimostrata dalla collettività.
Nell’auspicio di riscontrare
gli effetti del Suo pronto intervento sul caso, Le porgo distinti saluti.
Andrea Sosso
Posso?
esprimere un elogio all’Amministrazione Comunale per l’apertura della bella piazza “Partigiani”? Mi sembra però che in essa dovrebbe figurare una “Stele”
commemorativa con incisi i nomi dei partigiani alassini caduti
per la lotta di liberazione; a fianco della quale una lampada votiva perennemente accesa e una
corona di alloro in bronzo starebbe bene.
Un elogio anche per aver rifatto la lapide al monumento ai
Caduti, di fronte al quale si dovrebbe però evitare che si esibiscano nello spiazzo dei giardini
saltimbanchi, cani ammaestrati
o serpenti o sagre con miss, salami, formaggi, vini e caramelle
varie. Un po’ di rispetto al monumento non guasta.
Posso sperare che per la stagione si intensifichino gli interventi di polizia contro i giovani
Nella foto pubblicata su
L’Alassino di Aprile u.sc. riconosco (accanto al Vescovo)
Monsignor Secondo Giovanni
Battista, zio di mia moglie
Secondo Maria, (e non il fratello del Vescovo come erronea-
mente scritto) e credo, alla destra della bandiera in alto guardando la foto, me stesso.
Grazie per averla pubblicata.
Un bel ricordo che non
avevo.
Mario De Michelis
XXV Aprile… (segue dalla prima pagina)
inneggianti alla libertà.
Ha poi porto un caloroso saluto
e ringraziamento ai presenti e in
particolare ai giovani il Presidente
dell’ANPI, avvocato Claudio Bottelli, che sul glorioso ricordo di
quel 25 Aprile 1945, ha esaltato i
valori della resistenza tutt’ora attuali e vivi nella nostra Costituzione Repubblicana.
Dopo aver invitato i giovani a
iscriversi all’ANPI al fine di perpetuare con loro l’ideale di Libertà,
conclude il suo intervento ricordando che in questi giorni a
Torino si sta celebrando il processo ad un ufficiale delle S. S. accusato di oltre 110 eccidi, pure nel
nostro territorio (tra i quali quelli
dei Martiri della Foce ad Albenga,
dove fu vittima pure il nostro concittadino Giovanni Schivo detto
“U BARELLU” e quello terrificante
di Vendone nel quale un’intera famiglia fu arsa viva in un casale) auspicando una giusta ed esemplare
condanna.
Viva emozione e compartecipazione ha suscitato l’interventi
del Dott. Daniele La Corte, giornalista e scrittore sulla Resistenza, nonché opinionista del
nostro giornale, che con parole
semplici ma incisive ha voluto
sottolineare, tra l’altro, come in
quel triste periodo e per un unico
ideale di unità e libertà lottarono,
fianco a fianco uomini di tutte le
ideologie e di come oggi, a causa
di inappropriati rigurgiti eversivi
si vorrebbe far ciò dimenticare
affermando però, che il tempo
non può cancellare la storia.
Infine tra la commozione generale e nel ricordo dei nostri martiri:
Filippo Airaldi - anni 23; Gianni
Battaglino - anni 24; Paolo Ferreri
- anni 18; Franco Gazzelli - anni 22;
Lorenzo Sollai - anni 20 e Sandro
Ferrando - anni 21 si conclude
l’orazione ufficiale.
Vengono poi premiate le classi
delle scuole Medie Statali “M. M.
Ollandini” e dell’Istituto Alberghiero di Stato vincitrici delle
Borse di Studio assegnate dall’ANPI. Presenti le Signore Presidi dei
rispettivi Istituti, Prof.ssa Nattero
Lorena e Trifoglio Marinella.
Alcuni alunni e insegnanti hanno
letto brani tratti dagli elaborati
premiati. L’intera manifestazione
si chiude con un ordinato corteo
in cui vengono deposte le corone
ai Monumenti e alle lapidi dei
Caduti e dei Deportati. Ancora una
volta e sempre “perché non si dimentichi”.
I CORPI SANTI (segue dalla prima pagina)
centauri fracassoni, i birrafondai che sino a tarda notte disturbano la quiete, e i bazar extracomunitari che infestano
piazze e vicoli con merce contraffatta, dai giocattoli alle borsette eccetera?…
Posso infine sperare che venga vietata la circolazione ad ogni
mezzo nella passeggiata a mare
e nel carrugio lungo (chiamato
budello dai foresti) in modo che
i turisti i possano passeggiare indisturbati e i commercianti lavorare in pace? Eccezion fatta
ovvio per i Taxi e la forza pubblica.
...e i clienti diretti agli alberghi.
Posso chiedere che vengano
recintate le aiole fiorifere di Via
Cavour per evitare che vengano
calpestate dagli animali a due e
a quattro zampe?
Silvio Viglietti
Ricordi e rimpianti
Molte volte mi capita di assentarmi da Alassio solo per
pochi giorni e, come torno, trovo tanto cemento in più e tanto
verde in meno. Mi prende un
nodo alla gola ed attendo la notte perché il buio, nascondendo
ciò che rimpiango, mi fa pensare che è stato solo un brutto sogno. Chi è nato ad Alassio non
può non avere nostalgia di quelle piazzette dove si giocava a
nascondino e dove gli anziani si
raccontavano le avventure di
mare. Nei “caruggi” diminuiva il
profumo della farinata solo
quando arrivava primavera e
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
dagli orti veniva ad ondate il
profumo degli agrumi. Forse è
un giusto dovere prendere il
passo con la modernità che ci
obbliga sempre a correre, ma
non dovremmo anche perdere
la MEMORIA delle cose belle
che abbiamo visto e vissuto.
Chissà se è utopia creare un binomio di passato e presente in
modo che, con tante case e garages in più, proprio gli
Alassini, onesti risparmiatori,
possano comprare casa ad
Alassio invece di emigrare magari a Pieve di Teco??
Fernanda
Accompagnata dalla banda cittadina la raccolta teoria di fedeli si
è fermata sul molo e con preghiere e canti ha invocato l’aiuto dei
celesti protettori. Nel pomeriggio, all’interno della chiesa parrocchiale di S. Ambrogio, ha avuto luogo la celebrazione eucaristica con la partecipazione della
Cappella Musicale e alla presenza
delle massime autorità del paese,
tra cui il sindaco, arch. M.
Melgrati.
Il 5 maggio, nella sala conferenze della biblioteca comunale, uno
scambio di idee tra relatori e pubblico ha messo a fuoco la storia e
l’evoluzione della devozione alassina per le sacre reliquie. Il coordinatore della riunione, prof
Giovanni Puerari, ha commentato alcuni documenti d’archivio
che riportano la speciale simpatia degli alassini per i martiri cagliaritani all’anno 1617, quando la
famiglia Moirano portò ad Alassio i resti di S. Antioco. Antonio
Carossino si è soffermato su alcuni aspetti della devozione alassina per i protettori e ha ricordato
i 21 colpi di cannone che echeggiavano nel borgo nell’anniversario di quel 1624 in cui la famiglia
Giancardi offrì ai fedeli un numero considerevole di resti dei santi cagliaritani. Santino Bruno Pezzuolo ha letto alcune sue composizioni in dialetto alassino, invocando la celeste protezione delle
preziose reliquie e rievocando le
interessanti tradizioni in parte
oggi riprese. In apertura di seduta è stato proiettato un filmato
eseguito da Beppe Rizzo intono al
restauro del dipinto raffigurante
S. Ambrogio, da sempre posto
nell’abside della chiesa. I lavori di
rinnovo e di messa a luce delle
parti originarie dell’effigie, sostenuti integralmente dal contributo
di Renata Vallò in memoria dei
suoi genitori, sono stati eseguiti e
minutamente illustrati dal restauratore alassino Giorgio Gavaldo.
Il parroco, mons. Angelo De
Canis, ha preso lo spunto dai due
avvenimenti, la ricorrenza della
festa cittadina e il restauro del
quadro, per approfondire in breve il significato ed il valore della
santità all’interno della chiesa. I
santi venerati dagli alassini sono
una testimonianza del fecondo lavoro dello Spirito Santo all’interno della società umana in ogni
tempo.
Sabato 6 maggio, nella chiesa
parrocchiale si è svolto l’evento
musicale in preparazione alla festa, alla presenza di autorevoli
personalità, l’assessore al Volontariato, dott.ssa Loretta Zavaroni, e il comandante dell’Arma
dei Carabinieri, luogotenente Di
Summa. Si sono esibiti tre gruppi
vocali: i Sualli, animatori delle
celebrazioni nella parrocchia di
S.Matteo a Laigueglia, che hanno
presentato alcuni gospel ed anche Jesus Christ Superstar; la
Cappella Musicale S. Ambrogio,
che ha interpretato un repertorio di musica polifonica, tra cui
1’Ave Verum di Mozart; e il gruppo di Dino Ferrari con i giovani
chitarristi, Damiano Schivo e
Aura Zuliani, e con la voce deliziosa di Rosanna Mainieri che ha
cantato alcuni brani melodiosi,
tra cui “Al mattino”. Il nostro
flautista, Gianni Gollo, ha interpretato con l’abilità e l’espressività consueta la Sonata per flauto solo di K. Ph. E. Bach. La presenza di cantanti lirici, Melissa
Briozzo, Paola Viara e Ivan Marino, tutti e tre ormai affermati
professionisti nel circuito locale
e internazionale, accompagnati
all’organo da Mauro Borri, si sono esibiti in brani di intonazione
religiosa, le Ave Maria più famose e, insieme, il Panis Angelicus
di C. Franck.
G.P.
Giovedì 18 Maggio 2006
5
«L'ALASSINO»
Rimme da noscia tèra
Cuntamune… ma…
(Dialetto Alassino)
Chi ciù... chi menu, tutti primma o pôi
pe’n mutivu o pe l’autru e n’embastimmu...
Cuntò de musse, a-a giurnò d’ancôi
a l’è cosa nurmale. Cunvegnimmu!
Cuntò de musse scì... ma muderai...
Musse giulive... a-a bôna... faite in cà...
dite tantu pe dì... aggaribai
quarcosa ch’à te sfiura e-a se ne và.
Vôri in tu çè di nosci dexideri...
Viaggi fai in tu mò da fantasia...
Moddu innucente de scacciò i penscieri
a vôte fìn cu’ün tuccu de puesia...
Nùn quelle prupinai da çerta génte
a base de marissia e de venìn,
dite pe invexendò de tanti a ménte
e metteghela méiu in tu stuppìn...
Nùn quelle ch’ì lezemmu in ti giurnali
o ch’ì sentimmu in ta televixiùn,
ch’autru i nu fàn che accrece i nosci mali
e in ciù te fàn passò da belinùn.
Cuntò de musse scì... ma muderai...
Musse giulive... a-a bôna... faite in cà...
Musse che in fundu i sàn de veritai
cumme ‘ste rimme ch’ì ve lansu là!
Domenica
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
di solidarietà
Domenica di solidarietà nel teatrino delle suore di Maria Ausiliatrice. Lo scorso 30 aprile la
Compagnia Teatrale Dialettale
Alassina ha riproposto alcune esilaranti scenette tratte dalle commedie di Gianni Croce. Sul palco si
è esibito anche il cantante Mario
Meli riproponendo alcuni evergreen. A sorpresa ha proposto anche alcune canzoni la cantante
alassina Domenica Vernassa, alcune tratte dal suo ultimo cd. Durante la serata sono stati raccolti soldi a favore della missione di
Ebolowa in Camerun. Referente
alassina è la signora Rina Ivaldi
che si è sempre impegnata in prima persona, recandosi anche in
Africa negli anni passati, con una
grande dedizione. In totale sono
stati raccolti 1.028 euro che serviranno per continuare nell’attività di assistenza nell’ospedale
della cittadina camerounense, oltre che per aiutare l’attività dei
volontari all’interno della missione salesiana e nelle carceri. Qui,
grazie all’opera di tanti, vengono
organizzati spettacoli e commedie, oltre che tornei sportivi, per
coinvolgere i carcerati in un principio di reintegrazione nella vita
sociale.
FRANCO DEL MASTRO - ADOLFO PISANO - GIULIO OLIVIERI - GIUSEPPE MIAZZA - GIUSEPPE
CARBONE - INGO SICCARDI - ALBERTO MICHERI - GIACOMO Ing. LAVAGNA - VINCENZO PASSEGGI G. BATTISTA CREMASCHI - ORESTE CATTANEO - ARMANDO PISANO - LUIGI VIGLINO - GIUSEPPE
GANDUGLIA (Pippo) - NICOLA SECCO (Culin). Anno 1957 circa.
Barbara Testa
Gianni Cruxe
RACCONTIAMONE... MA...: Chi più, chi meno, tutti prima o poi / per
un motivo o per l’altro ne imbastiamo / Raccontar frottole al giorno
d’oggi è cosa normale. Conveniamo! // Raccontare frottole sì, ma moderate... / frottole giulive, alla buona, fatte in casa / dette tanto per dire, garbate / qualcosa che ti sfiora e se ne và. // Voli nel cielo dei nostri desideri / viaggi fatti nel mare della fantasia / modo innocente di
scacciare i pensieri / a volte persino con un pizzico di poesia... // Non
quelle propinate da certa gente / a base di malizia e di veleni / dette
per confondere di tanti la mente / e poterli fregare bellamente... //
Non quelle che leggiamo sui giornali / o che sentiamo in televisione /
che altro non fanno che accrescere i nostri mali / e in più ti fanno passare per fesso. // Raccontare frottole sì... ma moderate / frottole giulive, alla buona, fatte in casa / frottole che in fondo sàn di verità / come queste rime che vi lancio là!
Gaèli de sô
(Dialetto Genovese)
L’ægua ciæa do rianetto
a scûggia carma, segûa
ombrezza da-i erboi do bosco
con gaibo gaèli de sô
se fan stradda lampezzando
comme e zimme do ’molitta
a sò voxe argentinn-a
a se mesccia a-o canto di oxelli
a-o tremâ de fêuggie
i mæ passi in sce l’ærba
un reciammo lontan
ghe fan compagnia...
Armando Causa
SPICCHI DI SOLE: L’acqua chiara del rivo / scivola calma, sicura / ombreggiata dagli alberi del bosco // con garbo spicchi di sole / si fanno
strada lampeggiando / come scintille dell’arrotino // la sua voce argentina / si mescola al canto degli uccelli / al tremolio delle foglie // i
miei passi sull’erba / un invito lontano / gli fanno compagni...
AVANTI TUTTA!
Pochi giorni ci separano dal
voto per il rinnovo del Consiglio
Comunale e per decidere chi ci
governerà nei prossimi anni.
Rimango assai pessimista sul futuro della nostra Città, alla luce
di quanto sta accadendo in questi ultimi tempi e vedendo, ovunque si giri lo sguardo, come si stia
perpetrando l’ultimo, irreparabile, scempio nei confronti di quello che era stato risparmiato negli
anni Cinquanta e Sessanta. La
collina è una groviera, un fiorire
di gru e cantieri, di terra smossa,
di scavi, di cemento. Decine di
betoniere agili come rondini solcano, a volte persino nelle ore serali (chissà perché?), le vecchie e
disastrate strade collinari tracciate negli anni Quaranta e rimaste pressappoco così, salvo qualche saltuaria mano d’asfalto. La
collina di Alassio sta subendo lo
stesso degrado che l’esile striscia costiera ha subito irreparabilmente cinquant’anni fa. E probabilmente è già troppo tardi per
rimediare a quanto sta capitando. La stessa congestione con cui
facciamo i conti transitando per
la città, in capo a pochi anni colpirà pure la quota dei trecentoquattrocento metri, portando
con sé quei problemi incancreniti che tutte le cittadine costiere
della Liguria da decenni fingono
di risolvere. E dovremo ringraziare i nostri lungimiranti assessori di oggi, come oggi stiamo ringraziando gli altrettanto lungimi-
ranti assessori di ieri. Ai nostri figli lasceremo in eredità solo il ricordo da cartolina di un’Alassio
che non esiste più. A chi giova
tutto questo? A qualcuno certo,
alla collettività no. Ma quel qualcuno probabilmente avrà saputo
tessere quelle fitte reti di interessi e promesse che gli garantiranno altri anni di sviluppo impunito, naturalmente per il “bene di
Alasio”!!!!
Intanto, le strutture rimangono obsolete e fatiscenti: tanti
proclami per l’acquedotto, ma la
stagione estiva è ormai praticamente iniziata e nulla è stato fatto, se non correre dietro all’ultimo guasto; tanti proclami per migliorare la pulizia urbana, tante
patetiche prese di posizione sulle colonne di questo stesso giornale da parte del “potere”, ma sono bastati i lontani giorni delle
vacanze natalizie o quelli più vicini del ponte pasquale per riassaggiare gli stessi aromi, per rivedere gli stessi spettacoli di
squallido untume e imperante
sporcizia. Pensate, in via Dante
non sono bastati due anni per
portare a termine un’isola ecologica, che a tutt’oggi è ancora inutilizzabile! Sicuramente quell’isola ecologica fa parte del 10% del
programma amministrativo che
la Giunta non ha fatto in tempo a
realizzare, come afferma sulle colonne de “La Stampa” il Primo
Cittadino. Peccato che, tra le
“opere ormai avviate”, egli anno-
(di Mimmo Ottonello)
veri anche il campo di Loreto, il
parcheggio dì Moglio e il teatrosala convegni, lavori che, invece,
l’osservazione quotidiana insegna sono ben lungi dall’ essere
“ormai avviati” (1)! Ma, si sa, a parole, è facile confondere la realtà
con l’immaginazione.
Troppe sarebbero le cose da
dire: molte città rivierasche si
stanno organizzando per eliminare quei semafori responsabili
della congestione del traffico nelle ore e nei giorni di punta; noi no,
li manteniamo in esercizio a cottimo; e se un inerme cittadino
esasperato chiede di poter essere ricevuto dal Comandante della Polizia Municipale per esternare le proprie considerazioni in
merito, per ben due volte l’appuntamento gli viene negato, assieme ad una buona dose di maleducazione da parte di chi risponde al telefono del Comando!
E poi gli scempi ambientali che
gridano vendetta verso tutte le
coscienze di buon senso, che ancora sopravvivono in questo
mondo di interessi personalistici
portati all’esasperazione: la ristrutturazione della villa S.
Giuseppe (addio parco...!), l’autosilo dell’ex convento delle suore di S. Francesco con i meravigliosi “giardini pensili” che
avrebbero dovuto sostituire gli
aranceti di un recente passato
(ma chi vogliamo prendere per il
sedere?); la straordinaria passeggiata Cadorna (un semplice
CONFERENZA ALLA SOMS DI ALASSIO
Ancora una volta «sugli scudi»
la SOMS di Alassio per una
Conferenza-dibattito di eccellenza, tenuta la sera dello scorso
28 Aprile dall’alassino dott.
Alessandro Bogliolo, Sostituto
Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Savona,
sul tema attuale e scottante:
«Diritto naturale all’autodifesa o
licenza di uccidere?», a proposito della modifica recente
dell’art. 52 e seg. del Codice
Penale. Moderatore di eccezione il dott. Daniele La Corte, giornalista conosciutissimo. Nello
storico Salone della Società
Operaia, stracolmo di uditori, il
Presidente della SOMS, Geom.
