elemadrid) Un mondo in 2D

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elemadrid) Un mondo in 2D
Foto: The 3 Wise Men (Copyright Animagicstudio / Carrere Group / Telemadrid)
Tecnologie dell’informazione
Un mondo in 2D
Software che aiutano gli animatori a realizzare le loro affascinanti
opere. Intervista a Gian Marco Todesco, direttore Ricerca e Sviluppo
della Digital Video.
di Selene Favuzzi
Vengo accolta in uno studio luminoso,
dall’arredamento semplice ed essenziale,
con quel leggero disordine da luogo vivo,
non mera postazione asettica e impersonale.
Fuori dalla porta tanti computer e gente
che lavora, moltissimi i giovani.
È quasi difficile immaginare che grazie a loro siano stati realizzati capisaldi
dell’animazione, come Balto, Anastasia
o alcuni capolavori dello Studio Ghibli,
come La città incantata, La principessa
Mononoke, Il castello errante di Howl.
Mentre sto per cominciare l’intervista
arriva un pacco: sono due volumi che arrivano dalla Germania, dove l’anno scorso,
“l’Anno della Matematica”, era stata indetta una “call for videos”.
Fra le pagine a colori vi è anche un
iperdodecaedro firmato Todesco. Il nostro
intervistato strappa il cartone come un
bambino che scarti un regalo, e si emoziona entusiasta nel guardare le stupende
figure che animano quelle pagine.
Iniziamo adesso però l’intervista…
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n. 2, maggio-agosto 2009
In che cosa si è laureato e come ha iniziato a lavorare?
Mi sono laureato in fisica e sono entrato nell’Infn (Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare), dove ho partecipato alla creazione di “Ape”, un calcolatore che sfrutta
circuiti realizzati appositamente, e la potenza di calcolo globale fornita da molteplici processori che lavorano insieme, per
raggiungere svariati miliardi di calcoli al
secondo.
Quindi ha sin da subito capito quali
erano le sue aspirazioni?
Assolutamente sì. È dalla seconda superiore che ho compreso quello che realmente volevo fare; infatti la mia tesi
di laurea aveva come oggetto l’informatica.
In cosa consiste allora il suo lavoro
come direttore del reparto R&S?
Principalmente nel coordinare il lavoro
di tutti gli operatori informatici che cercano di migliorare e far evolvere i nostri
software o produrne di nuovi; nel gestire
al meglio le relazioni con l’esterno della
società e con i potenziali clienti.
Qual è il lavoro svolto più in generale
dalla vostra società?
La Digital Video Spa realizza animazioni
in 2D. Si tratta di prodotti di qualità che
presuppongono gran cura e attenzione ai
minimi particolari.
Per fare questo, il principale prodotto della nostra azienda è Toonz. Ci sono circa
altri cinque o sei software alternativi a
Toonz.
Siamo solo una ventina di informatici, ma
il mercato di utenza è globale.
Tecnologie dell’informazione
su due file di binari collegate da innumerevoli scambi.
Ovvero?
Uno dei vostri principali clienti è lo
Studio Ghibli, legato al nome del quasi
leggendario regista giapponese Hayao
Miyazaki. Che tipo di rapporto è il vostro?
Oserei definirlo quasi un rapporto di stimolo reciproco, una crescita in parallelo
Lo Studio Ghibli acquista numerose licenze di utilizzo del programma, e noi
cerchiamo in cambio di realizzare i miglioramenti che uno studio di tale importanza richiede.
È un’interazione continua e costante. Circa ogni anno infatti esce una nuova versione del software.
Per noi è fondamentale capire cosa vogliono i nostri clienti, e volgere in tale direzione i nostri sforzi, soprattutto quando
si parla di professionisti di straordinario
talento come Miyazaki.
La qualità del nostro prodotto è sensibilmente aumentata.
Quindi vi è un confronto continuo... ma
nella gestione di un rapporto così importante, qual è lo spazio attribuito alla
dimensione umana?
È il più ampio possibile, i contatti infatti
non avvengono meramente via Internet,
ma sono molto numerosi gli incontri personali.
Da poco ad esempio sono stato in Giappone per vedere in prima persona l’ambiente lavorativo degli animatori, per
cercare di capire effettivamente quale
sia la loro tecnica produttiva (risalendo
in parte alla lontana epoca del lavoro a
mano), ovvero quali siano gli strumenti, quanti i fogli che tengono sempre sul
tavolo...
Direi quasi un modo per restituire un
ambiente familiare, dove non si sentano spersi e possano prendere pieno possesso del proprio spazio e della propria
importanza...
Esattamente, cerchiamo di realizzare una
metafora digitale, che metta intuitivamente a suo agio il disegnatore che andrà a
utilizzare il nostro programma.
Quali sono le abilità che dovrebbe possedere un programmatore di software
per animazione digitale? E cosa consiglierebbe a una ragazzo che voglia intraprendere questa strada?
Trovare persone brave non è semplicissimo, la capacità fondamentale è infatti quella di saper risolvere problemi
complessi con le proprie conoscenze
ovviamente limitate, riuscire ad arrivare a risultati ignoti con dei frammenti noti.
Ci vuole una giusta proporzione di competenze, fantasia, intuito matematico e
ragione.
Poiché la chiave per questo lavoro è il
software, chi possieda una buona base
nelle cosiddette “scienze dure”, è più avvantaggiato.
Vorrei però sottolineare come il lavoro del
programmatore sia diametralmente opposto rispetto a quello dell’animatore.
Come conciliare dunque arte e tecnica?
È proprio ciò di cui si occupa il nostro studio, ovvero gettare un ponte
fra due sponde lontanissime... a tratti
solido, a tratti più traballante, ma pur
sempre un canale per far fluire l’energia creativa, motore indiscusso del
nostro lavoro.
panorama per i giovani
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Foto: Le Prophetie des Grenouilles (Copyright Folimage)
In queste pagine:
alcune immagini
realizzate con
Toonz e gli altri
software prodotti
da Digital Video. In
basso a sinistra:
Gian Marco
Todesco.