La folle gara dei malls del lusso, tra griffes e architetture mozzafiato.

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La folle gara dei malls del lusso, tra griffes e architetture mozzafiato.
La folle gara dei malls del lusso, tra griffes e architetture
mozzafiato.
Di Eleonora Pallavicino
Osservare che Shanghai cambia e si evolve ad una velocità
rapidissima è ormai poco originale e scontato. E’ però ancora
interessante riflettere sul fenomeno dei nuovi malls
d’avanguardia che in centro, e non solo, stanno spuntando come
funghi, rivaleggiando per velocità di costruzione, dimensioni e
lusso.
Negli ultimi due o tre anni su tutte le grosse arterie urbane dello
shopping, o nei loro dintorni, questi giganteschi edifici che
“contengono” boutiques e negozi high end, nonché moltepici
foodcourts o ristoranti alla moda, si sono moltiplicati
follemente.
Dimenticate i popolari West Gate a Xujiahui, Cloud Nine a
Zhonshang Park o Super Brand mall in Pudong. Questi
dinosauri fanno parte di un’altra era.
Qui stiamo parlando di elegantissime e sofisticate strutture, che
ospitano i marchi più in vista dello shopping mondiale e,
progettati dai migliori architetti sulla piazza e decorati con opere
d’arte o altre trovate scenografiche, puntano decisamente alla
popolazione spendereccia e griffatissima di Shanghai.
Si dice che Shanghai conti, al giorno d’oggi, un miliardario ogni
175 abitanti. Se unite a questo dato quelli relativi al flusso
costante di turisti e uomini d’affari, che confluiscono sulla città
dal resto della Cina e del mondo, ecco evidentemente spiegato il
nuovo trend dei malls del lusso.
Su Nanjing Xi Lu l’apertura del Reel Mall ha di poco anticipato
quella del Kerry Center, che è ora in fase di soft opening. E 10
Corso Como, il concept store milanese, al n. 1717 della stessa
via, è aperto dal 13 settembre: certo non è un mall vero e proprio
ma dato che non è un negozietto piccolo (!) lo possiamo inserire
nella lista. Di fronte al Reel fa persino bella mostra di sé una
grossa scultura autentica di Salvator Dali: non si bada a spese
per connotarsi in maniera originale ed attirare l’attenzione dei
visitatori.
Spostandoci ad ovest ecco L’avenue ad Hongqiao, un progetto
multi brand del gruppo Louis Vuitton in joint venture con altri
investitori. Nella stessa area, in direzione dell’aeroporto, anche
il grande magazzino giapponese chic Takashimaya ha aperto i
battenti in città, in un gigantesco building dai molti piani,
“vestito” di notte con un’illuminazione a griglia che lo
distingue.
All’altro capo della città, su Beijing Dong lu ,vicinissimo al
Bund, un magnifico edificio storico è stato restaurato per
diventare il mall Yifen, che ospita ristoranti e gioiellerie – tra cui
il flagship store del nostro Pomellato - nonché altri noti nomi
della moda francese ed italiana.
Ritornando in centro, all’incrocio tra Huaihai e Shaanxi Lu
vediamo troneggiare IAPM Mall, altro paradiso dello shopping
high end, che oltre ai soliti Prada, Gucci e Dolce e Gabbana quasi non se ne può più! - ospita anche qualche marchio più
alternativo, come Marimekko e Zadig e Voltaire.
Ma c’è anche un mall che non è solo all’insegna dello shopping
sfrenato.
Percorrendo Huaihai verso est troviamo infatti al numero 300 di
Huaihai Zhong Lu una novità assoluta come concept, è il K11
Art Mall, sul quale mi sento di spendere qualche parola in più.
Di questo mall si è detto, forse a ragione, che è il più innovativo
nella mainland Cina. Fratello dell’omonimo K11 Art Mall di
Hong Kong, qui a Shanghai è situato in un grattacielo di 61
piani e vuole essere, oltre che punto di riferimento per lo
shopping elegante, anche una sorta di oasi urbana e un centro
propulsore per l’arte contemporanea.
Lo scopo del K11 è infatti guidare per mano i visitatori
all’apprezzamento dell’arte e non solo delle belle vetrine, il che
fa di una passeggiata in questo shopping center un’esperienza
inconsueta.
Il suo motto è “In Art we live”, tanto che ad ogni piano troviamo
installazioni e sculture esposte al pubblico dei curiosi, e poste a
portata di mano e di foto proprio fuori della porta della vostra
boutique preferita.
Mi riferisco a nomi di artisti come Damian Hirst, Island 6 e
Heidi Voet ad esempio.
Ma non è finita qui: l’amministrazione dell’Art Mall mette a
disposizione dei giovani creativi anche spazi espositivi, supporta
un club degli artisti e sponsorizza borse di studio per scambi
culturali.
Se l’arte contemporanea proprio non fa per voi, vi consiglio di
visitare comunque il K11 per ammirare l’orto indoor dell’Urban
Harvest al terzo piano. Questo ristorante coltiva direttamente in
loco, con il sistema idroponico, le verdure che vi serve nel piatto
e la loro coltura dei funghi “sottovetro” è veramente
stupefacente. Fino a poco tempo fa vicino all’orto faceva
persino bella mostra di sé un recinto “stile fattoria” con deliziosi
maialini vivi, fortunatamente non inclusi nel menu, gioia dei
piccoli visitatori.
Ricordando la Marlene Dietrich – Shanghai Lily di Shanghai
Express, che diceva con sussiego “vado a Shanghai a
comperarmi un cappello”, possiamo affermare che la nostra
splendida città adottiva, come nei primi decenni del secolo
scorso, non ha più rivali in Asia per lo shopping di lusso.
In quanto agli expats, la nota dolente è che per ora i prezzi non
sono per noi convenienti, a causa delle imposte sui beni di
importazione. Forse per scatenarci nello shopping ci conviene
aspettare tempi migliori, o almeno aspettare i saldi!