a1-inquadramento territoriale

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a1-inquadramento territoriale
P.R.G. Comune di Fontainemore
Variante Generale e di Adeguamento al P.T.P.
RELAZIONE
PARTE PRIMA
ANALISI AMBIENTALE
A. DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE
A1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
A1.1. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO-FISICO DEL TERRITORIO
A1.1.1. Inquadramento geografico
Il Comune di Fontainemore è ubicato nella bassa valle del Lys di cui
occupa entrambi i versanti a partire dal fondo valle sino agli spartiacque dei
crinali montuosi che a levante lo separano dal territorio della Regione Piemonte e a ponente dalla valle del torrente Evançon. Il torrente Lys percorrendo per
intero la valle omonima, dalla località di Stafal nel Comune di Gressoney La
Trinité, immediatamente a valle del massiccio del Rosa, sino alla sua confluenza nel fiume Dora Baltea nel territorio del Comune di Pont St. Martin, attraversa in posizione centrale e da nord a sud, il territorio del Comune di Fontainemore, dividendolo nettamente in due parti che occupano i due versanti della
valle.
Dal punto di vista geografico il territorio è suddivisibile in tre distinti
settori facilmente individuabili:
il “fondo valle”;
l’“envers”;
l’“adret”.
Ognuno di essi è caratterizzato da proprie specifiche e significative caratteristiche: il “fondo valle” è il corridoio centrale percorso dal torrente Lys e
dalla strada regionale, l’”envers” è costituito dal versante orografico sinistro
del torrente Lys e l’”adret” è la sua destra orografica.
Il modellamento morfologico dei versanti è soprattutto conseguenza
dell’azione dei grandi ghiacciai quaternari cui hanno fatto seguito gli altri agenti della dinamica esogena (la percolazione d’acqua e la gravità, ecc.), gli in-
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tensi ed estesi interventi antropici effettuati a scopo agricolo (le gradonature e
gli innumerevoli terrazzamenti realizzati con muri a secco, ecc.) e urbanistico
(i numerosi insediamenti edilizi – villages e hameaux – gli scavi, gli sbancamenti, i tagli stradali, ecc.).
1) Il fondo valle
E’ principalmente caratterizzato dalla presenza dell’insediamento del
Capoluogo, vero e proprio baricentro comunale, sede dei servizi alla
scala comunale e da due altri elementi fortemente caratterizzati e caratterizzanti:
• l’imponente corso del torrente Lys che per tracciato, dimensioni
e maestosità costituisce la presenza dominante sia con riferimento alle valenze paesaggistiche provocate, sia alle conseguenze sugli ambiti circostanti quasi sempre direttamente e pesantemente interessati dai ricorrenti e notevoli fenomeni alluvionali;
• la strada regionale che collega il fondo della Valle d’Aosta (la
conurbazione di Pont St. Martin-Donnas-Hone e Bard, la bassa
valle centrale e il canavese), con le località turistiche di Gressoney St. Jean e di Gressoney La Trinité. Si tratta dell’unico e insostituibile asse di collegamento dell’intera valle, ma è anche
una presenza ingombrante che provoca pesanti conseguenze su
tutto il fondo valle e in particolare sul Capoluogo (Fontainemore), determinate dagli insostenibili volumi di traffico veicolare e
dal conseguente pesante inquinamento atmosferico e da rumore.
2) L’“envers”
E’ costituito dalla porzione del territorio comunale che occupa l’intero
versante orografico sinistro della valle del Lys. Inizia a partire dal fondovalle e si conclude in quota sullo spartiacque con il territorio del Comune di Biella e con quello di alcuni altri Comuni della provincia omonima. Si tratta di un territorio profondamente segnato dalla presenza del
vallone del torrente Pacoulla e contraddistinto dalla presenza di variegate caratteristiche geografiche che ne determinano la suddivisibilità in
tre parti:
•
la porzione del versante che a partire dal fondo valle si sviluppa
verso l’alto approssimativamente sino alla quota altimetrica definita dalla curva di livello dei m 1500 slm. Con riferimento al
corso del torrente Pacoulla, questa ampia zona è a sua volta
suddivisibile in due parti:
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o la parte del versante ubicata sulla sinistra orografica del
torrente Pacoulla, sede della più importante e storica
“urbanizzazione” diffusa, costituita da numerosi insediamenti (villages e hameaux) e da un incredibile numero di edifici sparsi, tutto strettamente connesso con una
fittissima rete di percorsi;
o la porzione del versante ubicata sulla destra orografica
del torrente Pacoulla e che dal fondo valle raggiunge
all’incirca la quota altimetrica costituita dalla curva di
livello dei m 1300 slm1;
•
la porzione dello stesso versante che, sulla sinistra orografica
del torrente Pacoulla e a partire dalla curva di livello dei m 1500
slm, termina in alto con la montagna vera e propria raggiungendo lo spartiacque; all’interno di questa porzione del territorio è
presente parte dell’area naturale protetta denominata “Riserva
naturale del Mont Mars”;
•
tutta la parte del territorio ubicata sulla destra orografica del torrente Pacoulla che, a partire dalla curva di livello dei m 1300
slm raggiunge la cresta spartiacque; all’interno di questa zona si
sviluppa la porzione più ampia dell’area naturale protetta.
