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2 La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Pubblicità pagina intera La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Sommario La Goccia n. 3 - 11 Febbraio 2012 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA FLORIANA RIBECCO VINCENZO D’ANGELO GIOVANNI CARDUCCI BALDASSARRE D’ANGELO TOMMASO FRANCAVILLA FRANCO D’ATTOMA DOMENICO DI CANIO FILOMENA PAGLIARULO WANDA PUCCI VITO MINEI NINO MELE TERESA GALEOTA MICHELE PACCIANA PELONI-SABATO NICOLA MALVANI fOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE Maurizio Falivene STAMPA FALIGRAPH Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 8 febbraio 2012 Ulivi… di Cia pag. 27 La vivacità… Le cave… Al tavolo… Pd… di Stefano Giove pagg. 4/5 di Michelangelo Zanelli pag. 5 Vince… di Viola Lavermicocca pag. 6 Sul viso… di Alunne 5ª A Calò pag. 6 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash… di Giulio Pinto pagg. 8/9 La caricatura… di Giorgio Morea pag. 9 Viabilità… di Teresa Galeota pag. 10 Meno burocrazia… di Paolo Silvestris pag. 10 Andiamo al cinema… di Miki Marchionna pag. 11 In... condominio di Wanda Pucci pag. 11 di Michelangelo Zanelli pag. 14 di Stegiove pag. 14 Una spremuta… di Alunni 5ª A Calò pag. 17 Le interviste di RG di Floriana Ribecco pag. 17 Sono sempre… di Nicola Malvani pag. 18 Me ne vado… di S. Peloni, A. Sabato pag. 19 A braccia… di Michele Pacciana pag. 20 Chi nasce… di Domenico Di Canio pagg. 32/3 Noi e il fisco… di Mario D’Alconzo pag. 33 Il piacere… di Viola Lavermicocca pag. 33 Corsi… di Melchiorre-Sangiorgio-Vizzielli pag. 34 Lospinuso… di Tommaso Francavilla pag. 34 Consorzi di FG pag. 35 Gentile… di Pi Gi pag. 35 11ª Giornata… da sito Carabinieri pag. 21 La ricchezza… di Aurora Cuzzolini pag. 22 Le domande… di Adele Carrera pag. 23 Il Bellisario… di Filomena Pagliarulo pag. 24 Penna e… di Redazionale pag. 13 di Pietro Perrone pag. 31 Come riconoscere… di Rosamaria Busto pag. 21 Maltempo… Villa Genusia… Considerazioni,… I Maestri… Vita Stella … di CIA pag. 12 di Giovanni Matera pag. 28 Non giocarti … Avis… di Baldassarre D’Angelo pag. 12 Ricerca e … di Redazionale pag. 24 di Nino Mele pag. 25 Home page… di Roberto Muscolino pagg. 26/27 di Carrera - Giove pagg. 36/37 di Baldassarre D’Angelo pag. 38 12ª Giornata… di Baldassarre D’Angelo pag. 38 Agilform… di Vito Minei pag. 39 I proverbi di Giovanni Carducci pag. 39 Ginosa, corsaro di Domenico Ranaldo pag. 40 Ginosa, cinque… di Domenico Ranaldo pag. 41 Team Ginosa… di Baldassarre D’Angelo pag. 42 Le massime di Vega… di Vincenzo D’Angelo pag. 42 3 46 4 La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 La vivacità della ricerca affannosa di un lavoro In questi giorni ha fatto molto discutere la frase, detta dal Premier Monti, sul “posto fisso”. Forte s’è levata la polemica di chi ha ritenuto “uno scivolone” quell’affermazione e, d’altra parte, come dare torto a chi ha ricordato al nostro presidente del Consiglio che in Italia ci sono tanti argomenti validi per ritenere “il posto fisso” una condizione importante per pensare di programmare il proprio futuro. Il tema del lavoro è uno degli argomenti sui quali si misurerà il “cambiamento” dovuto agli effetti di questa crisi. Sì, in tanti dicono che questa crisi è figlia della “globalizzazione”, dell’aver aperto le porte ai “cinesi e agli indiani”. Solo da qualche tempo, piano piano, si comincia a sussurrare che viviamo la crisi di un sistema economico, il sistema capitalistico. Sono passati poco più di vent’anni dalla caduta del “Muro di Berlino”, che ha rappresentato, non solo, il crollo di un regime e di una potenza internazionale: il regime sovietico e il Patto di Varsavia; ma, la caduta di quel muro, a mio modesto parere, ha rappresentato anche la fine di un’era, quella legata alla industrializzazione e al sistema che quell’era aveva messo in piedi. Il comunismo e il capitalismo sono state le risposte, in termini di organizzazione sociale, alla società industriale. E, il problema vero di questo periodo storico è quello di una nuova concezione dell’organizzazione sociale. Pochi hanno dato il giusto peso alle analisi che il noto economista americano, Jeremy Rifkin, ha sviluppato in questi ultimi anni. I suoi saggi sulla fine del lavoro e sul passaggio dal “possesso” all’“accesso” sono un’attenta valutazione di quello che sta accadendo che pone a tutti degli interrogativi interessanti, su come sarà strutturata la società del futuro. Ebbene, le ricette economiche che ci propongono i governi vanno esattamente nella direzione opposta. Nel nostro Paese, poi, non solo si procede nella direzione opposta ma si crede che “riducendo” i diritti si conquistino quote di mercato e si fa ritornare a “crescere” l’Italia. Una tesi a dire poco fantasiosa. Non è certamente riducendo i diritti che si fa crescere la nostra economia, anzi, per certi aspetti, si rischia di avere l’effetto contrario. Cominciamo col dire, ad esempio, che in Italia, se non hai un reddito fisso, nessuna banca ti dà un prestito per mettere su casa. Il reddito fisso significa un lavoro a tempo indeterminato. Ecco perché le affermazioni di Monti, sono apparse un vero e proprio schiaffo a quanti vivono la vita da precario o da disoccupato, altro che “monotonia dal posto fisso”! Per loro esiste solo “la vivacità della ricerca affannosa di un lavoro”. Diventa quindi incomprensibile la scelta, tutta politica, di questo Governo di mettere mano all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Possibile che di fronte a questa crisi, di fronte al fatto che ci sia bisogno di una politica di investimenti, si debba pensare a come “mettere all’angolo” una parte consistente della popolazione italiana? In questi giorni i prefetti di Brindisi e di Lecce (non due noti sovversivi) incontrando il Ministro dell’Interno, hanno lanciato un grido d’allarme che deve essere colto. In buona sostanza, hanno detto che: «…il tasso di disoccupazione così alto nelle nostre terre, la raffica di chiusure di fabbriche sul territorio negli ultimi mesi, l’abnorme aumento della cassa integrazione, la sempre più diffusa consapevolezza tra i giovani e i ragazzi di non riuscire a trovare un lavoro degno di questo nome (altro che posto fisso, altro che monotonia), rappresentano una polveriera sociale, una gigantesca mina disseminata sull’intero territorio, con pesanti ripercussioni anche sul fronte dei reati e della sicurezza dei cittadini.» Insomma siamo di fronte a una situazione che definire esplosiva non è esagerato e se in queste settimane si sono affacciati alla ribalta movimenti di protesta sempre più forti ci sono ragioni molto valide alla loro base. Il governo dei tecnici è stato salutato dalla stragrande maggioranza degli italiani come una soluzione necessaria per avviare un periodo di riforme strutturali, capaci di mettere al passo il nostro Paese con le esigenze del momento. Invece, stiamo assistendo a comportamenti pavidi nei confronti del grande capitale finanziario e vessatorio nei confronti di chi lavora e vive l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 una vita già disagiata. In questo stesso numero de La Goccia ci sono due interventi che affrontano il tema delle scelte che i giovani del Sud sono chiamati a fare, scelte difficili e persino dolorose, a volte. Parlando con due di questi giovani mi dicevano che la differenza tra l’Italia e altri Paesi europei è lo “stato sociale” e la “rete di garanzie” offerte ai giovani, che qui da noi difettano. Allora, il tema da affrontare non è la messa in discussione dei diritti di chi lavora, semmai bisognerebbe discutere di salario sociale, di fiducia delle banche nei confronti di progetti presentati da giovani, di messa in opera di cantieri già pronti per essere avviati, insomma di una politica volta a valorizzare il lavoro, a dargli dignità e non a umiliarlo prediligendo ancora una volta chi ha fatto della finanza creativa un modo per “togliere” a chi lavora e “dare” a chi specula. Ecco perché sebbene non mi affascini il movimento dei forconi, sono dell’opinione che la voce di chi vuole cambiare questo stato di cose, deve levarsi forte e giungere a chi non ha capito che dalla crisi si esce solo se sapremo valorizzare la nostra più grande risorsa che sono i giovani e la loro voglia di “crescere”. Puntiamo sui giovani e diamo loro la certezza di avere un lavoro, di poter puntare sul futuro e di costruire la società del domani. Stefano Giove cronaca La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 5 Ad un anno dall’alluvione cosa è stato fatto e cosa resta da fare Al tavolo il Comitato in guardia contro lo sciacallaggio Fra un paio di settimane sarà esattamente un anno da quando molti marinesi vanno scorgendo i movimenti del cielo e delle nubi con preoccupazione. Un triste anniversario che molti vorrebbero poter dimenticare ma che tutti sanno che è un dovere ricordare. Perché certe cose non devono più ripetersi e per fortuna, per quest’anno, il cielo ha graziato i marinesi. Da quella notte tra l’1 e il 2 marzo tanto è stato il fango ripulito dalle case, dalle strade e dalle facce incredule degli abitanti della Marinella. Tanto anche il fango che è stato spazzato sotto il tappeto. Ma altrettanto tanto è stato il lavoro di chi un obiettivo almeno l’ha raggiunto. Si dia a Cesare quel che è di Cesare. Meglio. A Gianni quel che è di Gianni. Fabris, naturalmente, che con la sua ostinazione e la sua retorica nascosta sotto una barba bucolica ha ottenuto l’ordinanza della nomina del Commissario, con tutto il pacco del milione e seicentomila euro in essa contenuti. Facciamo qualche passo indietro. Subito dopo l’esondazione del Bradano, in piena rabbia popolare, anche la politica sembrava disorientata, impreparata. C’era tanta buona volontà ma anche incapacità a mettere insieme, razionalizzare, pianificare. Fu proprio in uno di quei giorni, i giorni della confusione. I marinesi erano ancora tutti raccolti dentro il salone della loro banca senza sapere a chi dar retta, quando fu proprio Fabris a dire poche parole, ma chiare. Bastarono. Tanto che gli alluvionati decisero di seguire lui piuttosto che la politica. Il primo atto di una lunga lotta preannunciata: nasceva il Comitato in difesa delle terre joniche in cui Fabris, sapientemente, aveva unito la gente e le aziende colpite su entrambe le sponde del Bradano. E fu proprio il carattere interregionale del comitato a rivelarsi poi una carta vincente dal momento che una Regione non avrebbe potuto fare meno dell’altra. Poi vennero i blocchi stradali, gli scioperi della fame, le spedizioni a Roma ed un’intensa attività da vero e proprio ufficio stampa. Poi è cambiato il Governo, la Lega ha perso potere ed è arrivata la sospirata firma di Monti sull’ordinanza. Già, la nomina del commissario Vendola. Che al di là del valore economico – servono molti più soldi del milione e 600 mila euro stanziato – ha un grande valore strategico in vista degli obiettivi. Con essa infatti il Comitato ha finalmente un luogo ed un interlocutore in cui far valere le proprie ragioni e pretendere delle risposte. Vendola ha infatti nominato un delegato, Luca Limongelli, che ha già predisposto i primi tavoli di lavoro ai quali siedono, a garanzia di tutti gli alluvionati proprio i rappresentanti del Comitato. Ora che infatti la torta è in tavola sono in tanti quelli che si autoinvitano per mangiarsene una fetta. Tanto più che l’ordinanza ha individuato come zone colpite i territori di ben 52 comuni pugliesi, dal Gargano al Salento. Per questo è importante che ci sia il Comitato a vigilare e Fabris, ancora una volta, ha già fatto la sua prima mossa: al delegato ha chiesto infatti di quantificare i risarcimenti e la messa in sicurezza del territorio individuando però le priorità ed un crono programma. Come a dire che non si potrà non tener conto che ci sono state zone come Metaponto o Ginosa Marina molto più colpite delle altre e che dovranno essere risarcite molto più di tutte le altre. Una difesa obbligata per preservare le risorse dagli attacchi degli sciacalli che, come si sa e con la fame che ci sta, mettono fuori il muso ad ogni occasione. C’è poi anche un risvolto nazionale e squisitamente normativo di tutta la faccenda. Innanzitutto la “fatalità” marinese ha innescato un fuoco incrociato di sei regioni (Puglia, Basilicata, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo) contro il Decreto Mille Proroghe. Si attende infatti a giorni la sentenza della Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi sull’incostituzionalità del decreto che scarica le responsabilità finanziarie degli eventi calamitosi sulle Regioni. Non è un segreto infatti che quando la Lega ancora contava, per alcune regioni è stato bypassato dalla firma di Berlusconi mentre per altre, come la Puglia e la Basilicata, è stato applicato alla lettera. Ai ricorsi si affianca il lavoro di promozione del Comitato che sta dando vita ad una rete di comitati a livello nazionale, dalle popolazioni colpite della Liguria e della Toscana a quelle delle Marche o dell’Abruzzo. Si vedranno tutti a Matera proprio in occasione del primo anniversario dell’esondazione del Bradano, per una tre giorni di incontri, arte e discussioni. Interverranno politici, artisti e personaggi da tutta Italia per dare il via a questo movimento nazionale che ha tra i suoi obiettivi principali l’abrogazione di un decreto che, da quando è entrato in vigore, ha lasciato i cittadini orfani del loro Governo proprio nel momento del loro maggior bisogno. Per noi che restiamo a Ginosa Marina, speriamo che facciano presto prima della prossima alluvione. Anche perché - è un dato di fatto - i tempi d’attesa previsti non sono affatto confortanti. Michelangelo Zanelli 6 ARANCE DELLA SALUTE AIRC 2012 VINCE LA SOLIDARIETÀ E LA FIDUCIA NELLA RICERCA Sconfitta la crisi Funziona sempre così, la signora Ninetta Mirabella, consigliera regionale AIRC Puglia, è il tramite tra l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro e la comunità ginosina. Offre uno spunto al paese per fare beneficenza. Il professor Vincenzo Calabrese, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “San Giovanni Bosco”, scuola pilota del progetto ARANCE DELL SALUTE coglie l’occasione al volo, con la consueta disponibilità e sensibilità, apre le porte del suo istituto alla manifestazione e ingaggia un insegnante referente. Questa volta è toccato all’organizzatissima e precisissima insegnante Esterina Mele essere la referente dell’evento e curare i dettagli, la giornata del 3 febbraio, svolta in un clima sereno. Dopo di che anche l’Istituto comprensivo “G. Calò” vuole dare una mano e allora l’insegnante referente AIRC Rosa Perrone chiama a rapporto i tre plessi; la scuola primaria e secondaria “G. Calò”, la scuola dell’infanzia e primaria “Giovanni Paolo II” e la scuola dell’infanzia “ Morandi” e via con la vendita delle reticelle di arance anche lì. Con lo stesso scherzi a parte cronaca La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 entusiasmo anche il plesso “G. Lombardo Radice” dell’Istituto comprensivo “G. Deledda” si fa coinvolgere guidato dall’in- segnante referente AIRC Mina Calabria. La voce gira sempre più, i docenti referenti AIRC dell’Istituto professionale “M. Bellisario” proff. Marilicia Catucci e Roberto Muscolino coinvolgono la loro scuola. Perché non fare qualche chilometro in più, fino a Ginosa Marina? Si sarà chiesta la professoressa Mimma Campa dell’Istituto comprensivo “R. Leone”. Ecco che le arance arrivano anche lì. Per non parlare poi dell’impegno e della sensibilità del sindaco del paese, dott. Vito De Palma sempre pronto a collaborare alla realizzazione di eventi che qualifichino il paese, e della signora Mina Pascale del Comune di Ginosa. Ecco pronte e vendute reticelle anche lì. Un ringraziamento particolare anche alle signore Carmela Ricchiuto e Anna Vitacca. Bene, il risultato di tutto questo (una volta tanto positivo) giro di informazione ha portato a vendere 217 reticelle di arance rosse gentilmente offerte all’AIRC dalla Regione siciliana per un ricavato pari a € 1.953,00 ovviamente da devolvere alla ricerca contro il cancro. Viola Lavermicocca Sul tuo viso ritorni il sorriso Nel 1977 AIRC ha deciso di costituire l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, riconosciuta come enti morali nel 1980. Sono ormai 35 anni che l’AIRC raccoglie fondi per la ricerca contro il cancro. Tutto questo va avanti grazie alla vendita di arance nelle scuole e nelle piazze, e con la vendita di piantine nel periodo della festa della mamma. Noi, alunne della 5^ A della scuola “G. Calò”, da 5 anni siamo volontari a distanza donando €0,50 per acquistare le reticelle delle arance della salute. Da molti anni l’AIRC progetta spot con la collaborazione di personaggi famosi. Nei numerosi spot troviamo anche numerosi slogan come “FAI CORRERE LA RICERCA SUL CANCRO”. Oggigiorno, a causa di questa malattia, muoiono ancora molte persone. Con il vostro impegno potremmo eliminare le prime due lettere della parola “INCURABILE”, seppure con un piccolo contributo. Noi abbiamo contribuito con € 0,50 che per ciascuno di noi è poco, ma sommati a quelli di tutti gli alunni di tutte le classi, si arriva a una bella cifra. Il nostro contributo verrà utilizzato per acquistare macchinari e pagare i viaggi dei volontari che contribuiscono sempre di più. Ringraziamo i medici, i chimici, gli scienziati e tutti i volontari che, insieme a noi, hanno contribuito alla “vendita” di arance. Aiutaci anche tu a salvare tutte quelle vite in pericolo in cerca di aiuto. IL NOSTRO MOTTO È: “ SUL TUO VISO RITORNI IL SORRISO”. Le alunne di 5^ A I.C.S. “G. Calò”: Simona Petrosino, Elisabetta Cassano, Anna Cardinale, Emiliana Lella, Valentina Niso, Gaia Mazzacuva, Angelika Losavio. Versus di from Neve (Tir) Bianca la strada, ferma come gabbia, non ha porte l’attesa: offesa anche la morte. Pale Spalate gente, spalate nel fianco del bianco: nell’era digitale fermo il cuore sul badile. Gelo Nella sala d’aspetto, a casa i senzatetto: treni bianchi in stazione, e letti di cartone. Soli Di freddo si muore, ma non è il caldo a mancare: tiepida di calore solo la strada del cuore. La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 7 Le favole di Grim La carnevalata C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo assai noto nella contea per le sue bizzarrie che, senza tregua, da un anno all’altro, divenivano sempre più bizzarrose. Invero, c’è da sapere che tal sberleffi (o stravaganzerie, come qualcuno le chiamava) divenivano più frequenti nel periodo dell’anno in cui si festeggiava l’arte del travestirsi. Sì, era proprio il periodo di carnevale. Assai poco durava quel fausto tempo e bisognava approfittarne senza risparmio! Dacché chiunque poteva canzonar chicchessia (perfino il re e la sua corte), senza tema di pagar penale. Da tempo immemore era usanza appendere alle finestre (da una parte all’altra della via) due fantocci: Carnevale (lui) e Quarantanni (lei). Carnevale era figura piuttosto tozza, vestito in maniera disadorna, con in mano un bicchiere di vino, chiaramente alticcio e con la patta (vrachetta) dei pantaloni sbottonata nell’atto di voler far pipì; Quarantanni era invece un femminone con due seni grossi assai sproporzionati, sorretti da un enorme reggipetto, vestita di un’ampia gonna che permetteva a chi le passava da sotto di ammirare i mutandoni merlettati. Era un gran divertimento spasseggiar sotto quei due fantocci fra canti e lazzi, (anche un po’ oltre la decenza!) sopportati con benevolenza, in quel periodo. Venne un tempo, però, in cui quella spassosa usanza andò perduta (perfino nella memoria) e non furono bastanti i tentativi, di ricordarla al popolo e alla corte, fatti dai menestrelli del villaggio! Pareva che di messer Carnevale e di madama Quarantanni non ne volesse sapere proprio più nessuno. Ma quando salì al trono messer Dellepalme, memore di quella bella usanza e vedendo che nel villaggio montano del suo regno, avevano scelto altri periodi dell’anno per travestirsi, ordinò che nella parte marinara del villaggio ci si travestisse, per divertimento, da messer Carnevale e madama Quarantanni!... Tutti! Senza indugio, convocato il messere più galante della marina, gli diede ordine che fosse lui ad occuparsi di mettere su un gran bel corteo dove re, corte e popolani potessero esibire la propria inventiva burlesca! Figuratevi il galante messere!!!... non se lo fece dire una seconda volta e subito si mise al lavoro «Il tuo desiderio sarà esaudito, mio re – disse – farò costruire fantocci in tuo onore, con le tue sembianze e fantoccesse Quarantanni con le sembianze di… - interrompenosi – beh!... Quella sarà una sorpresa!» Sicché il galante messere, d’accordo con sua maestà, fece emanare un bando in cui invitava tutto il popolo (marinaro e non) a partecipare al grande corteo dei travestimenti! Dalla montagna venne un singolar diniego, visto che troppa era la strada da percorrere per raggiungere la marina e… appiedati com’erano!