A001363 DA PSICOLOGIA CONTEMPORANEA del NOV. DIC. 2007

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A001363 DA PSICOLOGIA CONTEMPORANEA del NOV. DIC. 2007
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FONDAZIONE INSIEME onlus.
DA PSICOLOGIA CONTEMPORANEA del NOV. DIC. 2007 pag.45 <<ALLA RICERCA DEL
PARTNER SESSUALE>> di ROBERTA CARBONE e ANGELO TARTABINI Univ. Milano e Parma.
Per la lettura completa del pezzo si rinvia al periodico citato.
Perché i maschi di quasi tutti i gruppi animali tendono a possedere caratteristiche esagerate
e stravaganti, mentre le femmine sono spesso le più scialbe?
Per rispondere ad apparenti anomalie di questo genere, Darwin propose l’esistenza di un
processo di selezione delle caratteristiche adattative in grado di garantire, a chi le possiede,
dei benefici legati alla riproduzione, la cosiddetta “selezione sessuale” (Darwin, 1871).
Ornamenti estremamente elaborati e alcune esibizioni complesse potrebbero essersi
evolute per qualche loro utilità durante le contese tra maschi e potrebbero essere il risultato
della selezione operata dalle femmine nel tentativo di procurare dei benefici genetici alla
propria prole (Campan e Scapini, 2005).
I tratti dimorfici determinano la scelta del partner in quanto funzionano da segnali che
trasmettono messaggi ben precisi.
La qualità degli ornamenti rivela la condizione fisica dei maschi, e le femmine mostrano di
preferire maschi con gli ornamenti più elaborati (Salmon e Symons, 2001).
In accordo alla teoria darwiniana, anche nella specie umana le differenze più numerose tra i
sessi sono state riscontrate nei domini della sessualità e della riproduzione, ma ci sono alcune
caratteristiche che offrono più informazioni sulle qualità del partner rispetto ad altre.
Allora ci si può chiedere: quali sono quei tratti maschili e femminili che hanno il potere di
attrarre gli individui del sesso opposto? che fanno sì che un individuo venga identificato come
proprio partner sessuale?
Radici evolutive del desiderio sessuale.
La flessibilità del comportamento sessuale umano deriva dall’evoluzione di alcuni
meccanismi che si sono sviluppati in maniera funzionale.
Il significato della loro esistenza è dovuto al fatto che essi hanno risolto, nell’ambito
ancestrale, specifici problemi relativi alla sopravvivenza e alla riproduzione.
Le differenze tra i sessi nella sfera sessuale sono previste in quei domini in cui uomini e
donne hanno affrontato problemi adattivi diversi.
Gli uomini si sono dovuti confrontare con i problemi relativi alla possibilità di identificare
donne con alto potere riproduttivo e di aumentare la sicurezza della loro paternità.
Le donne, d’altro canto, sono andate alla ricerca di uomini che potessero assicurare
protezione e presenza di risorse, che fossero disposti a impegnarsi in una relazione a lungo
termine e possedessero abilità genitoriali.
Nelle femmine lo sviluppo della preferenza per maschi provvisti di risorse può ritenersi la
ragione più antica e diffusa della scelta femminile nel regno animale e umano.
Nel corso della storia evolutiva gli indizi che hanno segnato la presenza di risorse in un
uomo sono stati indici indiretti, come le caratteristiche di personalità che hanno rivelato una
potenziale mobilità sociale in ascesa, la reputazione e la stima dei pari, e indici indiretti, come
la ricchezza economica.
Le donne hanno sviluppato un desiderio per uomini che possiedono un’elevata posizione
sociale, in quanto lo status rappresenta un indicatore universale del controllo delle risorse
(Buss, 1988, 1989).
I nostri progenitori maschi hanno sviluppato invece dei meccanismi per percepire gli
indicatori di valore riproduttivo della donna.
Tra questi valori i più evidenti sono stati la giovinezza e la salute (Williams, 1975).
La giovinezza è stato un indizio chiave dal momento che il valore riproduttivo decresce con
l’aumentare dell’età.
I maschi quindi sono andati alla ricerca di indicatori fenotipici di salute e gioventù.
Le caratteristiche fisiche come labbra carnose, pelle liscia, sguardo luminoso, capelli lucenti,
tono muscolare, ecc, hanno fornito una gran quantità di informazioni sulla salute e sulla
capacità riproduttiva della donna.
Gli standard di bellezza femminili variano da cultura a cultura e così le preferenze per una
determinata costituzione robusta o snella.
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Tuttavia, è stato riscontrato come preferenza universale un particolare rapporto tra la
circonferenza della vita e quella dei fianchi (Singh, 1933°, b; Grammer, 1922).
