La relazione sulla gestione

Transcript

La relazione sulla gestione
.
La relazione sulla gestione
Art. 2428 Codice Civile
La relazione sulla gestione dei bilanci d’esercizio alla luce
delle novità introdotte dal D.Lgs. 32/2007
a cura del
GRUPPO DI STUDIO ANALISI DI BILANCIO
di OPEN Dot Com Spa
www.adb.opendotcom.it [email protected] tel. 0171700700
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
1
La relazione sulla gestione
„
„
„
„
Soggetti obbligati
Riferimenti normativi
Entrata in vigore
I nuovi elementi (art. 2428 C.C., c. 1-2)
„
„
„
„
„
„
L’analisi della situazione della società, dell’andamento e del
risultato della gestione
Gli indicatori di risultato
Informazioni attinenti all’ambiente e al personale
Le informazioni sui principali rischi ed incertezze
Ulteriori elementi (art. 2428 C.C., c. 3-5)
Ulteriori informazioni
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
2
.
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Novità del D.Lgs. n. 32/2007
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
3
Soggetti obbligati
Soggetti obbligati alla redazione della Relazione
sulla Gestione
Le società di capitali
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
4
Soggetti obbligati - Eccezioni
Eccezione: art. 2435-bis C.c. - comma 6
Gli amministratori che redigono il bilancio in forma abbreviata non
sono tenuti alla redazione della relazione sulla gestione qualora nella
Nota Integrativa forniscano le seguenti informazioni:
„
„
Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle
azioni/quote di società controllanti possedute dalla società
Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle
azioni/quote di società controllanti acquistate o alienate dalla
società nel corso dell’esercizio
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
5
Bilancio in forma abbreviata
L’art. 1 del D.Lgs. 173/2008 ha modificato i parametri al di sotto dei
quali è possibile redigere il bilancio in forma abbreviata.
Ai sensi del novellato art. 2435-bis C.c., le società di capitali non
quotate possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando nel
primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non
abbiano superato due dei seguenti limiti:
Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000 euro
-
Ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000 euro
-
Dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità
-
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
6
Bilancio in forma abbreviata
DECORRENZA DEI NUOVI LIMITI
Ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. 173/2008 le suddette novità si applicano
ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio da data successiva a
quella della sua entrata in vigore, coincidente con il 21.11.2008
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
7
Bilancio in forma abbreviata
Fino agli esercizi aventi inizio prima del 21.11.2008 (per i soggetti
“solari” fino all’esercizio 2008), le società di capitali non quotate
possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando nel primo
esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non
abbiano superato due dei seguenti limiti:
Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 3.650.000 euro
-
Ricavi delle vendite e delle prestazioni: 7.300.000 euro
-
Dipendenti occupati in medio durante l’esercizio: 50 unità
-
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
8
Bilancio in forma abbreviata
Per i soggetti “solari”
Dall’esercizio
Fino all’esercizio
2009
2008
Totale dell’attivo dello stato patrimoniale
4.400.000 euro
3.650.000 euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
8.800.000 euro
7.300.000 euro
50 unità
50 unità
Dipendenti mediamente occupati
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
9
Riferimenti normativi
RIFERIMENTI NORMATIVI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
10
Riferimenti normativi
Il Decreto Legislativo 2 febbraio 2007 n. 32 ha recepito la Direttiva
del Parlamento Europeo 2003/51/UE introducendo attraverso l’art. 1
le seguenti modifiche relative alla relazione sulla gestione:
„ al Codice Civile, art. 2428, per il bilancio di esercizio delle imprese
mercantili, industriali e di servizi;
„ al D.Lgs. 09/04/1991 n. 127, art. 40, per i bilanci consolidati delle
stesse;
„ al D.Lgs. 27/01/1992 n. 87, art. 3,
in materia di intermediazione
finanziaria;
„ al D.Lgs. 07/09/2005 n. 209, artt. 94 e 100,
per le imprese di
assicurazione.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
11
Riferimenti normativi
Art. 2428 del Codice Civile
1 comma
Testo previgente
Nuovo testo
Il bilancio deve essere corredato da
una relazione degli amministratori sulla
situazione della società e sull'andamento
della gestione, nel suo complesso e nei
vari settori in cui essa ha operato, anche
attraverso
imprese
controllate,
con
particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli
investimenti.
Il bilancio deve essere corredato da
una
relazione
degli
amministratori
contenente
un'analisi
fedele,
equilibrata
ed
esauriente
della
società e dell'andamento
e del
risultato della gestione, nel suo
complesso e nei vari settori in cui essa ha
operato,
anche
attraverso
imprese
controllate, con particolare riguardo ai
costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché
una descrizione dei principali rischi e
incertezze cui la società è esposta.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
12
Riferimenti normativi
Testo previgente
2 comma
Nuovo testo
L'analisi di cui al primo comma
è coerente con l'entità e la
complessità degli affari della
società e contiene, nella misura
necessaria alla comprensione
della situazione della società e
dell'andamento e del risultato
della sua gestione, gli indicatori
di risultato finanziari e, se del
caso, quelli non finanziari
pertinenti all'attività specifica
della società, comprese le
informazioni attinenti all'ambiente e al personale. L'analisi
contiene,
ove
opportuno,
riferimenti agli importi riportati
nel
bilancio
e
chiarimenti
aggiuntivi su di essi.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
13
Riferimenti normativi
Il Decreto Legislativo 6 novembre 2007 n. 195, art.2 comma 1 ha
abrogato il quarto comma dell’art. 2428 del Codice Civile
Testo previgente
4 comma
Entro tre mesi dalla fine del primo semestre
dell’esercizio gli amministratori delle società
con azioni quotate in mercati regolamentati
devono trasmettere al collegio sindacale
una relazione sull’andamento della
gestione, redatta secondo i criteri stabiliti
dalla Commissione nazionale per le società
e la borsa con regolamento pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
La relazione deve essere pubblicata nei
modi e nei termini stabiliti dalla
Commissione stessa con il regolamento
anzidetto.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
Nuovo testo
---------
17/02/2010
14
Altri riferimenti
Commissione per i Principi Contabili CNDCR: Relazione sulla gestione
delle imprese mercantili, industriali e di servizi – 2007 – CNDCR
„
Documento n. 1 – ottobre 2008 – Istituto di Ricerca dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili
„
Circolare del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli
Esperti Contabili: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile –
14 gennaio 2009 - CNDCEC
„
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
15
Altri riferimenti
La circolare CNDCEC del 14 gennaio 2009, ipotizza due livelli
di Relazione sulla Gestione:
„
il primo, più semplice, riservato alle società di minori dimensioni
„
il secondo, più articolato, riservato a quelle di maggiori dimensioni
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
16
Altri riferimenti
Per stabilire il livello dimensionale, la circolare fa riferimento ai
parametri quantitativi individuati dal Legislatore Comunitario (Direttiva
788/660/Cee, articolo 27).
