Relazione sul viaggio di studio negli Stati Uniti d`America di una

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Relazione sul viaggio di studio negli Stati Uniti d`America di una
Relazione sul viaggio di studio negli Stati Uniti d'America
di una delegazione dei Servizi di resocontazione
della Camera dei deputati
(6-12 settembre 1985)
1. Composizione e scopo della delegazione. - 2. Considerazioni generali. - 3. Resoconto sommario. Nazioni Unite. - 4. Camera dei rappresentanti. - 5. Una
peculiarità del Senato USA. - 6. Resoconto stenografico. Nazioni Unite. 7. Camera dei rappresentanti. - 8. Senato. - 9. Formazione e caratteristiche
degli operatori. - 10. Osservazioni conclusive.
1. — Una delegazione dei Servizi di resocontazione della Camera dei
deputati - di cui facevano parte l'Estensore del processo verbale,
avvocato Gian Franco Ciaurro, il Capo del Servizio Resoconti, dottor
Mario -Corso, il Capo del Servizio Stenografìa dell'Assemblea, dottor
Vincenzo Arista, il Capo del Servizio Stenografia delle Commissioni e
degli Organi Collegiali, dottoressa Luciana Pellegrini, il Consigliere
Capo Servizio preposto ai Corsi di addestramento nella stenografìa
parlamentare, dottor Giovanni Panarello, e il Consigliere Vicario del
Servizio Resoconti addetto al coordinamento del resoconto stenografico,
dottor Anton Paolo Tanda - ha visitato la sede dell'Organizzazione
delle Nazioni Unite a New York e le sedi del Senato e della Camera
dei rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti a Washington. Attraverso una serie di riunioni, di incontri e di accessi diretti è stato
possibile approfondire i vari aspetti della pubblicità dei lavori di questi
organismi e delle loro articolazioni interne (Commissioni); e in particolare seguire « dal vivo » le varie fasi della redazione, della pubblicazione
e della diffusione dei resoconti, ivi compresa la fase della stampa, che
alle Nazioni Unite è eseguita con impianti propri e al Congresso USA
in uno stabilimento dipendente dal Governo (corrispondente al nostro
Poligrafico dello Stato). Dopo il rientro in Italia, la stessa delegazione
ha compiuto visite di studio alle tipografie Abete e Colombo, cui è
affidata la stampa dei resoconti della Camera, al fine di utili raffronti
sotto il profilo organizzativo e tecnologico.
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Al Congresso di Washington la delegazione si è anche incontrata con
il Clerk della Camera dei rappresentanti e con il Segretario generale del
Senato, ai quali ha consegnato una medaglia-ricordo.
Il risultato delle rilevazioni compiute è sintetizzato nelle pagine che
seguono, con l'aggiunta di alcune prime osservazioni e proposte che i
responsabili dei Servizi interessati ritengono di poter fin d'ora ricavare
da questa esperienza in ordine alle prospettive di ulteriore miglioramento dei metodi operativi in uso alla Camera dei deputati.
2. — Nel complesso, l'organizzazione dei servizi di resocontazione e
in genere della pubblicità dei lavori, sia alle Nazioni Unite sia al
Congresso di Washington, presenta aspetti in parte simili e in parte
differenti, o notevolmente differenti, rispetto alle analoghe attività della
Camera italiana, senza però che si possa riscontrare un rilevante divario
di efficienza; anzi, almeno per taluni aspetti si può fondatamente
affermare che il servizio reso dalla Camera italiana sia qualitativamente
migliore e funzionalmente più utile.