… Dalla marina, al contrario, ci fu gran consenso all’invito e ognuno cominciò a pensare al bizzarro travestimento da sfoggiare in corteo. I preparativi furono frenetici ma, il fatidico giorno se ne videro delle belle! Un gran fantoccio Carnevale, aveva le sembianze di sua maestà, madama Quarantanni ricordava tanto la dama Bimare e, da contorno ai due, un esteso palmizio brulicante di farfallette, entro cui s’aggiravano sette nani, ciascuno dei quali era un travestimento per messeri e cortigiani e, fra i sette, molti riconobbero in Eolo messer Acchiappavento; in Dotto messer Bradasciola; in Pisolo messer Tomo Tomo (lemme lemme); in Brontolo messer Notardell’Angelo e… e così a continuare con fantasia e gran divertimento!... aggiungendo anche l’allegro motivetto del parapunzi punzi pà che, infuriando a destra e a manca, rese il corteo una vera e propria carnevalata! Morale della favola: a carnevale, ogni scherzo vale!!! 8 cronaca La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Micio su palo: intervengono i VV.FF. Un passante pur udendo, mentre percorre- va via Puglie, nei pressi del frantoio Basta, un miagolio, non riusciva a vedere l’animale; solo alzando gli occhi ha scorto che il micio era fermo in cima ad un palo telefonico, peraltro appuntito, in una posizione molto pericolosa. Senza chiedersi il motivo di tale posizione ha telefonato al nucleo di pronto intervento dei Vigili del Fuoco, di stanza a Castellaneta. Un pompiere opportunamente vestito, aiutato dai suoi colleghi, dopo avere posizionato la scala appoggiandola sulla linea telefonica e non sul palo per evitare pericolose oscillazioni che avrebbero potuto causare la caduta del micio, ha raggiunto la sommità della scala aiutando l’animale a disporsi in modo tale da ripercorre, velocemente in discesa il palo, scomparendo, spaventato, in direzione del ponte di San Leonardo. La foto è stata scattata dal signor Tonino Lamanna, benemerito presidente della associazione onlus Orizzonti Nuovi “Evandro Lupidi” , presente all’intervento dei VV.FF. Ecco chi ha votato per non chiudere il canile lager Green Hill Ecco i nomi dei deputati che hanno votato a favore degli emendamenti (a firma di Raisi e Patarino di FLI) per non fare chiudere GREEN HILL (votaz.n.27) e per non rendere obbligatoria anestesia ed analgesia nei tests (votaz.n.30). Esprimiamo tutta la nostra condanna! Vergogna! Si tratta di: ABRIGNANI Pdl (solo a emendamento 30) - BARBARO Fli - BARBIERI Pdl - BERNARDINI Radicali (solo a emendamento 27) - BINETTI Udc (solo 27) – BONCIANI Udc (solo 30) – BRAGANTINI Lega Nord (solo 30) – BRIGUGLIO Fli – BUONANNO Lega Nord (solo 27) - CARLUCCI Udc (27) – CASTIELLO Pdl (27) – CIMADORO Italia dei Valori (27) – COMAROLI Lega Nord (27) – CONSOLO Fli – CONTE GIORGIO Fli – CROSIO Lega Nord (30) – DAL LAGO Lega Nord – DELLA VEDOVA Fli – DI BIAGIO Fli – FARINA COSCIONI Radicali – FUGATTI Lega Nord – GALLI Pdl – GIRO Pdl (30) – GRANATA Fli – LO PRESTI Fli – MARROCU Pd (27) – MENIA Fli – MORONI Fli – MURO Fli – NAPOLI ANGELA Fli – NEGRO Lega Nord – NOLA Pdl (30) – ORSINI Popolo e Terri- torio – PAGLIA Fli – PATARINO Fli – PINI Lega Nord (27) – POLLEDRI Lega Nord – PORTAS Pd (30) – PROIETTI COSIMI Fli – RAISI Fli – ROSSI LUCIANO Pdl (27) – RUBEN Fli – RUVOLO Popolo e territorio (27) – SCANDEREBECH Fli – SIMEONI Pdl (30) – TEMPESTINI Pd (30) – TESTA NUNZIO F. Udc (27) – TOTO Fli – TURCO MAURIZIO Radicali – VALENTINI Pdl (27). Che brava gente , tutta timorosa di Dio…..la domenica!! “Neanche la neve ci ha fermati!!!” Questo il platonico commento degli insegnanti dell’Istituto Bellisario che nonostante la neve ed il provvedimento sindacale abbia ordinato la chiusura delle scuole di cronaca plastica rinforzata, ecc, che potrebbero produrre danni fisici a terzi, schiume di ogni genere, coloranti, ecc. E’ consentito il lancio di coriandoli e di stelle filanti anche in confezioni spray. Multe ai trasgressori: per la vendita da 250 a 500 euri, per l’uso da 50 a 200 euri, Le sanzioni saranno elevate a carico dei genitori e tutori dei bambini. Molti si augurano che l’ordinanza venga fatta rispettare. L’omertà alimenta lo Stalking In un numero scorso de LA GOCCIA, dopo avere letto la notizia della condanna di Restivo che, affetto da stolking, aveva assassinato la povera Elisa Claps, avevo riportato un numero verde nazionale antistolking, anche se pensavo che nel nostro territorio tale tipo di vessazione non fosse presente. Niente di più inesatto tanto è che successivamente sono giunte telefonate e lettere non firmate che denunciavano la presenza di almeno uno stalker sul territorio comunale. In ogni articolo successivo è sempre stata sottolineata la necessità di non punire, anche se la legge lo prevede, lo stolker, ma piuttosto di curarlo. Ad un comportamento istintivo con l’indice verso che avrebbe potuto determinare comportamenti pericolosi Alberto Sordi La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 quali vendette o addirittura suicidi, doveva sostituirsi un atteggiamento compassionevole, molto empatico, sull’individuo tanto da convincerlo a sottoporsi a cure psicologiche o psichiatriche suggerite dal suo ambiente circostante, composto da parenti ed amici che sicuramente conoscono la sua condizione patologica. Purtroppo l’omertà sembra avere preso il posto della compassione : l’opinione pubblica non ha in alcun modo dato il suo contributo, con articoli o propri pensieri in una forma di giornalismo partecipativo di cui LA GOCCIA si vanta di essere una antesignana. Al pensiero socialmente maturo, si preferisce sapere ma nascondersi dietro il solito becero maschilismo salvo poi alzare il dito in segno di condanna quando accadono episodi che ci riguardano di persona o come il caso di Elisa Claps. Per poi generalizzare, infangando le istituzioni e le associazioni, quando lo stolker dovesse ricoprire ruoli rappresentativi. Lusi ha “rubato” allora ruba tutto il Parlamento….anche se ci sono tanti parlamentari onesti!! Abbandoniamo l’omertà e sostituiamola con la compassione, preveniamo, salviamo le istituzioni e le associazioni e non laviamoci le mani, condannando solo dopo l’accaduto.Prima che possa essere troppo tardi! Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado ad indirizzo Musicale C.T.P Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione degli Adulti . I.D.A. "G. DELEDDA" Via Della Pace, 62 -‐ Ginosa (TA) Tel.099.829.04.45 – Fax.099.829.04.53 E_Mail: [email protected] - [email protected] – [email protected] www.deleddaginosa.com Avviso S’informa che sono aperte le iscrizioni per i CORSI PON PER ADULTI per l’a.s. 2011 – 2012 primo grado, hanno dovuto firmare la presenza, in quanto la Provincia non ha predisposto analogo provvedimento. Ed allora facciamoci almeno una foto per ricordare la nevicata! Ovviamente gli allievi non essendo “obbligati” alla firma di presenza si sono assentati in massa. Così va il mondo …purtroppo per loro!!! Finalmente un carnevale civile!! Dopo tanti carnevale vissuti nel terrore di ricevere una manganellata e di essere imbrattati da quelle malefiche schiume, finalmente il sindaco Vito De Palma, a cui va tutta la riconoscenza, con propria ordinanza n.8 /2011 , affissa già dallo scorso 31 gennaio, ha vietato l’uso e la vendita di oggetti contundenti, quali manganelli in 9 o Servizi digitali nella P.A. o Viaggio nelle tradizioni popolari (Fisarmonica) o Laboratorio di scrittura professionale o Cambridge for your future o Informatica di Base o ECDL 1 (corso per il conseguimento della Patente Europea del Computer) o ECDL 2 (corso per il conseguimento della Patente Europea del Computer) La frequenza è assolutamente gratuita. Il modulo domanda potrà essere ritirato presso la segreteria dell’Istituto in via della Pace n. 62 oppure scaricato dal sito www.deleddaginosa.com Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi presso gli uffici di segreteria dell’ISTITUTO COMPRENSIVO "G. DELEDDA" Via Della Pace, 62 - Ginosa (TA) Tel.099.829.04.45 – Fax.099.829.04.53 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Alessandro CALABRESE 10 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Viabilità. Galeota: “Blocco del traffico sul ponte della SP 2 verso Bernalda per problemi strutturali” Una nota stampa dell’assessore provinciale, Marta Teresita Galeota, in merito all’interdizione al traffico del ponte sulla strada provinciale 2 che collega Ginosa a Bernalda. Da diversi mesi i tecnici della Provincia monitoravano la stabilità del ponte sulla Strada Provinciale 2 che collega Ginosa a Bernalda. Le problematiche strutturali del ponte hanno subito negli ultimi mesi, un peggioramento tale da richiedere l’interdizione al traffico del ponte. Una zona popolosa, caratterizzata, peraltro, da numerose aziende agricole, motivi per i quali è indubbio che la chiusura per ragioni tecniche e di pubblica sicurezza disposta con ordinanza provinciale vedrà una risoluzione nel più breve tempo possibile. Già da novembre scorso, la Provincia aveva istituito il senso unico alternato a tutti i veicoli nonché il divieto di transito ai mezzi con massa complessiva superiore a 3,5 t, per il ponte in questione. La calamità del marzo scorso ha gravato ulteriormente sulle strutture portanti del ponte, così come evidenziato nella nota inviata a pochi giorni dall’alluvione agli uffici della Protezione civile. L’interdizione al traffico sarà indubbiamente causa di disagi per i residenti e per quanti On. SERGIO PAOLO SILVESTRIS Criteri aggiuntivi oggettivi, definizione di agricoltore attivo e meno burocrazia Pac 2013-2020, le proposte di Silvestris per salvaguardare l’agricoltura pugliese BRUXELLES - A tre mesi dalla presentazione la bozza della nuova Pac (Politica agricola comune) curata dal Commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos è adesso all’esame del Parlamento. Dalla prima stesura emergono tagli pari a 230 milioni di euro di aiuti diretti ai produttori italiani tra il 2013 e il 2020, di cui 180 milioni per la Puglia. L’assegnazione dei pagamenti diretti sarà uniformata sulla base di un unico criterio, legato alla superficie, e non più in base alla coltivazione. Se fino a oggi gli ulivi e i pomodori ricevevano rispettivamente mille e 2mila euro a ettaro, con il nuovo sistema di contribuzione tutte le coltivazioni riceveranno indistintamente 325 euro per ettaro. “Passare a queste cifre - spiega Sergio Silvestris, eurodeputato del Pdl - vuol dire che attività che per secoli si sono sviluppate su un territorio non avranno più la forza di proseguire. Non è un problema legato a una o più aziende agricole, è un problema legato all’antropizzazione di un territorio che su certe colture si è organizzato. Con i piani di sviluppo rurale, infatti, abbiamo favorito il completamento di intere filiere: non ci sono solo alberi e piante, ma centinaia di frantoi, industrie di trasformazione del pomodoro, grossisti, trasportatori e altre unità produttive che non avrebbero più significato con una riduzio- devono raggiungere le aziende agricole della zona in questione, ma, sia l’incolumità di residenti e lavoratori, oltre che di eventuali viaggiatori che si trovino a dover percorrere quel tratto della strada, sia per evitare ulteriori cedimenti strutturali, il tratto sarà chiuso al traffico per il tempo necessario a realizzare gli interventi di messa in sicurezza già previsti con certa copertura finanziaria. Nel frattempo, a sostegno di chi percorre il tratto chiuso al traffico della sp. 2 sarà installata la segnaletica necessaria indicante le deviazioni in tutta sicurezza. Assessore Marta Teresita Galeota ne così drastica degli aiuti. Non si può da un giorno all’altro smettere di puntare su attività che la stessa Unione Europea fino a oggi ha sostenuto”. Per far fronte a questi scompensi gli europarlamentari italiani richiederanno l’introduzione di criteri oggettivi che favoriscano una distribuzione aggiuntiva degli aiuti, come la produzione lorda vendibile, le giornate lavorative impiegate per ciascuna coltura e il potere d’acquisto. Altro punto all’ordine del giorno è una corretta definizione di agricoltore attivo per sostenere chi vive veramente di agricoltura e non chi fa agricoltura per l’autoconsumo familiare o per hobby, senza dimenticare una serie di interventi in favore della ricomposizione fondiaria, capace di garantire la crescita delle piccole aziende sane e la scomparsa di quelle poco competitive non in grado di stare sui mercati. “Credo che con una serie di correttivi alla Pac - conclude Silvestris - come l’aggiunta di criteri aggiuntivi oggettivi, la flessibilità nazionale nell’assegnazione degli aiuti, la definizione certa di agricoltore attivo, l’introduzione di un greening semplice e poco burocratico, la nostra agricoltura dopo il 2013 potrà essere più moderna, capace di stare sui mercati e di investire in ricerca e innovazione, contribuendo in maniera decisiva all’autosufficienza alimentare dell’Europa”. attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Chi è l’amministratore di condomionio e come viene nominato Rubrica a cura di Wanda Pucci Questa settimana, parliamo della figura dell’amministratore di condominio e della sua nomina. Innanzitutto, partiamo dicendo che nominare un amministratore è obbligatorio solo se i condomini sono più di quattro, nel caso ne siano di meno, la nomina è facoltativa. Nel caso in cui le unità immobiliari siano più di quattro, ma appartengano a un solo proprietario o a più persone, ma in numero inferiore a cinque, la nomina dell’amministratore non è obbligatoria. In genere è l’assemblea condominiale che nomina l’amministratore ma, se per qualsiasi motivo, l›assemblea non è in grado di nominarlo, l›amministratore può essere designato dall›autorità giudiziaria su istanza di uno o più condòmini (art. 1129, com. 1, cc). Può fare l›amministratore, sia un condomino, sia un professionista esterno, sia una società (la giurisprudenza più recente ha ritenuto valida la nomina di una società di fatto o di una società di persone come amministratore di condominio - sentenza della Cass. 24.12.1994, n. 11155). Allo stato attuale, non è necessario essere iscritti ad un albo specifico, ruolo od elenco professionale, né esiste alcuna incompatibilità o preclusione nella nomina. Possono essere previste limitazioni circa la persona e la durata dell›incarico unicamente nel regolamento di condominio. Perché la nomina dell’amministratore sia valida è richiesta la maggioranza dei partecipanti all›assemblea e la presenza di almeno la metà del valore. Dette maggioranze sono inderogabili sia per la prima che per la seconda convocazione. In ogni caso la delibera deve essere adottata da almeno 1/3 dei condòmini i quali dispongono di almeno 500 millesimi. Va sottolineato che per la nomina dell’amministratore l’assemblea dei condòmini non può ricorrere direttamente all’autorità giudiziaria, se non ha prima verificato la possibilità di formare una maggioranza. L’efficacia della nomina ad amministratore non è subordinata all’accettazione da parte del designato. Sul prossimo numero parleremo della durata e della revoca dell’amministratore e del suo ruolo all’interno del condominio. Per maggiori informazioni mi potete contattare ai seguenti recapiti: Studio Pucci, Via Cormons, 37 - Laterza (Ta) E-mail: [email protected] Cell. 347.2955747 Andiamo al cinema Il cinema teatro Metropolitan proietterà da sabato 11 febbraio i seguenti spettacoli: -Com’è bello far l’amore di Fausto Brizzi con Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi e Giorgia Wurth Genere: Commedia Andrea (Fabio De Luigi) e Giulia (Claudia Gerini) sono una solida coppia di 40enni con un figlio che conduce una vita tranquilla, forse troppo. Come alcuni loro coetanei, i due non riescono a fare sesso da diverso tempo. Ma il loro rapporto è destinato a cambiare. In casa piomba un amico di Giulia, Max, che di mestiere fa il pornodivo. Orari: 19,30 – 21,30 Miki Marchionna 11 12 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 AVIS DI GINOSA XX ASSEMBLEA DEI SOCI Domenica 5 febbraio, presso il Teatro “Alcanices”, tutti i donatori dell’AVIS di Ginosa, si sono riuniti, dietro invito del direttivo, per la ventesima assemblea dei soci. Tutti i presenti, hanno ricevuto un opuscolo informativo sul plasma ed i componenti sanguigni, la preghiera del donatore, e il bilancio 2011 dell’associazione. La serata ha visto anche la presenza della dott.ssa Galeota, dell’assessore Lanera, e del presidente provinciale Avis, il Sig. Fortunato. Lo stesso Fortunato ha aperto l’assemblea, comunicando ai circa 100 presenti, che presso Castellaneta verrà aperto un centro trasfusionale dopo anni e anni di battaglie e rinvii. Il dibattito è proseguito con la lettura del bilancio, chiuso con una liquidità di € 8354.72 (altra ottima notizia appresa assieme all’aumento dei donatori), della relazione del Presidente Nicola Carenza e con la premiazione di molti donatori. Queste premiazioni erano per quei soci che hanno raggiunto le 8 donazioni (attestato in rame), le 16 donazioni (attestato in argento) e le 24 donazioni (attestato in oro). Il direttivo ha voluto anche precisare che il 2013 ci sarà bisogno di forze fresche che dovranno subentrare all’odierno organo. Poche auto-candidature ma obiettivo raggiunto. Al termine del dibattito, piccolo rinfresco per tutti i presenti. Baldassarre D’Angelo IL MALTEMPO METTE IN GINOCCHIO L’AGRICOLTURA PUGLIESE Il comparto orticolo pugliese messo in ginocchio dal maltempo, che da diversi giorni sta sferzando ogni angolo della Puglia. Solo nella Capitanata si stimano danni pari al 40% sulle colture orticole. Il 40 per cento dei raccolti di ortaggi in campo aperto, infatti, sono andati distrutti. E poi rimangono bloccati sulle strade e nelle aziende migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli e migliaia di litri di latte. Danni consistenti si registrano, infatti, anche nelle aziende zootecniche pugliesi, dove in molti casi è difficoltoso arrivarci a causa della presenza di neve e ghiaccio. Non c’è pace, dunque, per l’agricoltura pugliese. Dopo gli effetti disastrosi provocati dal blocco dei tir, ora sul comparto si è abbattuta come un macigno anche l’ondata di freddo polare, che sta creando non pochi disagi in molte zone della Puglia. Sono ingentissimi, dunque, i danni che si registrano al comparto agricolo, stimati in svariate decine di milioni di euro. Danni che vanno a gravare su aziende già messe in seria difficoltà da una crisi economica senza precedenti, e che ora si vedono il lavoro di mesi e mesi distrutto dalle piogge o dalle nevicate e dalle gelate, e si vedono perdere il prodotto in campo. Ma non basta. Le aziende “risparmiate” dai danni diretti a colture pagano comunque le conseguenze del maltempo sulla bolletta energetica. Con le temperature anche al di sotto dello zero, infatti, gli agricoltori devono ricorrere massicciamente al riscaldamento delle serre e delle stalle, con gli impianti costantemente accesi