Sono società di maggiori dimensioni quelle che alla data di chiusura del
bilancio superano nel primo esercizio o, successivamente per due
esercizi consecutivi, due dei tre limiti numerici seguenti:
•totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 43.000.000 euro;
•ricavi delle vendite e delle prestazioni: 50.000.000 euro;
•numero dei dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 250.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
17
Entrata in vigore
Si rammenta che, il D.Lgs 32/2007 ha introdotto il nuovo
comma 2 dell’articolo 2409-ter del Codice Civile, dove alla
lettera e), è previsto che l'organo di controllo deve
pronunciarsi anche sulla coerenza della Relazione sulla
Gestione con il bilancio.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
18
Entrata in vigore
Entrata in vigore
Le nuove disposizioni si applicano ai bilanci relativi agli
esercizi aventi inizio dal 12/04/2007 (data di entrata in
vigore del decreto)
Quindi con riferimento alle società con esercizio coincidente
con l’anno solare, dal bilancio d’esercizio chiuso al
31/12/2008
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
19
I nuovi elementi – L’analisi della situazione della società e
dell’andamento e del risultato della gestione
L’ANALISI della SITUAZIONE della SOCIETA’ e
dell’ANDAMENTO e del RISULTATO della GESTIONE
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
20
I nuovi elementi – L’analisi della situazione della società e
dell’andamento e del risultato della gestione
Scenario di mercato e posizionamento:
„Scenario di mercato
„Aspetti competitivi
„Linea offerta
„Posizionamento
„Partnership strategiche
„Mercato e rapporto con la clientela
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
21
I nuovi elementi – L’analisi della situazione della società e
dell’andamento e del risultato della gestione
Descrizione dei principali investimenti effettuati
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
22
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Gli INDICATORI di RISULTATO:
-FINANZIARI
-NON FINANZIARI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
23
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Gli indicatori di risultato finanziari:
ƒ Stato patrimoniale e conto economico riclassificati
ƒ Analisi degli indicatori di risultato finanziari
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
24
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
25
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Ha lo scopo di ricomporre i dati di bilancio sulla base di regole
precise e predefinite al fine di ottenere degli aggregati con un
significato superiore rispetto alla normale lettura.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
26
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Si ricorre alla Riclassificazione per diverse finalità:
„
„
„
concentrarsi sulla lettura di aggregati di un unico tipo:
finanziario, gestionale, funzionale;
rendere omogenei i dati aggregati per agevolarne il confronto
con gli esercizi precedenti della medesima azienda e/o con lo
stesso esercizio di altre aziende appartenenti ad un gruppo
omogeneo;
ricondurre i dati di bilancio ad una lettura più focalizzata
all’andamento gestionale dell’azienda: valore aggiunto, reddito
operativo, passività e attività correnti...etc.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
27
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
„
„
„
separare ed evidenziare il risultato delle attività caratteristiche
da quelle extra-caratteristiche;
cercare di smussare certe impostazioni di bilancio adottate
solo per fini fiscali;
individuare aggregati precisi al fine di procedere all’analisi per
indici.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
28
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
La riclassificazione interessa sia lo Stato Patrimoniale che il
Conto Economico.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
29
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Riclassificazione Finanziaria di Stato Patrimoniale
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
30
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
STATO PATRIMONIALE PASSIVO
1) ATTIVO CIRCOLANTE (o A BREVE)
1.1) LIQUIDITA’ IMMEDIATE
1.2) LIQUIDITA’ DIFFERITE
1.3) RIMANENZE
2) ATTIVO IMMOBILIZZATO (o A
LUNGO)
2.1) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
2.2) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
2.3) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
1) PASSIVITA’ CORRENTI
2) PASSIVITA’ CONSOLIDATE
3) PATRIMONIO NETTO
CAPITALE INVESTITO
CAPITALE ACQUISITO
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
31
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
„
„
Questa riclassificazione ha lo scopo di riordinare le principali
voci di patrimonio secondo un criterio temporale che per
l’attivo riguarda la rapidità di trasformarsi in liquidità, mentre
per il passivo la velocità di estinzione.
Il discrimine temporale è individuato dal periodo di 12
mesi,
dove
ogni
attività
o
passività
che
si
“trasforma/estingue” entro 12 mesi verrà definita “a breve” o
“corrente”, mentre oltre i 12 mesi verrà definita “differita” o
“consolidata”.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
32
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
All’interno dell’Attivo Circolante (o A Breve) ci sono tutte
le voci di bilancio che si trasformeranno in liquidità entro 12
mesi: le liquidità immediate ovvero le voci di bilancio di
sicura trasformazione: denaro e assegni in cassa, conti
correnti bancari attivi; le liquidità differite ovvero tutte le
altre poste in scadenza, tra cui sicuramente i crediti
commerciali; le rimanenze ovvero le giacenze di magazzino
iscritte in bilancio.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
33
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Nell’Attivo Immobilizzato (o A Lungo) vengono indicate
tutte le voci di bilancio caratterizzate dalla possibilità di
trasformarsi in liquidità in un tempo medio/lungo, ovvero, in
special modo, le Immobilizzazioni in tutte le forme:
Immateriali, Materiali e Finanziarie.