Negli Stati Uniti vi è certamente un maggiore impegno di strumenti
tecnologicamente avanzati, come per esempio:
a) i sistemi di videoscrittura, che hanno in gran parte soppiantato
le macchine da scrivere tradizionali — comprese le più sofisticate imponendo anche la formazione di nuove tipologie di operatori, capaci
insieme di redigere e rivedere i testi, di immetterli nell'elaboratore e di
utilizzare le altre varie possibilità fornite dallo strumento elettronico;
b) la diffusione elettronica di testi con lo strumento del computer,
che consente un continuo ed immediato aggiornamento su quanto
avviene nelle Assemblee e nelle Commissioni (ed anche, alla Camera dei
rappresentanti USA, sul contenuto dei discorsi pronunciati), mediante
terminali e stampanti a disposizione dei parlamentari e dei loro gruppi,
degli uffici e dei giornalisti;
e) la ripresa televisiva dei lavori, in diversi casi effettuata « in
diretta » e diffusa con canali esterni, che consente anche al pubblico
meno provveduto, mediante efficaci spiegazioni in sovrimpressione, di
comprendere e di seguire l'attività degli organi rappresentativi.
Minore interesse sembra rivestire, per le esigenze della Camera italiana, l'uso prevalente della stenotipia meccanica rispetto alla stenoscrizione manuale, invalso negli Stati Uniti non per effetto di una scelta,
ma per la deficienza di stenografi manuali - che, infatti, quando
esistono vengono pienamente impiegati - e per altre ragioni particolari,
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come la diversa struttura della lingua e la vasta diffusione della stenotipia nei procedimenti giudiziari americani, che consente una più ampia
leva di operatori specializzati.
Si deve aggiungere che l'utilizzazione di strumenti privatistici per il
rapporto d'impiego dei dipendenti, caratteristica degli Stati Uniti, a
prescindere dalle considerazioni che pur si potrebbero fare sotto il
profilo politico-sociale, determina indubbiamente, sotto il profilo dell'efficienza, una utilizzazione assai intensa del personale e un continuo
affinamento della sua professionalità. Si tratta infatti di personale ben
pagato, ma licenziabile, e quindi portato a fare ogni sforzo per conservare il posto di lavoro. Questa situazione sembra per altro contemperata, nei suoi aspetti negativi, dal fatto che la posizione di ex funzionario delle Nazioni Unite o del Congresso USA è considerata un ottimo
biglietto di visita per ottenere buoni incarichi successivi, nell'ambito di
un mercato del lavoro « aperto » e caratterizzato da notevole mobilità.
3. — All'ONU il resoconto sommario è previsto come sostitutivo, e
non aggiuntivo, di quello stenografico. Più precisamente, l'Assemblea
Generale decide quali degli organi in cui si articola l'Organizzazione
abbiano diritto alla resocontazione dei lavori, e se abbiano diritto al
resoconto stenografico o al resoconto sommario; per gli altri, i lavori
non „sono resocontati affatto. In pratica, il resoconto stenografico è
eseguito per gli organi più importanti - Assemblea Generale, Consiglio
di sicurezza e Consiglio di tutela - e per alcune Commissioni; mentre
per altre Commissioni è eseguito il resoconto sommario.
La resocontazione sommaria è effettuata ad opera di funzionari, che
si succedono in turni di 30 minuti. Il funzionario resocontista è
affiancato da altri due, l'uno con funzione di « spalla », l'altro per la
ricerca dei riferimenti e dei documenti citati o da allegare. La tecnica è
quella degli appunti, che vengono sviluppati al termine del turno in un
testo successivamente coordinato da un funzionario che non ha assistito
alla seduta, e che per questo motivo viene considerato più idoneo a
rivedere gli elaborati alla stregua della loro comprensibilità da parte
dell'utenza esterna. Il testo-base è predisposto in una delle sei lingue
ufficiali dell'ONU (inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, cinese), e
poi tradotto nelle altre e pubblicato, in separati fascicoli, in ciascuna
delle sei lingue.
4. — Un resoconto analogo al nostro è redatto alla Camera dei
rappresentanti degli Stati Uniti da un apposito staff di funzionari, del
tutto separato dallo staff addetto al resoconto stenografico; non
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viene però stampato ma inserito nel computer, dal quale può essere
richiamato dai deputati, dai partiti, dal Governo, dai giornalisti e dagli
uffici della stessa Camera che vogliano prenderne visione e che a tal
fine dispongono di appositi terminali provvisti di stampante.