Enzo Barbera ha ricordato le vit-
time di Nassiriya con evidente
commozione, ha salutato le numerose Autorità civili, militari e
cittadine, il Sig. Parroco, il
Sindaco, il dott. Silvestri, la
dott.sa Zavaroni e tutti i presenti. A lui hanno fatto seguito, con
un breve saluto, il Sig. Sindaco,
Arch. Melgrati e l’Assess. Dott.
Loretta Zavaroni.
Subito dopo, il moderatore ha
introdotto la conferenza, citando una frase del Ministro
Castelli: «Da oggi i delinquenti
devono avere qualche problema
in più e le persone oneste qualche problema in meno»; ha citato la nuova Legge del 26 Gennaio
2006, entrata in vigore il 17
Marzo successivo, con conse-
guenze opposte in seguito a vari
“commi” aggiunti all’art. 52,
quindi ha lasciato la parola al
giovane Relatore che ha trattato
con grande efficacia e con precisi dettagli le diverse situazioni di
aggressione, di legittima difesa,
di stato di necessità, di difese
della propria vita o dei propri
beni ecc., ricordando il Codice
Zanardelli del 1889 e della nuova
Legge di legittima difesa, mutata
dopo 76 anni e persino sovvertita con norme oscure, che si prestano a decisioni aberranti. Ha
trattato dei diversi casi di aggressione ingiusta e di necessità
di difendersi, ma con certe misure, di legittima difesa reciproca, di aggressione in casa e di di-
fesa particolare e armata solo se
il pericolo è effettivo e provato,
di divieto di sparare alle spalle
dell’aggressore che fugge col
bottino e solo se il pericolo è
persistente, di difesa proporzionata e adeguata all’offesa, delle
diverse circostanze e dei casi diversi che vanno valutati ogni
volta.
Ha trattato di norme costituzionali, del bene della vita per
aggredito e aggressore e di beni
patrimoniali, di attacco e di desistenza dell’aggressore e di come ci si deve comportare e della difficile valutazione del tipo e
della grandezza dell’aggressione. In sostanza una legge nuova
o modificata, ma ancora confu-
sa, con disposizioni incerte che
non sempre soddisfano completamente. Si è trattato, ancora una volta (e anche in questo
sta il merito del sodalizio alassino) di una conferenza ad alto
livello, che ha interessato tutti
gli uditori, con i quali è seguito
un interessante e acceso dibattito.
È seguito un “rinfresco” offerto dal Comune ai presenti. Un
elogio ancora alla solerte ed utile attività della nostra benemerita Società Operaia di Mutuo
Soccorso.
t. s.
marciapiede, sbandierato come
passeggiata a sbalzo, che come
tale avrà avuto solo il costo, a carico della collettività), che costeggia due scempi urbanistici
terribili, già documentati in passato dal sottoscritto con foto su
questo giornale; il rifacimento di
diversi impianti di illuminazione
che coesistono tranquillamente
con i vecchi, i quali rimangono
attivi chissà con quale risparmio, sempre a carico della stessa
collettività…
Certo, c’è il nuovo Grand Hotel
e l’antistante Piazza Partigiani,
fulgido esempio di quanto
l’Amministrazione abbia agito
correttamente e con tempismo;
forse è vero, ma permetteteci di
sospendere il giudizio, per ora; è
ancora presto, auguriamoci che
non ci siano sorprese dietro l’angolo…
E allora? Cosa trarre da tutto
ciò? La legislatura che si conclude, legata al ritorno del mattone
in grande stile, passerà alla storia come la responsabile dell’ultimo degrado della Città; impuniti sono rimasti gli speculatori degli Anni Sessanta, impuniti resteranno quelli di oggi.
Vorremmo un po’ di silenzio:
chi agisce bene non fa proclami,
non mette manifesti, non si fa fotografare ogni volta che sposta
un sassolino: non ne ha bisogno.
E vorremmo qualcuno che lavorasse non per il suo partito, non
per se stesso, non per i grandi
gruppi economici locali o meno,
ma che lavorasse per un’entità
che purtroppo risulta un po’
troppo astratta... la Città!
Forse è un’utopia, forse ci stiamo già preparando a consegnare
ai nostri figli il pacco regalo di
un’Alassio vivibile soltanto nei
ricordi. Viene alla mente un celebre brano di Guccini “E il vecchio
diceva, guardando lontano, immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti, immagina i fiori. Nel brano, come nella realtà,
non ci sono responsabili di un
ambiente ormai completamente
devastato; allora avanti tutta! Ma
attenti, perché non resta molto
territorio da violentare, su cui lucrare, riciclare, ripulire… per il
bene della Città! Ovviamente.
(1)
cfr. La Stampa, anno 140,
num. l07, giovedì 20 aprile 2006.
6
«L'ALASSINO»
BONIFICA E SICUREZZA DEI SENTIERI
Visti i primi risultati del duro
lavoro fatto in sei mesi sui sentieri, la soddisfazione per noi
Volontari Boschivi è tanta che si
trasforma in entusiasmo e quindi in nuova energia lavorativa.
mettere che certamente la grinta e la passione da noi profuse
nei lavori avranno lo stesso entusiasmo dal Km 1,00 al (preventivato) Km 100,000.
Attualmente abbiamo rag-
Inaugurazione del “Sentiero del nocciolo”. Nella foto il presidente A.V.I.S. di
Fossano e il presidente A.R.E.S. di Alassio al taglio del nastro.
Saranno necessari alcuni anni
per arrivare al completamento
della “rete-di-sentieri” e alla
possibilità di percorrerli nella
sua interezza, ma già si incentivano le iniziative nell’ambito
escursionistico.
Ad esempio il trekking (di circa 15 Km), svoltosi domenica 26
marzo organizzato dal gruppo
A.V.I.S. di Alassio per il gruppo
A.V.I.S. di Fossano (Cn) al quale
abbiamo avuto il piacere di collaborare come “guide-supporter”, in tale occasione siamo stati notevolmente gratificati, soprattutto dalla sorpresa “creata” per noi dal capo-gita il “mitico” Mario Messa, il quale giunti
sul “sentiero del Nocciolo” l’antico “Lairette”…(nome che andrà rispettato), ci ha fatto trovare tutto predisposto per
l’inaugurazione, con tanto di taglio del nastro!... quel sentiero
lo conosciamo cm x cm (avendoci lavorato per ben 380 ore)
ma percorrerlo in anteprima
con un così consistente gruppo
di escursionisti, ci ha fatto provare una grande e appagante
sensazione, facendoci ripro-
giunto quota 10,00 Km bonificati, e a tal proposito… vorremmo
evidenziare dei dati molto eloquenti: per ripristinare EXnovo,
con interventi straordinari di
ricostruzione di ogni Km di sentiero il quale sarà percorribile
(mediamente) a piedi in 15/20
minuti… e in MTB in 5/8 minuti
è necessario intervenire con
una squadra di 4/6 Volontari
che devono lavorare (sodo) per
otto ore per quattro giornate…
ovvero quasi duecento ore di lavoro per consentire l’utilizzo di
pochi minuti di un sentiero.
Poi una volta ricostruiti, per
la manutenzione ordinaria
(sempre a Km) sarà necessario
intervenire ogni primavera con
una squadra di 6/8 operatori
per una giornata, ossia circa 50
ore.
Evidenziati questi dati, vorremmo trattare l’argomento, e
dare qualche consiglio, sul come affrontare il problema “manutenzione sentieri”: premesso
che durante i lavori di bonifica,
ciò in cui occorre soffermarsi ed
impegnarsi maggiormente, sono le rifiniture del lato sicurezza, vediamo fase per fase… dopo l’apertura della via, con l’eliminazione di erba, cespugli, arbusti, rovi, e quant’altro… si
passa a curare il fondo calpestabile/pedalabile e il lato a monte
di ogni tratto, picconando la
contro-pendenza creata da
smottamenti e piccole frane,
inoltre “armati” di mazza piccone e ascia si interviene sugli
spuntoni dei ceppi rimasti degli
arbusti tagliati, ma soprattutto
su quelli di pietre/rocce prominenti e pericolosi, per evitare
agli escursionisti di inciampare
ma principalmente per la
Una parte del gruppo A.V.I.S.
(continua a pagina 9)
Giovedì 18 Maggio 2006
Giovedì 18 Maggio 2006
INAUGURAZIONE PIAZZA PARTIGIANI
(segue dalla prima pagina)
glio del nastro, ha voluto l’ex sindaco-senatore Roberto Avogadro, i consiglieri dell’attuale e
della passata Amministrazione
con cui è iniziato il lungo Iter dei
lavori, oltre che Amalia Pelle, figlia dell’ex sindaco Sisto Pelle,
sotto la cui Amministrazione, nel
1968, è stato acquistato l’immobile del Grand Hotel.
strutturazione e riqualificazione
del Grand Hotel et di Alassio». ha
detto. Ha poi proseguito - «E’ stata poi scelta la proposta progettuale e gestionale della ditta
Conicos Italia spa. A novembre
de1 2003 sono cominciati i lavori di costruzione del parcheggio
interrato e della soprastante
piazza che oggi, primo maggio
Alassio, 1° Maggio 2006 - Inaugurazione della piazza Partigiani: il momento
del taglio del nastro; la signora Maria, moglie del sindaco, aiutata da Roberto
Avogadro. Attorno a loro consiglieri e assessori (Agostini, Zioni, vicesindaco
Aicardi, Maiellano, Salvo, Rocca, Invernizzi e Zavaroni, nonché Amalia Pelle,
in rappresentanza del padre Sisto, che, nel 1968, da sindaco, acquistò per il
Comune il Grand Hotel).
(FOTO SILVIO FASANO)
Alassio, 1° Maggio 2006 - La piazza Partigiani dall’alto nel momento della cerimonia di inaugurazione.
(FOTO SILVIO FASANO)
Prima di cominciare il suo discorso, il sindaco ha chiesto un
minuto di silenzio per i tre militari italiani uccisi a Nassirya. Per
celebrarne al meglio la memoria,
il trombettista della banda della
Nato, ensemble presente alla manifestazione, ha suonato il silenzio fuori ordinanza. Le bandiere,
appena issate, sono state abbassate a mezz’asta. Dopo la silenziosa partecipazione della piaz-
7
«L'ALASSINO»
2006 inauguriamo». Madrina della manifestazione la moglie del
sindaco che è salita sul palco con
i due figli. Ad accompagnare il taglio del nastro i musicisti della
Banda della Nato formata dai migliori elementi provenienti da
Italia, Grecia, Inghilterra e
America. (Da “La Stampa” del
3/05/2006). B.T.
Grande serata alle ore 21 con
una folla traboccante che ha as-
Adelasia: la Rosa più Piccola del Mondo
dedicata ad Alassio e alla Nazionale
Italiana Femminile di Pallavolo
Si chiama Adelasia dal nome
della principessa cui la leggenda
fa risalire l’origine di Alassio. È la
Rosa più piccola del Mondo, ultima nata dei Vivai Patrucco di
Diano S. Pietro, che è stata presentata ad Euroflora06. Svelato
dunque il nome di questo capolavoro della botanica ma anche
la dedica. La rosa più piccola per
la squadra più grande cita lo slogan che vede protagonista la
prevede una fitta serie di appuntamenti che culmineranno con il
raduno della nazionale maggiore
femminile ad ottobre e in un torneo internazionale che di poco
anticipa i Campionati Mondiali
di Tokyo.
In attesa di Bonitta e delle sue
ragazze a maggio nella città del
Muretto arriverà la nazionale
maschile Juniores per un raduno
e il torneo valido per le qualifica-
Nazionale Italiana di Pallavolo
Femminile.
E infatti la splendida Rosellina,
talmente piccola da stare in una
tazzina, è stata dedicata alla
Nazionale Italiana Femminile di
Pallavolo.
Per l’occasione a Genova sono
giunti infatti Marco Bonitta, allenatore della nazionale, Simona
Rinieri, capitana della squadra
accompagnata da Sara Anzanello, Elisa Cella e dal Team Manager Marco Bracci.
Si riunisce così il nome della
nazionale a quello della città di
Alassio, un legame sancito da un
protocollo d’intesa che unisce la
cittadina ligure all’attività della
Federazione Italiana Pallavolo,
alle sue nazionali, giovanili e
maggiori.
«Quello che mancava al nostro
team – ha commentato Marco
Bonitta durante la conferenza di
presentazione – era un portafortuna, ora finalmente l’abbiamo
ed è questa rosellina che ci accompagnerà nei prossimi appuntamenti».
Il lavoro della nazionale femminile è ancora lungo: «Quello
mentale – aggiunge Bonitta – è
già iniziato e l’atteggiamento è
quello giusto. A maggio inizieremo quello vero e proprio e quando arriveremo ad Alassio a settembre saremo pronti”.
Già perché il protocollo d’intesa siglato da Comune e FIPAV
zioni ai prossimi Campionati
Europei Juniores.
«Insomma Alassio e la Pallavolo – commenta l’Assessore
allo Sport del Comune di Alassio,
Fabrizio Calò – sono ormai un binomio che funziona e che si manifesta in una felice assonanza di
sport e turismo. La Rosellina
Adelasia è lo splendido coronamento di un’organizzazione che
consentirà ad Alassio e ad
Adelasia di volare in alto insieme
ad un’altra rosa: quella delle giocatrici della nostra nazionale».
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Ernesto “Nilo” Parodi e Augusto Fantini
Due artisti hanno esposto nel
mese di aprile scorso. Ernesto
“Nilo” Parodi, genovese residente in Piemonte può definirsi
“maestro” nel plasmare ferro,
vetro e lastre di plastica colorata: con questi materiali, soli o combinati, costruisce
lampade da tavolo
o da pavimento
(piantane) col fusto finemente lavorato in ferro, solitamente chiaro, e
la plafoniera in
plastica multicolore in originali forme; poi boccali e
vassoi in ferro brunito, bottiglie e
bicchieri in vetro
o plastica, naturalmente non usabili
come tali, ma come raffinate sculture, attrezzi, principalmente da cucina, con manici
del tutto originali.
Una gamma di oggetti dall’aspetto
vagamente
“Liberty”.
Augusto Fantini
è di Reggio Emilia,
si definisce “intarsiatore”, ma i suoi
lavori assomigliano più a “collage” in legno; infatti compone le
sue opere incollando su pannelli ritagli di “impiallacciatura”
(fogli sottilissimi di legno pregiato solitamente incollati a legno comune per impreziosire i
mobili) accostando magistralmente i vari toni di colore in
“quadri-tarsie”, raffiguranti scene agresti: contadini soli o in
gruppo, talvolta con animali da
cortile, aie o cantine con gente al
lavoro (pigiatura, lavorazione
del pane, ecc.), casolari, scorci
di paese, avventori in osteria, artigiani. Una tecnica originale e di
sicuro effetto, anche applicata
come decorazione a scatole e altri oggetti.
UNIVERSITÀ DELLE TRE ETÀ
DI ALASSIO
Testimonial di Alassio, per eccellenza, ma che seguirà la
Rosellina e gli appuntamenti
alassini della Federazione
Italiana Pallavolo Sarita Stefani,
Miss Muretto 2005: espressione
del naturale binomio della bellezza e dei fiori.
CONCERTO A.V.O. ALLA
CHIESA ANGLICANA
Alassio, 1° Maggio 2006 - Grazie all’interessamento di Carlo Tomagnini, alla cerimonia di inaugurazione di Piazza Partigiani è intervenuta la Banda della Nato.
(FOTO SILVIO FASANO)
za a questo lutto che ha coinvolto tutta l’Italia, il sindaco ha iniziato il discorso ufficiale, nel quale ha ricordato le tappe fondamentali del lungo iter che ha portato alla realizzazione della nuova piazza. «L’11 Aprile del 1996
è la data in cui è stato approvato
il confronto selettivo per la ri-
sistito compiaciuta al “primo”,
vero spettacolo l’esecuzione ufficiale della grande Banda della
Nato fra sorprese, applausi e
compiacimenti: Dal cielo migliaia di stelle stavano a guardare. Se son rose (come auspichiamo)… fioriranno.
A.V.A.
Domenica 23 aprile u.s. è stato
organizzato dall’A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri) ed
in collaborazione con il Comune
di Alassio (Associazionismo e
Volontariato) un concerto di musica classica presso la ex Chiesa
Anglicana. Durante la serata si
sono esibiti tre giovani musicisti: Giovanni Piana (pianoforte)
di Genova, Marzia Carbone (clarinetto) e Lavinia Carbone (chitarra) alassine, tutti allievi del
Conservatorio “N. Paganini” di
Genova. Giovanni Piana si è diplomato l’anno scorso col massimo dei voti ed ora frequenta il
Biennio specialistico di pianoforte. Marzia Carbone sta preparando l’esame del quinto anno
e parallelamente frequenta il liceo scientifico. Lavinia Carbone
sta per conseguire il diploma
(10° anno). Sono state eseguite
musiche di autori appartenenti
al periodo dal barocco all’età
contemporanea: Vivaldi, Mozart, Mercadante, Beethoven,
Paganini, Chopin, Hasselmans,
Blake, Briasco. I tre giovani sono
stati introdotti dalla presentatrice Barbara Testa e si sono distinti per la loro maturità artistica e per l’alto livello raggiunto in
questi anni. La Chiesa era gremita di pubblico entusiasta e soddisfatto. Si ringraziano per l’organizzazione Aureliana Leppori
(Presidente dell’A.V.O.), l’Assessore Loretta Zavaroni, Barbara
Testa e tutti coloro che, come i
volontari A.V.O., hanno permesso la realizzazione di questo gradito concerto.
Nel corso della serata è stato
assegnato “Il premio Amico
dell’A.V.O.” all’alassino Luciano
Raita.
Ha ormai raggiunto il ragguardevole ventitreesimo traguardo
annuale, con le tre consuete manifestazioni ufficiali di notevole
spessore: la grande Mostra finale delle opere di pittura, scultura e patchwork (docenti i Sigg.
M.T. Preve, F. Granducato e M.
Ciccioni), gentilmente ospitata
nella Sala Carletti dell’Associazione Vecchia Alassio e che
ha riscosso un grande afflusso
di visitatori e di compiacimenti;
inoltre l’ormai consueto grande
Concerto «Life is a cabaret» (voce Bruna Vietri, chitarra Matteo
Negrin, al pianoforte Eleonora
Mantovani) che si è tenuto il 28
Aprile presso l’Auditorium
dell’Istituto Salesiano, alla pre-
senza della Presidente Nazionale Unitre, Sign. Irma Maria Re,
giunta appositamente da Parigi
e, infine, il pranzo conclusivo
presso il Ristorante dell’Hotel
Aida, con consegna dei sigilli accademici ai Sigg. Docenti. Erano
presenti, oltre che la Presidente
nazionale che ha rivolto parole
di compiacimento per la nobile
e sontuosa attività della nostra
Unitre, accanto alla Presidente
Sign. Elena Dotti ed al Cons. Direttivo, il Sig. Sindaco, Arch.
Melgrati, l’Assessore alla Cultura, prof. Monica Zioni e il Presidente A.V.A., Sig. Carlo Cavedini.
