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EUGANEI, COLLI E TERME CANDIDATURA A RISERVA DELLA BIOSFERA (PROGRAMMA MAB UNESCO)
STUDIO DI FATTIBILITA’
SETTEMBRE 2016 PREDISPOSTO DAL DR. GIORGIO ANDRIAN, ESPERTO UNESCO
Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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INDICE 1. Introduzione ................................................................................................................................... 3 1.1. Perché una candidatura MaB per l’area dei Colli Euganei e delle Terme? .................................. 3 1.2. la vision: la più grande area MaB dedicata alla salute preventiva e alla qualità della vita ........... 5 2. Il Programma MaB dell’UNESCO e la Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera .............................. 6 2.1. Il Programma MaB .................................................................................................................. 6 2.2. Le Riserve della Biosfera .......................................................................................................... 7 2.2.1. Funzioni della Riserva e sua zonizzazione interna .............................................................. 8 2.2.2. I criteri per la designazione a Riserva della Biosfera ........................................................ 11 2.3. Il processo di candidatura e la governance istituzionale .......................................................... 12 2.4. Il MaB in Italia ....................................................................................................................... 13 3.1. La zonizzazione .......................................................................................................................... 15 3.2. La governance ............................................................................................................................ 18 4. Metodologia di lavoro ...................................................................................................................... 20 5. Piano economico‐finanziario ......................................................................................................... 26 6. Conclusioni .............................................................................................................................................. 27 Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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1. Introduzione Il presente documento è redatto dal Dr. Giorgio Andrian, dello Studio Tecnico Andrian, in risposta all’incarico conferito da Franco Zanovello, Presidente della ‘Strada del Vino dei Colli Euganei’, in data 27 luglio 2016; l’affidamento è stato proposto in occasione degli incontri del 30 giugno e del 27 luglio 2016, in risposta all’esigenza espressa dai partecipanti di avere un documento completo da sottoporre ai soggetti istituzionali e ai potenziali partners dell’iniziativa di candidatura MaB per l’area dei Colli Euganei e delle Terme. Il documento si configura come uno Studio di Fattibilità (SdF) per un percorso di candidatura della suddetta area alla Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera (World Network of Biosphere Reserves) del Programma MaB dell’UNESCO.1 A tale scopo la struttura del documento comprende ‐ dopo il capitolo introduttivo iniziale ‐ una prima parte dedicata ad una breve illustrazione del Programma MaB e della sua Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera (cap. 2); al suo interno sono specificati il concetto di Riserva della Biosfera, i criteri di designazione, la zonizzazione e la governance istituzionale. Nella parte successiva, viene brevemente illustrata la metodologia di lavoro proposta e il relativo crono‐programma (cap. 3). Nell’ultima parte si delineano possibili scenari di lavoro per l’area dei Colli Euganei e delle Terme (cap. 4). Un paragrafo dedicato agli aspetti economico‐finanziari (cap.5) chiude la parte tecnica del documento e alcune conclusioni sono riportate nell’ultimo capitolo (cap.6). 1.1.
Perché una candidatura MaB per l’area dei Colli Euganei e delle Terme? Da tempo si discute nell’ambito delle principali categorie di operatori presenti nell’area dei Colli Euganei e delle Terme (es. amministratori locali, agricoltori, operatori turistici e termali, parco regionale) della necessità di attivare una progettualità di ampio respiro territoriale e temporale, in grado, da un lato, di federare gli interessi delle suddette categorie e, dall’altro, di proiettare i territori euganei verso una dimensione nazionale ed internazionale che possa valorizzare al meglio la loro ricchezza culturale e naturalistica. Tra le varie possibilità, quella di una candidatura UNESCO è sembrata fin da subito una delle più interessanti, per le seguenti ragioni: -
possiede la forza propulsiva per fare da traino alle varie attività del territorio, per ora molto frammentate, conferendo loro un quadro di riferimento territoriale e gestionale; 1