I funzionari addetti al sommario, alternandosi in turni di 30 minuti,
resocontano « di getto », come avviene da noi, gli interventi dei vari
oratori; quando non sommarizzano, provvedono ad inserire nel computer
i testi dei sommari redatti dagli altri colleghi, sì da assicurare sugli
stessi un minimo di controllo incrociato, dato che non esiste alcun
coordinatore. In sostanza, appena una cartellina manoscritta del sommario è stata completata viene passata da chi l'ha redatta ad un altro
collega sommarista, che provvede ad immettere il testo nel computer:
ciò significa che, in genere e salvo imprevisti, il testo manoscritto viene
inserito nel computer dopo 10-15 minuti da quando ogni cartellina è
stata completata.
I resocontisti non siedono in aula, ma lavorano in un'apposita sala e
seguono la seduta dal video (un apposito canale televisivo trasmette
integralmente le sedute della Camera dei rappresentanti). La ripresa
televisiva è per altro fatta in modo da inquadrare solo l'oratore,
riportando in soyraimpressione il nome dello stesso; ma ciò non osta
alla redazione del sommario, poiché in tale documento, così come nel
resoconto stenografico, non vengono riportate le interruzioni né figurano « fisionomie » come quelle che appaiono nei nostri resoconti, che
descrivono in corsivo i comportamenti dei deputati in aula al di là delle
parole pronunziate: ciò perché ogni intervento o comportamento non
autorizzati dal presidente sono considerati non legittimi e quindi non
resocontabili.
Per altro, qualche inconveniente la lontananza dall'aula dei resocontisti lo produce: ad esempio, quando si rende necessario chiedere ad un
oratore qualche chiarimento ciò induce evidentemente un maggior ritardo nella immissione del sommario nel computer.
Non si è in grado di esprimere un giudizio sul livello qualitativo del
resoconto sommario in questione, poiché non è stato possibile procedere ai necessari raffronti con il resoconto stenografico. Per altro, per
ammissione dei funzionari addetti, accade che interventi particolarmente
difficili, perché vertenti su argomenti tecnici, non vengano sommarizzati,
per evitare errori: in questo caso nel computer figura solo che il
deputato X è intervenuto pronunziando un discorso su un determinato
argomento.
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Ma, al di là di ciò, il sistema di diffusione adottato dalla Camera dei
rappresentanti appare indubbiamente più efficace del nostro sistema
che, come è noto, si fonda sulle « strisce » stampate dalla tipografia.
Pertanto, in prospettiva, qualora la Camera intendesse dotarsi di un
sistema informativo computerizzato della sua attività interna (Assemblee,
Commissioni permanenti, bicamerali, eccetera), forse il sistema descritto
potrebbe costituire un utile modello e portare, se non alla eliminazione della stampa del resoconto sommario, quanto meno alla riforma
dell'attuale sistema di diffusione immediata, con l'eliminazione delle
« strisce », salvo poi provvedere, con sistema computerizzato o tipografico, alla sua pubblicazione in un fascicolo quotidiano.
5. — Al Senato degli Stati Uniti non è eseguito un resoconto
sommario dei lavori; viene redatto, direttamente al computer, da un
apposito funzionario, uno schematico rendiconto di quanto avviene,
momento per momento: ad esempio: il deputato X sta parlando nella
discussione sul disegno di legge ...; oppure: è stato respinto l'emendamento z e si sta per votare l'emendamento y all'articolo 1; eccetera. In questo modo, chi voglia sapere che cosa sta
accadendo in Assemblea e nelle Commissioni non ha che da rivolgersi
al computer per apprendere di che cosa ci si sta occupando, a che
punto della seduta si è giunti, chi sta parlando e a che titolo, che cosa
si è votato o si sta per votare. Si tratta di un sistema che ben può
essere apprezzato da tutti coloro che, alla Camera, sanno come sia
spesso difficile capire che cosa stia accadendo in aula servendosi del
solo collegamento audio con quest'ultima, o mettersi in contatto con le
commissioni per sapere che cosa stiano facendo.
