Allegato 1 Arte

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Allegato 1 Arte
Matteo Motolese – L'italiano in Europa
(Metodi e problemi di storia della lingua italiana)
A.A.: 2013/2014 - anno di corso: 1
Settore L-FIL-LET/12 LM CFU 6- Semestre II
Allegato 1
Testo 1
Cristoforo Landino, Proemio al Comento sopra la Comedia (Firenze, 1481)
[Testo da C. Ladino, Comento sopra la Comedia, ed. critica a cura di Paolo Procaccioli,
Roma, Salerno Editrice, 2001]
[...]
Ma dove lascio Baptista Alberti, o in che generazione di docti lo ripongo? Dirai tra'
physici. Certo affermo lui esser nato solo per investigare e secreti della natura. Ma quale
spetie di mathematica gli fu incognita? Lui geometra. Lui arithmetico. Lui astrologo.
Lui musico, et nella prospectiva maraviglioso più che huomo di molti secoli. Le quali
tutte doctrine quanto in lui risplendessino manifesto lo dimostrono nove libri De
architectura da llui divinissimamente scripti, e quali sono referti d'ogni doctrina, et
illustrati di somma eloquentia. Scripse De pictura. Scripse De sculptura, el qual libro è
intitolato Statua. Né solamente scripse, ma di mano propria fece, et restano nelle mani
nostre commendatissime opere di pennello, di scalpello, di bulino, e di gecto da lui fatte.
[...]
Fu adunque el primo Ioanni fiorentino cognominato Cimabue che ritrovò e liniamenti
naturali, et la vera proportione, la quale e Greci chiamano symetria, et le figure ne'
superiori pictori morte fece vive et di varii gesti, et gran fama lasciò di sé; ma molto
maggiore la lasciava, se non havessi avuto sì nobile successore, quale fu Giocto
fiorentino coetaneo di Danthe. Chostui fu tanto perfecto et absoluto, che molto dipoi si
sono affatichati gl'altri che hanno voluto superarlo. È refertissima Italia delle sue picture,
ma mirabile la nave di musaico a Sancto Pietro di Roma de' dodici apostoli, ne' quali
ciaschuno ha gesti vivi et prompti, et al tutto tra sé differenti, et nientedimeno
condecenti et proprii. Della disciplina di Giotto come del caval troiano usciron mirabili
pictori. Tra' quali molto è lodata la venustà in Maso. Stephano da tutti è nominato
scimia della natura tanto expresse qualunque chosa volle. Grandissima arte appare in
Taddeo Gaddi. Fu Masaccio optimo imitatore di natura, di gran rilievo, universale,
buono componitore et puro sanza ornato, perché solo si decte all'imitatione del vero, et
al rilievo delle figure; fu certo et buono prospectivo quanto altro di quegli tempi, et di
gran facilità nel fare, essendo ben giovane che morì d'anni ventisei. Fu fra Philippo
gratioso et ornato et artificioso sopra modo; valse molto nelle compositioni et varietà,
nel colorire, nel rilievo, ne gl'ornamenti d'ogni sorte, maxime o imitati dal vero o ficti.
Andreino fu grande disegnatore et di gran rilievo, amatore delle difficultà dell'arte e di
scorci, vivo e prompto molto, et assai facile nel fare. Paolo Uccello buono componitore
et vario, gran maestro d'animali et di paesi, artificioso negli scorci, perché intese bene di
prospectiva. Fra Giovanni Angelico et vezoso et divoto et ornato molto con grandissima
facilità. Pesello sopra gl'altri valse negli animali. Sequitò Pesellino gentile, et in
compositione di chose piccole excellente. Philippo di ser Brunellesco architectore, valse
anchora assai nella pittura et sculptura. Maxime intese bene prospectiva; et alchuni
afferman lui esserne suto o ritrovatore o inventore; et nell'una arte et nell'altra ci sono
chose excellenti facte da llui. Donato sculptore da essere connumerato fra gl'antichi,
mirabile in compositione et in varietà, prompto et con grande vivacità o nell'ordine, o
nel situare delle figure, le quali tutte appaiono in moto. Fu grande imitatore de gl'antichi,
et di prospectiva intese assai.
Testo 2 - Angelo Galli, Se Cimabò cum Giotto et cum Gentile
[Testo da A. Galli, Canzoniere, ed. critica a cura di Giorgio Nonni, Urbino, Accademia
Raffaello, 1987].
Se Cimabò cum Giotto et cum Gentile,
ch'a pinger puser l'honorata mano,
et chi de l'arte fo mai più soprano
tornasser hogge et crescesser lo stile,
farebbe el nome lor pur basso et vile
el glorioso et dolce mio Pisano,
tanto è più grato el suo stil deretano
quanto è più de l'inverno un dolce aprile.
Arte, mesura, aer et desegno,
manera, prospectiva et naturale
gli ha dato el celo per mirabil dono.
Le suoe figure son sì proprie et tale
ch'a parer vive sol gli manca el sono:
però de eterna fama è lui sol degno.