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La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
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La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
Sommario
La Goccia n. 3 - 11 Febbraio 2012
Questo periodico
è associato alla
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Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
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DIREZIONE:
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ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIETRO PERRONE
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
MIKI MARCHIONNA
FLORIANA RIBECCO
VINCENZO D’ANGELO
GIOVANNI CARDUCCI
BALDASSARRE D’ANGELO
TOMMASO FRANCAVILLA
FRANCO D’ATTOMA
DOMENICO DI CANIO
FILOMENA PAGLIARULO
WANDA PUCCI
VITO MINEI
NINO MELE
TERESA GALEOTA
MICHELE PACCIANA
PELONI-SABATO
NICOLA MALVANI
fOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
Maurizio Falivene
STAMPA
FALIGRAPH
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00 del 8 febbraio 2012
Ulivi…
di Cia
pag. 27
La vivacità…
Le cave…
Al tavolo…
Pd…
di Stefano Giove
pagg. 4/5
di Michelangelo Zanelli
pag. 5
Vince…
di Viola Lavermicocca
pag. 6
Sul viso…
di Alunne 5ª A Calò
pag. 6
Le favole di grim
di Grim
pag. 7
Versus di From
di From
pag. 7
Notizie flash…
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
La caricatura…
di Giorgio Morea
pag. 9
Viabilità…
di Teresa Galeota
pag. 10
Meno burocrazia…
di Paolo Silvestris
pag. 10
Andiamo al cinema…
di Miki Marchionna
pag. 11
In... condominio
di Wanda Pucci
pag. 11
di Michelangelo Zanelli
pag. 14
di Stegiove
pag. 14
Una spremuta…
di Alunni 5ª A Calò
pag. 17
Le interviste di RG
di Floriana Ribecco
pag. 17
Sono sempre…
di Nicola Malvani
pag. 18
Me ne vado…
di S. Peloni, A. Sabato
pag. 19
A braccia…
di Michele Pacciana
pag. 20
Chi nasce…
di Domenico Di Canio
pagg. 32/3
Noi e il fisco…
di Mario D’Alconzo
pag. 33
Il piacere…
di Viola Lavermicocca
pag. 33
Corsi…
di Melchiorre-Sangiorgio-Vizzielli
pag. 34
Lospinuso…
di Tommaso Francavilla
pag. 34
Consorzi
di FG
pag. 35
Gentile…
di Pi Gi
pag. 35
11ª Giornata…
da sito Carabinieri
pag. 21
La ricchezza…
di Aurora Cuzzolini
pag. 22
Le domande…
di Adele Carrera
pag. 23
Il Bellisario…
di Filomena Pagliarulo
pag. 24
Penna e…
di Redazionale
pag. 13
di Pietro Perrone
pag. 31
Come riconoscere…
di Rosamaria Busto
pag. 21
Maltempo…
Villa Genusia…
Considerazioni,…
I Maestri…
Vita Stella …
di CIA
pag. 12
di Giovanni Matera
pag. 28
Non giocarti …
Avis…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 12
Ricerca e …
di Redazionale
pag. 24
di Nino Mele
pag. 25
Home page…
di Roberto Muscolino
pagg. 26/27
di Carrera - Giove
pagg. 36/37
di Baldassarre D’Angelo
pag. 38
12ª Giornata…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 38
Agilform…
di Vito Minei
pag. 39
I proverbi
di Giovanni Carducci
pag. 39
Ginosa, corsaro
di Domenico Ranaldo
pag. 40
Ginosa, cinque…
di Domenico Ranaldo
pag. 41
Team Ginosa…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 42
Le massime di Vega…
di Vincenzo D’Angelo
pag. 42
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La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
La vivacità della ricerca
affannosa di un lavoro
In questi giorni ha fatto molto discutere la frase, detta dal Premier Monti,
sul “posto fisso”. Forte s’è levata la polemica di chi ha ritenuto “uno scivolone” quell’affermazione e, d’altra parte, come dare torto a chi ha ricordato
al nostro presidente del Consiglio che in Italia ci sono tanti argomenti validi
per ritenere “il posto fisso” una condizione importante per pensare di programmare il proprio futuro.
Il tema del lavoro è uno degli argomenti sui quali si misurerà il “cambiamento” dovuto agli effetti di questa crisi. Sì, in tanti dicono che questa crisi
è figlia della “globalizzazione”, dell’aver aperto le porte ai “cinesi e agli
indiani”. Solo da qualche tempo, piano piano, si comincia a sussurrare che
viviamo la crisi di un sistema economico, il sistema capitalistico.
Sono passati poco più di vent’anni dalla caduta del “Muro di Berlino”, che
ha rappresentato, non solo, il crollo di un regime e di una potenza internazionale: il regime sovietico e il Patto di Varsavia; ma, la caduta di quel muro,
a mio modesto parere, ha rappresentato anche la fine di un’era, quella legata
alla industrializzazione e al sistema che quell’era aveva messo in piedi.
Il comunismo e il capitalismo sono state le risposte, in termini di organizzazione sociale, alla società industriale. E, il problema vero di questo periodo
storico è quello di una nuova concezione dell’organizzazione sociale.
Pochi hanno dato il giusto peso alle analisi che il noto economista americano, Jeremy Rifkin, ha sviluppato in questi ultimi anni. I suoi saggi sulla
fine del lavoro e sul passaggio dal “possesso” all’“accesso” sono un’attenta
valutazione di quello che sta accadendo che pone a tutti degli interrogativi
interessanti, su come sarà strutturata la società del futuro. Ebbene, le ricette
economiche che ci propongono i governi vanno esattamente nella direzione
opposta.
Nel nostro Paese, poi, non solo si procede nella direzione opposta ma si crede che “riducendo” i diritti si conquistino quote di mercato e si fa ritornare
a “crescere” l’Italia.
Una tesi a dire poco fantasiosa.
Non è certamente riducendo i diritti che si fa crescere la nostra economia,
anzi, per certi aspetti, si rischia di avere l’effetto contrario.
Cominciamo col dire, ad esempio, che in Italia, se non hai un reddito fisso,
nessuna banca ti dà un prestito per mettere su casa. Il reddito fisso significa
un lavoro a tempo indeterminato. Ecco perché le affermazioni di Monti, sono apparse un vero e proprio schiaffo a quanti vivono la vita da precario o da
disoccupato, altro che “monotonia dal posto fisso”! Per loro esiste solo “la
vivacità della ricerca affannosa di un lavoro”. Diventa quindi incomprensibile la scelta, tutta politica, di questo Governo di mettere mano all’articolo
18 dello Statuto dei lavoratori.
Possibile che di fronte a questa crisi, di fronte al fatto che ci sia bisogno di
una politica di investimenti, si debba pensare a come “mettere all’angolo”
una parte consistente della popolazione italiana?
In questi giorni i prefetti di Brindisi e di Lecce (non due noti sovversivi)
incontrando il Ministro dell’Interno, hanno lanciato un grido d’allarme che
deve essere colto. In buona sostanza, hanno detto che: «…il tasso di disoccupazione così alto nelle nostre terre, la raffica di chiusure di fabbriche sul
territorio negli ultimi mesi, l’abnorme aumento della cassa integrazione, la
sempre più diffusa consapevolezza tra i giovani e i ragazzi di non riuscire
a trovare un lavoro degno di questo nome (altro che posto fisso, altro che
monotonia), rappresentano una polveriera sociale, una gigantesca mina disseminata sull’intero territorio, con pesanti ripercussioni anche sul fronte dei
reati e della sicurezza dei cittadini.»
Insomma siamo di fronte a una situazione che definire esplosiva non è esagerato e se in queste settimane si sono affacciati alla ribalta movimenti di
protesta sempre più forti ci sono ragioni molto valide alla loro base.
Il governo dei tecnici è stato salutato dalla stragrande maggioranza degli
italiani come una soluzione necessaria per avviare un periodo di riforme
strutturali, capaci di mettere al passo il nostro Paese con le esigenze del
momento. Invece, stiamo assistendo a comportamenti pavidi nei confronti
del grande capitale finanziario e vessatorio nei confronti di chi lavora e vive
l’editoriale
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una vita già disagiata.
In questo stesso numero de La Goccia ci sono due interventi che affrontano il tema delle scelte che i giovani
del Sud sono chiamati a fare, scelte difficili e persino
dolorose, a volte. Parlando con due di questi giovani mi
dicevano che la differenza tra l’Italia e altri Paesi europei
è lo “stato sociale” e la “rete di garanzie” offerte ai giovani, che qui da noi difettano.
Allora, il tema da affrontare non è la messa in discussione dei diritti di chi lavora, semmai bisognerebbe discutere di salario sociale, di fiducia delle banche nei confronti
di progetti presentati da giovani, di messa in opera di
cantieri già pronti per essere avviati, insomma di una politica volta a valorizzare il lavoro, a dargli dignità e non a
umiliarlo prediligendo ancora una volta chi ha fatto della
finanza creativa un modo per “togliere” a chi lavora e
“dare” a chi specula.
Ecco perché sebbene non mi affascini il movimento dei
forconi, sono dell’opinione che la voce di chi vuole cambiare questo stato di cose, deve levarsi forte e giungere a
chi non ha capito che dalla crisi si esce solo se sapremo
valorizzare la nostra più grande risorsa che sono i giovani e la loro voglia di “crescere”. Puntiamo sui giovani e
diamo loro la certezza di avere un lavoro, di poter puntare sul futuro e di costruire la società del domani.
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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Ad un anno dall’alluvione cosa è stato fatto e cosa resta da fare
Al tavolo il Comitato in guardia contro lo sciacallaggio
Fra un paio di settimane sarà esattamente
un anno da quando molti marinesi vanno
scorgendo i movimenti del cielo e delle nubi
con preoccupazione. Un triste anniversario
che molti vorrebbero poter dimenticare ma
che tutti sanno che è un dovere ricordare. Perché certe cose non devono più
ripetersi e per fortuna, per quest’anno,
il cielo ha graziato i marinesi.
Da quella notte tra l’1 e il 2 marzo tanto
è stato il fango ripulito dalle case, dalle strade e dalle facce incredule degli
abitanti della Marinella. Tanto anche
il fango che è stato spazzato sotto il
tappeto. Ma altrettanto tanto è stato il
lavoro di chi un obiettivo almeno l’ha
raggiunto. Si dia a Cesare quel che è
di Cesare. Meglio. A Gianni quel che
è di Gianni. Fabris, naturalmente, che
con la sua ostinazione e la sua retorica
nascosta sotto una barba bucolica ha
ottenuto l’ordinanza della nomina del
Commissario, con tutto il pacco del milione
e seicentomila euro in essa contenuti.
Facciamo qualche passo indietro. Subito
dopo l’esondazione del Bradano, in piena
rabbia popolare, anche la politica sembrava
disorientata, impreparata. C’era tanta buona volontà ma anche incapacità a mettere
insieme, razionalizzare, pianificare. Fu proprio in uno di quei giorni, i giorni della confusione. I marinesi erano ancora tutti raccolti dentro il salone della loro banca senza sapere a chi dar retta, quando fu proprio Fabris
a dire poche parole, ma chiare. Bastarono.
Tanto che gli alluvionati decisero di seguire
lui piuttosto che la politica. Il primo atto di
una lunga lotta preannunciata: nasceva il
Comitato in difesa delle terre joniche in cui
Fabris, sapientemente, aveva unito la gente
e le aziende colpite su entrambe le sponde
del Bradano. E fu proprio il carattere interregionale del comitato a rivelarsi poi una carta vincente dal momento che una Regione
non avrebbe potuto fare meno dell’altra. Poi
vennero i blocchi stradali, gli scioperi della
fame, le spedizioni a Roma ed un’intensa
attività da vero e proprio ufficio stampa. Poi
è cambiato il Governo, la Lega ha perso
potere ed è arrivata la sospirata firma di
Monti sull’ordinanza.
Già, la nomina del commissario Vendola.
Che al di là del valore economico – servono molti più soldi del milione e 600 mila
euro stanziato – ha un grande valore strategico in vista degli obiettivi. Con essa infatti il Comitato ha finalmente un luogo ed
un interlocutore in cui far valere le proprie
ragioni e pretendere delle risposte. Vendola ha infatti nominato un delegato, Luca
Limongelli, che ha già predisposto i primi
tavoli di lavoro ai quali siedono, a garanzia
di tutti gli alluvionati proprio i rappresentanti del Comitato. Ora che infatti la torta è in
tavola sono in tanti quelli che si autoinvitano per mangiarsene una fetta. Tanto più
che l’ordinanza ha individuato come zone
colpite i territori di ben 52 comuni pugliesi,
dal Gargano al Salento. Per questo è importante che ci sia il Comitato a vigilare e
Fabris, ancora una volta, ha già fatto la sua
prima mossa: al delegato ha chiesto infatti
di quantificare i risarcimenti e la messa in
sicurezza del territorio individuando però le
priorità ed un crono programma. Come a
dire che non si potrà non tener conto che ci
sono state zone come Metaponto o Ginosa
Marina molto più colpite delle altre e che dovranno essere risarcite molto più di tutte le
altre. Una difesa obbligata per preservare le
risorse dagli attacchi degli sciacalli che, come si sa e con la fame che ci sta, mettono
fuori il muso ad ogni occasione.
C’è poi anche un risvolto nazionale e
squisitamente normativo di tutta la faccenda. Innanzitutto la “fatalità” marinese ha innescato un fuoco incrociato di
sei regioni (Puglia, Basilicata, Liguria,
Toscana, Marche, Abruzzo) contro il
Decreto Mille Proroghe. Si attende
infatti a giorni la sentenza della Corte
Costituzionale che dovrà pronunciarsi
sull’incostituzionalità del decreto che
scarica le responsabilità finanziarie
degli eventi calamitosi sulle Regioni.
Non è un segreto infatti che quando la
Lega ancora contava, per alcune regioni è stato bypassato dalla firma di
Berlusconi mentre per altre, come la
Puglia e la Basilicata, è stato applicato alla
lettera.
Ai ricorsi si affianca il lavoro di promozione
del Comitato che sta dando vita ad una rete
di comitati a livello nazionale, dalle popolazioni colpite della Liguria e della Toscana a
quelle delle Marche o dell’Abruzzo. Si vedranno tutti a Matera proprio in occasione
del primo anniversario dell’esondazione del
Bradano, per una tre giorni di incontri, arte
e discussioni. Interverranno politici, artisti
e personaggi da tutta Italia per dare il via
a questo movimento nazionale che ha tra i
suoi obiettivi principali l’abrogazione di un
decreto che, da quando è entrato in vigore,
ha lasciato i cittadini orfani del loro Governo
proprio nel momento del loro maggior bisogno. Per noi che restiamo a Ginosa Marina,
speriamo che facciano presto prima della
prossima alluvione. Anche perché - è un dato di fatto - i tempi d’attesa previsti non sono
affatto confortanti.
Michelangelo Zanelli
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ARANCE DELLA SALUTE AIRC 2012
VINCE LA SOLIDARIETÀ E LA FIDUCIA NELLA RICERCA
Sconfitta la crisi
Funziona sempre così, la signora Ninetta Mirabella, consigliera regionale AIRC
Puglia, è il tramite tra l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro e la comunità
ginosina. Offre uno spunto al paese per
fare beneficenza. Il professor Vincenzo
Calabrese, dirigente scolastico dell’Istituto
comprensivo “San Giovanni Bosco”, scuola
pilota del progetto ARANCE DELL SALUTE
coglie l’occasione al volo, con la consueta
disponibilità e sensibilità, apre le porte del
suo istituto alla manifestazione e ingaggia
un insegnante referente. Questa volta è toccato all’organizzatissima e precisissima insegnante Esterina Mele essere la referente
dell’evento e curare i dettagli, la giornata del
3 febbraio, svolta in un clima sereno. Dopo
di che anche l’Istituto comprensivo “G. Calò”
vuole dare una mano e allora l’insegnante
referente AIRC Rosa Perrone chiama a rapporto i tre plessi; la scuola primaria e secondaria “G. Calò”, la scuola dell’infanzia e primaria “Giovanni Paolo II” e la scuola dell’infanzia “ Morandi” e via con la vendita delle
reticelle di arance anche lì. Con lo stesso
scherzi a parte
cronaca
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
entusiasmo anche il plesso “G. Lombardo Radice” dell’Istituto comprensivo “G.
Deledda” si fa coinvolgere guidato dall’in-
segnante referente AIRC Mina Calabria. La
voce gira sempre più, i docenti referenti AIRC dell’Istituto professionale “M. Bellisario”
proff. Marilicia Catucci e Roberto Muscolino
coinvolgono la loro scuola. Perché non fare qualche chilometro in più, fino a Ginosa
Marina? Si sarà chiesta la professoressa
Mimma Campa dell’Istituto comprensivo “R.
Leone”. Ecco che le arance arrivano anche
lì. Per non parlare poi dell’impegno e della
sensibilità del sindaco del paese, dott. Vito
De Palma sempre pronto a collaborare alla realizzazione di eventi che qualifichino
il paese, e della signora Mina Pascale del
Comune di Ginosa. Ecco pronte e vendute
reticelle anche lì. Un ringraziamento particolare anche alle signore Carmela Ricchiuto e
Anna Vitacca.
Bene, il risultato di tutto questo (una volta
tanto positivo) giro di informazione ha portato a vendere 217 reticelle di arance rosse
gentilmente offerte all’AIRC dalla Regione
siciliana per un ricavato pari a € 1.953,00
ovviamente da devolvere alla ricerca contro
il cancro.
Viola Lavermicocca
Sul tuo viso ritorni il sorriso
Nel 1977 AIRC ha deciso di costituire l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro,
riconosciuta come enti morali nel 1980. Sono ormai 35 anni che l’AIRC raccoglie fondi per
la ricerca contro il cancro. Tutto questo va avanti grazie alla vendita di arance nelle scuole
e nelle piazze, e con la vendita di piantine nel periodo della festa della mamma. Noi, alunne della 5^ A della scuola “G. Calò”, da 5 anni siamo volontari a distanza donando €0,50
per acquistare le reticelle delle arance della salute. Da molti anni l’AIRC progetta spot
con la collaborazione di personaggi famosi. Nei numerosi spot troviamo anche numerosi
slogan come “FAI CORRERE LA RICERCA SUL CANCRO”. Oggigiorno, a causa di questa malattia, muoiono ancora molte persone. Con il vostro impegno potremmo eliminare
le prime due lettere della parola “INCURABILE”, seppure con un piccolo contributo. Noi
abbiamo contribuito con € 0,50 che per ciascuno di noi è poco, ma sommati a quelli di tutti
gli alunni di tutte le classi, si arriva a una bella cifra. Il nostro contributo verrà utilizzato per
acquistare macchinari e pagare i viaggi dei volontari che contribuiscono sempre di più.
Ringraziamo i medici, i chimici, gli scienziati e tutti i volontari che, insieme a noi, hanno
contribuito alla “vendita” di arance. Aiutaci anche tu a salvare tutte quelle vite in pericolo
in cerca di aiuto.
IL NOSTRO MOTTO È: “ SUL TUO VISO RITORNI IL SORRISO”.
Le alunne di 5^ A I.C.S. “G. Calò”: Simona Petrosino, Elisabetta Cassano, Anna
Cardinale, Emiliana Lella, Valentina Niso, Gaia Mazzacuva, Angelika Losavio.
Versus
di from
Neve
(Tir)
Bianca
la strada,
ferma
come gabbia,
non ha porte
l’attesa:
offesa
anche la morte.
Pale
Spalate gente,
spalate
nel fianco
del bianco:
nell’era
digitale
fermo il cuore
sul badile.
Gelo
Nella sala
d’aspetto,
a casa
i senzatetto:
treni bianchi
in stazione,
e letti
di cartone.
Soli
Di freddo
si muore,
ma non è il caldo
a mancare:
tiepida
di calore
solo la strada
del cuore.
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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Le favole di Grim
La carnevalata
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo assai noto nella contea per le sue bizzarrie che, senza tregua, da un anno all’altro, divenivano sempre più bizzarrose. Invero, c’è da sapere
che tal sberleffi (o stravaganzerie, come qualcuno le chiamava) divenivano più frequenti nel periodo
dell’anno in cui si festeggiava l’arte del travestirsi. Sì, era proprio il periodo di carnevale.
Assai poco durava quel fausto tempo e bisognava approfittarne senza risparmio!
Dacché chiunque poteva canzonar chicchessia (perfino il re e la sua corte), senza tema di pagar penale.
Da tempo immemore era usanza appendere alle finestre (da una parte all’altra della via) due fantocci:
Carnevale (lui) e Quarantanni (lei). Carnevale era figura piuttosto tozza, vestito in maniera disadorna, con in mano un bicchiere di vino, chiaramente alticcio e con la patta (vrachetta) dei pantaloni
sbottonata nell’atto di voler far pipì; Quarantanni era invece un femminone con due seni grossi assai
sproporzionati, sorretti da un enorme reggipetto, vestita di un’ampia gonna che permetteva a chi le
passava da sotto di ammirare i mutandoni merlettati. Era un gran divertimento spasseggiar sotto quei
due fantocci fra canti e lazzi, (anche un po’ oltre la decenza!) sopportati con benevolenza, in quel
periodo.
Venne un tempo, però, in cui quella spassosa usanza andò perduta (perfino nella memoria) e non furono bastanti i tentativi, di ricordarla al popolo e alla corte, fatti dai menestrelli del villaggio! Pareva
che di messer Carnevale e di madama Quarantanni non ne volesse sapere proprio più nessuno.