Secondo le ricerche condotte da questi due autori, le donne sane ed efficienti sul piano
riproduttivo hanno un rapporto vita-fianchi (indice WHR) fra lo 0,67 e lo 0,80.
Non è importante il peso, ciò che conta è che il corpo femminile ricorsi la classica forma a
clessidra.
Inoltre, maschi e femmine possiedono un complesso repertorio di strategie sessuali che
vengono attivate differentemente in relazione ai contesti.
Si possono distinguere strategie a breve termine e strategie a lungo termine.
Le prime richiedono una motivazione sessuale all’accoppiamento con vari partner che
devono essere immediatamente accessibili a livello sessuale.
Al contrario, le strategie a lungo termine richiedono una stima di quelle che saranno le
traiettorie future in base all’analisi delle potenzialità del partner.
In sostanza, le qualità richieste nei due casi sono diverse, anche se chiave di lettura è
tendenzialmente sempre la stessa: la riproduzione.
Criteri di scelta del partner ideale: gli studi.
Gli studi finora condotti hanno esplorato quali caratteristiche del comportamento umano,
nell’ambito dell’accoppiamento, siano desumibili dai principi evoluzionistici.
Uno dei principali psicologi evoluzionisti, David Buss, attualmente professore all’Università
del Texas, ha documentato l’universalità delle preferenze dei due sessi, fornendo la prima
testimonianza tran culturale a sostegno della base evolutiva della psicologia
dell’accoppiamento umano.
Partendo da questi risultati, le Università degli Studi di Parma e di Milano hanno promosso
uno studio con lo scopo di esaminare quali fossero i criteri di scelta del partner ideale per una
relazione stabile (a lungo termine) in un campione costituito da 300 soggetti (150 maschi e
150 femmine) di età compresa tra i 19 e i 42 anni, studenti universitari e lavoratori.
Si è utilizzato un questionario strutturato ricavato dai maggiori studi effettuati
sull’argomento (Buss e Barnes, 1986; Townsend, 1989; Spreacher, Sullivan e Hatfield, 1994;
Bianchi, 2006) composto da 38 domande chiuse, relative a categorie di risposta definite a
priori, di cui 34 costruite si scale Likert da 1 (alto gradimento) a 4 (basso gradimento) e 4 a
risposta multipla.
Si sono poi effettuati dei confronti infragenere e intragenere in base alla fascia d’età (19-24
anni; 25-30; 31-36; 37-42), a livello d’istruzione (terza media, superiori, laurea) e alla
condizione lavorativa (disoccupato, casalinga, studente, operaio, impiegato, insegnante,
infermiere, commerciante, libero professionista).
I risultati confermano l’ipotesi che esistono delle differenze di tratti tra uomo e donna nelle
caratteristiche ricercate nel partner ideale per una relazione a lungo termine (tabella 1).
Tab 1 Le caratteristiche che uomini e donne prediligono nel partner.
LE DONNE PREDILIGONO PARTNER:
Con status sociale elevato
Più grandi di età
Affidabili
Non sposati
Senza figli
Carismatici
Con ideali simili
Dominanti
Spiritosi
Amanti dei viaggi
Apprezzati dalla famiglia di lei
GLI UOMINI PREDILIGONO PARTNER
Attraenti
Giovani
Con sex appeal
Che si lascino conquistare
Oculate nelle spese
Che si occupino della casa
A conferma di quanto presente in letteratura, anche nel nostro campione è emerso che le
donne prendono maggiormente in considerazione le risorse economiche, lo status sociale, il
carisma e l’età del partner, mentre gli uomini prediligono tratti come la giovinezza, la bellezza
e l’aspetto fisico.
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Le maggiori differenze sono state riscontrate in quei domini che possono essere ricondotti
al tema della scelta riproduttiva.
Tuttavia, attraverso un’analisi più approfondita, sono emerse delle differenze significative
all’interno dei sessi.
In base ai confronti per fasce d’età, le donne dai 37 ai 42 anni attribuiscono più importanza
alle prospettive finanziarie del partner rispetto a quelle più giovani (19-24 anni), che invece
prendono maggiormente in considerazione il fatto che il partner sia già sposato o abbia già
avuto figli da precedenti relazioni.
Anche i maschi tra i 19 e i 24 anni, rispetto alle altre fasce d’età, prediligono partner che
non abbiano avuto un matrimonio e dei figli.
Attraverso i confronti per i livelli di istruzione è emerso che le donne con un livello
d’istruzione inferiore alla laurea, prediligono uomini dominanti, a differenza delle laureate che
attribuiscono maggiore importanza al fatto che il partner abbia ideali e credenze simili a loro.