Dalla somma dei due macro aggregati si ricava il
Capitale Investito
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
34
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Le Passività Correnti sono le voci passive di bilancio che si
estingueranno entro 12 mesi, pertanto rientrano in questo
aggregato anche le voci di debito a lungo che si
estingueranno entro 12 mesi (esempio: prossime rate di
mutuo decennale).
Le Passività Consolidate, sono le voci passive di bilancio
che si estingueranno secondo un orizzonte temporale
superiore ai 12 mesi, pertanto rientrano in questo aggregato
anche il Fondo TFR al netto della quota relativa a dimissioni,
pensionamenti, licenziamenti che si estingueranno entro i 12
mesi successivi. (per i fondi rischi ed oneri è necessario
affrontare caso per caso).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
35
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Il Patrimonio Netto rappresenta quella fonte di
finanziamento destinata a rimanere nella società a garanzia
degli impegni assunti nel corso dell’attività, ad eccezione
delle operazioni riguardanti la distribuzione di utili.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
36
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
La Riclassificazione Finanziaria dello Stato Patrimoniale, è in
grado di dare informazioni sia su indicatori patrimoniali che su
indicatori di liquidità, ovvero individuare, per ogni aggregato
patrimoniale attivo la tipologia di finanziamento con cui è
stato coperto:
o
o
o
o
MARGINE
MARGINE
MARGINE
MARGINE
/
/
/
/
INDICE
INDICE
INDICE
INDICE
di
di
di
di
STRUTTURA PRIMARIO
STRUTTURA SECONDARIO
LIQUIDITA’ PRIMARIO O ACID TEST
LIQUIDITA’ SECONDARIO
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
37
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Riclassificazione di Conto Economico
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
38
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Le riclassificazioni di Conto Economico sono molteplici e
dotate di diversi livelli di aggregazione a seconda dei risultati
che si intende evidenziare. Le più utilizzate sono:
•
RICLASSIFICAZIONE A COSTO DEL VENDUTO
•
RICLASSIFICAZIONE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE
•
RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
39
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
RICLASSIFICAZIONE A COSTO DEL VENDUTO
I costi sono riclassificati per destinazione in modo da essere
direttamente imputati alle aree gestionali di riferimento. E’
uno schema solitamente utilizzato dalle imprese di
trasformazione industriale, mentre ha minor valore di analisi
nei casi di imprese di servizi o commerciali.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
40
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
RICLASSIFICAZIONE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE
I costi sono riclassificati facendo una distinzione tra quelli
variabili - rispetto ai volumi di vendita - e quelli fissi,
mettendo appunto in evidenza il margine di contribuzione. E’
uno schema utilizzato per valutare o verificare scelte di
esternalizzazione (outsourcing), ovvero scegliere se
produrre (Do) o comprare da altri (Buy), infatti se applicata a
singoli gruppi di prodotti può evidenziare l’apporto di ogni
singolo articolo alla copertura dei costi di struttura (costi
fissi).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
41
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO
I costi sono riclassificati secondo la loro natura e vengono
suddivisi tra costi interni ed esterni all’azienda. E’ il tipico
schema di riclassificazione utilizzato quando si dispone
esclusivamente di dati di bilancio (civilistico) e proprio del
bilancio mantiene la struttura scalare che partendo dai Ricavi
giunge alla determinazione del risultato d’esercizio passando
attraverso risultati reddituali intermedi.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
42
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Conto economico
riclassificazione
a valore aggiunto:
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
+ Variazione rimanenze prodotti in lavorazione, semilavorati e finiti
+ Variazione lavori in corso su ordinazione
+ Incrementi immobilizzazioni per lavori interni
VALORE DELLA PRODUZIONE
- Acquisti materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
+ Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
- Costi per servizi e per godimento beni di terzi
VALORE AGGIUNTO
- Costo per il personale
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
- Ammortamenti e svalutazioni
- Accantonamenti per rischi e altri accantonamenti
REDDITO OPERATIVO
+ Altri ricavi e proventi
- Oneri diversi di gestione
+ Proventi finanziari
+ Saldo tra oneri finanziari e utile/perdita su cambi
REDDITO CORRENTE
+ Proventi straordinari
- Oneri straordinari
REDDITO ANTE IMPOSTE
- Imposte sul reddito
REDDITO NETTO
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
43
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
VALORE DELLA PRODUZIONE
Indica il risultato derivante dalla reale attività caratteristica
dell’azienda, ovvero della bontà del business come opera
imprenditoriale senza le variazioni dipendenti da fattori esterni
o di gestione aziendale, prende in considerazione sia l’attività
produttiva svolta dall’azienda nei confronti di terzi esterni che
quella rivolta all’interno: al magazzino, ai lavori in corso,
all’incremento di immobilizzazioni.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
44
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
VALORE AGGIUNTO
Deriva dalla differenza tra il valore della produzione ed i fattori
esterni che direttamente entrano a far parte di questa (materie
prime, servizi, godimento di beni di terzi); è un primo risultato
che segnala l’ammontare residuo a disposizione dell’azienda
per remunerare i fattori produttivi interni.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
45
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
E’ dato dal Valore Aggiunto al netto dei costi del personale e,
può essere considerato un primo indicatore di risultato
operativo. Questo valore se rapportato al fatturato indica in
maniera indicativa la capacità dell’azienda di autofinanziarsi
tramite la produzione di liquidità derivante dall’attività
operativa.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
46
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
REDDITO OPERATIVO
Il margine operativo lordo al netto di ammortamenti, svalutazioni e
accantonamenti genera questo risultato che esprime la redditività che
l’azienda è in grado di conseguire esclusivamente tramite l’attività
caratteristica, senza considerare gli effetti della gestione finanziaria,
straordinaria e fiscale. E’ un ottimo indicatore che sintetizza le reali
potenzialità dell’attività svolta dall’azienda. Tenendo conto che molto
spesso la gestione straordinaria influisce poco o nulla sul risultato
finale, già dal reddito operativo si possono verificare le reali
potenzialità dell’azienda nel remunerare il capitale di terzi (gestione
finanziaria) nonché il capitale proprio (utile d’esercizio).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
47
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
REDDITO CORRENTE
Dato dal Reddito Operativo al netto del risultato della gestione
finanziaria dell’azienda. Confrontato con il reddito operativo
permette di comprendere immediatamente se l’attività
dell’impresa è in grado di remunerare il capitale preso in
prestito dai terzi, e parimenti apprezzare il peso della
componente finanziaria sulla realizzazione dell’oggetto sociale.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
48
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
REDDITO ANTE-IMPOSTE E REDDITO NETTO
Il Reddito ante-imposte è influenzato dal saldo della
gestione straordinaria.
