I ricci europei, Erinaceus europaeus, in Nuova Zelanda

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I ricci europei, Erinaceus europaeus, in Nuova Zelanda
Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia
Ambasciata d’Italia
Dicembre 2004
CANBERRA
I ricci europei, Erinaceus europaeus, in Nuova Zelanda
Bob Brockie
I colonizzatori britannici hanno portato il riccio europeo, Erinaceus europaeus, in
Nuova Zelanda intorno al 1860 come ricordo della loro patria. Nel diciannovesimo
secolo, le navi impiegavano fino a sei mesi di navigazione per attraversare i tropici dal
Regno Unito alla Nuova Zelanda, quindi pochi ricci sono sopravvissuti al viaggio. Il
primo arrivato è scomparso senza lasciare traccia. Intorno al 1890, qualche altro riccio
è stato portato in Nuova Zelanda per mangiare le lumache che i coloni avevano
inavvertitamente caricato sulle navi. Nel loro nuovo paese, i ricci si sono diffusi
velocemente, grazie ai guardiani della ferrovia che li liberavano in molte stazioni rurali.
I coloni hanno probabilmente portato i ricci dall’Europa in Nord America e Australia,
ma gli animali non si sono mai stabiliti in quei luoghi.
In Nuova Zelanda, i ricci sono più piccoli e leggeri che in Europa. Questo perché gli
inverni sono più miti in Nuova Zelanda, il periodo di letargo è più corto e quindi non
hanno bisogno di ingrassare in autunno come nella loro patria. Circa la metà dei ricci
in Nuova Zelanda possiede denti mancanti o anormali. Si pensa che la causa sia un
“effetto congenito”, probabilmente dovuto ad un difetto casuale in uno dei ricci
“antenati” che è divenuta una caratteristica comune negli innumerevoli discendenti.
Negli anni ’20, i ricci erano diventati così numerosi che i cacciatori d’uccelli si
lamentavano del fatto che essi mangiavano le uova presenti nei nidi al suolo,
rovinando così il loro sport. Di conseguenza, i ricci sono stati dichiarati animali nocivi
ed è stata messa una taglia sulla loro testa. Il numero di ricci ha raggiunto il punto più
alto negli anni ’50 ma sembra essere calato da allora. Oggi i ricci sono molto comuni
in Nuova Zelanda, specialmente nelle città, nei frutteti, nelle zone agricole con
produzioni casearie e lungo le coste, soprattutto nei pressi di dune sabbiose. Sono
inoltre numerosi nel “bush” della Nuova Zelanda settentrionale, ma non nelle foreste
più fredde e umide del sud. Occasionalmente si possono vedere dei ricci a 1500 metri
di altitudine, sulle cime innevate delle montagne.
Molti visitatori che si recano in Nuova Zelanda sono sorpresi nel vedere così tanti
ricci uccisi sulle strade. Negli anni ’50, si contavano cinquanta ricci morti ogni 100 Km
su molte strade di campagna durante l’estate, in confronto ad una media di 1 ogni 100
Km sulle strade europee.
La maggior parte dei ricci neozelandesi si nutre d’insetti e delle loro larve, lumache,
ragni e millepiedi. I ricci si nutrono inoltre dei loro sfortunati simili schiacciati sulle
strade. Recentemente, i ricci sono stati visti mangiare lucertole autoctone rare,
lumache, scarafaggi e uova di rari uccelli nativi che nidificano a terra, come pivieri
tortolini e trampolieri.
I ricci della Nuova Zelanda centrale vanno in letargo per circa tre mesi all’anno ogni
inverno. E’ un periodo di ibernazione più breve rispetto all’Europa continentale. Nelle
zone settentrionali più calde e libere dal gelo della Nuova Zelanda alcuni animali non
vanno nemmeno in letargo. Il letargo è un periodo (delete momento) pericoloso per i
ricci, poiché molti annegano, muoiono di fame o di assideramento, soccombono ai
parassiti e alle malattie o vengono mangiati vivi dai ratti. Le femmine dei ricci
trascorrono un mese di letargo in più rispetto ai maschi.
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Nella maggior parte dei casi, i ricci della Nuova Zelanda fanno nascere tre cuccioli
all’anno, ma la “mortalità infantile” è molto alta. Il riccio selvatico più vecchio
ritrovato in Nuova Zelanda aveva raggiunto i 7 anni di età, tuttavia i nostri ricci
vivono in media circa due anni.
I ricci hanno pochi predatori in Nuova Zelanda. Tuttavia, i maiali selvatici sono in
grado di sventrarli ed un uccello nativo, il weka, a volte ruba i loro piccoli.
Nelle loro terre native europee, i ricci sono considerati “sacchi di pulci”. Tuttavia, la
pulce del riccio, Archaeopsyllus erinacei, era una cattiva navigatrice e nemmeno una è
sopravvissuta al viaggio fin qui. Di conseguenza, i ricci della Nuova Zelanda sono
privi di pulci. Nonostante ciò, un acaro proprio dei ricci, Caparinia tripilis, ed una
tinea, Mentagrophytes erinacei, attaccano gli animali in Nuova Zelanda uccidendone
parecchi. Essi potrebbero aver contribuito alla riduzione del numero di ricci dagli anni
’50. Una muffa di penicillina cresce su molti ricci. Una variante dello Staphylococcus
aureus che infettava i ricci ha sviluppato una resistenza alla penicillina molto prima
della sua scoperta ed uso da parte degli umani.
I “conservazionisti” considerano i ricci una minaccia ad alcune specie di animali nativi,
ma la maggior parte dei neozelandesi è contenta di vedere questi graziosi animali
stranieri nei loro giardini.
King, C.M. 1995: The Handbook of New Zealand Mammals. Oxford University
Press. Pp 600
Dr Bob Brockie
Honorary Research Associate
School of Biological Sciences
Victoria University
Wellington, New Zealand
Email: [email protected]
Testo originale in inglese
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