norme di pronto intervento in caso di incendio

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norme di pronto intervento in caso di incendio
ALLEGATO 5
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
ART. 91 DEL D.LGS. 81/08
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE
DELLA LOMBARDIA E DELL’EMILIA ROMAGNA
Via Bianchi n. 7/9 – BRESCIA
TERZO LOTTO
APPALTO
RIMOZIONE COIBENTAZIONE IN AMIANTO
DALLE TUBAZIONI
NORME DI PRONTO INTERVENTO
IN CASO DI INCENDIO
DPR 577/82
NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO
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SI FA PRESENTE CHE NELLA SCUOLA SONO PRESENTI LE PLANIMETRIE
DELL’EMERGENZA E LA DISPOSIZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO.
L’IMPRESA DOVRA’ LEGGERE LE INFORMAZIONI SULLE PROCEDURE DI
EMERGENZA.
1 - PREMESSA
L’incendio è una combustione che si sviluppa in modo incontrollato nel tempo e nello spazio.
La combustione è una reazione chimica tra un corpo combustibile e un corpo comburente.
I combustibili sono numerosi: legno, carbone, carta, petrolio, gas combustibile, etc..
Il comburente che interviene in un incendio è l’aria o, più esattamente, l’ossigeno presente nell’aria (21% in
volume). Il rischio incendio esiste quindi praticamente in tutti i locali.
L’esplosione è una combustione a propagazione molto rapida con violenta liberazione di energia. Può
avvenire solo in presenza di gas, polveri o vapori combustibili, o in presenza di sostanze altamente reattive
o di materie esplosive.
Le cause che possono provocare un incendio sono in particolare:
• fiamme libere
• particelle incandescenti (brace di sigaretta)
• scintille di origine elettrica
• scintille di origine meccanica
• scintille di origine elettrostatica
• scintille provocate da un urto
• superfici calde
• innalzamento della temperatura dovuto alla compressione dei gas
• reazione chimiche
2 - CLASSI DI FUOCO
Classe A - fuochi di solidi (carta, cartone, legna, cartone)
La combustione può presentarsi in due forme:
• combustione viva con fiamme
• combustione lenta senza fiamme, ma con formazione di brace incandescente
La sostanza estinguente in questo caso è l’acqua (essa ha due azioni: raffreddando (per mezzo del calore
di evaporazione sottratto) dimuisce la temperatura della sostanza che sta bruciando e evaporando forma
una coltre di vapore che soffoca l’incendio).
Classe B - fuochi di idrocarburi solidificati o di liquidi infiammabili (benzina, gasolio, paraffine)
La combustione si presenta sempre viva con fiamma.
La sostanza estinguente consigliata in questo caso è la polvere e l’anidride carbonica. E’ controindicato
l’uso di acqua a getto pieno, in quanto la sostanza continua a bruciare rimanendo sulla superficie.
Classe C - fuochi di combustibili gassosi
La combustione si presenta sempre viva con fiamma.
La sostanza estinguente consigliata in questo caso è la polvere e l’anidride carbonica. E’ assolutamente
necessario individuare il punto di fuoriuscita, in quanto può essere molto più pericoloso spegnere l’incendio
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senza aver individuato la fuga di gas. Occorre pertanto agire sulla valvola di chiusura o intercettazione più
prossima al punto di fuoriuscita.
Classe D - Fuochi di metalli
Tipico esempio sono gli incendi di sostanze chimiche spontanemente combustibili in presenza di aria,
reattive in presenza di acqua o schiuma (es. nitrati, clorurati, sodio, potassio, magnesio, perossidi).
Per questi fuochi la sostanza estinguente sconsigliata è l’acqua. Possono essere usati estintori a polvere o
anidride carbonica (se non sconsigliata per incompatibilità con la sostanza incendiata).
Classe E - Fuochi di natura elettrica
Incendio di apparecchiature meccaniche e elettroniche sotto tensione. E’ vietato l’utilizzo di acqua. L’agente
estinguente consigliato è l’anidride carbonica o l’halon.
3 - INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO
Incendio in locali chiusi
• Prevedere quali saranno i punti di maggior accumulo e le principali vie di uscita dei fumi e predisporre un
piano di uscita dopo l’intervento
• Fare attenzione alle superfici vetrate
• Non fare affidamento sui mezzi meccanici (ascensori, montacarichi, etc.)
• Sottrarsi ai fumi assumendo posizioni adeguate
• Permanere nei locali solo il tempo indispensabile allo spegnimento
• Non avventurarsi in cunicoli o locali di piccola cubatura privi di aerazione adeguata senza essere
assicurati con una corda
• Non transitare su pavimenti, solai o scale, sotto soffitti, ed in vicinanza di pareti che sono state sottoposte
per lungo tempo all’azione delle fiamme
• Mettere al corrente un’altra persona delle proprie intenzioni
Incendio all’aperto
• Non collocarsi sottovento rispetto al fuoco
• Stare sempre pronti a difendersi da un improvviso mutamento di direzione del vento
• Anche in assenza di vento, evitare zone di azione soggette a corrente di aria
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4 - USO DEGLI ESTINTORI
Erogazione contemporanea con 2 o più estintori
Gli operatori devono erogare parallelamente o fino a formare un angolo al massimo di 90°.
Erogazione su liquido infiammato in recipiente aperto
Erogare in modo da evitare spandimenti di liquido infiammato, facendo rimbalzare l’estinguente sul lato
interno del recipiente opposto a quello di erogazione.
Agire con progressione: iniziare lo spegnimento delle fiamme più vicine sino a raggiungere il focolaio
principale.
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Erogazione su fuga di gas infiammato
Erogare in modo che il getto abbia la stessa direzione della fuga di gas infiammato e lo colpisca quasi
parallelamente.
Erogazione su parti in tensione
A prescindere dalla scelta della sostanza che non deve risultare conduttrice, l’operatore deve mantenersi a
distanza di sicurezza dalle parti in tensione.
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