Ma quando salì al trono messer Dellepalme, memore di quella bella usanza e vedendo che nel villaggio montano del suo regno, avevano scelto altri periodi dell’anno per travestirsi, ordinò che nella parte marinara del villaggio ci si travestisse, per divertimento, da messer Carnevale e madama
Quarantanni!... Tutti!
Senza indugio, convocato il messere più galante della marina, gli diede ordine che fosse lui ad occuparsi di mettere su un gran bel corteo dove re, corte e popolani potessero esibire la propria inventiva
burlesca!
Figuratevi il galante messere!!!... non se lo fece dire una seconda volta e subito si mise al lavoro «Il
tuo desiderio sarà esaudito, mio re – disse – farò costruire fantocci in tuo onore, con le tue sembianze e
fantoccesse Quarantanni con le sembianze di… - interrompenosi – beh!... Quella sarà una sorpresa!»
Sicché il galante messere, d’accordo con sua maestà, fece emanare un bando in cui invitava tutto il
popolo (marinaro e non) a partecipare al grande corteo dei travestimenti!
Dalla montagna venne un singolar diniego, visto che troppa era la strada da percorrere per raggiungere la marina e… appiedati com’erano!…
Dalla marina, al contrario, ci fu gran consenso all’invito e ognuno cominciò a pensare al bizzarro
travestimento da sfoggiare in corteo.
I preparativi furono frenetici ma, il fatidico giorno se ne videro delle belle!
Un gran fantoccio Carnevale, aveva le sembianze di sua maestà, madama Quarantanni ricordava
tanto la dama Bimare e, da contorno ai due, un esteso palmizio brulicante di farfallette, entro cui
s’aggiravano sette nani, ciascuno dei quali era un travestimento per messeri e cortigiani e, fra i sette,
molti riconobbero in Eolo messer Acchiappavento; in Dotto messer Bradasciola; in Pisolo messer
Tomo Tomo (lemme lemme); in Brontolo messer Notardell’Angelo e… e così a continuare con fantasia
e gran divertimento!... aggiungendo anche l’allegro motivetto del parapunzi punzi pà che, infuriando
a destra e a manca, rese il corteo una vera e propria carnevalata!
Morale della favola: a carnevale, ogni scherzo vale!!!
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cronaca
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Micio su palo: intervengono i VV.FF.
Un passante pur udendo, mentre percorre-
va via Puglie, nei pressi del frantoio Basta,
un miagolio, non riusciva a vedere l’animale; solo alzando gli occhi ha scorto che il
micio era fermo in cima ad un palo telefonico, peraltro appuntito, in una posizione
molto pericolosa. Senza chiedersi il motivo di tale posizione ha telefonato al nucleo
di pronto intervento dei Vigili del Fuoco, di
stanza a Castellaneta. Un pompiere opportunamente vestito, aiutato dai suoi colleghi,
dopo avere posizionato la scala appoggiandola sulla linea telefonica e non sul palo per
evitare pericolose oscillazioni che avrebbero potuto causare la caduta del micio, ha
raggiunto la sommità della scala aiutando
l’animale a disporsi in modo tale da ripercorre, velocemente in discesa il palo, scomparendo, spaventato, in direzione del ponte
di San Leonardo. La foto è stata scattata dal
signor Tonino Lamanna, benemerito presidente della associazione onlus
Orizzonti Nuovi “Evandro Lupidi” ,
presente all’intervento dei VV.FF.
Ecco chi ha votato per non chiudere
il canile lager Green
Hill
Ecco i nomi dei deputati che hanno votato a favore degli
emendamenti (a firma di Raisi e Patarino di FLI) per non fare chiudere GREEN
HILL (votaz.n.27) e
per non rendere obbligatoria
anestesia
ed analgesia nei tests
(votaz.n.30).
Esprimiamo tutta la nostra
condanna! Vergogna!
Si tratta di: ABRIGNANI Pdl (solo a emendamento 30) - BARBARO Fli - BARBIERI Pdl - BERNARDINI Radicali (solo a emendamento 27) - BINETTI
Udc (solo 27) – BONCIANI Udc (solo 30)
– BRAGANTINI Lega Nord (solo 30) – BRIGUGLIO Fli – BUONANNO Lega Nord (solo 27) - CARLUCCI Udc (27) – CASTIELLO
Pdl (27) – CIMADORO Italia dei Valori (27)
– COMAROLI Lega Nord (27) – CONSOLO
Fli – CONTE GIORGIO Fli – CROSIO Lega
Nord (30) – DAL LAGO Lega Nord – DELLA VEDOVA Fli – DI BIAGIO Fli – FARINA
COSCIONI Radicali – FUGATTI Lega Nord
– GALLI Pdl – GIRO Pdl (30) – GRANATA
Fli – LO PRESTI Fli – MARROCU Pd (27)
– MENIA Fli – MORONI Fli – MURO Fli –
NAPOLI ANGELA Fli – NEGRO Lega Nord
– NOLA Pdl (30) – ORSINI Popolo e Terri-
torio – PAGLIA Fli – PATARINO Fli – PINI
Lega Nord (27) – POLLEDRI Lega Nord –
PORTAS Pd (30) – PROIETTI COSIMI Fli
– RAISI Fli – ROSSI LUCIANO Pdl (27) –
RUBEN Fli – RUVOLO Popolo e territorio
(27) – SCANDEREBECH Fli – SIMEONI
Pdl (30) – TEMPESTINI Pd (30) – TESTA
NUNZIO F. Udc (27) – TOTO Fli – TURCO MAURIZIO Radicali – VALENTINI Pdl
(27). Che brava gente , tutta timorosa di
Dio…..la domenica!!
“Neanche la neve ci ha fermati!!!”
Questo il platonico commento degli insegnanti dell’Istituto Bellisario che nonostante la neve ed il provvedimento sindacale
abbia ordinato la chiusura delle scuole di
cronaca
plastica rinforzata, ecc, che potrebbero produrre danni fisici
a terzi, schiume di ogni genere, coloranti, ecc. E’ consentito il
lancio di coriandoli e di stelle filanti anche in confezioni spray.
Multe ai trasgressori: per la vendita da 250 a 500 euri, per l’uso da 50 a 200 euri, Le sanzioni saranno elevate a carico dei
genitori e tutori dei bambini. Molti si augurano che l’ordinanza
venga fatta rispettare.
L’omertà alimenta lo Stalking
In un numero scorso de LA GOCCIA, dopo avere letto la notizia della condanna di Restivo che, affetto da stolking, aveva
assassinato la povera Elisa Claps, avevo riportato un numero verde nazionale antistolking, anche se pensavo che nel nostro territorio tale tipo di vessazione non fosse presente. Niente di più inesatto tanto è che successivamente sono giunte
telefonate e lettere non firmate che denunciavano la presenza
di almeno uno stalker sul territorio comunale. In ogni articolo successivo è sempre stata sottolineata la necessità di non
punire, anche se la legge lo prevede, lo stolker, ma piuttosto di curarlo. Ad un comportamento istintivo con l’indice verso che avrebbe potuto determinare comportamenti pericolosi
Alberto Sordi
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
quali vendette o addirittura suicidi, doveva sostituirsi un atteggiamento
compassionevole, molto empatico, sull’individuo tanto da convincerlo a
sottoporsi a cure psicologiche o psichiatriche suggerite dal suo ambiente
circostante, composto da parenti ed amici che sicuramente conoscono
la sua condizione patologica. Purtroppo l’omertà sembra avere preso il
posto della compassione : l’opinione pubblica non ha in alcun modo dato il suo contributo, con articoli o propri pensieri in una forma di giornalismo partecipativo di cui LA GOCCIA si vanta di essere una antesignana.
Al pensiero socialmente maturo, si preferisce sapere ma nascondersi
dietro il solito becero maschilismo salvo poi alzare il dito in segno di condanna quando accadono episodi che ci riguardano di persona o come
il caso di Elisa Claps. Per poi generalizzare, infangando le istituzioni e
le associazioni, quando lo stolker dovesse ricoprire ruoli rappresentativi. Lusi ha “rubato” allora ruba tutto il Parlamento….anche se ci sono
tanti parlamentari onesti!! Abbandoniamo l’omertà e sostituiamola con la
compassione, preveniamo, salviamo le istituzioni e le associazioni e non
laviamoci le mani, condannando solo dopo l’accaduto.Prima che possa
essere troppo tardi!
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado ad indirizzo Musicale C.T.P Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione degli Adulti . I.D.A. "G. DELEDDA"
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Avviso
S’informa che sono aperte le iscrizioni per i CORSI PON PER ADULTI
per l’a.s. 2011 – 2012 primo grado, hanno dovuto firmare la presenza, in quanto la Provincia non ha predisposto analogo provvedimento. Ed allora
facciamoci almeno una foto per ricordare
la nevicata! Ovviamente gli allievi non essendo “obbligati” alla firma di presenza si
sono assentati in massa. Così va il mondo
…purtroppo per loro!!!
Finalmente un carnevale civile!!
Dopo tanti carnevale vissuti nel terrore di
ricevere una manganellata e di essere imbrattati da quelle malefiche schiume, finalmente il sindaco Vito De Palma, a cui va
tutta la riconoscenza, con propria ordinanza n.8 /2011 , affissa già dallo scorso 31
gennaio, ha vietato l’uso e la vendita di
oggetti contundenti, quali manganelli in
9
o Servizi digitali nella P.A.
o Viaggio nelle tradizioni popolari (Fisarmonica)
o Laboratorio di scrittura professionale
o Cambridge for your future
o Informatica di Base
o ECDL 1 (corso per il conseguimento della Patente Europea del Computer)
o ECDL 2 (corso per il conseguimento della Patente Europea del Computer)
La frequenza è assolutamente gratuita.
Il modulo domanda potrà essere ritirato presso la segreteria
dell’Istituto in via della Pace n. 62 oppure scaricato dal sito
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dell’ISTITUTO COMPRENSIVO "G. DELEDDA"
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IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Alessandro CALABRESE
10
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
Viabilità. Galeota: “Blocco del traffico sul ponte
della SP 2 verso Bernalda per problemi strutturali”
Una nota stampa dell’assessore provinciale, Marta Teresita Galeota, in merito all’interdizione al traffico del ponte sulla strada
provinciale 2 che collega Ginosa a Bernalda.
Da diversi mesi i tecnici della Provincia
monitoravano la stabilità del ponte sulla
Strada Provinciale 2 che collega Ginosa a
Bernalda. Le problematiche strutturali del
ponte hanno subito negli ultimi mesi, un
peggioramento tale da richiedere l’interdizione al traffico del ponte. Una zona popolosa, caratterizzata, peraltro, da numerose
aziende agricole, motivi per i quali è indubbio che la chiusura per ragioni tecniche e
di pubblica sicurezza disposta con ordinanza
provinciale vedrà una risoluzione nel più breve tempo possibile.
Già da novembre scorso, la Provincia aveva
istituito il senso unico alternato a tutti i veicoli
nonché il divieto di transito ai mezzi con massa complessiva superiore a 3,5 t, per il ponte
in questione.
La calamità del marzo scorso ha gravato ulteriormente sulle strutture portanti del ponte,
così come evidenziato nella nota inviata a pochi giorni dall’alluvione agli uffici della Protezione civile.
L’interdizione al traffico sarà indubbiamente
causa di disagi per i residenti e per quanti
On. SERGIO PAOLO SILVESTRIS
Criteri aggiuntivi oggettivi, definizione di
agricoltore attivo e meno burocrazia
Pac 2013-2020, le proposte di Silvestris per salvaguardare l’agricoltura pugliese
BRUXELLES - A tre mesi dalla presentazione la bozza della nuova Pac (Politica
agricola comune) curata dal Commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos
è adesso all’esame del Parlamento. Dalla
prima stesura emergono tagli pari a 230
milioni di euro di aiuti diretti ai produttori
italiani tra il 2013 e il 2020, di cui 180 milioni per la Puglia.
L’assegnazione dei pagamenti diretti sarà
uniformata sulla base di un unico criterio,
legato alla superficie, e non più in base alla coltivazione. Se fino a oggi gli ulivi e i
pomodori ricevevano rispettivamente mille
e 2mila euro a ettaro, con il nuovo sistema
di contribuzione tutte le coltivazioni riceveranno indistintamente 325 euro per ettaro.
“Passare a queste cifre - spiega Sergio Silvestris, eurodeputato del Pdl - vuol dire che
attività che per secoli si sono sviluppate su
un territorio non avranno più la forza di proseguire. Non è un problema legato a una
o più aziende agricole, è un problema legato all’antropizzazione di un territorio che
su certe colture si è organizzato. Con i piani
di sviluppo rurale, infatti, abbiamo favorito il
completamento di intere filiere: non ci sono
solo alberi e piante, ma centinaia di frantoi, industrie di trasformazione del pomodoro, grossisti, trasportatori e altre unità produttive che
non avrebbero più significato con una riduzio-
devono raggiungere le aziende agricole
della zona in questione, ma, sia l’incolumità di residenti e lavoratori, oltre che di
eventuali viaggiatori che si trovino a dover percorrere quel tratto della strada, sia
per evitare ulteriori cedimenti strutturali, il
tratto sarà chiuso al traffico per il tempo
necessario a realizzare gli interventi di
messa in sicurezza già previsti con certa
copertura finanziaria.
Nel frattempo, a sostegno di chi percorre
il tratto chiuso al traffico della sp. 2 sarà
installata la segnaletica necessaria indicante le deviazioni in tutta sicurezza.
Assessore Marta Teresita Galeota
ne così drastica degli aiuti. Non si può da
un giorno all’altro smettere di puntare su
attività che la stessa Unione Europea fino
a oggi ha sostenuto”.
Per far fronte a questi scompensi gli europarlamentari italiani richiederanno l’introduzione di criteri oggettivi che favoriscano una distribuzione aggiuntiva degli
aiuti, come la produzione lorda vendibile,
le giornate lavorative impiegate per ciascuna coltura e il potere d’acquisto. Altro
punto all’ordine del giorno è una corretta
definizione di agricoltore attivo per sostenere chi vive veramente di agricoltura e
non chi fa agricoltura per l’autoconsumo
familiare o per hobby, senza dimenticare
una serie di interventi in favore della ricomposizione fondiaria, capace di garantire la crescita delle piccole aziende sane
e la scomparsa di quelle poco competitive non in grado di stare sui mercati.
“Credo che con una serie di correttivi alla
Pac - conclude Silvestris - come l’aggiunta di criteri aggiuntivi oggettivi, la flessibilità nazionale nell’assegnazione degli aiuti, la definizione certa di agricoltore attivo,
l’introduzione di un greening semplice e
poco burocratico, la nostra agricoltura
dopo il 2013 potrà essere più moderna,
capace di stare sui mercati e di investire
in ricerca e innovazione, contribuendo in
maniera decisiva all’autosufficienza alimentare dell’Europa”.
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
Chi è
l’amministratore
di condomionio e
come viene
nominato
Rubrica a cura di Wanda Pucci
Questa settimana, parliamo della figura dell’amministratore di condominio e della sua
nomina.
Innanzitutto, partiamo dicendo che nominare un amministratore è obbligatorio solo se i
condomini sono più di quattro, nel caso ne siano di meno, la nomina è facoltativa. Nel
caso in cui le unità immobiliari siano più di quattro, ma appartengano a un solo proprietario
o a più persone, ma in numero inferiore a cinque, la nomina dell’amministratore non è
obbligatoria. In genere è l’assemblea condominiale che nomina l’amministratore ma,
se per qualsiasi motivo, l›assemblea non è in grado di nominarlo, l›amministratore può
essere designato dall›autorità giudiziaria su istanza di uno o più condòmini (art. 1129,
com. 1, cc). Può fare l›amministratore, sia un condomino, sia un professionista esterno,
sia una società (la giurisprudenza più recente ha ritenuto valida la nomina di una società
di fatto o di una società di persone come amministratore di condominio - sentenza
della Cass. 24.12.1994, n. 11155). Allo stato attuale, non è necessario essere iscritti
ad un albo specifico, ruolo od elenco professionale, né esiste alcuna incompatibilità
o preclusione nella nomina. Possono essere previste limitazioni circa la persona e la
durata dell›incarico unicamente nel regolamento di condominio.
Perché la nomina dell’amministratore sia valida è richiesta la maggioranza dei partecipanti
all›assemblea e la presenza di almeno la metà del valore. Dette maggioranze sono
inderogabili sia per la prima che per la seconda convocazione. In ogni caso la delibera
deve essere adottata da almeno 1/3 dei condòmini i quali dispongono di almeno 500
millesimi.
Va sottolineato che per la nomina dell’amministratore l’assemblea dei condòmini non può
ricorrere direttamente all’autorità giudiziaria, se non ha prima verificato la possibilità di
formare una maggioranza. L’efficacia della nomina ad amministratore non è subordinata
all’accettazione da parte del designato.
Sul prossimo numero parleremo della durata e della revoca dell’amministratore e del suo
ruolo all’interno del condominio.
Per maggiori informazioni mi potete contattare ai seguenti recapiti:
Studio Pucci, Via Cormons, 37 - Laterza (Ta)
E-mail: [email protected]
Cell. 347.2955747
Andiamo al cinema
Il cinema teatro Metropolitan proietterà da sabato 11 febbraio i seguenti
spettacoli:
-Com’è bello far l’amore di
Fausto Brizzi con Fabio De Luigi, Claudia
Gerini, Filippo Timi e Giorgia Wurth
Genere: Commedia
Andrea (Fabio De Luigi) e Giulia
(Claudia Gerini) sono una solida coppia
di 40enni con un figlio che conduce una
vita tranquilla, forse troppo. Come alcuni loro coetanei, i due non riescono a
fare sesso da diverso tempo. Ma il loro
rapporto è destinato a cambiare. In casa
piomba un amico di Giulia, Max, che di
mestiere fa il pornodivo.
Orari: 19,30 – 21,30
Miki Marchionna
11
12
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
AVIS DI GINOSA
XX ASSEMBLEA DEI SOCI
Domenica 5 febbraio, presso il Teatro “Alcanices”, tutti i donatori dell’AVIS di Ginosa,
si sono riuniti, dietro invito del direttivo, per
la ventesima assemblea dei soci.
Tutti i presenti, hanno ricevuto un opuscolo informativo sul plasma ed i componenti
sanguigni, la preghiera del donatore, e il
bilancio 2011 dell’associazione.
La serata ha visto anche la presenza della
dott.ssa Galeota, dell’assessore Lanera, e
del presidente provinciale Avis, il Sig. Fortunato.
Lo stesso Fortunato ha aperto l’assemblea, comunicando ai circa 100 presenti,
che presso Castellaneta verrà aperto un
centro trasfusionale dopo anni e anni di
battaglie e rinvii.
Il dibattito è proseguito con la lettura del
bilancio, chiuso con una liquidità di €
8354.72 (altra ottima notizia appresa assieme all’aumento dei donatori), della relazione del Presidente Nicola Carenza e con
la premiazione di molti donatori.
Queste premiazioni erano per quei soci che
hanno raggiunto le 8 donazioni (attestato in
rame), le 16 donazioni (attestato in argento) e le 24 donazioni (attestato in oro).
Il direttivo ha voluto anche precisare che il
2013 ci sarà bisogno di forze fresche che
dovranno subentrare all’odierno organo.
Poche auto-candidature ma obiettivo raggiunto.
Al termine del dibattito, piccolo rinfresco
per tutti i presenti.
Baldassarre D’Angelo
IL MALTEMPO METTE IN GINOCCHIO L’AGRICOLTURA PUGLIESE
Il comparto orticolo pugliese messo in ginocchio dal maltempo, che da diversi giorni
sta sferzando ogni angolo della Puglia. Solo nella Capitanata si stimano danni pari al
40% sulle colture orticole. Il 40 per cento
dei raccolti di ortaggi in campo aperto, infatti, sono andati distrutti. E poi rimangono
bloccati sulle strade e nelle aziende migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli e migliaia di litri di latte. Danni consistenti si registrano, infatti, anche nelle aziende zootecniche pugliesi, dove in molti casi è difficoltoso arrivarci a causa della presenza di
neve e ghiaccio. Non c’è pace, dunque, per
l’agricoltura pugliese. Dopo gli effetti disastrosi provocati dal blocco dei tir, ora sul
comparto si è abbattuta come un macigno
anche l’ondata di freddo polare, che sta
creando non pochi disagi in molte zone della Puglia.
Sono ingentissimi, dunque, i danni che si
registrano al comparto agricolo, stimati in
svariate decine di milioni di euro. Danni che
vanno a gravare su aziende già messe in
seria difficoltà da una crisi economica senza precedenti, e che ora si vedono il lavoro
di mesi e mesi distrutto dalle piogge o dalle
nevicate e dalle gelate, e si vedono perdere
il prodotto in campo. Ma non basta. Le
aziende “risparmiate” dai danni diretti a colture pagano comunque le conseguenze del
maltempo sulla bolletta energetica. Con le
temperature anche al di sotto dello zero, infatti, gli agricoltori devono ricorrere massicciamente al riscaldamento delle serre e delle stalle, con gli impianti costantemente accesi per evitare il congelamento delle tubature. Una vera stangata per il settore, dato
che il prezzo del gasolio agricolo è cresciuto in un biennio del 130 per cento, con un
aggravio sui costi produttivi pari a oltre 5
mila euro ad azienda. Insomma, la situazione è veramente drammatica e richiede immediati interventi, anche per garantire la distribuzione delle merci, soprattutto dei prodotti altamente deperibili come latte, frutta
e verdura, ed evitare, così, il rischio speculazione sui prezzi.
