Bauli arricchisce il forno
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Bauli arricchisce il forno
72MILA COPIE E-MAIL, FAX E IN EDICOLA Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia SABATO 9 MAGGIO 2009 - NUMERO 302 ANNO 13 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA DAL MARTEDI‘ AL SABATO - DIRETTORE RESPONSABILE: ACHILLE OTTAVIANI SPED. IN A. P. 45% - ART. 2 COMMA 20/B - LEGGE 662/96 - FILIALE DI VERONA - AUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - OTTAVIANI EDITORE VIALEONCINO, 15 - 37121 VERONA- TELEFONO 045592432 - 0458032280 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPAIN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI EDITORIALE NESTLE’VENDE I DUE MARCHI DI PANETTONI E COLOMBE Il ritorno dei Fondi Comuni Bauli arricchisce il forno Achille Ottaviani Le buone notizie fanno sempre piacere. Ancor di più se riguardano i fondi comuni italiani. L’incendio dei mesi scorsi sembra essere finito. Non solo, è in atto una buona ripresa con molti gestori in attivo. Il dato che più conforta parzialmente le Sgr è che nonostante i deflussi il patrimonio è tornato a crescere. Confermando il ritorno della fiducia degli investitori. Sembrano lontani i primi tre mesi di quest’anno dove si sono volatilizzati 13 miliardi di raccolta. E proprio la raccolta oggi è tornata ad aumentare. Nel panorama internazionale poi i fondi di diritto italiano sono tra i più apprezzati. Secondo i dati di Assogestioni, che confronta flussi e categorie, nei prossimi mesi si potrebbero avere segnali ancora più positivi. Se poi andiamo a leggere ciò che dichiara il presidente di Unioncamere Andrea Mondello (e questo non riguarda solo i fondi di investimento) il sistema imprenditoriale italiano resiste molto meglio di quanto si pensasse alla crisi economica. Ed il numero di imprese attive è assolutamente superiore alle più rosee previsioni. Il colosso alimentare guidato da Paul Bulke ha deciso di vendere Motta e Alemagna all’azienda veronese Ai tempi di Romano Prodi all’Iri erano il panettone di Stato. Poi Motta e Alemagna sono passati sotto capitali svizzeri, quelli di Nestlè, che nel 1993 comprò dalla Sme la vecchia Unidal con i prodotti da ricorrenza dei due celebri marchi milanesi. Adesso anche questo pezzo di storia è giunto al termine: panettoni e colombe finiranno presto in altre mani perchè il colosso alimentare di Vevey guidato da Paul Bulke ha deciso di vendere Motta e Alemagna. Il corollario è che i due brand, con tutta probabilità, torneranno sotto insegne italiane. E forse nell’orbita della Bauli, l’azienda veronese indicata da fonti quale candidata naturale all’acquisto. In gioco c’è un business da 60-70 milioni di ricavi a marchi Motta, Alemagna e Tartufone prodotti nello stabilimento di San Martino Buon Albergo (Verona), proprio a due passi dagli impianti Bauli. L’acquisizione completerebbe il mosaico strategico disegnato negli ultimi anni e Alberto Bauli basato su due direttrici. Primo: consolidare la leadership nei dolci da ricorrenza dove ha il 33,7% di market share nei pandori, il 22,5% nei panettoni, il 22,7% nelle colombe e l’11,9% nelle uova pasquali. Secondo: controbilanciare la stagionalità di questo business con le acquisizioni dei prodotti da forno di Doria e La Croissanterie. Semmai SALE Giuseppe Pravettoni SU Giuseppe Pravettoni è stato nominato vice presidente di Ubs Italia e affiancherà Franceso Aletti Montano. sulla strada di Bauli potrebbe profilarsi un eventuale nodo antitrust, nel caso comprasse davvero Motta e Alemagna. Resta da vedere se nel deal sarà coinvolto lo stabilimento veronese di Nestlè che non produce solo panettoni e colombe, ma anche altri marchi conosciuti come Orzoro, Nescafè e Ore liete per un volume d’affari di 150 milioni. SCENDE GIU’ Mario Rosso Il presidente Mario Rosso ha reso noto che Tiscali ha ceduto le attività inglesi a Carphone per 255,5 mln. Industria e Finanza lo puoi leggere online su www.industriaefinanza.com 2 • 9 maggio 2009 Industria e Finanza BILANCIO 2008 Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Una parte degli utili destinata a sostenere il territorio in difficoltà La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate si conferma una banca solida e chiude il bilancio 2008 con un utile di 5,151 milioni di euro. Il bilancio del 2008 ha infatti consolidato il trend di crescita che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha avviato già quattro anni fa. Sono cresciuti i volumi, sia come raccolta (953,613 milioni di euro +6,34), che impieghi (580 milioni di euro +19,85) ed è cresciuta la redditività derivante dai flussi (margine di interesse +11,2%). La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate viene ormai riconosciuta come banca locale di riferimento per l'Altomilanese e il Varesotto. Oltre alle confermate performance patrimoniali e di conto