Pertanto, sempre in prospettiva, e sempre qualora la Camera intendesse dotarsi di un sistema informativo computerizzato della sua attività
interna, lo strumento di cui dispone il Senato degli Stati Uniti potrebbe
costituire un utile modello di riferimento.
6. — All'ONU il resoconto stenografico è assicurato per i lavori
dell'Assemblea, del Consiglio di sicurezza, del Consiglio di tutela e di
alcune Commissioni (v. sopra) ed è pubblicato nelle sei lingue ufficiali.
\J équipe addetta alla resocontazione stenografica è formata, per ciascuna delle sei lingue, da otto stenografi e due revisori. Gli stenografi
usano sia la stenografia manuale, sia la stenografia meccanica (macchina
Stenograph). Accanto ai veri e propri stenografi c'è un'altra figura
professionale di resocontista, il cosiddetto sound transcriber, che in aula
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segue il dibattito, prende appunti e poi sulla base degli stessi e del
nastro registrato compila il resoconto, che scrive personalmente a macchina (con il sistema della videoscrittura).
Gli stenografi riprendono il dibattito o dalla viva voce dell'oratore, se
parla in una delle lingue ufficiali, o dalla traduzione in simultanea in
una delle lingue ufficiali (in genere, inglese o francese) se parla in una
lingua non compresa fra quelle ufficiali. Tutti i componenti dell' équipe
(manuali, meccanici, sound transcriber) effettuano in aula turni di 10
minuti; tornati in ufficio, dettano il loro pezzo ad un dittafono, e a
mano a mano il nastro viene sviluppato da una dattilografa, che utilizza
il sistema di videoscrittura (salvo i sound transcriber, che — come già
rilevato - scrivono personalmente il loro pezzo).
Il testo corretto da due revisori può essere rivisto dagli staff delle
varie delegazioni, e successivamente, dopo essere stato tradotto nelle
altre lingue ufficiali, viene inviato in tipografia (che ha sede nei
sotterranei del palazzo delle Nazioni Unite). La pubblicazione avviene la
mattina successiva per i dibattiti in sede di Consiglio di sicurezza, e da
due o quattro giorni dopo per quelli dell'Assemblea (dipende dalle
necessità connesse ai problemi della traduzione, che viene effettuata da
uno staff composto da 200 traduttori e 300 dattilografi).
Il vero problema, che è stato fatto presente dagli addetti ai lavori, è
quello dell'aderenza linguistica della traduzione al testo pronunciato. I
due revisori (che sono esperti in lingua, a volte ex stenografi con
grande esperienza) curano più questo aspetto che non quello di una
revisione qualitativa vera e propria, limitandosi a correggere errori di
grammatica, o difformità rispetto ai documenti stampati.
7. — Il resoconto stenografico dell'Assemblea della Camera dei
rappresentanti è redatto da una équipe composta da otto stenografi - di
cui tre manuali (sistema Gregg) e cinque meccanici (macchine Stenograph) - ed otto dattilografi. Gli stenografi effettuano in aula (dove
siede uno solo, ad un tavolo ovale sotto il banco della Presidenza, in
corrispondenza del nostro emiciclo) turni di 10 minuti. Non esiste la
cosiddetta « spalla » (il collega cioè che assiste al turno di chi lo
precede), perché per regolamento non vengono raccolte le interruzioni,
né viene descritto ciò che avviene in aula (la nostra « fisionomia »). Si
segue solo l'oratore, che deve avere la parola dal Presidente.