Per tutti i dettagli sul Programma MaB si veda il sito istituzionale: http://www.unesco.org/new/en/natural‐
sciences/environment/ecological‐sciences/man‐and‐biosphere‐programme/ Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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offre la possibilità di proiettare il territorio candidato in una rete internazionale di siti UNESCO da cui attingere in termini di idee innovative, buone pratiche e modelli di gestione sostenibile; -
offre l’opportunità di ampliare il senso delle attuali attività territoriali, come la pianificazione turistica, la protezione della natura, le attività termali, le attività produttive e commerciali; -
sollecita l’approfondimento e la divulgazione di importanti lavori di studio e di sperimentazione, sia già svolti che in itinere, su argomenti strategici per l’area euganea; -
offre l’occasione di lavorare sulla inter‐connettività funzionale delle diverse aree (il parco, le terme, la Bassa Padovana) e delle rispettive progettualità in corso e in programma. Nell’ambito delle possibili designazioni UNESCO si è deciso di optare per il modello ‘Riserva della Biosfera’, come codificato nell’ambito del Programma MaB (‘Man and Biosphere’), scartando fin dall’inizio altre opzioni (World Heritage, Geoparco) per le seguenti ragioni: -
l’area interessata alla candidatura è diversificata al suo interno; -
si tratta di un’area caratterizzata da attività antropiche importanti ed evolute con almeno tremila anni di storia; -
le aree che ne costituiscono le componenti principali hanno diverse vocazioni, come il Parco dei Colli Euganei, per la protezione della natura, il bacino termale per gli aspetti legati a cure, benessere e turismo, l’agricoltura con le sue eccellenze, le diverse forme di ospitalità e servizi, la fruizione ad uso sportivo come opportunità e criticità. Il ‘modello MaB’ ben si adatta a mettere in relazione funzionale tra loro tutti i vari aspetti; -
la forte presenza di realtà associative ed imprenditoriali nei territori designati, caratterizzati da un’alta propensione alla progettualità condivisa; -
la presenza di una rete MaB attiva in Italia con importanti e recenti inserimenti (l’Appennino Tosco‐Emiliano, le Colline del Po e il Delta del Po) e di un Comitato Tecnico Nazionale MaB recentemente rinnovato, presso la Direzione Generale della Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Protezione del Territorio e del Mare (MATTM); -
la presenza significativa di siti UNESCO e di attività ad essi collegata in Veneto (5 siti nella Lista del Patrimonio Mondiale e una Riserva della Biosfera) e la partecipazione della Regione alle attività MaB a livello nazionale ed internazionale; -
la presenza dell’UNESCO Venice Office (a Venezia) che ha da sempre supportato le iniziative MaB nella sua regione di pertinenza (Italia compresa) mettendo a disposizione esperti internazionali e supporto istituzionale, laddove appropriati. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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la vision: la più grande area MaB dedicata alla salute preventiva e alla qualità della vita L’area candidata si trova collocata in un territorio, quello della Provincia di Padova, nel Nord‐Est Italia (vedi fig.1), densamente popolato e con un’alta concentrazione di attività antropiche, che ne hanno plasmato il paesaggio da almeno tre millenni. L’insieme dei Colli Euganei rappresenta un’emergenza geofisica molto peculiare per la particolare origine vulcanica, il clima mediterraneo, la storia umana particolarmente lunga e complessa che ne ha caratterizzato fortemente gli insediamenti abitativi, religiosi e produttivi. Nel lato orientale dei Colli si trova l’area termale più estesa d’Europa, con caratteristiche biofisiche uniche per qualità delle acque e dei fanghi oltreché per capacità di ricezione. La riprogettazione dell’offerta turistica in corso e la prossimità geografica rendono questa zona un unicum con i Colli, accrescendone le potenzialità. Nella parte meridionale, la cosiddetta ‘Bassa Padovana’, esistono centri abitati ed elementi paesaggistici di assoluto rilievo per presenze culturali, architettoniche, agricole e naturalistiche, che vanno opportunamente connessi alle progettualità dell’area dei Colli e delle Terme. Fin dai primi incontri dedicati all’idea di una candidatura UNESCO (Giugno e Luglio 2016) è emersa l’opportunità di identificare una vision per questo territorio così esteso: quella della più vasta area MaB dedicata alla salute preventiva e alla qualità della vita è sembrata fin da subito molto appropriata. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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2. Il Programma MaB dell’UNESCO e la Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera Nei paragrafi successivi sono riassunti gli elementi fondamentali del Programma MaB, della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera e i passaggi più importanti che caratterizzano il processo di candidatura di un territorio. 2.1.