Redazione Cia Puglia (GdA)
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
13
ACCREDITATA DALLA REGIONE PUGL
RSA RESIDENZA
GENUSIA DI MARINA DI G
ACCREDITATALADALLA
REGIONEVILLA
PUGLIA
POSTI LETTO
DI CUI
LA RSA RESIDENZA VILLA GENUSIA DI58MARINA
DI GINOSA
18 PER MALATI DI ALZHEIMER
58 POSTI LETTO DI CUI
18 PER
MALATI
DI con
ALZHEIMER
Un nucleo
assistenziale
e curativo
un attrezzato giardino
Un nucleo assistenziale e curativo con un attrezzato giardino dedicato
L’Alzheimer! Questa grave patologia trova importanti risposte nella
moderna ed eccellente nuova
struttura Residenza Villa Genusia
di Marina di Ginosa. L’esperienza
assistenziale e di cura per questa
patologia di m malati è approdata a Marina di Ginosa dopo u un
collaudato percorso che è stato
avviato, ed è ancor ra in itinere,
nella città di Milano. Si tratta di i
un’ importante novità per la nostra provincia di Taranto e per la
Puglia. La nostra società, da lungo
tempo ormai, si è posta, tra i suoi
obiettivi primari, quello di far fronte
ad alcune patologie, quali l’Alzheimer e le demenze assimilabili, in
virtù ù di un sempre crescente
innalzamento dell’’aspettativa di
vita da parte dell’uomo, ed in linea con i già
numerosi cambiamenti apportati all’ecosistema che lo circonda. Queste patologie, d
da un punto di vista clinico, determinando
una compromissione globale delle funzioni
cognitive, un declino delle capacità intellettive ed un deficit attentivo, comportano, nella
persona che e ne è affetta, una inevitabile
alterazione della sua vita di relazione e delle
sue capacità d’adattamento alle molteplici e
mutevoli esigenze della a quotidianità.
Occorre, dunque, una particolare attenzione nell’individuare, attraverso una diagnosi
precoce, i primi aspetti e segnali negativi
di queste patologie poiché, un ritardo in tal
senso, rischia di influenzare il decorso delle
stesse e l’intero processo di cura e di assistenza. Fondamentale, in tutto ciò, è il ruolo
che riveste il medico di famiglia. Infatti, già
quando inizia ano i primi segni di disorientamento, le prime difficoltà à di linguaggio e di
definizione/individuazione degli oggetti circostanti, ed, altresì, la volontà dal parte del
soggetto di abbandonare gli interessi personali e familiari, la malattia ha già manifestato
il suo decorso. Si pensi addirittura che, un’
L’Alzheimer! Questa
uesta grave patologia trova importanti risposte nella mode
In una prima fase: la difficoltà della
nuova struttura Residenza Villa Genusia dipersona
Marina
Ginosa.
neldi
ricordare
i fattiL’esperienza
inerenti
la
sua
vita,
nel
prendersi
di un co
cura per questa patologia di malati è approdata a Marina di Ginosacura
dopo
se stessa, nell’alimentarsi, lavarsi,
che è stato avviato, ed è ancora in itinere, nella
cittàgestire
di Milano.
u
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la tera-di un’
pia
farmacologica
ecc..
In
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patologie,
posta, tra i suoi obiettivi primari, quello di far
memoria
di alcune
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della
parola,
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crescente
innalzamento una
dell’aspe
difficoltà nel riconoscere
parte dell’uomo, ed in linea con i già numerosi
apportati all’e
i familiaricambiamenti
più stretti e l’insorgenza
di problematiche comportamentali
circonda. Queste patologie,, da un punto diquali,
vista
clinico, determinandoo una
ad esempio, “wandering” o
afinalistica,
reazio- ed un
globale delle funzioni cognitive, un declinodeambulazione
delle capacità
intellettive
ni improprie, agitazione, allucinacomportano, nella persona che ne è affetta, una
inevitabile alterazione della su
zioni, deliri, alterazione del ritmo
sonno-veglia,
disturbi
motori della
ed quo
e delle sue capacità d’adattamento alle molteplici
e mutevoli
esigenze
incontinenza. È, dunque, evidente
Occorre,che fardunque,
una
particol
fronte a queste
patologie,
molto
spesso,
comporta
dover
genell’individuare,
ll’individuare, attraverso una diagnosi
stire persone che arrivano alla non autosufaspetti
e segnali
negativi
diraggiunqueste pato
ficienza totale
e che, in
alcuni casi,
gono
un
vero
e
proprio
stato
vegetativo.
Di
ritardo in tal senso, rischia di influenzar
conseguenza, occorre un’assistenza adestesse
l’intero
processo
guata e e
di qualità,
le quali
possono di
esse-cura
re
scarsamente
arginate
con
l’assistenza
Fondamentale, in tutto ciò, è il ruolo che ri
domiciliare, così come dimostrano, nella
famiglia.
Infatti,i tanti
già casi
quando
niziano
nostra esperienza,
di crolloiniziano
fisico ed emotivo dei carlegivers
di riferimento,
disorientamento,
prime
difficoltà
tà di
oltre che le ulteriori gravi compromissioni
definizione/individuazione
degli
glidellaoggetti
del paziente stesso. Dunque, alla luce
nostra maturata
competenza
nelladel
gestione
altresì,
la volontà
dal parte
soggetto d
errata iniziale diagnosi, può
dei soggetti affetti da Alzheimer e demenze
anche determinare una confusione delle
interessi
personali
e familiari,
la èmalattia
h
assimilabili,
Residenza
Villa Genusia
in
conseguenze tipiche dell’Alzheimer con i
grado
di
poter
offrire
alla
persona
stessa
e
sintomi di una depressione in corso. Que- il suo decorso.
alla sua famiglia una cura ed un’ assistensto accade perché, in molti casi, non si è
Si
addirittura
un’continue,
errata inizi
za pensi
sanitaria,
psico fisica eche,
sociale
sufficientemente strutturati per offrire ade365
giorni
all’anno
e
24
ore
su
24,
per
conanche determinare una confusione
delle co
guate forme di assistenza e cura. Quindi,
sentire
a
chiunque
ne
avesse
bisogno
di
per non danneggiare l’utente, è essenzia- dell’Alzheimer con i sintomi di una
dep
poter affrontare adeguatamente il decorso
le non sbagliare e, dunque intervenire il
Questo
accade
perché,
, in molti c
così complesso
di queste
malattie.
prima possibile!!!
Residenza
Villa
Genusia
Via
Vito
Castria
sufficientemente
strutturati
per
offrire a
Giardino Alzheimer
n.° 1 -74025 -Marina di Ginosa (TA)
Per questo motivo, una volta individuati assistenza
e cura. Quindi,
per non danne
Tel. 099 8270172
correttamente i primi accenni della malatessenziale
non
sbagliare
e,
dunque inte
www.villagenusia.it
tia, occorre essere preparati e pronti ad
[email protected]
affrontare le fasi successive della stessa. possibile!!!
14
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
Le cave fantasma
A fronte delle 433 attività estrattive censite
ed autorizzate in Puglia, operano poco più
di un centinaio di aziende fantasma che rischiano di trasformare il territorio regionale
in un vero e proprio groviera. L’allarme è
tutto nelle stime della commissione attività estrattive della Confindustria Puglia che
sta studiando possibili rimedi al fenomeno
dei grandi scavi incontrollati. Per lo più si
tratta di aziende edili o di movimento terra
che cave non sono ma che si comportano
come tali. Attraverso un sottile escamotage
riescono ed aprire cave in qualsiasi luogo,
anche lungo i corsi d’acqua dove abbonda
la poca argilla residua, eludendo tutta una
serie di adempimenti previsti invece per le
attività regolari: i lunghi iter autorizzativi, gli
studi idrogeologici, i ripristini ambientali, gli
obblighi per la sicurezza. L’espediente passa tutto da una lieve differenza semantica.
Basta etichettare lo scavato come “terre e
rocce da scavo” anziché “materiale estratto
in cava” che con una semplice D.I.A. (dichiarazione di inizio attività), avente come
oggetto uno spianamento o un miglioramento fondiario, si possono asportare migliaia di metri cubi di materiali inerti. Il punto
è che – stando a quanto già sentenziato
dalla Cassazione (sent. 1536/11 – sez. III)
- questo materiale andrebbe riutilizzato in
loco oppure destinato alle discariche. Le
numerose voragini visibili invece sul territorio pugliese testimoniano il contrario: il grosso dello scavato viene rivenduto con gravi
quanto immaginabili ripercussioni. Tutto
questo avviene - come ammettono dalla
stessa Confindustria regionale – a causa
delle molte difficoltà che diversi enti locali
incontrano nel controllare queste attività.
Le “cave fantasma” non sostengono gli
stessi costi delle attività estrattive regolari e
così riescono ad assicurare ai propri clienti i massimi ribassi sugli appalti. Ma non è
solo un problema di concorrenza sleale.
C’è anche una questione fiscale. Oltre all’evasione nei confronti dello Stato, il danno
stimato per le casse regionali, da poco in
regime di tariffazione sul materiale estratto,
ammonterebbe a circa un milione e mezzo
di euro l’anno. Non da meno anche i risvolti
ambientali e di pubblica sicurezza. Non sottoposte alle autorizzazioni regionali, tali attività rischiano di modificare irreparabilmente
l’assetto geomorfologico anche in aree vincolate laddove, in ogni caso, non si sarebbe
mai potuto aprire una cava. Il giro d’affari è
difficilmente quantificabile, la distribuzione
di queste attività sul territorio è omogenea
mentre i materiali più gettonati restano gli
inerti e quelli da riempimento. Al loro posto
si potrebbero usare gli scarti della lavorazione della pietra da taglio che invece oggi
si buttano via.
Michelangelo Zanelli
Circolo PD Ginosa:
si parte dalla nuova sede!
Venerdì 10 febbraio 2012, alle ore
19,00, il circolo del Partito Democratico ginosino inaugura la sua nuova
sede in via Cavour 101.
Una sede sicuramente meno appariscente ma più confortevole, quella
scelta dal gruppo dirigente del PD locale, quasi a voler, metaforicamente,
dire che si bada alla sostanza e non
all’apparenza. Nel corso della serata
di inaugurazione è mobilitato tutto il
partito alla sua massima espressione.
Infatti all’inaugurazione interverranno: Giuseppe PUNZI (Segretario del
PD di Ginosa), Francesco PARISI
(Segretario Provinciale PD), Gianni
FLORIDO (Presidente Provincia di
Taranto), Ludovico VICO (Deputato
al Parlamento del PD), Marta Teresita GALEOTA (Assessore Provinciale).
Per il giovane segretario Giuseppe
Punzi «Questa è la prima pietra di un
progetto politico che mira a rilanciare
il ruolo del Partito Democratico a Ginosa. Dopo il congresso e la elezione del nuovo gruppo dirigente abbiamo voluto pensare alla sede come luogo fisico per poter mettere a confronto tutte le nostre risorse per elaborare un progetto capace di dare le risposte adeguate
a una comunità che vive un periodo piuttosto difficile sul piano amministrativo. Insomma,
per noi era importante avere una sede adeguata per permettere lo svolgimento di quelle
attività politiche che sono indispensabili per promuovere la partecipazione e rendere i nostri iscritti, i nostri simpatizzanti, protagonisti del cambiamento.»
Il segretario Punzi si sente galvanizzato da questa esperienza e ci dice: «Vedrete già da
questo mese il nostro partito metterà in campo iniziative atte a dimostrare che questa città
si può amministrare in maniera diversa e a spiegare questo saranno giovani desiderosi di
irrompere sulla scena politica con la loro voglia di rinnovamento e di aria nuova.»
Dell’inaugurazione della sede del PD parleremo in maniera dettagliata nel prossimo numero, intanto prendiamo atto che, forse, la politica locale, comincia a riprendere fiato. SG
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
Pubblicità pagina intera
attualità
Oggi nella nostra rubrica, parliamo
di una giovane artista italiana nata
proprio da una trasmissione televisiva. Noi di Radio RG Studio abbiamo da subito seguito e creduto
nel successo che avrebbe travolto
Alessandra Amoruso, talvolta molto criticata proprio dagli addetti ai
lavori! Parliamo dell’ultimo singolo
tratto dall’album “Cinque passi in
più” che porta questo titolo: “Ti
aspetto”.Quando la canzone attac-
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
Le interviste di
parliamo di
senza dubbio riesce benissimo ed è marchio di fabbrica di Alessandra Amoroso;
da un certo punto di vista
questo accorgimento finisce per appiattire un po’ la
trovata di rendere frizzante
l’accompagnamento, ma lì
si scende sul campo delle
pure scelte di stile.
Di “Cinque passi in più”
non dubito che ci sarà modo di tornarci sopra in occasione di nuove uscite
(“Prenditi cura di me” è perfetta per il rilascio singolo, e non è la sola).
Nonostante qualche recente flessione
– ed in questo senso il nuovo singolo
casca a fagiolo – l’album ha ottenuto
puntuale riscontro dal pubblico fedele
ad Alessandra Amoroso, il picco del secondo posto in classifica ed un disco di
platino parlano chiaro. Questo brano
musicale come tanti altri dischi novità,
potete ascoltarli semplicemente inviando un sms al 331 169 8888 di Radio RG
Studio, la Radio dei Grandi Successi.
Floriana Ribecco.
Alessandra Amoruso
ca c’è quasi la sensazione che Alessandra
Amoroso si voglia cimentare con qualcosa
di diverso, voglia dar prova di versatilità
uscendo dal solito copione.
“Ti aspetto” offre qualche elemento diverso dal consueto prodotto della cantante,
ma qualche nostro ascoltatore ritiene che
è sempre dietro l’angolo la tendenza a rifugiarsi nel già sentito: sarà vero?
Testo e musica della premiata coppia Federica Camba/Daniele Coro, arrangiamento del pluridecorato Celso Valli, “Ti
aspetto” tratta di un sentimento appena
nato (novità) ma riesce a ripiombare quasi
subito nella disperazione dei tormenti
Amorosi.
Musicalmente ricca di sincopature e controtempi interessanti, la canzone punta
molto su un crescendo voce/archi che
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UNA SPREMUTA DI SALUTE
Nella scuola “G. Calò” abbiamo donato un contributo all’AIRC per far progredire la ricerca
scientifica, per rendere il cancro curabile. Con il nostro piccolo contributo, abbiamo acquistato “le arance della salute” e possiamo dire di aver mangiato la nostra salute. In tutta
Italia, il 3 Febbraio 2012, l’AIRC è stata presente nelle piazze e nelle scuola con le reticelle di arance provenienti della magnifica terra della Sicilia; si spera che il nostro contributo
possa servire ad aiutare la ricerca per il cancro. Oltre alle arance abbiamo ricevuto un
opuscolo con informazioni e ricette per la salute. Per noi questa ricerca scientifica è molto
importante perché trovare la cura significa salvare tante vite umane.
Alunni della classe 5ª “G. Calò”
Pietro Monaco, Giulio Russo, Ottaviano Accetta, Samuele Serra, Nicolò
Lomagistro, Nico Moretti, Pietro Pizzulli, Stefano Parisi, Pierfrancesco Ciriello.
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attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
Sono sempre i migliori che se ne vanno …dal sud
Lo mettiamo il punto interrogativo al titolo
di questo articolo, oppure lo lasciamo così
com’è, a dogmatizzare un pensiero ormai
diffuso e interiorizzato? Usare il punto interrogativo significa rompere gli argini e
permettere al fiume di esondare: ma cosa
volete che sia, per una terra che è stata
martoriata anche dalle alluvioni?
Alcuni lasciano il sud a diciotto anni per
andare a studiare fuori; altri partono per
lavoro; altri ancora a cercar fortuna. Chi
non si è mai imbarcato su un espresso
notturno, destinazione mondi ignoti, non
può davvero capire cosa significhi. Ti senti
scippato, ti strappano a mani nude la carne viva e li senti anche sghignazzare avidamente. Sei nato e cresciuto in una grossa anfora e, a un certo punto della tua vita,
una forza esterna e incontrollabile ha preso quell’anfora e ne ha versato il contenuto da qualche altra parte: non potevi fare
altro che cedervi e lasciarti andare senza
resistenze, ma con la consapevolezza di
chi si appunta tutto e rimanda i conti alla
fine. Ok, ora sei su quel treno e la tua casa
diventa sempre più piccola all’orizzonte, fino a scomparire del tutto: sei rimasto solo
e non hai altra scelta che accettare la sfida
e batterti da leone. Ti batti da leone e vinci: hai studiato e ti sei laureato, cercavi un
lavoro e l’hai trovato, volevi far fortuna e,
nella peggiore delle ipotesi, ti sei arricchito
di esperienze di vita. Qualcosa non quadra, però: dovresti essere felice, dovresti
essere soddisfatto di te stesso, ma il germe dell’insoddisfazione ti fa da sveglia al
mattino e ti rimbocca le coperte col buio.
Poi, finalmente, ti guardi allo specchio e,
ricordandoti di quel viaggio in treno, ti si
accende la lampadina: LA CASA! Hai risolto il rompicapo più difficile fra tutti quelli
che hai affrontato, nonostante tu sia un
abilissimo solutore di enigmi antropologici.
E poi ripensi all’anfora e a quel conto in sospeso che, da orgoglioso quale sei, avevi
marchiato a fuoco nella tua testa. Tu vuoi
tornare a casa tua: è lì che hai scoperto di
aver lasciato inconsciamente dei sogni prima di partire, è lì che il sorriso del tuo viso
e quello della tua anima vanno a braccetto,
è lì che il poco vale tanto perché quel poco
ti rende felice. E quando parli della tua casa, stai parlando della tua terra, di quella
che ti ha cresciuto, formato, fatto diventare
quello che sei e che ti ha dato la forza di
vincere le tue sfide, anche quelle che hai
affrontato lontano da lei. Cosa fai, quindi?
Armi e bagagli, e ci torni a quella terra. Arrivi carico d’entusiasmo e inizi a sognare
e a volare con l’immaginazione: ti vedi già
fra trent’anni, uomo realizzato e sempre
sognatore (quello lo sarai sempre), a godere i frutti del tuo seminato. Manca un
passaggio, però: cosa stai seminando,
oggi? Hai tante idee, troppe idee: vivere
lontano dalla tua terra per tanti anni te ne
ha fatto apprezzare aspetti a cui prima
non prestavi attenzione. Ti piacerebbe inventare un lavoro sfruttandone le bellezze, anzi ti rendi conto che sarebbe la tua
impresa più straordinaria, se solo ci riuscissi. Poi ti fermi ulteriormente a riflettere
e pensi che forse ti basterebbe trovare un
lavoro appagante che ti renda indipendente: non fa nulla se non arrivi a toccare
il cielo con un dito, fermarsi ad alta quota
è un ottimo compromesso. E allora inizi a
lavorare ai tuoi obiettivi: da un lato cerchi
il lavoro che ti dia la tanto agognata “sistemazione”, dall’altro non ti rassegni all’idea
di costruire qualcosa di tuo che sposi carnalmente la tua terra. I giorni passano, poi
le settimane e infine i mesi: sei passato
dal caldo al freddo e poi di nuovo al caldo
e sei ancora lì a pensare, a combattere
e ad arrovellarti per trovare la tua strada.
Inizi a perdere pazienza e fiducia, a pensare di aver fatto la scelta sbagliata: forse
quell’insoddisfazione che ti ha riportato a
casa non era dovuta al non vivere nella
tua terra, ma era solo figlia della routine
che appartiene ad ogni lavoro e ad ogni
gesto compiuto con cadenza quotidiana.
A quel punto esci di casa e ti tuffi nella solitudine delle campagne assolate tipiche
del sud: lì il sole ti riscalda anche nei mesi
più freddi e sei sicuro che sarà quella natura così ordinatamente selvaggia a darti
le risposte che cerchi. Non ti sbagliavi,
questo ti sussurra la campagna: avevi fatto la cosa giusta perché è stato il tuo cuore a pregarti in ginocchio di tornare a casa
tua e tu sai bene che negare una gioia al
tuo cuore sarebbe stato il più grave delitto che potessi commettere. Ne prendi
atto, ma ti manca qualche tassello, anche
adesso c’è qualcosa che non ti torna: sarà mica che l’esaudimento di un sogno è
soggetto alla geografia? È davvero possibile che per ottenere un risultato nella tua
terra, tu debba lottare cento e mille volte
di più di quanto hai fatto e di quanto faresti altrove? Ma perché? E allora rimetti in
discussione il verdetto sentenziato dalla
tua campagna e ti dici pronto ad andartene un’altra volta: non puoi restare qui a
soffrire, a lottare contro tutto e tutti, per
poi non ritrovarti nulla in mano. Cosa fai, a
quel punto? La tua decisione l’hai presa:
non ti resta che preparare i bagagli e andare, ma questa volta senza lasciare conti in sospeso e senza la voglia di tornare.