Una volta tornato in ufficio, lo stenografo detta al dittafono il
proprio pezzo, che viene poi trascritto da un dattilografo; mentre lo
stenografò procede nella dettatura, che viene spezzettata in più bobine,
il dattilografo procede nella trascrizione (vengono utilizzate normali
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macchine da scrivere elettriche). In qualche caso gli stenografi che
usano la macchinetta passano direttamente la striscia al « trascrittore »
(si tratta di una figura professionale più specializzata rispetto ad un
dattilografo), che, conoscendo il sistema, è in grado di trascrivere
direttamente a macchina il pezzo, che viene poi comunque rivisto dallo
stenografo.
I vari turni sono poi assemblati tra loro dallo stenografo più anziano,
che svolge le funzioni di coordinatore (a lui infatti i colleghi si
rivolgono per consigli circa l'impostazione dello stenografico), e cura le
parti procedurali del resoconto, con riferimento ad un Manuale di stile,
che contiene tutte le formule d'uso.
II testo così predisposto (che è un normale dattiloscritto, con tutte le
correzioni e gli opportuni inserimenti), viene portato da fattorini alla
tipografia (Government Printing Office), dove due unità lo sottopongono
ad una ulteriore revisione, sempre secondo il succitato Manuale di stile.
I vari pezzi vengono poi trasferiti nel computer con il sistema della
videoscrittura; e si procede infine alla stampa (secondo il sistema della
fotocomposizione) del Congressional Record, pubblicato la mattina successiva e che riporta, a giorni alterni, prima i lavori della Camera dei
rappresentanti e poi quelli del Senato, o viceversa.
Quanto alle Commissioni (Committees), il sistema di resocontazione
stenografica è del tutto simile a quello in uso per l'Assemblea (gli
stenografi parlamentari fanno capo ad un unico dipartimento), con la
differenza che un solo funzionario stenografa l'intera seduta, che il
resoconto stenografico definitivo viene di norma pubblicato entro 7
settimane e che, oltre ai due sistemi di stenoscrizione in uso per
l'Assemblea (manuale e meccanico), si fa ricorso frequente alla sound
transcription, già descritta per quanto riguarda l'ONU. Lo staff degli
stenografi addetti alle Commissioni è numeroso; comunque, ne è prevista l'integrazione con stenografi esterni in caso di necessità.
Per i lavori delle Commissioni è stato fatto l'esperimento di trasmettere direttamente in tipografia, tramite computer, il testo dei singoli
turni. Si è però tornati indietro quando ci si è resi conto che in tal
modo venivano a crearsi considerevoli difficoltà per il coordinamento
tra i vari turni.
8. — Al Senato il sistema in uso per la redazione del resoconto
stenografico dell'Assemblea è simile a quello della Camera. \Jéquipe è
composta da sette stenografi, da un pool di sei dattilografi, da un
coordinatore ed un aiuto coordinatore (questi ultimi due non fanno
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turni in aula). Gli stenografi fanno in aula turni di 10 minuti (al Senato
stenografano in piedi, accanto all'oratore, o seguendolo se questi passeggia per l'aula mentre parla; gli stenografi che usano la macchina
Stenograph la sistemano su una tavoletta, che portano legata alla vita
con apposite cinghie), e tornati in ufficio dettano al dittafono il pezzo
che viene trascritto dalla dattilografa, oppure passano alla stessa la
striscia per la trascrizione, così come avviene alla Camera.
I vari turni sono poi rivisti da un punto di vista procedurale dal
coordinatore e dal suo aiutante, sempre secondo il Manuale di stile
seguito anche alla Camera. U dattiloscritto viene portato da fattorini alla
tipografia (Government Printing Office), e stampato con le procedure
già descritte per la Camera dei rappresentanti.
Rilevante è invece la differenza per quanto riguarda la resocontazione
stenografica delle sedute delle Commissioni, che viene gestita autonomamente da ciascuna di esse, mediante contratti stipulati con società
esterne operanti nel settore.
