Finiti i tempi del Ti lascio perché meriti di più>>.
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Finiti i tempi del Ti lascio perché meriti di più>>.
A001322:1 A001322 FONDAZIONE INSIEME onlus. Da IODONNA del 5/4/2008 pag. 103 <<DIVORZIO ALL’AMATRICIANA >> di Lucia Corna, giornalista. Per la lettura completa del pezzo si rimanda al settimanale citato. Finiti i tempi del <<Ti lascio perché meriti di più>>. Archiviato anche il patetico <<Sai, ti amo ma ho bisogno di stare da solo>>. Adesso, l’elenco delle scuse più surreali con cui lui molla lei, se ne aggiunge una nuova: <<Ti lascio perché mangi il filetto>>. Della serie esci a cena, scegli il piatto sbagliato dal menu e zac: ti riaccompagna a casa di corsa e tanti saluti. Perché oggi l’amore è diventato oggetto di discriminanti così sottili e aleatorie per cui non si rimedia neppure il bacio della buonanotte visto che, come afferma Bruno C., imprenditore 44enne e vegano da cinque anni, <<non potrei mai uscire con una che mi ordina una tartare sotto il naso o un piatto pieno di caprini da degustazione. Non sopporto nemmeno da lontano l’alito di che mangia carne cruda o latticini>>. Ora, è un fatto scientificamente provato che chi consuma proteine non profuma di violetta. Ma quando non basta più un pacchetto di mentine per risolvere il problema? Il fatto è che, come ha scritto Kate Murphy nel New York Times in un’inchiesta che ha scatenato uni tsunami di commenti sul sito del quotidiano americano: <<Mangiare insieme è sempre stato un rituale importante del corteggiamento e il cibo è una metafora dell’amore. Ma in un’epoca in cui molte persone definiscono sé stesse in base a ciò che mangiano o non mangiano, le differenze nella dieta possono avere un’influenza molto forte sul futuro di una relazione sentimentale. L’alimentazione è diventata un territorio di lotta ideologica, per cui alcune fazioni considerano un tabù uscire con membri della fazione opposta>>. Insomma, dalle piazze le barricate si sono spostate in cucina e, in tempi di nichilismo politico come i nostri, l’ideologia alberga in dispensa. Se una volta destava sospetto chi era di sinistra ma stava con una di destra, adesso sono un’eccezione le coppie che stanno insieme pur cucinando piatti diversi. <<Il mio compagno è vegetariano da quasi 20 anni, io invece adoro la carne. Ma non abbiamo mai avuto problemi: mangiamo vegetariano>> spiega Sara C., 38 anni, grafica. Dunque ha vinto lui? <<No è solo per comodità, per evitare di padellare troppo: quando ho voglia di una bistecca o di salumi, li compro e li mangio solo io>> precisa. <<Federico non ha mai insistito per “convertirmi”. Non considera i miei gusti un’offesa o mancanza di sensibilità . qualche difficoltà l’abbiamo avuta quando è nata nostra figlia, ma abbiamo raggiunto un accordo. A001322:2 Siccome secondo la filosofia steineriana è giusto non mangiare carne prima che spuntino i canini, almeno finché non compirà tre anni la piccola sarà vegetariana, poi si vedrà>>. Per fortuna questa coppia aspira al compromesso e, dunque, la trattativa è in atto: si cerca un pretesto, una giustificazione più o meno accettabile per entrambi, e si tira avanti. In altri casi le scelte appaiono talmente vincolanti da sembrare che attraverso di esse passi la definizione di noi stessi, tanto da non riuscire a metterci in discussione nemmeno di fronte a una persona che ci ama. E sentire quasi di tradire se stessi se la persona con cui stiamo non condivide la nostra scelta, anche la più laterale, come cosa mangiare o dove andare in vacanza. <<Quando la mia fidanzata si è presentata con i depliant delle Maldive ho capito che tra di noi non poteva funzionare>> afferma Giovanni P., 33enne architetto milanese che ha chiuso un rapporto di sei mesi solo perché lei era una “tipa Alpitour” e lui uno da vacanze fai-da-te. <<Forse il n ostro non era un grande amore, lo ammetto. Ma ho deciso di chiudere perché ho trovato quella sua scelta “sintomatica” di un atteggiamento verso la vita per cui avremmo sempre perseguito valori diversi>>. Sere fa ho sentito ripetere qualcosa del genere anche al mio amico Giorgio, 36enne surfista iperattivo in crisi dopo quattro anni di relazione con Melania. Le ragioni? <<Sai, è così pigra. La domenica non si sveglia prima delle undici. Quando andiamo via insieme, lei arriva in spiaggia mentre io ho già voglia di rientrare. Per non dire della palestra. Se torno dopo cena perché vado ad allenarmi, sono scenate. Cosa c’entro io con una così?>>. Già, ci sono tizi che guai a toccargli gli hobby o la cesellatura del bicipite. <<Dopo sette anni di convivenza io e la ex passavamo i weekend ognuno per i fatti suo. Io adoro sciare e d’estate non riesco a passare i fine settimana in città. Lei odiava la montagna e aveva sempre un scusa per restare a casa>> racconta Max C., 38enne conduttore radiofonico. <<Non dico che tra noi sia finita solo per quello, però il fatto di non condividere più tempo libero ha inciso. Facevamo vite separate, non avevamo più nulla da dirci. E io, alla fine, mi sono innamorato di una donna più simile a me>>. Arieccoci, il dilemma, alla fine, è sempre lo stesso: meglio stare con chi ci somiglia o con chi è diverso? All’inizio la differenza stimola, ma alla lunga, ci si stufa di smussare gli spigoli, limare, accomodare … Ma di questo passo finiremo per lasciarci perché uno fa la raccolta differenziata e l’altro mischia la plastica con l’umido? O perché uno condisce l’insalata col balsamico e l’atro con l’aceto di mele? Forse la verità è che stiamo diventando tutti celiaci sentimentali, intolleranti a una sempre più numerosa miriade di manie e diversità quasi insignificanti come se fossero molecole di glutine impossibili da metabolizzare. A001322:3 <<Nonostante tutto il nostro dichiararci politicamente corretti, a molti di noi la diversità fa ancora paura>> ammette Patrizia T., 42 anni, buddista da tre anni sposata da otto con un uomo che è il suo opposto. E non solo per fede religiosa. <<Simone è il tipico milanese borghese col suv e il megaschermo al plasma con l’abbonamento a Sky calcio. Io medito due ore al giorno e sto seguendo il mio percorso interiore>>. Patrizia e Simone, come hanno trovato l’equilibrio? <<Lui non si sente minacciato dalla mia scelta. E io non la metto giù dura e rido ai suoi scherzi>>. Quali? <<A volte mentre recito i mantra lui mi butta davanti il nostro cane. Io non mi arrabbio, sorrido>>. Magari meditando di restituire il favore durante un finale di coppa.