Il Programma MaB Era il novembre 1971 quando l’Assemblea Generale dell’UNESCO approvava la costituzione di un Programma Intergovernativo chiamato ‘Man and Biosphere’ (MaB) (‘Uomo e Biosfera’), originariamente pensato come un grande programma di ricerca a scala mondiale. Questo programma, nel corso degli anni successivi, si è evoluto in un articolato insieme di attività in relazione alla conservazione e gestione sostenibile degli ecosistemi terrestri ed acquatici. Il logo MaB (vedi fig.1) racchiude in sé tutti gli elementi simbolici più importanti: l’ank, antico simbolo egizio per la vita (che sovrasta l’acronimo, collegando ‘m’ e ‘a’), e i 4 colori che rappresentano i principali gruppi di ecosistemi del pianeta (il blu per quelli acquatici, il verde per le foreste, il bianco per i ghiacci e il rosso peri deserti). Fig.1.Il logo del Programma MaB Le aree principali di intervento su cui il Programma MaB e la sua Rete Mondiale di Riserve della Biosfera è chiamato a confrontarsi sono così riassumibili: 1)
sviluppare meccanismi che incoraggino la gestione sostenibile delle Riserve della Biosfera, da condursi in cooperazione con tutti i settori socio‐economici, allo scopo di garantire il benessere delle popolazioni e il miglioramento dell’ambiente; 2)
applicare e testare politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, in coordinamento con altri meccanismi intergovernativi; 3)
utilizzare le esperienze maturate nell’ambito della Rete Mondiale (e nelle sue articolazioni regionali e tematiche) per sviluppare e testare politiche e pratiche indirizzate agli aspetti chiave della gestione delle principali categorie di ecosistemi; Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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sviluppare programmi scientifici e di ricerca da far seguire al Millennium Ecosystem Assessment per definire approcci più consoni a garantire i servizi eco‐sistemici in futuro. 2.2.
Le Riserve della Biosfera Più che per le attività scientifiche ad esso collegate, il Programma MaB è noto per aver dato vita ad una Rete Mondiale di Riserve della Biosfera (‘World Network of Biosphere Reserves’).2Attualmente ne esistono 669, distribuite in 120 paesi del mondo3e il loro numero è in continua crescita.4 La fig. 2 ne riporta la distribuzione a livello planetario. Fig. 2. Distribuzione delle Riserve della Biosfera nel mondo. . Meno ‘famose’ dei siti del Patrimonio Mondiale, le Riserve della Biosfera condividono lo stesso ‘tetto’: quello dell’UNESCO, che ne ospita il Segretariato. Le Riserve della Biosfera – territori dalle più diverse dimensioni e localizzazioni, scelti in rappresentanza di altrettanti ecosistemi terrestri ed acquatici ‐ sono sempre più visti come una ‘rete funzionale di “laboratori all’aria 2 Il termine ‘Riserva’ ha da tempo suscitato reazioni controverse per il fatto che evoca territori inabitati e isolati dal contesto circostante; più volte il Segretariato MaB ha proposto ai paesi membri del Programma di proporre delle modifiche ma non è mai stato raggiunto un consenso a livello internazionale. È tuttavia ammesso che i singoli paesi possano utilizzare denominazioni diverse a livello nazionale, purché richiamino il concetto originale (per es. nel caso della preparazione della candidatura MaB promossa dal Parco del Po Cuneese, si è optato per il nome di ‘Area della Biosfera del Monviso’). 3 UNESCO, Segretariato MaB (2011).
4 solo nel 2016 ne sono state designate 19 di nuove.
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aperta”5,all’interno delle quali condurre sperimentazione di forme innovative di gestione territoriale. 2.2.1. Funzioni della Riserva e sua zonizzazione interna Sin dal suo sviluppo originale, il concetto di Riserva della Biosfera si è caratterizzato per due fondamentali aspetti, la cui importanza è rimasta invariata nel tempo: (1) un’identificazione di tre funzioni principali e (2) una loro articolazione in una specifica zonizzazione costituita da tre aree principali. La fig. 3 illustra le tre funzioni principali che sono: (1) la conservazione, (2) lo sviluppo sostenibile e (3) il supporto logistico. Fig. 3. Le funzioni previste dal modello della Riserva della Biosfera La funzione di conservazione (da intendersi come preservazione in situ di habitat ed ecosistemi naturali e semi‐naturali) è da sempre stata una delle caratteristiche principali delle Riserve della 5 www.unesco.org/mab. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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Biosfera. In questo senso, si è spesso creata confusione sul ruolo di questi territori rispetto a quello delle aree protette ‘tradizionali’ (es. parchi nazionali, parchi regionali, etc.), pensando che si potesse trattare di una sorta di ‘duplicazione’ di funzioni di preesistenti parchi. In realtà, nell’ambito del più vasto territorio della Riserva della Biosfera, il ruolo delle aree dedicate prevalentemente alla conservazione della natura è visto in stretta connessione con quello delle aree contigue. La funzione legata alla promozione dello sviluppo sostenibile si è consolidata nel tempo in relazione alla presenza di aree di sempre maggior dimensione all’interno delle Riserve dove sono presenti insediamenti antropici, la cui organizzazione e gestione è chiamata a rispondere a criteri di sostenibilità economica e sociale (per esempio, nella Riserva della Biosfera delle Colline del Po, nella zona di transizione è inserita l’intera città di Torino). La funzione di supporto logistico, infine, è legata al fatto che uno