È tutto pronto, ma tu non parti: continui a
star lì, in attesa di qualcosa, perché non
riesci proprio a dimenticarlo quel conto in
sospeso. Perché devono scipparti alla tua
terra? Perché? Ancora una volta è il cuore che ti guida, non pulsa come faceva
quando avevi l’entusiasmo tipico di chi torna a casa, ma continua a indicarti la via e
tu lo segui. Alcuni giorni lotti come sai fare,
altri molli la presa e credi sia arrivato il momento di mettere a tacere il sognatore che
è dentro di te, lasciando spazio al tipico
raziocinio dell’emigrante-meridionale-chese-ne-va-lontano-a-lavorare. Il paradosso
di questa storiaccia è che, nel quadro economico del 2012, andare fuori non ti regala
alcuna certezza: mutuando un termine gastronomico, sei a bagnomaria. Che fare,
allora? Te la prendi con te stesso, con le
istituzioni, con la politica marcia e corrotta, con i soprusi compiuti contro il tuo sud,
con gli usi e costumi del posto in cui vivi:
sei un kalashnikov che spara all’impazzata e alla fine non colpisce nessuno perché
sai che la colpa è di tutti e di nessuno. Se i
latini scrivevano che “homo faber est suae
quisque fortunae”, un motivo l’avranno
avuto e tu lo sai: quello che chiedi è che
quantomeno ti venga data la possibilità di
esprimerti, che non ti vengano tarpate le
ali. È per questo che odi la politica gretta
e miope cui fa comodo chiamarti “giovane” e fai bene a odiarla perché, nel politichese, giovane è sinonimo di avventato,
inesperto, ingenuo, di colui che può ancora aspettare il proprio turno. Il tuo turno è
arrivato, da un pezzo, e quello che ti tocca
fare adesso è avere ancora la forza di lottare e conquistare i tuoi sogni, combattendo i tuoi nemici. In tutto ciò, però, bisogna
ancora rispondere al primissimo quesito:
sono sempre i migliori che se ne vanno …
dal sud? Non esiste una risposta univoca,
è giusto che ognuno segua le proprie aspirazioni e i propri sogni: chi l’ha detto che
tutti i meridionali debbano essere innamorati del sud? Mille volte dobbiamo toglierci
il cappello davanti a coloro che vanno via
e si affermano fuori dalla loro terra (anche
continuando ad esserne innamorati persi),
ma allo stesso modo, per cortesia, smettiamola di pensare che chi al sud ci è rimasto o tornato sia lo scarto dello scarto delle
intelligenze. Se ami la tua terra e la vuoi
cambiare, la devi vivere quotidianamente: standoci lontano, anche se tu fossi il
più appassionato degli amanti a distanza,
potrai limitarti solo a osservarla nella sua
staticità o nei suoi mutamenti. Ovunque tu
sia, qualunque sogno tu insegua, ti lascio
con questo pensiero di Einstein: “la crisi è
la più grande benedizione per le persone
e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come
il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella
crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le
grandi strategie. Chi supera la crisi supera
sé stesso senza essere superato”.
Nicola Malvani
[email protected]
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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ME NE VADO A LAVORARE … AL SUD!
- L’esperienza di TravellingPuglia –
«In Italia non cambia mai nulla. I politici
sono tutti uguali. Non c’è
lavoro e non c’è speranza
che le cose migliorino:
andiamocene!»
Quante volte avete sentito
discorsi di questo genere e
forse li avete anche pronunciati?
E’ vero, la situazione in Italia
non è di certo delle migliori e
al Sud ne risentiamo ancora
di più: burocrazia infinita, investimenti pressoché inesistenti, mancanza di infrastrutture di vario genere e di mentalità imprenditoriale, spesso influenzata dall’immobilismo culturale di alcune realtà locali
dove le invidie e la diffidenza tarpano le ali ai più
coraggiosi.
Non è facile essere italiani in questo momento.
Non è facile essere meridionali.
La sola possibilità, per chi
può, sembra essere andarsene, per cercare fortuna al Nord o tanto meglio all’estero.
Noi lo abbiamo fatto. Dopo la laurea siamo partiti.
Abbiamo vissuto e lavorato all’estero dove la meritocrazia è una realtà di fatto e non un’utopia e contano solo le proprie capacità. Avevamo un buon contratto e un buon sistema
sociale a cui affidarci ma nel cuore il desiderio di tornare, di combattere il lassismo
italiano, di mettere le nostre capacità al servizio del nostro Paese, di opporci alla cosiddetta “fuga di cervelli”. E così lo scorso
anno sono tornato a Ginosa dopo 13 anni
insieme alla mia fidanzata, genovese e innamorata della Puglia. Sfidando l’ostruzionismo della burocrazia e l’indifferenza delle
istituzioni abbiamo creato TravellingPuglia.
TravellingPuglia è un tour operator che si
occupa di turismo incoming in Puglia.
Cosa vuol dire? E’un’agenzia viaggi che
promuove il territorio e il patrimonio artistico e culturale pugliesi. Attraverso il sito www.travellingpuglia.com , tradotto in 5
lingue, il turista può organizzare la propria
vacanza nella nostra regione scegliendo
tra diverse proposte e offerte di viaggio.
Può inoltre tenersi informato sugli eventi,
le manifestazioni, i concerti che si tengono
nelle varie città pugliesi e scoprire aneddoti e curiosità riguardanti cucina, storie e
personaggi attraverso il nostro blog.
Il nostro obiettivo è quello di destagionalizzare il turismo in Puglia (che è quasi
prettamente estivo-balneare e rivolto per
lo più ad alcune località salentine) e far sì
che anche l’entroterra, la Murgia e i piccoli
centri possano promuoversi e far
scoprire le proprie bellezze e potenzialità. Il turista russo, tedesco
o milanese devono poter trovare
buone ragioni per venire in Puglia
365 giorni l’anno.
Per ora i risultati ci premiano: in
pochi mesi il sito ha ricevuto quasi 12.000 visite da oltre 50 Stati
diversi.
La Puglia piace e le statistiche
confermano che il turismo aumenta in maniera esponenziale di anno in anno.
Abbiamo già fatto conoscere ai turisti le masserie della
Murgia, la splendida Valle d’Itria, organizzato corsi di cucina tradizionale per stranieri e
vorremmo, magari con l’aiuto
delle realtà locali, valorizzare e
promuovere anche Ginosa che
viene spesso bistrattata dai Ginosini stessi ma ha un grande
potenziale.
Crediamo che con la collaborazione attiva di istituzioni, associazioni culturali, commercianti e strutture ricettive si
possa creare una rete capace
di “acchiappare” il turista.
Il turismo porta soldi alla città.
Il turismo porta lavoro in città.
Il turismo migliora il senso civico dei cittadini e fa crescere
l’orgoglio di appartenere ad una comunità.
E allora, scappare da Ginosa, dal Sud, dall’Italia è davvero l’unica soluzione?
Partite, certo, andate a fare esperienza, scoprite e imparate, ma poi tornate!
Perché rimboccandoci tutti le maniche e cominciando a guardarci intorno, a guardare ciò che ci circonda con fierezza e rispetto, prendendoci cura del nostro patrimonio
e valorizzando la nostra storia, riusciremmo
a creare i presupposti per fare di Ginosa e
della Puglia, un luogo sui cui investire e in
cui restare.
Antonio Sabato e Selena Peloni
foto di Michele Anna Gregucci
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attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
“A braccia aperte fra le nuvole”
Il quarto straordinario libro di Fabio Salvatore presentato
in occasione della 34ª Giornata della Vita presso il Salone Montfort
“A braccia aperte tra le nuvole”,
non è un romanzo autobiografico, o almeno non solo piuttosto un romanzo esistenziale ed
esiziale, un percorso di riappropriazione di sé e di risurrezione,
quasi un racconto escatologico, parabola moderna di vita e
di fede. Una testimonianza, da
dentro.
Fabio Salvatore, attore regista e
scrittore di Castellaneta, che per
i suoi 34 anni potrebbe definirsi
giovane, ma non certo giovanilista, in occasione della “Settimana della vita”, organizzata dalla
parrocchia Cuore immacolato,
ha presentato sabato scorso al
salone Monfort di Ginosa, la sua
ultima fatica letteraria. Un momento per riflettere, testimoniare
e riscoprire l’amore di Dio – ha
detto l’autore. In fondo un libro,
comunque lo si guardi o lo si
legga, è sempre un atto d’amore, anche la rabbia è in definitiva
ricerca di arraffare quell’amore
che si crede di non avere avuto.
Un percorso, quello di Fabio
Salvatore, un guardarsi a ritroso, per proiettarsi in avanti, per
aprire le braccia tra le nuvole,
liberarsi delle proprie zavorre,
che poi sono anche un po’ le
nostre, e volare, nella libertà ritrovata, tra terra e cielo. Al suo
quarto romanzo, dopo diversi
lavori teatrali, Fabio ripercorre
la sua parabola personale, da giovane studente ad attore emergente, in una Bologna
gaudente e stimolante, il successo sembra
a un passo, lo puoi sfiorare, ma non ancora
toccare, ti senti preso in un vortice, di vitalità, di sessualità sfrenata. Poi… Poi scopri il
vuoto, l’insoddisfazione, la ricerca di qualcosa che non sai ancora trovare. Poi vaghi
solo e sospeso nella notte, come cercando
nella sabbia. In questo stato di attiva prostrazione, ritrovi la fede, ti scontri con la tua
incapacità di amare profondamente, il volto
di Dio lo rivedi in una donna, ritrovi l’Amore, quello vero. Ma. Ma improvvisamente, a
21 anni, sulla soglia del successo, ti viene
diagnosticato un cancro alla tiroide. Lo nascondi, lo rigetti, non lo accetti, lo rimugini e
ti raschia dentro. Ma devi farci i conti.
Allora guardi alla tua impotenza – dice Fa-
bio – ti rimetti nelle mani di
Dio e lotti, con la gioia di
una vita gustata ogni minuto, ravvivata dal dolore
che ti cammina accanto. E
che superi. Ti metti sempre
in discussione, sei sempre
in cammino, anche fisico,
Fatima, Medjugorje… l’amore non ha mai approdi
sicuri, ma sempre nuove
partenze. Ti confronti con
il dolore, con la morte, con
la perdita, tu sei lì, cammini
e vai avanti, fino ad aprire
le braccia tra le nuvole e
dire:”Sono qui, mi riconosco e mi rimetto nell’amore
e nelle mani di Dio”.
Questa è la storia di Fabio,
ma forse è anche un po’
la nostra. Il pellegrinaggio
è un mettersi in cammino,
un guardare oltre e dentro
noi stessi. È il viaggio come
ricerca, leggetela. Anche in
una prospettiva laica.
Partendo dal suo libro, la
storia di Fabio Salvatore
si è fatta testimonianza, a
Ginosa, soprattutto per i
giovani che vivono la vita
e che si aprono ad essa,
con i ragazzi dell’Istituto
Bellisario e con due gruppi
musicali, gli INFONDOADESTRA e GLI ALTI, che
hanno cantato la loro dolce
rabbia, in salsa hard rock.
Ma noi, gli adulti, li conosciamo i giovani?
Li ascoltiamo? Gli diamo troppo, o gli diamo
poco?
Nuove domande per un nuovo approccio.
Per mettersi in cammino. Anche fuori dalla
parrocchia.
Michele Pacciana
foto Erasmo Mazzone
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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NON GIOCARTI ANCHE LA VITA
Serata dedicata alla dipendenza dal gioco presso il Salone Montfort
La piaga della dipendenza dal gioco è
diffusa nel nostro territorio più di quanto
si possa immaginare. Nelle ricevitorie,
nei bar, nei tabaccai, nelle sale bingo, su
internet. L’identità del giocatore è assolutamente indefinibile. Chi incappa nella dipendenza dal gioco appartiene a qualsiasi
ceto sociale, a qualsiasi età, uomo o donna. E’ una malattia subdola, che si presenta senza sintomi chiari e definiti. Ma che ti
porta in poco tempo ad annullarti.
Le testimonianze che domenica scorsa in
modo anonimo abbiamo ascoltato presso
il Salone Montfort, in occasione del 2° appuntamento per la Settimana della Vita, dopo quello con lo scrittore Fabio Salvatore,
hanno sconvolto i presenti intervenuti. I
giocatori compulsivi, raccontano del loro
calvario, della discesa agli inferi e del ritorno, grazie al G. A.- Giocatori Anonimi
di Taranto- ed al GAM- ANON- Gruppi
familiari di Giocatori Anonimi- che li hanno aiutati. 12 passi per risalire, per capire che si è toccato il fondo quando non
riesci più a fare la spesa, a comprare i
quaderni ai tuoi figli, le medicine, quando sei in mano agli strozzini, quando …
vorresti farla finita.
Per uscire da questo tunnel bisogna
non avere vergogna di ammettere che
il gioco ha avuto la meglio su di te. La
dipendenza è un problema che si può
risolvere.
Il Centro G.A. di Taranto si trova pres-
so la CHIESA di SAN LORENZO da BRINDISI
(cell.340.1214014-320.9648410), chiunque può
chiamare, anche un familiare che sa di avere in
casa questo problema.
Sarete trattati nell’anonimato, vi aiuteranno
giorno per giorno ad uscire dalla dipendenza dal
gioco, vi faranno ritrovare la serenità che avevate perduto. Ricordiamoci, che anche il gioco,
come tutte le dipendenze può essere sconfitta.
Ringraziamo i Padri Monfortani, che con la loro
sensibilità, toccando da vicino ogni giorno questa piaga sociale, abbiano permesso a questi
volontari di offrirci i loro servizio e ed loro sostegno.
RIPRENDITI LA TUA VITA, NON GIOCARTELA!
Rosamaria Busto
Come riconoscere se il gioco d’azzardo
è diventato un problema
La presenza di alcuni dei seguenti comportamenti-segnale potrebbe significare
come il gioco d’azzardo sia diventato
o stia diventando un problema:
pensi al gioco tutti i giorni;
cerchi di rifarti sempre quando perdi;
spesso ti senti depresso per colpa
del gioco;
ti capita di nascondere il tuo vizio del
gioco a quelli che ti stanno più vicino;
[d]
qualche volta ti è capitato di prendere in prestito soldi dagli amici per giocare;
ogni tanto litighi con i tuoi familiari
per colpa dei soldi o del gioco d’azzardo;
spesso ti capita di giocare più a lungo di quanto ti fossi proposto;
spesso ti capita di giocare finché rimani letteralmente al verde;
qualche volta non riesci a dormire
per pensare al gioco d’azzardo;
ti succede di non pagare le bollette perché i soldi ti servono per giocare;
molte volte ti sei ripromesso di non giocare più senza riuscirci;
ti poni dei limiti che poi trovi difficile rispettare;
ti accorgi di minimizzare consapevolmente
quando parli con qualcuno della frequenza o
delle cifre che spendi per giocare;
il tuo ruolo di partner, di genitore o il tuo lavoro risentono del fatto che continui a
pensare al gioco d’azzardo.
Se sono presenti alcuni di questi segnali, ecco qualche consiglio:
affronta apertamente il problema in famiglia e chiedi il sostegno dei tuoi cari. Riconoscere l’esistenza del problema è un primo passo verso la sua risoluzione. Ricorda che parecchie famiglie, ogni anno, incontrano grandi difficoltà economiche a
causa del vizio del gioco;
parlane con il tuo medico di famiglia che
saprà indirizzarti in centri specialistici. Il
gioco d’azzardo patologico è un disturbo
che si può curare con trattamenti terapeutici adeguati;
organizzati una attività ricreativa che possa sostituire il vizio del gioco;
devi convincerti che non serve tentare di
risolvere il problema da solo ma è necessario un aiuto esterno.
22
argomenti
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
LA RICCHEZZA NASCOSTA IN UN LIBRO
Gli adulti spesso affermano che i ragazzi non amano i libri. Questo non è vero. Io
considero un libro un’avventura, un mistero
che si svela riga dopo riga, ti coinvolge, ti
cattura…
La passione per la lettura l’ho sempre avuta;
è una propensione naturale, ma anche un
esercizio coltivato con gli spunti offerti dalla
biblioteca scolastica.
Nel corso di questi tre emozionanti anni di
scuola media ho visto la biblioteca della
mia scuola crescere, incrementarsi e, credetemi, adesso mi sento più ricca. Sono in
qualche modo orgogliosa di aver contribuito
a ciò, perché la mia classe ed io abbiamo
sempre accolto positivamente gli inviti della
nostra professoressa di Lettere alla partecipazione ai concorsi letterari. Ogni volta
abbiamo vinto dei libri per ragazzi che, ora,
siamo felici di lasciare in eredità agli scolari che passeranno in questa scuola dopo
di noi.
Lo spunto per queste semplici considerazioni mi
è venuto proprio oggi, quando la professoressa
Catucci Stefania ci ha consegnato gli attestati di
partecipazione al 44° concorso “H.C. Andersen La baia delle Favole (2011)”, organizzato a Sestri
Levante (GE) e rivolto agli studenti-amanti della
lettura e della scrittura creativa di tutta Italia (e per
la prima volta di tutto il mondo). Noi alunni, anche
per questa edizione, abbiamo partecipato e respirato un’aria letteraria internazionale, inviando i nostri testi inediti ispirati a problematiche del mondo
attuale, ma rilette attraverso gli occhi disincantati
dei bambini.
Questi piccoli diplomi rilasciati ad alcuni alunni
dell’Istituto CALO’ ci rendono felici, ci fanno sentire un po’ speciali, ma non devono farci sentire
degli alieni. Non siamo gli unici appassionati di lettura…ne siamo convinti.
Aurora Cuzzolini
III B
Istituto Comprensivo Calò - Ginosa
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
23
Interviste impossibili
Le domande dell’Uomo agli Uomini
Don Franco Conte, classe 1950, già noto
ai ginosini come don Franco, il parroco di
San Martino, oggi parroco di San Lorenzo
a Laterza, collaboratore del nostro giornale per diversi anni, già docente di religione al “Vico” di Laterza, prete dall’”omelia
pungente”, scrittore di ventennale esperienza, uomo (innanzi tutto) che riflette
sulla vita, ancora una volta, dando alle
stampe il suo Interviste impossibili.
Finito di stampare nel novembre scorso,
Interviste impossibili diventa il nono libro
scritto dall’amico don Franco.
Per coloro che non sono alle prime armi
con gli scritti del nostro beneamato scrittore, la formula dell’intervista non è nuova
e ci si predispone con un certo piacere
(dati i precedenti) nello sfogliare
e nel “piluccare” tra le pagine che
contengono interviste tutte inedite
(in ogni senso).
E, anche se don Franco, già prepara il lettore, nella sua introduzione,
dandogli ragguagli su quello che sta
per leggere, la lettura “in proprio” diventa un curioso percorso tra gli uomini, i loro sentimenti e i loro sogni.
Sono 24 i personaggi (da Dio a Satana, da figure bibliche a quelle storiche) che lo scrittore intervista nel
volume e, seppure si tratta di figure
assai diverse tra loro, in comune
mostrano l’aspetto che don Franco
riesce a far emergere attraverso le
sue domande: l’Uomo e la sua bellezza, le sue paure, il suo amore, il
suo coraggio, la sua caparbietà.
A mio parere potevano essere omelie, le pagine di questo libro, ma il
parroco maniaco della parola scritta, non s’è fatta sfuggire la possibilità di conquistare altre attenzioni (oltre quelle dei sicuri praticanti), per
raccontare la sua visione dell’Uomo
e del mondo (quello che è e quello che
dovrebbe essere).
La narrazione che nelle pagine si dipana
è di sconcertante attrattiva, anche per
coloro che pensando all’autore (un prete,
bah!), lascerebbero il libro su uno scaffale, pensando d’aver fatto il proprio dovere
di buon lettore (non si butta mai via un
mattoncino di carta stampata!), invece qui
la faccenda si fa diversa.
Con questo libro, il lettore che legge per
il piacere di farlo, quello che il tempo per
lettura lo trova come trova quello per fare
toilette la mattina prima di uscire, si immedesima nelle domande e anche in certe
risposte, riflettendo su quello che accade
e quanta parte ha ciascuno di noi, in ogni
evento che condiziona la nostra
vita e quella degli altri. Insomma,
pagine che lasciano non cicatrici
ma un piccolo bruciore uguale a
quello di uno schizzo d’olio bollente o d’una distratta bruciatura
di sigaretta (chi fuma sa cosa si
prova!), che non fanno tanto male
ma ti lasciano un prurito!…
L’amico don Franco ci ha inviato
il dono della sua narrazione racchiusa nel libro Interviste impossibili, senza alcuna richiesta di
parlarne sul nostro giornale (non
c’è stata neanche espressa volontà contraria) ma la necessità
di condividere il piacere di questa
lettura con altri lettori mi ha stimolato a utilizzare questa pagina…
ho soltanto un problema, non
so dove si possa richiedere una
copia, pertanto non me ne vorrà
l’amico scrittore se pubblico il suo
indirizzo di posta elettronica per
coloro che volessero informazioni. [email protected]
Adele Carrera
24
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
Il Bellisario in visita
alla Comunità Emmanuel
Se l’obiettivo di un buon insegnamento
deve essere non solo quello di propinare teorie, ma di cercare di abbinarle con
l’esperienza tangibile, ancora una volta,
grazie ad alcuni docenti dell’Istituto Marisa Bellisario di Ginosa, la prof.ssa Maria
Lombardi e il prof. Dino Caruso, ciò è stato
reso possibile. Infatti se si affrontano con
gli allievi tematiche relative alla vita, dal
punto di vista religioso, etico, medico, filosofico o giuridico, è bene che ci siano delle
risposte concrete che facciano toccare con
mano certe situazioni e facciano riflettere.
E’ quello che hanno fatto le nostre alunne delle terze classi dei Servizi Sociali del
suddetto istituto, quando il giorno 31 del
mese di gennaio si sono recate in visita alla
Comunità Emmanuel, accompagnate dalla
sottoscritta , oltre che dai colleghi precedentemente citati.
