4. LATO EST - A. Venturi
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4. LATO EST - A. Venturi
43. Silvestro Barberini 5. LATO NORD 2 Mon. Fedrezzoni. 44. Giuseppe Gibellini 41. Alessandro Monumento funerario della famiglia Pignatti Morano, 1920 Cavazza Edicola Bonacini, 1860 ca 46. Alessandro Cavazza Mon. funerario dei conti Forni, ante 1873 39. Giuseppe Graziosi Tomba della famiglia Borsari 45. Cesare Sighinolfi Mon. Molza 52. Tito Sarrocchi Monumento funerario dei marchesi Campori, 1886 40.Cesare Sighinolfi Mon. Baccarani 53. Paolo Aleotti 38. Giuseppe Mon. Gavioli Gibellini Lap. ValcaviRovighi 51.Gustavo Zagni Mon. Debri 49. Armandro Manfredini Monumento funerario a Pietro Silingardi, 1924 50. Silvestro Barberini Monumento funerario a Paolo Ferrari, 1892 47. Giuseppe 48. Tomba di Virginia Reiter Menozzi Mon. Caduti 1 Guerra 42. Pio Gibellini Monumento Magnanini. 37. Alfredo Gualdi Monumento funerario in onore del ginnasta Alberto Braglia, 1956 37. Alfredo Gualdi Monumento funerario in onore del ginnasta Alberto Braglia, 1956 Il ginnasta di Campogalliano Alberto Braglia (1883-1954), a cui è anche intitolato lo stadio di Modena, vincitore di tre medaglie olimpiche, è celebrato con lo un bassorilievo in bronzo che lo ritrae in una posa scattante circondato dai simbolidei suoi trionfi ginnici 39. Giuseppe Graziosi Tomba della famiglia Borsari Davanti a una struttura architettonica monumentale e geometrica, tipica degli anni venti del 900, si erge una statua simboleggiante il Dolore.L’autore rievoca lo struggente espressionismo di Nicolò dell’Arca e di Guido Mazzoni (scultori del Rinascimento), utilizzando la levigata pulitezza del marmo di Carrara. 41. Alessandro Cavazza Edicola Bonacini, 1860 ca. Questa cella funeraria era all’epoca l’unica ad ospitare la sepoltura di una sola famiglia, poiché le altre intermedie avevano loculi per sepolture comuni. Tale eccezione fu concessa dalla giunta comunale a Pietro Bonacini (1806-1891) che aveva finanziato il completamento. del cimitero. Pietro Bonacini fu impresario teatrale e committente in campo artistico. Fu ritratto da Adeodato Malatesta (importante pittore e direttore della Accademia nella Modena dell’800). Nel monumento funebre è raffigurato un angelo che porta in volo una figura femminile nuda simboleggiante l’anima. Entrambi si librano sulla volta celeste, dove è deposta una ghirlanda di fiori con un nastro decorato dai segni zodiacali. Alla base è un serpente che si morde la coda, simbolo di immortalità. Il gruppo scultoreo appoggia su un basamento cubico ornato con l’effige di Bonacinie le allegorie dell’industria e della munificenza. Il modello preparatorio per la scultura si conserva nella gipsoteca dell’Istituto Venturi. 44. Giuseppe Gibellini Monumento funerario della famiglia Pignatti Morano, 1920 Nel bassorilievo è raffigurato l’incontro del Cristo risorto con la Maddalena. Esso sovrasta un sarcofago paleocristiano di tipo ravennate che vuole ricordare le origini romagnole di questo nobile e antico casato. 46. Alessandro Cavazza Monumento funerario dei conti Forni, ante 1873 Su un basamento con cornice ondulata con foglie e fiori d’acanto spicca lo stemma della famiglia nobile modenese dei Forni (alcuni esponenti ricoprirono cariche di consigliere di Stato). Al di sopra si erge un angelo con la tromba nella mano destra e un piede appoggiato su di un gradino che reca le lettere greche alfa ed omega. Vi è qui un richiamo all’iconografia del genio custode della tomba. Giuseppe Forni fu l’ultimo Ministro degli Esteri dei duchi Austria d’Este 49. Armandro Manfredini Monumento funerario a Pietro Silingardi, 1924 Da una cornucopia posta su di un altare due figure femminili estraggono fasce, biberon, cucchiaio e piatto per la pappa ad evocare l’attività del defunto, fondatore della locale clinica pediatrica. Nella parte sottostante la 2Carità” è affrontata alla figura di una madre con il bambino in braccio. 48. Tomba di Virginia Reiter La versatile e affascinante attrice teatrale modenese (1862-1937) di origini tedesche – von Reiter – fu indimenticabile interprete di opere shakespeariane e di pezzi contemporanei (La lupa di Verga). Rappresentò in Spagna e in Sud America Desdemona, e fu amata dal pubblico al punto tale da suscitare autentici fanatismi e grande rammarico quando nel 1915, quarantottenne, si ritirò dalle scene. 50. Silvestro Barberini Monumento funerario a Paolo Ferrari, 1892 Il busto del commediografo modenese Paolo Ferrari è posto su un piedistallo e ha ai suoi piedi i simboli della sua attività: la musa Talia (simboleggia la Commedia) si appoggia ad una lira e reca nella mano sinistra un libro e accanto una maschera teatrale . 52. Monumento funerario dei marchesi Campori, 1886 La famiglia Campori vanta tra i discendenti insigni letterati e collezionisti. Per il monumento fu scelto il celebre scultore senese che aveva lavorato anche nella chiesa di Santa Croce a Firenze. La raffigurazione delle “Marie al sepolcro”, si stempera in un’atmosfera di gusto preraffaellita