nuovo bilancio, valore di mercato delle liabilities e nuove

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nuovo bilancio, valore di mercato delle liabilities e nuove
NUOVO BILANCIO, VALORE DI MERCATO DELLE LIABILITIES E NUOVE OPPORTUNITA’ PER GLI ASSICURATORI Aldo Balestreri, Ed Morgan VALORE DI MERCATO DELLE LIABILITIES – UN REQUISITO PER TUTTE LE COMPAGNIE Indipendentemente dalla decisione di utilizzare un modello interno, scelta che porta con sé notevoli benefici, principalmente perché permette alla Compagnia di valutare effettivamente la rischiosità del proprio portafoglio, nel ‘mondo’ di Solvency II tutte le Compagnie dovranno dotarsi di strumenti per calcolare il bilancio economico ed in particolare il Valore di Mercato delle Liabilities, definito dalla bozza della Direttiva su Solvency II come la somma della Best Estimate delle Liabilities e del Risk Margin. La Best Estimate delle Liabilities dovrà essere calcolata come il valore atteso (media ponderata con le relative probabilità) dei futuri cash flows, considerandone il valore attuale utilizzando la pertinente struttura per scadenza dei tassi di interesse. Il Risk Margin è calcolato determinando il costo di detenere una quantità di mezzi propri pari al Solvency Capital Requirement (“SCR”) necessario a supportare gli impegni della compagnia sino all’esaurimento dei propri obblighi, basato su di una metodologia ‘Cost of capital’. Molte compagnie si troveranno ad utilizzare tecniche completamente diverse rispetto alle modalità attuali di riservazione, basate su criteri ‘statici’ e non direttamente corrispondenti a valori di mercato, con la necessità di affrontare diverse questioni: 1. Essere in grado di proiettare i cash flows futuri su basi sufficientemente ‘robuste’ ed affidabili richiede un sistema di proiezione avanzato, che utilizzi in modo integrato i portafogli degli assets e delle liabilities (ALM) ed i dati necessari ad alimentarlo; 2. I dati fondamentali per l’assicurazione vita saranno costituiti dai portafogli di liabilities e assets: questi ultimi saranno necessari in particolare per le forme rivalutabili, il cui valore delle liabilities dipende dai rendimenti dei corrispondenti assets; 3. Per le assicurazioni danni, i dati fondamentali saranno costituiti su base storica, in funzione dai modelli di evoluzione dei sinistri, sia per l'ammontare dei sinistri pagati che per quello dei pagati e riservati; 4. Per poter determinare la best estimate dei cash flows futuri, per l’assicurazione vita saranno necessarie adeguate analisi della mortalità, dell’andamento dei riscatti, delle spese, ecc.; 5. La corretta valutazione del Time Value delle opzioni e garanzie implicite (embedded) richiederà l’adozione di modelli stocastici e quindi l’utilizzo di Generatori di Scenari Economici. Sebbene saranno possibili approssimazioni, l’utilizzo di valutazioni stocastiche porta importanti vantaggi, derivanti dalla comprensione delle distribuzioni dei risultati, l’analisi delle code (quindi dei casi più sfavorevoli, che rappresentano i rischi che la Compagnia deve gestire), la sensibilità dei valori delle liabilities alle variazioni delle condizioni di mercato, la variabilità dei risultati. Il consultation paper del CEIOPS n. 42 fornisce indicazioni sul calcolo del Risk Margin: un’importante indicazione è fornita dall’esclusione ‐ nella definizione del capitale che le imprese devono detenere – dei rischi ‘hedgeable’, basandosi sull’assunto che se gli assets e le liabilities fossero trasferiti ad altra entità, questa potrebbe immediatamente coprirsi dagli stessi, in modo da minimizzare il rischio connesso. Con riferimento ai rischi di mercato, solo quelli ‘inevitabili’ (non‐hedgeable) devono quindi essere inclusi nel Risk Margin. Il paper del CRO Forum “Market Value of Liabilities for Insurance Firms” di Luglio 