Qui siamo stati accolti con grande gentilezza e disponibilità dagli operatori e dagli
stessi ospiti (13 in tutto). Dopo aver visitato
la struttura e visionato un filmato esplicativo sull’origine della comunità, i suoi scopi e
le modalità dell’operare, la sua fondatrice e
i suoi sostenitori (soprattutto padre Mario),
il momento più coinvolgente è stato quando ci siamo seduti tutti in cerchio: ognuno
di noi si è presentato, quindi sono cominciate le domande, ed è stato straordinario
constatare la voglia di raccontarsi da parte
di quelle persone. Sono uomini tra i 25 e i
50 anni, provenienti da zone notoriamente “difficili” del tarantino, del leccese o del
napoletano. Alcuni sposati e con figli, altri
separati, altri senza una famiglia d’origine
o propria, ma tutti con una storia alle spalle
fatta di disagi, errori e passi falsi che li hanno spinti verso il baratro.
Ma ciò che si percepisce dalle loro parole e dai loro atteggiamenti è la voglia di
abbattere il “grande male” (così lo definiscono), di lottare e vincere, di imparare a
vivere, come dice Sandro, uno dei tutor. E’
l’obiettivo di Marco, di Pietro, di Giuseppe,
di Riccardo, di Serge. Ci hanno raccontato
le loro storie, alcuni anche l’esperienza nel
carcere, o il deperimento psichico e fisico a
cui sono andati incontro; ma ci hanno parlato anche della fatica e del coraggio di dire
basta a quella “non vita” e di provare a riacquistare la propria dignità di persone, consapevoli che forse non basterà un solo ciclo
di terapia, come molti hanno sinceramente
ammesso, sottolineando quanto subdolamente la “malattia” sia sempre in agguato.
Alla fine della nostra visita ci siamo salutati come se ci conoscessimo da sempre,
con la promessa da parte nostra di tornare
a trovarli. Le nostre alunne, oltre a considerare gli elementi utili per la loro eventuale
professione futura, hanno colto soprattutto il messaggio forte e chiaro che quelle
persone hanno voluto dare, e cioè che la
grande sfida di ognuno deve essere quella
di capire che la vera forza non proviene da
aiuti esterni e deleteri, con i quali si crede di
risolvere tutto, ma è quella derivante dalla
“testa” e dal “cuore”. Col tempo, gli ospiti della comunità lo hanno compreso, per
questo hanno deciso liberamente di farne
parte, e con impegno e tenacia vogliono
ricostruire la propria vita sui veri valori. Siamo certi che ce la faranno. Lo auguriamo a
tutti loro di cuore.
Prof.ssa Pierangela Pagliarulo
Il ricordo di Vita Stella Galante
Vita Stella Galante
(ved. D’Alconzo)
Ovvero “Stellina” come tutti la ricordano, con il suo portamento sobrio, una vita insieme al figlio Gianni nel negozio
di casalinghi ed articoli da regalo al Corso V. Emanuele. Un
pezzo di storia ginosina del commercio locale. Un esempio
di donna semplice, onesta, determinata. Una vita dedicata alla famiglia e al lavoro.
Rimasta vedova a 37 anni, con tre figli da crescere, non si è
mai arresa, trovando sempre nell’amore verso i suoi cari la
forza di guardare avanti. Nonostante i momenti di dolore che
la vita le ha riservato, con la perdita del marito Enzo, prima,
e del figlio Mimino, poi, ha sempre trovato silenziosamente la forza di reagire con
sacrificio ed abnegazione,affrontando dignitosamente le difficoltà e le sofferenze della
vita quotidiana.
Il suo ricordo rimarrà vivo nel rimpianto dei figli, dei parenti e di quanti la conobbero
e l’amarono.
La Redazione de La Goccia, nel ricordare la figura di una donna coraggiosa, di una
ginosina che ha saputo affrontare le avversità della vita in maniera esemplare, la indica
quale esempio per le nuove generazioni che sono chiamate a fare i conti con le difficoltà
del momento attuale.
Alla Famiglia D’Alconzo-Galante la Redazione esprime la più affettuosa vicinanza in
un momento tanto doloroso per la scomparsa di Vita Stella.
La Redazione
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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Penna e Calamaio: le sensazioni…
di un ginosino lontano
«Quel travaglio che ci rende orgogliosi di dirci ITALIANI,
oggi”. E, mi sia consentito di parafrasare “ ...orgogliosi di essere ginosini”.»
Mi era stato segnalato un po’ genericamente come “un bellissimo libro sulla scuola
di Ginosa”. Ne ho ricevuto una copia, un
corposo volume di 730 pagine e dal peso
di 2,700 kg. Titolo: “Penna e calamaio” a cura di Maria Carmela Bonelli,
editrice Laerte. Detto così verrebbe
da pensare al solito lavoro di chi si
intende di scuola e dintorni. Si tratta, invece, di un quadro storico che,
muovendosi di pari passo con i 150
anni dell’ unità d’ Italia, si accompagna ai primordi dell’istruzione scolastica ginosina, all’ eroico cammino
di insegnanti-pionieri, alle decine di
scolari di metà ‘800, rinchiusi in anguste stanze, prive di igiene e di luce,
alcune delle quali, però, venivano favorevolmente descritte da ufficiali sanitari (1894- dott. Gregorio Casella)
perchè i piccoli godevano di 4/5 mc
di aria. Uno spaccato dai risvolti sociali, economici e qualche riflesso politico. Una descrizione della vita familiare di un tempo fatta di ristrettezze
d’ ogni tipo con genitori che spesso,
per la sopravvivenza, erano costretti
ad affidare i propri figli alla vita contadina o al seguito delle greggi anzicchè ai banchi (?) di scuola. Leggendo
Penna e calamaio il pensiero è volato
a quello che il Manzoni, introducendo i Promessi Sposi, fa dire ad uno
storico del XVII secolo “ “L’Historia si
può veramente deffinire una guerra
illustre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl’anni suoi prigionieri, anzi già
fatti cadaueri, li richiama in vita, li passa in
rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia”.
Espressione barocca il cui succo, però, si
attaglia al sottoscritto. Ginosino di nascita,
continua a trascorrere i suoi numerosi decenni di vita fuori dalla città di origine dopo
essere stato trasferito ancora in fasce in
quel di Taranto. Il libro Penna e calamaio,
attraverso le vicende scolastiche, porta alla
luce ricordi sopiti, personaggi descritti dai
miei nonni e genitori e più lucide remini-
scenze rimaste impresse nella memoria di
mia moglie vissuta sempre a Ginosa per 23
anni. L’ opera di Maria Carmela Bonelli e di
coloro che via hanno partecipato costituirà
sicuramente un imprescindibile documento
storico che tratta, sì di scuola, ma spazia su
vicende ginosine di ogni tipo. Si riferiscono
storie a me sconosciute ma che mi inorgogliscono come ginosino. Come non pensa-
re ad una 14enne dal nome Giosi Lippolis,
che diede vita ad un doposcuola? O all’ arciprete Don Rocco Lombardi, continuamente
a caccia di ragazzi promettenti, a cui devo
eterna riconoscenza per avermi aperto la via degli studi, con la mia famiglia profuga a Ginosa, priva di mezzi
finanziari, proveniente dai disastri della
guerra e il padre licenziato dalla Franco Tosi di Taranto? La stessa storia
dell’ edificio scolastico di piazza Nusco
costituisce un interessante intreccio fra
nobili donatori, come la contessa Miani
(con qualche velleità) e intralci burocratici di ieri come oggi. Una ricerca
di documenti, lavori negli archivi, accurata bibliografia che sottraggono la
professoressa Bonelli da ogni possibile
accusa di valutazioni personali e soggettive. Delibere comunali, prefettizie,
della dirigenza scolastica costituiscono
giustificazione di quanto riportato nelle
pagine di Penna e calamaio. Il copioso reportage fotografico arricchisce la
storia, quasi da meticolosa archeologia culturale, proiettando una luce indispensabile a quanto scritto. Onore,
quindi a Maria Carmela Bonelli, allo
stuolo dei collaboratori, al preside prof.
Vincenzo Calabrese ed alle istituzioni e
banche che hanno sostenuto la stampa di Penna e Calamaio. E da ultimo,
la professoressa Bianca Tragni vorrà
perdonarmi se oso riferirmi a quanto da
lei scritto nella presentazione del libro:
”..è, questo, un lavoro di ricerca, di scrittura
e di ricostruzione, che ci restituisce un ambiente, un popolo, una scuola nella sua dimensione storica ed epica, nel suo travaglio
lungo ma proficuo. Quel travaglio che ci rende orgogliosi di dirci ITALIANI, oggi”. E, mi
sia consentito di parafrasare “ ...orgogliosi di
essere ginosini”.
Nino Mele
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attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
WINDOWS 8
tante novità
Il nuovo sistema operativo, Windows 8,
per pc e tablet creato dalla Microsoft, arriverà presto sul mercato, si prevede per
il 2012. Sono state introdotte numerose
novità che rivoluzioneranno completamente il Sistema Operativo. L’innovazione più importante è rappresentata sicuramente dall’interfaccia grafica METRO
che, colorata ed essenziale, con tiles pulite e squadrate, risulta particolarmente
adatta ai dispositivi dotati di touchscreen. Ci sarà un menù laterale dove sarà
possibile gestire i dispositivi esterni, effettuare ricerche, condividere contenuti
e selezionare le preferenze di sistema.
Il tasto Start riconduce a METRO, sul
quale sarà possibile trovare le applicazioni principali. Le prime immagini della
Consumer Preview di Windows 8 svelano
che Microsoft ha eliminato il pulsante Start
che ci ha accompagnato da Windows 95 in
poi. Al suo posto ci sarà un hot corner che
si attiverà automaticamente al passaggio
del mouse e includerà parte delle funzioni
dell’attuale pulsante Start. Il pulsante Start
è andato in pensione , almeno questo è
quello che si deduce guardano le prime immagini della Consumer Preview di Windows
8. L’ormai mitico pulsantone che aveva
esordito 17 anni orsono con Windows 95,
destinato ad essere l’essenza della semplicità d’uso di un PC, con Metro a quanto
pare non servirà più. La schermata di Win-
dows 8 sarà senza pulsante Start .
Il nuovo menù a scomparsa si attiverà al
passaggio del mouse in corrispondenza dell’angolo in basso a sinistra dello
schermo, oppure sfiorando con le dita la
stessa posizione del display nei prodotti
touchscreen. In quest’ultimo caso potrebbe essere introdotto in futuro lo swipe per
ottenere lo stesso risultato.
La nuova versione di Windows è stata pensata per fornire ai possessori di smartphone, pc, tablet e server la stessa esperienza
d’uso ed è ottimizzata per favorire il dialogo tra questi diversi dispositivi. Inoltre,
Windows 8 utilizzerà il processore e la
memoria fisica con più efficienza rispetto
al predecessore Windows 7. In questo modo, a parità di hardware, Windows 8 sarà
più veloce e reattivo di Seven e contemporaneamente utilizzerà meno risorse, con
conseguente aumento di autonomia di dispositivi mobili.
Windows Store sarà il negozio digitale dal
quale gli utenti potranno acquistare le applicazioni Metro per Windows 8. Lo store
sarà accessibile con la Consumer Preview
attesa per la fine di questo mese, Microsoft
permetterà il download di alcuni giochi nella versione preliminare del Windows Store,
oltre ad integrare alcuni titoli direttamente
nel sistema operativo.
I primi undici giochi disponibili nel Win-
dows Store sono:
Hydro Thunder, Toy Soldiers, Reckless Racing, Angry Birds, Ilomilo, Rocket Riot, Full
House, Poker, Tentacles, Crash Course, Ms
Splosion Man, Wordament.
Altri due giochi, Pinball e Solitaire, saranno
preinstallati in Windows 8, come anche nei
precedenti sistemi operativi Windows. Insieme ai giochi, sullo store saranno presenti
anche applicazioni di alto profilo.
Gli sviluppatori, dopo aver superato la fase
di approvazione e ottenuto la certificazione,
potranno pubblicare applicazioni gratuite, a
pagamento e in versione trial. Il prezzo deve
essere compreso tra 1,49 e 999 dollari,
mentre la percentuale di profitto sarà pari al
70%, che diventa 80% se l’app raggiungerà
i 25.000 dollari di vendite.
Per tutti i sostenitori del open
source, la Microsoft acconsentirà le applicazioni open
source su Windows Store per
Windows 8. Ora non si sa se
questa libertà sarà concessa
anche dopo l’uscita ufficiale di
Windows 8, ma sicuramente è
una bella opportunità per tutti
gli sviluppatore che potranno
pubblicare i propri lavori sul
Windows Store.
Con Windows 7 sui dispositivi
mobile i risultati non sono stati
quelli sperati, anche se ci sono
stati dei miglioramenti notevoli
rispetto alle versione vecchie di
Windows Mobile. Con Windows
8 la nuova interfaccia sarà chiamata Metro , usata anche nei
nootbook e desktop. La Microsoft vuole usare questa strategia per far capire a tutti gli utenti che avere
un sistema operativo unico per pc e i vari
dispositivi mobile è la soluzione migliore.
Per prova, ho installato la versione disponibile di Windows 8 ,molto lenta, e richiede
innumerevoli interventi , per farvi capire,
installare Windows 8 su un pc appena formattato richiede almeno 32 minuti, pensate
farlo su un pc con più di 100000 file presenti, richiede come minimo un paio di ore. Per
fortuna nella versione completa di windows
8 non si dovrà aspettare cosi tanto, grazie
all’intervento della Microsoft che ha voluto
risolvere questo problema fastidioso, in me
attualità
dia ci vorranno circa 20 minuti per installare
Winddows 8 su un pc pulito ,
A chi ha provato la nuova Developer Preview per Windows 8, nella maggior parte dei
casi, si sarà accorto di un problema piuttosto importante, infatti il computer al posto di
spegnersi si riavvia. Questo problema è stato segnalato da molti utenti che utilizzano
Windows 8 .
Da qualche giorno a questa parte è nato
un problema piuttosto complicato in casa
Microsoft. Il problema in questione riguarda
il nuovo sistema operativo, Windows 8, e
il “Secure Boot” che ne è contenuto al suo
interno. Il “Secure Boot” limiterà la libertà
nell’installazione di un nuovo software con
Windows 8 installato.
La Microsoft sta lavorando duramente per
rendere disponibile a tutti la versione beta
di Windows 8. Le novità maggiori riguardano lo Start Screen di Windows 8 che potrà
essere personalizzato a piacimento. Precisamente si potrà modificare l’immagine e il
colore dello sfondo dello start screen di windows 8. Dalla versione Beta ci aspettiamo
altre novità , miglioramenti nell’interfaccia
utente grazie anche con l’uso del mouse e
della tastiera.
Dalle ultime indiscrezioni la Nokia prevede
l’uscita del suo prossimo tablet con Windows 8 entro giugno 2012. Nokia non ha
confermato questa indiscrezione ma pare
l’unico modo per recuperare rispetto i suoi
rivali nelle vendite , usare Windows 8 sarebbe una mossa accertata. Rimango perplesso sul quando accadrà , pensando che
la Microsoft pensa di annunciare l’uscita di
Windows 8 per l’autunno 2012. Staremo a
vedere cosa accadrà e vi terrò aggiornati
Nel prossimo sistema operativo Windows 8 l’aggiornamento automatico sarà meno invasivo , stò parlando precisamente di Windows Update. Il problema che affrontiamo
con i sistemi operativi Microsoft attuali è di
una richiesta abbastanza invasiva di riavviare il pc per installare gli aggiornamento,
per questo in Windows 8 non sarà più cosi.
Da quanto sembra sarà necessario un solo riavvio al mese, ovviamente in casi eccezionali ci saranno gli aggiornamenti con
un preavviso di 3 giorni sulla schermata del
login.
Provatelo………….sarà una sorpresa
Roberto Muscolino
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
ULIVI MONUMENTALI:
FIRMATA CONVENZIONE
“Gli ulivi monumentali sono un patrimonio
da tutelare, un elemento storico e naturale
caratteristico della nostra regione che, però, non deve essere avvertito come un vincolo irragionevole dagli operatori del settore agricolo. Questa sottoscrizione è un modo per fare sistema con gli agricoltori veri
custodi del mondo, custodi di una ricchezza a livello nazionale e forse europeo”. Così esordisce l’assessore alla Qualità
dell’Ambiente Lorenzo Nicastro che, durante la settima edizione di “Mediterre 2012
– Cantiere europarlamentare della sostenibilità’”, ha sottoscritto con la Cia (è intervenuto il presidente regionale Antonio Barile),
Coldiretti e Confagricoltura una convenzione a sostegno degli interventi di rilevazione
sistematica degli ulivi della Puglia. Presente anche il dirigente del settore Ecologia
Francesco Matarrese. “L’accordo – aggiunge Antonello Antonicelli, dirigente dell’assessorato all’Ecologia della Puglia – arriva
dopo l’approvazione delle modifiche alla
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legge di tutela degli ulivi per dare il via alla
fase di censimento in loco delle piante a seguito del primo rilevamento satellitare. Fotografare e catalogare in situ le piante vuol
dire interagire con i conduttori dei fondi
agricoli, per questo abbiamo ritenuto importante, attraverso le associazioni di categoria, avviare una azione di informazione
presso gli agricoltori in merito al lavoro che
stiamo svolgendo”. “Questa attività di informazione e soprattutto di sensibilizzazione
– conclude Nicastro – sarà l’occasione per
avviare le collaborazioni delle associazioni
di settore che avranno come obiettivo quello di incontrare gli agricoltori per condividere con loro la tutela delle piante monumentali nell’ottica di uno sviluppo del sistema
Puglia: sono a disposizione 48mila euro per
seminari, convegni e workshop da utilizzare per educare chi ha la fortuna di avere
una ricchezza infinita e inestimabile tra le
mani”.
Redazione Cia Puglia
Ginosa innevata dalle recenti nevicate. foto di Michele Anna Gregucci
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attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
rubrica a cura di Giovanni Matera
Coltivare le potenzialità dei propri collaboratori
Tratta le persone come sono ed esse lo resteranno.
Trattale come dovrebbero essere ed esse lo diventeranno.
Nel corso delle mie ricerche ho riscontrato che alcuni imprenditori sono più bravi
di altri nel far crescere le risorse umane
loro affidate. Nella maggior parte dei
casi, questi imprenditori ottengono un
considerevole miglioramento dei collaboratori che gestiscono; e non solo: sono
in grado di rendere produttive persone di
livello medio basso e anche di coltivare
in altre i talenti necessari perché possano
ambire a posizioni manageriali.
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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RICERCA & FORMAZIONE
Imprenditori che agiscono in tale maniera sono leader con caratteristiche speciali.
Vediamo allora quali sono queste caratteristiche.
Predisposizione all’ascolto
Sono interessati alle idee e ai suggerimenti dei loro collaboratori, sia che si tratti di
lavoro sia di vita privata. Non diffondono
notizie negative su di loro, ma solo buone
informazioni.
Controllo emotivo e disponibilità al dialogo
Essi non cercano di guadagnarsi l’appoggio dei propri uomini con critiche o minacce, al contrario profondono il proprio
impegno nel rendere l’ambiente lavorativo il più disteso e condiviso possibile.
Affrontano eventuali mancanze dei loro
collaboratori con ferma pacatezza, ragionando con loro sul come evitare il ripetersi
di tali errori e spiegando i numerosi vantaggi che potrebbero conseguire se dovessero migliorare le proprie prestazioni.
Lavorano sui lati positivi
Tra le speciali caratteristiche di questo tipo
d’imprenditore vi è quella di lavorare sui
lati positivi dei propri collaboratori e non
su quelli negativi (come in genere usa fare la maggior parte degli imprenditori), in
maniera tale da ottenere un aumento delle
loro positività, proporzionato a una diretta
diminuzione delle negatività.
Incoraggiano e spronano al miglioramen-
attualità
to i loro collaboratori
Esempio: “Francesco, ho notato che stai
facendo un grande lavoro sulla clientela.
Dalle statistiche vedo che visiti regolarmente tutti i tuoi clienti. Inoltre, molti di loro
sono talmente contenti di te, che non ti cambierebbero con nessun venditore al mondo.
Ho anche appreso che i tempi di pagamento dei tuoi clienti sono migliori della media
aziendale. Complimenti! Ora, Francesco,
conosci bene le varie opportunità di cui potresti beneficiare, acquisendo nuovi clienti.
Giacché sei così bravo nel rapportarti
con loro, se migliorassi anche di poco le tue
attività in quest’area, potresti davvero ottenere grandi risultati…”
Bene, immagino sia superfluo aggiungere che, questo genere di imprenditore,
sarebbe l’ideale per ogni azienda e per ogni
persona che vi lavori al suo interno.
Da ultimo, credo (e spero) di non essere il
primo a sostenere che le nostre aspettative
aziendali influenzino notevolmente i nostri
collaboratori. Sicché, quello che da loro ci
aspettiamo, determinerà il nostro atteggiamento nei loro confronti. Però, attenzione,
perché i collaboratori (come ogni essere
umano) agiscono come specchi, riflettendoci lo stesso tipo di atteggiamento da noi
adottato: se positivo, ne gioveremo; se negativo, ne soffriremo.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.materarredamenti.it
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La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
attualità
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attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone76
‘U SÉRPE A DÓ CAPE
Uno dei tanti personaggi spassosi di Ginosa
era certamente il custode del cimitero che
noi chiamavamo ‘u pròca-muórte. Durante il
giorno Pasquale non poteva ovviamente
parlare con i suoi clienti e quindi si sfogava
la sera al bar con gli amici.