Alla fine del mese di Maggio si
concluderà il 23° Anno Accademico con la gita annuale nelle
tre Repubbliche baltiche, quindi un breve riposo per tutti, per
tornare, ancora una volta, alla
grande opera di molti docenti
volontari in questa lodevole
branca dell’attività sociale di
Alassio. Il Consiglio Direttivo
Unitre ringrazia l’Amministrazione Comunale, in particolare
l’assessore alla Cultura, Padre
Walter e i Cappuccini, tutti i docenti e i discenti per il loro interessamento alla vita della nostra Unione ed augura una felicissima estate!
t.s. per Unitre Alassio
8
«L'ALASSINO»
Giovedì 18 Maggio 2006
CONFERENZE DEL CENTRO PANNUNZIO
INCONTRI CON L'AUTORE
In occasione del centenario della nascita di Mario Soldati
Rossana Bonadei e Matilde Dillon Wanke (A cura di):
“La Liguria oggi nello sguardo degli stranieri” Ed. Città di Alassio
Prof. Pier Franco Quaglieni - Sandra Berriolo - Volfango Soldati:
“Casa Soldati tra cinema e cucina”
Premio Pannunzio a Monica Zioni
È iniziato con un “fuori programma” questo convegno l’undici aprile scorso: la consegna del
“Premio Pannunzio per la Cultura” all’Assessore dott. Monica
Zioni da parte del presidente del
Centro prof. Pier Franco Quaglieni, consistente in un’artistica
targa d’argento con un profilo di
Torino inciso dal celebre pittore
Enrico Paulucci (che con Carlo
Levi ha fatto parte del gruppo “I
sei di Torino”). Il Premio, assai
prestigioso, è stato assegnato in
passato fra gli altri a Giovanni
Spadolini, Piero Angela, Paolo
Conte, Indro Montanelli, Marcello
Pera, Giorgio Forattini. La motivazione dice fra l’altro: “… Monica
Zioni con iniziative che resteranno nella storia di Alassio come la
Pinacoteca Carlo Levi, la Chiesa
Anglicana, la nuova sede della
Biblioteca, il Premio Alassio, ha
dimostrato impegno serio ed autorevole a favore della città di
Alassio ed ha saputo promuovere
l’immagine della città in modo serio e convincente, al disopra di
ogni forma di settarismo politico,
rendendosi benemerita testimone della cultura libera e della tradizione ligure”.
Il prof. Quaglieni ha poi affermato: «Alassio rappresenta un polo culturale della massima importanza, ha un respiro internazionale, mentre in molte città la cultura
è qualcosa di effimero. Il “Centro
Pannunzio” è intimamente legato
a Mario Soldati, che da bambino
veniva in vacanza ad Alassio, più
tardi tornava per andare a trovare
Carlo Levi».
Prende poi la parola il Sindaco
di Alassio arch. Marco Melgrati.
Egli ringrazia e dice che il turismo
culturale è un “turismo di nicchia”
ma della massima importanza.
L’assessore Zioni ringrazia a sua
volta. La vice direttrice del Centro
dott. Anna Ricotti, che ha condotto il convegno, ha poi presentato l’ospite: «Chi meglio del dott.
Volfango Soldati poteva scrivere
questo libro?» (“Cuore di cuoco Una “dolce vita” tra cinema, avventura e cucina” ed. Hobby &
Biblioteca Civica di Alassio, 11.4.2006 - In occasione della presentazione del
libro “Cuore di Cuoco” di Volfango Soldati (figlio del celebre regista Mario) il
prof. Pier Franco Quaglieni ha conferito il Premio Pannunzio all’assessore
Monica Zioni per la costante dedizione alle iniziative culturali di risonanza anche internazionale partocinate.
(FOTO SILVIO FASANO)
Work), proposto per l’occasione.
Il prof. Quaglieni ha proseguito:
«Dei tre fratelli Soldati Volfango è
quello più legato al padre. Mario
era affezionato a pochi luoghi, ma
aveva sempre voglia di cambiare.
Volfango è un giramondo, un cuoco non solo per passione. Mario
nelle sue trasmissioni televisive ci
ha fatto conoscere la “cultura del
cibo”».
A Sandra Berriolo, esperta di
alimentazione, il compito di intervistare l’ospite: «Questo è un libro
delizioso, una storia alimentare
raccontata da Volfango. Normalmente queste storie sono monotone, questa è estremamente vivace, densa di avvenimenti e personaggi celebri; va in crescendo, è
piacevole a leggersi, la seconda
parte è dedicata a 44 piatti personali. Apprezza tutto quanto è
“mangiabile”, ogni posto ha il suo
cibo».
Volfango Soldati risponde: «Fra
la cucina milanese e quella romana c’è una differenza di base: il
burro e l’olio. Con i miei genitori e
i miei fratelli abbiamo vissuto
principalmente a Milano e Roma.
Ho sempre cercato la calma e la
tranquillità, ma per vari motivi ho
fatto il fotografo, l’attore, il regista
e ho viaggiato in Europa e Nord
America, per approdare a Bologna, città della cultura e crocevia,
dove tutti passano, sia che vadano a Sud a Nord a Est e a Ovest.
Federico Fellini è la persona più intelligente e sensibile che abbia conosciuto. Sono venti anni che cucino, a Bologna ho aperto un ristorante. Papà mi ha insegnato ad
affrontare il rischio, a non essere
abitudinario e ad avere la forza di
cambiare. Il 17 novembre prossimo sarà il centenario della sua nascita, è stato costituito un
Comitato Nazionale per celebrarlo e io sono stato chiamato a presiederlo: abbiamo in programma
di onorare lo scrittore, il regista, il
personaggio televisivo, l’uomo di
cultura (in particolare di quella
del cibo), ma soprattutto l’uomo
Mario Soldati. Abbiamo il sito:
www mario soldati it».
Paolo Granzotto: “Il giornalismo italiano di oggi e la lezione di Indro Montanelli”
La dottoressa Anna Ricotti, dirigente del “Centro Pannunzio” di
Torino, così ha presentato l’ospite
nell’Auditorium della Biblioteca civica il 29 aprile scorso: «Il dottor
Gianni Granzotto, giornalista e
scrittore, tiene una rubrica su “Il
Giornale”, dopo essere stato vice
direttore di un’altra testata. Ha
scritto vari libri tra cui una biografia di Indro Montanelli».
Ed ecco un sunto del discorso
del dott. Granzotto. «Il mio collega
de “Il Giornale” Luigi Battista mi ha
chiesto perché Montanelli ha “rotto” con Silvio Berlusconi. Molta
gente non ha la percezione di chi fu
Montanelli. Ho passato con lui gli
ultimi venti anni. Non aveva un
amico, nemmeno io, anche se era
molto gentile; era un solitario assoluto, non ha avuto nemmeno discepoli. Non c’erano ancora i computer: in redazione qualsiasi pezzo
di carta dattiloscritto che vedeva,
lo leggeva e correggeva; alcuni approvavano, altri si arrabbiavano,
ma lui era il “maestro”. Aveva il dono della semplicità, si vantava di
rendere accessibile a tutti, tutto
ciò che nemmeno lui aveva capito.
Il suo maestro fu Leo Longanesi.
Aveva una totale indipendenza intellettuale. Da ragazzo seguì la
Destra di origine risorgimentale,
austera ed elitaria. Fu fascista, salvo all’ultimo scoprirne i lati negativi, ma non divenne antifascista. Fu
condannato a morte dalle “SS”, si
salvò rocambolescamente e si rifugiò in Svizzera; tornato in Italia fu
processato come appartenete al
fascismo. Civettò un po’ con la
Sinistra, ma rimase sempre con le
sue idee. Gradiva il consenso, ma
non accettava imitazioni. I suoi articoli di maggiore successo furono
i “ritratti” di personaggi. Andò come inviato in Spagna durante la
guerra civile, diceva la verità, che
non fu accettata, così andò ad insegnare Italiano in un’università
finlandese. L’obiettività non può
esistere. Gli editori di giornali hanno un interesse che i giornalisti conoscono e, senza farlo vedere, si
adeguano; soprattutto non scrivono contro le ditte che fanno pubblicità sul loro giornale. Montanelli
negli articoli non politici usava la
fantasia, cosa negata ai giornalisti
comuni. I suoi articoli erano estremamente fluidi, ma erano studiati.
Era indipendente e coerente, fondamentalmente romantico».
Carlo Bertolino
MOSTRA ALLA CHIESA ANGLICANA
“I Capricci di Francisco Goya”
Un’importante esposizione di incisioni originali di Francisco Goya,
la serie completa de “I capricci”, è
stata inaugurata nella ex Chiesa
Anglicana il 29 aprile scorso, rimarrà aperta fino al 4 giugno.
L’assessore alla Cultura dott.
Monica Zioni nel presentarla ha
detto che: «Dopo “Da Dürer a Goya”
e “Giorgio De Chirico” si inaugura
questa mostra, che denota l’attenzione dell’Assessorato per i grandi
Maestri. Lorenza Salamon l’ha curata con Nicola Angerame. Sulla
stampa qui esposta intitolata “Il
sonno della ragione genera mostri”
ho fatto la mia Tesi di laurea. La cultura va seguita e divulgata: è il nostro impegno».
Nicola Davide Angerame: «È qualcosa di speciale per Alassio, inserita in questo edificio acquista ancora più valore, è la dimostrazione
che l’Arte è componente essenziale
della nostra cultura. Goya è l’artista
della modernità, la sua grafica talvolta supera la sua pittura. È stato
un precursore delle rivoluzioni che
vennero dopo e un grande moralista: non salvò né la classe dirigente
né il popolo».
Ha concluso Lorenza Salamon:
«Mi occupo di grafica da anni, che
è ingiustamente considerata un’arte di serie B. L’aspetto tecnico di
Goya è molto complicato, riusciva
ad ottenere il chiaroscuro come
con i colori realizzava i dipinti.
Queste opere vennero stampate in
molti esemplari, destinati alla borghesia dell’epoca. I “Capricci” sono stati ideati richiamandosi ai capricci veneziani, ma Goya li ha usati in modo diverso, di denuncia dei
mali sociali del tempo. Per evitare
il tribunale dell’inquisizione ha
escogitato stratagemmi, servendosi di simboli, accusa nobili, medici, clero, sempre camuffandoli. È
riuscito attraverso un mezzo allora efficace a diffondere questa denuncia per chi poteva recepirla».
C.B.
UNA NOMINA DI PRESTIGIO
Marcella Monaco Capriotti,
esponente di spicco della Comunità Alassina e donna attiva sia in
campo politico che sociale, è stata nominata, dal Presidente
Ciampi “Cavaliere della Repubblica”. L’ambito titolo gli è stato
conferito per “l’attività sociale
svolta da anni sul territorio con
dedizione e spirito di servizio:
impegno che merita opportuno
riconoscimento”.
Al neo cavaliere giungano le più
sincere congratulazioni da parte
dello Zonta Club Alassio-Albenga,
di cui nel lontano 1976 è stata promotrice e socia fondatrice e anche
dell’Associazione Vecchia Alassio.
Come ci vedono gli stranieri che
vengono a trascorrere le vacanze
da noi? A questo interrogativo risponde questo prezioso libro, presentato il 20 aprile scorso a
Palazzo Ducale a Genova, nella sede di “Liguria Spazio Aperto” della
Fondazione Regionale Cristoforo
Colombo. Il piccolo volume è nato
da un’idea del prof. Domenico
Astengo, autore di altri libri su
questo argomento, e realizzato da
un gruppo di giovani studiosi
dell’Università di Bergamo, che ha
una sezione dedicata al turismo,
coordinati dalle curatrici. I testi
sono di Domenico Astengo, Rossana Bonadei, Raul Calzoni, Marco
Caratozzolo, Matilde Dillon Wanke, Federica Frediani, Mercedes e
Vincente Gonzàlez de Sande,
Kuniko Tanaka.
La presentatrice Elisabetta
Mandraccio introduce la discussione dicendo che il libro espone
una lettura ragionata della realtà
turistica regionale. L’assessore al
Turismo della Regione Liguria
dott. Margherita Bozzano dice:
«Questo studio ha un particolare
valore per noi operatori turistici.
La Liguria stretta fra i monti e il
mare è molto apprezzata dagli
stranieri. L’offerta turistica mirata
è il nostro scopo. La Russia e il
Giappone sono nazioni molto promettenti». È poi intervenuta la
dott. Monica Zioni, assessore alla
Cultura del Comune di Alassio,
che si dichiara onorata di trovarsi
in questa sede prestigiosa, ringrazia i realizzatori del libro e la dott.
Carla Franzia che ne ha curato la
grafica. È seguito il parere del dott.
Carlo Scrivano, assessore al Turismo della Provincia di Savona:
«Tante volte siamo inondati di studi fatti per noi stessi, trascurando
i turisti, questo relaziona storia e
tradizioni nostrane e promuove il
turismo del futuro: ora l’80 % è balneare, ma l’entroterra si sta svegliando».
Sono seguite le relazioni di tre
Commissari Straordinari delle
A.P.T. liguri. Il dott. Emanuele
Ravina (Riviera delle Palme): «Ho
analizzato questo libro e ho avuto
delle conferme. L’offerta paesaggistica ligure è molto varia, dobbiamo preservarla. Gli Inglesi prediligono il paesaggio, i Tedeschi la
balneazione. In passato avevamo
il 75 % di turisti stranieri rispetto
agli Italiani, ora le cifre sono invertite. Abbiamo pubblicato quattro
guide dell’entroterra (Alassio, Albenga, Finale-Pietra Ligure e Savona-Varazze) che hanno avuto molto successo. Dobbiamo curare di
più il rapporto qualità-prezzo».
Rag. Gian Guido D’Amico (Tigullio): «Nelle guide dell’’800 erano citate tutte le località più importanti, il turismo si è sviluppato fra le
due guerre, ora è “maturo”. Lo
straniero chiede qualità. Nel
Levante il maggior numero di turisti è Nordamericano, siamo poco
conosciuti dai giovani». Lucia
Solaro (Cinque Terre): «Da questo
libro esce una Liguria sfaccettata,
tutta positiva. Noi siamo stati scoperti nell’’800, ma il salto di qualità
è venuto dopo che siamo riusciti
ad ottenere dall’U.N.E.S.C.O. la
qualifica di “Patrimonio dell’Umanità” e poi quella di “Parco nazionale”. Abbiamo una clientela giovane. Da noi gli Americani hanno
superato gli Inglesi».
Hanno poi preso la parola i redattori. Prof. Matilde Dillon
Wanke: «C’è un legame tra me e
la Liguria. Lo studio del turismo
ci ha consentito di vederla “dal di
fuori”. Gli stranieri preferiscono
venire quando non c’è affollamento. C’è molto da lavorare, si
devono cancellare gli stereotipi e
promuovere le attività positive:
fiori, gastronomia, paesaggio nascosto. Alassio ha il merito di
averci proposto questa iniziativa. Si sta sviluppando il turismo
spagnolo e giapponese. La
Liguria è terra di cultura». Prof.
Mario Caratozzolo: «Parlo anche
a nome degli altri giovani che
hanno redatto questo libro. Io mi
sono occupato del turismo russo
che ora si sta sviluppando, la
Liguria offre ai Russi tutto quello
che desiderano. Ora si pubblicano anche guide in russo prima assenti». Il prof. Domenico Astengo
ha sostenuto che le guide turistiche sono una fonte storica poco
studiata, eppure rappresentano
una miniera di informazioni. Ha
concluso il dott. Fabio Morchio,
assessore alla Cultura della
Regione Liguria: «Si tratta di una
bella pubblicazione, che fa onore
alla nostra Regione, la quale ha
molte risorse nascoste. Dobbiamo valorizzarle».
Ca. Bl.
Italia Nostra - Consiglio Regionale della Liguria
INCONTRO SU AMBIENTE, ARCHITETTURA
E GIORNALISMO
“L’impegno civile di Mario Fazio”
Un doveroso ricordo del giornalista e opinionista alassino Mario
Fazio è stato celebrato in un convegno nella chiesa Anglicana il 22
aprile scorso. Hanno parlato alcuni
qualificati personaggi che hanno
avuto il privilegio di conoscerlo o
di apprezzarne le doti. Se ne propone un breve resoconto.
Il benvenuto è stato porto da
Alberto Beniscelli, Direttore del
Dipartimento di Letteratura moderna all’Università di Genova, che
ha proseguito dicendo che Mario
Fazio è sempre stato legato ad
Alassio dove è nato e che questo
convegno segue quello di Torino
dell’ottobre 2005. Ringrazia quindi
la famiglia per la documentazione
messa a disposizione.
Sono seguiti i saluti. Il Presidente
Nazionale di “Italia nostra” Carlo
Ripa di Meana: «Mario Fazio è stato uno dei presidenti più illustri,
coraggiosi e competenti della nostra Associazione, ha continuato
come Direttore del bollettino, al
quale ha dato la sua impronta.
Ebbe amicizie e anche scontri con
architetti e politici, dei quali non
sempre condivideva progetti e
idee». Giovanni Maina, Presidente
del Consiglio Regionale di Italia
Nostra, esalta le qualità morali e
culturali di Fazio e afferma che abbiamo tre emergenze regionali: salvaguardia della costa, delle spiagge e della collina; mappatura e carenza degli strumenti legislativi.
Poi le relazioni. Alberto Sinigaglia, editorialista de “la Stampa”,
ha parlato di Mario Fazio come “Il
giornalista di impegno e divulgazione”: «Molta parte della mia vita
si è svolta nella redazione de “la
Stampa”, dove Mario era un componente essenziale; ricorre il cinquantenario del suo primo articolo
sul nostro giornale, dove comincia
la sua battaglia, contro il taglio degli alberi e le colate di cemento a
Sanremo. Era un collega esemplare». Titti Oliva, economista laureato in filosofia, parla de “L’esperienza dell’“Esperimento”, una rivista
creata anche da Fazio, redatta da
persone di diversa estrazione, imprenditori, politici, uomini di cultura, pervasi da un’ansia di rinnovamento; purtroppo dopo un anno
“fallì”: fu un segnale anticipatore
della realtà attuale. Bruno Gabrielli, docente alla Facoltà di Architettura all’Università di Genova, ha
proposto l’“Attualità di Mario
Fazio”: «Sembra impossibile considerare Mario attuale: tutto ciò per
cui ha combattuto si trova oggi in
uno stato di sospensione su quello
che è stato fatto e quello che deve
essere ancora fatto; è attuale perché è un punto di riferimento.
Rispetto ad Antonio Cederna era
meno drastico, più umano e pratico nel difendere l’integrità dei
Centri storici e del paesaggio».
“Geografia e assetto del territorio”
è stato il tema di Giuseppe De
Matteis, docente di Geografia al
Politecnico di Torino: «Vorrei continuare il dialogo che avevo intrapreso con lui su geografia, architettura e paesaggio. Era attento e
preciso, si documentava, diceva
che il patrimonio architettonico e
paesaggistico doveva essere salvaguardato, pur consentendo la vita
alla popolazione residente».
Nel pomeriggio l’assessore alla
Cultura del Comune di Alassio
Monica Zioni ha aperto i lavori dicendo che si sente orgogliosa di
partecipare a questo convegno.
Viene annunciato e consegnato da
parte di Salvatore Giannella, già
direttore della rivista Airone, il
“Premio Mario Fazio”, assegnato a
coloro che ne continuano l’opera.
Quest’anno l’artistica coppa dello
scultore Flavio Cuoghi contenente
terra di Alassio è andata a Pierpaolo Poggio, direttore della “Fondazione Micheletti” che promuove
e custodisce la documentazione
sull’ambiente. Alla Fondazione la
famiglia affida l’archivio di Mario
Fazio.
