DALTON TREVISAN IL VAMPIRO DI CURITIBA.

Transcript

DALTON TREVISAN IL VAMPIRO DI CURITIBA.
DALTON TREVISAN, UN VAMPIRO A CURITIBA.
di Francesco Cecchini
Dalton Trevisan
Anni fa presi un aereo da San Paolo, verso un sud vicino, a Curitiba, alla ricerca
di un cognome, quello di mia nonna Margherita, Longhetto, nata in Brasile a fine
del 800 da genitori che provenivano da Motta di Livenza. Come molti veneti che
allora si erano sparsi negli stati di São Paulo, del Paraná o di Rio Grande do
Sul, forse avevano ancora dei discendenti. Allora non esistevano internet né
tanto meno Facebook, le ricerche andavano fatte sul campo. A Curitiba trovai
una città ordinata e fredda, un centro senza automobili, molto verde, un
brasiliano che capii meno di altri che si parlano in giro per questo paese, un
Brasile diverso insomma. Ma nessuna traccia di Longhetto. Molti con il cognome
della madre di mia moglie, Ravanello, ma i Longhetto, se mai vi erano stati,
erano spariti. Preso dalla mia ricerca non mi accorsi nemmeno che Curitiba è la
città di uno dei più grandi scrittori brasiliani, Dalton Trevisan, anche lui, dal
cognome probabilmente discendente da veneti. Trevisan lo conobbi quest’ anno
in quanto se ne parlò durante il mese del Brasile in Argentina. Molta musica e
cinema brasiliano ed una mostra su cinquant’ anni di architettura di Oscar
Nyemer. Ma saltò fuori anche il nome di Dalton Trevisan, per lo meno il 15
settembre, Cristina Freira ne scrisse su Pagina/12. Il titolo Un Salinger que no
sale de Curitiba, catturò la mia attenzione, per la città che ricordai e per il
cognome, Trevisan che lessi sotto il titolo. Un cognome diffuso in Veneto ed in
Friuli Venezia Giulia. Vennì così a conoscenza dell’esistenza di questo scrittore.
In Argentina, la casa editrice Mardulce ha tradotto e pubblicato quest’ anno un
suo libro La trompeta del angel vengador dopo che ben 37 anni fa era stato
tradotto Um vampiro a Curitiba.
Cristina Freira mette in luce nel suo articoli alcuni aspetti dello scrittore
brasiliano.
Dalton Trevisan è il più importante scrittore brasiliano vivente nel 2012 ha vinto il
Premio Camoes, il maggior premio letterario per autori che scrivono in
portoghese. Quest’ anno è stato vinto da Mia Couto, precedentemente da José
Saramago e Antonio Lobo Antunes.
È un solitario non viaggia, sembra abbia vissuto tutti i suoi 87 anni a Curitiba.
Dalton è enigmatico, schivo, allergico ai rapporti sociali. Una misantropia che
1
deve essere interpretata come affermazione dell’autonomia della letteratura.
Solo l’opera interessa non l’autore. Così scrive: “Il racconto è sempre meglio del
narratore”.
.È uno scrittore di racconti, non ha mai scritto un romanzo. In una intervista,
sembra l’unica della sua vita dichiara i suoi intenti: « Esiste un pregiudizio che
dopo racconti si debba scrivere romanzi. Il mio percorso sarà dal racconto al
sonetto, all’haiku».
Possiede una scrittura folgorante, scrive ogni riga quasi fosse l’ultima
“ Banchetto frugale”, il racconto dell’inferno che vive una donna maltrattata è un
esempio magistrale di incipit con un dialogo:
- Dottore, Giovanni ha bisogno di una cura.
–Che ha fatto?
- Beve. Quasi non lavora. Non mi lascia in pace. Sporco, con barba e capelli
lunghi. Perfino la bambina ha detto: “ Papà ora ha i capelli con ricci”.
– Maria, lei beve?
- Bevo, ma dormo.