Una sera, bevendo birra, raccontò di aver
visto un serpente a due teste; potete immaginare la curiosità che suscitò negli avventori. Man mano che le bottiglie vuote aumentavano e la discussione procedeva, le dimensioni del serpente aumentavano, tanto
che verso la fine arrivò a dire che avesse
addirittura più di due teste
Una sera, fingendo di aver incontrato per
puro caso un grosso proprietario terriero,
nel salutarlo gli raccontò di averne sognato
il padre, deceduto, il quale si lamentava di
patire molto freddo.
Don... ringraziò Pasquale e salutandolo proseguì il suo cammino. Al mattino chiamò i
suoi salariati e ordinò loro di caricare un carro di legna e di portarlo a casa di Pasquale.
Poco prima che la legna finisse quest’ultimo
ripeté l’espediente con un fratello del signorotto, il quale al mattino dopo fece mandare
altra legna.
Quando anche il secondo carico stava per
giungere alla fine, Pasquale si rifece avanti
con il più piccolo dei fratelli ma questa volta
gli andò male perché quest’ultimo nel salutarlo e ringraziarlo gli disse che se gli fosse
capitato di rivedere il padre in sogno gli
avrebbe dovuto dire che se aveva freddo
egli sapeva dove la famiglia conservava la
legna e quindi poteva andare a prendersela
da solo.
LA MANOVRA FINANZIARIA DAL PUNTO
DI VISTA SPIRITUALE
Ci hanno detto che l’Italia era sull’orlo del
precipizio e quindi fosse doveroso fare qualcosa per salvare l’economia del Paese. I
professori hanno immediatamente identificato i responsabili di tale disastro economico nei lavoratori, nei pensionati e nell’articolo 18 ed hanno dunque preso provvedimenti drastici.
Gli Indignados che sognano un modo diverso di fare economia, chiedono più equità
nella distribuzione delle ricchezze; non protestano infatti davanti alla Casa Bianca
bensì a Wall Street.
Non volendo commentare il valore politico
della finanziaria cercherò di affrontare l’argomento dal punto di vista spirituale.
La mia generazione per colpa di un film di
Elio Petri era convinta erroneamente che la
classe operaia andasse tutta in paradiso,
ma un amico che vanta conoscenze molto
ma molto in alto mi spiegava che così non
era, e asseriva che il metro di giudizio per le
ammissioni in paradiso era diverso.
In effetti secondo il mio metodo i politici andrebbero tutti all’inferno, ma l’amico mi diceva che sarà pur esistito qualche parlamentare che abbia preso le distanze dai
socialisti... Non si può fare di tutta l’erba un
fascio.
Al contrario, continuava, non tutti gli operai
erano onesti, portandomi l’esempio du trappetàle che dopo la cresscetùde de l’uògghie non si sapeva se consegnasse tutto al
cliente o una parte le frecàve jidde.
Il mio interlocutore era convinto che uno dei
parametri che alza di parecchio il punteggio
è la sofferenza patita dall’uomo sulla terra.
Ecco perché grazie a questa manovra finanziaria guadagneremo tutti la vita eterna.
LA PUBBLICITÀ
Durante gli anni dell’adolescenza conoscemmo la pubblicità in televisione tramite
“carosello”.
Solo più tardi abbiamo imparato che essa
era l’anima del commercio e per questo veniamo bombardati dalla mattina alla sera
tanto che non sappiamo se il prezzo del
prodotto è dovuto principalmente ai costi
di produzione o a quelli pubblicitari.
Personalmente le réclame mi lasciano indifferente ad eccezione di quella della
spugna Spontex. La stessa mi da un fastidio tremendo: quando il riccio sale sulla
spugnetta, lo sfregamento mé fasce arrefezzelà le carne. I movimenti del riccio li
trovo volgari in quanto simulano un rapporto sessuale peccaminoso.
Credo che se quella pubblicità l’avesse
fatta un nostro concittadino sarebbe stata
meno volgare e più immediata; egli per valorizzare la spugna avrebbe detto semplicemente: ràsche còme nù rìzze.
LE LACRIME DEL MINISTRO
Se avessimo chiesto ad un nostro nonno
di esprimere un giudizio sul ministro Fornero sicuramente non si sarebbe dilungato nella descrizione dettagliata del suo
curriculum ma avrebbe detto semplicemente: è na fémmene ca chìange e fòtte.
PASSANO GLI ANNI E CAMBIANO LE
ASPETTATIVE
Nel 1962 Paolo Pietrangeli scrisse una
canzone che divenne la “colonna sonora”
del ‘68. Questa parlava dei contenuti della
conversazione di due nobildonne. Il testo,
tra le altre cose, diceva che una delle due
donne si lamentava affermando che non
c’era più moralità perché anche l’operaio
voleva il figlio dottore.
Oggi invece l’operaio chiede di non essere
del tutto schiavizzato e possibilmente conservare il posto di lavoro.
Il ritornello di quella canzone invitava inoltre a scendere in piazza prendendo la falce e portare il martello. Oggi quelli che
protestano hanno cambiato gli arnesi di
lotta: non più la falce e il martello ma o furcòne.
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argomenti
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
“Si nasce tondi e si muore quadri”
Caro Direttore,
della serie “si nasce tondi e a Ginosa si
muore quadrati” voglio raccontarvi cosa
succedeva in questo paese alcuni anni or
sono e spero mai più. Nel mio lungo girovagare fra gli archivi e i Comuni, nonche’
cimiteri della Puglia per fare un lavoro che
non mi paga nessuno, oltre a scoprire un
mare di notizie, di storie intrise di lacrime
e fame e di gente alla ricerca della sistemazione per sé e la sua famiglia, scopro
alcune curiose verità che sono più o meno
comuni in tanti comuni ma a Ginosa, incuriosisce ancor di più. Intorno al 1880 arrivò a Ginosa la famiglia di Pavone Palmo
Vincenzo fu Palmantonio nato e sposato
a Gioia del Colle di mestiere giumentaro
e bovalano (allevatore di equini e bovini).
La sua prole contava già 5 figli e a Ginosa
ebbe modo di aumentarne il numero.
Contemporaneamente le prime tre figlie
ebbero a sposarsi con altrettanti figli di allevatori ed emigranti a Ginosa. La registrazione degli atti di matrimonio e di nascita
di questa allegra e numerosa famiglia gioiese cambia di volta in volta, cioè in alcuni
casi essi si chiamano Pavone altre volte
si chiamano Pagone. Il matrimonio del mio
bisnonno Palmantonio e di suo fratello
Leonardantonio avvenuto due mesi dopo
è registrato col cognome Pavone ed anche
la nascita dei loro primi figli sono registrati
col cognome Pavone, mentre come in un
gioco di prestigio tutto diventa Pagone col
secolo ‘900. Tutti gli atti di stato civile riguardanti questa famiglia, diventata poi
numerosissima, ha visto col passare degli anni l’affermarsi dell’uso del cognome
Pagone, come per dire “questo è se vi
piace”, senonche’ in alcuni casi riaffiorava
l’antico stemma del casato, quasi a far venire lo strabismo anche ai cecati; pensate
che il mio bisnonno nasce Pavone, si sposa Pavone e muore Pagone(o forse non
è mai morto), mia nonna nasce Pagone,
si sposa Pagone e muore Pagone e 40
giorni dopo muore la sorella col cognome
Pavone(che siano figlie di due papa’ diversi!). Prima di combattere contro i mulini a
vento, ed è il caso di dirlo, ho fatto una lunghissima ricerca genealogica che penso
nessuno mai farebbe, e ho ricostruito tutto
l’organigramma dei Pavone sin dal 1650
ripercorrendo gli spostamenti di alcuni rami dai comuni di origine, Noci e Gioia (per
quello che ci interessa) verso Massafra,
Castellaneta e Ginosa. Dei Pagone nemmeno l’ombra e non perche’ effettivamente
non esistano, anzi e’ un cognome comune
a Barletta, Trani, Capurso e Valenzano.
Ma i Pavone ed i Pavone divenuti Pagone
non sono di quei paesi ma di questi. La
stirpe dei Palmantonio e’ una lunghissima
stirpe che s’era gia’ divisa nei primi del
1700 formando una famiglia a Massafra
che fu così numerosa e prolifica che colonizzo’ da lì a poco Taranto e Castellaneta,
mentre giungevano sporadiche famiglie
da Gioia. Verso il primo quarto del secolo
XIX la famiglia di Francesco Pavone andò
ad abitare a Ginosa presso la casa di don
VITO DI CANIO un parroco che prese al
servizio come perpetua la moglie di questi,
Maria Nica. Più tardi arrivò mest’Alessandro Pavone di Gioia, calzolaio che fondò in
questo comune la sua famiglia. Infine arrivarono loro, i cavalieri dal doppio volto o
doppio nome o chissà cosa di più! Senza
voler polemizzare con gli attuali impiegati
dell’ufficio anagrafe che lavorano col materiale di cui dispongono, ma non mi sembra
il caso di scaricare la colpa di questo imbroglio alla “mammara” , la quale non sposa e non dà l’estrema unzione e nemmeno
era lei che scriveva sul brogliaccio; forse
qualche volta si recava lei al municipio, se
il padre era fuori paese o impossibilitato o
ammalato o addirittura morto. Gli ufficiali
d’anagrafe non erano centinaia ma uno o
al massimo due (la calligrafia fa desumere
che l’alternanza c’era in quegli anni), e se
il matrimonio di Palmantonio l’ho registrato
io e so che si chiama Pavone perché quando registro la nascita di sua figlia Antonia
la chiamo Pagone? E sempre colpa della
mammara o il Centro di Igiene Mentale
doveva essere stato creato più di 100 anni
fa? “Carta canta” dice un detto e grazie a
qualcuno che amava la storia, la conservazione dei documenti ora possiamo confutare certi errori. Sapete quanti cognomi
di gente forestiera trasferiti a Ginosa fin dal
1600 hanno subito col tempo cambiamenti, anche drastici? È il caso dei Giannico di
Altamura arrivati nel nostro misero paese
ad inizio 1700 il cui capofamiglia, Ludovico,
di professione molinaro, trasferì la sua famiglia perché “qualcuno” lo volle qui. Con
l’istituzione dello Stato Civile con Real decreto del 29 ottobre 1808, norma del Libro
1° Titolo 2 del Codice Napoleonico il cognome Giannico diveniva Giannini con le
stesse persone a rappresentare le famiglie,
il classico miracolo di S.Gennaro! Stessa
sorte capitò al cognome Colachicco divenuto durante la metà del1800 Colacicco. E non
finisce qui! Crichigno divenne molto spesso
Chirichigno come a volerlo ingentilire perché qualcuno divenne proprietario e voleva
differenziarsi dal parente più sfortunato. Il
cognome turese Marchione se pur all’inizio
fu ben trascritto seguì la sorte del cognome
Marchionna di Massafra, anch’esso proveniente da Turi(BA), che a famiglie, tutte discendenti di Savino e Stefano emigrarono
per Palagianello e Ginosa.
Ora volete ridere?
Vincenzo Curione di Gioia figlio di Pietro
e Maturo Antonia (trisavola di mia nonna
Pagone), deceduta qualche anno prima a
Gioia, e lo stesso padre Pietro emigrarono
a Ginosa, ma mentre Vincenzo si sposava
col cognome suo, il padre, sposatosi per
la terza volta con Angela Murano,vedova,
di Montescaglioso, si sposava con un altro
cognome(che non dico quale); eppure erano passate solo alcune settimane e i documenti che accompagnavano l’atto di matrimonio erano gli stessi, da me personalmente visti e fotografati. Il cognome Mancini era
comune in molti paesi eppure c’era dove si
scriveva con la O finale e dove con la I finale; il guaio nasce se lo Stato deve darti
un tuo diritto. Per una vocale si può anche
negare la pensione dopo una vita di lavoro e
questo, cari amici, per colpa di un impiegato
“distratto” o ….(l’aggettivo trovatelo voi). Il
cognome Ferente a volte è divenuto Firente
o Firenze (manca solo la targa). Il cognome Vitella dopo il 1809 divenne Bitella e
alcune volte lo confondevano col fresco cognome arrivato da Laterza ma di provenienza di Santeramo, il famoso Bitetti; Filippo
Vizziello di Matera di mestiere vaticale sposato con Anna Plasmato o Blasmato si vide
sostituire la O finale con la I attuale, a meno
di prossimi cambiamenti. Il cognome Gallo
così denominato nell’antichità divenne
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
Galli, “crescete e moltiplicatevi! ”Gli esempi sarebbero tantissimi e le
cause sono spesso dovute a trascrizioni fatte leggendo documenti
già erroneamente scritti da chi usava le zampe di gallina al posto
del pennino; oppure perché facilmente chi si registrava pronunciava
male il suo stesso nome ed il c…. dello scrivente riportava tale e
quale (capita ancora oggi sentire certi errori, anche ad illustri politici
ginosini); ma anche per eccessiva leggerezza di chi non dava molta
importanza al lavoro che svolgeva; magari si cambiava il cognome al
forestiero perché nel paese ce n’erano di altri con un cognome simile;
peggio ancora quando un cognome diventava un altro (da Ammaturo
ad Amatulli). Fare il lavoro di genealogista, se mi permettete questa
definizione, è un lavoro che richiede una grandissima memoria. Il
lavoro diviene difficile quando chi scriveva scarabocchiava; chi scriveva era già un miracolo che sapesse mettere due lettere insieme figuriamoci riuscire a capire quello che aveva scritto. Resta comunque
un lavoro affascinante e pieno di misteri che è straordinariamente
bello quando riesci a venirne a capo malgrado anche l’ignoranza di
tanta gente che è più esperta nel ricordare e districarsi fra i nomi dei
calciatori del Vattelappesca che fra quello dei suoi stessi figli. ……
e poi sapete che vi dico? Che non me ne frega un accidenti di chi
mi dà del “testa fresca”, io sono contento di vivere nella verità, informandomi e scoprendo, gli altri vivessero nell’ignoranza, saranno più
felici……
Anche il mio cognome ha una sua storia, ma ve la racconterò un’altra
volta.
Di Canio Domenico
Il piacere di
leggere
un libro
Rubrica di
Viola Lavermicocca
L’ALLIEVA
Noi e il Fisco
Deregulation Approvata
Approvato dal governo il decreto legge sulla semplificazione che
investe vari settori della pubblica amministrazione.
Certificati
I cittadini avranno tempi più rapidi nella trascrizione degli atti di
stato civile. Le cancellazioni e le iscrizioni nelle liste elettorali ed i
cambi di residenza saranno eseguiti in tempo reale. Il tutto con il
perfezionamento dei servizi telematici, che riguarderanno anche
le comunicazioni tra Comuni, Questure ed altri organi della pubblica amministrazione.
Inerzia della amministrazione
Per ogni procedimento della pubblica amministrazione dovrà essere stabilito un termine per la conclusione dello stesso. Decorso tale termine il soggetto interessato potrà rivolgersi ad un dirigente appositamente individuato tra le figure apicali affinché
provveda alla cancellazione entro un termine pari alla metà di
quello previsto originariamente.
La nomina di tale organo avverrà entro il 30 gennaio di ogni anno.
Saranno applicate inoltre sanzioni disciplinari e/o contabili a carico di chi avrà determinato il ritardo della procedura.
Panificazione
Cadono i vincoli delle chiusure domenicali e festive per la produzione e la vendita di pane. Panificazione no stop quindi, dopo decenni di controversie sulla materia che hanno interessato gli operatori del settore. La deregulation della produzione e vendita del
pane era iniziata nel 1998, proseguita nel 1999 e nel 2006 con la
liberalizzazione delle licenze della legge Bersani.
Ispezioni in azienda
Per la pubblica amministrazione scatta l’obbligo di pubblicare,
nelle proprie pagine istituzionali e sul sito www.impresainungiorno.gov.it tutti i controlli a cui sono soggette le imprese, in rapporto
alla dimensione ed al settore di attività. Per ogni controllo devono essere obbligatoriamente segnalati criteri e modalità di svolgimento dei controlli.
Dott. Mario D’Alconzo
Campagna di sensiblizzazzione per il rispetto dei
diritti dei portatori di handicap
di Alessia Gazzola
Caso classico in cui dopo aver tanto studiato ci si trova a dover
mettere in pratica tutto quanto si è appreso e l’impatto non è proprio
vincente.
Alice Allevi è una giovane e appassionata specializzanda in
medicina legale. L’ambiente in cui lavora non è molto accogliente e
i colleghi non sono proprio cordiali; nonostante tutto, l’amore per il
suo lavoro, l’affetto della sua coinquilina Yukino e la stima (ma forse
anche qualcos’altro) che la lega al suo capo Claudio, non le fanno
perdere mai la calma e la serenità. Tutto questo bell’equilibrio viene
brutalmente spezzato il giorno in cui durante un sopralluogo sulla
scena di un delitto Alice scopre che la povera ragazza riversa in un
lago di sangue lei la conosceva.
33
se vuoi prendere il
mio posto
prenditi anche il
mio
handicap
34
riceviamo e pubblichiamo
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
2° CORSO DI
Lospinuso : “L’autoALFABETIZZAZIONE PER
candidatura di Emiliano:
una cattiva idea per tutti”. L’APPRENDIMENTO DELLA
LINGUA ITALIANA PER
L’INTEGRAZIONE DEGLI
IMMIGRATI
Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso le
seguenti note:
“L’auto-candidatura del Sindaco di Bari Emiliano alla guida della
Regione, per di più all’insegna di un indigeribile minestrone che
dovrebbe andare dall’estrema sinistra alla destra senza perdere il
rapporto “organico” con il PD, non è una buona idea né per i Baresi
né per i Pugliesi tutti.
Non lo è per i Baresi, il cui Sindaco è ininterrottamente distratto
da una perpetua campagna elettorale, mentre chiunque frequenti
Bari s’avvede che i suoi problemi sono sempre tali e quali, tant’è
che il nostro Capoluogo regionale- ad onta dell’indubbia mediaticità
del suo Primo Cittadino- occupa un modestissimo 88.o posto nelle
graduatorie nazionali sulla qualità della vita.
Non lo è per i Pugliesi tutti, perché configura una Regione perfino
ancor più “bari-centrica” di quella di Vendola, con prevedibili, infauste
conseguenze per le aree più periferiche ma proprio per questo più
abbisognevoli di investimenti che ne attenuino gli svantaggi.
A ciò si aggiunga che dopo l’indigestione di poesie fini a sé stessi
che continua a propinarci il Governatore in carica, sarebbe il caso
di cambiare registro, magari attingendo a quella categoria della
“sobrietà” recentemente in gran voga a livello nazionale. E che non
è certamente il forte del perpetuamente tonitruante e politicamente
ondivago, con la sola coerenza della sua infinita ambizione, Michele
Emiliano.”
“E’ assolutamente sconcertante, ed ennesimo sintomo di una
inquietante deriva in cui si sta perdendo questa fase forse
terminale del devastante governo di sinistra in Puglia, quel che è
accaduto in III Commissione, con il Presidente che ha apostrofato
sprezzantemente Rocco Palese per avere questi osato chiedere
che una legge regionale fosse dotata del prescritto referto della
Ragioneria, ossia di un elemento costitutivo irrinunciabile. Ancor più
grave l’episodio ove si consideri l’evidente colpo di mano tentato
dalla maggioranza, in assenza di inserimento del punto in questione
–il trasferimento della sede ASL BAT da Andria a Barletta- all’ordine
del giorno della seduta.
La richiesta di dimissioni del Presidente Marino formulata dai
Colleghi che hanno assistito a questa brutta vicenda era il minimo
che si possa fare per confermare princìpi elementari di correttezza
delle procedure legislative e di rispetto delle prerogative e delle
persone dei Consiglieri.
Non può essere consentito ad una maggioranza allo sbando di
calpestare anche le regole basilari della correttezza amministrativa
e legislativa nonché della convivenza politica e del rispetto umano.
Questa storia non può finire a tarallucci e vino.”
Per la Segreteria- Tommaso Francavilla
Anche quest’anno, lunedì
23 gennaio, grazie al successo dell’anno precedente, è ricominciato il “Corso
di alfabetizzazione di lingua italiana” rivolto a tutti
gli stranieri che vivono sul
nostro territorio.
Il corso è stato proposto
dall’associazione “Cittadinanzattiva”, movimento
che promuove e tutela i
diritti dei cittadini italiani e non, e dalla “Caritas” della parrocchia
Cuore Immacolato, che ha lo scopo di aiutare i bisognosi con
la Carità Cristiana. Queste due associazioni, di filosofie sicuramente diverse fra loro, sono promotori di questa iniziativa che
ha come obiettivi fondamentali l’integrazione degli stranieri, e la
promozione e l’applicazione di leggi che li tutelano.
Anche Ginosa ogni anno accoglie numerosi immigrati che lavorano soprattutto nelle nostre campagne e si prendono cura dei nostri anziani cercando, così, di conquistare nel nostro territorio un
ruolo sociale. Grazie a questa iniziativa si cerca di venire incontro
a queste esigenze insieme alle altre agenzie sociali del territorio.
Altri obiettivi che il corso si prefigge di raggiungere sono quelli di
far conoscere la nostra Costituzione, per poter quindi rispettare
le leggi e le regole della nostra Repubblica, e il territorio in cui
viviamo.