9. — La tecnologia ha invaso negli Stati Uniti anche il campo della
stenografia, intesa come disciplina che consente di scrivere alla stessa
velocità della parola mediante l'uso di segni « stretti ». Come già
rilevato, alla stenografia manuale tradizionale è ormai largamente subentrata le stenotipia, cioè la stenoscrizione per mezzo di una macchina
che « stampa » su carta soltanto alcune lettere di una parola, che risulta
così simboleggiata nelle sue parti essenziali.
Alla Camera dei rappresentanti soltanto tre stenografi adottano un
sistema manuale (sistema Gregg) sugli otto che complessivamente si
occupano della resocontazione dei lavori dell'Assemblea; i rimanenti
cinque praticano la stenotipia. Nessuno stenografo manuale è presente
fra gli stenotipisti che lavorano nelle 26 Commissioni parlamentari. Al
Senato, dei sette stenografi che resocontano i lavori assembleari soltanto
uno segue un sistema manuale (sistema Pittman); gli altri sei adoperano
la macchina per stenotipia.
Nel campo della stenotipia non esistono difficoltà di reperimento di
stenografi, essendo alto il numero di coloro che aspirano a diventarlo.
Molte scuole private, infatti, preparano all'uso della macchina per
stenotipia (Stenograph-Data Writer) in tutti gli Stati Uniti: per il reclutamento, quindi, vi è soltanto l'imbarazzo di scegliere i migliori elementi
di volta in volta, cioè appena si presenta qualche lacuna negli organici
che, come si è detto, sono piuttosto esigui. Il posto è molto ambito, sia
per il tipo particolare di lavoro, sia per l'elevato compenso (circa
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70.000 dollari l'anno al Senato). In pratica, non appena se ne presenta
la necessità, la Camera o il Senato indicono una specie di concorso che
consiste esclusivamente nell'effettuazione di un esame tecnico di resocontazione stenografica; viene assunto colui che ha fornito la prova
migliore. Gli altri idonei possono essere eventualmente inseriti in una
« lista di attesa ». Come titolo di studio è richiesto il diploma di scuola
secondaria superiore.
Analoga è la situazione presso il servizio di resocontazione delle
Nazioni Unite. La stenotipia, per i motivi già detti, ha soppiantato
quasi del tutto la stenografia a mano, di cui è rimasta qualche frangia
soltanto nelle resocontazioni in lingua spagnola.
Mentre al Senato USA si rimane ancorati all'attuale sistema di
resocontazione, che vede sei stenotipisti ed uno stenografo a mano
alternarsi nella stenoscrizione diretta dei discorsi in Assemblea (nelle
Commissioni il lavoro di resocontazione è affidato a pools privati di
stenotipisti raggruppati nella National Shorthand Reporters Association),
alla Camera dei rappresentanti e alle Nazioni Unite, invece, si cerca
di incrementare la sound transcription, impropriamente denominata
« sistema elettronico » di stenoscrizione. Di fatto, un operatore registra
tutto Yiter di un dibattito, limitandosi ad annotare nella cosiddetta
« camicia » i nomi degli intervenuti, le principali fasi della discussione,
eventuali incidenti, ecc. Al termine della seduta egli stesso trascrive
direttamente a macchina col sistema della videoscrittua (word processing)
il contenuto del disco registrato, con l'ausilio dei dati contenuti nella
« camicia ». E un sistema che nulla ha di stenografico, ma si basa
esclusivamente sulla registrazione e quindi sul cosiddetto « sbobinamene », cioè riascolto e trascrizione diretta a macchina con l'uso di
una pedaliera. Questa tendenza è ispirata da criteri di economia di
tempo (l'operatore infatti trascrive a macchina integralmente il testo
registrato, effettuando eventuali correzioni direttamente sul video) e di
personale, e quindi di spesa.