economico, che pongono la Banca ben oltre la media delle Bcc nazionali, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate nel 2008 ha messo in atto una importante strategia anticrisi, a sostegno sia delle persone Luca Barni che delle aziende in difficoltà. Nonostante la forte riduzione dell'Euribor, parametro di riferimento degli impieghi, la banca non ha attivato manovre di aumento dei tassi per il tutto il 2008. Durante l'anno è partito il progetto di anticipo della cassa integrazione per i dipendenti residenti nel territorio dove opera l'istituto di credito, per cui è stato messo a disposizione un plafond importante. Una scelta solidale per sostenere le persone in difficoltà ma anche per far ripartire le aziende. "Abbiamo aumentato i finanziamenti a breve termine per sopperire alla mancanza di liquidità. - commenta Luca Barni, direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate - Il nostro ancoraggio all'economia reale ha svolto un'importante funzione anticiclica in questo periodo di crisi. Noi, infatti, a differenza di altre realtà creditizie, il rischio lo generiamo e lo gestiamo fino alla scadenza, ponendo quindi molta attenzione alla capacità di sostenere il finanziamento nel tempo. In altre parole: le Bcc creano, e oggi lo sostengono tutti, valore per il territorio e non per l'azionista. Le nostre decisioni, perciò, hanno come riferimento un orizzonte temporale medio-lungo". I numeri sono tutti dalla parte della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Il bilancio 2008 si è chiuso consegnando al territorio una banca forte. LA COMPAGNIA GENOVESE Faro Assicurazioni apre a Padova La controllata dal Gruppo Memo si rafforza nel Nordest Faro Assicurazioni apre ufficialmente la sua sede padovana con una serata di gala presso il Net Center di via San Marco, cui saranno presenti tutti i rappresentanti delle istituzioni e dell'imprenditoria locale, oltre al management, alla rete di agenti e ai dipendenti della compagnia. Nel 2006, il Gruppo Memo ha rilevato la partecipazione di controllo (pari al 65%) della storica compagnia assicurativa genovese, (nel quadro delle sue strategie nel campo del terziario avanzato), riportandola già nel corso del 2007 all'utile e completando in tempi record il percorso di salvataggio che azionisti e management si erano proposti all'atto dell'acquisizione. Nel 2008 la raccolta premi è salita a 80 milioni di Euro ed è stato fatto un ambizioso piano di investimenti sia infrastrutturali, con l'apertura della nuova sede di Genova e degli uffici commerciali di Milano, sia nello sviluppo della rete di agenti e broker. Faro Assicurazioni, nata nel 1991 con specializ- zazione nei trasporti, è ora attiva prevalentemente nel settore dei Rami Elementari e annovera, tra gli altri soci, sei banche di credito cooperativo (Banca di Credito Cooperativo dell'Alta Padovana, Banca di Credito Cooperativo di Cartura, Banca di Credito Cooperativo del Veneziano, Banca di Credito Cooperativo del Polesine, Banca San Giorgio e Valle Agno e Banca di Credito Cooperativo Trevigiano) e la stessa federazione delle BCC del Veneto. ADICO Rallentano le locazioni Carlo Garofolini Secondo l'indagine effettuata da Tecnocasa, il mercato delle locazioni nel secondo semestre del 2008 rallenta. La flessione più marcata si è avuta nelle grandi città 1,9% per bilocali e -2.1% per i trilocali. Solamente Bari ha registrato, solo sui bilocali, un aumento dello 0,7%, mentre Bologna e' stata la città dove gli affitti sono scesi maggiormente con -4,2% per i bilocali e 3,7% per i trilocali. Solita eccezione alla regola è stata rappresentata da Roma che riconferma i canoni medi di locazione più elevati; si spendono per un bilocale in media 850 euro al mese e per un trilocale 1050 euro. A Milano si sborsano 750 euro per due stanze e si arriva a pagare 1000 euro al mese per gli immobili formati da tre vani. Nella seconda parte dell'anno si e' confermato l'aumento della domanda di appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al mercato del credito e di conseguenza al mercato dell'acquisto della casa. Ad alimentare questa fetta di mercato sono stati soprattutto i single, le giovani coppie e gli stranieri. Resta importante la fetta di mercato rappresentata dagli studenti. Industria e Finanza 9 maggio 2009 • 3 PORDENONE MUTUI ON-LINE Breda, fatturato a 30 milioni Approvato il resoconto di gestione Prosegue la strategia di sviluppo dell'azienda friulana 4600 mq di ulteriori spazi dedicati alla produzione, 600 mq destinati alla show room e alla sala meeting, due anni di lavori per un investimento complessivo che sfiora i tre milioni di euro: questi i numeri dell'operazione effettuata da Breda Sistemi Industriali, punto di riferimento assoluto a livello nazionale e tra le realtà leader sul mercato estero nella produzione di portoni sezionali per il settore