La seconda parte del convegno è
stata coordinata da Franco Manzitti, che ha dichiarato di appartenere alla famiglia Fazio e di essere
anch’egli giornalista, passando poi
la parola a Giovanna Rotondi
Terminiello, già Soprintendente ai
Beni Artistici della Liguria: «Fazio
ha sostenuto il mio impegno nella
tutela ambientale e architettonica;
fra le vittorie conseguite il salvataggio del Seminario di Via Porta
d’Archi a Genova, a dispetto della
carenza di leggi, situazione poi peggiorata con la “Legge Urbani” che
osteggiò con determinazione».
Giovanni Maina ha ripreso il discorso su “L’attualità del problema
energetico”, dicendo che nel 1978
Fazio scrisse e pubblicò il libro
“L’inganno nucleare” che sembra
scritto ieri: è un libro simbolo nel
quale smontò l’idea del ritorno
all’energia atomica. Ha concluso
Adriano Sansa, magistrato e poeta, con “Un uomo autentico”: «Con
Mario eravamo amici, chi può continuare l’opera sua? Qualcuno deve prendere il testimone. La presidenza di Italia Nostra gli ha dato
molte soddisfazioni ma anche molta sofferenza. Il suo rimpianto è
motivato, è sempre stato un precursore, un “uomo autentico”, non
solo coerente, ma sempre responsabile, un esempio. Ha creduto nella cultura, ha collaborato con Renzo Piano, gli ha dato consigli accettati. Sono molto grato a Mario per
quello che mi ha dato. Scriveva anche poesie». (Ne legge una).
Sono stati proiettati a questo
punto alcuni spezzoni di film nei
quali Fazio compare, tratti dalla
trasmissione televisiva “Ambiente
Italia”, preparati dai figli.
Infine alcune “testimonianze” di
amici ed estimatori. Camillo Arcuri, giornalista: «Lo chiamavamo “Il
principe”, c’è un motivo per acquisire la sua eredità da parte di noi
giornalisti». Gibba (Francesco Guido), pittore e cineasta alassino:
«Abbiamo gioito di una lunga e serena amicizia» e racconta con affetto alcuni aneddoti. Andrea Lamberti, geologo e Presidente della sezione di Italia nostra di Albenga,
parla dell’isola Gallinara: «Piccolo
verde scoglio è un bene paesistico,
geologico e botanico: ci sono più
varietà vegetali che sulla costa, grazie a Mario siamo arrivati al Parco
marino». Emilio Jona dice che Fazio era dalla parte dell’uomo, giornalista esemplare, profondamente
colto. Antonio Ricci: «Era estremamente convincente, voleva caparbiamente regalarmi una piantina di
carrubo, ho dovuto trovare un posto nel mio giardino per piantarla,
aveva ragione lui». Don Andrea
Gallo nella giusta serietà dell’argomento ci ha fatto sorridere: «Era un
amico che mi dava tranquillità in un
periodo per me difficile. Riusciva a
coniugare dolcezza e determinazione. È nato col cuore in pace, ha fatto emergere il “Cantico delle Creature”, non ha mai accettato poltrone politiche, era custode di valori
dei quali oggi sentiamo la mancanza». Loredana Nattero racconta
una visita di Fazio alle Scuole medie, dove lei è Preside, ed era preoccupata, ma 300 ragazzi lo hanno
ascoltato in religioso silenzio.
A.V.A.
Giovedì 18 Maggio 2006
MEMORIA -
9
«L'ALASSINO»
settembre 1944
Serata d’onore per Carlo Verdone
OTTOCENTO IN SALOTTO
Dal monte calano giù nuvole cupe,
passano sui villaggi abbandonati.
Buio dovunque… sulla terra e in cielo
e nei cuori terrore e grande rabbia…
triste settembre: l’ultimo di guerra.
Vita privata e affari tra Genova e Napoli
Come ogni sera insiste Radio Londra:
“Italiani, la Libertà è vicina!”
Nei dintorni di Creda si sussurra:
”I Crucchi stan giungendo alla Centrale!”
“Convien scappare!... mettersi al riparo!”
In cinque sono andati e TU con loro
nella casa celata dalla macchia
nei pressi delle cime: a Burzanella.
La madre e il padre e il figlio trepidanti
con voi, amici, attendono sperando
che passi presto il fronte, lì a due passi…
Quasi scossa da un turbine di vento
con strepito la porta è spalancata,
irrompe torva con il mitra in mano
una decina di furiose belve
guidata dal fascista delatore,
ora celato dietro le divise
con l’emblema di morte sull’elmetto
(non fanno prigionieri le Esse-Esse!)
Inermi contro il muro del cortile
senza motivo e colpa siete spinti…
un mare di memorie VI sommerge:
la moglie i figli gli amici la vita
sin qui vissuta e gli affetti più cari…
“Jeszt FEUER!” urla il capo del plotone!
“Dove sei Cristo?” è l’urlo disperato,
l’ultimo prima dell’iniqua strage.
Al crepitìo dell’armi tosto è spenta
ogni voce, ogni grido di protesta…
Piove e piove, da oltre quattro giorni.
i tuoi occhi son volti verso il cielo
ma TU non vedi più: non sei che un grumo
di sangue e carne intriso dalla pioggia,
le braccia a croce sopra i TUOI compagni…
Piove e piove e dalla bocca TUA muta
par giunga ancora l’ultimo TUO grido:
“Maledetta la mano che mi uccide
e mi spegne all’amore dei miei cari!”
Triste settembre. L’ultimo di guerra.
Francesco Guido\ GIBBA
In memoria di Ferruccio BOCCATO trucidato
assieme a cinque compagni dai Tedeschi
a Burzanella di Camugnano (Bo) il 27/9/44 – a 38 anni
GRAZIE DA ALASSIO
Abbiamo appreso dall’articolo
apparso su “La Stampa” che nel
mese di aprile u.s. è stato conferito il prestigioso premio per la
Cultura del Centro Pannunzio
all’Assessore comunale Monica
Zioni.
«È la prima volta che in 40 anni
questo premio è attribuito ad un
assessore alla cultura. La dott.ssa
Monica Zioni, con iniziative che
resteranno nella storia di Alassio,
ha portato avanti un impegno serio ed autorevole a favore di
Alassio ed ha saputo promuovere
l’immagine della Città rendendosi
benemerita testimone della cultura libera e della tradizione ligure»:
questa è l’eloquente motivazione
che è stata letta dal presidente del
Centro Pannunzio professor Pier
Franco Quaglieni.
Noi concittadini ci sentiamo orgogliosi e ci congratuliamo vivamente con la Dott.ssa Zioni che
per oltre un decennio ha contribuito in modo determinante a promuovere la cultura nella nostra
bella città.
Gli organizzatori del Concerto
di Musica Classica di S. Giovanni
Carlo Verdone ha ricevuto il Premio Oscar che una giovanissima ammiratrice,
in copia, ha voluto consegnargli durante il dibattito sull’ultimo suo film “Il mio
miglior nemico”. L’attore ha accettato come buon auspicio il gesto di simpatia e, con fair play, l’ha mostrato orgogliosamente al pubblico presente come
si suol fare a Los Angeles, tra gli applausi anche dell’assessore Monica Zioni,
del sindaco Marco Melgrati e del critico cinematografico Natalino Bruzzone.
Verdone è la seconda volta che viene ad Alassio ed ha fatto mezza promessa
(FOTO SILVIO FASANO)
di girarvi almeno in parte un suo prossimo film.
Uno dei più celebri attori-registi
italiani è tornato ad Alassio (dopo
il conferimento del “Premio
Alassio per il cinema” nel 2000), il
12 aprile scorso per un incontro
col pubblico condotto da Natalino
Bruzzone, critico cinematografico
de “Il Secolo XIX°”.
Nel pomeriggio presso il bar “La
cambusa” (g.c.) ha tenuto una conferenza-stampa alla presenza degli
inviati dei maggiori quotidiani e
settimanali italiani. Argomento
principale il suo ultimo (in ordine
di tempo) film “Il mio miglior nemico”. Verdone ha dichiarato: «Il tema del film è forte: lo scontro fra generazioni. Non mi aspettavo un
successo così clamoroso, anche il
produttore è soddisfatto. Ero convinto di avere fatto una cosa valida,
poi sorgono i dubbi, ma sono stati
superati. Non ho pensato subito a
Silvio Muccino, poi col produttore
abbiamo scelto lui che ci ha aiutato anche nella sceneggiatura. Se mi
capitasse un soggetto adatto sarei
felice di girare un film ad Alassio.
Mi ritengo un antidepressivo senza
controindicazioni».
Alla sera nel cinema Ritz (g.c.)
gremito di pubblico, Verdone si è
concesso agli Alassini e ai graditi
ospiti, con Natalino Bruzzone in veste di coordinatore.
Il sindaco di Alassio arch. Marco
Melgrati ha iniziato dicendo che
questo è un graditissimo ritorno,
mentre l’assessore alla Cultura
dott. Monica Zioni ha detto che
Verdone è il più significativo interprete del cinema italiano, lo dimostra il successo di questo suo ultimo film.
Ed ecco quanto di più interes-
sante ha detto Verdone rispondendo a Bruzzone e al pubblico.
«Ringrazio le autorità e Natalino.
Questa sera gioca la Roma, ma ho
scelto Alassio e ne sono compensato da questa dimostrazione di affetto. Quest’anno il cinema italiano
è tornato a risalire la china, penso
anche un po’ per merito mio. In
questi sei anni (dall’altra mia visita
ad Alassio) sono soprattutto cambiato io: sono meno emotivo, recito con molta scioltezza. Muccino
ho cercato di lasciarlo recitare secondo il suo istinto. Sono sereno,
forse farò anche un film drammatico, ma come attore, ho in programma “Manuale d’amore 2”.
Impegnarmi nel doppio ruolo di attore e regista è una cosa terribile.
In questo periodo mi sento in stato
di grazia come attore, ma non intendo rinunciare del tutto alla regia. Nel mio computer ci sono tanti
appunti in attesa di essere realizzati. Mi sono raccontato nel film
“Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato”. Oggi c’è una mancanza
di autorità da parte dei genitori rispetto ai figli. Mi ritengono l’erede
di Alberto Sordi, ma Sordi non ha
eredi, non ne può avere: è una maschera, come nella Commedia
dell’Arte, è unico, ha raccontato la
storia dell’Italia del tempo
(Verdone racconta un delizioso divertente aneddoto in occasione di
una sua visita a casa Sordi). Il cinema italiano non è aiutato dalla letteratura come il cinema americano
o inglese. Nel mio lavoro cerco di
mettercela tutta, per poter venire
un’altra volta ad Alassio».
C.B. per A.V.A.
Bandiera Blu per il Porto Turistico
Concerto del Venerdì Santo
Luca Ferrari
Quest’anno il tradizionale (XX- more, cupo della tavoletta a ma-
Il prestigioso riconoscimento è
stato assegnato al nostro porto
per l’alta qualità dei servizi che offre. Ci complimentiamo per il lavo-
ro svolto, augurandoci che il depuratore venga al più presto realizzato per avere la Bandiera Blu
anche per le spiagge ed il mare.
Salviamo lo stemma di Alassio
Sul muro della vecchia sede della C.I.E.L.I. in Via Mameli, c’è uno
stemma della Città di Alassio. Mi
risulta che quel fabbricato debba
essere demolito e mi chiedo se
non sarebbe possibile salvare lo
stemma che, mi pare, sia piuttosto
bello e che potrebbe essere piazzato in qualche altro posto visto
anche che ha ormai parecchi anni
e appartiene ad un’epoca trascor-
Presentazione della mostra
sa della quale si dovrebbe mantenere il ricordo.
L’Alassino, se crede, può forse
salvarlo.
Cordialmente.
Mario De Michelis
Ndr: Ringraziamo per la segnalazione e giriamo alle autorità
comunali la risoluzione del problema.
VIIIª edizione) Concerto del Venerdi Santo, nella Chiesa di Santa
Maria Immacolata, ha assunto le
sembianze di una Sacra rappresentazione. La Corale Polifonica
“Il Concento Ecclesiastico”, diretto da Luca Franco Ferrari, proveniente da Genova, all’occorrenza diviso in due cori separati
e una voce recitante, ha eseguito
il “Miserere a 9 voci in due cori”
di Giuseppe Tartini (1692-1770) e
il “Quaresimale” di Cesare Calino
della Compagnia di Gesù (in
Venezia MDCCXXXVIII). Nel Quaresimale, composto da brani
cantati e brani recitati, è stato inserito a strofe il Miserere e le varie parti sono state scandite dal
suono, sarebbe meglio dire ru-
niglie che una volta veniva usata
insieme alle “raganelle” per sostituire il suono delle campane
“legate” il Venerdi Santo. Ne è risultata una suggestiva esecuzione, non solo per l’alto livello vocale, ma anche per l’intimo accordo fra le varie componenti:
sono stati tutti bravissimi, ma
meritano una particolare menzione il soprano solista Emanuela Esposito e la voce recitante
Roberto Torti.
Gli organizzatori (Assessorato
alla Cultura, A.P.T. Riviera delle
Palme, Biblioteca Civica e Circolo Amici della Musica “Primo
Campana”) ringraziano i Reverendi Padri Cappuccini per la
gentile ospitalità.
Francesca Bogliolo ha presentato il 22 aprile scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica,
la curatrice di questa importantissima e originale mostra allestita nella Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi dal 4 marzo
al 4 giugno 2006. Ne sono coinvolte le famiglie laiguegliesi
Maglione e Musso (oltre alla genovese Oneto), per cui la dottoressa Caterina Olcese Spingardi,
Storico dell’Arte della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico della Liguria, e il suo ufficio,
nel prepararla hanno fatto minuziose ricerche sul nostro territorio (Ha collaborato anche il “nostro” Antonio Carossino).
La Dottoressa Olcese Spingardi dice di essere contenta di
trovarsi ad Alassio, centro delle
ricerche, poi parla delle vicende
delle famiglie e della struttura
della mostra.
Benedetto Maglione, uomo
d’affari con interessi a Genova e
Napoli, sposa la figlia del banchiere genovese Francesco Oneto, i coniugi si trasferiscono a
Napoli. Qui ricevono le più importanti personalità napoletane
nel loro salotto, dove si suona
musica e vengono esposti i quadri di prestigiosi artisti in gran
parte da loro protetti: Domenico
Morelli, principalmente, ma anche i Palizzi, De Nittis, Mancini,
lo scultore Gemito, ecc. Benedetto morì abbastanza giovane,
il salotto fu mantenuto dalla vedova. In parallelo si svolse la vicenda di Benedetto Musso, cugino dei Maglione, pittore, che co-
nosciuta una sua giovanissima
prozia, Erminia Radion, moglie
di Giovanni Maglione (i legami
fra le due famiglie erano stretti),
se ne innamora; morto il prozio i
due si sposano subito con relativo scandalo. Benedetto la dipinge in molti quadri, ambientati fra
Laigueglia e Bastia d’Albenga,
ma lei di carattere forte e indipendente ben presto lo lascia e
se ne torna a Napoli.
Nella mostra sono esposti, oltre allo stupendo ritratto di Teresa fattole da Domenico Morelli,
numerosi altri dipinti di artisti
napoletani, ma soprattutto di Benedetto Musso, in gran parte ora
nella collezione personale del
gallerista alassino Franco Enrico
e da lui prestati. Benedetto
Maglione non era solo collezionista di quadri, ma anche di libri antichi, oggetti di arte applicata,
maioliche, spartiti musicali, che
insieme a vestiti femminili d’epoca, ventagli, borse, ecc. figurano
in questa mostra, ambientata in
un stupenda villa del ‘600, che
sembra fatta apposta per ospitarla. È esposta anche una scultura
in gesso , modello di quella in
marmo, sulla tomba di Francesco
Oneto nel cimitero di Staglieno:
un angelo con sembianze femminili e alquanto sensuali, altro motivo di scandalo del tempo, poi
però ispiratore di altre statue dello stesso cimitero.
La dottoressa Olcese Spingardi conclude dicendo che: «I
Maglione hanno sempre guardato più avanti della loro epoca».
C.B.
BONIFICA E SICUREZZA DEI SENTIERI
(segue da pagina 6)
sicurezza dei mountain bikers,
per evitare loro di urtare le pietre
affioranti e le conseguenti rovinose cadute.
N.d.r. Ciò non tanto in relazione ai bikers esperti e/o agonisti
ma in funzione di un servizio dedicato ad un’utenza di ciclo-amatori provenienti da alberghi,
spiagge ecc… di Alassio (e non)
ai quali le strutture menzionate
potranno offrire questo ulteriore
servizio turistico allineato con
gli elevati standard qualitativi
di Alassio.
Inoltre è fondamentale decespugliare con maggior cura erba
e cespugli intorno alle buche, le
quali vanno ricoperte, e intorno
a pietre e rocce (“indistruttibili”… o non “spostabili”…) per
evidenziarle alla vista, e sugli
spuntoni più pericolosi è opportuno fare un segno con della vernice per ulteriore sicurezza.
Sicuramente un bel tracciato,
ben “disegnato”, con curve e
controcurve risulta interessante/emozionante da percorrere
(specialmente in MTB), ma…
sempre considerandone la sicurezza che deve essere messa al
primo posto, e ogni lavoro deve
essere finalizzato a tale risultato!
Anche il semplice taglio di un
arbusto, se si trova a bordo sentiero, deve essere fatto con criterio… ossia svasato verso l’esterno, senza punte rivolte al passaggio, e all’altezza giusta… o rasoterra… o ad un’altezza che non
deve fare inciampare né sbattere
nella parte alta del busto, o peggio…del viso.
È necessaria inoltre la bonifica
di rovi e arbusti spinosi (anche
solo degli aculei) rivolti verso il
passaggio, unitamente a rami e
(peggio) spezzoni che andranno
tagliati sempre a filo-tronco (facendo un lavoro… nel possibile
anche gradevole esteticamente,
ossia deve risultare una bonifica,
non uno scempio!).
A tal proposito consigliamo
vivamente chi pratica l’escursionismo di munirsi di una forbice da potatura o di una roncoletta, allo scopo è molto efficace
il “pennatino da cacciatore” così chiamato (anche dalle aziende costruttrici) in riferimento al
fatto che è l’attrezzo in uso dai
cacciatori per farsi varco nella
boscaglia.
E il motivo per cui molti degli
antichi sentieri sono rimasti
(seppur “flebilmente”) in vita, è
merito di questo binomio, i nostri riferimenti da seguire, sono
appunto prevalentemente la
“traccia” dei cacciatori, e/o
quella dei cinghiali… per avere
il “disegno” dei tracciati da bonificare.
N.d.r. Oltre ai sentieri del C.A.I.
naturalmente!
Ci auguriamo che questi consigli possano essere accolti almeno da alcuni, degli innumerevoli
escursionisti e/o mountain
bikers (detti: free riders) che si
approcciano attualmente alla natura, ai quali, inoltre, ricordiamo:
“sappiate che anche se voi non li
vedete… gli animaletti del bosco
vi vedono, e sono loro a scegliere
chi di voi sarà il privilegiato che
potrà incontrarli… se avrete
questa fortuna…, non spaventateli! e ricordatevi di lasciar loro
sempre, comunque, qualcosa da
mangiare nel bosco!... e di non
abbandonare la carta stagnola…
Buone passeggiate e pedalate
a tutti!
Per i Volontari Boschivi
Mario “Attila” Palumbo
10
«L'ALASSINO»
Giovedì 18 Maggio 2006
Gallea chiude le
LA SPIGNO E LA MASSENET CONCERTI BENEFICI
“Cene culturali di Laigueglia”
IN GERMANIA
DI MATTIA INVERNI
Sono state un vero successo a
Laigueglia le Cene culturali col
Circolo Utopia che si sono concluse ieri sera con la presenza del
professor Franco Gallea, critico
letterario molto noto e da molti
anni rappresentante regionale
della Consulta ligure per la
Cultura. L’altra ospite è stata la
nota storica Anna Marino Celant.