per evitare il congelamento delle tubature. Una vera stangata per il settore, dato che il prezzo del gasolio agricolo è cresciuto in un biennio del 130 per cento, con un aggravio sui costi produttivi pari a oltre 5 mila euro ad azienda. Insomma, la situazione è veramente drammatica e richiede immediati interventi, anche per garantire la distribuzione delle merci, soprattutto dei prodotti altamente deperibili come latte, frutta e verdura, ed evitare, così, il rischio speculazione sui prezzi. Redazione Cia Puglia (GdA) attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 13 ACCREDITATA DALLA REGIONE PUGL RSA RESIDENZA GENUSIA DI MARINA DI G ACCREDITATALADALLA REGIONEVILLA PUGLIA POSTI LETTO DI CUI LA RSA RESIDENZA VILLA GENUSIA DI58MARINA DI GINOSA 18 PER MALATI DI ALZHEIMER 58 POSTI LETTO DI CUI 18 PER MALATI DI con ALZHEIMER Un nucleo assistenziale e curativo un attrezzato giardino Un nucleo assistenziale e curativo con un attrezzato giardino dedicato L’Alzheimer! Questa grave patologia trova importanti risposte nella moderna ed eccellente nuova struttura Residenza Villa Genusia di Marina di Ginosa. L’esperienza assistenziale e di cura per questa patologia di m malati è approdata a Marina di Ginosa dopo u un collaudato percorso che è stato avviato, ed è ancor ra in itinere, nella città di Milano. Si tratta di i un’ importante novità per la nostra provincia di Taranto e per la Puglia. La nostra società, da lungo tempo ormai, si è posta, tra i suoi obiettivi primari, quello di far fronte ad alcune patologie, quali l’Alzheimer e le demenze assimilabili, in virtù ù di un sempre crescente innalzamento dell’’aspettativa di vita da parte dell’uomo, ed in linea con i già numerosi cambiamenti apportati all’ecosistema che lo circonda. Queste patologie, d da un punto di vista clinico, determinando una compromissione globale delle funzioni cognitive, un declino delle capacità intellettive ed un deficit attentivo, comportano, nella persona che e ne è affetta, una inevitabile alterazione della sua vita di relazione e delle sue capacità d’adattamento alle molteplici e mutevoli esigenze della a quotidianità. Occorre, dunque, una particolare attenzione nell’individuare, attraverso una diagnosi precoce, i primi aspetti e segnali negativi di queste patologie poiché, un ritardo in tal senso, rischia di influenzare il decorso delle stesse e l’intero processo di cura e di assistenza. Fondamentale, in tutto ciò, è il ruolo che riveste il medico di famiglia. Infatti, già quando inizia ano i primi segni di disorientamento, le prime difficoltà à di linguaggio e di definizione/individuazione degli oggetti circostanti, ed, altresì, la volontà dal parte del soggetto di abbandonare gli interessi personali e familiari, la malattia ha già manifestato il suo decorso. Si pensi addirittura che, un’ L’Alzheimer! Questa uesta grave patologia trova importanti risposte nella mode In una prima fase: la difficoltà della nuova struttura Residenza Villa Genusia dipersona Marina Ginosa. neldi ricordare i fattiL’esperienza inerenti la sua vita, nel prendersi di un co cura per questa patologia di malati è approdata a Marina di Ginosacura dopo se stessa, nell’alimentarsi, lavarsi, che è stato avviato, ed è ancora in itinere, nella cittàgestire di Milano. u vestirsi, il denaroSie tratta la tera-di un’ pia farmacologica ecc.. In una seper la nostra provincia ncia di Taranto e per la Puglia. La nostra società,, da lungo conda fase più avanzata: i deficit di fronteead patologie, posta, tra i suoi obiettivi primari, quello di far memoria di alcune linguaggio, l’assen-, quali za quasi totale della parola, demenze assimilabili, in virtù di un sempreestrema crescente innalzamento una dell’aspe difficoltà nel riconoscere parte dell’uomo, ed in linea con i già numerosi apportati all’e i familiaricambiamenti più stretti e l’insorgenza di problematiche comportamentali circonda. Queste patologie,, da un punto diquali, vista clinico, determinandoo una ad esempio, “wandering” o afinalistica, reazio- ed un globale delle funzioni cognitive, un declinodeambulazione delle capacità intellettive ni improprie, agitazione, allucinacomportano, nella persona che ne è affetta, una inevitabile alterazione della su zioni, deliri, alterazione del ritmo sonno-veglia, disturbi motori della ed quo e delle sue capacità d’adattamento alle molteplici e mutevoli esigenze incontinenza. È, dunque, evidente Occorre,che fardunque, una particol fronte a queste patologie, molto spesso, comporta dover genell’individuare, ll’individuare, attraverso una diagnosi stire persone che arrivano alla non autosufaspetti e segnali negativi diraggiunqueste pato ficienza totale e che, in alcuni casi, gono un vero e proprio stato vegetativo. Di ritardo in tal senso, rischia di influenzar conseguenza, occorre un’assistenza adestesse l’intero processo guata e e di qualità, le quali possono di esse-cura re scarsamente arginate con l’assistenza Fondamentale, in tutto ciò, è il ruolo che ri domiciliare, così come dimostrano, nella famiglia. Infatti,i tanti già casi quando niziano nostra esperienza, di crolloiniziano fisico ed emotivo dei carlegivers di riferimento, disorientamento, prime difficoltà tà di oltre che le ulteriori gravi compromissioni definizione/individuazione degli glidellaoggetti del paziente stesso. Dunque, alla luce nostra maturata competenza nelladel gestione altresì, la volontà dal parte soggetto d errata iniziale diagnosi, può dei soggetti affetti da Alzheimer e demenze anche determinare una confusione delle interessi personali e familiari, la èmalattia h assimilabili, Residenza Villa Genusia in conseguenze tipiche dell’Alzheimer con i grado di poter offrire alla persona stessa e sintomi di una depressione in corso. Que- il suo decorso. alla sua famiglia una cura ed un’ assistensto accade perché, in molti casi, non si è Si addirittura un’continue, errata inizi za pensi sanitaria, psico fisica eche, sociale sufficientemente strutturati per offrire ade365 giorni all’anno e 24 ore su 24, per conanche determinare una confusione delle co guate forme di assistenza e cura. Quindi, sentire a chiunque ne avesse bisogno di per non danneggiare l’utente, è essenzia- dell’Alzheimer con i sintomi di una dep poter affrontare adeguatamente il decorso le non sbagliare e, dunque intervenire il Questo accade perché, , in molti c così complesso di queste malattie. prima possibile!!! Residenza Villa Genusia Via Vito Castria sufficientemente strutturati per offrire a Giardino Alzheimer n.° 1 -74025 -Marina di Ginosa (TA) Per questo motivo, una volta individuati assistenza e cura. Quindi, per non danne Tel. 099 8270172 correttamente i primi accenni della malatessenziale non sbagliare e, dunque inte www.villagenusia.it tia, occorre essere preparati e pronti ad [email protected] affrontare le fasi successive della stessa. possibile!!! 14 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Le cave fantasma A fronte delle 433 attività estrattive censite ed autorizzate in Puglia, operano poco più di un centinaio di aziende fantasma che rischiano di trasformare il territorio regionale in un vero e proprio groviera. L’allarme è tutto nelle stime della commissione attività estrattive della Confindustria Puglia che sta studiando possibili rimedi al fenomeno dei grandi scavi incontrollati. Per lo più si tratta di aziende edili o di movimento terra che cave non sono ma che si comportano come tali. Attraverso un sottile escamotage riescono ed aprire cave in qualsiasi luogo, anche lungo i corsi d’acqua dove abbonda la poca argilla residua, eludendo tutta una serie di adempimenti previsti invece per le attività regolari: i lunghi iter autorizzativi, gli studi idrogeologici, i ripristini ambientali, gli obblighi per la sicurezza. L’espediente passa tutto da una lieve differenza semantica. Basta etichettare lo scavato come “terre e rocce da scavo” anziché “materiale estratto in cava” che con una semplice D.I.A. (dichiarazione di inizio attività), avente come oggetto uno spianamento o un miglioramento fondiario, si possono asportare migliaia di metri cubi di materiali inerti. Il punto è che – stando a quanto già sentenziato dalla Cassazione (sent. 1536/11 – sez. III) - questo materiale andrebbe riutilizzato in loco oppure destinato alle discariche. Le numerose voragini visibili invece sul territorio pugliese testimoniano il contrario: il grosso dello scavato viene rivenduto con gravi quanto immaginabili ripercussioni. Tutto questo avviene - come ammettono dalla stessa Confindustria regionale – a causa delle molte difficoltà che diversi enti locali incontrano nel controllare queste attività. Le “cave fantasma” non sostengono gli stessi costi delle attività estrattive regolari e così riescono ad assicurare ai propri clienti i massimi ribassi sugli appalti. Ma non è solo un problema di concorrenza sleale. C’è anche una questione fiscale. Oltre all’evasione nei confronti dello Stato, il danno stimato per le casse regionali, da poco in regime di tariffazione sul materiale estratto, ammonterebbe a circa un milione e mezzo di euro l’anno. Non da meno anche i risvolti ambientali e di pubblica sicurezza. Non sottoposte alle autorizzazioni regionali, tali attività rischiano di modificare irreparabilmente l’assetto geomorfologico anche in aree vincolate laddove, in ogni caso, non si sarebbe mai potuto aprire una cava. Il giro d’affari è difficilmente quantificabile, la distribuzione di queste attività sul territorio è omogenea mentre i materiali più gettonati restano gli inerti e quelli da riempimento. Al loro posto si potrebbero usare gli scarti della lavorazione della pietra da taglio che invece oggi si buttano via. Michelangelo Zanelli Circolo PD Ginosa: si parte dalla nuova sede! Venerdì 10 febbraio 2012, alle ore 19,00, il circolo del Partito Democratico ginosino inaugura la sua nuova sede in via Cavour 101. Una sede sicuramente meno appariscente ma più confortevole, quella scelta dal gruppo dirigente del PD locale, quasi a voler, metaforicamente, dire che si bada alla sostanza e non all’apparenza. Nel corso della serata di inaugurazione è mobilitato tutto il partito alla sua massima espressione. Infatti all’inaugurazione interverranno: Giuseppe PUNZI (Segretario del PD di Ginosa), Francesco PARISI (Segretario Provinciale PD), Gianni FLORIDO (Presidente Provincia di Taranto), Ludovico VICO (Deputato al Parlamento del PD), Marta Teresita GALEOTA (Assessore Provinciale). Per il giovane segretario Giuseppe Punzi «Questa è la prima pietra di un progetto politico che mira a rilanciare il ruolo del Partito Democratico a Ginosa. Dopo il congresso e la elezione del nuovo gruppo dirigente abbiamo voluto pensare alla sede come luogo fisico per poter mettere a confronto tutte le nostre risorse per elaborare un progetto capace di dare le risposte adeguate a una comunità che vive un periodo piuttosto difficile sul piano amministrativo. Insomma, per noi era importante avere una sede adeguata per permettere lo svolgimento di quelle attività politiche che sono indispensabili per promuovere la partecipazione e rendere i nostri iscritti, i nostri simpatizzanti, protagonisti del cambiamento.» Il segretario Punzi si sente galvanizzato da questa esperienza e ci dice: «Vedrete già da questo mese il nostro partito metterà in campo iniziative atte a dimostrare che questa città si può amministrare in maniera diversa e a spiegare questo saranno giovani desiderosi di irrompere sulla scena politica con la loro voglia di rinnovamento e di aria nuova.» Dell’inaugurazione della sede del PD parleremo in maniera dettagliata nel prossimo numero, intanto prendiamo atto che, forse, la politica locale, comincia a riprendere fiato. SG La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Pubblicità pagina intera 15 16 La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Pubblicità pagina intera attualità Oggi nella nostra rubrica, parliamo di una giovane artista italiana nata proprio da una trasmissione televisiva. Noi di Radio RG Studio abbiamo da subito seguito e creduto nel successo che avrebbe travolto Alessandra Amoruso, talvolta molto criticata proprio dagli addetti ai lavori! Parliamo dell’ultimo singolo tratto dall’album “Cinque passi in più” che porta questo titolo: “Ti aspetto”.Quando la canzone attac- La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Le interviste di parliamo di senza dubbio riesce benissimo ed è marchio di fabbrica di Alessandra Amoroso; da un certo punto di vista questo accorgimento finisce per appiattire un po’ la trovata di rendere frizzante l’accompagnamento, ma lì si scende sul campo delle pure scelte di stile. Di “Cinque passi in più” non dubito che ci sarà modo di tornarci sopra in occasione di nuove uscite (“Prenditi cura di me” è perfetta per il rilascio singolo, e non è la sola). Nonostante qualche recente flessione – ed in questo senso il nuovo singolo casca a fagiolo – l’album ha ottenuto puntuale riscontro dal pubblico fedele ad Alessandra Amoroso, il picco del secondo posto in classifica ed un disco di platino parlano chiaro. Questo brano musicale come tanti altri dischi novità, potete ascoltarli semplicemente inviando un sms al 331 169 8888 di Radio RG Studio, la Radio dei Grandi Successi. Floriana Ribecco. Alessandra Amoruso ca c’è quasi la sensazione che Alessandra Amoroso si voglia cimentare con qualcosa di diverso, voglia dar prova di versatilità uscendo dal solito copione. “Ti aspetto” offre qualche elemento diverso dal consueto prodotto della cantante, ma qualche nostro ascoltatore ritiene che è sempre dietro l’angolo la tendenza a rifugiarsi nel già sentito: sarà vero? Testo e musica della premiata coppia Federica Camba/Daniele Coro, arrangiamento del pluridecorato Celso Valli, “Ti aspetto” tratta di un sentimento appena nato (novità) ma riesce a ripiombare quasi subito nella disperazione dei tormenti Amorosi. Musicalmente ricca di sincopature e controtempi interessanti, la canzone punta molto su un crescendo voce/archi che 17 UNA SPREMUTA DI SALUTE Nella scuola “G. Calò” abbiamo donato un contributo all’AIRC per far progredire la ricerca scientifica, per rendere il cancro curabile. Con il nostro piccolo contributo, abbiamo acquistato “le arance della salute” e possiamo dire di aver mangiato la nostra salute. In tutta Italia, il 3 Febbraio 2012, l’AIRC è stata presente nelle piazze e nelle scuola con le reticelle di arance provenienti della magnifica terra della Sicilia; si spera che il nostro contributo possa servire ad aiutare la ricerca per il cancro. Oltre alle arance abbiamo ricevuto un opuscolo con informazioni e ricette per la salute. Per noi questa ricerca scientifica è molto importante perché trovare la cura significa salvare tante vite umane. Alunni della classe 5ª “G. Calò” Pietro Monaco, Giulio Russo, Ottaviano Accetta, Samuele Serra, Nicolò Lomagistro, Nico Moretti, Pietro Pizzulli, Stefano Parisi, Pierfrancesco Ciriello. 18 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Sono sempre i migliori che se ne vanno …dal sud Lo mettiamo il punto interrogativo al titolo di questo articolo, oppure lo lasciamo così com’è, a dogmatizzare un pensiero ormai diffuso e interiorizzato? Usare il punto interrogativo significa rompere gli argini e permettere al fiume di esondare: ma cosa volete che sia, per una terra che è stata martoriata anche dalle alluvioni? Alcuni lasciano il sud a diciotto anni per andare a studiare fuori; altri partono per lavoro; altri ancora a cercar fortuna. Chi non si è mai imbarcato su un espresso notturno, destinazione mondi ignoti, non può davvero capire cosa significhi. Ti senti scippato, ti strappano a mani nude la carne viva e li senti anche sghignazzare avidamente. Sei nato e cresciuto in una grossa anfora e, a un certo punto della tua vita, una forza esterna e incontrollabile ha preso quell’anfora e ne ha versato il contenuto da qualche altra parte: non potevi fare altro che cedervi e lasciarti andare senza resistenze, ma con la consapevolezza di chi si appunta tutto e rimanda i conti alla fine. Ok, ora sei su quel treno e la tua casa diventa sempre più piccola all’orizzonte, fino a scomparire del tutto: sei rimasto solo e non hai altra scelta che accettare la sfida e batterti da leone. Ti batti da leone e vinci: hai studiato e ti sei laureato, cercavi un lavoro e l’hai trovato, volevi far fortuna e, nella peggiore delle ipotesi, ti sei arricchito di esperienze di vita. Qualcosa non quadra, però: dovresti essere felice, dovresti essere soddisfatto di te stesso, ma il germe dell’insoddisfazione ti fa da sveglia al mattino e ti rimbocca le coperte col buio. Poi, finalmente, ti guardi allo specchio e, ricordandoti di quel viaggio in treno, ti si accende la lampadina: LA CASA! Hai risolto il rompicapo più difficile fra tutti quelli che hai affrontato, nonostante tu sia un abilissimo solutore di enigmi antropologici. E poi ripensi all’anfora e a quel conto in sospeso che, da orgoglioso quale sei, avevi marchiato a fuoco nella tua testa. Tu vuoi tornare a casa tua: è lì che hai scoperto di aver lasciato inconsciamente dei sogni prima di partire, è lì che il sorriso del tuo viso e quello della tua anima vanno a braccetto, è lì che il poco vale tanto perché quel poco ti rende felice. E quando parli della tua casa, stai parlando della tua terra, di quella che ti ha cresciuto, formato, fatto diventare quello che sei e che ti ha dato la forza di vincere le tue sfide, anche quelle che hai affrontato lontano da lei. Cosa fai, quindi? Armi e bagagli, e ci torni a quella terra. Arrivi carico d’entusiasmo e inizi a sognare e a volare con l’immaginazione: ti vedi già fra trent’anni, uomo realizzato e sempre sognatore (quello lo sarai sempre), a godere i frutti del tuo seminato. Manca un passaggio, però: cosa stai seminando, oggi? Hai tante idee, troppe idee: vivere lontano dalla tua terra per tanti anni te ne ha fatto apprezzare aspetti a cui prima non prestavi attenzione. Ti piacerebbe inventare un lavoro sfruttandone le bellezze, anzi ti rendi conto che sarebbe la tua impresa più straordinaria, se solo ci riuscissi. Poi ti fermi ulteriormente a riflettere e pensi che forse ti basterebbe trovare un lavoro appagante che ti renda indipendente: non fa nulla se non arrivi a toccare il cielo con un dito, fermarsi ad alta quota è un ottimo compromesso. E allora inizi a lavorare ai tuoi obiettivi: da un lato cerchi il lavoro che ti dia la tanto agognata “sistemazione”, dall’altro non ti rassegni all’idea di costruire qualcosa di tuo che sposi carnalmente la tua terra. I giorni passano, poi le settimane e infine i mesi: sei passato dal caldo al freddo e poi di nuovo al caldo e sei ancora lì a pensare, a combattere e ad arrovellarti per trovare la tua strada. Inizi a perdere pazienza e fiducia, a pensare di aver fatto la scelta sbagliata: forse quell’insoddisfazione che ti ha riportato a casa non era dovuta al non vivere nella tua terra, ma era solo figlia della routine che appartiene ad ogni lavoro e ad ogni gesto compiuto con cadenza quotidiana. A quel punto esci di casa e ti tuffi nella solitudine delle campagne assolate tipiche del sud: lì il sole ti riscalda anche nei mesi più freddi e sei sicuro che sarà quella natura così ordinatamente selvaggia a darti le risposte che cerchi. Non ti sbagliavi, questo ti sussurra la campagna: avevi fatto la cosa giusta perché è stato il tuo cuore a pregarti in ginocchio di tornare a casa tua e tu sai bene che negare una gioia al tuo cuore sarebbe stato il più grave delitto che potessi commettere. Ne prendi atto, ma ti manca qualche tassello, anche adesso c’è qualcosa che non ti torna: sarà mica che l’esaudimento di un sogno è soggetto alla geografia? È davvero possibile che per ottenere un risultato nella tua terra, tu debba lottare cento e mille volte di più di quanto hai fatto e di quanto faresti altrove? Ma perché? E allora rimetti in discussione il verdetto sentenziato dalla tua campagna e ti dici pronto ad andartene un’altra volta: non puoi