Il Reddito netto è il reddito al netto delle imposte e deve
corrispondere al risultato d’esercizio del bilancio civilistico.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
49
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Analisi degli indicatori finanziari di risultato:
„
Indicatori economici
„
Indicatori patrimoniali
„
Indicatori di liquidità
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
50
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori economici per la relazione sulla gestione (primo livello):
„
R.O.E.
„
R.O.I.
„
R.O.S.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
51
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
INDICATORI ECONOMICI
La Redditività della Gestione, nelle sue interazioni con la capacità
remunerativa del flusso dei ricavi, evidenzia come tale flusso rappresenti il
principale mezzo di copertura dei costi e degli oneri di diversa specie
considerati come controparte in base alla loro competenza.
La differenza a vantaggio dei ricavi (SURPLUS) che eventualmente ne deriva,
costituisce la fonte di remunerazione del Capitale di Rischio e l’eventuale
accantonamento a Riserva di tale Surplus consente di attivare un
meccanismo di stabilizzazione durevole della performance reddituale
dell’impresa.
La capacità da parte dell’impresa di garantire in maniera durevole nel tempo
la remunerazione dei fattori produttivi e del Capitale di Rischio è una qualità
imprescindibile al fine di poter reperire le fonti necessarie per attuare
programmi di sviluppo e di investimenti.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
52
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
R.O.E. RETURN ON EQUITY
REDDITO NETTO / PATRIMONIO NETTO
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
REDDITO NETTO
Reddito Netto
Conto Economico
Riclassificato
PATRIMONIO NETTO
Patrimonio Netto
Stato Patrimoniale
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
53
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
R.O.I. RETURN ON INVESTMENTS
REDDITO OPERATIVO / TOTALE ATTIVO
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
REDDITO OPERATIVO
Reddito Operativo
Conto Economico
Riclassificato
TOTALE ATTIVO
Totale Attivo Stato
Patrimoniale
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
54
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Il R.O.I. indica la Redditività del Capitale Investito, ovvero la
capacità di produrre reddito esclusivamente tramite l’attività
caratteristica e se scomposto nei fattori che lo compongono (R.O.S. e
Indice di Rotazione del Capitale Investito) permette di comprendere
più facilmente le dinamiche che scandiscono il manifestarsi dei
seguenti fenomeni:
• Margini di profitto che si ottengono per ciascuno dei “cicli di acquisto”
(materie prime – lavorazione – vendita prodotti finiti) ovvero
misurazione della Redditività delle Vendite;
• Velocità con cui tali cicli si ripetono nel corso di un esercizio, ovvero
misurazione della Rotazione del Capitale Investito.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
55
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
R.O.S. RETURN ON SALES
REDDITO OPERATIVO / RICAVI DI VENDITA
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
DIFFERENZA TRA
VALORI E COSTI
DELLA PRODUZIONE
A – B (C.E.)
RICAVI DI VENDITA
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
PROVENIENZA
A.1 (C.E.)
Oppure
A.1 + A.3 (C.E.)
17/02/2010
56
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
„
„
L’analisi del Return on Sales (R.O.S.) indica la Redditività delle
Vendite, ovvero mette in evidenza la capacità di generare reddito
tramite l’ottimizzazione del Core Business; tale indicatore pertanto
misura la crescita o decrescita dell’attività caratteristica dell’impresa
ed è in grado di evidenziare la bontà del business prescelto.
Tale indice muta con il mutare di due componenti fondamentali del
bilancio riclassificato:
la variazione del fatturato dell’attività caratteristica;
la variazione del reddito che essa produce al netto di:
„ Costo del Venduto;
„ Costi di Gestione dell’Attività Operativa;
„ Ammortamenti collegati ai principali fattori produttivi.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
57
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori economici per la relazione sulla gestione (di secondo livello):
„
„
„
„
„
R.O.E.
R.O.I.
R.O.S.
E.B.I.T.
E.B.I.T.D.A.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
58
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
E.B.I.T.D.A. (Earnings Before Interest, Tax, Depreciation
and Amortization)
Esprime il risultato prima degli ammortamenti e delle svalutazioni, degli
interessi, dei componenti straordinari e delle imposte.
GRANDEZZA
PROVENIENZA
Margine operativo lordo + Altri ricavi –
Oneri diversi
Margine operativo lordo (C.E. ricl) +
A.5 (CE) – B.14 (CE)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
59
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
E.B.I.T. (Earnings Before Interest and Tax)
Esprime il risultato prima degli interessi, dei componenti straordinari e delle
imposte.
GRANDEZZA
PROVENIENZA
Reddito operativo+ Altri ricavi – Oneri
diversi
Reddito operativo (C.E. ricl) + A.5 (CE)
– B.14 (CE)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
60
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori patrimoniali per la relazione sulla gestione
(primo e secondo livello)
„
„
„
„
„
„
Margine di Struttura Primario (Margine di Copertura delle
Immobilizzazioni)
Indice di Struttura Primario (Indice di Copertura delle
Immobilizzazioni)
Margine di Struttura Secondario
Indice di Struttura Secondario
Mezzi propri / Capitale investito
Rapporto di indebitamento
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
61
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
MARGINE DI STRUTTURA PRIMARIO
PATRIMONIO NETTO – TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
Indica in che misura l’azienda riesce a finanziare le attività
immobilizzate con il capitale proprio ovvero con le fonti
apportate dalla proprietà per supportare l’attività caratteristica
dell’impresa. Questo margine permette di dare in prima
battuta un’informazione sulla capitalizzazione della società.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
62
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
„
„
Un Margine di Struttura Primario > 0 indica un buon
equilibrio finanziario dato dal fatto che la proprietà è riuscita
ad autofinanziare gli investimenti nell’attivo immobilizzato e
per contro ricorre al capitale di terzi per finanziare l’attività
operativa.