Anche nel racconto La Colomba rossa ed il Dragone , i protagonisti si chiamano
Maria e Giovanni.
“ Mi uccisi per amore. Amo Maria e lei non mi ama. Inghiotii tre cucchiaiate di
vetro macinato, ma non ebbe effetto. Allora mi impiccai. Solo ti chiedo, Maria, le
mutandine di fiorellini azzurri che sono nel mio cassetto. Con odio, l’ultimo
bacio.Govanni.”
Dopo aver letto l’articolo ed altre frasi che la giornalista riporta, scopro che
Dalton Trevisan non è tradotto in Italia. È poco conosciuto anche in Europa, in
Francia è stato tradotto Le vampire de Curitiba. Anche all’ultima Feria del Libro
Francoforte dedicata al Brasile sembra non se ne abbia parlato.
Lo cerco allora tra le nuvole, lo trovo e leggo, in Scribid o in altri siti, alcuni
racconti tratti dalle varie raccolte che Trevisan ha scritto e pubblicato sempre
con la stessa casa editrice brasiliana, Record: Cemeterio de Elefantes, O
Vampiro de Curitiba, Novelas nada exemplares ed altre. Leggo molte cose che
in Brasile hanno scritto su di lui e traduco anche in italiano dei racconti, più che
altro per fare esercizio di portoghese.
Mi formo così alcune opinioni. Innanzitutto che il suo rapporto con Curitiba è
essenziale. Il fatto che non si sia mai allontanato da questa città caratterizza il
suo essere scrittore ed il suo narrare. Curitiba è la meno brasiliana delle città del
Brasile, è la più fredda, non solo socialmente, a volte perfino nevica, l’ultima
volta nel 1988. La sua popolazione discende da italiani, tedeschi, ucraini,
giapponesi e è polacchi. Gente introversa, lavoratrice e provinciale Il Brasile
africano ed anche Rio de Janeiro sono molto lontani, stanno più a nord. Un
poeta concittadino di Trevisan Paulo Leminski così descrive Curitiba: “ Questa è
una città nella quale la sessualità, l’Eros della vita è represso. Ed Eros coincide
con la creatività. Non creiamo niente nel settore primario o in quello secondario
2
né nell’ agricoltura, né nell’industria. Curitiba è quindi una città di amministratori
e notai, dove si vive pienamente il determinismo economico della classe media”.
Ma come Leminski esce da questa palude brasiliana e crea. Forse è quella
stessa palude curitibiana che stimola la creatività. Dalton Trevisan fugge il
provincialismo e crea, senza uscire dalla provincia.
La materia prima la trova dove vive: storie di adulterio, alcolismo,
prostituzione, liti famigliari, storie dove quello che non succede è importante
come quello che succede, storie senza trama e senza finale, ripetute varie
volte. Giovanni e Maria, per esempio appaiono infinite volte. Il suo modo di
vedere la narrazione è racchiusa in questa frase “ Per scrivere il più breve dei
racconti la vita intera è corta. Non termino mai una storia. Ogni volta che la
rileggo, la riscrivo.”
I suoi racconti sono poi rapide, le frasi sono dirette, sintetiche; verbi, aggettivi,
pronomi ed avverbi sono tagliati dal coltello affilato dello scrittore.
Alcune notizie generali dello scrittore , vita ed opere, si possono trovare nel sito
il cui link è il seguente:
http://www.sitedoescritor.com.br/sitedoescritor_escritores_f0073_dtrevisan.ht
ml
Dalton Trevisan da Curitiba, di anni 87, non è certo alla ricerca di una casa
editrice italiana. Forse qualche editore di casa nostra prima o dopo lo troverà,
lo farà tradurre e lo pubblicherà come merita. Permettendo così che i lettori
italiani abbiano accesso ad uno scrittore unico e a tutta una letteratura.
Per comunicare con lui vi sono due canali o la sua casa editrice, Record di
San Paolo e Rio de Janeiro, o la libreria del suo Aramis Chain a Curitiba.
3