degli obiettivi del Programma MaB è sempre stato quello di avere a disposizione una rete di ‘laboratori all’aria aperta’, in cui poter condurre sperimentazioni scientifiche i cui risultati potessero essere poi utilizzati ad un livello territoriale più ampio (ricerche non solo di tipo ambientale ed ecologico ma anche economico e sociale). Tradizionalmente, alle tre funzioni sopradescritte venivano fatte corrispondere altrettante porzioni (‘aree’) di territorio (vedi fig. 4): una ‘core zone’ (area cuore), che assolvesse alla funzione principale di protezione e conservazione, circondata da una ben delimitata ‘buffer zone’ (area cuscinetto) e una non specificamente delineata ‘transition zone’ (area di transizione), nelle quali far rientrare attività di ricerca e di sviluppo. L’originale modello concentrico6 si è nel tempo trasformato ed è stato adattato a varie condizioni territoriali, per cui spesso nelle Riserve della Biosfera di più recente istituzione si assiste ad un zonizzazione ‘policentrica’, con varie aree cuore circondate da altrettante aree cuscinetto e di transizione, facendo così assomigliare la mappa finale più ad un ‘arcipelago’ che ad un’’isola’ (per esempio, la zonizzazione della Riserva della Biosfera del Delta del Po è costituita da varie aree cuore, circondate da altrettante aree cuscinetto e di transizione). Si è infine assistito negli anni più recenti ad una meno netta distinzione tra funzioni nelle varie aree, sostituite da diversi gradienti di tutte e tre le funzioni in tutte e tre le zone. 6In origine derivato dalla terminologia militare. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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Fig. 4. La zonazione nel modello della Riserva della Biosfera Nella realtà italiana è interessante notare come i Principi Generali (riportati nel Titolo I) della Legge 6.12.1991 nr. 394 (nota come Legge Quadro sulle Aree Protette) siano in larga parte (in particolare i paragrafi a, b e c) in sintonia con le indicazioni concettuali che si rinvengono nel modello della Riserva della Biosfera. Più in particolare, per quanto riguarda gli aspetti di pianificazione, l’art. 12 della stessa legge prevede delle “forme differenziate di uso, godimento e tutela” (par. a) così come indica che il Piano del Parco “suddivide il territorio in base al diverso grado di protezione” (par. 2) in ‘riserve integrali’, ‘riserve generali orientate’ e ‘aree di protezione’. Il concetto della Riserva della Biosfera viene – nel caso della legislazione italiana così come nei casi di molti altri paesi – sostanzialmente ripreso come ‘modello territoriale’ per una migliore protezione e promozione del patrimonio naturale e culturale. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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2.2.2. I criteri per la designazione a Riserva della Biosfera Lo Statutory Framework of the World Network of Biosphere Reserves7 (che costituisce il documento giuridicamente fondante della Rete MaB) indica specificamente – all’art. 4 – i criteri che un’area deve possedere per potersi qualificare per una designazione a Riserva della Biosfera. Il territorio candidato deve: 1. includere un mosaico di sistemi ecologici rappresentativi delle principali regioni bio‐
geografiche, includendo un gradiente di attività antropiche; 2. essere rilevante ai fini della protezione della biodiversità; 3. essere in grado di offrire opportunità di dimostrare approcci allo sviluppo sostenibile rilevanti a scala regionale; 4. avere una dimensione appropriata per poter ottemperare alle 3 funzioni delle Riserve della Biosfera; 5. includere le tre funzioni principali, attraverso un’appropriata zonazione: (a) una (o più) core zone/s, protetta ai sensi della legislazione del paese, con la funzione di garantire una protezione di lungo periodo; (b) una (o più) buffer zone/s che devono essere contigue alle core zones, dove si possano prevedere esclusivamente attività compatibili con quelle della conservazione; (c) una (o più) transition area/s dove poter fare rientrare varie attività antropiche caratterizzate dal rispetto dei principi della sostenibilità; 6. essere caratterizzato da forme di governance che garantiscano il coinvolgimento e la partecipazione di un rappresentativo gruppo di inter alia soggetti di diritto pubblico, comunità locali, soggetti di diritto privato egualmente impegnati nella gestione della Riserva della Biosfera; 7. essere caratterizzata dalla presenza di: (a) meccanismi specifici per la gestione delle attività presenti nella zona buffer; (b) una chiara policy e un piano di gestione per l’intera area da designare a Riserva della Biosfera; (c) un’autorità designata – o un meccanismo identificato – per la gestione del suddetto piano; (d) un programma per la ricerca, il monitoraggio, l’educazione e la formazione da svolgersi nell’ambito della Riserva della Biosfera. Le Riserve della Biosfera possono essere anche di carattere transfrontaliero, quando l’area designata si estende attraverso il confine di uno o più stati limitrofi (in Italia esiste un solo caso di questo tipo, quello del Monviso). I casi di questo genere, rari nel passato, sono diventati sempre più frequenti (attualmente sono 16), sia per ragioni bio‐geografiche – molti ecosistemi non 7 Si tratta dell’unico documento prodotto nell’ambito del Programma MaB che definisce le Riserve della Biosfera e il loro funzionamento da un punto di vista normativo. Non essendoci alla base del MaB una convenzione, l’intero impianto non impone alcun regime normativo.