Un Margine di Struttura Primario < 0 è sintomo di
dipendenza finanziaria, ovvero che l’azienda ricorre al capitale
di terzi (indebitamento finanziario) per supportare l’attivo
immobilizzato. Questa situazione, specie in momenti di
incertezza sui mercati e quindi di rialzo dei tassi di interesse
può comportare l’incremento di tensioni finanziarie e l’acuirsi
di tale squilibrio.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
63
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
INDICE DI STRUTTURA PRIMARIO
PATRIMONIO NETTO / TOTALE DELLE IMMOBILIZZAZIONI
NUMERATORE
GRANDEZZA
PATRIMONIO NETTO
DENOMINATORE
PROVENIENZA
A
Stato Patrimoniale
Passivo
GRANDEZZA
IMMOBILIZZAZIONI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
PROVENIENZA
B
Stato Patrimoniale
Attivo
17/02/2010
64
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Tale indicatore è in grado di evidenziare la capacità da parte
dell’impresa di autofinanziare o meno l’acquisto di
immobilizzazioni tramite l’apporto di Capitale e Riserve
(Patrimonio Netto).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
65
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
MARGINE DI STRUTTURA SECONDARIO
(PATRIMONIO NETTO + DEBITI A M/L TERMINE) – TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
Questo margine permette di comprendere in maniera precisa
quali siano, e se siano sufficienti, le fonti durevoli utilizzate
per finanziarie l’attivo immobilizzato dell’impresa.
Quando risulta positivo, tale indice testimonia una
situazione di equilibrio. Al contrario, valori negativi o
prossimi allo zero denunciano una certa precarietà
della struttura finanziaria.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
66
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Un Margine di Struttura Secondario > 0 indica che le
fonti a medio lungo termine sono sufficienti al finanziamento
delle immobilizzazioni. Tuttavia, se tale valore è
eccessivamente positivo, potrebbe celare un disequilibrio dato
dal fatto che l’azienda starebbe supportando anche parte del
circolante (crediti e magazzino) tramite un indebitamento a
medio lungo termine; ciò potrebbe comportare un
disallineamento nelle rotazioni di attività e passività ed a una
cattiva gestione delle liquidità che genererebbe costi inutili.
Occorre pertanto confrontare il risultato con valori omogenei
di settore.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
67
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Un Margine di Struttura Secondario < 0 molto spesso
comporta il sorgere di costi finanziari eccessivi per sostenere
l’investimento in immobilizzazioni. Infatti, tale situazione
prova che le immobilizzazioni sono supportate in parte da un
indebitamento a breve con maggiori costi di sostenimento
(tasso di interesse) e con maggiori rischi di smobilizzo
immediato in caso di richiesta di rientro dalle linee di credito
concesse dagli istituti di credito.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
68
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
INDICE DI STRUTTURA SECONDARIO
(PATRIMONIO NETTO + PASSIVITA’ NON A BREVE)
______________________________________________________________
TOTALE DELLE IMMOBILIZZAZIONI
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
PATRIMONIO NETTO
+
PASSIVITA’ NON A
BREVE
A) Stato Patrimoniale
Passivo +
PASSIVITA’
DIFFERITE (S.P.
Riclassificato)
GRANDEZZA
IMMOBILIZZAZIONI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
PROVENIENZA
B
Stato Patrimoniale
Attivo
17/02/2010
69
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Se questo rapporto è maggiore di 100, vuol dire che una parte
delle fonti consolidate, cioè con scadenza non nel breve
periodo, è destinata a coprire parte del circolante netto - in
particolare quella costituita dalle attività più difficilmente
liquidabili e quindi "di fatto" immobilizzate; questa è la
condizione "ottimale" di equilibrio economico-finanziario.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
70
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
MEZZI PROPRI / CAPITALE INVESTITO
PATRIMONIO NETTO/ TOTALE ATTIVO
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
Patrimonio
netto
A
Stato Patrimoniale
Passivo
TOT. ATTIVO
Totale Attivo
(S.P. Attivo)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
71
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
RAPPORTO DI INDEBITAMENTO
(TOTALE PASSIVO – PATRIMONIO NETTO) / TOTALE ATTIVO
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
TOT. PASSIVO
P.N.
Totale Passivo
A (S.P. Passivo)
TOT. ATTIVO
Totale Attivo
(S.P. Attivo)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
72
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indica il grado di copertura del Capitale Investito nell’impresa con i mezzi di
terzi (Passività Consolidate e Passività Correnti); nel calcolo di tale indice si
tiene anche conto del Fondo di Trattamento di Fine Rapporto, dei Fondi
Rischi e dei Ratei e Risconti.
A titolo di esempio si può verificare come il valore di questo indice:
„
fino al 30% indica una buona struttura finanziaria;
„
tra il 31% ed il 50% rivela una struttura finanziaria sufficiente;
„
tra il 51% ed il 66% indica una struttura finanziaria tendente allo squilibrio
per l’eccessivo utilizzo di mezzi di terzi;
„
oltre il 66% segnala la presenza di una struttura finanziaria decisamente
squilibrata per una presenza eccessiva di mezzi di terzi utilizzati per
finanziare il Capitale Investito nell’impresa.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
73
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di liquidità per la relazione sulla gestione:
(secondo livello)
„
Margine di Liquidità Primario
„
Indice di Liquidità Primario
„
Margine di Liquidità Secondario
„
Indice di Liquidità Secondario
„
Capitale Circolante Netto
„
Indice di Disponibilità
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
74
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Gli Indicatori di Liquidità permettono di verificare la
solvibilità dell’azienda, cioè la capacità di far fronte ai debiti di
prossima scadenza in base ai mezzi di cui dispone.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
75
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
MARGINE DI LIQUIDITA’ PRIMARIO (Acid Test)
LIQUIDITA’ IMMEDIATE – PASSIVITA’ CORRENTI
E’ una variante più restrittiva del Margine di Liquidità secondario che
prende in considerazione esclusivamente le sole attività liquide
senza considerare i crediti. Questo tipo di margine difficilmente
potrà essere positivo e, comunque, sarà sempre minore del Margine
di Liquidità secondario; serve ad indicare l’effettiva solvibilità
immediata della società, senza dover contare sulla riscossione dei
crediti – specie quelli commerciali - che in determinati momenti di
crisi potrebbe non essere così agevole.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
76
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
INDICE DI LIQUIDITA’ PRIMARIO (ACID TEST)
LIQUIDITA’ IMMEDIATE / PASSIVITA’ CORRENTI
NUMERATORE
GRANDEZZA
LIQUIDITA’
IMMEDIATE
DENOMINATORE
PROVENIENZA
Liquidità
Immediate
(S.P.