3) L’“adret”
Comprende l’intero versante della destra orografica del Lys, storicamente urbanizzato e costituito da un insediamento diffuso analogo a
quello rilevato nel versante dell’”envers”, ma in misura e con una diffusione decisamente inferiore, oltre che da una ineguagliabile rete di collegamenti, oggi praticamente semi abbandonata. Sono inoltre dominanti
alte e strapiombanti pareti di roccia e ampie superfici a bosco di alto fusto.
A1.1.1.2.
I confini comunali: l’”envers”
Il versante sinistro orografico – l’“envers” - confina in sequenza, in
senso orario e iniziando da nord, con:
•
il territorio del Comune di Issime, a partire dal Gouffre de Guil-Mort,
seguendo la cresta che passando per la Cima di Marmontana (m
2.403,80) raggiunge il Mont des Pierres Blanches (m 2.489,57);
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Molinet è il principale insediamento ubicato su questa curva di livello.
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•
la provincia di Biella e più precisamente con:
o il vallone laterale della Valle Cervo compreso tra il Colle del Lupo
(m 2.340) e il Colle d’Irogna (m 2.092), a partire dal Mont des Pierres Blanches, seguendo quindi lo spartiacque che passa per la Pointe
de Gragliasca (m 2.399);
o il vallone laterale del Torrente Pragnetta (vallone laterale destro a
monte dell’abitato di Rosazza), compreso tra la Pointe de Gragliasca
e il Monte Camino (m 2.391), a partire dalla Pointe Gragliasca e
passando in successione per il Col de Gragliasca (m 2.201), per la
Pointe du Gran Gabe (m 2.327), per la Pointe de Lac Long (m
2.385), seguendo una cresta frastagliata e giungendo quindi alla
Barma di Oropa (m 2.381), quasi un’anticima del vicino Monte
Camino;
o il vallone di Oropa tra la Barma di Oropa e il Monte Rosso (m
2.370), passando per il Colle di Fontainemore (o della Barma di Oropa) (m 2.256);
o la valle del Torrente Elvo a partire dal Monte Rosso sino alla vetta
del Mont Mars (m 2.599), passando in successione, per il Col de
Chardon (m 2.245), per il Col de Gaudin (m 2.544) e proseguendo
verso sud per la Pointe de Sella (m 2.302) - a monte dei lacs de
Gaudin e del lac de Montagnit – e quindi per il Col de Carisey (m
2.124);
•
il Comune di Lillianes, scendendo dallo spartiacque poco oltre il Col de
Carisey a metà del costone, sino a raggiungere il corso del torrent de
Carisey in prossimità della confluenza del torrent de Goillas, seguendo
quindi il torrent de Bouroz sino alla confluenza nel Lys, proseguendo
lungo la regionale sino alla confluenza del torrent de Theilly nel Lys.
A1.1.1.3.
I confini comunali: l’”adret”
Il versante destro orografico denominato “adret”, confina in sequenza,
in senso orario e iniziando da sud, con:
•
il Comune di Lillianes seguendo il corso del torrent de Theilly, proseguendo quindi lungo il torrent de Goutrousa sino a raggiungere lo spartiacque esistente nelle vicinanze della Cima di Prial (m 2.424);
• il Comune di Issime sino al Mont Las d’Arvé (m 2.259), proseguendo
sino al Bec–dou-Dey (m 2.025) e da qui scendendo sino a raggiungere
la Gouffre de Guil Mort.
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A1.1.2.0.