2008 definisce alcuni esempi di rischi hedgeable e non‐hedgeable. Tra quelli finanziari sono considerati hedgeable le opzioni sui tassi di interesse a 10 anni su Euro o sugli Equity, mentre tra quelli non finanziari i rischi catastrofali trattati o quelli su cui sono state fatte operazioni di Securitization. Tra quelli non‐hedgeable invece le coperture su tassi di interesse a 60 anni, o le opzioni su equity a 30 anni, oppure – per quelli non finanziari – la maggior parte dei rischi assicurativi quali la mortalità, il comportamento degli assicurati in caso di esercizio dei riscatti. Nel Bilancio Economico, la differenza tra il valore di mercato degli assets e quello delle liabilities è il Capitale Economico disponibile. La sua variazione è una misura chiave per determinare il valore creato dall’attività assicurativa e analizzare le cause di movimento del capitale. Questo tipo di analisi sarà quindi un elemento di Available
arricchimento ed un’informazione molto interessante per il Capital
management e gli azionisti. Nell’assicurazione vita si tratta di Risk Margin
fatto di un‘estensione dell’analisi già effettuata dalle compagnie che utilizzano l’embedded value; nelle assicurazioni danni invece è un’analisi ancora poco utilizzata, che potrà permettere una comprensione molto più profonda di come venga aggiunto valore Market Value
Best Estimate
al business rispetto all’informazione contabile disponibile degli asset
delle Riserve
attualmente. Ad esempio, consideriamo per una compagnia mista gli elementi che hanno determinato il movimento dell’available capital nel corso dell’anno. Nel grafico sotto questi elementi sono stati raggruppati in modo da evidenziare: (i)
quelli che derivano da fattori economici (il fatto che i flussi sono attualizzati per un anno in meno, nonché l’impatto della variazione delle condizioni economiche e dei rendimenti finanzari intervenuta durante l’anno); (ii)
il valore aggiunto delle operazioni danni; (iii)
il valore aggiunto delle operazioni vita. 300
Risultato operativo
Investment return e
Risultato operativo
vita
risultato atteso
danni
250
= € 32m
= € 20m
= € 15m
200
150
100
50
0
Available
Dividendi e
Risultato
Variazione
Variazione
Run-off
Valore
Variazione
Valore
Variazione
Variazione
Available
capital a inizio incrementi di
atteso
dell’investment condizioni riserve danni aggiunto nuovi
ipotesi
aggiunto nuovi esperienza ipotesi (vita) capitale a fine
anno
capitale
return
economiche
affari danni esperienza
affari vita
(vita)
anno
(danni)
Solvency II sarà, per le Compagnie che sapranno sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove metodologie previste, un’importante occasione per dotarsi di sistemi evoluti di valutazione del proprio business in termini di valore e di rischiosità. È quindi molto importante cogliere appieno l’opportunità acquisendo strumenti e conoscenze che permettano di affrontare la competizione da posizioni di vantaggio. L’utilizzo di strumenti evoluti permetterà di effettuare decisioni consapevoli, in tutti i campi della vita di una compagnia, quali la definizione delle strategia di crescita, l’allocazione del capitale, l’utilizzo delle risorse umane, il lancio di nuovi prodotti, le scelte di investimento, l’ALM, la tariffazione danni ed una serie di altri fattori. Non si tratta quindi di ottemperare ad un obbligo normativo, adeguandosi al rispetto minimale dei requisiti; Solvency II rappresenta una forte spinta al miglioramento dei propri metodi e processi, che verranno resi più efficaci attraverso la consapevolezza dei propri rischi, evitando minacce che possono intaccare lo sviluppo e la crescita e favorendo il raggiungimento dei propri obiettivi. Aldo Balestreri ed Ed Morgan sono Principal preso Milliman, consulenti specializzati nella consulenza attuariale e strategica ([email protected] e [email protected]).