Il professor Gallea ha parlato
sul tema “Poeti minori liguri”,
mentre la dottoressa Celant ha
svolto una relazione sul tema: “Le
donne popolane laiguegliesi dei
secoli passati”.
Con i poeti Liguri minori del
’900, si sono così chiusi gli incontri culturali a tema del venerdì del
Circolo Utopia.
Il percorso storico-culturale è
stato curato dalla professoressa
Anna Tagliasacchi Bonfante ed
organizzato presso il ristorante la
Botte Ubriaca di Laigueglia.
La formula ha riscosso un
enorme successo, quasi sempre
esauriti i 65 coperti a disposizione, sia per i relatori di prestigio,
sia per il costo della cena, 12 euro. L’idea degli organizzatori è
quella di estendere l’iniziativa
anche a bar, paninoteche, pub
con l’intento di promuovere altri
generi culturali, dalla musica alle
arti figurative. Il relatore dell’ultima serata è stato il professor
Franco Gallea, ex docente del
Liceo Classico albenganese, organizzatore ed animatore di
eventi culturali, tra i quali la Fiera
regionale del Libro di Peagna e
“Un editore per l’Europa” di
Alassio. Come di consueto, subito dopo l’aperitivo, Anna Marino
Celant, storica e cittadina onoraria di Laigueglia, ha proposto il
primo argomento: le donne popolane laiguegliesi dei secoli passati, citate negli atti giudiziari degli archivi storici comunali di
Andora e Laigueglia. Per conoscere i programmi e le iniziative
del Circolo culturale Utopia è
possibile comunicare con il seguente indirizzo e mail circolodistudi [email protected]
Cl. Al.
Due affermate artiste liguri
esporranno in una importante
mostra in Germania, nella regione di Eifel: si tratta di Carmen
Spigno e di Veronique Massenet.
Le due artiste esporranno a
Schonecken (presso il celebre
“Altes Amnt”) nell’ambito delle
kermesse culturale: “Kultursommer in Schönecken/Eifel”.
La garlendese Carmen Spigno
presenterà 21 opere inedite realizzate nel 2006: piccoli quadrisculture con terre e resine naturali più altri materiali, su tavola,
juta e tela, mentre Veronique
Massenet, nota scultrice francese, ma residente a Bergeggi da
molti anni, metterà in mostra
molte sue recenti ed importanti
sculture.
La mostra è stata inaugurata il
7 maggio, alle ore 15, presso la
celebre “Burgkapelle” a Schoncknen-Eifel.
La mostra rimarrà aperta al
pubblico fino al 18 giugno con il
seguente orario: tutti i lunedì,
martedì, sabato e domenica,
dalle 14.00 alle 16.00.
Véronique Massenet, per l’occasione ha preparato anche
sculture di diverse dimensioni,
elaborate con legni di vario tipo
e colore.
Le due artiste sono state invitate dalla nota gallerista tedesca, la signora Hilda Dogan.
«Si tratta – dice Carmen Spigno – della seconda grande mostra che terremo in Germania.
Anche l’anno scorso eravamo
state invitate dalla celebre gallerista Hilda Dogan. Vista l’esperienza positiva dell’anno passato, abbiamo accettato con piacere di tornare ad esporre questa volta nei saloni del vecchio
palazzo comunale».
L’evento è il conseguente risultato scaturito dalla collaborazione italo-tedesca fra l’associazione “Kulturkreis Altes Amt”
di Hilda Dogan ed il Circolo
Artistico “Amici nell’Arte” di
Garlenda, la collaborazione culturale era nata nel 2004 come
scambio internazionale fra i due
paesi.
C. A.
Organizzati da Daniela De
Blasi, Gigliola De Lonti, Francesco Ielapi e Domenico Donada, con l’attiva collaborazione
dell’Ufficio politiche sociali del
Comune, diretto dall’assessore
Monica Zioni, si sono svolti
presso la ex Chiesa Anglicana in
Alassio, nel giorni 8 e 9 aprile
scorsi due concerti benefici di
Mattia Inverni. Il ricavato delle
due serate è stato devoluto alla
Croce Bianca di Alassio come
contributo per l’acquisto di un
mezzo di trasporto notevolmente innovativo, atto a risolvere i problemi dell’impossibilità di deambulare degli anziani
e dei diversamente abili. I concerti sono stati tenuti da Mattia
Inverni accompagnato da un
validissimo complesso musicale. Mattia Inverni è un giovane
cantante, nato a Finale Ligure,
che ha già percorso una notevole e riconosciuta carriera
musicale, partecipando come
cantante solista al programma
di Paolo Limiti “Ci vediamo in
TV”, per tre anni consecutivi. È
intervenuto a due edizioni estive della Manifestazione alassi-
na “Sul trespolo per un amico”
ed ha partecipato come cantante teatrale per varie stagioni a
crociere della Compagnia
Costa. La svolta della sua carriera si è avuta nel 2002 quando
Riccardo Cocciante lo ha scelto
come uno dei protagonisti
dell’opera “Notre Dame de
Paris”, che dopo essere stata
rappresentata in tutta l’Italia ha
avuto, in diretta su Rai Uno ben
quindici milioni di telespettatori. Nelle serate alassine, accompagnato da Filippo Chirico
(basso) Giovanni Guarenti (chitarra) Raffaele Pellino (batteria), Jonny Pozzi (pianoforte) e
Viviana Simone (voce solista)
Mattia Inverni ha saputo incantare ed appassionare il pubblico presentando un vasto repertorio musicale che ha spaziato
in vari campi, dalla produzione
classica a quella moderna al
musical. Due serate di alto livello, presentate da Andrea
Gallea, che ha collegato le parti
musicali con la sua abilità di “fine dicitore”.
L.C.
Rappresentazione della Passione
La delegazione di Vence
al Borgo Coscia e a Moglio
IDENTITÀ ASSOCIATIVA
ricevuta in Comune
Quest’anno sono state due le
rappresentazioni della Passione
di Cristo in occasione della
Settimana Santa: una nella Chiesa
Parrocchiale del Borgo Coscia,
ed una nella Parrocchia di
Moglio. Nella chiesa dei
Cappuccini al Borgo Coscia,
Augusto Soldi regista della
Compagnia Teatrale Dialettale
Alassina (che dal 1982 recita le
Passioni), con una parte degli attori della Compagnia stessa e la
collaborazione di molti parrocchiani ha messo in scena la
Passione di Cristo scritta da
Gianni Croce in dialetto alassino,
e dallo stesso tradotta lo scorso
anno in lingua italiana. L’opera di
grande presa sul pubblico per la
sua popolarità e la sua spontaneità è stata sottolineata dai canti della Corale San Francesco diretta da Fra Remo. La recita è avvenuta il 7 aprile. Il 12 aprile, invece, a Moglio, Gianni Croce, coadiuvato da una parte degli attori
della Compagnia Teatrale e coinvolgendo i parrocchiani di
Moglio sia per la recitazione che
per i momenti musicali ha messo
in scena la Passione scritta in dia-
letto alassino da Franco Gallea e
tradotta in italiano dallo stesso
Gianni Croce. Quella di Franco
Gallea è un’opera particolare che
si svolge su due piani, quello storico e quello moderno. Cioè alla
lettura e alla meditazione su un
brano evangelico fa riscontro un
episodio di vita moderna, quasi a
dimostrare che la passione di
Cristo si ripete nei dolori e nelle
sofferenze dell’uomo contemporaneo. Un’opera di grande respiro alla quale la traduzione in italiano ha aggiunto un’atmosfera di
notevole dignità. Hanno accompagnato lo svolgersi della
Passione il Coro dei Bambini di
Moglio, la Cantoria Adulti e la voce e la chitarra di Marilena
Massano, accompagnata al pianoforte da Giuseppe Croce. L’apporto tecnico e sonoro dei
Fratelli Croce è stato fondamentale per lo svolgimento della serata, come lo è stata la disponibilità gentile dei Parroci di Moglio e
dell’Immacolata del Borgo
Coscia. Ha presentato entrambe
le manifestazioni Andrea Gallea.
È stata ricevuta stamani dal
Sindaco di Alassio, Arch. Marco
Melgrati, la delegazione proveniente dal Comune di Vence.
Con il Sindaco, il Presidente
dell’Associazione Albergatori,
Enrico Mantellassi, il Consigliere incaricato al Commercio
Giuseppe Maiellano e il Presidente dell’Associazione Commercianti Pasquale Balzola. Le
autorità Alassine hanno accompagnato il Sindaco di Vence,
l’assessore al Turismo, l’assessore al Commercio, rappresentanti della Federazione Commercianti e dell’ufficio turismo
della caratteristica cittadina
francese in un fitto programma
di visite alla Città del Muretto.
“Alassio è spesso citata quale
pregevole esempio di sviluppo
e divertimento turistico” si legge nella lettera inviata dal
Comune di Vence per richiedere l’incontro. Di qui la richiesta
di visitare il Centro Commerciale a cielo aperto più lungo
d’Europa e del modus operandi
turistico, ricettivo e commerciale della Città del Muretto.
«È con grande piacere – dichiara il sindaco Arch. Marco
Melgrati – che abbiamo accolto
la richiesta del Comune di
Vence, nella convinzione che
da questi incontri e scambi culturali possano nascere proficue collaborazioni volte a incentivare il turismo della nostra città. Dopo l’esperienza
promozionale attuata sulle pagine di Nice Matin abbiamo visto tornare i francesi tra gli
ospiti della nostra città. La richiesta di Vence è un ulteriore
passo avanti verso la promozione dell’immagine di Alassio
ben oltre i confini della nostra
Regione e del nostro Paese”.
La pratica sportiva è una scelta dell’uomo.
La società sportiva deve stabilire un giusto
rapporto con l’ambiente ed il territorio
Le numerosissime società
sportive alassine sono attive e
rappresentative e mai come ora
i nostri bambini, ragazzi e giovani sono accolti, confortati e
guidati in nome dello Sport.
Considerando la pratica sportiva un momento significativo
dell’azione sociale per ritrovare
le origini e le motivazioni di un
umanesimo fondato nella realtà
morale e spirituale mi chiedo,
da appassionato di Sport (e da
“alassino”) se questa grande richiesta e offerta di sport include
anche, il desiderio di completa-
ha intitolato l’attuale stadio.
E QUI LA SCELTA DELL’UOMO.
È l’identità associativa che
determina l’orientamento e la
scelta dell’uomo che si esplicita
nella pratica sportiva attraverso una visione positiva della
corporeità, il recupero del gioco e della lucidità; il riferimento
alle varie fasce d’età per rispondere correttamente ai singoli bisogni, al superamento, in
positivo, dello spirito di competizione; la festa prima e dopo
la gara; il ridimensionamento
del risultato inteso come sem-
M.R.
L.C.
I CUSCRITI
RICORDI MARIANI… E NO
A chi non piace di tanto in tanto sfogliare il vecchio Album di
foto ricordo?
Ed è tra quelle foto, le più in
bianco e nero e ormai un po’ ingiallite dal tempo, che spesso
riaffiorano immagini della nostra giovinezza e vi si incontrano visi da tempo dimenticati, o
di coetanei come noi diventati
nonni oppure di anziani allora
amati e stimati che da anni non
sono più.
O si rivivono situazioni e momenti anche importanti della
nostra vita: e della nostra stessa
comunità, proprio come queste
due foto che ritraggono con
quanta “fede”, “devozione” e “fatica” la Statua della Madonna
della Guardia, seguita da una
marea di popolo orante, fu portata alla Sua attuale dimora nel
Maggio del 1954 e per strade, allora, tutt’altro che agibili, da
Alassio al Santuario che si erge
sulla vetta del Monte Tirasso.
Ed è, pur a distanza di 52 anni
e nel ricordo di quei molti Alassini che in questo mese di Maggio a Lei dedicato e invocandone grazie vogliamo offrirglieLe.
G.C. per A.V.A.
Questa sera dalla “Piccenina”, un’osteria politicamente impegnata e ritrovo preferito degli aderenti alla Società di
Mutuo Soccorso “Cristoforo
Colombo” anche detta “a fanfara”, c’è festa grande.
Quello della “Picenina” è un
vecchio locale ubicato nel
“carrùgìu da géxa”, con vetrofanie alle vetrine e alle finestre,
i tavoli consumati dall’età e dai
tarli, le sedie malandate. Alle
pareti tante riproduzioni a colori oramai stinte di velieri con
tutte le vele al vento e i baffi di
schiuma bianca ai lati delle
snelle prore. Ma almeno qui il
vino è generoso come il padrone e sincero come il sorriso
della padrona. Nonostante
l’ora tarda il baccano non accenna a diminuire, anzi!... gli
avventori sono tutti giovanissimi, sono della classe 1879,
sono quasi dei ragazzi che domani, col primo treno, partiranno alla volta della Spezia in
quanto assegnati alla Regia
Marina quali coscritti di leva
per il servizio militare obbligatorio. Li aspetta un duro addestramento al termine del quale
andranno per mare integrati
negli equipaggi sulle grigie e
fredde navi della Marina.
Ma stasera i nostri ragazzi
hanno la mente sgombra da
qualsiasi sgradevole pensiero
e dunque si susseguono i brindisi, i saluti, i battimani ai quali si aggiungono quelli del Sindaco e di un paio di Assessori
che, inaspettatamente, si sono
affacciati in sala preceduti da
un paniere colmo di leccarìe.
U Picciottu, issato su di una
seggiola improvvisa rime in
dialetto mentre U Carlottu con
l’aiuto di una chitarra apparsa
non si sa da dove, accenna ad
antichi stornelli alassini...
qualcuno anche decisamente
scollacciato, e subito si accende un coro sgangherato e fuori
tempo che fa tremare le antine
del buffé; il frastuono casi raggiunge il massimo. Lo sanno
benissimo coloro che abitano
nei pressi e stentano a prendere sonno... ma quei ragazzi so-
no perdonati!
In mattinata, mentre il treno
ai allontana lento, tra uno
sventolio bianco di fazzoletti e
parecchie lacrimucce delle
mamme, sulla collina al primo
sole, ancora si scorgono rosseggiare le ultime bacche del
sorbo tra il verde giallastro
delle fronde; è autunno inoltrato.
Poco prima dei bàusci il convoglio entra stantuffando in
galleria per uscirne poco dopo
fischiando e lasciando dietro
di sé un lunga scia di fumo e...
via, in direzione da Spèzza !
Dopo quasi 5 ore di sferragliante viaggio su scomodissime panche di legno Alassio è
diventato un ricordo.
Varcati i severi cancelli
dell’Arsenale i coscritti Alassini sono accolti da un ufficiale
con tanto di sciarpa azzurra. I
suoi freddi occhi paiono non
avere neppure il minimo bagliore di umanità... un contadino avrebbe guardato la sua vacca con un interesse assai maggiore di quello con cui il Guardiamarina ha preso in consegna i nostri nuovi arrivati.
Quanto tempo è passato?
Quasi due anni e, a ben pensarci, assai velocemente.
Siamo in una giornata piovosa con un presagio di primavera. I nostri giovani Alassini oggi con una certa baldanza,
frammisti ad altri “marinai”, lasciano l’Arsenale con il foglio
di congedo in tasca e un po’ di
malinconia nel cuore.
Il viaggio di ritorno a casa è
lento, pare quasi interminabile, ma, finalmente, ecco che il
convoglio entra nell’ultima galleria, quella dei bàusci uscendone poco dopo fischiando;
adesso si allegramente! Ecco
Alassio, con la sua bella stazioncina tutta di legno!
Questa sera dalla “Picceninà” si farà festa a non finire...
sino alle ore piccole. Le grida e
gli schiamazzi si perderanno
nel caruggiù da géxa e dintomi
e ... “chi ha durmiu u ha durmiu!”.
Vincenzo Moirano
ANNO 1948 - “AURORA”
COMPAGINE CALCISTICA VINCITRICE DEL CAMPIONATO DI SERIE “C”
Da sinistra: Nicolino Garello; Carola; Dante Schivo; Carlo Tomagnini; Gianni
Gaibisso.
In basso da sinistra: Umberto Raffano, Danilo Tronca, Gianfranco Matiuzzi.
(Praticando lo sport con gioia e passione si impara a vincere sempre: in tutti gli ambienti, per tutte le tappe della vita. Se chi pratica lo sport lo fa nell’ambiente giusto acquisisce l’identità e la cultura necessarie per arricchire moralmente se stesso e la società civile che lo ospita e l’include).
mento all’impegno civile inteso
come corresponsabilità e partecipazione alla vita associativa.
Lo Sport, come ad Alassio è
sempre stato inteso, non rappresenta “un’isola” in mezzo a
tumulti della vita quotidiana;
soprattutto la società sportiva
non deve esistere avulsa dal territorio in cui opera e prescindendo dal compito di migliorare
la qualità di vita, che in esso si
svolge. Mi riferisco, ad azioni
esemplari d’identità associativa
(è superfluo proferire la solita
frase: “erano altri tempi”…) avvenute nel nostro territorio ad
opera di atleti e dirigenti di società sportive: come l’acquisto
del terreno, la “spalatura”, la
tracciatura e la recinzione del
vecchio Campo Polisportivo
Alassino e la donazione dell’intera opera finita al Comune (o
meglio alla Comunità Alassina)
per permettere a tutti la pratica
dello Sport; o all’impegno costante degli iscritti allo S.C.
Alassio nella promozione,
nell’organizzazione e nella realizzazione (in tutti i suoi aspetti)
della più grande (fino al 1957)
manifestazione turistica di
Alassio: il Carnevale (Prima di
Nizza e di Viareggio) con la sfilata di carri allegorici da fare invidia ai moderni “Corsi Mascherati” di, (ormai), fama internazionale. Probabilmente a questa identità si sono, anche, ispirati per l’offerta suprema, nei
momenti più tragici, i giovani
sportivi alassini come Sandro
Ferrando, alla memoria del quale, l’intera Comunità Alassina,
plice performance; l’allargamento del risultato sportivo ai
suoi risultati psicologici, culturali e di comunicazione. Questa
scelta, ad Alassio, ha sempre
condotto coerentemente ad
una visione “solidale” dell’attività sportiva. E questa solidarietà intesa come condivisione
e coinvolgimento con il prossimo è diventata “cultura” sportiva e sociale che ha semprer posto la “solidarietà” al centro
dell’agire dell’uomo; solidarietà che non vuol dire una semplice categoria del sentire sociale ma che è al centro di ogni
possibile azione politica che
abbia per oggetto non la conquista del potere, sia pure attraverso il consenso, ma il servizio all’uomo, di ogni uomo, e
dell’umanità intesa come comunità organizzata di uomini liberi uguali.
Lo Sport rappresenta una
grande occasione per stare insieme forse ancor più grande di
quella costituita dalla scuola in
sé. Lo sport è divertimento, è
gioco; e questo è il momento e il
modo migliore per realizzare
quella profonda esigenza di socializzazione, di fare gruppo che
è sempre più difficile realizzare
altrove, anche nei luoghi dove
sembra più naturale trovarla.
“La tradizione sportiva entra
tra le componenti della cultura
di una Comunità e, di conseguenza, nel processo formativo
delle generazioni giovani”.