Inquadramento fisico
La caratteristica più nota di Fontainemore, per non dire l’unica conosciuta all’esterno del Comune e della valle del Lys, è costituita dal solco del
fondo valle, da quello stretto corridoio caratterizzato dalla presenza dominante
del torrente Lys e della strada regionale. Il Lys è in effetti e non solo una presenza evidente che accompagna chiunque percorra la valle, ma è piuttosto una
forte caratteristica del paesaggio, dominante e ingombrante, associata al gruppo
di edifici che costituisce il capoluogo, in una realtà geografica di cui non è né
immediato né agevole percepire la dimensione e le valenze, dominata com’è
dall’estesa e ininterrotta presenza di boschi di castagni indistintamente diffusi
su entrambi i versanti orografici. La realtà è per contro, molto diversa
dall’apparenza ed è costituita da un insediamento agrario estremamente minuto
e straordinariamente diffuso su entrambi i versanti, a partire dal corso del Lys
sino al limitare del bosco di alto fusto e ancora oltre, sino agli alpeggi. Si tratta
di un insediamento che può essere considerato “di mezzo” o “intermedio” se
considerato in rapporto al fondo valle e all’alta montagna e le cui caratteristiche ambientali lo distinguono nettamente.
Il territorio considerato è suddivisibile in tre parti:
• il “territorio stretto” – o fondo valle - maggiormente conosciuto, stretto tra i
ripidi versanti e definito dal torrente Lys e dalla strada regionale;
• il “territorio di mezzo” – la collina - costituito dalla zona altimetricamente
intermedia, presente su entrambi i versanti, oggi ancora abitato;
• il “territorio ampio” – la montagna – costituito dalla parte superiore del territorio, presente su entrambi i versanti, oltre la quota del bosco di alto fusto
e sino allo spartiacque.
A1.1.2.1.
Il “territorio stretto”
Si definisce in questo modo quella parte del territorio comunale caratterizzata dal corso del torrente Lys e dalla presenza della strada regionale di collegamento della valle. Il Lys, magnifico torrente di fondo valle, costituisce la
presenza ambientale di gran lunga dominante e ha determinato nel passato e
determina ancora oggi, la tipologia dell’insediamento umano, la sua distribuzione e la sua organizzazione in molteplici insediamenti e l’infrastrutturazione
generale e locale. Il fondo valle assolve anche alla funzione di perno insostituibile dei collegamenti tra i due versanti.
Numerosi insediamenti sono distribuiti lungo l’asse del Lys e a lato della strada regionale, interessando il territorio praticamente da confine a confine.
Tra di essi emerge il “capoluogo” che si distingue dagli altri per concentrazione
e densità, dimensione e complessità, fortemente caratterizzato dal diretto rapporto fisico e geografico con il corso del torrente del quale vive ogni manifestazione con attenzione. Numerosi altri “hameaux” e “villages” sono distribuiti
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lungo il fondovalle, a lato del torrente o della strada, o leggermente in quota,
alla base o sulle prime pendici dei due versanti.
Questa parte del territorio è generalmente aperta, ancora relativamente
libera dalla vegetazione, coltivata a prato con alcuni sparsi alberi da frutto. E’
la parte del territorio comunale certamente più densamente abitata, maggiormente servita e anche maggiormente soggetta alle trasformazioni.
A1.1.2.2.
Il “territorio di mezzo”
Si definisce “territorio di mezzo” quella ampia parte del territorio comunale costituente la porzione centrale e più ampia di entrambi i versanti. Questa parte di territorio è costituita dalla fascia altimetrica che dal fondovalle
raggiunge, sulla destra orografica, la quota di circa m 1200 slm e che, sulla sinistra orografica, si prolunga verso l’alto sino a raggiungere la quota di circa m
1500 slm. E’ compreso in questa parte del territorio anche il versante
dell’esteso insediamento di Farettaz e l’ampia zona circostante, in direzione
nord, sino al confine con Issime, comprendendo al suo interno anche altri insediamenti più minuti (Ronc Robin, ecc.).
E’ un territorio nel quale i segni della presenza storica dell’uomo, nonostante l’inarrestabile avanzata del bosco, sono ancora oltre che leggibili, anche
determinanti per la definizione delle caratteristiche specifiche. Si tratta di una
presenza costituita da un elevato numero di insediamenti storicamente definiti,
in gran parte oggi ancora abitati e di case sparse. Si tratta di un reticolo
dell’insediamento assai complesso, costituita dalle strutture del vivere, del produrre, ma anche dalla rete dei collegamenti: tutte presenze interessanti dal punto di vista urbanistico e storico-architettonico, costituenti i punti nodali di riferimento dell’originaria struttura produttiva dell’allevamento, adattata e organizzata sul meccanismo della transumanza verticale del bestiame dal fondo valle verso l’alto e viceversa, secondo il susseguirsi delle stagioni. Oggi tutti questi insediamenti sono serviti da un’appropriata rete stradale praticabile in ogni
stagione dell’anno, che ha sostituito l’estesa rete stradale preesistente, particolarmente interessante dal punto di vista urbanistico, ma significativa anche con
riferimento alle soluzioni costruttive adottate in presenza di apprezzabili problemi ingegneristici.