I volontari sono docenti in pensione e non, accompagnati da altre
professionalità ed esperti anche giovani, insieme a semplici volontari delle due associazioni che, seguendo un programma con
obiettivi ben precisi, intendono dare a queste persone la possibilità di conoscere la nostra lingua, parlarla, scriverla, conoscere i
servizi presenti nel territorio, tutte le agenzie d’informazione e diritti che accompagnano ogni cittadino comune insieme ai doveri.
Gli incontri si svolgono ogni Lunedi nei locali della Parrocchia
Cuore Immacolato, dalle 17.00 alle 20.00, con la possibilità di
inserire un secondo appuntamento settimanale.
Gli iscritti sono davvero tanti e noi siamo tanto contenti di questa
adesione.
Angela Melchiorre - Mariolina Sangiorgio - Giacomo Vizzielli
Continuano i successi
per l’asd centro
kick boxing Gentile
Ancora un successo ginosino alle gare di qualificazione per i campionati
italiani di kick boxing. Il
29 gennaio 2012 presso
il palazzetto dello sport
PalaAndria si e svolta
la Tappa di Andria della
WTKA maratona marziale italiana valevole per
la qualificazione ai campionati Italiani. Vittorio
Gentile di anni 13 nella
cat. - 47 kg cinture nere nel settore kick light
conquista il primo posto
assoluto conquistando la
medaglia d’oro. Con questo piazzamento si è qualificato ai campionati italiani che si disputeranno
a Rimini il 12 e 13 maggio
2012.
Un ringraziamento va
al maestro Francesco
Gentile 6 dan di kick boxing, coordinatore tecnico provinciale settore
kick boxing CSEN comitato provinciale Taranto,
e istruttore di krav maga
(TDKM) la sua esperienza e le sue indubbie
capacità tecniche e proessionali fanno sì che da
35 anni riesce con il suo
insegnamento a far salire
sempre sul podio i suoi
atleti.
(Nella foto Vittorio
Gentile, dopo la premiazione, insieme a Jawed
El Byari del Marocco con
due titoli italiani, un titolo
europeo e un titolo mondiale K-1 professionisti
con 136 match)
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
35
Comunicato Stampa
CONSORZIO DI BONIFICA
STORNARA E TARA
La Cia Confederazione Italiana Agricoltori e la Coldiretti di
Taranto esprimono insoddisfazione e preoccupazione, in merito al
manifesto del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, che invita gli
utenti a pagare la seconda rata irrigazione 2010 entro e non oltre il
29 febbraio 2012.
In maniera responsabile la Cia e la Coldiretti, sin dalla scorsa
primavera, hanno invitato gli utenti del Consorzio di Bonifica a
pagare soltanto la prima rata relativa al consumo irriguo 2010, pari a
circa euro 485.00 per ettaro prenotato; tale decisione è scaturita da
un accordo con l’assessore regiuonale Dario Stefàno che, in attesa
dell’approvazione della legge sui consorzi di bonifica, sospendeva
tutte le procedure fino al 31 gennaio 2012.
Oggi il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara sta chiedendo agli
utenti di pagare soltanto la seconda rata del 2010, la terza rata
viene annullata, così come ha annullato la cartella esattoriale
relativa al 2005.
La Cia e la Coldiretti, nel ritenere non esaustiva la comunicazione,
in quanto non si conosce la scelta relativa ai conguagli 2006/2009
e ritenendo non opportuno, in un momento di grave crisi finanziaria
ed economica del settore, emettere cartelle di pagamento onerose
e così perentorie, invitano il commissario del Consorzio di Bonifica
Stornara e Tara dott. Giuseppantonio Stanco, e soprattutto la
Regione Puglia, a convocare un tavolo di discussione che affronti
non solo la questione contingente delle cartelle esattoriali ma
soprattutto una definitiva riorganizzazione funzionale del Consorzio
di Bonifica, ente fondamentale per il settore e per la tutela del
territorio jonico.
Per questo motivo le organizzazioni degli agricoltori chiedono
la ripresa del tavolo di discussione sul Consorzio di Bonifica,
consapevoli della necessità di procedere alla definizione del
passato e alle scelte programmatiche per il futuro; pertanto invitano
l’assessore Dario Stefàno, come al solito sensibile e disponibile,
a riaprire il tavolo delle trattative; in un momento così difficile per
l’agricoltura e per tutta l’economia, le Organizzazioni si richiamano
al senso di responsabilità di tutte le componenti con la manifesta
volontà di evitare comportamenti demagogici.
Florido e Stefano hanno incontrato Mario Torsello,
capo di gabinetto del ministro Passera
Risanamento e sviluppo, si
procede a passo spedito verso
l’istituzione del Tavolo di
confronto per l’area ionica
Questa mattina il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e il presidente
della Provincia di Taranto, Gianni Florido, hanno incontrato a Roma
Mario Torsello, capo di gabinetto del dicastero dello Sviluppo
economico di cui è titolare il ministro Corrado Passera.
I due massimi rappresentanti degli enti locali tarantini hanno
manifestato al dottor Torsello la necessità che venga istituito
un Tavolo di confronto sui temi del risanamento ambientale e
dello sviluppo dell’area ionica. Tale organismo dovrà essere
coordinato dal ministero dello Sviluppo economico e allargato alla
partecipazione dei ministeri della Difesa e dell’Ambiente. Mario
Torsello, al quale è stato consegnato il documento elaborato dalla
Consulta per lo Sviluppo, ha condiviso l’impostazione metodologica
e le finalità della proposta illustrata da sindaco e presidente della
Provincia di Taranto.
Domani mattina, Florido e Stefano formalizzeranno quindi al
ministro Passera la richiesta di istituzione del Tavolo di confronto
per l’area ionica. Questa istanza è infatti propedeutica all’attivazione
delle procedure per l’istituzione nel più breve tempo possibile dello
stesso Tavolo di confronto.
36
personaggi
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
I Maestri del lavoro ginosino
Nicola Sannelli
Rubrica a cura di Adele e Stefano Giove
ricevendo molte
proposte per formare una società. Quest’ultima
ragione mi portò a fargli un
discorso e gli
dissi:
“Perché
devi
formare
una società con
un
estraneo,
perché non fai
una società con
me?” e aggiunsi:
“Un po’ leggerò,
un po’ apprenderò da te e diventerò anch›io elettrauto.” Michele
Io ho vissuto la mia infanzia sul rione
Popolicchio di Ginosa e uno dei tragitti
obbligati che quotidianamente dovevo
percorrere era quello che conduceva
per via G. Da Procida. In quella strada
abitava la famiglia Sannelli, e, oggi, il
mio “viaggio” nel mondo dei Maestri
del lavoro ginosino mi porta a intervistare Nicola Sannelli, che abitava in
via Da Procida e che conosco fin da
bambino. Questa intervista, pertanto,
diventa anche un modo per ricordare
la mia infanzia. Ma, ricordi personali a
parte, seguiamo il racconto che Nicola
ci fa della sua vita e del suo lavoro.
I fratelli Sannelli (Nicola e Michele)
aprirono una piccola officina di
elettrauto in via Roma… adesso…
Nicola, raccontaci di te e del tuo lavoro.
«Sono nato a Ginosa il 14 luglio 1940. Finii
il servizio militare nel mese di ottobre del
1960 e il 29 novembre del 1960 aprimmo
la piccola officina, come ricordavi, io e mio
fratello Michele. Aprimmo questa officina
perché mio fratello era preparato nel mestiere di elettrauto, aveva iniziato questo lavoro all›età di 12 anni, io invece, ero andato
a bottega dal macellaio. La molla che fece
scattare in me la voglia di intraprendere il
percorso lavorativo dell›elettrauto fu proprio
l’avere un fratello che all’età di 15 anni era
uno dei ragazzi più preparati in quel settore
fu molto contento di questa mia proposta e
mi rispose che appena mi fossi congedato
avremmo aperto l›officina. E così fu.
Il 29 novembre, appena un mese dopo il
mio congedo dal servizio militare, aprimmo
una piccolissima officina in via Roma, un locale di 30 metri quadri in cui una macchina
ci entrava a stento. Avevamo un bancone
di legno realizzato da noi e una rastrelliera
di legno per mettere gli utensili. Il fatto che
Michele era considerato molto bravo nell’attività, ci permise di avere, fin da subito, una
notevole affluenza di clienti. Proprio questa
mole di lavoro ci costrinse ad acquistare un
banco elettrico e fummo costretti a chiedere un prestito di 430 mila lire, era difficile
avere un prestito di tale portata, pagammo
una rata di 30mila lire al mese…
Intanto, in quel periodo, l›amico Orlando
Galatola, mi sollecitava a riprendere gli
studi che avevo interrotto. Allora pensai
che forse, con un po’ di buona volontà sarei riuscito a svolgere l’attività di elettrauto
e a continuare gli studi. Ripresi a studiare
frequentando l’Istituto Agrario di Massafra,
e conseguii il diploma di Perito Agrario.
Ricordo che il mio impegno, in quel periodo, fu davvero notevole. La mattina andavo
a scuola, il pomeriggio fino a sera tardi in
officina e la notte studiavo e per non correre il rischio di addormentarmi, rimanevo in
officina a studiare perché il freddo mi teneva sveglio. Tante notti, il signor Leonardo
Barbaro del servizio di vigilanza, vedendo
la luce accesa nell’officina, alzava la saracinesca con la pistola in pungo nel timore
che ci fossero dei ladri. Insomma un periodo particolare che ricordo ancora con tanta
soddisfazione!
Contestualmente mio fratello Michele aveva raggiunto l’età per il servizio militare e
dovette partire, la responsabilità dell’officina ricadde solo sulle mie spalle, devo dire che lui non immaginava che
io, pur non avendo tanta esperienza,
sarei stato capace di mandare avanti
l’officina in maniera adeguata. Io non
solo dimostrai di essere all’altezza
del compito ma, avendo avuto sempre la mania di avere a disposizione i
ricambi per rispondere con immediatezza alle richieste dei clienti, feci sì
che la buona “nomea” dell’officina diventasse ancora più positiva e i clienti
aumentassero.
Dopo qualche anno ci trasferimmo
(sempre in via Roma) nei locali che,
attualmente, sono adibiti a macelleria.
Anche lì non è mai mancato il lavoro
e siamo cresciuti ulteriormente come
azienda.
Voglio sottolineare che, sia io sia
Michele, abbiamo sempre avuto l’idea che
per andare avanti bisognava ampliare il
campo d’azione e fu così che decidemmo
di riparare anche le pompe d’iniezione dei
motori diesel, dal momento che, a Ginosa,
non lo faceva nessuno. Quindi, comprammo un banco di prova che costò parecchio,
facemmo venire un pompista da Lecce, in
quanto noi non eravamo esperti della materia, successivamente entrambi seguimmo
dei corsi di specializzazione. Questa nuova
attività fece incrementare il nostro lavoro di
parecchio.
personaggi
Ovviamente all’aumento di lavoro seguiva
la necessità di avere dei locali adeguati e
si cominciò a pensare alla realizzazione di
una officina “come si deve”. Bisogna tenere
conto che all’epoca, in noi s’era fatta strada
anche un’altra idea: quella di costruire batterie di avviamento per auto.
Avviammo, così, l’officina di via Matteotti,
nel 1975. Una officina all’avanguardia per
l’epoca e anche l’esperienza della costruzione di batterie di avviamento per auto
andò avanti con ottimi risultati e un notevole apprezzamento da parte della nostra
clientela. Nel frattempo mi ero diplomato e
in tanti mi sollecitavano a scegliere di entrare nel mondo della scuola. Devo essere
sincero, io mi ero affezionato all’officina,
la immaginavo grande e questa idea non
mi permetteva di lasciare quest’attività.
Confesso che mi sarebbe piaciuto insegnare, ma dovevo scegliere tra l’officina
e la scuola e scelsi l’officina. L’amore per
quest’attività mi è costato tanto, io ho fatto
anche 14-15 ore di lavoro al giorno!
Poi, il 14 gennaio del 1987, successe quello che non t’aspetti. Michele muore all’improvviso e tutto il peso dell’officina ricade
su di me, anche se continuava il rapporto
di società con la famiglia di mio fratello. La
società andò avanti ancore per tre anni, io
aspettavo che mio nipote Gerardo, il figlio
di Michele, finisse il militare e gli obblighi
scolastici per lavorare allo stesso modo di
prima. Gerardo dimostrò di avere altri interessi e altre inclinazioni professionali, a lui
piacevano le moto. A quel punto si decise di
dividere l’officina e le attività. Questo comportò il fatto che, ancora una volta, l’officina
diventasse piccola…»
Nicola, partite, tu Michele, con una
piccola officina a via Roma, vi spostate sempre a via Roma in un locale più
grande, poi l’officina di via Matteotti,
avviate l’attività di pompisti e la costruzione di batterie di avviamento per
auto… la morte di Michele, tre anni dopo, chiude l’esperienza della società e
il locale adibito a officina si divide… si
ricomincia a pensare a una officina più
grande… Però, oltre l’officina c’è anche un
aspetto che riguarda la tua vita privata, la
tua famiglia.
«Io mi sposai nel 1970 con Carmela
Palmitesta, dal nostro matrimonio sono
nati tre figli, Brunella, Giuliana e Gerardo.
Comunque vorrei dire che, oltre a lavorare
in officina, io ho sempre avuto una passione per l’agricoltura e ho avuto la possibilità
di dare sfogo a questo mio interesse e ho
fatto anche l’agricoltore. Possiedo 7 ettari
di terreno che ho coltivato prevalentemente
a uva da tavola. Questo, ovviamente, mi ha
costretto a lavorare e a barcamenarmi tra
due attività entrambe impegnative. Ai miei
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
figli ho sempre detto una cosa: la nostra ricchezza e› il lavoro, se lavoriamo, la sera,
siamo sicuri di aver portato il pane a casa.
Mi devo ritenere fortunato perché ho dei figli meravigliosi, sono orgogliosamente fiero
per le loro capacità, la loro serietà, il loro
impegno e le soddisfazioni che hanno regalato a me e mia moglie. Brunella ha studiato
e si è sposata , adesso lavora in officina come responsabile degli aspetti amministrativi, Giuliana è insegnante di educazione fisica e ha una palestra, Gerardo è un perito
elettronico e di fatto è quello che conduce
l’officina attualmente. Sono anche nonno di
5 nipotini. Brunella ha due figli : Michele e
Giannicola; Giuliana due bambine: Giorgia
e Fabiana; Gerardo una figlia: Alessia.
Vorrei fare una considerazione proprio su
Gerardo, io ero un po’ scettico sul fatto che
avrebbe scelto di occuparsi dell›officina,
da ragazzo gli imponevo di venire con me,
ma lui non mostrava alcun entusiasmo. Un
giorno, avendo io raggiunto l’età di 60 anni,
gli dissi: “Adesso che sei maggiorenne devi
decidere cosa fare”. Eravamo a tavola, tutta
la famiglia, e io dissi che ero intenzionato
a chiudere l’officina essendo arrivata l’età
della pensione, e mia figlia Giuliana disse
rivolgendosi al fratello: “Tu che devi fare?”.
Fu la prima volta che sentii dire a Gerardo:
“Voglio stare in officina”. Io gli risposi: “Ma
sei sicuro di voler stare in officina? Se dici di sì a questo lavoro è bene che tu sappia che è un lavoro faticosissimo, i clienti
ti chiameranno a tutte le ore e tutti i giorni
anche nelle feste comandate e tu devi essere sempre disponibile”. Devo dire che da
quando Gerardo aveva cominciato a venire
in officina mi ero accorto subito che aveva
le capacità… Voglio raccontare un aneddoto. Una sera avevamo in officina un’auto
che non riusciva a partire, si trattava di un
problema di natura elettronica . I collaboratori erano andati via, eravamo arrivati alle
23:00 inoltrate, io dissi che ero troppo stanco per continuare e proposi di andare a casa, lui rispose che rimaneva ancora un po’.
A un certo punto della notte, squillò il mio
telefono, era Gerardo che mi comunicava
che era riuscito a mettere in moto la macchina. Dissi a mia moglie: “Adesso abbiamo
un nuovo maestro nel campo dell’elettronica”. Devo dire che la sua inclinazione, la
sua passione, il suo modo di portare avanti
l’officina mi ha sbalordito. Sai, a volte, noi
genitori guardiamo i figli con un’ottica diversa, invece devo dire che Gerardo si sta
dimostrando bravo!»
Nicola, riprendendo il nostro racconto…
a un certo punto si pose il problema della nuova officina.
«Sì. Con l’assenso di Gerardo a voler lavorare in officina, si rendeva necessario avere un’officina adeguata, dal momento che
37
la divisione della società aveva dimezzato
gli spazi. Nonostante i miei 60 anni andai
in banca e sottoscrissi un bel mutuo, così
realizzammo l’officina, quella attuale che
ha sede nella zona PIP, in prossimità della ex statale 580. Credo che sia una struttura adeguata, che ha ricevuto numerosi
apprezzamenti a cominciare da quello del
responsabile della FIAT,che 3 anni fa ci ha
concesso il servizio. . Volevo aggiungere
che nel 1998, ho aperto il primo centro revisioni del paese, offrendo alla mia cittadina
un nuovo servizio. »
Nicola, quante persone lavorano nella
vostra officina?
«Siamo otto persone tra me i miei figli e alcuni dipendenti.»
Prospettive future?
«Non ti nascondo che ho un certo timore
adesso. Si vive una crisi molto forte e le
prospettive non sono le stesse degli anni
sessanta e settanta. Però, io ho sempre
avuto una mia filosofia di vita: di fronte alle difficoltà ho piegato la testa nel cofano
delle macchine e ho lavorato con maggiore
intensità. In altri termini, voglio dire a mio
figlio e a tutti gli altri che con il lavoro si superano tutte le difficoltà. Certo, in un tipo
di attività come la nostra, il titolare non può
lavorare guardando l’orologio.»
Nicola Sannelli oltre ad occuparsi
dell’officina, della campagna, della famiglia, ha assunto un ruolo pubblico, sei
stato consigliere comunale e assessore
alla sanità e servizi sociali.
«Il mio impegno politico nasce nell’ambito
di una associazione culturale: l’ARCA. In
questa associazione si svolgevano tante
attività non solo di carattere culturale ma
anche di impegno sociale. La sanità fu uno
dei settori in cui maggiormente ci concentrammo: nacque il Comitato di Lotta per la
Salute. Con il Comitato cominciammo una
battaglia per dare a Ginosa le strutture sanitare che non aveva, non dimentichiamo
che all’epoca non disponevamo neanche
dell’ambulanza e della Guardia Medica, e
per fare una prenotazione di una visita specialistica, bisognava andare a Castellaneta.
Insomma non avevamo nulla. Il Comitato
promosse delle manifestazioni che sono rimaste nella storia di Ginosa e alle elezioni
amministrative del 1988 partecipammo con
una lista del comitato stesso. Grande fu la
mia sorpresa quando fui eletto consigliere
comunale e successivamente assessore.
È stata una esperienza interessante della
quale conservo un bel ricordo. Da quella
esperienza ci sono i fatti che ne sono seguiti e sono la realizzazione di una serie di
servizi socio sanitari dei quali gode oggi la
nostra comunità».
Ringrazio Nicola Sannelli per la disponibilità.
38
eventi sportivi
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
CHAMPIONS WEEK 4
UNDICESIMA GIORNATA: PIAZZA
ROMA CAMPIONE D’INVERNO
Termina il girone d’andata del Champions Week con il titolo di campione d’inverno sulle spalle di Piazza Roma, che con 27 punti, si nomina leader indiscusso.
Secondo posto per Meeting Point, terzo per Ottica D’Alconzo, e quarto per
Autocarrozzeria Ricchiuto. Questi quattro team approderanno alla Champions
League invernale.
La giornata ha visto lo scontro al vertice fra Piazza Roma e Aut. Ricchiuto, il
dentro o fuori tra Ottica D’Alconzo e Deca, la sfida Costan-Gamelux, e i match
Cavalieri Teutonici-Team Romania e Prestiti e Mutui-Meeting Point.
Nello scontro diretto, un super Bavaro, para tutto il possibile (subisce solo una
rete) e permette ai suoi compagni di portare a casa i tre punti. Le reti di Mancini, Viceconte e D’Ambrosio fanno il resto. Per Ricchiuto, Pizzolla sigla il contentino personale.
Ottica spegne i sogni di rimonta di Deca, vincendo anch’essa 4-1. Gli arancioni non mollano mai ma devono arrendersi alla caratura tattica degli avversari.
Per i nero-verdi in gol D’angelo (2), Petrera E., De Tommaso, per gli uomini di
Bastelli, Mancuso salva la faccia.
Nello scontro per riemergere, Costan supera di misura Gamelux. Il match ha
visto Costan andare in vantaggio e allungare sino all’ 8-2, poi soffrire la reazione degli avversari, abili a rimontare fino al 9-8 finale. Il pareggio poteva anche starci, ma i gialli pagano a caro prezzo un errore del loro estremo difensore D’angelo.
Meeting Point e Cavalieri Teutonici, strapazzano gli avversari di turno, rispettivamente 10-4 su Prestiti e Mutui, e 15-8 sul Team Romania. Da segnalare le
cinque reti di Papapietro e le sette di Lombardi.
Ha riposato Tua Immobiliare.
Tarantini rimane solo con 36 reti all’attivo, mentre Ottica raggiunge Ricchiuto
nella classifica della miglior difesa.
Baldassarre D’Angelo
Pos. Squadra
Punti Giocate Vittorie Pareggi
1
PIAZZA ROMA
30
11
10
0
2
MEETING POINT
27
11
9
0
3
OTTICA D'ALCONZO
24
11
7
3
4
AUTOC.RICCHIUTO
23
11
7
2
5
B&B I CAVALIERI TEUTONICI
16
11
5
1
6
COSTAN S.R.L.