(Giovanni Paolo II)
Dante Schivo
Giovedì 18 Maggio 2006
MEMORIA
Alassio – 22 Aprile 2006
Vorrei dire brevemente, se mi è
consentito, dell’uomo Mario
Fazio, parlandone con estrema
semplicità, al di fuori di ogni intento celebrativo, al di fuori di
ogni contesto ufficiale, semplicemente per ricordarlo, come si ricorda un caro amico. Dirò dunque di una lunga e rara amicizia di
cui in ogni momento, in ogni occasione lui ed io serenamente abbiamo gioito. Risalgo ai lontani
anni 30! ...siamo stati compagni di
giochi e di scuola; alla fine delle
elementari e via via al ginnasio e
poi al liceo. L’inizio della guerra,
ancora studenti 16enni, ci vide
proiettati per circostanze – dico –
sfacciatamente fortunate addirittura in situazioni comiche… come quando con perfetta faccia tosta rispondevamo fischi per fiaschi alle severe interrogazioni di
Cultura Fascista del locale gerarca lasciando il poverino interdetto sulle nostre facoltà intellettive
o, come quando, (benedetti non
si saprà mai da chi) trascorrevamo il sabato fascista pedalando
incoscienti e beati in bicicletta
davanti ai nostri compagni di
scuola irreggimentati in divisa da
avanguardista. Poi la guerra si fece seria. Addio alle spericolate
corse sulle onde col Dingy
“Pulìn”! Addio alle estenuanti gite
in bicicletta a Bordighera, a
Finale e a Noli!... Lui trasferito a
Genova all’Università, io a Roma
nel… Cinema.
Scampati alle bombe e ai famigerati rastrellamenti, dopo il conflitto ci ritrovammo… su una
1100, in rotta verso il Sud: lui a
comprare (si fa per dire) una vagonata di fichi secchi in Calabria,
io in direzione della Capitale a riprendere i contatti con quella
che sarebbe diventata la mia attività. Ci rivedemmo subito dopo
ad Alassio, senza fichi secchi lui,
con vaghe prospettive di lavoro
io. Grazie a un ritrovato amico –
parlo dell’insostituibile Giannetto Beniscelli! – e (vedi caso – proprio qui a pochi passi dove ora ci
troviamo, nel dismesso Tea-Room
degli Inglesi) demmo vita a una
Società per la produzione di disegni animati pubblicitari (la prima
del Dopoguerra!). Ma, ben altre
frecce aveva Mario al suo arco e
molteplici interessi… che esulavano dalla sedentarietà alassina:
i viaggi! Girò mezzo mondo anche
con mezzi di fortuna.
Aveva progettato un avventuroso viaggio in Australia, viaggio
dal quale trasse poi un interessante libro e dopo fu avventurosamente in Sud America, nel
Medio Oriente… gli Stati Uniti, il
nord Europa…
Oltre al giornalismo, e quindi
oltre alla letteratura, amava il cinema e la pittura in particolare
riuscendo a esprimersi con facilità anche in questo campo… ma
non voglio parlare, – ripeto – delle sue qualità professionali, voglio se pur brevissimamente rammentare le qualità dell’uomo: il
suo carattere, la sua intelligenza
la sua acutezza, l’amore per il bello per la natura, e la sua dolcezza,
non solo espressa nell’ambito famigliare, ma nel vivere comune di
tutti i giorni e di cui fanno testimonianza oltre la venerata moglie Speranza, i tre meravigliosi figli e quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Caro, saggio
amico, con il quale abbiamo trascorso lungo un discreto arco di
tempo tante belle e felici occasioni. Come non ricordare i gioiosi
momenti passati assieme negli innumeri incontri a Roma, ai Fori ai
Musei e ancora a Pompei,
Ercolano, Paestum, la Sicilia, la
Corsica, Parigi! Lui sempre mosso dall’acuto interesse di sapere
di vedere di estasiarsi per il bello
dell’arte, della natura. Adorava il
mare, e nei suoi ultimi giorni la
cosa che più lo angustiava era
quella di non poter rimettersi al
timone della sua Papulona!
Nel salutarlo mi auguro, come
tutti noi del resto, che l’impegno
con il quale si è battuto per tutta
la vita, abbia altrettanto validi e
sinceri continuatori.
VALE, dunque, caro amico
MARIO!
GIBBA
CORALI IN CONCERTO
5a edizione
Venerdì 21 Aprile u.s. si è svolta la 5 a edizione de “Corali in
Concerto” della Parrocchia di S.
Vincenzo Ferreri.
“...Dato ormai certo che sarebbero state rarissime le possibilità
di festeggiare il Santo Patrono i
giorni che sarebbero a calendario poiché sempre in periodo
Quaresimale, l’allora Viceparroco (ed oramai ‘Capo consolidato’) Don Luciano Massaferro aveva deciso di posticipare i festeggiamenti la settimana dopo la
Pasqua, quella della Domenica in
Albis...”
Nasce così, forse, uno dei momenti più belli della, per usare
qualche termine musicale, tanto
“Poco lenta” anzi “Molto vivace”
Parrocchia S. Vincenzo Ferreri di
Alassio.
Quest’anno le corali presenti
erano cinque. Iniziamo con quelle ospiti; due: la ormai di casa
“Don Primo Volpe” di Albenga,
11
«L'ALASSINO»
cia un salto ai prossimo concerto
(a Dicembre?) in Parrocchia c’è
vitalità e allegria.
Le nostre corali questo lo
esprimono molto bene. La corale
La Mongolfiera, composta dai
bambini più piccoli e da quelli
che con loro e per loro si divertono; e si impegnano. Cantanti,
chitarre, percussionisti diretti da
Ilaria Natale: sono espressione
orgogliosa, ed a ragione, delle attività nelle Opere Parrocchiali di
San Giovanni, hanno sempre la
capacità… entusiasmare le folle.
La Corale Giacomo Natale:
niente bambini ma tanto impegno e perseveranza, sotto la direzione della semplice brava Ilaria,
i progressi si fanno sentire…
aspettiamo le prossime esibizioni. Infine la corale di quelli che
giocavano in casa: la Corale di
San Vincenzo. Stile ormai consolidato sotto la direzione di
Mirella Marcarino, buon uso del-
Dopo trent’anni
CONCORSO LETTERARIO “25 APRILE” oltre la guerra
chiusa
Pubblichiamo tre saggi della classe IIIA
la vicenda Aster
ISTITUTO SECONDARIO DI PRIMO GRADO “M. M. OLLANDINI” ALASSIO
Parte n. 1
AZIONE PARTIGIANA
Era da molto tempo che si organizzava questo piano. Giorni e
giorni passati sulle carte a calcolare qualsiasi imprevisto, ma sapevano anche loro che non sarebbe stato facile.
Si trovavano sulle colline di
Alassio in un rudere lungo la mulattiera per la Madonna della
Guardia.
Era autunno, alberi spogli e
sterpaglie. Il rifugio era una vecchia locanda ormai logorata dal
tempo. All’interno si trovavano
Italo, Vittorio e Fiero nomi di battaglia di tre partigiani, giovani
che come tanti avevano scelto la
via della clandestinità per combattere contro i nazifascisti.
Avevano armi: due pistole, un fucile, una mitraglietta ed una sacca di vecchie bombe a mano ancora della grande guerra.
La mattina del giorno stabilito,
il gruppo si svegliò alle 4.30 e si
recò alla ferrovia anche se il treno, loro bersaglio, non sarebbe
passato prima delle 7.00; così
aveva detto un informatore. Nelle
due ore precedenti il passaggio
del treno si organizzarono per
portare a termine la missione. A
ogni rotaia erano state legate,
due bombe per far sì che il treno
deragliasse. L’obiettivo della missione era impedire che le armi
trasportate giungessero alle varie caserme naziste.
Tre bombe su quattro non
esplosero, ma la sola esplosa
fermò il treno.
I nazisti scesero dal treno e cominciarono a sparare all’impazzata. Italo, il più ardito dei tre, lanciò una bomba sul vagone delle
armi... che saltò in aria.
Che esplosione!
I partigiani fuggirono verso la
loro base, ma i nazisti li incalzavano.
Durante la loro estenuante fuga
incontrarono due concittadini:
padre e figlio; tutti si conoscevano. Subito senza esitare si offrirono di coprire la loro fuga e si incamminarono verso la loro casa
alla Madonna delle Grazie.
Li nascosero nello scantinato:
due stanze, un tempo stalla, il cui
accesso era celato da una quantità di materiale agricolo ormai in
disuso, proprio per dare l’idea di
un locale in abbandono.
Notini Luca
Re Tommaso
Vincitorio Fiorenzo
Zingariello Luca
Parte n. 2
ARRESTO DEL PADRE
E DEL FIGLIO
Parte n. 3
ESECUZIONE INVECE
RILASCIO
Era il tempo dei rastrellamenti.
Quasi ogni giorno ed a volte anche
di notte, vaste zone della collina,
borgate, paesi venivano ispezionati da ingenti forze tedesche che
senza farsi scrupoli prelevavano
dalle loro abitazioni tutti quelli che
potevano in qualche modo essere
impiegati nelle caserme o sospettavano di collaborazione con la resistenza partigiana. Gerolamo e
Angelo Cha, così si chiamavano rispettivamente il padre ed il figlio
che avevano nascosto i partigiani,
erano di origine di quel comune
della Valle Arroscia che, siccome
inerpicato sui ripidi pendii della
vallata, porta il nome di Aquila
d’Arroscia appunto.
Vivevano nella loro casa assieme ad Angiolina, la madre, ed alla
più piccola Caterina, una ragazzina
di circa otto anni che aveva subito
preso in simpatia i tre giovanotti.
I suoi occhi grigi, acuti e penetranti, il suo viso dalle espressioni
intimidite spruzzato di lentiggini, la
sua folta chioma mossa come le onde del golfo e del colore dei tramonti d’agosto lasciavano incerto chi la
incontrava per la prima volta.
Angelo invece era il tipico ragazzotto cresciuto, ma ancora bambino che viveva i primi turbamenti di
quindicenne. Proprio Rina, come
tutti la chiamavano, avvisò in casa
del rastrellamento in corso.
Ne avevano subiti diversi e soprattutto lei e la madre avevano
imparato a non rispondere, ma anche a rispondere ai soldati.
Questa volta era diverso. . .
Rina corse ad avvisare i partigiani. Poi si fece trovare per prima
fuori dalla casa intenta ad accudire le magre galline del pollaio.
Angiolina uscì come per chiamarla
e restò ferma sulla porta.
Entrambe colsero subito i modi
più decisi dei soldati: cercavano in
ogni angolo, guardavano persino
sugli alberi…
Si diressero subito verso quel locale con tutti quegli attrezzi e cominciarono a spostarne un buon
numero impediti nei movimenti
dagli arnesi stessi così ammassati.
Presto desistettero; e attratti
dagli uomini intenti al lavoro
nell’uliveto, intimarono a questi di
seguirli: a nulla valsero le parole di
preghiera di Angiolina.
“Torneremo presto!” furono le
sole parole di Giacomo.
Madre e figlia restarono impietrite dal vuoto della separazione.
Non scesero verso Alassio, ma
proseguirono a mezza costa per
Albenga.
L’ufficiale al comando era furioso.
L’attacco al treno e la conseguente esplosione erano stati un
danno gravissimo.
Le parole secche, gli ordini impartiti con violenza e la direzione
presa non lasciavano dubbi: il loro
destino era segnato.
Non avrebbero più rivisto la loro
casa, mai più.
Giunti nei pressi del “pilone”,
l’ufficiale ordinò al suo diretto subalterno di fucilare i due prigionieri e con pochi uomini si diresse verso le fortificazioni a mare. Il sottufficiale rispose e salutò.
Giacomo comprese nitidamente
la parola “kaput”.
Ripresero il cammino per fermarsi dopo poco in una larga fascia; il sottufficiale ed un altro soldato costrinsero i due prigionieri a
precederli spingendoli con la canna dei fucili.
Raggiunta l’estremità della fascia, fuori vista degli altri soldati,
fecero sedere a terra Giacomo ed
Angelo e scaricarono in aria i loro
fucili. Senza dire una parola si girarono e se ne andarono.
Giacomo e Angelo non sapevano
se piangere o se ridere, ma prestissimo presero la via di casa.
Calarco Gianluca
Paoletti Francesca
Venosa Alberto
Gasparini Martina
Lomanto Giorgia
Quarta Valentina
la tecnologia supporto di una corale mista, giovani di più o meno
tutte le età, che non hanno paura
di cimentarsi anche con pezzi di
autori moderni e famosi… Un
esempio “Miserere” di Zucchero.
Risultato: effetto assicurato, altro che pezzi lamentosi…
I prossimi appuntamenti per
quelli che non credono a quello
che ho scritto e vogliono verificare di persona sono: a Giugno,
lo spettacolo per la conclusione
delle attività Parrocchiane (a San
Giovanni). Nel periodo Natalizio
il Concerto, sempre a S. Giovanni, delle corali per uno scambio di auguri tra amici.
Un bravissimo a tutti e dimenticavo... Foto di gruppo… Sorridete…
D.R.
Molti anni sono passati ormai
dalla guerra, ma in casa si ritorna
spesso su quei terribili momenti.
Ormai Angelo e Rina hanno proprie famiglie e vivono lontano da
Madonna delle Grazie, ora vi trascorrono una serena vecchiaia
Giacomo e Angiolina.
Ogni festa, domenica o vacanza
riunisce tutti nella vecchia casa
dove insieme all’aria di famiglia si
respira quel profumo di ulivi e di
mare che risveglia nei cuori il senso delle proprie radici.
La domanda è però sempre la
stessa: “e quei due soldati?”
Proprio in una di quelle occasioni in cui tutti si ritrovavano,
una piccola comitiva sale la mulattiera verso la casa.
Due coppie attempate la percorrono quasi con sicurezza. Si distinguono le loro voci... sono tedeschi.
Gli sguardi degli uomini si incrociano, si riconoscono, si abbracciano.
30° anniversario
IN 500 NEL SEMINARIO
Zonta Club
AL CONVEGNO CHIERICHETTI Alassio-Albenga
ALBENGA – Erano in più di 500,
provenienti dalle oltre 160 parrocchie diocesane, i chierichetti della
diocesi di Albenga-Imperia che si
sono riuniti nel Seminario vescovile per il loro consueto raduno
annuale.
Il tema del convegno, giunto alla 50 esima edizione, ha avuto come titolo: “Anche tu in Cristo dai
vita alla Speranza”.
Hanno collaborato alla buona
riuscita del raduni i seminaristi, i
Serra Club di Imperia ed Albenga
ed il Csi (Centro Sportivo Italiano)
del comprensorio ingauno.
A presiedere la giornata è stato
lo stesso vescovo della diocesi di
Albenga-Imperia, monsignor Ma-
rio Oliveri, che ha anche celebrato la messa comunitaria nella chiesa del Seminario.
Il convegno è durato per tutta la
giornata ed ha visto la presenza di
migliaia di persone: oltre ai bambini ed ai ragazzi infatti erano presenti parenti, amici, animatori, catechisti, sacerdoti e tutti coloro
che collaborano con enti ed associazioni che si occupano di promozione al sacerdozio.
Intanto il rettore del seminario
ingauno, don Edmondo Bianco, ha
annunciato che quest’anno nella
nostra diocesi la giornata per le
vocazioni si celebrerà domenica
prossima 7 maggio.
C. A.
Rizzo ha presentato
“A tutto schermo” di maggio
diretta dal M.° Paolo Guido, che
ha eseguito con il suo stile “A capella” (solo voci senza accompagnamento strumentale), brani di
Frisina, Kodaly e De Marzi. Sono
ormai una certezza, hanno confermato quanto di buono ci hanno fatto ascoltare in questi anni.
La seconda invece per la prima
volta nostra graditissima ospite,
la Corale della Parrocchia di San
Martino di Toirano. Una trentina
di Ragazzi diretti da Claudia
Fantini e accompagnati alla tastiera da Pietro Mazzarello. Ci
hanno fatto ascoltare brani pieni
di entusiasmo e non solo... Ondata di novità con Spiritual (Go
down moses) e musica “Rap” 8
Signore del Cielo) Bravi e molto!
Insomma chi si ricorda dei canti di chiesa tristi e lamentosi, fac-
Parte n° 4
CHI L’HA VISTI
Prosegue ad Alassio il tradizionale appuntamento di “A tutto
schermo”, la rassegna cinematografica organizzata dal regista
alassino Beppe Rizzo che infatti ieri ha presentato il cartellone del
mese di maggio.
Ad aprire la rassegna sarà il film
di Cristina Comencini “La bestia
nel cuore” (in programma il 4 maggio), con due grandi giovani attrici
italiane: Giovanna Mezzogiorno e
Stefania Rocca.
La rassegna del cinema d’autore, che da alcuni anni viene proposta dal regista Beppe Rizzo, è organizzata in collaborazione con l’assessorato al turismo, il Cinema
Ritz e la Federazione nazionale dei
Cineclub.
«Anche per il mese di maggio –
dice Rizzo – ho cercato di preparare una programmazione che possa
seguire sia il criterio della qualità
delle opere che quello del rispetto
del gusto del pubblico, che è sempre molto eterogeneo. Riguardo alle presenze, malgrado un lieve calo rispetto allo scorso anno, resto
comunque ottimista circa il futuro
del cinema d’essai e comunque il
bilancio lo farò solo a fine rasse-
gna. Anche quest’anno ho voluto
comunque seguire il criterio di dare voce non solo agli amanti dei
grandi registi impegnati, ma anche
a coloro che preferiscono i film
d’amore o le commedie. Chi da anni segue la rassegna sa anche che
cerchiamo sempre di toccare vari
generi e di dare in questo modo
l’opportunità di vedere sia film rari e di qualità, sia di proporre opere che hanno avuto particolare rilevanza nella stagione».
Questi gli altri titoli in programma: “Persona non grata” (che sarà
proiettato l’11 maggio) di Krysztof
Zanussi (il film è del 2005), interpretato da Zbignew Zapasiewicz e
Daniel Olbymschski e che racconta una particolare storia di spionaggio; “Un giorno per sbaglio” (18
maggio) di Julian Fellowes, con
Tom Wilkinson e Rupert Everett;
“La terra” (25 maggio), il nuovo e
straordinario film di Sergio Rubini,
con Fabrizio Bentivoglio e Claudia
Gerini.
Sarà “Prova ad incastrarmi” di
Sidney Lumet, con Vin Diesel e
Peter Dinklage a chiudere la rassegna il primo giugno.
Claudio Almanzi
Sabato 6 Maggio lo Zonta Club
Alassio-Albenga ha festeggiato, alla
presenza delle alte cariche internazionali dell’Associazione e di numerose autorità civili locali, il 30°
anniversario della sua Fondazione.
Con l’occasione si è tenuta, presso
la Biblioteca “R. Deaglio”, la 4° riunione delle Presidenti del Distretto
30 – Area 03 – dello Zonta Club
International.
Nel 1976 nasce lo Zonta Club
Alassio Area. Da allora grazie all’entusiasmo delle socie ed all’aiuto
delle istituzioni locali, l’Associazione ha svolto una vasta attività, incentrata su interventi di carattere
sociale e culturale di tipo diverso,
pur mantenendo sempre un occhio
di riguardo verso la condizione
femminile.
Alcuni “service” si sono mantenuti nel tempo ed hanno così premiato la volontà del Club di donare
alla collettività servizi duraturi.