Nella parte sommitale di questa parte del territorio comunale, è anche
presente una limitata ma consolidata struttura di alpeggi ancora utilizzati a servizio dell’allevamento. Si tratta in generale, della porzione di territorio comunale maggiormente significativa dal punto di vista dell’insediamento storico e
ancora oggi determinante per il futuro della comunità.
Sulla sinistra orografica, in particolare, questa porzione di territorio
comprende la zona degli alpeggi e dei boschi di alto fusto che precedono la Riserva naturale e che collegano questa realtà direttamente con la sottostante collina abitata e urbanizzata. E’ la parte del territorio che richiede un approccio
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più attento per valutarne appieno sia le potenzialità agro-forestali, sia le funzioni di interconnessione della Riserva naturale con il territorio ubicato alle
quote inferiori. E’ la parte del territorio particolarmente interessante perché, oltre a costituire la zona di un possibile “ampliamento” dell’attuale Riserva naturale e a consentire la formazione di “corridoi di avvicinamento” alla stessa Riserva, costituisce la fondamentale “cerniera” di collegamento indispensabile
per relazionare direttamente la Riserva con il restante territorio comunale.
A1.1.2.3.
Il “territorio ampio”
Si considera come “territorio ampio” quello ubicato, sul versante sinistro, sopra i 1500 m e sul versante destro, sopra i 1200 m. Si tratta della zona
degli alpeggi e dei boschi aperti e oltre ancora, sulla sinistra orografica, il territorio della Riserva. E’ la zona della montagna vera e propria, generalmente aspra e selvatica, addolcita nei piani nivali dalla presenza di un gran numero di
laghi, al centro della quale si trova la Riserva naturale del Mont Mars. Le caratteristiche ambientali di questa zona sono assolutamente pregevoli e debbono
essere difese e protette con ogni mezzo perché costituiscono la risorsa più preziosa a disposizione della comunità di Fontainemore.
A.1.2.
Inquadramento climatico
Il clima della Valle d’Aosta può essere considerato semi-continentale di
montagna, di tipo freddo temperato, con scarse precipitazioni e con un elevato
grado di aridità. Ciò è essenzialmente determinato dalla presenza della catena
alpina che costituisce una efficace barriera nei confronti delle perturbazioni atlantiche e in minore misura, rispetto a quelle provenienti dalla pianura padana.
All’interno della regione, la bassa Valle del Lys è marcatamente influenzata dalle considerevoli correnti umide provenienti dal sottostante Canavese e confina con il biellese, regione tra le più piovose dell’intero territorio
nazionale: il sito di Oropa e la sua valle, costituisce infatti la punta nazionale
della piovosità. La posizione geografica del Comune di Fontainemore, ubicato
all’inizio della valle e nell’estremo settore sud-orientale della stessa, condiziona fortemente il clima e lo caratterizza rispetto al restante territorio della Valle
d’Aosta, con una piovosità sensibilmente superiore. Ciò ha evidentemente riflessi sull’assetto floristico e vegetazionale del territorio comunale.
Il territorio del Comune di Fontainemore anche dal punto di vista climatico va considerato suddiviso tra adret, sulla destra orografica del Lys e envers,
sulla sinistra orografica. A sua volta ogni versante deve essere considerato suddiviso in fasce altimetriche diversificate secondo i versanti.
L’envers, più umido e fresco, è costituito dal versante più densamente
abitato sia storicamente sia tutt’ora, ed è suddivisibile in diverse zone altimetri-
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che a partire dalle quote più elevate sino al corso del torrente Lys. La zona dei
territori al di sopra dei 1900 m, è caratterizzata dalla presenza di scarsa vegetazione, rocce e scarsi nevai concentrati sulle pendici del Mont Mars orientate a
nord. La zona dei pascoli costituita dai territori compresi tra i 1500 m e i 1900
m slm. In questa zona troviamo le praterie d’alta quota, organizzate in alpeggi
piccoli e generalmente isolati. Questa faascia altimetrica è anche caratterizzata
dalla presenza della maggior parte dei boschi di alto fusto il cui limite massimo
è di circa 1900 m slm.