13
11
4
1
7
DE.CA.
12
11
4
0
8
ROMANIA
11
11
3
2
9
A.S. TUA IMMOBILIARE
7
11
2
1
10
GAMELUX
6
11
2
0
11
PRESTITI&MUTUI
6
10
2
0
CHAMPIONS WEEK 4
PRIMA DI RITORNO:
SOTTO SI SMUOVE
QUALCOSA
Nonostante un clima polare, al palasport, il Champions Week non si ferma.
Le prime quattro sono ancora isolate, ma, in questa
giornata possiamo dire che da sotto qualcosa si muove.
La capolista Piazza Roma supera senza problemi Tua
Immobiliare con un quasi netto 8-2. Per gli sconfitti,
doppietta di Parisi, che servirà solo per gli annali. I freschi campioni d’inverno si dividono le reti fra Minerva,
Gatti, Viceconte e D’Ambrosio.
Costan srl vince con l’unica squadra che faceva da
tramite fra la quarta ed il resto del gruppo, i Cavalieri
Teutonici. 9-8 il risultato finale che mette in mostra una
buona coesione di gruppo e un grande Lapiscopia fra
i pali.
Team Romania batte 6-4 Deca e dimostra anche capacità di recupero. Sotto 2-1, rimonta e schianta l’avversario, apparso un pò troppo sicuro dei tre punti.
Ancora a segno il bomber Vintila Dan, con un poker.
Meeting Point supera 10-7 Gamelux, ma soffre per alcuni tratti del match. I gialloblù giungono sino al meno
uno, salvo poi arrendersi a due ripartenze che li castigano. Papapietro ne fa 3, così come Ribecco e Posa.
Lo scontro diretto fra Ottica D’Alconzo e Aut. Ricchiuto, termina come l’andata, in parità.
Il pareggio (4-4) rallenta
Sconfitte GF GS DiffReti
i due team, ma permette
1 100 42
58
ad entrambe di restare in
zona Champions.
2 76 46
30
Da segnalare, la tripletta
1 82 34
48
di Lapiscopia e le prime
2 48 34
14
due reti di Parlato.
5 65 63
2
Tarantini, nonostante l’infortunio, resta leader con
6 52 74
-22
36 reti. La difesa meno
7 60 57
3
battuta è divisa tra Ottica
6 70 99
-29
e Aut.Ricchiuto.
Ha riposato Prestiti e Mu8 30 73
-43
tui.
9 53 81
-28
Baldassarre D’Angelo
8 52 85
-33
eventi sportivi
Asd agilform: scoppiettante
inizio stagione
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
L’Asd Agilform, in collaborazione con L’ENDAS Taranto, hanno dato vita
ad un importante e prestigioso STAGE di ballo HIP-HOP con la presenza del COREOGRAFO e BALLERINO professionista di fama internazionale LITTLE PHIL. La partecipazione dei ragazzi è stata fantastica
ed eccitante,infatti per loro è stato un «MOMENTO» di grande divertimento e contemporaneamente di crescita tecnica.
E’ questo, l’inizio scoppiettante delle molteplici attività in programma
per l’asd Agilform nell’anno 2012,infatti,dopo lo stage,il giorno dopo i
ragazzi hanno preso parte la festival della danza “DANCE & DANCE”
organizzato dall’ENDAS Taranto, dove il gruppo di ballo delle intermedie ed il ballerino Tommaso Delfino si sono esibiti davanti al grande maestro e ballerino RAFFAELE PAGANINI che di quel festival ne è stato
giudice insieme a LITTLE PHIL. Per le attività a venire si segnalano in
modo particolare la partecipazione alle varie gare nazionali e internazionali di Karate, alla organizzazione da parte dell’asd agilform insieme
alla FEKAM e con la partecipazione dell’Amministrazione comunale di
Ginosa, della COPPA ITALIA di Karate che si disputerà nel palazzetto
dello sport di Ginosa il 5/5/2012 e il 06/05/2012 ove prenderanno parte dai 500 ai 600 atleti provenienti da tutta Italia (un grande momento
di sport e di valorizzazione per tutto il territorio di Ginosa e Marina
di Ginosa), inoltre si segnala la partecipazione alla “PERFORMACE”
Suoni e colori del Mediterraneo organizzato dall’ENDAS nel mese di
Aprile …e per finire, prima di dell’estate, la realizzazione del 26° saggio AGILFORM, che si effettuerà(come da tradizione) il 30/06/2012
nel meraviglioso scenario naturale del Parco Comunale di Marina di
Ginosa. Un anno pieno di attività sportive con risvolti sociali di grande
importanza cui lo STAFF della palestra STORICA di Marina di Ginosa è
chiamato ad affrontare.
Il presidente dell’asd agilform, Vito Minei, coglie l’occasione, per ringraziare tutti coloro che hanno permesso e permetteranno la realizzazione
di tutte le attività future dell’associazione in particolar modo l’Amministrazione Comunale, tutta, la società di gestione del palazzetto dello
sport di Ginosa LA RANDA, per la disponibilità totale dimostrata in
occasione delle competizioni di Karate ed a tal proposito, il presidente,
rivendica la necessità, per Marina di Ginosa, della creazione di una
struttura coperta,una grande palestra e/o tensostruttura, per la realizzazione di tutte le attività sportive e sociali dei MARINESI, che come
sempre sono costretti ad “EMIGRARE” per poterle realizzare. MARINA
di GINOSA è piena di associazioni sportive che si muovono e creano
attività di ogni tipo, e lo fanno con il doppio dei sacrifici rispetto ad altri,
penso sia arrivato il momento che qualcuno dedichi particolare attenzione a questo importate fenomeno sociale tipicamente MARINESE,
anche perché, Marina di Ginosa va VISSUTA ESSENZIALMENTE
D’INVERNO e non come pensano in molti solo durante l’estate, penso
in questo momento, di raccogliere il pensiero di tutti i presidenti di tutte
Associazioni Marinesi.
Asd agilform - Vito Minei
I proverbi
secondo
Giovanni Carducci
39
40
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
avvenimenti sportivi
avvenimenti sportivi
41
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
SECONDA CATEGORIA / Latagliata e Paiano domano l’ultima in classifica
SECONDA CATEGORIA / Nel freddo pungente di Laterza ci pensa Presicci a riscaldare la platea
La compagine ginosina supera a domicilio la Lupatia Santeramo (fanalino
di coda) grazie ad una punizione magistrale di Latagliata e ad una rete di
Paiano e mantiene invariato il distacco dalla vetta.
I biancazzurri, nonostante la resistenza dei baresi, la spuntano di misura grazie ad un “eurogol” di
Gianluca Presicci che consente di consolidare il secondo posto in classifica e restare in scia della capolista
Putignano. Domenica, intanto, la compagine del patron Ribecco farà visita ad un ostico Bitonto in serie
positiva da cinque turni: tornare a casa con un risultato positivo è l’imperativo d’obbligo.
Ginosa corsaro a Santeramo: 2-0!
Un Ginosa determinato e concreto espugna Santeramo con
un classico 2-0 e resta in scia
del Putignano capolista. Gara
non facile per i biancazzurri che
hanno dovuto faticare non poco
per superare il fanalino di coda.
Prima frazione equilibrata con
leggera supremazia degli ospiti.
Al 6’ Latagliata ci prova con un
diagonale insidioso da distanza
ravvicinata che non crea grossi
problemi a Mancino, mentre al
26’ Cifarelli S. fugge sull’out sinistro e, appena dentro l’area,
scaglia un fendente velenoso
che impegna severamente l’estremo difensore barese e sul
tap-in lo stesso numero dieci ginosino calcia malamente a lato.
Al 31’ ancora Cifarelli S. lascia
partire dal limite una sassata
sulla quale è superlativo Mancino che si rifugia in angolo. La ripresa vede un Ginosa più determinato alla ricerca
del successo. Al 6’ su angolo di Cifarelli
S., Casalingo schiaccia di testa in area
con la sfera che viene respinta sulla linea
da un difensore. I biancazzurri crescono
ed al 25’ passano in vantaggio grazie a
Latagliata che traduce in rete un calcio
piazzato dal fondo, con la palla che ca-
rambola sul palo più lontano e termina
nel sacco. La punizione da cui scaturisce il gol è oggetto di contestazione
da parte dei padroni di casa ed a farne
le spese è Labarile che viene mandato
anzitempo negli spogliatoi. La compagine santermana si innervosisce ed al
34’ resta in nove per il secondo giallo
comminato a Disanto. La vice-capolista
agisce di rimessa ed al 41’ mette la pa-
rola “fine” al match raddoppiando con
Paiano che, ben servito in verticale da
Latagliata, infila Mancino in uscita. Sino alla fine non accade più nulla, con
il Ginosa che conquista l’undicesima
vittoria stagionale e continua la rincorsa alla vetta.
Tabellino della gara (L. SanteramoGinosa 0-2)
L. SANTERAMO: Mancino, Turra
(43’ st Molinari), Disanto, Fiorentino
M., Petragallo (32’ st Scarabascio),
Lasala, Stasolla, Sampaolo, Barduro,
Labarile, Fiorentino D. A disp.: Lillo,
Perniola, Maiullari, Lucarelli. All. Mannarella
GINOSA: Cifarelli A., Bozza, Castellano, Presicci, Casalingo, Caramia
(19’ st Clemente), Anzillotta, Lomagistro, Paiano, Cifarelli S. (45’ st Lacanfora), Latagliata (43’ st Maggiore). A
disp.: Larocca, Pupino, Orfino, Lombardi. All. Pizzulli
ARBITRO: Rutigliani di Molfetta.
RETI: st 25’ Latagliata, 41’ Paiano.
NOTE: Ammoniti Disanto (S), Clemente
(G). Espulsi: 26’ st Labarile (S) per proteste, 34’ st Disanto (S) per somma di ammonizioni.
Domenico Ranaldo
([email protected]
www.asginosa.it)
Ginosa, Presicci-gol: Conversano ko
Bozza, Lacanfora (8’ st Lomagistro), Presicci,
Paiano, Cifarelli S. (47’ st Clemente), Latagliata.
A disp.: Larocca, Orfino, Maggiore, Lombardi.
All. Pizzulli
N. CONVERSANO: Mezzapesa, Di Palma
(23’ st Tranzi), Simone, Lofano, Montanaro,
Lovecchio,
Ramunni,
Sibilia,
Daniele,
Notaristefano, Mastellone (37’ st D’Alessandro).
A disp.: Misuhadze, Bellacosa. All. Sciannamblo
ARBITRO: Grimaldi di Bari.
RETE: 11’ st Presicci.
NOTE: Ammoniti Lacanfora, Presicci e Paiano
(G), Sibilia, Notaristefano e Mastellone (C).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
Cifarelli A. ad un prodigioso intervento con
la sfera che si infrange poi sulla traversa.
Passa un minuto e la vice-capolista replica
con Anzillotta che, ben servito da Cifarelli
S., entra in area ed anticipa Mezzapesa
in uscita con la sfera che si stampa sulla
traversa. Sino alla fine non accade più
nulla, con il Ginosa che amministra il
vantaggio con ordine e si proietta alla sfida
insidiosa di domenica in quel di Bitonto,
con l’obiettivo di tornare a casa con un
risultato positivo.
Tabellino della gara (L. SanteramoGinosa 0-2)
GINOSA: Cifarelli A., Caramia, Castellano
(19’ st Anzillotta), Giosuè, Casalingo,
SECONDA CATEGORIA GIR. B
Il Ginosa piega di misura un ostico
Conversano
grazie
ad
una
rete
“capolavoro” di Presicci e consolida il
secondo posto in classifica. Gara disputata
in un clima freddo e gelido. Prima frazione
avara di emozioni. L’unica azione degna di
nota si registra al 20’ quando Latagliata,
su calcio piazzato dall’out destro, impegna
severamente Mezzapesa che si rifugia in
angolo. Ripresa più avvincente e ricca di
emozioni. Al 1’ si fanno pericolosi gli ospiti
con Ramunni, il cui tiro insidioso dal limite
trova un superbo Cifarelli A. che risponde
con bravura. Passato il pericolo, i padroni
di casa ripartono ancora più determinati
ed all’11’ sbloccano il risultato: assist di
Cifarelli S. per Presicci che, dal vertice
sinistro della’area, scaglia un gran tiro
che sorprende l’estremo difensore barese,
con la sfera che si spegne all’incrocio. Il
Conversano, comunque, reagisce ed al
24’ si rende pericoloso con Sibilia che, su
punizione dai venti metri, esalta i riflessi
dell’estremo difensore ginosino con la palla
che carambola sul palo. Altro pericolo corso
dai biancazzurri al 28’ quando Lovecchio,
su calcio piazzato dalla distanza, chiama
20^ Giornata - 12/02/2012 Ore 15,00
19^ Giornata - 05/02/2012
F. C. Giovinazzo - Neroazzurro Stellato
2-3
Ginosa - Norba Conversano
1-0
La Biscegliese - Eagles Triggiano
3-0
Leonessa Altamura - Lupatia Santeramo
6-1
Omnia Bitonto - Virtus Putignano
0-2
Real Gioia - Bitonto
0-0
Real Sannicandro - Giovinazzo
2-1
Sporting Corato - Romania BAT Andria
2-1
Bitonto - Ginosa
Eagles Triggiano - Real Gioia
Giovinazzo - La Biscegliese
Lupatia Santeramo - Sporting Corato
Neroazzurro Stellato - Real Sannicandro
Norba Conversano - Leonessa Altamura
Romania BAT Andria - Omnia Bitonto
Virtus Putignano - F. C. Giovinazzo
TOTALE
POS
SQUADRA
P.TI
G
V
N
P
IN CASA
GF
GS
D.R.
G
V
N
P
FUORI CASA
GF
GS
GF
GS
1 VIRTUS CALCIO PUTIGNANO
44 18 14
2
2 35 12
23
8
7
1
0 19
3 10
7
1
2 16
9
2 GINOSA
41 19 12
5
2 35 14
21 10
8
1
1 20
4
9
4
4
1 15 10
3 LEONESSA ALTAMURA
39 19 12
3
4 43 25
18 10
6
1
3 27 17
9
6
2
1 16
8
4 REAL GIOIA
35 18 11
2
5 36 16
20 10
6
1
3 23
9
8
5
1
2 13
7
5 OMNIA BITONTO
34 19
9
7
3 31 24
7 10
4
4
2 16 14
9
5
3
1 15 10
6 LA BISCEGLIESE
35 18 10
5
3 44 18
26 10
5
4
1 20
8
5
1
2 24 11
7 GIOVINAZZO
29 19
9
2
8 27 23
4
9
4
1
4 12 13 10
5
1
4 15 10
8 NEROAZZURRO STELLATO
27 19
8
3
8 34 37
-3
9
4
2
3 18 13 10
4
1
5 16 24
9 F. C. GIOVINAZZO
8 27 33
-6 11
2 14 13
7
G
V
N
P
21 19
5
6
1
4
6 13 19
8
4
2
10 EAGLES TRIGGIANO *
19 19
7
1 11 26 39
-13
9
2
1
6
8 18 10
5
0
5 18 21
11 ROMANIA BAT ANDRIA
20 19
6
2 11 21 38
-17
9
2
1
6
7 18 10
4
1
5 14 20
12 NORBA CONVERSANO
19 19
4
7
8 21 29
-8
9
2
5
2 15 17 10
2
2
6
6 12
13 BITONTO
19 18
4
7
7 17 27
-10
8
2
3
3
2
4
4
9 15
14 SPORTING CORATO
15 19
4
5 13 11
9
15 REAL SANNICANDRO
13 19
3
4 12 19 36
-17 10
2
0
8
9 18
9
1
4
4 10 18
7 19
2
1 16 13 53
-40
1
0
8
5 25 10
1
1
8
16 LUPATIA SANTERAMO
* 3 punti di penalizzazione
3 12 21 27
-6 10
9
4
1
8 12 10
0
2
7
8 16
8 28
42
La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012
avvenimenti sportivi
SERIE C-2 GIRONE C
TEAM GINOSA: UN SUPER “SABATO” AL PALASPORT
il match. 3-0 inaspettato. La partita non
cambia copione e vede i padroni di casa
allungare sino clamoroso al 5-0, con lo
scatenato Lovecchio Alberto (poker).
I brindisini si giocano la carta portiereattaccante e iniziano a pressare e chiudere nella propria area di rigore il Team.
Al 20’, Zaccaria sigla il 5-1, al 24’ ci pensa Zanzariello (5-2), un minuto dopo tiro
libero parato da un super Sabato, al 27’,
il 5-3 dello stesso Zanzariello, che mette
i brividi. In due minuti, altri due pali degli
ospiti, e strepitose respinte del “giovane
“ Sabato.
A questo punto il pubblico si scalda e il
palasport diviene una torcida. Ogni qual volta
gli avversari prendono palla, piovono fischi e
mugugni, appena si riconquista la sfera, i boati. I ragazzi di Mr. Noia rispondono alla grande
e mettono a segno il 6-3 spazza paura con
Antonio Lovecchio.
Il match si chiude con l’inutile rete, che servirà
solo per gli almanacchi, di Tregua. 6-4 e tre
punti importantissimi per il Team Ginosa, che
rilancia le proprie ambizioni play-off. Sabato
si andrà a Putignano per cercare di battere
anche la terza in classifica.
Baldassarre D’Angelo
Le massime del VEGA
Sabato 4 febbraio, presso il palasport è andata in scena la partita fra Team Ginosa e
Futsal Messapia.
I brindisini arrivavano con i favori dei pronostici ma si sono inchinati dinanzi ad un
Team davvero coeso e sorretto da un favoloso pubblico.
Il Team parte con Sabato fra i pali, Barberio
centrale arretrato, Lovecchio Ant. e
Santantonio laterali e Lovecchio Alb. Punta,
il Messapia risponde con Mandorino in porta, Zanzariello e Zaccaria dietro, e Di Noi e
Tregua offensivi.
La partita ha uno start rapido e vede i
brindisini attaccare sin dal fischio d’inizio.
Arrivano subito due pericoli da parte di
Zanzariello e Tregua che trovano un Sabato
attento, risponde il Team con Lovecchio
Junior (tre occasioni sprecate). Si susseguono mille emozioni, parate dei due estremi difensori, un palo degli ospiti, occasioni
sprecate da ambo i lati, ma il risultato del
primo tempo è quello d’inizio, 0-0.
La ripresa prosegue lo spettacolo della
prima frazione e dopo appena tre minuti,
Alberto Lovecchio porta in vantaggio i suoi,
su uno stupendo assist di Delfino, passano due minuti, e il Team raddoppia con lo
stesso marcatore, questa volta servito da
Giannini.
Il Messapia prova a reagire, ma, in un rapido contropiede, Antonio Lovecchio chiude
Monti, Lato B
Il Premier Monti quando spodestò
Berlusconi fu eletto a furor di popolo salvatore della Patria. Quest’entusiasmo
durò solo poche settimane (per coloro
che avevano creduto a ciò), ma la realtà dei fatti è che lui non ha tradito minimamente le attese pessimistiche di coloro che conoscevano già che tipo era
il nostro caro Professor Monti. Chi era
a conoscenza delle sue amicizie (gruppo Bildenberg) o del suo lavoro ufficiale
(banchiere) aveva avuto immediatamente dei grossi dubbi sulla sua nomina a
Presidente del Consiglio. I soggetti malpensanti che sapevano già chi fosse, dissero subito: “ma come può risolvere la
crisi, uno che in diversi modi fa parte
del sistema che ha creato la crisi stessa?” e questo veniva denigrato come al
solito da coloro che guardano solo la televisione e che non sanno neanche cos’è
una loggia massonica, perchè i palinsesti tv censurano a priori alcune notizie.
Monti ha fatto tutto ciò che non doveva
fare, ovvero succhiare ancora una volta
denaro e liquidità da coloro che avevan
sempre pagato e non ha effettuato nessuna riforma che toccasse i privilegi che
le banche italiane hanno sempre avuto,
ovviamente non c’è stato alcun prelevamento
straordinario dai soldi mafiosi, rientrati in Italia
attraverso lo scudo fiscale della buonanima di
Silvio. Tutto questo alla luce del sole. Certo, la
nostra credibilità europea adesso è ai massimi storici (dopo i peggiori governi degli ultimi
150 anni era il minimo), ma non poteva esser
altrimenti. Le popolazioni sono sul piede di
guerra, il malcontento è diffuso ed uniforme,
e gli atti dimostrativi non tarderanno ad arrivare se si persegue ancora la via politica del
più forte e si lascia marcire chi è più debole
e non ce la fa a sostener i ritmi insostenibili
dello sviluppo. Monti inoltre ha enunciato la
“teoria della monotonia lavorativa”; Lui, che
non sa cosa significa precariato, lui che sa
benissimo che le banche non elargirebbero
neanche una caramella ad un povero disgraziato senza posto fisso, lui che è circondato di
rettori, professori, avvocati con la stabilità che
rasenta il ridicolo viene a far la paternale a noi
italiani?? Io non ci sto a queste prese in giro e
sprono l’italiano medio a far una cosa che non
gli appartiene e che sarebbe inedita per lui:
RIBELLARSI, E NON FARSI CALPESTARE
I DIRITTI CHE FATICOSAMENTE I NOSTRI
NONNI HANNO CONQUISTATO PER NOI.
Vincenzo D’Angelo
attualità
La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012
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