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seguono i confini amministrativi – che geopolitiche, dal momento che le designazioni UNESCO sono sempre più viste come degli strumenti di ‘green diplomacy’ (diplomazia ambientale) da utilizzare per favorire le relazioni internazionali.8 Il modello della Riserva della Biosfera Transfrontaliera può, in realtà, essere utilizzato anche all’interno di uno stesso stato nel quale l’area si estenda attraverso due (o più) regioni: in Italia per il caso del Delta del Po – area sulla quale esistono due parchi regionali, rispettivamente nel Veneto e nell’Emilia Romagna – si può prefigurare l’uso del modello della Riserva Transfrontaliera per completare un quadro di gestione integrata dell’intera regione deltizia. 2.3.
Il processo di candidatura e la governance istituzionale Essendo il MaB un programma intergovernativo ospitato dall’UNESCO, è caratterizzato da meccanismi decisionali simili a quelli del Patrimonio Mondiale; non essendoci però una convenzione che ne regola in maniera definita i passaggi, la governance istituzionale risulta più ‘leggera’ rispetto all’omologa del World Heritage. Fig.5. La governance istituzionale del Programma MaB I passaggi (illustrati nella fig.5) sono riassumibili nelle seguenti fasi di un processo di candidatura che è fondamentalmente di tipo volontaristico e bottom‐up: (a) il territorio che ha intenzione di candidarsi a diventare Riserva della Biosfera lo comunica alla Commissione Nazionale per 8
Per il ruolo dei siti UNESCO come strumenti di green diplomacy, si veda Andrian e Gaudry (2010) The role
of UNESCO designatedsites in fosteringinternationalcooperation and environmental security in SEE
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l’UNESCO9 e al Comitato Tecnico Nazionale MaB (in Italia presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare10; (b) una volta pronto il dossier , questo viene inviato alla Commissione Nazionale, la quale, ricevuto il parere favorevole del MATTM, lo invia al Segretariato MaB presso l’UNESCO di Parigi; (c) le candidature vengono vagliate dall’Advisory Body (l’organo consultivo del Programma MaB) prima di essere inviate all’attenzione dell’International Coordinating Council (ICC), l’organo decisore formato dai rappresentanti di un gruppo di paesi membri dell’UNESCO. Una volta che l’ICC approva la candidatura, il territorio riceve una comunicazione ufficiale dal Direttore Generale dell’UNESCO dell’avvenuta inclusione della nuova Riserva della Biosfera nell’ambito della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera. 2.4.