La zona dei villaggi ubicata tra i 1500 e i 1300 m slm, in particolare i
nuclei di Conaz (1493 m), Coummarial (1445 m), Sarral (1316 m), Goy (1399
m) e Chardonney (1356 m), Chavanna (1332 m) e Ramoyre (1409 oggi m), tutti abitati solo nella stagione estiva.
La zona dei villaggi permanenti al di sotto dei 1300 m slm, è la parte
del versante che, ai fini della redazione del P.R.G.C., ha maggiore importanza
perché ancora popolata seppure con densità anche molto variabili e il cui territorio è ancora parzialmente sfruttato dal punto di vista agricolo. In particolare,
citando solamente le frazioni maggiori di Pillaz (insediato tra 1213 e 1246 m
slm), Thea Dessus e Desot (rispettivamente 1265 e 1198 m), Clapasson (1111
m), Chichal (1086 m), ma anche Planaz (950 m), Espaz (780 m) e lo stesso Capoluogo.
L’adret, decisamente più arido e caldo, si presenta approssimativamente
suddiviso in tre fasce climatico-altimetriche. A partire dal corso del torrente
Lys sino a circa 1170 m slm comprende al suo interno i terrazzi sospesi su cui
sono insediati, frammisti a prati, Borney e Cara, appoggiati su formidabili salti
di roccia che precipitano praticamente sino al fondo valle. E’ la zona maggiormente sfruttata dal punto di vista agricolo.
Segue la fascia del bosco ad alto fusto, anch’essa con salti di roccia soprattutto verso nord e con all’interno il Kiry ( m 1559 slm). Segue infine la fascia sommatale, a pascolo, che comprende al suo interno il pianoro di Champas
(m 1690 slm sino all’alpeggio di Preal (m 1820 slm).
Nella valle centrale l’adret è il versante meglio esposto e quindi maggiormente abitato. Nel caso di Fontainemore è l’envers a essere meglio esposto
e quindi maggiormente insediato. E’ infatti la diversa radiazione solare a caratterizzare fortemente i due versanti del Lys nel comune di Fontainemore, sia
con riferimento alle colture agricole, sia alla distribuzione della popolazione.
Nella stagione invernale sono abbastanza diffuse le foschie e le nebbie
soprattutto nella parte alta dell’envers. Le precipitazioni piovose sono particolarmente generose.
In estate il clima dei due versanti è più simile, caldo, secco con buone
precipitazioni (non sono rari i temporali convettivi) e ventilato. Decisamente
più piovose sono le stagioni primaverili e autunnali. Proprio in autunno si verificano eventi alluvionali di straordinaria intensità.
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A.1.3.
INQUADRAMENTO AMMINISTRATIVO
E’ già stato descritto ai punti “A1.1.1.2. I confini comunali:
l’”envers””e “A1.1.1.3. I confini comunali: l’”adret”” del presente capitolo,
che il territorio comunale confina a nord con il Comune di Issime e a sud con il
Comune di Lillianes. Il confine di levante, sullo spartiacque con la regione
Piemonte, separa rispetto al Comune di Biella e ad altri comuni dell’omonima
provincia.
Dal punto di vista amministrativo il Comune di Fontainemore è compreso nella Comunità Montana Mon Rose. Comprende nove comuni: oltre al
Comune di Fontainemore, dal Comune di Pont St. Martin sede della Comunità
montana, dai Comuni di Perloz e Lillianes entrambi nella bassa valle del Lys e
dai Comuni di Pont Boset e Champorcher, nella valle omonima.
La denominazione di “Fontainemore” è stata ripristinata con Decreto
del Presidente del Consiglio della Valle d’Aosta del 15 gennaio 1946.
A1.4. LE VICENDE STORICHE DELLA VALLE DEL LYS
Le prime notizie certe relative alla Valle del Lys risalgono al 515 d.C.,
anno in cui il re Sigismondo dona all’Abbazia di St. Maurice d’Agaune nel Valais e ai signori di Quart le terre dell’alta Valle.
Con ogni probabilità sono stati i beneficiari del lascito ad incrementare
con coloni di origine tedesca2 la probabilmente scarsa popolazione di contadini. Come in tutta Europa, anche nelle Alpi i secoli dall’XI al XIII° sono infatti
caratterizzati da un considerevole incremento demografico3.