Alle Nazioni Unite il reclutamento avviene mediante la pubblicazione,
in tutti i paesi interessati, di un apposito bando di concorso per
stenografi nelle sei lingue ufficiali nelle quali viene redatto il resoconto
(inglese, francese, spagnolo, russo, arabo e cinese). Gli esami consistono
in una prova di stenoscrizione che si svolge in tutto il mondo nello
stesso giorno e verte sullo stesso brano. Il titolo di studio occorrente
è il diploma di scuola secondaria superiore. Sono richiesti anche
un'ottima conoscenza della lingua madre e di almeno una lingua
straniera, oltre che un eccellente udito.
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Né al Congresso USA, né alle Nazioni Unite esistono scuole di
addestramento o perfezionamento stenografico. I nuovi assunti sono
seguiti dal Capo stenografo con particolare attenzione e sono considerati apprendisti per almeno un biennio.
10. — In conclusione, rinviando per il resoconto sommario alle
considerazioni già precedentemente espresse, si ritiene di dover aggiungere alcune ulteriori osservazioni in riferimento al sistema in uso al
Congresso degli Stati Uniti per la redazione dei resoconti integrali
(« verbatim ») rispetto alle esigenze che si pongono al riguardo per la
Camera dei deputati italiana. Mentre infatti per PONU si scontano come si è detto - problemi relativi alla traduzione, per cui il parallelo
che viene in mente è con il Parlamento Europeo e con il Consiglio
d'Europa, i resoconti integrali della Camera dei rappresentanti e del
Senato USA sono in sostanza impostati secondo canoni tradizionali,
molto simili a quelli usati in Italia.
Le più rilevanti differenze consistono, come già accennato, nel fatto
che gli stenografi dettano al dittafono, anziché direttamente ai dattilografi; e nel largo impiego di strumenti tecnologicamente avanzati, in
particolare di sistemi di videoscrittura.
Il sistema della dettatura al dittafono non sarebbe vantaggiosamente
utilizzabile da noi per quanto riguarda Yéquipe addetta alla resocontazione dei lavori dell'Assemblea - a giudizio del Caposervizio responsabile - in considerazione delle maggiori difficoltà esistenti per la confezione dei turni, che devono riportare le interruzioni e la « fisionomia »
e rispettare regole di procedura che certo non sono compiutamente a
conoscenza dei dattilografi (e che comunque al Congresso USA sono
senz'altro più semplici).
A parere invece del Caposervizio responsabile della resocontazione
stenografica dei lavori delle Commissioni e degli Organi Collegiali, il
ricorso all'uso del dittafono potrebbe essere utilmente adottato in quel
settore al fine di accelerare la consegna degli elaborati, a condizione
che sia possibile inviare in seduta almeno 7-8 stenografi, il cui alternarsi
con turni di 10 minuti creerebbe uno spazio utile, da un lato, a
ciascuno di essi per elaborare il testo e dettarlo su nastro, e dall'altro
lato, alla propria dattilografa per dattiloscriverlo mediante il riascolto in
cuffia. A distanza di circa un'ora dal termine della seduta il resoconto
potrebbe essere pronto. Considerato l'attuale numero degli stenografi
addetti alle Commissioni e il prossimo ingresso nel Servizio di un
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adeguato staff dattilografico, esperimenti in tal senso potranno essere
condotti in quei giorni della settimana (ad esempio, il martedì) in cui il
numero delle sedute delle Commissioni non sia superiore a 2-3.
Per quanto concerne l'adeguamento degli strumenti operativi in uso
alla Camera dei deputati alle nuove tecnologie, esso deve certamente
porsi come obiettivo di breve o medio periodo, sia al fine di migliorare
i tempi della redazione e della pubblicazione dei resoconti (specie di
Commissione), sia al fine di assicurarne una più immediata e capillare
diffusione per i parlamentari, per i gruppi, per gli uffici e per la
stampa. Occorre però operare con gradualità, sulla base di scelte
precise e di una strategia mirata al raggiungimento di obiettivi prefissati.