residenziale e industriale, annunciato nel corso di una conferenza stampa. Breda prevede di chiudere il bilancio d'esercizio 2008 con un fatturato complessivo pari a circa 30 milioni di euro, dato in linea con il valore 2007 per un utile netto di 94 mila euro. Il cash flow è pari a 470 mila euro mentre l'Ebitda ha rag- Enrico Breda giunto il valore di 1.200.000 euro. Analizzando nel dettaglio il volume d'affari complessivo dell'azienda, il 70 per cento va ascritto alla vendita rivolta al settore residenziale, mentre il restante 30 per cento al ramo industriale. Considerando invece la ripartizione geografica, si registra un aumento della quota Italia, che nel 2008 ha rappresentato l'89 per cento del valore totale, mentre la restante quota export va attribuita principalmente ai mercati dell'Unione Europea con Austria, Germania e Slovacchia in testa. "Il mercato italiano è molto ricettivo alla nostra produzione spiega il presidente dell'azienda Enrico Breda. In Italia le esigenze di sartorialità del prodotto, ovvero la possibilità di avere soluzioni tagliate su misura del proprio gusto estetico e delle funzionalità sono molto più sentite che altrove e grazie al nostro ciclo produttivo integrato e completamente interno dell'azienda possiamo garantire massima flessibilità e sviluppo di soluzioni su misura.”. ISTITUTI DI CREDITO Il mattino ha l’oro in bocca Da oggi Banca di Verona apre lo sportello di Cadidavid Il sabato mattina ha l'oro in bocca per gli abitanti di Cadidavid (Verona). Lo sportello della frazione scaligera di Banca di Verona credito cooperativo apre i battenti in mattinata. Vi si potranno effettuare tutte le operazioni, da quelle tradizionali alle pratiche più impegnative. Prima tra tutte le sette colleghe veronesi (e probabilmente anche tra gli altri istituti di credito), Banca di verona avvia questa iniziativa pilota con la filiale storica, la prima aperta ed una delle più attive: conta oltre 3000 tra soci e clienti. Da oggi, ogni sabato mattina, soci, clienti e potenziali utenti potranno contare sul personale di cassa e di consulenza per il risparmio e per le pratiche finanziarie. L'iniziativa è stata portata a termine Valentino Trainotti dopo un percorso di training del personale della filiale di Cadidavid che si alternerà nelle mattinate semi-festive ed è volta ad intercettare i bisogni delle numerosissime giovani famiglie residenti in zona che lavorano in città o in altre aree della provincia e non vivono la frazione durante la settimana. "Doversi ritagliare il tempo per recarsi in banca durante la settimana spiega il Direttore dell'Istituto, Valentino Trainotti - è spesso difficile. La pausa pranzo dura poco e non sempre coincide con gli orari di apertura degli sportelli. La strada del permesso o della toccata e fuga prima o dopo l'orario di lavoro non sempre è praticabile e certo non consente ai clienti di seguire la propria situazione economico-finanziaria in tranquillità e alla banca di prestare un servizio di consulenza e assistenza degno di questo nome. Il sabato mattina tra una spesa e l'altra, il cliente può effettuare tutte quelle operazioni che difficilmente riesce a svolgere durante la settimana". Il consiglio di amministrazione di Gruppo MutuiOnline S.p.A. ha approvato in data odierna il resoconto intermedio di gestione consolidato per il trimestre chiuso al 31 marzo 2009. Tali dati non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. I ricavi per il trimestre chiuso al 31 marzo 2009 sono risultati pari ad Euro 11,4 milioni, in aumento del 23,5% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Tale crescita è attribuibile all'apporto positivo della Divisione Broking, che ha registrato nel trimestre chiuso al 31 marzo 2009 ricavi per Euro 7,3 milioni in aumento del 50,5% rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente, leggermente contrastato dall'andamento della Divisione BPO (acronimo di "Business Process Outsourcing"), che ha registrato nel trimestre chiuso al 31 marzo 2009 ricavi per Euro 4,1 milioni in contrazione del 6,5% rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente. Il margine operativo per il trimestre chiuso al 31 marzo 2009 si attesta al 42,5% dei ricavi, in leggero calo rispetto al margine operativo registrato nel primo trimestre 2008. Tale risultato è da collegarsi al minore margine operativo della Divisione BPO (16,5% per il primo trimestre 2009 rispetto al 29,5% del primo trimestre dell'esercizio precedente) a fronte di una leggera crescita della Divisione Broking (57,1% per il primo trimestre 2009 rispetto al 56,2% del primo trimestre dell'esercizio precedente). L'utile netto di Gruppo ha registrato una crescita del 22,4% per il trimestre chiuso al 31 marzo 2009, passando da Euro 2,6 milioni del primo trimestre 2008 a Euro 3,2 milioni per il primo trimestre 2009. 4 • 9 maggio 2009 Industria e Finanza