Riteniamo doveroso citare alcuni tra i più importanti interventi
svolti ad Alassio.
Nel 1977 nasce la borsa di studio
a favore dell’alunna più meritevole
dei corsi di sala e cucina dell’Istituto Professionale Alberghiero. Nel
1982 è costituita la prima Università della Terza Età della Provincia
di Savona; nel 1985 – dopo anni di
intenso lavoro – viene inaugurato,
alla presenza dell’allora Ministro
dell’Ecologia, il “percorso vita”,
sentiero guidato ed attrezzato come palestra all’aperto. Nel 1994, in
memoria della past-Presidente
Pina Nagel, lo Zonta si fa carico di
coinvolgere le istituzioni locali, gli
altri club e le associazioni di categoria, per provvedere al restauro
della Cappelletta di Alassio. Dal
1997, nell’ambito del Meeting Internazionale della Gioventù organizzato dal Circolo Nautico, in memoria dell’amatissima socia prematuramente scomparsa, al primo classificato della Classe Optimist, è assegnato il premio “Zonta Challenge
Cup Vera Marchiano”.
L’augurio rivolto da tutti i partecipanti ai festeggiamenti del trentennale è che siano sempre più numerose le donne che vogliono mettere la loro capacità ed esperienza
a disposizione della collettività, per
la soluzione dei problemi attuali.
È giunta stamani per via telefonica dall’Avv. Germano,
che ha seguito la pratica trentennale, notizia della sentenza della Corte di Cassazione
favorevole al Comune di
Alassio nel contenzioso che
vedeva la città del Muretto
avversa all’Aster SpA.
«Questa sentenza – commenta il Sindaco di Alassio
Marco Melgrati – rimedia finalmente al pasticcio creato
dalla Giunta di Sinistra guidata dal Sindaco Grollero, e da
Italia Nostra che, in caso di
sconfitta legale da parte del
Comune, sarebbe costata più
di 1,5 Milioni di Euro tra indennità, interessi e spese legali, da reperire ex novo sul
bilancio comunale tagliando
opere pubbliche già previste».
Rapidamente il riassunto
della vicenda: era il 10 ottobre del 1975 quando il
Comune di Alassio rilasciava
all’Aster SpA licenza edilizia
per la realizzazione di un centro turistico ricreativo con discoteca, ristorante, piscina…
sull’area che, all’ingresso di
Alassio lato levante domina il
Porticciolo Turistico, la
Cappelletta e la Baia di
Alassio.
Il 3 febbraio del 1976, su
esposto di Italia Nostra a firma Mario Fazio, accolto dalla
Soprintendenza, per un ipotetico contrasto tra il progetto
approvato dal Comune di
Alassio e quello approvato
dalla Soprintendenza stessa,
veniva revocata la licenza.
Contro questo provvedimento fu immediato il riscorso dell’Aster al Tribunale
Amministrativo della Liguria.
Il ricorso fu respinto dal TAR
ma accolto dal Consiglio di
Stato il 19 settembre del 1992
che ha così annullato l’ordinanza di revoca della licenza.
La vicenda passò allora dai
tribunali amministrativi a
quelli civili. L’Aster infatti citava in giudizio il Comune di
Alassio per un congruo risarcimento dei danni subiti a
causa della revoca “illegittima”. Il Tribunale di Savona, in
primo grado accoglieva
l’istanza condannando il
Comune di Alassio al pagamento di 2,5 miliardi di vecchie lire. Era l’11 luglio del
2000.
Il Comune ricorreva alla
Corte di Appello che accoglieva l’istanza comunale con
sentenza del dicembre del
2001.
Stamani la comunicazione
della sentenza della Corte di
Cassazione che libera, dopo
più di trent’anni di contenzioso non solo il Comune dal pagamento dei danni, ma lo libera permettendogli di portare avanti il progetto di realizzazione, in quell’area, di un
nuovo albergo panoramico,
come previsto dal Piano
Urbanistico Comunale.
«Un albergo, una struttura
innovativa, sul genere del
Vista Palace di Montecarlo,
destinata a rilanciare il nostro turismo e la nostra città –
aggiunge Melgrati – Un albergo che era stato cancellato
dal PUC in sede di istruttoria
dalla Giunta Regionale di centro sinistra a guida Mori, successivamente approvato da
quella di Centro Destra presieduta da Sandro Biasotti e
che oggi sinceramente spero
di poter portare avanti in tempi rapidi. Quell’area, così caratteristica e significativa per
l’accesso di levante della nostra città ha già atteso troppo, in uno stato di semi-abbandono».
Alassio, 13 aprile 2006
Resp. Rapporti con la Stampa
Magda Rosso
Ndr: È indispensabile che
quest’area così caratteristica
venga riqualificata. Ci auguriamo che l’eventuale costruzione di un Albergo panoramico conservi tutti i vincoli
paesaggistici, rispettando la
natura con un impatto ambientale decisamente basso.
La torre di Santa Croce, le
rocce a picco, creano un ambiente unico da tutelare, anche perché possono rappresentare il biglietto da visita
della nostra città.
12
«L'ALASSINO»
FESTA DEL NUOTO:
È ANCORA GE.S.CO.
Il 23 aprile scorso si è svolta al
centro sportivo Mombarone di
Acqui Terme la festa del nuoto.
I ragazzi della GE.S.CO. Nuoto di
Alassio sono giunti in mattinata
nella cittadina piemontese insieme ad altre quattro squadre di
nuoto e a diverse società di pallavolo e calcio.
I 500 atleti presenti hanno dato
vita alla sfilata di inaugurazione intorno al campo sportivo: com’erano belli mentre sventolavano i loro fazzoletti colorati all’insegna
dei genitori accorsi sugli spalti per
salutarli!
so il braciere.
La cerimonia di inaugurazione
si è conclusa con l’apertura della
festa da parte del presidente del
C.S.I. della regione Piemonte e
poi… tutti a pranzare sotto i pini.
Nel primo pomeriggio le squadre si sono date battaglia in piscina.
Questa volta i ragazzi della
GE.S.CO. hanno davvero nuotato
“uno per tutti e tutti per uno”.
Infatti, non vi erano i palio medaglie individuali, ma coppe per le
società.
Una coppa per ogni stile, su un
Giovedì 18 Maggio 2006
PALLACANESTRO
Alle Superiori loanesi
il trofeo Ventimiglia
Dopo la fine del glorioso Torneo
“Pertuso” di Loano, da oltre quindici anni mancava una competizione di pallacanestro ad alto livello che mettesse di fronte il meglio del basket scolastico e giovanile.
A colmare questo vuoto ci ha
pensato il neonato “Trofeo Ventimiglia”, svoltosi ieri al PalAlassio e
riservato alle Scuole Secondarie
del Ponente Ligure.
La prima edizione di questo
quadrangolare di livello interprovinciale, è stata vinta dai favoriti
della vigilia: i fortissimi ragazzi
dell’ISS “Falcone di Loano”.
Ad organizzare il torneo, per ricordare la figura dello scomparso
preside
alassino,
Claudio
Ventimiglia, è stato l’Istituto
“Giancardi- Galilei-Aicardi” di
Alassio, attualmente guidato dalla
dirigente scolastica Marinella
CICLISMO
Le nuove classifiche
della Coppa Riviera
Trifoglio.
Il torneo è vissuto su una serie
appassionante di incontri in una
cornice di festosa partecipazione
e di entusiasmo.
In finale i ragazzi loanesi
dell’Istituto “G. Falcone” (Ragionieri e Geometri) hanno battuto i
padroni di casa del “GiancardiGalilei-Aicardi”.
Terzo il Liceo “G. Bruno di
Albenga”, con l’ITG “Ruffini” di
Imperia.
Ad organizzare la giornata di
sport sono stati i docenti Paolo
Tavaroli ed Antonella Annitto, con
la collaborazione della F.I.P.
(Federazione Italiana Pallacanestro).
Da segnalare fra i vincitori il fortissimo Benedusi autore di oltre
venti punti, giovane speranza della pallacanestro ligure.
C. A.
TENNIS
Successo di pubblico e di sport
per i 37° Campionati Internazionali
d’Italia di Tennis per Veterani
Dopo lo schieramento delle
squadre, mentre le bandiere sventolavano al sole, sono arrivati saluti ed auguri per le future imprese sportive nientemeno che da
Pierino Gross mitico olimpionico
di sci.
Ma ecco entrare nell’anello la
fiaccola olimpica accompagnata
da tre atleti, uno per ogni disciplina in gara (per il nuoto Andrea
Losno – GE.S.CO.), i quali, compiuto il giro d’onore, hanno acce-
totale di quattro (delfino, dorso, rana e stile libero) i nuotatori alassini
ne hanno portato a casa due: quella della rana e quella del dorso.
Anche i “piccoli” (categoria
BABY) del gruppo si sono comportati più che egregiamente classificandosi secondi per la loro categoria.
Complimenti a tutti!
Cristina Pallini
GE.S.CO. S.p.A
NUOTATORI ALASSINI
VINCENTI AD ACQUI TERME
Una serie di brillanti successi e
piazzamenti di rilievo hanno permesso, ai giovani nuotatori della
Gesco Nuoto di Alassio, di ottenere un grande risultato di squadra
ai celebri Giochi dell’acqua, svoltisi nel centro sportivo Mombarone di Acqui Terme, dove hanno
vinto nelle specialità della rana e
del dorso.
I 500 atleti presenti, dopo aver
dato vita alla sfilata di inaugurazione intorno al campo sportivo
cittadino, si sono poi sfidati nelle
varie discipline, oltre al nuoto, anche la pallavolo ed il basket.
Ad inaugurare la manifestazione è stato un grande campione del
passato Pierino Gross, olimpionico di sci.
A portare il vessillo per la Gesco
è stato Andrea Losno, che è stato
poi anche protagonista nelle gare,
insieme a Marta Di Muro.
«È stata una bella esperienza –
dice l’allenatrice Cristina Pallini –
che è servita a fare gruppo. I ragazzi della Gesco, hanno davvero
nuotato “uno per tutti e tutti per
uno” infatti, non vi erano in palio
medaglie individuali, ma solo coppe per le società».
Alla fine i nuotatori alassini hanno portato a casa due vittorie finali: le coppe della rana e quella
del dorso.
Anche i più piccoli (categoria
Baby) della Gesco si sono comportati più che egregiamente classificandosi alla fine secondi di categoria.
Fiocco Rosa
A Pietra Ligure, il 29 marzo u.s. è felicemente
venuta alla luce MARTINA. Lo annunciano con
gioia i genitori Savina e Maurizio Drava, i nonni Rita e Orlando Gambera, la nonna Angela
Giribone-Drava. Un particolare e commosso
ringraziamento al preg.mo dottor Carlo Vallega
per le tempestive e proficue cure prestate.
L’A.V.A. augura alla piccola Martina ogni bene.
C. Al.
Una settimana di molte emozioni
sportive, di vero agonismo e di
grande allegria.
Il clima all’Hanbury Tennis Club
di Alassio è quello delle grandi occasioni. Del resto i Campionati
Internazionali d’Italia di Tennis per
Veterani, quest’anno alla loro 37a
edizione, sono il più grande evento
italiano di tennis per i veterani.
E non tragga in inganno il termine
veterano in quanto molti dei giovani talenti oggi sui campi di tutto il
mondo avrebbero vita dura a intrecciare certe racchette.
Dagli Over 35 agli Over 80, maschili e femminili, singolari e doppi:
sono stati ben 25 i tabelloni del fitto
programma di gare che ha avuto
quale suggestiva cornice quella
dell’Hanbury Tennis Club di Alassio, dei suoi sette campi in terra rossa e della sua club house di britannica memoria.
E i quattrocento iscritti sono arrivati davvero da tutto il mondo:
Italia, Inghilterra, Francia, Belgio,
Ucraina, Austria, Russia, Spagna,
Germania, Stati Uniti, Svizzera, Messico, Ungheria, Croazia, Danimarca,
Svezia, Uruguay, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Olanda.
«È una delle manifestazioni che
ogni anno riesce a sorprendermi –
commenta l’Assessore allo Sport,
Rag. Fabrizio Calò – per il numero di
persone che riesce a coinvolgere e
per il livello sportivo dei giocatori.
In certi casi si tratta di ex davismen,
grandi racchette uscite dai circuiti
del Grande Slam ma non per questo
protagonisti di un gioco meno efficace. Soprattutto, anche come tennista, mi affascina vedere uno stile
di gioco che oggi non è più e che certo ha un’eleganza innata. Mi risulta
che quest’anno nel tabellone degli
Over 80 – ebbene sì, ci sono giocatori che superano quell’età – oltre al
n° 1 al mondo, l’austriaco Oskar
Jirkovsky, che ha vinto nella sua categoria, in campo è sceso anche il
giovane novantaduenne Giorgio
Català del Tennis Club Milano
Bonaccossa».
Ma andiamo a leggere i risultati
dei campi: tra gli over 35 M ecco che
il n° 5 del ranking mondiale, il francese Martial Carante, si aggiudica il
torneo. In questa categoria è doverosa una parentesi: John Skordis, direttore di gara del torneo, con il padre Joseph organizzatore e proprietario del Circolo alassino, ha sfiorato la finale, cedendo solo al terzo set
contro l’altro finalista Franchini.
Il tabellone degli Over 40 M vede
la vittoria del maestro francese
Furnari al termine di una finale avvincente contro il croato Tollich, ex
davisman.
Tra gli Over 45 si aggiudica il titolo Cavalleri contro il “locale”
Adriano Basso.
Grandi emozioni anche nella finale Over 50: è Brino ad imporsi sui
Possenti con il punteggio di 5-7/62/6-0.
Un po’ di influenza e un pizzico di
sfortuna ha impedito al pubblico di
assistere ad una finale senz’altro
emozionante che vedeva avversario il n° 1 al mondo degli over 55
Camina Borga allo spagnolo Ruiz:
quest’ultimo volto ormai noto del
torneo alassino; infatti a causa di un
malessere ha dovuto rinunciare al
match.
Adrigan Peter è invece il numero
1 al mondo della categoria Over 60,
la più numerosa, quella che
l’Hanbury Tennis Club ha voluto intitolare alla memoria di Edoardo
Rosso, scomparso quasi due anni or
sono, e per anni anima di questa manifestazione. Ed è proprio lui che
per il secondo anno consecutivo si
aggiudica il Tabellone e il trofeo
Tra le donne si riconferma la n° 1
al mondo delle Over 50, Eugenia
Birukova, di origini russe, oggi italiana di adozione. Tra le Over 40 vince il tabellone la portoghese Guveja,
mentre tra le Over 45 si mette in evidenza la torinese Maria Rosa Bruno.
Nella giornata di sabato, al termine di ogni finale si è svolta la consueta cerimonia di premiazione cui
accanto al Responsabile Organizzatore John Skordis, al presidente
del Circolo, Joseph Skordis, a Luca
Scaglione, prezioso collaboratore
del circolo e della manifestazione è
intervenuto anche l’Assessore allo
Sport del Comune di Alassio, Fabrizio Calò.
Ancora una volta grazie anche al
coordinamento del Giudice Arbitro,
Pino Guastavino, designato dalla
Federazione, i Campionati Internazionali d’Italia di Tennis per Veterani vanno in archivio registrando
un nuovo straordinario successo
sportivo in termini agonistici e organizzativi.
Un grande spettacolo sportivo e
una grande festa per i giocatori e gli
amanti del tennis per i quali l’appuntamento alassino è anche un
grande momento di incontro, un appuntamento fisso fondamento della
tradizione tennistica italiana e internazionale
M. R.
Dopo le prime gare stagionali in
Coppa Riviera guidano già alcuni
rappresentanti delle nuove leve
ciclistiche giovanili liguri, mentre
brillano anche molti ragazzi provenienti da Lombardia e Piemonte. Numerosi i successi dei
giovani ciclisti ponentini (soprattutto alassini ed andoresi) che guidano anche alcune classifiche di
categoria e fanno ben sperare per
un 2006 ricco di soddisfazioni per
le compagini ciclistiche del nostro
comprensorio. Ecco le classifiche
aggiornate.
G1: 1) Diego Tesi (UC Alassio)
e Bryan Madron (id), 18 punti; 3)
Pellegrini (Caramagna), 8; 4)
Ottavi, 7; 5) Federico Micheletti
(Abbiategrasso), 5; 6) Noah
Balduzzi (Alassio), 3. Femm.: 1)
Camilla Pesenti (UC Alassio), 18;
2) Irene Mela (Caramagna), 15; 3)
Giulia Lombardo (Andora), 13; 4)
Di Vita, 7.
G2: 1) Francesco Caronia (Sanremese), 13; 2) Artur Massari
(Anidra), 11; 3) Stefano Oldani
(Busto Garolfo) e Gabriele Gaino
(Pedale Acquese), 10; 5) Arcivolo, 9; 6) Macri, 7; 7) Bevelli
(Arnma di Taggia) e Brillante (SC
Bordighera), 3. Femm: 1) Alessia
Curti (Sanremese), 14; 2) Gaia
Belcastro (Arma), 13; 3) Martina
Garbarino (Ped Acquese), 10; 3)
Anna Giulla, 9; 4) Maiorella, 7; 5)
Giulia Rinaldi (Alassio), 5; 6)
Federica Paiella (Abbiategrasso), 3.
G3: 1) Filippo Bertone (Alassio),
20; 2) Francesco e Leonardo
Canepa (Andora), 12; 4) Samuele
Maineri (id) e Pastorino, 7; 6)
Patrone, 5; 7) Calzamaglia, 4; 8)
Pons, 3. Femm: 1) Carola Di Clemente (Sanremese), 13; 2) Alessia
Calcaterra (Abbiategrasso), 10; 3)
Annalisa Abello (Vallestrura), 9; 4)
Marzia Salnton Basei (Morego), 6.
G4: 1) Marco Tomatis (Alassio), 15; 2) Nicholas Mairorella
(Sanremese), 12; 3) Luca Lombardo, 10; 4) Boeri, 8; 5) Passarotto, Aiello e Raimondo, 6; 8)
Luca Garbarino (Acquese) e
Fabac, 3. Femm: 1) Federica
Piana (Vallestura), 20; 2) Alice
Pesenti (Alassio), 18; 3) Carola
Vottero (Andora), 11; 3) Erika
Parente (id), 10.
G5: 1) Luca Fragola (Andora),
18; 2) Alberto Guido (Caramagna), 14; 3) Davide Levo (Ped.
Acquese ),10; 4) Bignardi e Sirchia, 8; 6) Infantino, 6; 7) Piombo,
5; 8) Di Vita, 4; 9) Roattino e Vinai,
3. Femm: 1) Arianna Vigo (Grosso
Sport), 15; 2) Elisa Semeria
(Caramagna), 12; 3) Giuditta
Galeazzi (Acquese ), 10; 4) Rizza,
9; 5)
G6: 1) Olivero Troia (Bordighera), 14; 2) Patrick Raseti (Acquese) e Davide Tannini (Rostese),
10; 4) Oliva, 9; 5) Mela e Fearrari,
8; 7) Tommaso Nolli (Abbiategrasso) e Calzia 6; 9) Fazzari, 5;
10) Testa, 4; 11) Barella (Rostese)
e Luca Ferrari (Alassio), 3. Femm:
1) Sara Rinaldi (Alassio), 19; 2)
Ines D’Arrigo (Bordighera) e
Ilaria Sanguineti (id) 14; 4)
Giorgia Bertone (Alassio), 9; 5)
Eugenia Caruso e Chiara Megaton
(Bordighera), 8.