Nel 1211 l’imperatore di Germania cede il dominio di alcune di queste
terre ai Signori di Vallaise e di Challant.
All’inizio del XII secolo, i Signori di Vallaise possedevano la bassa
Valle del Lys fino all’orrido di Guillemore, che segna il confine fisico del
mandamento d’Issime; il territorio di Gressoney vedeva invece una predominanza degli Challant e dei signori di Quart.
La Val d’Ayas era appannaggio pressoché esclusivo dei Signori di
Challant, mentre in essa i Vallaise possedevano solo alcuni feudi. Bisogna tenere presente che quei possedimenti erano frazionati secondo confini difficilmente distinguibili4. I Vallaise erano stati investiti direttamente dall’Imperatore
di Germania, pur essendosi sottomessi ai Savoia; i loro possedimenti si estendevano fino a Borgofranco e Arnad, ma comprendevano anche poderi a Ivrea e
2
ALBY I., ANDRE’ I., BARELL A., Gressoney e Issime, I Walser in Valle d’Aosta,
Musumeci, Aosta.
3
COMOLI V., FASOLI V., VERY F. (a cura di), Le Alpi, storia e prospettive di un
territorio di frontiera, CELID, Torino, 1997.
4
ALPAGO-NOVELLO A., PALMUCCI L., RONCHETTA D., SCLARI A. C.,
Gressoney, architettura spontanea e costume, De Agostani, Novara, 1979.
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a Biella. I loro centri giurisdizionali erano costituiti dai castelli di Perloz e di
Arnad.
La promiscuità dei possedimenti con gli Challant causò diversi conflitti:
nel 1260, Godefroy di Challant occupò dei feudi dei Vallaise in Val d’Ayas; ne
seguì una guerra che durò, a più riprese, sino al 1267 allorquando vennero definiti i confini di proprietà delle due Case nel territorio di Gressoney.
Sia gli Challant che i Vallaise erano dei Pari e partecipavano
all’Assemblea Generale dei Tre Stati (nobiltà, clero, popolo), che iniziò a riunirsi ad Aosta alla fine del 12005.
Nel 1378, con la morte di Henry, ultimo membro della famiglia, si registra l’estinzione dei signori di Quart.
Un atto redatto a Noversch, l’anno precedente, dal notaio Nicco, testimonia del vincolo feudale che lega gli abitanti di Orsia a Ibleto di Challant6. In
un documento del 1346 si parla del feudo degli Challant e viene indicato un
territorio composto dalle terre di Brusson e di Ayas e di parte di quelle di Challant e Gressoney, una zona aperta alle comunicazioni con la Valsesia e con il
Valais.
I Vallaise, per la difesa e per la riscossione dei censi, edificarono numerosi castelli in diverse località della bassa Valle di Gressoney: a Pont St. Martin, a Perloz dove sorgevano due case forti, l’una all’imbocco del paese, l’altra
al centro dell’agglomerato e a Tour d’Hereraz. In questa località sorgeva una
casa forte che proteggeva l’accesso alla Valle del Lys e la cui torre è stata trasformata nel campanile della chiesa edificata nel 18787.
A Issime, solo nel corso del Settecento venne costruito un forte - presto
andato distrutto - sul promontorio che domina il paese. Altri due vennero costruiti all’imbocco del Vallone di San Grato. Anche all’imbocco del Vallone di
Bùrrini vi era un piccolo forte, così al Col di Tschasten e al Col Dondeuil, integrati nel sistema difensivo del Ducato, centrato sul borgo di Bard, che prevedeva una serie di postazioni tra loro distanziate. Da notare, infine, che il villaggio
di Castel, situato nel territorio di Grssoney St. Jean, al confine con La Trinité
deve probabilmente il suo nome ad un’antica casa forte degli Challant che era
situata nella parte superiore della frazione8.
La Valle del Lys godeva di uno statuto locale con privilegi, franchigie e
immunità, concesso dai Vallaise nel 1320 e successivamente ripetutamente
confermato nel 1322, nel 1347, e nel 13569. Questo statuto locale esonerava gli
abitanti della valle dal pagamento delle imposte, previo versamento di una
5
ALBY I., ANDRE’ I., BARELL A., Gressoney e Issime, I Walser in Valle d’Aosta,
Musumeci, Aosta.
6
ALPAGO-NOVELLO A., PALMUCCI L., RONCHETTA D., SCLARI A. C.,
Gressoney, architettura spontanea e costume, De Agostani, Novara, 1979.