Riclassificato)
GRANDEZZA
PASSIVITA’ CORRENTI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
PROVENIENZA
Passività Correnti
(S.P.
Riclassificato)
17/02/2010
77
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
MARGINE DI LIQUIDITA’ SECONDARIO
(LIQUIDITA’ IMMEDIATE + DIFFERITE) – PASSIVITA’
CORRENTI
Misura la capacità dell’azienda di estinguere i debiti entro i 12
mesi tramite la conversione in liquidità di poste a breve:
cassa, conti correnti bancari e crediti commerciali esigibili
entro 12 mesi, ovvero la capacità di assolvere agli impegni in
scadenza senza considerare le rimanenze di magazzino, che,
specie in momenti di recessione, potrebbero avere difficoltà a
trasformarsi in liquidità.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
78
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
„
Un Margine di Liquidità secondario > = 0, indica che le
liquidità dell’azienda sono sufficienti ad onorare gli impegni a
breve termine (per valori molto superiori allo zero, il risultato
va confrontato con la media di settore e/o il best performer
per appurare che non ci sia un eccesso di liquidità disponibile
non opportunamente investito).
„
Un Margine di Liquidità secondario < 0 indica un
disequilibrio finanziario di breve periodo dovuto al fatto che i
debiti correnti non sono completamente coperti dalle liquidità
immediate e differite.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
79
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
INDICE DI LIQUIDITA’ SECONDARIO
(LIQUIDITA’ IMMEDIATE + DIFFERITE) / PASSIVITA’
CORRENTI
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
LIQUIDITA’
IMMEDIATE
+
LIQUIDITA’
DIFFERITE
Attivo Circolante
–
Rimanenze di
Magazzino
PASSIVITA’ CORRENTI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
PROVENIENZA
Passività Correnti
(S.P.
Riclassificato)
17/02/2010
80
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Questo indicatore misura la capacità dell’impresa di pagare i propri debiti sul
breve termine tramite la realizzazione dei crediti a breve in aggiunta alle
liquidità immediate, senza ricorrere alle Rimanenze di magazzino.
Tale indice viene spesso messo in relazione con la Rotazione dei Crediti
Commerciali al fine di ottimizzare la gestione della liquidità sul breve termine.
In una situazione finanziaria equilibrata questo indice percentuale deve
tendere a 100, infatti tale valore indica l’equivalenza tra i debiti contratti
dall’azienda nel breve termine e le risorse immediate disponibili cui l’azienda
può attingere per soddisfarli.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
81
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (CCN)
ATTIVO CIRCOLANTE – PASSIVITA’ CORRENTI
Esprime grandezze sia di tipo operativo (crediti, magazzino e
debiti commerciali) sia di natura finanziaria (banche a breve,
liquidità in cassa, valori bollati).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
82
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Un CCN > 0 indica che le passività a breve trovano adeguata
copertura nelle attività facilmente liquidabili. Pertanto
l’azienda ha la tranquillità di poter estinguere i debiti a breve
senza dover ricorrere a smobilizzi di attività a lungo termine.
Un eccessivo CCN positivo potrebbe celare un disequilibrio
dovuto ad un rallentamento della rotazione dei crediti
commerciali e/o del magazzino; pertanto è sempre
consigliabile contestualizzare il risultato confrontandolo con
una media di settore o una best practice (best performer) in
modo da comprendere il peso dell’informazione.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
83
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Un CCN < 0 indica che le passività correnti, in eccedenza
rispetto alle attività a breve, sono utilizzate anche per
finanziare l’attivo immobilizzato. Questa situazione, in caso di
richiesta di rientro dalle linee di credito concesse da parte di
uno o più istituti di credito, potrebbe creare delle tensioni che
obbligherebbero l’azienda ad alienare parte delle proprie
immobilizzazioni per poter reperire la liquidità necessaria. In
tali casi, verificata la presenza costante di tale squilibrio,
bisognerà operare, rinegoziando con gli istituti di credito, al
fine di spostare parte delle passività a breve verso una
scadenza a medio-lungo termine.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
84
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
INDICE DI DISPONIBILITA’
(LIQUIDITA’ IMMEDIATE + DIFFERITE + RIMANENZE) /
PASSIVITA’ CORRENTI
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
LIQUIDITA’
IMMEDIATE
+
LIQUIDITA’
DIFFERITE
+
RIMANENZE
Attivo Circolante
(S.P.
Riclassificato)
PASSIVITA’ CORRENTI
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
PROVENIENZA
Passività Correnti
(S.P.