Nel campione maschile, i laureati, rispetto ai maschi con un livello di istruzione inferiore,
preferiscono le donne che non abbiano potere di guadagno maggiore.
Analizzando la situazione lavorativa, le studentesse, rispetto alle donne lavoratrici, non
desiderano partner che abbiano avuto un matrimonio o figli alle spalle.
Gli studenti, rispetto ai lavoratori, preferiscono donne con credenze ed ideali simili ai loro.
Conclusioni: che partner cercano gli uomini e le donne.
Nel nostro campione, le donne, a differenza degli uomini, cercano pertanto quei tratti in
grado di mettere in luce le potenzialità del proprio partner di raggiungere il successo, di
controllare ed elargire le risorse e di risultare superiore nella competizione sociale.
Le donne prediligono gli uomini più maturi, che non abbaino già impegnato altrove le loro
risorse, che risultino vincenti sul piano sociale e che possano offrire una vita agiata e protetta.
Ma tutto ciò no basta, le donne cercano l’impegno. La preferenza verso uomini più grandi
potrebbe derivare anche dal fatto che la stabilità, l’affidabilità e la maturità emotiva, che un
uomo raggiunge grazie all’età, diventano valori importanti in quanto indicatori attendibili di
continuità nel rapporto e di generosità.
Gli uomini, d’altra parte, ripongono maggiore interesse nell’aspetto fisico, nel sex appeal e
nella giovinezza della propria partner: indici che denotano il valore riproduttivo di una donna,
ma che vanno al di là di esso.
L’avvenenza della donna ha conseguenze importanti sullo status sociale di un uomo, viene
intesa come segno di prestigio e potenza sul piano sociale (Grammer, 1992; Pawlowski e
Dunbar, 1999; Costa e Corazza, 2006).
Oggi ci troviamo in un mondo totalmente diverso rispetto a quello dei nostri antenati; sono
avvenuti cambiamenti radicali all’interno della società che hanno contribuito a cambiare e
talvolta a stravolgere i rapporti tra i sessi.
Tuttavia, l’emancipazione e la maggior indipendenza economica delle donne non hanno
modificato le preferenze per uomini con status sociale elevato, così come i notevoli progressi
della scienza in campo riproduttivo, come l’uso della contraccezione o la possibilità del
concepimento anche in età avanzata (procreazione assistita e fecondazione artificiale) non
hanno inciso sulla preferenza maschile per donne giovani e belle.
Tuttavia, attraverso un’analisi più approfondita, i nostri dati hanno evidenziato che esistono
delle differenze nelle caratteristiche ricercate nel partner ideale non solo tra i due sessi, ma
anche all’interno dello stesso sesso.
Emergono preferenze diverse in base ai diversi livelli d’età, di istruzione e di occupazione
lavorativa.
Sembra che i soggetti più giovani, sia maschi che femmine, prediligano partner che, in una
relazione a lungo termine, possano impegnare tutte le loro risorse ed energie e che quindi non
abbiano già una relazione importante o dei figli.
Sia i maschi che le femmine laureati o comunque iscritti a un corso di laurea prendono
maggiormente in considerazione, rispetto ai soggetti con un livello di istruzione più basso, la
compatibilità dei valori, degli ideali e delle credenze.
Queste variazioni individuali nelle preferenze potrebbero dipendere da fattori contingenti di
tipo cognitivo, educazionale e psicosociale.
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È necessario tenere ben presente che l’azione umana è sempre il prodotto di una
determinante biologica e ambientale: tutti i modelli comportamentali possono essere sempre
modificati dall’intervento esterno.
La teoria evoluzionistica non implica nessun determinismo genetico o biologico; l’evoluzione
ha plasmato diversi meccanismi psicologici che hanno consentito alla specie umana di
affrontare diversi problemi adattivi lungo il corso dell’esistenza.
Nelle nostre scelte entrano in gioco molti fattori, ma l’impronta lasciata dall’evoluzione è
sempre presente.
Non dimentichiamo che i rapporti di coppia ci offrono alcune delle emozioni più profonde
della nostra esistenza, gioie, dolori e, a volte, scelte irrazionali.
Ma, alla luce di quanto detto, l’amore può essere considerato al servizio dell’evoluzione?
Angelo Tartabini insegna Psicologia Generale ed Evoluzionistica presso la facoltà di Psicologia
dell’Università di Parma.
Roberta Carbone è dottoranda di ricerca in Psicobiologia presso l’Istituto di Psicologia dell’Università di
Milano.