Claudio Almanzi
GOLF
Scofferi e Bisetti
vincono a Garlenda
Michele Scofferi si è aggiudicato a Garlenda la Coppa Hotel
Beau Rivage, una stabelford su
18 buche alla quale hanno preso
parte più di duecento golfisti.
Nell’altra gara (il quarto
Trofeo Luna Caprese) si è invece imposto Edoardo Bisetti che
ha avuto la meglio su un lotto di
200 partecipanti provenienti da
tutto il Nord Italia.
Ecco i risultati.
COPPA HOTEL BEAU RIVAGE
Prima categoria: 1) Michele
Scofferi, 36 punti; 2) Paolo Murchio, 33. Seconda cat: 1) Iseo Zunino, 40; 2) Gioachino Risso, 39.
Terza cat: 1) Valerio Saglietto,
43; 2) Robert Boot, 39. Primo
lordo: Francesco Vacchetto, 30.
Prima Lady: Elisabetta Nejrotti,
36. Primo Seniores: Franco Cogni, 37.
TROFEO LUNA CAPRESE
GOLF CUP
Prima cat: 1) Edoardo Bisetti,
42; 2) Armando Bosi, 39. Seconda cat: 1) Giampaolo Samengo, 45; 2) Arturo Arpellino,
40. Terza cat. 1) Gianni Gandolfo, 40; 2) Eugenia Nicola, 39. Primo lordo: Michele Scofferi, 30.
Prima lady. Paola Delpodio, 36.
Primo seniores: Roberto Cambiaghi, 39. Premi speciali:
Pietro Grossi Bianchi (buca 9),
Eugenia Nicola (11), Ermanno
Prosperi (7).
C. A.
Ndr: Complimenti al nostro
concittadino Michele Scofferi.
LAUREE
Il nostro giovane concittadino FABRIZIO GALLO ha conseguito, il 15 Marzo u.sc. presso
l’Università degli Studi di
Genova, la laurea specialistica
superiore in disegno industriale, con la votazione di 110/110
con lode e dignità di stampa.
Titolo della tesi: “Progetto di
un mezzo di trasporto compatto ed ecologico”. Relatore: il
Ch.mo Prof. Arch. E. D. BONA.
Felicitazioni vivissime al neo
dottore ed alla famiglia da parte
dell’A.V.A.
Il nostro concittadino Commissario della Polizia Municipale FRANCO FOSCHINI il 17
marzo u.sc. ha conseguito a
pieni voti la laurea in Scienze
Giuridiche presso l’Università degli Studi di Genova,
discutendo la tesi: “La competenza della Polizia Giudiziaria nel processo davanti
al Giudice di Pace Penale”.
Relatore il Ch.mo prof. Franco
Della Casa.
Al neo dottore ed alla sua famiglia le felicitazioni dell’A.V.A.
Giovedì 18 Maggio 2006
13
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI e ANNIVERSARI
TRAIANO TESTA
Alla moglie Franca, ai figli Tino
(Consigliere Comunale), Ornella,
il cognato Antonio, il genero
Bruno ed ai nipoti Stefano ed
Antonello il ricordo e le condoglianze più sentite da tutta la
“Vecchia Alassio”.
(a.e.)
Nino Testa,
un grande Alassino
Ricordando il “Sindaco”
Traiano Testa
Il Direttivo della Vecchia
Alassio mi ha incaricato di ricordare il Sindaco Testa, incarico
non semplice, anche se, per molti anni dei 43 trascorsi in Comune
come funzionario prima e dirigente poi, ho collaborato con…
“Il Sindaco”…
Traiano Testa, “Nino” per gli
amici, per tutti gli Alassini è stato… e tutt’ora Lo ricordano come… “Il Sindaco”… Laureato in
chimica aveva insegnato matematica nelle scuole medie… ma
la sua passione… la sua vita era la
politica, la vita amministrativa
nella Sua Alassio.
Eletto Consigliere Comunale,
per la DC, nella seconda Giunta
Torre (56/60), viene rieletto nella
Giunta Balduzzi (60/65) e gli viene
assegnato l’Assessorato al
Personale, ed inizia nell’anno
1964 la prima ristrutturazione
della pianta organica per il personale dipendente.
Per quattro volte eletto
Sindaco: 1970/72 – 1974/75 –
1978/82 ed infine 1987/90 ha dimostrato di saper governare la
“cosa pubblica” riuscendo a mantenere in pareggio il bilancio comunale, nonostante le “non mega” entrate, precisando che se
“tutte le Amministrazioni Comunali” avessero adottato il suo metodo “probabilmente” in Italia la
“cosa pubblica” avrebbe funzionato meglio.
Durante i suoi anni di Amministratore si era interessato attivamente dei giovani, sia con la costruzione della piscina comunale,
dell’Istituto Professionale Alberghiero, delle scuole medie statali, nonché delle molteplici attività comunali come la ristrutturazione, nonché il pareggio contabile della nettezza Urbana, lo spostamento del mercato in Via
Gastaldi, l’apertura della Farmacia Comunale… ed il passaggio al
Comune del Porticciolo Luca Ferrari…
Praticamente la sua vita era il
Comune, era il primo ad entrare e
l’ultimo ad uscire, tutti i pomeriggi, quando gli uffici erano praticamente chiusi, rientrava per preparare le pratiche da portare in
Giunta od in Consiglio… e con il
suo esempio costringeva i suoi
collaboratori ad essere presenti.
Nel 1982, Nino Testa, con l’ingresso dei Socialisti, lascia l’Amministrazione Comunale, pur restando nella vita pubblica, infatti
gli viene affidata la Presidenza
dell’Ospedale Civico… per ritornarvi, dopo qualche anno, nel
1985, con una nuova giunta in collaborazione con il dr. Dino
Grollero (PCI) Sindaco, di cui fa il
Vice Sindaco, ed infine lo ritroviamo ancora Sindaco per il periodo
1987/90.
Non credo in così poco spazio
si possano ricordare tutte le attività, le capacità, e soprattutto
l’amicizia che “Nino” sapeva donare…
NINO TESTA UN ALASSINO
“DOC” DA NON DIMENTICARE
Non avrei voluto, caro Nino,
amico vero e fratello amatissimo,
dover scrivere il mio «addio» per
la tua morte, che ha colpito una
intera città. Molti concittadini,
che ci hanno conosciuto bene,
hanno rivolto anche a me, sinceramente, le loro condoglianze
sincere, vedendo i miei occhi brillare di lacrime. Non avrei voluto,
ma vi sono costretto e non ho mai
sentito, prima, tanta difficoltà, un
così grande dolore, una incapacità ad accettare che Tu te ne sia
andato dopo una lunga vita intera
di affetto e di tante prove di leale
e grande amicizia.
Ma non di me voglio parlare, né
della Tua famiglia che nel lancinante e pur atteso dolore, serba
dentro di sé l’orgoglio di aver avuto un marito, un padre, un nonno
così generoso e leale. Per questo
voglio ricordare a tutti la Tua
grandezza, l’aver dato una lunga
parte della vita alla Tua amata
città, sempre con umiltà, con sacrificio, con saggezza, con la misura giusta che un amministratore vero deve mostrare pur nelle
dure lotte quotidiane del suo
mandato politico. E fosti sempre
padrone di Te stesso, sempre cosciente delle Tue decisioni «super
partes», sempre incrollabile e incapace di passaggi e di decisioni
non ponderate profondamente.
Questo Tuo amore di patria e
l’aver sopportato con una incredibile serenità, capace di confortare persino chi era accanto a Te
e soffriva per Te, Ti hanno fatto
più grande ancora negli ultimi anni del Tuo Calvario terreno. Io so
di scrivere anche a nome dei moltissimi concittadini che Ti hanno
sempre stimato e, soprattutto, di
quei quattro o cinque amici del
cuore che, come me, Ti hanno accompagnato sino ad oggi.
Sei stato un «grande» Alassino e
Alassio (non solo attraverso le
colonne del nostro Giornale e
dell’ A.V.A.) Ti ricorderà certamente. Ciao, fratello amatissimo,
ciao!
sentimenti di cordoglio dei Soci,
porge le condoglianze alla figlia
Marinella ed al dott. Amilcare
Dogliotti, a Silvana e al dott.
Antonio Giudici Cipriani, ai nipoti e pronipoti e parenti.
BRUNA PIFFERO
A Cividale del Friuli, ove ormai
abitava da alcuni anni, alla veneranda età di 90 anni è deceduta il
2 Aprile u.sc. BRUNA PIFFERO,
vogherese di nascita ed ex tabaccaia di Via Leonardo da Vinci. Le esigenze di famiglia la hanno portata in Friuli, ma ci teneva
a ripetere che come la sorella
Elsa (“le bionde” della tabaccheria) con cui ha trascorso tutta la
vita, si considerava una “buona”
Alassina. Per questo l’A.V.A. ritiene di porgere alla sorella, ai nipoti e pronipoti le più sentite
condoglianze dell’Associazione
e dei molti Alassini che la ricordano e ne hanno sempre apprezzato la bontà e l’attaccamento alla famiglia.
Il 13 aprile u.s. in Alassio è deceduta, a 81 anni, la Signora Ines
Cugerone ved. Costa. La notizia
ha sorpreso e rattristato coloro
che la conoscevano e ne apprezzarono sempre le grandi doti di
attaccamento alla casa, alla famiglia ed alle amatissime figlie
Marinella e Silvana.
L’A.V.A., certa di interpretare i
Questo non è un ricordo di
Marcello, perché un grande
amico non si ricorda ma ci accompagna.
E allora saremo con lui al porto, a bere un caffè nel budello,
nei negozi a comprare occhiali
o pantaloni, a cena nell’entroterra.
Saremo insieme, gentiluomo
a tratti lievemente ombroso ma
sempre generoso, disponibile,
curioso, a spasso per questa
Alassio che tu hai tanto amato.
Federico e Gemma
Piero ed Elena
Anniversari
LUIGI SIGNORINI
6/11/1911 - 2/5/2005
VIC ALASIO
Tomschi
INES CUGERONE
VED. COSTA
MARCELLO
BERTAGNOLLI
Il motivo per cui Vic Alasio venne nella nostra città alcuni anni fa
con la sua famiglia fu quello di approfondire ciò che suo padre gli
raccontava quando - da bambino
- lui chiedeva spesso l’origine di
questo nome un po’ particolare.
Venne così a sapere della stirpe degli Alasio - di come, secondo la leggenda, un principe trovò
rifugio nella nostra città con la
sua innamorata e stabilitisi qui,
le diedero il nome di Alassio.
Da allora Vic è tornato ogni anno - anche più di una volta all’anno - prima con tutta la famiglia e
poi solo con la moglie Jinny. E
ogni volta si sentiva sempre più
vicino alla “sua città”.
Purtroppo, improvvisamente
e troppo presto per tutti noi, Vic
ci ha lasciato. Sarebbe dovuto
essere con noi proprio in questi
giorni, ma il destino ha voluto
diversamente. Penso di scrivere
a nome di tutti gli amici che Vic
ha lasciato nella nostra - nella
sua - città. Ci mancherai tanto
Vittorio.
Marisa
L’A.V.A. porge le più sentite
condoglianze.
Ad un anno dalla tua scomparsa desideriamo ricordarti a
quanti ti conobbero e apprezzarono la tua magnanimità.
A noi manchi tanto ma ti vogliamo pensare sereno assieme
a tutti i tuoi cari.
Anna, Isa e Gabriella
APRILE 2006
BARBERIS Margherita anni
BASSO Giuseppe
anni
BERTAGNOLLI Marcello anni
BORGNINO Virginia
anni
CAVALERA Graziella
anni
CUGERONE Ines
anni
DE BATTISTI Alberto
anni
ESPOSITO Guido
anni
FERRARIO Lea
anni
FRANCHIN Ivana
anni
MALFATTI Ada Maria anni
PLUCHINO Angelo
anni
SPALENZA Ada
anni
TAROZZI Luciano
anni
TESTA Traiano
anni
TRAVERSA Dionisio
anni
TRUCCO Gian Carlo
anni
77
66
71
86
76
81
77
83
93
76
88
71
93
81
82
80
70
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
14
«L'ALASSINO»
Specie ittiche della
Baia del Sole
Sogliola comune
(Solea vulgaris) - (Lengua d’arena)
Di colore grigio come la sabbia
può raggiungere i 600 gr di peso.
Vive sui fondali sabbiosi e presenta macchie scure irregolari.
La mascella superiore è più lunga dell’altra con incisione boccale
piccola e curva. La parte inferiore
è bianca con riflessi azzurri. Le pin-
ne dorsali e anali non sono unite
con la coda. Si pesca con canna da
lancio sia da terra con il natante
fermo o alla deriva. Carne ottima.
Esca: verme e polpa
Armatura: a/b/c
Amo: 10/14
Filo: 015/022
Giovedì 18 Maggio 2006
“Alassio Don Bosco” ‘96:
primi classificati ad Acqui Terme
La sensazione presente nella
giornata del 15 aprile nel Torneo
di Acqui Terme era quella usuale:
le vespe, guidate come di consueto dai Mister Zenari e Giovannelli,
sprigionavano la loro vivacità e la
loro giovinezza.
Erano i detentori del titolo e fieri si sono ripresentati quest’anno
per riconquistarlo: non ci è voluto
molto per capire che non si sarebbero lasciati sfuggire l’opportunità materializzando già nel primo
incontro un risultato soddisfacente, risultato confermato poi nelle
altre due partite. Con due vittorie
e un pareggio si conquistano il primo posto del torneo “La Sorgente”.
L’impressione positiva di sempre è stata confermata, ma qualcosa di diverso si sta delineando
negli atteggiamenti, negli sguardi
e nelle azioni: il tempo che passa
ha regalato loro caratteristiche e
qualità che li rendono uguali, ma
nella loro diversità.
Il divenire, secondo lo spontaneo processo naturale, ci ha mostrato espressioni nuove, volti e
sorrisi cambiati. In ognuno di loro
si sta delineando una personalità
ed un carattere che andrà passo
dopo passo evolvendo verso un
equilibrio. Attenzioni, incoraggiamenti, fiducia, amicizia e intesa faranno di questi bambini dei ragazzi senza eccessi né difetti, dei giovani con un grande cuore “giallonero”!!
A Martino, Pietro, Alessio,
Andrea W, Jacopo, Andrea P.,
Matteo, Lollo, Renato e Edo auguro che possano rimanere sempre
una “squadra” unita nel perseguimento del bene e della serenità.
Teo
SOGLIOLA
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Valide terapie dei nonni
La rinfrescante Menta Piperita
Menta piperita (Mènta dumèstega)
Questa pianta perenne efficace e
dissetante, rinfrescante, digestiva,
antifermentativa, antispasmodica
e leggermente analgesica qui da
noi già dai tempi dei tempi è stata
tenuta in attenta considerazione.
Più volte l’ho vista usare dai
miei avi dopo un pasto troppo copioso, per preparare una tazza di
digestivo con sei o sette foglie fresche macerate in duecento grammi di acqua.
Mia nonna, come antenato
dell’aperitivo e per stimolare l’appetito, ne masticava una foglia fresca prima del pranzo. Era allora
un toccasana masticarne una foglia per combattere l’alito cattivo.
Ancora oggi le sue foglie fresche
sono utilizzate per aromatizzare
più preparati gastronomici. I suoi
prodotti sono indispensabili in pasticceria.
Pessò
ALASSINI CHE SI FANNO ONORE
ISA GALLO
VANESSA ODDINO
Due giovanissime alassine si sono distinte domenica 9 aprile in un trofeo organizzato da diverse scuole di Karate della provincia e svolto a Laigueglia. Le atlete “in erba” che si sono classificate, ISA GALLO prima per la categoria “bambini”, e VANESSA ODDINO seconda per la categoria “esordienti”, sono allieve
del Karate club di Andora del Maestro Ilario Simonetta (cintura nera 4° dan).
Auditorium dell’Istituto Salesiano 22.3.06 - Il dietologo Calabrese ha intrattenuto con un pubblico attento ed interessato un simpatico colloquio improntato sulle diete sane e giustamente controllate contro quelle estreme e
commerciali in offerta dalle varie fonti mediatiche.
(FOTO SILVIO FASANO)
GOLF CLUB
GARLENDA
Il 26 Marzo u.sc. si sono conclusi presso il Golf Club Garlenda, le gare annuali.
Nella Prima Categoria si è classificato I° nella Coppa del Consiglio 1° 2° 3° Medal il nostro concittadino Davide Parodi, figlio
del nostro Socio, il notaio
Stefano.
II° classificato Paolo Buffa – III°
Michele Scofferi.
Nelle gare di 2° categoria ha
vinto 1° Fabrizio Giribone - II°
Angelo Fumagalli – III° Gioacchino Russo, in quelle di 3° Categoria Prima classificata Sabrina
Lorenzini – II° Antonio Angelici –
III° Giovanni Brogliato.
A tutti i vincitori… rallegramenti anche da parte dell’A.V.A.
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
APRILE 2006
Aprile è sempre il mese più dolce
e più discreto; temperatura ormai
lontana dai rigori invernali e lontana
dagli eccessi estivi; giornate lunghe a sufficienza
per godere il bel sole, ma ancora rispettose delle
ore serali che consentono di contemplare la volta
celeste; aria ormai profumata dalla esplosione dei
fiori: dal gelsomino fino ai fiori di arancio.
È difficile riscontrare nel corso dell’anno una ricchezza di offerte pari a quella che aprile ci offre.
Quest’anno anche il cielo ci permette di contemplare per tutto l’arco della notte lo splendore del
pianeta gigante, Giove, (quasi undici volte più grosso della nostra terra) con le sue lune visibili anche
con un modesto binocolo.
Ma ecco ora ciò che da più valore a questo mese: la sintesi del tempo meteorologico che ci ha
offerto.
Pressione media: 756,8 mmhg; le medie decadali: 756,5 mmhg nella prima; 756,6 mmhg nella seconda; 757,3 mmhg nella terza.
Umidità media: 60%. Il giorno più umido (83%)
è in data 1° aprile; il più asciutto (20%) è stato il
giorno 13. Le medie decadali nell’ordine: 69%;
56%; 57%.
Il giorno più ventoso è stato il 26, giorno in cui il
vento ha percorso in 24 ore 350 km; la massima calma, con soli 60 km in un giorno è in data 8 aprile.
Temperatura media mensile: 16,5°C.
Giorno più fresco: 11 aprile con temperatura media 13,8°C; giorno più caldo: 26 aprile con 20,0°C di
media. Le medie decadali: 14,7°C nella prima;
16,0°C nella seconda; 18,7°C nella terza.
Precipitazioni totali: 4,8 mm. Così distribuiti: 1,4
millimetri nella seconda decade; 3,4 millimetri nella terza decade.
Giorno più piovoso il 27 aprile con 2,6 millimetri
di pioggia.
Giorni sereni: 16; giorni coperti: 6; soltanto due
giorni (il 7 e l’8 aprile) senza un raggio di sole.
Eliofania totale: 204,9 ore di limpido sole, con 6,8
ore mediamente ogni giorno. Le medie decadali
giornaliere di bel sole sono: 4,8 ore nella prima decade; 7,8 ore nella seconda; 7,9 nella terza.
Di più non si può dire e non si può pretendere.
Rimangono solo a noi un piacere e un dovere: il piacere di godere di quanto ci offre la Natura; e il dovere di saperla sempre rispettare.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Davide Parodi ritira la coppa.
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