restare qui a soffrire, a lottare contro tutto e tutti, per poi non ritrovarti nulla in mano. Cosa fai, a quel punto? La tua decisione l’hai presa: non ti resta che preparare i bagagli e andare, ma questa volta senza lasciare conti in sospeso e senza la voglia di tornare. È tutto pronto, ma tu non parti: continui a star lì, in attesa di qualcosa, perché non riesci proprio a dimenticarlo quel conto in sospeso. Perché devono scipparti alla tua terra? Perché? Ancora una volta è il cuore che ti guida, non pulsa come faceva quando avevi l’entusiasmo tipico di chi torna a casa, ma continua a indicarti la via e tu lo segui. Alcuni giorni lotti come sai fare, altri molli la presa e credi sia arrivato il momento di mettere a tacere il sognatore che è dentro di te, lasciando spazio al tipico raziocinio dell’emigrante-meridionale-chese-ne-va-lontano-a-lavorare. Il paradosso di questa storiaccia è che, nel quadro economico del 2012, andare fuori non ti regala alcuna certezza: mutuando un termine gastronomico, sei a bagnomaria. Che fare, allora? Te la prendi con te stesso, con le istituzioni, con la politica marcia e corrotta, con i soprusi compiuti contro il tuo sud, con gli usi e costumi del posto in cui vivi: sei un kalashnikov che spara all’impazzata e alla fine non colpisce nessuno perché sai che la colpa è di tutti e di nessuno. Se i latini scrivevano che “homo faber est suae quisque fortunae”, un motivo l’avranno avuto e tu lo sai: quello che chiedi è che quantomeno ti venga data la possibilità di esprimerti, che non ti vengano tarpate le ali. È per questo che odi la politica gretta e miope cui fa comodo chiamarti “giovane” e fai bene a odiarla perché, nel politichese, giovane è sinonimo di avventato, inesperto, ingenuo, di colui che può ancora aspettare il proprio turno. Il tuo turno è arrivato, da un pezzo, e quello che ti tocca fare adesso è avere ancora la forza di lottare e conquistare i tuoi sogni, combattendo i tuoi nemici. In tutto ciò, però, bisogna ancora rispondere al primissimo quesito: sono sempre i migliori che se ne vanno … dal sud? Non esiste una risposta univoca, è giusto che ognuno segua le proprie aspirazioni e i propri sogni: chi l’ha detto che tutti i meridionali debbano essere innamorati del sud? Mille volte dobbiamo toglierci il cappello davanti a coloro che vanno via e si affermano fuori dalla loro terra (anche continuando ad esserne innamorati persi), ma allo stesso modo, per cortesia, smettiamola di pensare che chi al sud ci è rimasto o tornato sia lo scarto dello scarto delle intelligenze. Se ami la tua terra e la vuoi cambiare, la devi vivere quotidianamente: standoci lontano, anche se tu fossi il più appassionato degli amanti a distanza, potrai limitarti solo a osservarla nella sua staticità o nei suoi mutamenti. Ovunque tu sia, qualunque sogno tu insegua, ti lascio con questo pensiero di Einstein: “la crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato”. Nicola Malvani [email protected] attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 19 ME NE VADO A LAVORARE … AL SUD! - L’esperienza di TravellingPuglia – «In Italia non cambia mai nulla. I politici sono tutti uguali. Non c’è lavoro e non c’è speranza che le cose migliorino: andiamocene!» Quante volte avete sentito discorsi di questo genere e forse li avete anche pronunciati? E’ vero, la situazione in Italia non è di certo delle migliori e al Sud ne risentiamo ancora di più: burocrazia infinita, investimenti pressoché inesistenti, mancanza di infrastrutture di vario genere e di mentalità imprenditoriale, spesso influenzata dall’immobilismo culturale di alcune realtà locali dove le invidie e la diffidenza tarpano le ali ai più coraggiosi. Non è facile essere italiani in questo momento. Non è facile essere meridionali. La sola possibilità, per chi può, sembra essere andarsene, per cercare fortuna al Nord o tanto meglio all’estero. Noi lo abbiamo fatto. Dopo la laurea siamo partiti. Abbiamo vissuto e lavorato all’estero dove la meritocrazia è una realtà di fatto e non un’utopia e contano solo le proprie capacità. Avevamo un buon contratto e un buon sistema sociale a cui affidarci ma nel cuore il desiderio di tornare, di combattere il lassismo italiano, di mettere le nostre capacità al servizio del nostro Paese, di opporci alla cosiddetta “fuga di cervelli”. E così lo scorso anno sono tornato a Ginosa dopo 13 anni insieme alla mia fidanzata, genovese e innamorata della Puglia. Sfidando l’ostruzionismo della burocrazia e l’indifferenza delle istituzioni abbiamo creato TravellingPuglia. TravellingPuglia è un tour operator che si occupa di turismo incoming in Puglia. Cosa vuol dire? E’un’agenzia viaggi che promuove il territorio e il patrimonio artistico e culturale pugliesi. Attraverso il sito www.travellingpuglia.com , tradotto in 5 lingue, il turista può organizzare la propria vacanza nella nostra regione scegliendo tra diverse proposte e offerte di viaggio. Può inoltre tenersi informato sugli eventi, le manifestazioni, i concerti che si tengono nelle varie città pugliesi e scoprire aneddoti e curiosità riguardanti cucina, storie e personaggi attraverso il nostro blog. Il nostro obiettivo è quello di destagionalizzare il turismo in Puglia (che è quasi prettamente estivo-balneare e rivolto per lo più ad alcune località salentine) e far sì che anche l’entroterra, la Murgia e i piccoli centri possano promuoversi e far scoprire le proprie bellezze e potenzialità. Il turista russo, tedesco o milanese devono poter trovare buone ragioni per venire in Puglia 365 giorni l’anno. Per ora i risultati ci premiano: in pochi mesi il sito ha ricevuto quasi 12.000 visite da oltre 50 Stati diversi. La Puglia piace e le statistiche confermano che il turismo aumenta in maniera esponenziale di anno in anno. Abbiamo già fatto conoscere ai turisti le masserie della Murgia, la splendida Valle d’Itria, organizzato corsi di cucina tradizionale per stranieri e vorremmo, magari con l’aiuto delle realtà locali, valorizzare e promuovere anche Ginosa che viene spesso bistrattata dai Ginosini stessi ma ha un grande potenziale. Crediamo che con la collaborazione attiva di istituzioni, associazioni culturali, commercianti e strutture ricettive si possa creare una rete capace di “acchiappare” il turista. Il turismo porta soldi alla città. Il turismo porta lavoro in città. Il turismo migliora il senso civico dei cittadini e fa crescere l’orgoglio di appartenere ad una comunità. E allora, scappare da Ginosa, dal Sud, dall’Italia è davvero l’unica soluzione? Partite, certo, andate a fare esperienza, scoprite e imparate, ma poi tornate! Perché rimboccandoci tutti le maniche e cominciando a guardarci intorno, a guardare ciò che ci circonda con fierezza e rispetto, prendendoci cura del nostro patrimonio e valorizzando la nostra storia, riusciremmo a creare i presupposti per fare di Ginosa e della Puglia, un luogo sui cui investire e in cui restare. Antonio Sabato e Selena Peloni foto di Michele Anna Gregucci 20 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 “A braccia aperte fra le nuvole” Il quarto straordinario libro di Fabio Salvatore presentato in occasione della 34ª Giornata della Vita presso il Salone Montfort “A braccia aperte tra le nuvole”, non è un romanzo autobiografico, o almeno non solo piuttosto un romanzo esistenziale ed esiziale, un percorso di riappropriazione di sé e di risurrezione, quasi un racconto escatologico, parabola moderna di vita e di fede. Una testimonianza, da dentro. Fabio Salvatore, attore regista e scrittore di Castellaneta, che per i suoi 34 anni potrebbe definirsi giovane, ma non certo giovanilista, in occasione della “Settimana della vita”, organizzata dalla parrocchia Cuore immacolato, ha presentato sabato scorso al salone Monfort di Ginosa, la sua ultima fatica letteraria. Un momento per riflettere, testimoniare e riscoprire l’amore di Dio – ha detto l’autore. In fondo un libro, comunque lo si guardi o lo si legga, è sempre un atto d’amore, anche la rabbia è in definitiva ricerca di arraffare quell’amore che si crede di non avere avuto. Un percorso, quello di Fabio Salvatore, un guardarsi a ritroso, per proiettarsi in avanti, per aprire le braccia tra le nuvole, liberarsi delle proprie zavorre, che poi sono anche un po’ le nostre, e volare, nella libertà ritrovata, tra terra e cielo. Al suo quarto romanzo, dopo diversi lavori teatrali, Fabio ripercorre la sua parabola personale, da giovane studente ad attore emergente, in una Bologna gaudente e stimolante, il successo sembra a un passo, lo puoi sfiorare, ma non ancora toccare, ti senti preso in un vortice, di vitalità, di sessualità sfrenata. Poi… Poi scopri il vuoto, l’insoddisfazione, la ricerca di qualcosa che non sai ancora trovare. Poi vaghi solo e sospeso nella notte, come cercando nella sabbia. In questo stato di attiva prostrazione, ritrovi la fede, ti scontri con la tua incapacità di amare profondamente, il volto di Dio lo rivedi in una donna, ritrovi l’Amore, quello vero. Ma. Ma improvvisamente, a 21 anni, sulla soglia del successo, ti viene diagnosticato un cancro alla tiroide. Lo nascondi, lo rigetti, non lo accetti, lo rimugini e ti raschia dentro. Ma devi farci i conti. Allora guardi alla tua impotenza – dice Fa- bio – ti rimetti nelle mani di Dio e lotti, con la gioia di una vita gustata ogni minuto, ravvivata dal dolore che ti cammina accanto. E che superi. Ti metti sempre in discussione, sei sempre in cammino, anche fisico, Fatima, Medjugorje… l’amore non ha mai approdi sicuri, ma sempre nuove partenze. Ti confronti con il dolore, con la morte, con la perdita, tu sei lì, cammini e vai avanti, fino ad aprire le braccia tra le nuvole e dire:”Sono qui, mi riconosco e mi rimetto nell’amore e nelle mani di Dio”. Questa è la storia di Fabio, ma forse è anche un po’ la nostra. Il pellegrinaggio è un mettersi in cammino, un guardare oltre e dentro noi stessi. È il viaggio come ricerca, leggetela. Anche in una prospettiva laica. Partendo dal suo libro, la storia di Fabio Salvatore si è fatta testimonianza, a Ginosa, soprattutto per i giovani che vivono la vita e che si aprono ad essa, con i ragazzi dell’Istituto Bellisario e con due gruppi musicali, gli INFONDOADESTRA e GLI ALTI, che hanno cantato la loro dolce rabbia, in salsa hard rock. Ma noi, gli adulti, li conosciamo i giovani? Li ascoltiamo? Gli diamo troppo, o gli diamo poco? Nuove domande per un nuovo approccio. Per mettersi in cammino. Anche fuori dalla parrocchia. Michele Pacciana foto Erasmo Mazzone attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 21 NON GIOCARTI ANCHE LA VITA Serata dedicata alla dipendenza dal gioco presso il Salone Montfort La piaga della dipendenza dal gioco è diffusa nel nostro territorio più di quanto si possa immaginare. Nelle ricevitorie, nei bar, nei tabaccai, nelle sale bingo, su internet. L’identità del giocatore è assolutamente indefinibile. Chi incappa nella dipendenza dal gioco appartiene a qualsiasi ceto sociale, a qualsiasi età, uomo o donna. E’ una malattia subdola, che si presenta senza sintomi chiari e definiti. Ma che ti porta in poco tempo ad annullarti. Le testimonianze che domenica scorsa in modo anonimo abbiamo ascoltato presso il Salone Montfort, in occasione del 2° appuntamento per la Settimana della Vita, dopo quello con lo scrittore Fabio Salvatore, hanno sconvolto i presenti intervenuti. I giocatori compulsivi, raccontano del loro calvario, della discesa agli inferi e del ritorno, grazie al G. A.- Giocatori Anonimi di Taranto- ed al GAM- ANON- Gruppi familiari di Giocatori Anonimi- che li hanno aiutati. 12 passi per risalire, per capire che si è toccato il fondo quando non riesci più a fare la spesa, a comprare i quaderni ai tuoi figli, le medicine, quando sei in mano agli strozzini, quando … vorresti farla finita. Per uscire da questo tunnel bisogna non avere vergogna di ammettere che il gioco ha avuto la meglio su di te. La dipendenza è un problema che si può risolvere. Il Centro G.A. di Taranto si trova pres- so la CHIESA di SAN LORENZO da BRINDISI (cell.340.1214014-320.9648410), chiunque può chiamare, anche un familiare che sa di avere in casa questo problema. Sarete trattati nell’anonimato, vi aiuteranno giorno per giorno ad uscire dalla dipendenza dal gioco, vi faranno ritrovare la serenità che avevate perduto. Ricordiamoci, che anche il gioco, come tutte le dipendenze può essere sconfitta. Ringraziamo i Padri Monfortani, che con la loro sensibilità, toccando da vicino ogni giorno questa piaga sociale, abbiano permesso a questi volontari di offrirci i loro servizio e ed loro sostegno. RIPRENDITI LA TUA VITA, NON GIOCARTELA! Rosamaria Busto Come riconoscere se il gioco d’azzardo è diventato un problema La presenza di alcuni dei seguenti comportamenti-segnale potrebbe significare come il gioco d’azzardo sia diventato o stia diventando un problema: pensi al gioco tutti i giorni; cerchi di rifarti sempre quando perdi; spesso ti senti depresso per colpa del gioco; ti capita di nascondere il tuo vizio del gioco a quelli che ti stanno più vicino; [d] qualche volta ti è capitato di prendere in prestito soldi dagli amici per giocare; ogni tanto litighi con i tuoi familiari per colpa dei soldi o del gioco d’azzardo; spesso ti capita di giocare più a lungo di quanto ti fossi proposto; spesso ti capita di giocare finché rimani letteralmente al verde; qualche volta non riesci a dormire per pensare al gioco d’azzardo; ti succede di non pagare le bollette perché i soldi ti servono per giocare; molte volte ti sei ripromesso di non giocare più senza riuscirci; ti poni dei limiti che poi trovi difficile rispettare; ti accorgi di minimizzare consapevolmente quando parli con qualcuno della frequenza o delle cifre che spendi per giocare; il tuo ruolo di partner, di genitore o il tuo lavoro risentono del fatto che continui a pensare al gioco d’azzardo. Se sono presenti alcuni di questi segnali, ecco qualche consiglio: affronta apertamente il problema in famiglia e chiedi il sostegno dei tuoi cari. Riconoscere l’esistenza del problema è un primo passo verso la sua risoluzione. Ricorda che parecchie famiglie, ogni anno, incontrano grandi difficoltà economiche a causa del vizio del gioco; parlane con il tuo medico di famiglia che saprà indirizzarti in centri specialistici. Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo che si può curare con trattamenti terapeutici adeguati; organizzati una attività ricreativa che possa sostituire il vizio del gioco; devi convincerti che non serve tentare di risolvere il problema da solo ma è necessario un aiuto esterno. 22 argomenti La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 LA RICCHEZZA NASCOSTA IN UN LIBRO Gli adulti spesso affermano che i ragazzi non amano i libri. Questo non è vero. Io considero un libro un’avventura, un mistero che si svela riga dopo riga, ti coinvolge, ti cattura… La passione per la lettura l’ho sempre avuta; è una propensione naturale, ma anche un esercizio coltivato con gli spunti offerti dalla biblioteca scolastica. Nel corso di questi tre emozionanti anni di scuola media ho visto la biblioteca della mia scuola crescere, incrementarsi e, credetemi, adesso mi sento più ricca. Sono in qualche modo orgogliosa di aver contribuito a ciò, perché la mia classe ed io abbiamo sempre accolto positivamente gli inviti della nostra professoressa di Lettere alla partecipazione ai concorsi letterari. Ogni volta abbiamo vinto dei libri per ragazzi che, ora, siamo felici di lasciare in eredità agli scolari che passeranno in questa scuola dopo di noi. Lo spunto per queste semplici considerazioni mi è venuto proprio oggi, quando la professoressa Catucci Stefania ci ha consegnato gli attestati di partecipazione al 44° concorso “H.C. Andersen La baia delle Favole (2011)”, organizzato a Sestri Levante (GE) e rivolto agli studenti-amanti della lettura e della scrittura creativa di tutta Italia (e per la prima volta di tutto il mondo). Noi alunni, anche per questa edizione, abbiamo partecipato e respirato un’aria letteraria internazionale, inviando i nostri testi inediti ispirati a problematiche del mondo attuale, ma rilette attraverso gli occhi disincantati dei bambini. Questi piccoli diplomi rilasciati ad alcuni alunni dell’Istituto CALO’ ci rendono felici, ci fanno sentire un po’ speciali, ma non devono farci sentire degli alieni. Non siamo gli unici appassionati di lettura…ne siamo convinti. Aurora Cuzzolini III B Istituto Comprensivo Calò - Ginosa attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 23 Interviste impossibili Le domande dell’Uomo agli Uomini Don Franco Conte, classe 1950, già noto ai ginosini come don Franco, il parroco di San Martino, oggi parroco di San Lorenzo a Laterza, collaboratore del nostro giornale per diversi anni, già docente di religione al “Vico” di Laterza, prete dall’”omelia pungente”, scrittore di ventennale esperienza, uomo (innanzi tutto) che riflette sulla vita, ancora una volta, dando alle stampe il suo Interviste impossibili. Finito di stampare nel novembre scorso, Interviste impossibili diventa il nono libro scritto dall’amico don Franco. Per coloro che non sono alle prime armi con gli scritti del nostro beneamato scrittore, la formula dell’intervista non è nuova e ci si predispone con un certo piacere (dati i precedenti) nello sfogliare e nel “piluccare” tra le pagine che contengono interviste tutte inedite (in ogni senso). E, anche se don Franco, già prepara il lettore, nella sua introduzione, dandogli ragguagli su quello che sta per leggere, la lettura “in proprio” diventa un curioso percorso tra gli uomini, i loro sentimenti e i loro sogni. Sono 24 i personaggi (da Dio a Satana, da figure bibliche a quelle storiche) che lo scrittore intervista nel volume e, seppure si tratta di figure assai diverse tra loro, in comune mostrano l’aspetto che don Franco riesce a far emergere attraverso le sue domande: l’Uomo e la sua bellezza, le sue paure, il suo amore, il suo coraggio, la sua caparbietà. A mio parere potevano essere omelie, le pagine di questo libro, ma il parroco maniaco della parola scritta, non s’è fatta sfuggire la possibilità di conquistare altre attenzioni (oltre quelle dei sicuri praticanti), per raccontare la sua visione dell’Uomo e del mondo (quello che è e quello che dovrebbe essere). La narrazione che nelle pagine si dipana è di sconcertante attrattiva, anche per coloro che pensando all’autore (un prete, bah!), lascerebbero il libro su uno scaffale, pensando d’aver fatto il proprio dovere di buon lettore (non si butta mai via un mattoncino di carta stampata!), invece qui la faccenda si fa diversa. Con questo libro, il lettore che legge per il piacere di farlo, quello che il tempo per lettura lo trova come trova quello per fare toilette la mattina prima di uscire, si immedesima nelle domande e anche in certe risposte, riflettendo su quello che accade e quanta parte ha ciascuno di noi, in ogni evento che condiziona la nostra vita e quella degli altri. Insomma, pagine che lasciano non cicatrici ma un piccolo bruciore uguale a quello di uno schizzo d’olio bollente o d’una distratta bruciatura di sigaretta (chi fuma sa cosa si prova!), che non fanno tanto male ma ti lasciano un prurito!