Io, Toniotto discreto

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Io, Toniotto discreto
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LA SENTINELLA
SABATO
«Io, Toniotto discreto»
DIETRO
LE QUINTE
Roberto e la sua vita al fianco di Violetta
Antonella Ariano e il marito
Roberto Perino nella loro casa
di Albiano dove di stanno
preparando per il Carnevale
IVREA. Roberto Perino non ha dubbi. Antonella sa già fin d’ora che potrà incrociare sempre il suo sguardo, tra la folla. Se lo
vorrà, potrà cercare gli occhi chiari di Roberto tra le migliaia di volti che affolleranno la piazza. Ma sarà anche un Toniotto discreto, l’ingegner Roberto.
Viaggi e sport
musica, feste
e la famiglia
Perino lavora insieme
con il fratello. Laureato
in ingegneria è un uomo
tranquillo e riservato
‘Quelle passioni con Antonella’
Il racconto di una grande storia lunga ventisette anni
IVREA. Roberto e Antonella a tre anni, alla scuola materna. E poi alle elementari.
Insieme «ma - dice lui - non
eravamo ancora fidanzati». E
sorride. Poi gli anni dell’adolescenza, le scuole ad Ivrea.
«Io frequentavo la scuola per
geometri, Antonella l’istituto
Jervis. Ci piacevamo, ci siamo messi insieme», ricorda.
Da allora sono passati ventisette anni. «E’ successo anche che, dopo un po’, ci siamo
lasciati. Non mi ricordo più
neppure il motivo, ma era perchè ci sembrava di non volerci ancora legare, di voler fare
altre esperienze. Sono passati
pochi mesi e ci siamo ritrovati. In realtà non ci eravamo
mai persi», racconta Roberto.
Dice anche che con Antonella non è stato un colpo di
fulmine. Dice che Antonella
c’è sempre stata nella sua vita, è sempre stata lì e con lei
ha condiviso tantissime cose.
Dice che il suo è un sentimento cresciuto così, attimo dopo
del Canavese
IVREA
21 febbraio 2004
Roberto Perino, Generale
attimo, costruito con la sincerità che deriva dal condividere tanto tempo. Sport, musica, viaggi, solidarietà, amicizie, tempo libero. Tutto. E
adesso anche il lavoro:
«Quando Antonella ha deciso
di tornare a lavorare, noi avevamo bisogno di una persona
esperta in contabilità. Venendo a lavorare nello studio di
progettazione dove c’è anche
mio fratello, si riusciva a far
coincidere l’esigenza di Antonella di avere mezza giornata
per i nostri bambini». Già, i
bambini. Roberto ascolta Antonella mentre racconta l’esperienza dell’adozione. Un’esperienza forte, intensa e bellissima: «Bisogna essere preparati. Per molto tempo vivi
nell’incertezza. Sai che ti possono chiamare per partire da
un momento all’altro e tu sei
lì ad aspettare. E non vedi l’ora che succeda e sai di essere
investito di una grande responsabilità». Descrivere Antonella non è facile. Roberto
ci prova, sapendo che non è
possibile essere esaurienti
nel raccontarla: «Antonella è
una donna speciale, ha un
sacco di energia, si dà continuamente da fare e riesce a
comunicare con tutti. Io mi
sento più timido». E Antonella mugnaia? «Per lei è sempre stato un sogno. Sono felice che lei abbia la possibilità
di viverlo. Lo merita». (ri.co.)
Geloso? Sorride con la
smorfia tipica di chi ti vuole
far capire che in ventisette
anni di complicità con una
persona che conosci fin dai
tempi della scuola materna
non c’è più spazio per quel
sentimento.
Roberto Perino appare un
uomo pratico ed equilibrato.
Quasi timido, se comparato
all’aura di entusiasmo che circonda Antonella. Roberto Perino ha solide tradizioni albianesi. Dopo la laurea in ingegneria, Roberto ha cominciato a lavorare nell’impresa di
papà Giovanni, morto quattro anni fa. C’è uno studio di
progettazione e c’è una impresa edile, che porta avanti insieme con il fratello Piero,
geometra, maggiore di otto
anni. Ma il lavoro non è tutto
per Roberto Perino. Dietro
c’è una vita intensa. Soprat-
Antonella
e Roberto
durante
uno dei
loro
numerosi
viaggi
Girare
il mondo
è tra
i tanti
loro hobbj
tutto da quando sono arrivati
in Italia i tre figli: Luca, Gabriel e Isabella. Sono passati
quasi sei anni da quel giorno
e da allora la vita della famiglia Perino è cambiata. E le
passioni di Roberto e Antonella vissute in coppia si stanno
estendendo ai tre bambini.
Sciare, nuotare, andare a ca-
La famiglia Perino durante una vacanza
vallo. Come quando andarono nel Wyoming, da alcuni parenti, a trasferire una mandria di bisonti. E adesso i cugini americani saranno in prima fila ad applaudire Antonella nei panni di Violetta.
C’è anche la musica. Roberto suona la tromba nella banda musicale di Albiano e, negli anni della gioventù, ha girato centinaia di feste con il
suo gruppo ‘Albiano folk’, nel
quale si dilettava alla tastiera. Altri tempi. E poi, con Antonella of course, da giovani
sposi, nella vita di Albiano,
quando, dopo essersi innamorati del Brasile grazie ai racconti sapienti di don Rodolfo
Majerna, hanno organizzato,
insieme con altre persone, la
festa di Sao Joao, ormai un
appuntamento tradizionale
nel panorama delle iniziative
dell’estate canavesana. E, da
quell’esperienza di gente da
un altro continente, è nata
quella che ha arricchito la
sua famiglia. E il carnevale,
una sorta di vizio di famiglia.
Arancere a Ivrea (con l’inseparabile Antonella) sul carro
«La compagnia di ventura» e,
lo scorso anno, nei panni del
generale di Albiano, come già
aveva fatto il babbo negli anni Settanta. Ma ora è il momento di Antonella. Tutto il
resto è discrezione. (ri.co.)