Il MaB in Italia L’Italia ‐ che ha largamente contribuito alla creazione del Programma negli anni 70 – ha successivamente vissuto fasi alterne di presenza internazionale nel MaB. Le prime Riserve della Biosfera italiane sono state designate nel 1977 (Collemeluccio‐Montedimezzo e Circeo) e le attività sono continuate fino al 2002, quando si è svolto a Roma l’incontro della Rete Europea del MaB (EuroMaB); in quel momento, nel nostro Paese si contavano 8 Riserve della Biosfera. Bisognerà poi attendere fino al 2012 per vedere ripartire le attività del Comitato Tecnico Nazionale per il Programma MaB e, contestualmente, la prima candidatura della ‘nuova era’ (quella del Monviso). Nel breve giro di pochi anni, le attività del Programma in Italia sono aumentate significativamente; è interessante notare come si sia registrata una notevole ‘spinta dal basso’ generata da un numero crescente di territori che si sono candidati e che hanno tutti ottenuto il riconoscimento. Attualmente ci sono 14 Riserve della Biosfera, dislocate in varie regioni della nostra penisola (vedi fig.6). 9
L’Italia, come ogni paese membro dell’UNESCO, si è dotata di un Commissione Nazionale per l’UNESCO (www.unesco.it) il cui scopo principale è quello di coordinare tutte le iniziative che nel paese avvengono in relazione attività statutarie dell’UNESCO. 10
Si tratta del Ministero competente per le attività collegate al Programma MaB, il quale ha costituito il Comitato MaB Italia presso la Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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Fig. 6. Distribuzione delle Riserve della Biosfera in Italia Recentemente il Comitato Tecnico MaB Italiano è stato rieletto e la prima seduta si è tenuta a Roma, presso il MATTM, in data 7 giugno 2016. In quell’occasione sono stati presentati i documenti strategici adottati in occasione della Conferenza Mondiale di Lima del 2016 (in particolare la Dichiarazione di Lima e il Lima Action Plan) e il Comitato si è impegnato a rendere tali documenti disponibili in lingua italiana al più presto. Sempre in quell’occasione sono state presentate le nuove proposte di candidatura MaB (in particolare quella della Sardegna e quella della Sicilia) a testimonianza del crescente interesse dell’Italia verso il Programma MaB. In tal modo un po alla volta tutti i più importanti ecosistemi del Paese saranno adeguatamente rappresentati nel mosaico nazionale. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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3. Scenario di candidatura per l’area dei Colli Euganei e delle Terme Gli aspetti più importanti nell’impostazione del percorso di candidatura MaB sono riassumibili in due punti: (1) la zonizzazione e (2) la governance. 3.1. La zonizzazione L’area interessata alla proposta di candidatura MaB è riconducibile a quella dei Colli Euganei, delle Terme Euganee (in prima approssimazione al territorio dei Comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme e Battaglia Terme) e ad alcuni comuni della cosiddetta ‘Bassa Padovana’ che rientrano nei territori del GAL Patavino (vedi fig. 6). Tutta l’area rientra nella provincia di Padova e dista dal capoluogo qualche decina di chilometri, in direzione sud‐est. Fig. 6 area interessata alla zonazione MaB AREE COSTITUENTI ZONAZIONE RISERVA DELLA BIOSFERA AREA PARCO COLLI AREA CUORE (CORE ZONE) AREA TERME EUGANEE AREA CUSCINETTO (BUFFER ZONE) AREA GAL AREE CUSCINETTO (BUFFER) E DI TRANSIZIONE (TRANSITION ZONES) Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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L’area complessiva consta di tre componenti principali che si intende includere nel perimetro esterno della futura Riserva della Biosfera; esse sono: 1. l’area del Parco Regionale dei Colli Euganei (indicata con il colore verde scuro nella cartina) 2. l’area delle Terme Euganee (indicata con il colore giallo nella cartina) 3. l’area della Bassa Padovana (indicata con il colore verde chiaro nella cartina) Ciascuna di queste tre principali componenti territoriali ha delle peculiari caratteristiche e vocazioni, che sono riassunte nella tabella 1, che ne indica anche le possibili corrispondenti zone della Riserva della Biosfera. Tab. 1. principali aree costituenti la Riserva della Biosfera Denominazione area Principale vocazione Possibile zonazione MaB Parco Regionale dei Colli Protezione della natura, Euganei conservazione della biodiversità e gestione sostenibile della pianificazione territoriale Area cuore (core zone) Terme Euganee Gestione delle risorse termali a scopo curativo e turistico‐ricreativo e ricettivo Area cuscinetto (buffer zone) Bassa Padovana (limitatamente ai comuni che rientrano nel mandato del GAL Patavino) Sviluppo rurale, assistenza alle PMI locali, turismo Area cuscinetto (buffer zone) e di transizione (transition zones) Sinora le tre aree hanno avuto pianificazioni piuttosto separate nel tempo e nello spazio: il Parco con le sue dinamiche legata esclusivamente alla zona