… L’amico don Franco ci ha inviato il dono della sua narrazione racchiusa nel libro Interviste impossibili, senza alcuna richiesta di parlarne sul nostro giornale (non c’è stata neanche espressa volontà contraria) ma la necessità di condividere il piacere di questa lettura con altri lettori mi ha stimolato a utilizzare questa pagina… ho soltanto un problema, non so dove si possa richiedere una copia, pertanto non me ne vorrà l’amico scrittore se pubblico il suo indirizzo di posta elettronica per coloro che volessero informazioni. [email protected] Adele Carrera 24 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 Il Bellisario in visita alla Comunità Emmanuel Se l’obiettivo di un buon insegnamento deve essere non solo quello di propinare teorie, ma di cercare di abbinarle con l’esperienza tangibile, ancora una volta, grazie ad alcuni docenti dell’Istituto Marisa Bellisario di Ginosa, la prof.ssa Maria Lombardi e il prof. Dino Caruso, ciò è stato reso possibile. Infatti se si affrontano con gli allievi tematiche relative alla vita, dal punto di vista religioso, etico, medico, filosofico o giuridico, è bene che ci siano delle risposte concrete che facciano toccare con mano certe situazioni e facciano riflettere. E’ quello che hanno fatto le nostre alunne delle terze classi dei Servizi Sociali del suddetto istituto, quando il giorno 31 del mese di gennaio si sono recate in visita alla Comunità Emmanuel, accompagnate dalla sottoscritta , oltre che dai colleghi precedentemente citati. Qui siamo stati accolti con grande gentilezza e disponibilità dagli operatori e dagli stessi ospiti (13 in tutto). Dopo aver visitato la struttura e visionato un filmato esplicativo sull’origine della comunità, i suoi scopi e le modalità dell’operare, la sua fondatrice e i suoi sostenitori (soprattutto padre Mario), il momento più coinvolgente è stato quando ci siamo seduti tutti in cerchio: ognuno di noi si è presentato, quindi sono cominciate le domande, ed è stato straordinario constatare la voglia di raccontarsi da parte di quelle persone. Sono uomini tra i 25 e i 50 anni, provenienti da zone notoriamente “difficili” del tarantino, del leccese o del napoletano. Alcuni sposati e con figli, altri separati, altri senza una famiglia d’origine o propria, ma tutti con una storia alle spalle fatta di disagi, errori e passi falsi che li hanno spinti verso il baratro. Ma ciò che si percepisce dalle loro parole e dai loro atteggiamenti è la voglia di abbattere il “grande male” (così lo definiscono), di lottare e vincere, di imparare a vivere, come dice Sandro, uno dei tutor. E’ l’obiettivo di Marco, di Pietro, di Giuseppe, di Riccardo, di Serge. Ci hanno raccontato le loro storie, alcuni anche l’esperienza nel carcere, o il deperimento psichico e fisico a cui sono andati incontro; ma ci hanno parlato anche della fatica e del coraggio di dire basta a quella “non vita” e di provare a riacquistare la propria dignità di persone, consapevoli che forse non basterà un solo ciclo di terapia, come molti hanno sinceramente ammesso, sottolineando quanto subdolamente la “malattia” sia sempre in agguato. Alla fine della nostra visita ci siamo salutati come se ci conoscessimo da sempre, con la promessa da parte nostra di tornare a trovarli. Le nostre alunne, oltre a considerare gli elementi utili per la loro eventuale professione futura, hanno colto soprattutto il messaggio forte e chiaro che quelle persone hanno voluto dare, e cioè che la grande sfida di ognuno deve essere quella di capire che la vera forza non proviene da aiuti esterni e deleteri, con i quali si crede di risolvere tutto, ma è quella derivante dalla “testa” e dal “cuore”. Col tempo, gli ospiti della comunità lo hanno compreso, per questo hanno deciso liberamente di farne parte, e con impegno e tenacia vogliono ricostruire la propria vita sui veri valori. Siamo certi che ce la faranno. Lo auguriamo a tutti loro di cuore. Prof.ssa Pierangela Pagliarulo Il ricordo di Vita Stella Galante Vita Stella Galante (ved. D’Alconzo) Ovvero “Stellina” come tutti la ricordano, con il suo portamento sobrio, una vita insieme al figlio Gianni nel negozio di casalinghi ed articoli da regalo al Corso V. Emanuele. Un pezzo di storia ginosina del commercio locale. Un esempio di donna semplice, onesta, determinata. Una vita dedicata alla famiglia e al lavoro. Rimasta vedova a 37 anni, con tre figli da crescere, non si è mai arresa, trovando sempre nell’amore verso i suoi cari la forza di guardare avanti. Nonostante i momenti di dolore che la vita le ha riservato, con la perdita del marito Enzo, prima, e del figlio Mimino, poi, ha sempre trovato silenziosamente la forza di reagire con sacrificio ed abnegazione,affrontando dignitosamente le difficoltà e le sofferenze della vita quotidiana. Il suo ricordo rimarrà vivo nel rimpianto dei figli, dei parenti e di quanti la conobbero e l’amarono. La Redazione de La Goccia, nel ricordare la figura di una donna coraggiosa, di una ginosina che ha saputo affrontare le avversità della vita in maniera esemplare, la indica quale esempio per le nuove generazioni che sono chiamate a fare i conti con le difficoltà del momento attuale. Alla Famiglia D’Alconzo-Galante la Redazione esprime la più affettuosa vicinanza in un momento tanto doloroso per la scomparsa di Vita Stella. La Redazione attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 25 Penna e Calamaio: le sensazioni… di un ginosino lontano «Quel travaglio che ci rende orgogliosi di dirci ITALIANI, oggi”. E, mi sia consentito di parafrasare “ ...orgogliosi di essere ginosini”.» Mi era stato segnalato un po’ genericamente come “un bellissimo libro sulla scuola di Ginosa”. Ne ho ricevuto una copia, un corposo volume di 730 pagine e dal peso di 2,700 kg. Titolo: “Penna e calamaio” a cura di Maria Carmela Bonelli, editrice Laerte. Detto così verrebbe da pensare al solito lavoro di chi si intende di scuola e dintorni. Si tratta, invece, di un quadro storico che, muovendosi di pari passo con i 150 anni dell’ unità d’ Italia, si accompagna ai primordi dell’istruzione scolastica ginosina, all’ eroico cammino di insegnanti-pionieri, alle decine di scolari di metà ‘800, rinchiusi in anguste stanze, prive di igiene e di luce, alcune delle quali, però, venivano favorevolmente descritte da ufficiali sanitari (1894- dott. Gregorio Casella) perchè i piccoli godevano di 4/5 mc di aria. Uno spaccato dai risvolti sociali, economici e qualche riflesso politico. Una descrizione della vita familiare di un tempo fatta di ristrettezze d’ ogni tipo con genitori che spesso, per la sopravvivenza, erano costretti ad affidare i propri figli alla vita contadina o al seguito delle greggi anzicchè ai banchi (?) di scuola. Leggendo Penna e calamaio il pensiero è volato a quello che il Manzoni, introducendo i Promessi Sposi, fa dire ad uno storico del XVII secolo “ “L’Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl’anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaueri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia”. Espressione barocca il cui succo, però, si attaglia al sottoscritto. Ginosino di nascita, continua a trascorrere i suoi numerosi decenni di vita fuori dalla città di origine dopo essere stato trasferito ancora in fasce in quel di Taranto. Il libro Penna e calamaio, attraverso le vicende scolastiche, porta alla luce ricordi sopiti, personaggi descritti dai miei nonni e genitori e più lucide remini- scenze rimaste impresse nella memoria di mia moglie vissuta sempre a Ginosa per 23 anni. L’ opera di Maria Carmela Bonelli e di coloro che via hanno partecipato costituirà sicuramente un imprescindibile documento storico che tratta, sì di scuola, ma spazia su vicende ginosine di ogni tipo. Si riferiscono storie a me sconosciute ma che mi inorgogliscono come ginosino. Come non pensa- re ad una 14enne dal nome Giosi Lippolis, che diede vita ad un doposcuola? O all’ arciprete Don Rocco Lombardi, continuamente a caccia di ragazzi promettenti, a cui devo eterna riconoscenza per avermi aperto la via degli studi, con la mia famiglia profuga a Ginosa, priva di mezzi finanziari, proveniente dai disastri della guerra e il padre licenziato dalla Franco Tosi di Taranto? La stessa storia dell’ edificio scolastico di piazza Nusco costituisce un interessante intreccio fra nobili donatori, come la contessa Miani (con qualche velleità) e intralci burocratici di ieri come oggi. Una ricerca di documenti, lavori negli archivi, accurata bibliografia che sottraggono la professoressa Bonelli da ogni possibile accusa di valutazioni personali e soggettive. Delibere comunali, prefettizie, della dirigenza scolastica costituiscono giustificazione di quanto riportato nelle pagine di Penna e calamaio. Il copioso reportage fotografico arricchisce la storia, quasi da meticolosa archeologia culturale, proiettando una luce indispensabile a quanto scritto. Onore, quindi a Maria Carmela Bonelli, allo stuolo dei collaboratori, al preside prof. Vincenzo Calabrese ed alle istituzioni e banche che hanno sostenuto la stampa di Penna e Calamaio. E da ultimo, la professoressa Bianca Tragni vorrà perdonarmi se oso riferirmi a quanto da lei scritto nella presentazione del libro: ”..è, questo, un lavoro di ricerca, di scrittura e di ricostruzione, che ci restituisce un ambiente, un popolo, una scuola nella sua dimensione storica ed epica, nel suo travaglio lungo ma proficuo. Quel travaglio che ci rende orgogliosi di dirci ITALIANI, oggi”. E, mi sia consentito di parafrasare “ ...orgogliosi di essere ginosini”. Nino Mele 26 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 WINDOWS 8 tante novità Il nuovo sistema operativo, Windows 8, per pc e tablet creato dalla Microsoft, arriverà presto sul mercato, si prevede per il 2012. Sono state introdotte numerose novità che rivoluzioneranno completamente il Sistema Operativo. L’innovazione più importante è rappresentata sicuramente dall’interfaccia grafica METRO che, colorata ed essenziale, con tiles pulite e squadrate, risulta particolarmente adatta ai dispositivi dotati di touchscreen. Ci sarà un menù laterale dove sarà possibile gestire i dispositivi esterni, effettuare ricerche, condividere contenuti e selezionare le preferenze di sistema. Il tasto Start riconduce a METRO, sul quale sarà possibile trovare le applicazioni principali. Le prime immagini della Consumer Preview di Windows 8 svelano che Microsoft ha eliminato il pulsante Start che ci ha accompagnato da Windows 95 in poi. Al suo posto ci sarà un hot corner che si attiverà automaticamente al passaggio del mouse e includerà parte delle funzioni dell’attuale pulsante Start. Il pulsante Start è andato in pensione , almeno questo è quello che si deduce guardano le prime immagini della Consumer Preview di Windows 8. L’ormai mitico pulsantone che aveva esordito 17 anni orsono con Windows 95, destinato ad essere l’essenza della semplicità d’uso di un PC, con Metro a quanto pare non servirà più. La schermata di Win- dows 8 sarà senza pulsante Start . Il nuovo menù a scomparsa si attiverà al passaggio del mouse in corrispondenza dell’angolo in basso a sinistra dello schermo, oppure sfiorando con le dita la stessa posizione del display nei prodotti touchscreen. In quest’ultimo caso potrebbe essere introdotto in futuro lo swipe per ottenere lo stesso risultato. La nuova versione di Windows è stata pensata per fornire ai possessori di smartphone, pc, tablet e server la stessa esperienza d’uso ed è ottimizzata per favorire il dialogo tra questi diversi dispositivi. Inoltre, Windows 8 utilizzerà il processore e la memoria fisica con più efficienza rispetto al predecessore Windows 7. In questo modo, a parità di hardware, Windows 8 sarà più veloce e reattivo di Seven e contemporaneamente utilizzerà meno risorse, con conseguente aumento di autonomia di dispositivi mobili. Windows Store sarà il negozio digitale dal quale gli utenti potranno acquistare le applicazioni Metro per Windows 8. Lo store sarà accessibile con la Consumer Preview attesa per la fine di questo mese, Microsoft permetterà il download di alcuni giochi nella versione preliminare del Windows Store, oltre ad integrare alcuni titoli direttamente nel sistema operativo. I primi undici giochi disponibili nel Win- dows Store sono: Hydro Thunder, Toy Soldiers, Reckless Racing, Angry Birds, Ilomilo, Rocket Riot, Full House, Poker, Tentacles, Crash Course, Ms Splosion Man, Wordament. Altri due giochi, Pinball e Solitaire, saranno preinstallati in Windows 8, come anche nei precedenti sistemi operativi Windows. Insieme ai giochi, sullo store saranno presenti anche applicazioni di alto profilo. Gli sviluppatori, dopo aver superato la fase di approvazione e ottenuto la certificazione, potranno pubblicare applicazioni gratuite, a pagamento e in versione trial. Il prezzo deve essere compreso tra 1,49 e 999 dollari, mentre la percentuale di profitto sarà pari al 70%, che diventa 80% se l’app raggiungerà i 25.000 dollari di vendite. Per tutti i sostenitori del open source, la Microsoft acconsentirà le applicazioni open source su Windows Store per Windows 8. Ora non si sa se questa libertà sarà concessa anche dopo l’uscita ufficiale di Windows 8, ma sicuramente è una bella opportunità per tutti gli sviluppatore che potranno pubblicare i propri lavori sul Windows Store. Con Windows 7 sui dispositivi mobile i risultati non sono stati quelli sperati, anche se ci sono stati dei miglioramenti notevoli rispetto alle versione vecchie di Windows Mobile. Con Windows 8 la nuova interfaccia sarà chiamata Metro , usata anche nei nootbook e desktop. La Microsoft vuole usare questa strategia per far capire a tutti gli utenti che avere un sistema operativo unico per pc e i vari dispositivi mobile è la soluzione migliore. Per prova, ho installato la versione disponibile di Windows 8 ,molto lenta, e richiede innumerevoli interventi , per farvi capire, installare Windows 8 su un pc appena formattato richiede almeno 32 minuti, pensate farlo su un pc con più di 100000 file presenti, richiede come minimo un paio di ore. Per fortuna nella versione completa di windows 8 non si dovrà aspettare cosi tanto, grazie all’intervento della Microsoft che ha voluto risolvere questo problema fastidioso, in me attualità dia ci vorranno circa 20 minuti per installare Winddows 8 su un pc pulito , A chi ha provato la nuova Developer Preview per Windows 8, nella maggior parte dei casi, si sarà accorto di un problema piuttosto importante, infatti il computer al posto di spegnersi si riavvia. Questo problema è stato segnalato da molti utenti che utilizzano Windows 8 . Da qualche giorno a questa parte è nato un problema piuttosto complicato in casa Microsoft. Il problema in questione riguarda il nuovo sistema operativo, Windows 8, e il “Secure Boot” che ne è contenuto al suo interno. Il “Secure Boot” limiterà la libertà nell’installazione di un nuovo software con Windows 8 installato. La Microsoft sta lavorando duramente per rendere disponibile a tutti la versione beta di Windows 8. Le novità maggiori riguardano lo Start Screen di Windows 8 che potrà essere personalizzato a piacimento. Precisamente si potrà modificare l’immagine e il colore dello sfondo dello start screen di windows 8. Dalla versione Beta ci aspettiamo altre novità , miglioramenti nell’interfaccia utente grazie anche con l’uso del mouse e della tastiera. Dalle ultime indiscrezioni la Nokia prevede l’uscita del suo prossimo tablet con Windows 8 entro giugno 2012. Nokia non ha confermato questa indiscrezione ma pare l’unico modo per recuperare rispetto i suoi rivali nelle vendite , usare Windows 8 sarebbe una mossa accertata. Rimango perplesso sul quando accadrà , pensando che la Microsoft pensa di annunciare l’uscita di Windows 8 per l’autunno 2012. Staremo a vedere cosa accadrà e vi terrò aggiornati Nel prossimo sistema operativo Windows 8 l’aggiornamento automatico sarà meno invasivo , stò parlando precisamente di Windows Update. Il problema che affrontiamo con i sistemi operativi Microsoft attuali è di una richiesta abbastanza invasiva di riavviare il pc per installare gli aggiornamento, per questo in Windows 8 non sarà più cosi. Da quanto sembra sarà necessario un solo riavvio al mese, ovviamente in casi eccezionali ci saranno gli aggiornamenti con un preavviso di 3 giorni sulla schermata del login. Provatelo………….sarà una sorpresa Roberto Muscolino La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 ULIVI MONUMENTALI: FIRMATA CONVENZIONE “Gli ulivi monumentali sono un patrimonio da tutelare, un elemento storico e naturale caratteristico della nostra regione che, però, non deve essere avvertito come un vincolo irragionevole dagli operatori del settore agricolo. Questa sottoscrizione è un modo per fare sistema con gli agricoltori veri custodi del mondo, custodi di una ricchezza a livello nazionale e forse europeo”. Così esordisce l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro che, durante la settima edizione di “Mediterre 2012 – Cantiere europarlamentare della sostenibilità’”, ha sottoscritto con la Cia (è intervenuto il presidente regionale Antonio Barile), Coldiretti e Confagricoltura una convenzione a sostegno degli interventi di rilevazione sistematica degli ulivi della Puglia. Presente anche il dirigente del settore Ecologia Francesco Matarrese. “L’accordo – aggiunge Antonello Antonicelli, dirigente dell’assessorato all’Ecologia della Puglia – arriva dopo l’approvazione delle modifiche alla 27 legge di tutela degli ulivi per dare il via alla fase di censimento in loco delle piante a seguito del primo rilevamento satellitare. Fotografare e catalogare in situ le piante vuol dire interagire con i conduttori dei fondi agricoli, per questo abbiamo ritenuto importante, attraverso le associazioni di categoria, avviare una azione di informazione presso gli agricoltori in merito al lavoro che stiamo svolgendo”. “Questa attività di informazione e soprattutto di sensibilizzazione – conclude Nicastro – sarà l’occasione per avviare le collaborazioni delle associazioni di settore che avranno come obiettivo quello di incontrare gli agricoltori per condividere con loro la tutela delle piante monumentali nell’ottica di uno sviluppo del sistema Puglia: sono a disposizione 48mila euro per seminari, convegni e workshop da utilizzare per educare chi ha la fortuna di avere una ricchezza infinita e inestimabile tra le mani”. Redazione Cia Puglia Ginosa innevata dalle recenti nevicate. foto di Michele Anna Gregucci 28 attualità La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 rubrica a cura di Giovanni Matera Coltivare le potenzialità dei propri collaboratori Tratta le persone come sono ed esse lo resteranno. Trattale come dovrebbero essere ed esse lo diventeranno. Nel corso delle mie ricerche ho riscontrato che alcuni imprenditori sono più bravi di altri nel far crescere le risorse umane loro affidate. Nella maggior parte dei casi, questi imprenditori ottengono un considerevole miglioramento dei collaboratori che gestiscono; e non solo: sono in grado di rendere produttive persone di livello medio basso e anche di coltivare in altre i talenti necessari perché possano ambire a posizioni manageriali. La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Pubblicità pagina intera RICERCA & FORMAZIONE Imprenditori che agiscono in tale maniera sono leader con caratteristiche speciali. Vediamo allora quali sono queste caratteristiche. Predisposizione all’ascolto Sono interessati alle idee e ai suggerimenti dei loro collaboratori, sia che si tratti di lavoro sia di vita privata. Non diffondono notizie negative su di loro, ma solo buone informazioni. Controllo emotivo e disponibilità al dialogo Essi non cercano di guadagnarsi l’appoggio dei propri uomini con critiche o minacce, al contrario profondono il proprio impegno nel rendere l’ambiente lavorativo il più disteso e condiviso possibile. Affrontano eventuali mancanze dei loro collaboratori con ferma pacatezza, ragionando con loro sul come evitare il ripetersi di tali errori e spiegando i numerosi vantaggi che potrebbero conseguire se dovessero migliorare le proprie prestazioni. Lavorano sui lati positivi Tra le speciali caratteristiche di questo tipo d’imprenditore vi è quella di lavorare sui lati positivi dei propri collaboratori e non su quelli negativi (come in genere usa fare la maggior parte degli imprenditori), in maniera tale da ottenere un aumento delle loro positività, proporzionato a una diretta diminuzione delle negatività. Incoraggiano e spronano al miglioramen- attualità to i loro collaboratori Esempio: “Francesco, ho notato che stai facendo un grande lavoro sulla clientela. Dalle statistiche vedo che visiti regolarmente tutti i tuoi clienti. Inoltre, molti di loro sono talmente contenti di te, che non ti cambierebbero con nessun venditore al mondo. Ho anche appreso che i tempi di pagamento dei tuoi clienti sono migliori della media aziendale. Complimenti! Ora, Francesco, conosci bene le varie opportunità di cui potresti beneficiare, acquisendo nuovi clienti. Giacché sei così bravo nel rapportarti con loro, se migliorassi anche di poco le tue attività in quest’area, potresti davvero ottenere grandi risultati…” Bene, immagino sia superfluo aggiungere che, questo genere di imprenditore, sarebbe l’ideale per ogni azienda e per ogni persona che vi lavori al suo interno. Da ultimo, credo (e spero) di non essere il primo a sostenere che le nostre aspettative aziendali influenzino notevolmente i nostri collaboratori. Sicché, quello che da loro ci aspettiamo, determinerà il nostro atteggiamento nei loro confronti. Però, attenzione, perché i collaboratori (come ogni essere umano) agiscono come specchi, riflettendoci lo stesso tipo di atteggiamento da noi adottato: se positivo, ne gioveremo; se negativo, ne soffriremo. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.materarredamenti.it 29 30 La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 attualità Pubblicità pagina intera attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone76 ‘U SÉRPE A DÓ CAPE Uno dei tanti personaggi spassosi di Ginosa era certamente il custode del cimitero che noi chiamavamo ‘u pròca-muórte. Durante il giorno Pasquale non poteva ovviamente parlare con i suoi clienti e quindi si sfogava la sera al bar con gli amici. Una sera, bevendo birra, raccontò di aver visto un serpente a due teste; potete immaginare la curiosità che suscitò negli avventori. Man mano che le bottiglie vuote aumentavano e la discussione procedeva, le dimensioni del serpente aumentavano, tanto che verso la fine arrivò a dire che avesse addirittura più di due teste Una sera, fingendo di aver incontrato per puro caso un grosso proprietario terriero, nel salutarlo gli raccontò di averne sognato il padre, deceduto, il quale si lamentava di patire molto freddo. Don... ringraziò Pasquale e salutandolo proseguì il suo cammino. Al mattino chiamò i suoi salariati e ordinò loro di caricare un carro di legna e di portarlo a casa di Pasquale. Poco prima che la legna finisse quest’ultimo ripeté l’espediente con un fratello del signorotto, il quale al mattino dopo fece mandare altra legna. Quando anche il secondo carico stava per giungere alla fine, Pasquale si rifece avanti con il più piccolo dei fratelli ma questa volta gli andò male perché quest’ultimo nel salutarlo e ringraziarlo gli disse che se gli fosse capitato di rivedere il padre in sogno gli avrebbe dovuto dire che se aveva freddo egli sapeva dove la famiglia conservava la legna e quindi poteva andare a prendersela da solo. LA MANOVRA FINANZIARIA DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE Ci hanno detto che l’Italia era sull’orlo del precipizio e quindi fosse doveroso fare qualcosa per salvare l’economia del Paese. I professori hanno immediatamente identificato i responsabili di tale disastro economico nei lavoratori, nei pensionati e nell’articolo 18 ed hanno dunque preso provvedimenti drastici. Gli Indignados che sognano un modo diverso di fare economia, chiedono più equità nella distribuzione delle ricchezze; non protestano infatti davanti alla Casa Bianca bensì a Wall Street. Non volendo commentare il valore politico della finanziaria cercherò di affrontare l’argomento dal punto di vista spirituale. La mia generazione per colpa di un film di Elio Petri era convinta erroneamente che la classe operaia andasse tutta in paradiso, ma un amico che vanta conoscenze molto ma molto in alto mi spiegava che così non era, e asseriva che il metro di giudizio per le ammissioni in paradiso era diverso. In effetti secondo il mio metodo i politici andrebbero tutti all’inferno, ma l’amico mi diceva che sarà pur esistito qualche parlamentare che abbia preso le distanze dai socialisti... Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Al contrario, continuava, non tutti gli operai erano onesti, portandomi l’esempio du trappetàle che dopo la cresscetùde de l’uògghie non si sapeva se consegnasse tutto al cliente o una parte le frecàve jidde. Il mio interlocutore era convinto che uno dei parametri che alza di parecchio il punteggio è la sofferenza patita dall’uomo sulla terra. Ecco perché grazie a questa manovra finanziaria guadagneremo tutti la vita eterna. LA PUBBLICITÀ Durante gli anni dell’adolescenza conoscemmo la pubblicità in televisione tramite “carosello”. Solo più tardi abbiamo imparato che essa era l’anima del commercio e per questo veniamo bombardati dalla mattina alla sera tanto che non sappiamo se il prezzo del prodotto è dovuto principalmente ai costi di produzione o a quelli pubblicitari. Personalmente le réclame mi lasciano indifferente ad eccezione di quella della spugna Spontex. La stessa mi da un fastidio tremendo: quando il riccio sale sulla spugnetta, lo sfregamento mé fasce arrefezzelà le carne. I movimenti del riccio li trovo volgari in quanto simulano un rapporto sessuale peccaminoso. Credo che se quella pubblicità l’avesse fatta un nostro concittadino sarebbe stata meno volgare e più immediata; egli per valorizzare la spugna avrebbe detto semplicemente: ràsche còme nù rìzze. LE LACRIME DEL MINISTRO Se avessimo chiesto ad un nostro nonno di esprimere un giudizio sul ministro Fornero sicuramente non si sarebbe dilungato nella descrizione dettagliata del suo curriculum ma avrebbe detto semplicemente: è na fémmene ca chìange e fòtte. PASSANO GLI ANNI E CAMBIANO LE ASPETTATIVE Nel 1962 Paolo Pietrangeli scrisse una canzone che divenne la “colonna sonora” del ‘68. Questa parlava dei contenuti della conversazione di due nobildonne. Il testo, tra le altre cose, diceva che una delle due donne si lamentava affermando che non c’era più moralità perché anche l’operaio voleva il figlio dottore. Oggi invece l’operaio chiede di non essere del tutto schiavizzato e possibilmente conservare il posto di lavoro. Il ritornello di quella canzone invitava inoltre a scendere in piazza prendendo la falce e portare il martello. Oggi quelli che protestano hanno cambiato gli arnesi di lotta: non più la falce e il martello ma o furcòne. 32 argomenti La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 “Si nasce tondi e si muore quadri” Caro Direttore, della serie “si nasce tondi e a Ginosa si muore quadrati” voglio raccontarvi cosa succedeva in questo paese alcuni anni or sono e spero mai più. Nel mio lungo girovagare fra gli archivi e i Comuni, nonche’ cimiteri della Puglia per fare un lavoro che non mi paga nessuno, oltre a scoprire un mare di notizie, di storie intrise di lacrime e fame e di gente alla ricerca della sistemazione per sé e la sua famiglia, scopro alcune curiose verità che sono più o meno comuni in tanti comuni ma a Ginosa, incuriosisce ancor di più. Intorno al 1880 arrivò a Ginosa la famiglia di Pavone Palmo Vincenzo fu Palmantonio nato e sposato a Gioia del Colle di mestiere giumentaro e bovalano (allevatore di equini e bovini). La sua prole contava già 5 figli e a Ginosa ebbe modo di aumentarne il numero. Contemporaneamente le prime tre figlie ebbero a sposarsi con altrettanti figli di allevatori ed emigranti a Ginosa. La registrazione degli atti di matrimonio e di nascita di questa allegra e numerosa famiglia gioiese cambia di volta in volta, cioè in alcuni casi essi si chiamano Pavone altre volte si chiamano Pagone. Il matrimonio del mio bisnonno Palmantonio e di suo fratello Leonardantonio avvenuto due mesi dopo è registrato col cognome Pavone ed anche la nascita dei loro primi figli sono registrati col cognome Pavone, mentre come in un gioco di prestigio tutto diventa Pagone col secolo ‘900. Tutti gli atti di stato civile riguardanti questa famiglia, diventata poi numerosissima, ha visto col passare degli anni l’affermarsi dell’uso del cognome Pagone, come per dire “questo è se vi piace”, senonche’ in alcuni casi riaffiorava l’antico stemma del casato, quasi a far venire lo strabismo anche ai cecati; pensate che il mio bisnonno nasce Pavone, si sposa Pavone e muore Pagone(o forse non è mai morto), mia nonna nasce Pagone, si sposa Pagone e muore Pagone e 40 giorni dopo muore la sorella col cognome Pavone(che siano figlie di due papa’ diversi!). Prima di combattere contro i mulini a vento, ed è il caso di dirlo, ho fatto una lunghissima ricerca genealogica che penso nessuno mai farebbe, e ho ricostruito tutto l’organigramma dei Pavone sin dal 1650 ripercorrendo gli spostamenti di alcuni rami dai comuni di origine, Noci e Gioia (per quello che ci interessa) verso Massafra, Castellaneta e Ginosa. Dei Pagone nemmeno l’ombra e non perche’ effettivamente non esistano, anzi e’ un cognome comune a Barletta, Trani, Capurso e Valenzano. Ma i Pavone ed i Pavone divenuti Pagone non sono di quei paesi ma di questi. La stirpe dei Palmantonio e’ una lunghissima stirpe che s’era gia’ divisa nei primi del 1700 formando una famiglia a Massafra che fu così numerosa e prolifica che colonizzo’ da lì a poco Taranto e Castellaneta, mentre giungevano sporadiche famiglie da Gioia. Verso il primo quarto del secolo XIX la famiglia di Francesco Pavone andò ad abitare a Ginosa presso la casa di don VITO DI CANIO un parroco che prese al servizio come perpetua la moglie di questi, Maria Nica. Più tardi arrivò mest’Alessandro Pavone di Gioia, calzolaio che fondò in questo comune la sua famiglia. Infine arrivarono loro, i cavalieri dal doppio volto o doppio nome o chissà cosa di più! Senza voler polemizzare con gli attuali impiegati dell’ufficio anagrafe che lavorano col materiale di cui dispongono, ma non mi sembra il caso di scaricare la colpa di questo imbroglio alla “mammara” , la quale non sposa e non dà l’estrema unzione e nemmeno era lei che scriveva sul brogliaccio; forse qualche volta si recava lei al municipio, se il padre era fuori paese o impossibilitato o ammalato o addirittura morto. Gli ufficiali d’anagrafe non erano centinaia ma uno o al massimo due (la calligrafia fa desumere che l’alternanza c’era in quegli anni), e se il matrimonio di Palmantonio l’ho registrato io e so che si chiama Pavone perché quando registro la nascita di sua figlia Antonia la chiamo Pagone? E sempre colpa della mammara o il Centro di Igiene Mentale doveva essere stato creato più di 100 anni fa? “Carta canta” dice un detto e grazie a qualcuno che amava la storia, la conservazione dei documenti ora possiamo confutare certi errori. Sapete quanti cognomi di gente forestiera trasferiti a Ginosa fin dal 1600 hanno subito col tempo cambiamenti, anche drastici? È il caso dei Giannico di Altamura arrivati nel nostro misero paese ad inizio 1700 il cui capofamiglia, Ludovico, di professione molinaro, trasferì la sua famiglia perché “qualcuno” lo volle qui. Con l’istituzione dello Stato Civile con Real decreto del 29 ottobre 1808, norma del Libro 1° Titolo 2 del Codice Napoleonico il cognome Giannico diveniva Giannini con le stesse persone a rappresentare le famiglie, il classico miracolo di S.Gennaro! Stessa sorte capitò al cognome Colachicco divenuto durante la metà del1800 Colacicco. E non finisce qui! Crichigno divenne molto spesso Chirichigno come a volerlo ingentilire perché qualcuno divenne proprietario e voleva differenziarsi dal parente più sfortunato. Il cognome turese Marchione se pur all’inizio fu ben trascritto seguì la sorte del cognome Marchionna di Massafra, anch’esso proveniente da Turi(BA), che a famiglie, tutte discendenti di Savino e Stefano emigrarono per Palagianello e Ginosa. Ora volete ridere? Vincenzo Curione di Gioia figlio di Pietro e Maturo Antonia (trisavola di mia nonna Pagone), deceduta qualche anno prima a Gioia, e lo stesso padre Pietro emigrarono a Ginosa, ma mentre Vincenzo si sposava col cognome suo, il padre, sposatosi per la terza volta con Angela Murano,vedova, di Montescaglioso, si sposava con un altro cognome(che non dico quale); eppure erano passate solo alcune settimane e i documenti che accompagnavano l’atto di matrimonio erano gli stessi, da me personalmente visti e fotografati. Il cognome Mancini era comune in molti paesi eppure c’era dove si scriveva con la O finale e dove con la I finale; il guaio nasce se lo Stato deve darti un tuo diritto. Per una vocale si può anche negare la pensione dopo una vita di lavoro e questo, cari amici, per colpa di un impiegato “distratto” o ….(l’aggettivo trovatelo voi). Il cognome Ferente a volte è divenuto Firente o Firenze (manca solo la targa). Il cognome Vitella dopo il 1809 divenne Bitella e alcune volte lo confondevano col fresco cognome arrivato da Laterza ma di provenienza di Santeramo, il famoso Bitetti; Filippo Vizziello di Matera di mestiere vaticale sposato con Anna Plasmato o Blasmato si vide sostituire la O finale con la I attuale, a meno di prossimi cambiamenti. Il cognome Gallo così denominato nell’antichità divenne La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Galli, “crescete e moltiplicatevi! ”Gli esempi sarebbero tantissimi e le cause sono spesso dovute a trascrizioni fatte leggendo documenti già erroneamente scritti da chi usava le zampe di gallina al posto del pennino; oppure perché facilmente chi si registrava pronunciava male il suo stesso nome ed il c…. dello scrivente riportava tale e quale (capita ancora oggi sentire certi errori, anche ad illustri politici ginosini); ma anche per eccessiva leggerezza di chi non dava molta importanza al lavoro che svolgeva; magari si cambiava il cognome al forestiero perché nel paese ce n’erano di altri con un cognome simile; peggio ancora quando un cognome diventava un altro (da Ammaturo ad Amatulli). Fare il lavoro di genealogista, se mi permettete questa definizione, è un lavoro che richiede una grandissima memoria. Il lavoro diviene difficile quando chi scriveva scarabocchiava; chi scriveva era già un miracolo che sapesse mettere due lettere insieme figuriamoci riuscire a capire quello che aveva scritto. Resta comunque un lavoro affascinante e pieno di misteri che è straordinariamente bello quando riesci a venirne a capo malgrado anche l’ignoranza di tanta gente che è più esperta nel ricordare e districarsi fra i nomi dei calciatori del Vattelappesca che fra quello dei suoi stessi figli. …… e poi sapete che vi dico? Che non me ne frega un accidenti di chi mi dà del “testa fresca”, io sono contento di vivere nella verità, informandomi e scoprendo, gli altri vivessero nell’ignoranza, saranno più felici…… Anche il mio cognome ha una sua storia, ma ve la racconterò un’altra volta. Di Canio Domenico Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca L’ALLIEVA Noi e il Fisco Deregulation Approvata Approvato dal governo il decreto legge sulla semplificazione che investe vari settori della pubblica amministrazione. Certificati I cittadini avranno tempi più rapidi nella trascrizione degli atti di stato civile. Le cancellazioni e le iscrizioni nelle liste elettorali ed i cambi di residenza saranno eseguiti in tempo reale. Il tutto con il perfezionamento dei servizi telematici, che riguarderanno anche le comunicazioni tra Comuni, Questure ed altri organi della pubblica amministrazione. Inerzia della amministrazione Per ogni procedimento della pubblica amministrazione dovrà essere stabilito un termine per la conclusione dello stesso. Decorso tale termine il soggetto interessato potrà rivolgersi ad un dirigente appositamente individuato tra le figure apicali affinché provveda alla cancellazione entro un termine pari alla metà di quello previsto originariamente. La nomina di tale organo avverrà entro il 30 gennaio di ogni anno. Saranno applicate inoltre sanzioni disciplinari e/o contabili a carico di chi avrà determinato il ritardo della procedura. Panificazione Cadono i vincoli delle chiusure domenicali e festive per la produzione e la vendita di pane. Panificazione no stop quindi, dopo decenni di controversie sulla materia che hanno interessato gli operatori del settore. La deregulation della produzione e vendita del pane era iniziata nel 1998, proseguita nel 1999 e nel 2006 con la liberalizzazione delle licenze della legge Bersani. Ispezioni in azienda Per la pubblica amministrazione scatta l’obbligo di pubblicare, nelle proprie pagine istituzionali e sul sito www.impresainungiorno.gov.it tutti i controlli a cui sono soggette le imprese, in rapporto alla dimensione ed al settore di attività. Per ogni controllo devono essere obbligatoriamente segnalati criteri e modalità di svolgimento dei controlli. Dott. Mario D’Alconzo Campagna di sensiblizzazzione per il rispetto dei diritti dei portatori di handicap di Alessia Gazzola Caso classico in cui dopo aver tanto studiato ci si trova a dover mettere in pratica tutto quanto si è appreso e l’impatto non è proprio vincente. Alice Allevi è una giovane e appassionata specializzanda in medicina legale. L’ambiente in cui lavora non è molto accogliente e i colleghi non sono proprio cordiali; nonostante tutto, l’amore per il suo lavoro, l’affetto della sua coinquilina Yukino e la stima (ma forse anche qualcos’altro) che la lega al suo capo Claudio, non le fanno perdere mai la calma e la serenità. Tutto questo bell’equilibrio viene brutalmente spezzato il giorno in cui durante un sopralluogo sulla scena di un delitto Alice scopre che la povera ragazza riversa in un lago di sangue lei la conosceva. 