È una piccola Chernobyl - Toma Abele Trivellazioni

Transcript

È una piccola Chernobyl - Toma Abele Trivellazioni
chi sono
Home
curriculum vitae
Notizie
Ultime notizie
contatti
È una piccola Chernobyl
menu principale
Home
È una piccola Chernobyl
Raffaele Sardo - da Repubblica - È una piccola Chernobyl. Da Castel Volturno
a Lago Patria c' è un inquinamento senza precedenti.
Notizie
Ultime notizie
Per sorridere
Fotografia
Web link
informatica
I miei progetti Open Source
Gestione Lido
Linux
risorse
Conversione Coordinate
Amministrazione
chi è online
1 visitatore online
Nelle acque dei cosiddetti "laghetti della camorra" e nei terreni circostanti,
un' area compresa tra il lago Patriae il fiume Volturno, è stata trovata una
concentrazione altissima di berillio, vanadio, arsenico, piombo, stagno,
cadmio, manganese, benzopirene e altri materiali altamente inquinanti e
nocivi per la salute dell' uomo.
A certificarlo sono i risultati di un' indagine del commissariato di governo per
la bonifica e tutela delle acque della Campania. L' indagine era stata prevista
da un piano di bonifica ambientale, e commissionata da "Sviluppo Italia aree
produttive spa" nel luglio 2005 a due società: la "Chelab srl" e la "Toma Abele
trivellazioni srl". Aveva lo scopo di verificare le caratteristiche ambientali dei
luoghi definiti "sito di interesse nazionale litorale domizio flegreo ed agro
aversano", per poi bonificarli. L' area in questione, stimata in almeno 50
chilometri quadrati, ricade nel territorio di tre comuni: Castel Volturno, Villa
Literno e Giugliano. Ai sindaci non è rimasto altro che prenderne atto e
vietare ogni attività produttiva, dal pascolo delle bufale alla produzione di
mozzarella. «È una situazione molto delicata - dice il sindaco di Castel
Volturno Francesco Nuzzo - A comunicarci i dati è stato il ministero per l'
Ambiente.
Il grosso dell' inquinamento si trova nel mio comune. Si tratta di un' area
concentrata per lo più attorno ai laghetti e che conta almeno 200 particelle
agricole di altrettanti proprietari. Nei loro confronti abbiamo dovuto emettere
un' ordinanza che vieta l' uso dell' acqua a fini alimentari e ad uso degli
animali. Ma anche il divieto di coltivazione dei terreni sempre a fini
alimentari, in attesa di ulteriori indagini che dovranno essere confermate dall'
Arpac e dall' Asl. Paghiamo il disastro di anni di incuria del territorio». In
pratica è l' acqua dei laghetti dove sono stati sotterrati bidoni di rifiuti tossici
delle ecomafie che deborda inondando terreni e che, grazie al gioco delle
correnti, arriva fino al mare. I laghetti vennero già sequestrati alcuni anni fa
dal pm Donato Ceglie della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Però i
bidoni tossici che vi erano stati nascosti non sono mai stati rimossi. Nel
Comune di Villa Literno, è stata la commissione straordinaria (da pochi giorni
è stato reintegrata la precedente amministrazione comunale) ad emettere un
centinaio di ordinanze nei confronti di altrettanti proprietari di terreni. Anche
per loro è stata ordinato l' assoluto divieto di coltivazione e
commercializzazione dei prodotti utilizzati a fini alimentari.
Le aree maggiormente interessate si trovano in località Sogliutelle,
Vatecorvo, Giardino e Iazzone. Analoga situazione nel Comune di Giugliano.
«Abbiamo emesso una prima ordinanza di carattere generale - dice il sindaco,
Giovanni Pianese - dove si vieta l' uso dell' acqua a fini alimentari sia per l'
uomo che per gli animali e l' uso di commercializzare i prodotti agricoli
coltivati sui terreni inquinati. Ora gli uffici stanno analizzando tutte le
particelle per individuare i singoli proprietari. Successivamente notificheremo
ad uno ad uno i divieti che ci sono stati segnalati dal ministero per l'
Ambiente». Intanto anche a Maddaloni sono spuntate le "fumarole". Zolle di
terra fumanti su un terreno abbastanza vasto, in località "masseria Monti"
nelle vicinanze della superstrada di Caserta che collega Capua con Maddaloni
e l' autostrada Caserta-Salerno. I fumi provengono da fusti di rifiuti tossici che
da circa vent' anni sono sotterrati in quella zona e mai rimossi. Sono in corso
da parte dell' Arpac analisi sui terreni circostanti, per i quali potrebbe scattare
il divieto di coltivazione e di pascolo.