7
CHRISTILLIN J.J., Leggende e racconti della Valle del Lys, Aosta, 1988.
8
TORRA U., Valle di Gressoney, le sue antichità, Bardessono, Roma, 1966
9
ALBY I., ANDRE’ I., BARELL A., Gressoney e Issime, I Walser in Valle d’Aosta,
Musumeci, Aosta.
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somma di denaro una tantum. I figli di entrambi i sessi ereditavano i beni immobili e mobili da entrambi i genitori. Quando le femmine si sposavano, perdevano ogni eredità. I giovani, compiuti 15 anni, potevano firmare documenti,
anche se sotto il controllo dei curatori. Tutti gli abitanti e le merci potevano
spostarsi liberamente attraverso l’intero territorio dei Vallaise. Coloro che provenivano dalle valli limitrofe attraverso i valichi, era tenuto al pagamento di un
pedaggio; la percorrenza trasversale delle valli laterali della Valle d’Aosta era,
in quei secoli, piuttosto comune.
Già a partire dal XIII° secolo, il capoluogo del mandamento a nord di
Guillemore fu stabilito a Issime, sede del tribunale e residenza di un notaio.
Conservò questo privilegio fino al XIX° secolo, quando, per decreto del Senato
di Savoia, il tribunale venne spostato a Donnas. Il tribunale del mandamento a
sud di Guillemore era ubicato a Fontainemore.
I Gressonari, fedeli agli Challant, sono sottosposti al pagamento di diverse taglie ai loro signori, mentre quelli sottoposti ai Vallaise vengono esonerati dai tributi, dalle corvées e dagli obblighi militari, a parte il pagamento annuale di un censo consistente in una certa quantità di formaggio.
Nel 1436 anche gli Challant, nella persona del conte Francesco, concedono numerose franchigie agli abitanti della Valle del Lys10. Nel 1561 viene
però imposta la dogana sulle merci che transitano attraverso i valichi alpini; a
Gressoney gli edifici della dogana, per la Val Sesia e il Vercellese, si trovavano
a Valdobbia e a Noversch11.
Sia nel 1502 che nel 1567, la comunità di Gressoney cerca, senza successo, di rendersi autonoma da Issime; alcuni ricchi possidenti rendono disponibile un terreno al centro dell’abitato sul quale, nel 1515, viene costruita la
chiesa12, mentre quella di Fontainemore risale al 143813.
Solo nel 1660 sarà istituita la parrocchia di Gressoney, dapprima unica
e solo successivamente sdoppiata, dal 1687, in quella di St. Jean e la Trinité.
Allo stesso secolo risale la rete di cappelle devozionali e di scuole realizzata utilizzando lasciti parrocchiali, fra i quali quelli di paesani emigrati in
Svizzera e in Germania. La prima scuola è del 167814, a Fontainemore, cui segue quella di St. Jean.
Il Seicento è il secolo funestato, in tutta Europa e anche nelle valli alpine, dalle carestie, dalle guerre e dalle pestilenze. Sembra che l’epidemia sia
giunta nella Valle di Gressoney nel 1630 con i soldati provenienti dalla Francia
10
ALPAGO-NOVELLO A., PALMUCCI L., RONCHETTA D., SCOLARI A. C.,
Gressoney, architettura spontanea e costume, Gorlich – De Agostani, Novara, 1979.
11
TILLIER J. B. DE, Historique de la Vallée d’Aoste, I.T.L.A., Aosta, 1994 (III
edizione).
12
ORLANDONI B., Architettura in Valle d’Aosta, il Quattrocento, Priuli &
Verlucca, Ivrea, 1996.
13
CHRISTILLIN L., La Vallée du Lys, Gribaudi, Torino, 1975.
14
ZANOLLI O., Lillianes, histoire d’une communauté de montagne de la Basse
Vallée d’Aoste, vol. I, Musumeci, Aosta, 1985.
16
P.R.G. Comune di Fontainemore
Variante Generale e di Adeguamento al P.T.P.
RELAZIONE
per la guerra di successione del Monferrato; la peste rimane circoscritta alle
zone di Perloz, Lillianes e Fontainemore, risparmiando le zone di questi Comuni situate a quote superiori ai 1500 m di altitudine15.
Alla fine del secolo successivo, si sviluppa l’agricoltura intensiva, viene
introdotta la coltivazione della patata e il generale miglioramento delle condizioni di vita favorisce la crescita della popolazione. Riprende lo sfruttamento
minerario: oro, rame e ferro vengono estratti e parzialmente lavorati sul posto,
anche grazie all’enorme quantità di combustibile ligneo disponibile sul posto.