33 se vuoi prendere il mio posto prenditi anche il mio handicap 34 riceviamo e pubblichiamo La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 2° CORSO DI Lospinuso : “L’autoALFABETIZZAZIONE PER candidatura di Emiliano: una cattiva idea per tutti”. L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA PER L’INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso le seguenti note: “L’auto-candidatura del Sindaco di Bari Emiliano alla guida della Regione, per di più all’insegna di un indigeribile minestrone che dovrebbe andare dall’estrema sinistra alla destra senza perdere il rapporto “organico” con il PD, non è una buona idea né per i Baresi né per i Pugliesi tutti. Non lo è per i Baresi, il cui Sindaco è ininterrottamente distratto da una perpetua campagna elettorale, mentre chiunque frequenti Bari s’avvede che i suoi problemi sono sempre tali e quali, tant’è che il nostro Capoluogo regionale- ad onta dell’indubbia mediaticità del suo Primo Cittadino- occupa un modestissimo 88.o posto nelle graduatorie nazionali sulla qualità della vita. Non lo è per i Pugliesi tutti, perché configura una Regione perfino ancor più “bari-centrica” di quella di Vendola, con prevedibili, infauste conseguenze per le aree più periferiche ma proprio per questo più abbisognevoli di investimenti che ne attenuino gli svantaggi. A ciò si aggiunga che dopo l’indigestione di poesie fini a sé stessi che continua a propinarci il Governatore in carica, sarebbe il caso di cambiare registro, magari attingendo a quella categoria della “sobrietà” recentemente in gran voga a livello nazionale. E che non è certamente il forte del perpetuamente tonitruante e politicamente ondivago, con la sola coerenza della sua infinita ambizione, Michele Emiliano.” “E’ assolutamente sconcertante, ed ennesimo sintomo di una inquietante deriva in cui si sta perdendo questa fase forse terminale del devastante governo di sinistra in Puglia, quel che è accaduto in III Commissione, con il Presidente che ha apostrofato sprezzantemente Rocco Palese per avere questi osato chiedere che una legge regionale fosse dotata del prescritto referto della Ragioneria, ossia di un elemento costitutivo irrinunciabile. Ancor più grave l’episodio ove si consideri l’evidente colpo di mano tentato dalla maggioranza, in assenza di inserimento del punto in questione –il trasferimento della sede ASL BAT da Andria a Barletta- all’ordine del giorno della seduta. La richiesta di dimissioni del Presidente Marino formulata dai Colleghi che hanno assistito a questa brutta vicenda era il minimo che si possa fare per confermare princìpi elementari di correttezza delle procedure legislative e di rispetto delle prerogative e delle persone dei Consiglieri. Non può essere consentito ad una maggioranza allo sbando di calpestare anche le regole basilari della correttezza amministrativa e legislativa nonché della convivenza politica e del rispetto umano. Questa storia non può finire a tarallucci e vino.” Per la Segreteria- Tommaso Francavilla Anche quest’anno, lunedì 23 gennaio, grazie al successo dell’anno precedente, è ricominciato il “Corso di alfabetizzazione di lingua italiana” rivolto a tutti gli stranieri che vivono sul nostro territorio. Il corso è stato proposto dall’associazione “Cittadinanzattiva”, movimento che promuove e tutela i diritti dei cittadini italiani e non, e dalla “Caritas” della parrocchia Cuore Immacolato, che ha lo scopo di aiutare i bisognosi con la Carità Cristiana. Queste due associazioni, di filosofie sicuramente diverse fra loro, sono promotori di questa iniziativa che ha come obiettivi fondamentali l’integrazione degli stranieri, e la promozione e l’applicazione di leggi che li tutelano. Anche Ginosa ogni anno accoglie numerosi immigrati che lavorano soprattutto nelle nostre campagne e si prendono cura dei nostri anziani cercando, così, di conquistare nel nostro territorio un ruolo sociale. Grazie a questa iniziativa si cerca di venire incontro a queste esigenze insieme alle altre agenzie sociali del territorio. Altri obiettivi che il corso si prefigge di raggiungere sono quelli di far conoscere la nostra Costituzione, per poter quindi rispettare le leggi e le regole della nostra Repubblica, e il territorio in cui viviamo. I volontari sono docenti in pensione e non, accompagnati da altre professionalità ed esperti anche giovani, insieme a semplici volontari delle due associazioni che, seguendo un programma con obiettivi ben precisi, intendono dare a queste persone la possibilità di conoscere la nostra lingua, parlarla, scriverla, conoscere i servizi presenti nel territorio, tutte le agenzie d’informazione e diritti che accompagnano ogni cittadino comune insieme ai doveri. Gli incontri si svolgono ogni Lunedi nei locali della Parrocchia Cuore Immacolato, dalle 17.00 alle 20.00, con la possibilità di inserire un secondo appuntamento settimanale. Gli iscritti sono davvero tanti e noi siamo tanto contenti di questa adesione. Angela Melchiorre - Mariolina Sangiorgio - Giacomo Vizzielli Continuano i successi per l’asd centro kick boxing Gentile Ancora un successo ginosino alle gare di qualificazione per i campionati italiani di kick boxing. Il 29 gennaio 2012 presso il palazzetto dello sport PalaAndria si e svolta la Tappa di Andria della WTKA maratona marziale italiana valevole per la qualificazione ai campionati Italiani. Vittorio Gentile di anni 13 nella cat. - 47 kg cinture nere nel settore kick light conquista il primo posto assoluto conquistando la medaglia d’oro. Con questo piazzamento si è qualificato ai campionati italiani che si disputeranno a Rimini il 12 e 13 maggio 2012. Un ringraziamento va al maestro Francesco Gentile 6 dan di kick boxing, coordinatore tecnico provinciale settore kick boxing CSEN comitato provinciale Taranto, e istruttore di krav maga (TDKM) la sua esperienza e le sue indubbie capacità tecniche e proessionali fanno sì che da 35 anni riesce con il suo insegnamento a far salire sempre sul podio i suoi atleti. (Nella foto Vittorio Gentile, dopo la premiazione, insieme a Jawed El Byari del Marocco con due titoli italiani, un titolo europeo e un titolo mondiale K-1 professionisti con 136 match) La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 35 Comunicato Stampa CONSORZIO DI BONIFICA STORNARA E TARA La Cia Confederazione Italiana Agricoltori e la Coldiretti di Taranto esprimono insoddisfazione e preoccupazione, in merito al manifesto del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, che invita gli utenti a pagare la seconda rata irrigazione 2010 entro e non oltre il 29 febbraio 2012. In maniera responsabile la Cia e la Coldiretti, sin dalla scorsa primavera, hanno invitato gli utenti del Consorzio di Bonifica a pagare soltanto la prima rata relativa al consumo irriguo 2010, pari a circa euro 485.00 per ettaro prenotato; tale decisione è scaturita da un accordo con l’assessore regiuonale Dario Stefàno che, in attesa dell’approvazione della legge sui consorzi di bonifica, sospendeva tutte le procedure fino al 31 gennaio 2012. Oggi il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara sta chiedendo agli utenti di pagare soltanto la seconda rata del 2010, la terza rata viene annullata, così come ha annullato la cartella esattoriale relativa al 2005. La Cia e la Coldiretti, nel ritenere non esaustiva la comunicazione, in quanto non si conosce la scelta relativa ai conguagli 2006/2009 e ritenendo non opportuno, in un momento di grave crisi finanziaria ed economica del settore, emettere cartelle di pagamento onerose e così perentorie, invitano il commissario del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara dott. Giuseppantonio Stanco, e soprattutto la Regione Puglia, a convocare un tavolo di discussione che affronti non solo la questione contingente delle cartelle esattoriali ma soprattutto una definitiva riorganizzazione funzionale del Consorzio di Bonifica, ente fondamentale per il settore e per la tutela del territorio jonico. Per questo motivo le organizzazioni degli agricoltori chiedono la ripresa del tavolo di discussione sul Consorzio di Bonifica, consapevoli della necessità di procedere alla definizione del passato e alle scelte programmatiche per il futuro; pertanto invitano l’assessore Dario Stefàno, come al solito sensibile e disponibile, a riaprire il tavolo delle trattative; in un momento così difficile per l’agricoltura e per tutta l’economia, le Organizzazioni si richiamano al senso di responsabilità di tutte le componenti con la manifesta volontà di evitare comportamenti demagogici. Florido e Stefano hanno incontrato Mario Torsello, capo di gabinetto del ministro Passera Risanamento e sviluppo, si procede a passo spedito verso l’istituzione del Tavolo di confronto per l’area ionica Questa mattina il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, hanno incontrato a Roma Mario Torsello, capo di gabinetto del dicastero dello Sviluppo economico di cui è titolare il ministro Corrado Passera. I due massimi rappresentanti degli enti locali tarantini hanno manifestato al dottor Torsello la necessità che venga istituito un Tavolo di confronto sui temi del risanamento ambientale e dello sviluppo dell’area ionica. Tale organismo dovrà essere coordinato dal ministero dello Sviluppo economico e allargato alla partecipazione dei ministeri della Difesa e dell’Ambiente. Mario Torsello, al quale è stato consegnato il documento elaborato dalla Consulta per lo Sviluppo, ha condiviso l’impostazione metodologica e le finalità della proposta illustrata da sindaco e presidente della Provincia di Taranto. Domani mattina, Florido e Stefano formalizzeranno quindi al ministro Passera la richiesta di istituzione del Tavolo di confronto per l’area ionica. Questa istanza è infatti propedeutica all’attivazione delle procedure per l’istituzione nel più breve tempo possibile dello stesso Tavolo di confronto. 36 personaggi La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 I Maestri del lavoro ginosino Nicola Sannelli Rubrica a cura di Adele e Stefano Giove ricevendo molte proposte per formare una società. Quest’ultima ragione mi portò a fargli un discorso e gli dissi: “Perché devi formare una società con un estraneo, perché non fai una società con me?” e aggiunsi: “Un po’ leggerò, un po’ apprenderò da te e diventerò anch›io elettrauto.” Michele Io ho vissuto la mia infanzia sul rione Popolicchio di Ginosa e uno dei tragitti obbligati che quotidianamente dovevo percorrere era quello che conduceva per via G. Da Procida. In quella strada abitava la famiglia Sannelli, e, oggi, il mio “viaggio” nel mondo dei Maestri del lavoro ginosino mi porta a intervistare Nicola Sannelli, che abitava in via Da Procida e che conosco fin da bambino. Questa intervista, pertanto, diventa anche un modo per ricordare la mia infanzia. Ma, ricordi personali a parte, seguiamo il racconto che Nicola ci fa della sua vita e del suo lavoro. I fratelli Sannelli (Nicola e Michele) aprirono una piccola officina di elettrauto in via Roma… adesso… Nicola, raccontaci di te e del tuo lavoro. «Sono nato a Ginosa il 14 luglio 1940. Finii il servizio militare nel mese di ottobre del 1960 e il 29 novembre del 1960 aprimmo la piccola officina, come ricordavi, io e mio fratello Michele. Aprimmo questa officina perché mio fratello era preparato nel mestiere di elettrauto, aveva iniziato questo lavoro all›età di 12 anni, io invece, ero andato a bottega dal macellaio. La molla che fece scattare in me la voglia di intraprendere il percorso lavorativo dell›elettrauto fu proprio l’avere un fratello che all’età di 15 anni era uno dei ragazzi più preparati in quel settore fu molto contento di questa mia proposta e mi rispose che appena mi fossi congedato avremmo aperto l›officina. E così fu. Il 29 novembre, appena un mese dopo il mio congedo dal servizio militare, aprimmo una piccolissima officina in via Roma, un locale di 30 metri quadri in cui una macchina ci entrava a stento. Avevamo un bancone di legno realizzato da noi e una rastrelliera di legno per mettere gli utensili. Il fatto che Michele era considerato molto bravo nell’attività, ci permise di avere, fin da subito, una notevole affluenza di clienti. Proprio questa mole di lavoro ci costrinse ad acquistare un banco elettrico e fummo costretti a chiedere un prestito di 430 mila lire, era difficile avere un prestito di tale portata, pagammo una rata di 30mila lire al mese… Intanto, in quel periodo, l›amico Orlando Galatola, mi sollecitava a riprendere gli studi che avevo interrotto. Allora pensai che forse, con un po’ di buona volontà sarei riuscito a svolgere l’attività di elettrauto e a continuare gli studi. Ripresi a studiare frequentando l’Istituto Agrario di Massafra, e conseguii il diploma di Perito Agrario. Ricordo che il mio impegno, in quel periodo, fu davvero notevole. La mattina andavo a scuola, il pomeriggio fino a sera tardi in officina e la notte studiavo e per non correre il rischio di addormentarmi, rimanevo in officina a studiare perché il freddo mi teneva sveglio. Tante notti, il signor Leonardo Barbaro del servizio di vigilanza, vedendo la luce accesa nell’officina, alzava la saracinesca con la pistola in pungo nel timore che ci fossero dei ladri. Insomma un periodo particolare che ricordo ancora con tanta soddisfazione! Contestualmente mio fratello Michele aveva raggiunto l’età per il servizio militare e dovette partire, la responsabilità dell’officina ricadde solo sulle mie spalle, devo dire che lui non immaginava che io, pur non avendo tanta esperienza, sarei stato capace di mandare avanti l’officina in maniera adeguata. Io non solo dimostrai di essere all’altezza del compito ma, avendo avuto sempre la mania di avere a disposizione i ricambi per rispondere con immediatezza alle richieste dei clienti, feci sì che la buona “nomea” dell’officina diventasse ancora più positiva e i clienti aumentassero. Dopo qualche anno ci trasferimmo (sempre in via Roma) nei locali che, attualmente, sono adibiti a macelleria. Anche lì non è mai mancato il lavoro e siamo cresciuti ulteriormente come azienda. Voglio sottolineare che, sia io sia Michele, abbiamo sempre avuto l’idea che per andare avanti bisognava ampliare il campo d’azione e fu così che decidemmo di riparare anche le pompe d’iniezione dei motori diesel, dal momento che, a Ginosa, non lo faceva nessuno. Quindi, comprammo un banco di prova che costò parecchio, facemmo venire un pompista da Lecce, in quanto noi non eravamo esperti della materia, successivamente entrambi seguimmo dei corsi di specializzazione. Questa nuova attività fece incrementare il nostro lavoro di parecchio. personaggi Ovviamente all’aumento di lavoro seguiva la necessità di avere dei locali adeguati e si cominciò a pensare alla realizzazione di una officina “come si deve”. Bisogna tenere conto che all’epoca, in noi s’era fatta strada anche un’altra idea: quella di costruire batterie di avviamento per auto. Avviammo, così, l’officina di via Matteotti, nel 1975. Una officina all’avanguardia per l’epoca e anche l’esperienza della costruzione di batterie di avviamento per auto andò avanti con ottimi risultati e un notevole apprezzamento da parte della nostra clientela. Nel frattempo mi ero diplomato e in tanti mi sollecitavano a scegliere di entrare nel mondo della scuola. Devo essere sincero, io mi ero affezionato all’officina, la immaginavo grande e questa idea non mi permetteva di lasciare quest’attività. Confesso che mi sarebbe piaciuto insegnare, ma dovevo scegliere tra l’officina e la scuola e scelsi l’officina. L’amore per quest’attività mi è costato tanto, io ho fatto anche 14-15 ore di lavoro al giorno! Poi, il 14 gennaio del 1987, successe quello che non t’aspetti. Michele muore all’improvviso e tutto il peso dell’officina ricade su di me, anche se continuava il rapporto di società con la famiglia di mio fratello. La società andò avanti ancore per tre anni, io aspettavo che mio nipote Gerardo, il figlio di Michele, finisse il militare e gli obblighi scolastici per lavorare allo stesso modo di prima. Gerardo dimostrò di avere altri interessi e altre inclinazioni professionali, a lui piacevano le moto. A quel punto si decise di dividere l’officina e le attività. Questo comportò il fatto che, ancora una volta, l’officina diventasse piccola…» Nicola, partite, tu Michele, con una piccola officina a via Roma, vi spostate sempre a via Roma in un locale più grande, poi l’officina di via Matteotti, avviate l’attività di pompisti e la costruzione di batterie di avviamento per auto… la morte di Michele, tre anni dopo, chiude l’esperienza della società e il locale adibito a officina si divide… si ricomincia a pensare a una officina più grande… Però, oltre l’officina c’è anche un aspetto che riguarda la tua vita privata, la tua famiglia. «Io mi sposai nel 1970 con Carmela Palmitesta, dal nostro matrimonio sono nati tre figli, Brunella, Giuliana e Gerardo. Comunque vorrei dire che, oltre a lavorare in officina, io ho sempre avuto una passione per l’agricoltura e ho avuto la possibilità di dare sfogo a questo mio interesse e ho fatto anche l’agricoltore. Possiedo 7 ettari di terreno che ho coltivato prevalentemente a uva da tavola. Questo, ovviamente, mi ha costretto a lavorare e a barcamenarmi tra due attività entrambe impegnative. Ai miei La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 figli ho sempre detto una cosa: la nostra ricchezza e› il lavoro, se lavoriamo, la sera, siamo sicuri di aver portato il pane a casa. Mi devo ritenere fortunato perché ho dei figli meravigliosi, sono orgogliosamente fiero per le loro capacità, la loro serietà, il loro impegno e le soddisfazioni che hanno regalato a me e mia moglie. Brunella ha studiato e si è sposata , adesso lavora in officina come responsabile degli aspetti amministrativi, Giuliana è insegnante di educazione fisica e ha una palestra, Gerardo è un perito elettronico e di fatto è quello che conduce l’officina attualmente. Sono anche nonno di 5 nipotini. Brunella ha due figli : Michele e Giannicola; Giuliana due bambine: Giorgia e Fabiana; Gerardo una figlia: Alessia. Vorrei fare una considerazione proprio su Gerardo, io ero un po’ scettico sul fatto che avrebbe scelto di occuparsi dell›officina, da ragazzo gli imponevo di venire con me, ma lui non mostrava alcun entusiasmo. Un giorno, avendo io raggiunto l’età di 60 anni, gli dissi: “Adesso che sei maggiorenne devi decidere cosa fare”. Eravamo a tavola, tutta la famiglia, e io dissi che ero intenzionato a chiudere l’officina essendo arrivata l’età della pensione, e mia figlia Giuliana disse rivolgendosi al fratello: “Tu che devi fare?”. Fu la prima volta che sentii dire a Gerardo: “Voglio stare in officina”. Io gli risposi: “Ma sei sicuro di voler stare in officina? Se dici di sì a questo lavoro è bene che tu sappia che è un lavoro faticosissimo, i clienti ti chiameranno a tutte le ore e tutti i giorni anche nelle feste comandate e tu devi essere sempre disponibile”. Devo dire che da quando Gerardo aveva cominciato a venire in officina mi ero accorto subito che aveva le capacità… Voglio raccontare un aneddoto. Una sera avevamo in officina un’auto che non riusciva a partire, si trattava di un problema di natura elettronica . I collaboratori erano andati via, eravamo arrivati alle 23:00 inoltrate, io dissi che ero troppo stanco per continuare e proposi di andare a casa, lui rispose che rimaneva ancora un po’. A un certo punto della notte, squillò il mio telefono, era Gerardo che mi comunicava che era riuscito a mettere in moto la macchina. Dissi a mia moglie: “Adesso abbiamo un nuovo maestro nel campo dell’elettronica”. Devo dire che la sua inclinazione, la sua passione, il suo modo di portare avanti l’officina mi ha sbalordito. Sai, a volte, noi genitori guardiamo i figli con un’ottica diversa, invece devo dire che Gerardo si sta dimostrando bravo!» Nicola, riprendendo il nostro racconto… a un certo punto si pose il problema della nuova officina. «Sì. Con l’assenso di Gerardo a voler lavorare in officina, si rendeva necessario avere un’officina adeguata, dal momento che 37 la divisione della società aveva dimezzato gli spazi. Nonostante i miei 60 anni andai in banca e sottoscrissi un bel mutuo, così realizzammo l’officina, quella attuale che ha sede nella zona PIP, in prossimità della ex statale 580. Credo che sia una struttura adeguata, che ha ricevuto numerosi apprezzamenti a cominciare da quello del responsabile della FIAT,che 3 anni fa ci ha concesso il servizio. . Volevo aggiungere che nel 1998, ho aperto il primo centro revisioni del paese, offrendo alla mia cittadina un nuovo servizio. » Nicola, quante persone lavorano nella vostra officina? «Siamo otto persone tra me i miei figli e alcuni dipendenti.» Prospettive future? «Non ti nascondo che ho un certo timore adesso. Si vive una crisi molto forte e le prospettive non sono le stesse degli anni sessanta e settanta. Però, io ho sempre avuto una mia filosofia di vita: di fronte alle difficoltà ho piegato la testa nel cofano delle macchine e ho lavorato con maggiore intensità. In altri termini, voglio dire a mio figlio e a tutti gli altri che con il lavoro si superano tutte le difficoltà. Certo, in un tipo di attività come la nostra, il titolare non può lavorare guardando l’orologio.» Nicola Sannelli oltre ad occuparsi dell’officina, della campagna, della famiglia, ha assunto un ruolo pubblico, sei stato consigliere comunale e assessore alla sanità e servizi sociali. «Il mio impegno politico nasce nell’ambito di una associazione culturale: l’ARCA. In questa associazione si svolgevano tante attività non solo di carattere culturale ma anche di impegno sociale. La sanità fu uno dei settori in cui maggiormente ci concentrammo: nacque il Comitato di Lotta per la Salute. Con il Comitato cominciammo una battaglia per dare a Ginosa le strutture sanitare che non aveva, non dimentichiamo che all’epoca non disponevamo neanche dell’ambulanza e della Guardia Medica, e per fare una prenotazione di una visita specialistica, bisognava andare a Castellaneta. Insomma non avevamo nulla. Il Comitato promosse delle manifestazioni che sono rimaste nella storia di Ginosa e alle elezioni amministrative del 1988 partecipammo con una lista del comitato stesso. Grande fu la mia sorpresa quando fui eletto consigliere comunale e successivamente assessore. È stata una esperienza interessante della quale conservo un bel ricordo. Da quella esperienza ci sono i fatti che ne sono seguiti e sono la realizzazione di una serie di servizi socio sanitari dei quali gode oggi la nostra comunità». Ringrazio Nicola Sannelli per la disponibilità. 