collinare, le Terme come ‘isola territoriale’ dotata di una pianificazione autonoma, e la Bassa Padovana spesso esclusa dai principali circuiti progettuali e di sviluppo della provincia di Padova. Questo ha portato negli anni ad un rapido esaurimento delle rispettive funzioni originarie, che, con l’esclusione delle Terme, le uniche in grado di mantenere un profilo di attrattività che va oltre la dimensione locale e regionale, ha portato ad una lenta erosione della capacità progettuale e della valorizzazione delle risorse locali. A ciò si aggiunga l’eccessiva frammentazione degli attori ‐ istituzionali e privati ‐ i quali non hanno quasi mai trovato momenti di aggregazione strategica. Tutto questo si è ripercosso negativamente sia nell’immagine complessiva della zona ‐ oggi priva di un ‘comune denominatore territoriale’ ‐ sia nella capacità di fare massa critica nella promozione al di fuori della provincia e della regione. I primi segnali di questa sofferenza sono stati manifestati Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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dagli operatori economici che nell’area vivono stabilmente e lavorano con sempre maggiore difficoltà. Non è un caso che l’iniziativa di promuovere una candidatura UNESCO nasca in seno a ‘Strada del Vino’, ente rappresentante alcuni dei migliori e più attivi produttori viti‐vinicoli della zona dei Colli Euganei, i quali da tempo soffrono la mancanza di una appropriata strategia di valorizzazione territoriale. Un primo scopo identificato dai proponenti la candidatura è quello di offrire un contesto di senso più ampio ed articolato all’attuale frammentazione delle aree e delle loro progettualità (schematicamente riassunte nella tabella 2.). Tab. 2. principali strumenti di pianificazioni presenti nelle varie aree Denominazione area Principale vocazione Principali strumenti di pianificazione in vigore Parco Regionale dei Colli Protezione della natura, Euganei conservazione della biodiversità e gestione sostenibile della pianificazione territoriale Piano Ambientale, CETS, Piani Regolatori dei Comuni, pianificazione del GAL Patavino, Piano dello Sviluppo Rurale, Destination Management Plan dell’OGD Terme Euganee Gestione delle risorse termali a scopo curativo e turistico‐
ricreativo Piani Regolatori dei Comuni, Piano dello Sviluppo Turistico (in progress), pianificazione del GAL Patavino, strategia di valorizzazione delle Terme, Piano dello Sviluppo Rurale, Destination Management Plan dell’OGD Bassa Padovana (limitatamente ai comuni che rientrano nel mandato del GAL Patavino Sviluppo rurale, sviluppo locale (es. assistenza alle PMI locali), turismo Piani Regolatori dei Comuni, pianificazione del GAL Patavino, Piano dello Sviluppo Rurale (2014‐2020), Programma di Sviluppo Locale (PSL) Per il momento gli unici settori di sviluppo strategici in cui è in atto un tentativo di proposta progettuale condivisa sono quelli dello sviluppo rurale (e dello sviluppo locale) e quello del turismo. Nel primo caso, il GAL Patavino di cui sono soci tutti gli enti territoriali della zona di competenza (vedi cartina) ha un mandato operativo nell’implementazione della programmazione regionale. Nel caso del turismo è da poco stata istituita la OGD, che per la prima volta vede collaborare assieme l’area dei Colli Euganei con quella delle Terme nella progettazione turistica strategica. Il Parco dei Colli Euganei ha da sempre seguito una propria dinamica operativa, piuttosto indipendente da quelle delle aree circostanti: oltre ad un proprio Piano del Parco, si è recentemente dotato della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS), che prevede una serie di azioni da realizzare in collaborazione con gli operatori del territorio. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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La futura area MaB ha l’ambizione di contribuire a collegare funzionalmente le tre aree componenti attraverso: (a) un’integrazione delle rispettive progettualità, (b) la costruzione di una vision territoriale comune, (c) la promozione dell’area oltre gli attuali confini locali e regionali. Già dai primi incontri di promozione dell’idea della candidatura UNESCO, è emersa la proposta di adottare come vision quella legata al grande tema della salute (di cui le Terme Euganee sono da tempo testimonial), da intendersi sia a livello individuale (promuovendo tutta la filiera dalle cure, alla ricreazione allo sport) che a livello ambientale (valorizzando l’importanza di aver mantenuto un’area protetta nel cuore di una zona ad altissima densità abitativa e di attività produttive). Le caratteristiche geologiche e paesaggistiche della zona dei Colli Euganei e delle Terme, vanno ad arricchire il quadro della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera di una componente tuttora assente in Italia e pochissimo rappresentato nel mondo. la ricerca applicata conferisce all’area MaB dei Colli Euganei l’enorme potenzialità di un’ulteriore espansione, legata alla valutazione dei servizi eco‐sistemici (protezione del suolo, conservazione della biodiversità, stoccaggio della CO2, etc.) connessi alle sue peculiarità e all’integrazione degli aspetti storici e paesaggistici al benessere individuale e collettivo. 