Miniere di ferro si trovano a Fontainemore, in località Fornaset16, i cui
minerali vengono poi trasportati nelle fonderie di Lillianes o di Traversella, in
Val Chiusella.
Miniere di piombo, rame e argento, vengono scoperte sul territorio di
Gressoney La Trinité, nei pressi del colle di Stralingspetz, e, di conseguenza si
avvia un massiccio disboscamento di tutta la Valle del Lys, quando non ci si
limita allo scortecciamento degli alberi per la produzione di trementina.
Nel XIX° secolo entra in crisi l’industria del carbone vegetale a causa
della massiccia importazione di quello fossile, economicamente più competitivo, anche se l’attività legata alla lavorazione del ferro prosegue per diverso
tempo. Tuttavia il reddito della popolazione locale rimane basso: la maggiore
fonte di reddito è costituita dal commercio del bestiame e molti contadini continuano a emigrare durante la stagione fredda, proseguendo una consuetudine
iniziata già nel XIV° secolo per mancanza di mezzi di sostentamento: infatti, la
terra coltivabile è scarsa e oltretutto, la coltivazione dei cereali è praticabile solo per sei mesi all’anno a causa delle condizioni climatiche avverse.
Dopo la costituzione di un consorzio tra i Comuni della Valle, nel 1894
si giunse all’ultimazione della strada carrozzabile tra Pont St. Martin e Gressoney La Trinité17.
Inizia l’epoca del turismo escursionistico i cui precursori sono i viaggiatori-cronisti del Nord-Europa che di frequente, oltre ad essere scrittori, sono
anche pittori e ritraggono vedute di villaggi significative perché uniche nel loro
genere. Lady Cole è un’antesignana di questa figura: durante la sua visita realizza due quadri, uno raffigurante il borgo di Gressoney e l’altro il villaggio di
Noversch. Nel 1842 soggiorna in Valle J. D. Forbes, anch’egli pittore, oltre che
naturalista e nel 1859 è la volta di W. Mathews; i dipinti di questi ultimi sono
conservati in alcune gallerie londinesi e ci danno un’idea della configurazione
dei villaggi nel secolo scorso18.
15
BOVIO M., DELLAROLE C., GIGLIO P., Gressoney, Ayas, Valtournenche, 54
escursioni naturalistiche, Zanichelli, Bologna, 1985.
16
CHRISTILLIN L., La Vallée du Lys, Gribaudi, Torino, 1975.
17
NOVELLO A., PALMUCCI L., RONCHETTA D., SCOLARI A. C., Gressoney,
architettura spontanea e costume, Gorlich – De Agostani, Novara, 1979.
18
ALBY I., ANDRE’ I., BARELL A., Gressoney e Issime, I Walser in Valle d’Aosta,
Musumeci, Aosta.
17
P.R.G. Comune di Fontainemore
Variante Generale e di Adeguamento al P.T.P.
RELAZIONE
La Regina Margherita contribuisce alla notorietà della Valle del Lys
dove sarà ospite frequente e appassionata dal 1889 al 1925. La sua presenza attira numerosi membri della famiglia reale da Re Umberto I° a Maria José e
all’aristocrazia. Vengono compiute le prime ascensioni al Monte Rosa da guide
di Gressoney: la prima è del 1801 cui seguiranno quella del 1848 e del 1851.
La presenza dei primi villeggianti porta all’apertura di due alberghi a
Gressoney Saint Jean e di uno a La Trinité e alla costruzione di villette che
seppure di una tipologia completamente diversa da quella rurale e, pertanto, estranee alla tradizione abitativa sono, in questa fase, per ovvie ragioni, di una
qualità notevole. Il livello sociale degli escursionisti che per primi visitano la
Valle del Lys è, infatti alto. Gli effetti del turismo sull’economia e sul territorio
rappresentano un fenomeno complesso e di difficile valutazione. esso, senza
dubbio, ha notevolmente migliorato il tenore di vita della popolazione valligiana ma, parallelamente, ha alterato l’habitat montano e cancellato una cultura
millenaria basata su di uno strettissimo rapporto uomo-natura19.
19
NOVELLO A., PALMUCCI L., RONCHETTA D., SCOLARI A. C., Gressoney,
architettura spontanea e costume, Gorlich – De Agostani, Novara, 1979.
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