38 eventi sportivi La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 CHAMPIONS WEEK 4 UNDICESIMA GIORNATA: PIAZZA ROMA CAMPIONE D’INVERNO Termina il girone d’andata del Champions Week con il titolo di campione d’inverno sulle spalle di Piazza Roma, che con 27 punti, si nomina leader indiscusso. Secondo posto per Meeting Point, terzo per Ottica D’Alconzo, e quarto per Autocarrozzeria Ricchiuto. Questi quattro team approderanno alla Champions League invernale. La giornata ha visto lo scontro al vertice fra Piazza Roma e Aut. Ricchiuto, il dentro o fuori tra Ottica D’Alconzo e Deca, la sfida Costan-Gamelux, e i match Cavalieri Teutonici-Team Romania e Prestiti e Mutui-Meeting Point. Nello scontro diretto, un super Bavaro, para tutto il possibile (subisce solo una rete) e permette ai suoi compagni di portare a casa i tre punti. Le reti di Mancini, Viceconte e D’Ambrosio fanno il resto. Per Ricchiuto, Pizzolla sigla il contentino personale. Ottica spegne i sogni di rimonta di Deca, vincendo anch’essa 4-1. Gli arancioni non mollano mai ma devono arrendersi alla caratura tattica degli avversari. Per i nero-verdi in gol D’angelo (2), Petrera E., De Tommaso, per gli uomini di Bastelli, Mancuso salva la faccia. Nello scontro per riemergere, Costan supera di misura Gamelux. Il match ha visto Costan andare in vantaggio e allungare sino all’ 8-2, poi soffrire la reazione degli avversari, abili a rimontare fino al 9-8 finale. Il pareggio poteva anche starci, ma i gialli pagano a caro prezzo un errore del loro estremo difensore D’angelo. Meeting Point e Cavalieri Teutonici, strapazzano gli avversari di turno, rispettivamente 10-4 su Prestiti e Mutui, e 15-8 sul Team Romania. Da segnalare le cinque reti di Papapietro e le sette di Lombardi. Ha riposato Tua Immobiliare. Tarantini rimane solo con 36 reti all’attivo, mentre Ottica raggiunge Ricchiuto nella classifica della miglior difesa. Baldassarre D’Angelo Pos. Squadra Punti Giocate Vittorie Pareggi 1 PIAZZA ROMA 30 11 10 0 2 MEETING POINT 27 11 9 0 3 OTTICA D'ALCONZO 24 11 7 3 4 AUTOC.RICCHIUTO 23 11 7 2 5 B&B I CAVALIERI TEUTONICI 16 11 5 1 6 COSTAN S.R.L. 13 11 4 1 7 DE.CA. 12 11 4 0 8 ROMANIA 11 11 3 2 9 A.S. TUA IMMOBILIARE 7 11 2 1 10 GAMELUX 6 11 2 0 11 PRESTITI&MUTUI 6 10 2 0 CHAMPIONS WEEK 4 PRIMA DI RITORNO: SOTTO SI SMUOVE QUALCOSA Nonostante un clima polare, al palasport, il Champions Week non si ferma. Le prime quattro sono ancora isolate, ma, in questa giornata possiamo dire che da sotto qualcosa si muove. La capolista Piazza Roma supera senza problemi Tua Immobiliare con un quasi netto 8-2. Per gli sconfitti, doppietta di Parisi, che servirà solo per gli annali. I freschi campioni d’inverno si dividono le reti fra Minerva, Gatti, Viceconte e D’Ambrosio. Costan srl vince con l’unica squadra che faceva da tramite fra la quarta ed il resto del gruppo, i Cavalieri Teutonici. 9-8 il risultato finale che mette in mostra una buona coesione di gruppo e un grande Lapiscopia fra i pali. Team Romania batte 6-4 Deca e dimostra anche capacità di recupero. Sotto 2-1, rimonta e schianta l’avversario, apparso un pò troppo sicuro dei tre punti. Ancora a segno il bomber Vintila Dan, con un poker. Meeting Point supera 10-7 Gamelux, ma soffre per alcuni tratti del match. I gialloblù giungono sino al meno uno, salvo poi arrendersi a due ripartenze che li castigano. Papapietro ne fa 3, così come Ribecco e Posa. Lo scontro diretto fra Ottica D’Alconzo e Aut. Ricchiuto, termina come l’andata, in parità. Il pareggio (4-4) rallenta Sconfitte GF GS DiffReti i due team, ma permette 1 100 42 58 ad entrambe di restare in zona Champions. 2 76 46 30 Da segnalare, la tripletta 1 82 34 48 di Lapiscopia e le prime 2 48 34 14 due reti di Parlato. 5 65 63 2 Tarantini, nonostante l’infortunio, resta leader con 6 52 74 -22 36 reti. La difesa meno 7 60 57 3 battuta è divisa tra Ottica 6 70 99 -29 e Aut.Ricchiuto. Ha riposato Prestiti e Mu8 30 73 -43 tui. 9 53 81 -28 Baldassarre D’Angelo 8 52 85 -33 eventi sportivi Asd agilform: scoppiettante inizio stagione La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 L’Asd Agilform, in collaborazione con L’ENDAS Taranto, hanno dato vita ad un importante e prestigioso STAGE di ballo HIP-HOP con la presenza del COREOGRAFO e BALLERINO professionista di fama internazionale LITTLE PHIL. La partecipazione dei ragazzi è stata fantastica ed eccitante,infatti per loro è stato un «MOMENTO» di grande divertimento e contemporaneamente di crescita tecnica. E’ questo, l’inizio scoppiettante delle molteplici attività in programma per l’asd Agilform nell’anno 2012,infatti,dopo lo stage,il giorno dopo i ragazzi hanno preso parte la festival della danza “DANCE & DANCE” organizzato dall’ENDAS Taranto, dove il gruppo di ballo delle intermedie ed il ballerino Tommaso Delfino si sono esibiti davanti al grande maestro e ballerino RAFFAELE PAGANINI che di quel festival ne è stato giudice insieme a LITTLE PHIL. Per le attività a venire si segnalano in modo particolare la partecipazione alle varie gare nazionali e internazionali di Karate, alla organizzazione da parte dell’asd agilform insieme alla FEKAM e con la partecipazione dell’Amministrazione comunale di Ginosa, della COPPA ITALIA di Karate che si disputerà nel palazzetto dello sport di Ginosa il 5/5/2012 e il 06/05/2012 ove prenderanno parte dai 500 ai 600 atleti provenienti da tutta Italia (un grande momento di sport e di valorizzazione per tutto il territorio di Ginosa e Marina di Ginosa), inoltre si segnala la partecipazione alla “PERFORMACE” Suoni e colori del Mediterraneo organizzato dall’ENDAS nel mese di Aprile …e per finire, prima di dell’estate, la realizzazione del 26° saggio AGILFORM, che si effettuerà(come da tradizione) il 30/06/2012 nel meraviglioso scenario naturale del Parco Comunale di Marina di Ginosa. Un anno pieno di attività sportive con risvolti sociali di grande importanza cui lo STAFF della palestra STORICA di Marina di Ginosa è chiamato ad affrontare. Il presidente dell’asd agilform, Vito Minei, coglie l’occasione, per ringraziare tutti coloro che hanno permesso e permetteranno la realizzazione di tutte le attività future dell’associazione in particolar modo l’Amministrazione Comunale, tutta, la società di gestione del palazzetto dello sport di Ginosa LA RANDA, per la disponibilità totale dimostrata in occasione delle competizioni di Karate ed a tal proposito, il presidente, rivendica la necessità, per Marina di Ginosa, della creazione di una struttura coperta,una grande palestra e/o tensostruttura, per la realizzazione di tutte le attività sportive e sociali dei MARINESI, che come sempre sono costretti ad “EMIGRARE” per poterle realizzare. MARINA di GINOSA è piena di associazioni sportive che si muovono e creano attività di ogni tipo, e lo fanno con il doppio dei sacrifici rispetto ad altri, penso sia arrivato il momento che qualcuno dedichi particolare attenzione a questo importate fenomeno sociale tipicamente MARINESE, anche perché, Marina di Ginosa va VISSUTA ESSENZIALMENTE D’INVERNO e non come pensano in molti solo durante l’estate, penso in questo momento, di raccogliere il pensiero di tutti i presidenti di tutte Associazioni Marinesi. Asd agilform - Vito Minei I proverbi secondo Giovanni Carducci 39 40 La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 avvenimenti sportivi avvenimenti sportivi 41 La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 SECONDA CATEGORIA / Latagliata e Paiano domano l’ultima in classifica SECONDA CATEGORIA / Nel freddo pungente di Laterza ci pensa Presicci a riscaldare la platea La compagine ginosina supera a domicilio la Lupatia Santeramo (fanalino di coda) grazie ad una punizione magistrale di Latagliata e ad una rete di Paiano e mantiene invariato il distacco dalla vetta. I biancazzurri, nonostante la resistenza dei baresi, la spuntano di misura grazie ad un “eurogol” di Gianluca Presicci che consente di consolidare il secondo posto in classifica e restare in scia della capolista Putignano. Domenica, intanto, la compagine del patron Ribecco farà visita ad un ostico Bitonto in serie positiva da cinque turni: tornare a casa con un risultato positivo è l’imperativo d’obbligo. Ginosa corsaro a Santeramo: 2-0! Un Ginosa determinato e concreto espugna Santeramo con un classico 2-0 e resta in scia del Putignano capolista. Gara non facile per i biancazzurri che hanno dovuto faticare non poco per superare il fanalino di coda. Prima frazione equilibrata con leggera supremazia degli ospiti. Al 6’ Latagliata ci prova con un diagonale insidioso da distanza ravvicinata che non crea grossi problemi a Mancino, mentre al 26’ Cifarelli S. fugge sull’out sinistro e, appena dentro l’area, scaglia un fendente velenoso che impegna severamente l’estremo difensore barese e sul tap-in lo stesso numero dieci ginosino calcia malamente a lato. Al 31’ ancora Cifarelli S. lascia partire dal limite una sassata sulla quale è superlativo Mancino che si rifugia in angolo. La ripresa vede un Ginosa più determinato alla ricerca del successo. Al 6’ su angolo di Cifarelli S., Casalingo schiaccia di testa in area con la sfera che viene respinta sulla linea da un difensore. I biancazzurri crescono ed al 25’ passano in vantaggio grazie a Latagliata che traduce in rete un calcio piazzato dal fondo, con la palla che ca- rambola sul palo più lontano e termina nel sacco. La punizione da cui scaturisce il gol è oggetto di contestazione da parte dei padroni di casa ed a farne le spese è Labarile che viene mandato anzitempo negli spogliatoi. La compagine santermana si innervosisce ed al 34’ resta in nove per il secondo giallo comminato a Disanto. La vice-capolista agisce di rimessa ed al 41’ mette la pa- rola “fine” al match raddoppiando con Paiano che, ben servito in verticale da Latagliata, infila Mancino in uscita. Sino alla fine non accade più nulla, con il Ginosa che conquista l’undicesima vittoria stagionale e continua la rincorsa alla vetta. Tabellino della gara (L. SanteramoGinosa 0-2) L. SANTERAMO: Mancino, Turra (43’ st Molinari), Disanto, Fiorentino M., Petragallo (32’ st Scarabascio), Lasala, Stasolla, Sampaolo, Barduro, Labarile, Fiorentino D. A disp.: Lillo, Perniola, Maiullari, Lucarelli. All. Mannarella GINOSA: Cifarelli A., Bozza, Castellano, Presicci, Casalingo, Caramia (19’ st Clemente), Anzillotta, Lomagistro, Paiano, Cifarelli S. (45’ st Lacanfora), Latagliata (43’ st Maggiore). A disp.: Larocca, Pupino, Orfino, Lombardi. All. Pizzulli ARBITRO: Rutigliani di Molfetta. RETI: st 25’ Latagliata, 41’ Paiano. NOTE: Ammoniti Disanto (S), Clemente (G). Espulsi: 26’ st Labarile (S) per proteste, 34’ st Disanto (S) per somma di ammonizioni. Domenico Ranaldo ([email protected] www.asginosa.it) Ginosa, Presicci-gol: Conversano ko Bozza, Lacanfora (8’ st Lomagistro), Presicci, Paiano, Cifarelli S. (47’ st Clemente), Latagliata. A disp.: Larocca, Orfino, Maggiore, Lombardi. All. Pizzulli N. CONVERSANO: Mezzapesa, Di Palma (23’ st Tranzi), Simone, Lofano, Montanaro, Lovecchio, Ramunni, Sibilia, Daniele, Notaristefano, Mastellone (37’ st D’Alessandro). A disp.: Misuhadze, Bellacosa. All. Sciannamblo ARBITRO: Grimaldi di Bari. RETE: 11’ st Presicci. NOTE: Ammoniti Lacanfora, Presicci e Paiano (G), Sibilia, Notaristefano e Mastellone (C). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) Cifarelli A. ad un prodigioso intervento con la sfera che si infrange poi sulla traversa. Passa un minuto e la vice-capolista replica con Anzillotta che, ben servito da Cifarelli S., entra in area ed anticipa Mezzapesa in uscita con la sfera che si stampa sulla traversa. Sino alla fine non accade più nulla, con il Ginosa che amministra il vantaggio con ordine e si proietta alla sfida insidiosa di domenica in quel di Bitonto, con l’obiettivo di tornare a casa con un risultato positivo. Tabellino della gara (L. SanteramoGinosa 0-2) GINOSA: Cifarelli A., Caramia, Castellano (19’ st Anzillotta), Giosuè, Casalingo, SECONDA CATEGORIA GIR. B Il Ginosa piega di misura un ostico Conversano grazie ad una rete “capolavoro” di Presicci e consolida il secondo posto in classifica. Gara disputata in un clima freddo e gelido. Prima frazione avara di emozioni. L’unica azione degna di nota si registra al 20’ quando Latagliata, su calcio piazzato dall’out destro, impegna severamente Mezzapesa che si rifugia in angolo. Ripresa più avvincente e ricca di emozioni. Al 1’ si fanno pericolosi gli ospiti con Ramunni, il cui tiro insidioso dal limite trova un superbo Cifarelli A. che risponde con bravura. Passato il pericolo, i padroni di casa ripartono ancora più determinati ed all’11’ sbloccano il risultato: assist di Cifarelli S. per Presicci che, dal vertice sinistro della’area, scaglia un gran tiro che sorprende l’estremo difensore barese, con la sfera che si spegne all’incrocio. Il Conversano, comunque, reagisce ed al 24’ si rende pericoloso con Sibilia che, su punizione dai venti metri, esalta i riflessi dell’estremo difensore ginosino con la palla che carambola sul palo. Altro pericolo corso dai biancazzurri al 28’ quando Lovecchio, su calcio piazzato dalla distanza, chiama 20^ Giornata - 12/02/2012 Ore 15,00 19^ Giornata - 05/02/2012 F. C. Giovinazzo - Neroazzurro Stellato 2-3 Ginosa - Norba Conversano 1-0 La Biscegliese - Eagles Triggiano 3-0 Leonessa Altamura - Lupatia Santeramo 6-1 Omnia Bitonto - Virtus Putignano 0-2 Real Gioia - Bitonto 0-0 Real Sannicandro - Giovinazzo 2-1 Sporting Corato - Romania BAT Andria 2-1 Bitonto - Ginosa Eagles Triggiano - Real Gioia Giovinazzo - La Biscegliese Lupatia Santeramo - Sporting Corato Neroazzurro Stellato - Real Sannicandro Norba Conversano - Leonessa Altamura Romania BAT Andria - Omnia Bitonto Virtus Putignano - F. C. Giovinazzo TOTALE POS SQUADRA P.TI G V N P IN CASA GF GS D.R. G V N P FUORI CASA GF GS GF GS 1 VIRTUS CALCIO PUTIGNANO 44 18 14 2 2 35 12 23 8 7 1 0 19 3 10 7 1 2 16 9 2 GINOSA 41 19 12 5 2 35 14 21 10 8 1 1 20 4 9 4 4 1 15 10 3 LEONESSA ALTAMURA 39 19 12 3 4 43 25 18 10 6 1 3 27 17 9 6 2 1 16 8 4 REAL GIOIA 35 18 11 2 5 36 16 20 10 6 1 3 23 9 8 5 1 2 13 7 5 OMNIA BITONTO 34 19 9 7 3 31 24 7 10 4 4 2 16 14 9 5 3 1 15 10 6 LA BISCEGLIESE 35 18 10 5 3 44 18 26 10 5 4 1 20 8 5 1 2 24 11 7 GIOVINAZZO 29 19 9 2 8 27 23 4 9 4 1 4 12 13 10 5 1 4 15 10 8 NEROAZZURRO STELLATO 27 19 8 3 8 34 37 -3 9 4 2 3 18 13 10 4 1 5 16 24 9 F. C. GIOVINAZZO 8 27 33 -6 11 2 14 13 7 G V N P 21 19 5 6 1 4 6 13 19 8 4 2 10 EAGLES TRIGGIANO * 19 19 7 1 11 26 39 -13 9 2 1 6 8 18 10 5 0 5 18 21 11 ROMANIA BAT ANDRIA 20 19 6 2 11 21 38 -17 9 2 1 6 7 18 10 4 1 5 14 20 12 NORBA CONVERSANO 19 19 4 7 8 21 29 -8 9 2 5 2 15 17 10 2 2 6 6 12 13 BITONTO 19 18 4 7 7 17 27 -10 8 2 3 3 2 4 4 9 15 14 SPORTING CORATO 15 19 4 5 13 11 9 15 REAL SANNICANDRO 13 19 3 4 12 19 36 -17 10 2 0 8 9 18 9 1 4 4 10 18 7 19 2 1 16 13 53 -40 1 0 8 5 25 10 1 1 8 16 LUPATIA SANTERAMO * 3 punti di penalizzazione 3 12 21 27 -6 10 9 4 1 8 12 10 0 2 7 8 16 8 28 42 La Goccia n. 3 - 11 febbrai 2012 avvenimenti sportivi SERIE C-2 GIRONE C TEAM GINOSA: UN SUPER “SABATO” AL PALASPORT il match. 3-0 inaspettato. La partita non cambia copione e vede i padroni di casa allungare sino clamoroso al 5-0, con lo scatenato Lovecchio Alberto (poker). I brindisini si giocano la carta portiereattaccante e iniziano a pressare e chiudere nella propria area di rigore il Team. Al 20’, Zaccaria sigla il 5-1, al 24’ ci pensa Zanzariello (5-2), un minuto dopo tiro libero parato da un super Sabato, al 27’, il 5-3 dello stesso Zanzariello, che mette i brividi. In due minuti, altri due pali degli ospiti, e strepitose respinte del “giovane “ Sabato. A questo punto il pubblico si scalda e il palasport diviene una torcida. Ogni qual volta gli avversari prendono palla, piovono fischi e mugugni, appena si riconquista la sfera, i boati. I ragazzi di Mr. Noia rispondono alla grande e mettono a segno il 6-3 spazza paura con Antonio Lovecchio. Il match si chiude con l’inutile rete, che servirà solo per gli almanacchi, di Tregua. 6-4 e tre punti importantissimi per il Team Ginosa, che rilancia le proprie ambizioni play-off. Sabato si andrà a Putignano per cercare di battere anche la terza in classifica. Baldassarre D’Angelo Le massime del VEGA Sabato 4 febbraio, presso il palasport è andata in scena la partita fra Team Ginosa e Futsal Messapia. I brindisini arrivavano con i favori dei pronostici ma si sono inchinati dinanzi ad un Team davvero coeso e sorretto da un favoloso pubblico. Il Team parte con Sabato fra i pali, Barberio centrale arretrato, Lovecchio Ant. e Santantonio laterali e Lovecchio Alb. Punta, il Messapia risponde con Mandorino in porta, Zanzariello e Zaccaria dietro, e Di Noi e Tregua offensivi. La partita ha uno start rapido e vede i brindisini attaccare sin dal fischio d’inizio. Arrivano subito due pericoli da parte di Zanzariello e Tregua che trovano un Sabato attento, risponde il Team con Lovecchio Junior (tre occasioni sprecate). Si susseguono mille emozioni, parate dei due estremi difensori, un palo degli ospiti, occasioni sprecate da ambo i lati, ma il risultato del primo tempo è quello d’inizio, 0-0. La ripresa prosegue lo spettacolo della prima frazione e dopo appena tre minuti, Alberto Lovecchio porta in vantaggio i suoi, su uno stupendo assist di Delfino, passano due minuti, e il Team raddoppia con lo stesso marcatore, questa volta servito da Giannini. Il Messapia prova a reagire, ma, in un rapido contropiede, Antonio Lovecchio chiude Monti, Lato B Il Premier Monti quando spodestò Berlusconi fu eletto a furor di popolo salvatore della Patria. Quest’entusiasmo durò solo poche settimane (per coloro che avevano creduto a ciò), ma la realtà dei fatti è che lui non ha tradito minimamente le attese pessimistiche di coloro che conoscevano già che tipo era il nostro caro Professor Monti. Chi era a conoscenza delle sue amicizie (gruppo Bildenberg) o del suo lavoro ufficiale (banchiere) aveva avuto immediatamente dei grossi dubbi sulla sua nomina a Presidente del Consiglio. I soggetti malpensanti che sapevano già chi fosse, dissero subito: “ma come può risolvere la crisi, uno che in diversi modi fa parte del sistema che ha creato la crisi stessa?” e questo veniva denigrato come al solito da coloro che guardano solo la televisione e che non sanno neanche cos’è una loggia massonica, perchè i palinsesti tv censurano a priori alcune notizie. Monti ha fatto tutto ciò che non doveva fare, ovvero succhiare ancora una volta denaro e liquidità da coloro che avevan sempre pagato e non ha effettuato nessuna riforma che toccasse i privilegi che le banche italiane hanno sempre avuto, ovviamente non c’è stato alcun prelevamento straordinario dai soldi mafiosi, rientrati in Italia attraverso lo scudo fiscale della buonanima di Silvio. Tutto questo alla luce del sole. Certo, la nostra credibilità europea adesso è ai massimi storici (dopo i peggiori governi degli ultimi 150 anni era il minimo), ma non poteva esser altrimenti. Le popolazioni sono sul piede di guerra, il malcontento è diffuso ed uniforme, e gli atti dimostrativi non tarderanno ad arrivare se si persegue ancora la via politica del più forte e si lascia marcire chi è più debole e non ce la fa a sostener i ritmi insostenibili dello sviluppo. Monti inoltre ha enunciato la “teoria della monotonia lavorativa”; Lui, che non sa cosa significa precariato, lui che sa benissimo che le banche non elargirebbero neanche una caramella ad un povero disgraziato senza posto fisso, lui che è circondato di rettori, professori, avvocati con la stabilità che rasenta il ridicolo viene a far la paternale a noi italiani?? Io non ci sto a queste prese in giro e sprono l’italiano medio a far una cosa che non gli appartiene e che sarebbe inedita per lui: RIBELLARSI, E NON FARSI CALPESTARE I DIRITTI CHE FATICOSAMENTE I NOSTRI NONNI HANNO CONQUISTATO PER NOI. Vincenzo D’Angelo attualità La Goccia n. 3 - 11 febbraio 2012 Pubblicità pagina intera 43