Riclassificato)
17/02/2010
85
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Gli indicatori non finanziari di risultato
Si fa riferimento a indicatori di carattere quantitativo non
monetario, che hanno l’obiettivo di analizzare più approfonditamente
l’andamento della gestione mediante il monitoraggio dei fattori che
influenzano i risultati economico - finanziari
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
86
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Gli indicatori non finanziari di risultato
L’art. 2428 del Codice Civile richiede di riportare gli indicatori
non finanziari solo se significativi
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
87
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Esempi di indicatori non finanziari di risultato pertinenti all’attività
specifica della società:
„ Indicatori di sviluppo del fatturato
„ Indicatori basati sull’efficienza (o produttività) di specifici
fattori produttivi
„ Indicatori di posizionamento competitivo
„ Indicatori basati sulla customer satisfaction (qualità, servizio
offerto e immagine)
„ Indicatori basati sull’efficienza delle operation (tempo e
produttività)
„ Indicatori basati sulle relazioni con i clienti
„ Indicatori di gestione dell’innovazione.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
88
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di sviluppo del fatturato – Esempi
„
Quantità vendute per marchio
„
Numero punti vendita diviso per tipologia
„
Nel settore alberghiero:
„ Numero camere
„ Tasso di occupazione delle camere
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
89
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di produttività – Esempi
„
Ricavi per dipendente
„
Produttività della forza di vendita
„
Produttività del lavoro
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
90
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di sviluppo del fatturato - Esempio
Variazione dei Ricavi
E’ un indicatore di crescita dei ricavi delle vendite rispetto a più anni consecutivi
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
Ricavi delle vendite
dell’anno “n” meno
ricavi delle vendite
dell’anno “n-1”
A.1 (C.E. anno “n”) A.1 (C.E. anno “n-1”)
Ricavi delle vendite
dell’anno “n-1”
A.1 (C.E. anno “n-1”)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
91
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di produttività - Esempio
Costo del Lavoro su Ricavi
Rappresenta l’incidenza del costo del lavoro sui ricavi delle vendite
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
Costo del personale
B.9 (C.E.)
Ricavi delle vendite
A.1 (C.E.)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
92
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di produttività - Esempio
Valore Aggiunto Operativo per Dipendente
E’ il rapporto tra il valore aggiunto operativo e il numero medio annuo dei
dipendenti dell’azienda
NUMERATORE
DENOMINATORE
GRANDEZZA
PROVENIENZA
GRANDEZZA
PROVENIENZA
Valore aggiunto
operativo
Valore aggiunto (C.E.Ricl) + A.5 (C.E.)
Numero medio dei
dipendenti
Nota integrativa
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
93
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori di posizionamento competitivo – Esempi
„
Quota di mercato
Indicatori basati sulla customer satisfaction – Esempi
„
„
„
„
„
Numero dei reclami
Puntualità nelle consegne
Numero clienti fedeli sul totale
Spese di marketing sul fatturato
Tasso incremento vendite a clienti fedeli
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
94
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori basati sull’efficienza delle operation – Esempi
„
„
„
„
Numero spedizioni per ora
Percentuali di scarti
Percentuali di rilavorazioni
Tempo medio di lavorazione
Indicatori di gestione dell’innovazione – Esempi
„
Tempo di introduzione di un nuovo prodotto
„
Numero di brevetti
„
Tasso di incidenza nuovi prodotti
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
95
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori non finanziari di risultato – Esempi
Logistica:
„
Tempo medio di consegna
„
Puntualità delle consegne
„
Numero di spedizioni per ora
Ospedaliero:
Tasso di occupazione dei letti
„
Durata media dei ricoveri
„
Costo per giorno di ricovero
„
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
96
I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato
Indicatori non finanziari di risultato – Esempi
Costruzioni e materiali edili:
„
Mq costruiti
„
Mq venduti
„
Mq o mc di materiali costruiti o venduti
Alberghiero:
„
Numero camere
„
Tasso di occupazione delle camere
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
97
I nuovi elementi – Le informazioni attinenti all’ambiente
Informazioni relative alle relazioni con l’ambiente
Servono per capire la situazione della società, l’andamento, le prestazioni e
la conseguente valutazione dell’impatto ambientale delle attività poste in
essere.
Si ritiene che le informazioni relative ai rapporti con l’ambiente debbano
essere fornite ogni qualvolta esistano degli impatti ambientali significativi,
con possibili conseguenze di tipo patrimoniale e reddituale per la società.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
98
I nuovi elementi – Le informazioni attinenti all’ambiente
La circolare CNDCEC del 14 gennaio 2009 le definisce obbligatorie nei seguenti
casi:
ƒdanni causati all’ambiente per cui la società è stata dichiarata colpevole in via
definitiva;
ƒsanzioni o pene definitive inflitte all’impresa per reati o danni ambientali;
ƒemissioni gas ad effetto serra ex legge 316/2004 (obbligatoria per gli impianti
soggetti ad Emissions Tradig Scheme (ETS) ed opzionale per le altre società).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
99
I nuovi elementi – Le informazioni attinenti all’ambiente
Esempi:
„
Politica aziendale
„
Responsabilità
„
Risultati e performance
„
Scopi e contesti
„
Politiche di investimento ambientale
„
Impatto dei rischi e degli oneri ambientali sulla situazione
economica e finanziaria della società
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
100
I nuovi elementi – Informazioni attinenti al personale
Informazioni relative alle relazioni con il personale
Servono per capire le modalità con cui si esplica il rapporto tra la società o il
gruppo e le persone con cui collaborano e quindi per comprendere la
“sostenibilità sociale” dell’azienda e la capacità di creazione di valori intangibili
durevolmente ancorati ad essa.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
101
I nuovi elementi – Informazioni attinenti al personale
La circolare CNDCEC del 14 gennaio 2009 le definisce obbligatorie nei
seguenti casi:
ƒ morti sul lavoro, per le quali è stata accertata definitivamente una
responsabilità aziendale;
ƒ infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o
gravissime per i quali è stata accertata definitivamente una
responsabilità aziendale;
ƒ addebiti in ordine a malattie professionali di dipendenti o ex dipendenti
e cause di mobbing, per cui la società è stata dichiarata definitivamente
responsabile, descrivendo la natura e l’entità di tali addebiti.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
102
I nuovi elementi – Informazioni attinenti al personale
Esempi:
„
Composizione del personale
„
Turnover
„
Formazione
„
Modalità retributive
„
Sicurezza e salute sul luogo di lavoro
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
103
I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze
Le informazioni sui principali rischi ed incertezze.