Al riguardo, il Caposervizio responsabile ritiene che sarebbe opportuno introdurre - anche immediatamente - il sistema della videoscrittura per la resocontazione stenografica degli Organi Collegiali della
Camera, dati gli indubbi vantaggi che esso presenta, sotto il profilo
dell'economia di tempo e di personale. Il fatto di poter apportare
correzioni in video, da parte del funzionario stenografo, dopo la prima
stesura del resoconto, ne eviterebbe la seconda ricopiatura prima della
consegna; inoltre, eventuali altre correzioni apportate dal segretario o
dal responsabile dell'Organo Collegiale sulla copia avuta in visione
potrebbero essere inserite nel testo memorizzato dal computer, la cui
stampante produrrebbe una terza - e definitiva - copia del testo senza
procedere ad una terza, defatigante ricopiatura e connesso controllo.
Sulla base di questa esperienza, si potrebbe pensare, in un secondo
tempo, di allargare il campo di applicazione della videoscrittura anche
ai resoconti stenografici delle Commissioni. Quasi sempre lo stenografo
può dare inizio alla dettatura dei propri turni solo dopo la stampa del
Bollettino delle Commissioni, da cui attinge conferma dell'esattezza degli
emendamenti discussi e della procedura seguita. Grazie alla possibilità
offerta dal computer di fare degli aggiustamenti in video al testo in
tempi successivi alla dettatura, lo stenografo potrebbe avvantaggiarsi
notevolmente nella stesura dei turni; conseguentemente, verrebbero anticipate le successive fasi del coordinamento del resoconto, ai fini di una
più rapida pubblicazione. Nel frattempo, potrà avviarsi l'addestramento
del personale all'impiego dei sistemi di videoscrittura anche nel settore
della stenografia dell'Assemblea, nel quale un'applicazione generalizzata
dei nuovi strumenti, che presenta più complessi problemi, dovrebbe
seguire in un secondo tempo.
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In ogni caso, l'introduzione di sistemi di videoscrittura nei servizi di
resocontazione dovrà essere funzionalizzata all'obiettivo finale dell'invio
in tipografia di un nastro (o di un floppy-disk), per esservi direttamente
tradotto in stampa, eliminando ogni intermediazione o duplicazione
nella composizione, e la conseguente necessità di una fase di correzione
di bozze.
Volendo poi fare un cenno alla sistemazione logistica, è stato notato
con soddisfazione che al Congresso degli Stati Uniti sono installate
misure di insonorizzazione degli ambienti del tutto simili a quelle che
l'Amministrazione della Camera dei deputati ha in programma di installare negli ambienti del Servizio Stenografia delle Commissioni e degli
Organi Collegiali, al fine di diminuire il livello di rumorosità dovuto
all'alta concentrazione di personale in poco spazio.
Molti elementi di riflessione possono infine ricavarsi dall'esperienza
statunitense per la ripresa televisiva diretta dei lavori parlamentari, sia ai
fini della razionalizzazione e della generalizzazione della diffusione a
circuito chiuso delle sedute di Commissione, già prevista dall'articolo
65, secondo comma, del regolamento della Camera, sia per quanto
riguarda la trasmissione esterna dei lavori dell'Assemblea, di cui all'articolo 63, primo comma, dello stesso regolamento, per la quale specialmente i sistemi « didascalici » in uso in America meritano un approfondimento, in considerazione della loro dimostrata attitudine a rendere i
dibattiti interessanti e comprensibili per un vasto pubblico. È superfluo
sottolineare come un perfezionamento dei sistemi di diffusione diretta
dei lavori contribuirebbe notevolmente - in aggiunta ai tradizionali
servizi di resocontazione - per agevolare il lavoro dei giornalisti e delle
strutture politiche e tecnico-amministrative della Camera, per favorire la
conoscenza dell'attività parlamentare e quindi, più in generale, per
migliorare il rapporto tra Parlamento e pubblica opinione.