Il legislatore ha ritenuto di richiedere informazioni nella relazione degli
amministratori sui principali rischi che gravano sull’impresa e sulle azioni
intraprese per contrastarli.
In particolare, occorre:
„ Descrivere i principali rischi ed incertezze cui la società è esposta
„
Gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del
rischio
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
104
I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze
I rischi e le incertezze possono essere di due tipi:
„
rischi finanziari (art. 2428, c. 3 punto 6 bis)
„
rischi non finanziari
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
105
I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze
I rischi non finanziari
Rischi di fonte interna:
„
Efficacia / efficienza dei processi
„
Delega
„
Risorse umane
„
Integrità
„
Informativa
„
Dipendenza
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
106
I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze
I rischi non finanziari
Rischi di fonte esterna:
„
Mercato
„
Normativa
„
Eventi catastrofici
„
Concorrenza
„
Contesto politico – sociale (rischio paese)
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
107
I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze
Le politiche di risposta e di riduzione dei rischi:
„
Eliminazione
„
Riduzione / Prevenzione / Protezione
„
Trasferimento
„
Assunzione
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
108
Ulteriori elementi
In breve i
Commi successivi non modificati dal D.Lgs. 32/2007 :
Comma 3,
nn. 1-6
• Attività di ricerca e sviluppo;
• Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e
sottoposte al controllo di queste ultime;
• Azioni proprie e azioni/quote di controllanti possedute
• Azioni proprie e azioni/quote di controllanti acquistate o alienate
nel corso dell’esercizio;
• Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio;
• Evoluzione prevedibile della gestione.
Comma 3,
n. 6 -bis
• Obiettivi e politiche della società per la gestione del rischio
finanziario;
• Esposizione al rischio di prezzo, di credito, di liquidità e di
variazione dei flussi finanziari.
Comma 5
• Elenco sedi secondarie
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
109
Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis
I rischi finanziari (art. 2428 C.c. c.3 punto 6 bis)
Le informazioni relative ai rischi finanziari e alle politiche di gestione di tali
rischi, sono state analizzate nel principio contabile OIC 3 emesso
dall’Organismo Italiano di Contabilità.
In particolare, la relazione deve riportare:
„ gli obiettivi e le politiche in materia di gestione del rischio
finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna
principale categoria di operazioni previste;
„ l’esposizione della società ai rischi di prezzo, di credito, di
liquidità e di variazione dei flussi finanziari
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
110
Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis
I Rischi finanziari
Ai sensi del’art. 2427-bis C.c., comma 5, per l’individuazione degli
“strumenti finanziari” si deve fare riferimento ai principi contabili
riconosciuti in ambito internazionale, ovvero agli IAS 32 e 39.
Secondo lo Ias 32, strumento finanziario “è qualsiasi contratto che
dia origine a una attività finanziaria per una entità e, di contro, a
una passività finanziaria o ad uno strumento rappresentativo di
capitale per un’altra entità”.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
111
Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis
Le informazioni da indicare, secondo il disposto dell’OIC 3, sono di due tipi:
„ Informazioni quantitative
„ Informazioni qualitative
In quest’ottica si deve:
„ Raggruppare gli strumenti finanziari per classi
„ Determinare il grado di dettaglio di tali informazioni sulla base
della rilevanza che gli strumenti finanziari hanno nella
valutazione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria
dell’impresa
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
112
Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis
La natura e la dimensione del rischio derivante dagli strumenti finanziari.
La relazione sulla gestione deve mettere in evidenza i rischi derivanti dagli
strumenti finanziari posseduti e il modo in cui esse sono fronteggiati:
„ Rischio di credito
„ Rischio di liquidità
„ Rischi di mercato
„ Rischio valutario
„ Rischio sui tassi di interesse
„ Rischio di prezzo
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
113
Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis
Obiettivi, politiche di gestione e politiche di copertura dei rischi
Le informazioni qualitative.
Per ciascun rischio derivante dagli strumenti finanziari utilizzati, si deve indicare:
„ L’esposizione al rischio e come è originato
„ Gli obiettivi, le politiche e le metodologie per fronteggiare il rischio
„ I criteri per misurare il rischio
„ Qualsiasi variazione avvenuta nei punti di cui sopra rispetto all’esercizio
precedente
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
114
Ulteriori elementi - Privacy
Privacy - redazione o aggiornamento DPS
Un ulteriore obbligo di indicazione di dati rilevanti nella relazione
sulla gestione è disposto dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196.
E’ infatti previsto che la relazione dia espressa menzione
dell’avvenuta redazione o aggiornamento del c.d. “Documento
programmatico sulla sicurezza” (DPS).
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
115
Ulteriori informazioni
Il Codice Civile prevede ulteriori obblighi:
„
L’art. 2364, comma 2, prevede l’indicazione dei motivi che hanno
portato la convocazione dell’assemblea per l’approvazione del
bilancio entro 180 giorni anziché 120;
„
L’art. 2391 – bis, comma1, impone alle società quotate di fornire
informazioni relative alle operazioni effettuate con le parti correlate;
„
Per le società soggette a direzione e coordinamento, gli artt.
2497-bis, comma 5, e 2497-ter, prevedono di inserire nella relazione i
rapporti intercorsi con la società, gli effetti e i suoi risultati e le
decisioni influenzate dalla stessa;
„
Per le società cooperative, l’art. 2545, prevede l’indicazione dei
criteri seguiti per il conseguimento dello scopo mutualistico.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
116
Consolidato
REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO
Il D.Lgs. 32/2007 ha modificato anche l’art. 40 del D.Lgs. 127/91 in
materia di redazione della relazione sulla gestione al bilancio
consolidato richiedendo di fatto le medesime informazioni sopra
esaminate.
Ora è inoltre previsto che la relazione sulla gestione al bilancio
consolidato e la relazione di cui all’art. 2428 del C.C. redatta dalle
singole società appartenenti al gruppo possono essere presentate
in unico documento con la possibilità di dare maggior importanza
alle questioni che sono rilevanti per il complesso delle imprese
incluse nel consolidamento.
Gruppo di studio Analisi di Bilancio
17/02/2010
117