3.2. La governance Nell’intero arco temporale che intercorre dall’iniziale espressione di interesse per intraprendere un percorso di candidatura UNESCO, alla sua effettiva attivazione e, infine, al suo completamento ‐ con il riconoscimento ‐ si possono distinguere almeno tre fasi importanti: 1. La fase pre‐candidatura 2. La fase di candidatura 3. La fase di post‐candidatura La durata delle suddette fasi è variabile a seconda dalla complessità del quadro dei soggetti (istituzionali, privati, misti) facenti parte della ‘cordata’ che porta avanti il processo di candidatura; a seconda della determinazione e della capacità organizzativa del soggetto/i proponente/i; e a seconda, infine, della ‘presa’ dell’idea nel più vasto ambito territoriale. Le forme che assume l’iniziale gruppo proponente (fase di pre‐candidatura) possono essere le più diverse; è tuttavia conditio sine qua non che in fase di candidatura si identifichi una modalità di governance istituzionale in grado di garantire una ‘tenuta istituzionale’ nel tempo e nello spazio: ne dovranno quindi far parte i soggetti con mandato territoriale (comuni e loro forme consortili, in primis) e soggetti (anche privati) con progettualità affini a quelle che andranno a determinare la funzione di sviluppo della futura Riserva della Biosfera. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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Nel caso degli Euganei, al momento (fase pre‐candidatura) il quadro dei soggetti coinvolti è riassunto nella tabella 3 Tabella 3. Elenco dei principali soggetti sinora coinvolti e loro ruolo nelle fasi di candidatura Soggetto Strada del Vino Parco dei Colli Euganei GAL Comuni OGD Associazioni di settore (es. Consorzio Terme Euganee, Consorzio Vini DOC Colli Euganei) Associazioni (es. FAI, Legambiente, Associazione Ville Venete, Slow Food) Ruolo nella fase di pre‐
candidatura Promotore (e gestore della segreteria) Supporto tecnico (cartografia e documentazione) Supporto tecnico (organizzazione di incontri sul territorio) Supporto all’avvio della candidatura Supporto all’avvio della candidatura Supporto all’avvio della candidatura (possibile contributo finanziario) Supporto all’avvio della candidatura Banche e fondazioni bancarie Supporto all’avvio della candidatura (possibile contributo finanziario) Associazioni di categoria (es. Supporto all’avvio della Confindustria, candidatura (possibile Confcommercio, CNA, contributo finanziario) Confagricoltura, Coldiretti, CIA, etc.) Possibile ruolo nella fase di candidatura Coordinatore dei soggetti privati (e gestore della segreteria) soggetto promotore soggetto promotore Partner istituzionali Coordinamento della componente di progettazione nel settore turismo Coordinamento della componente di progettazione nel settore turismo Contributo al tavolo di lavoro sulla conservazione del patrimonio naturalistico e culturale Contributo finanziario alla preparazione del dossier e del futuro Piano di Gestione Contributo al tavolo di lavoro sulle produzioni sostenibili e le attività artigianali e agricole Il suddetto elenco non ha la pretesa di essere esaustivo, ma solamente indicativo dell’attuale quadro dei soggetti che hanno risposto ai primi inviti a discutere sul possibile percorso di candidatura UNESCO. La forma più consona di governance della futura Riserva della Biosfera verrà identificata nei prossimi incontri. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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4. Metodologia di lavoro Questo capitolo illustra la metodologia operativa che si propone di utilizzare per il lavoro di accompagnamento alla candidatura MaB; essa è stata messa a punto negli scorsi anni in occasione di un incarico nell’ambito dello stesso programma (in Italia, in particolare, quello relativo all’area del Monviso). Si prevede l’utilizzo di un approccio integrato, che permetta di analizzare il contesto di riferimento ed elaborare le informazioni, al fine di giungere alla redazione del dossier di candidatura (Nomination Form) in linea con le indicazioni presenti nei recenti documenti strategici adottati dal Programma MaB e, finalizzata a coniugare le esigenze di tutelare conservazione dei valori ambientali e paesaggistici del territorio con l’identificazione di opportunità di sviluppo socio‐economico attraverso la costruzione di una solida governance territoriale. La metodologia operativa trova i suoi principali fondamenti nei recenti documenti strategici (la Strategia del MaB, 2015, e la Dichiarazione di Lima e il Piano di Azione di Lima, 2016) e le definizioni contenute nello Statutory Framework of the World Network of Biosphere Reserves, che indica i criteri che un’area deve possedere per potersi qualificare per una designazione a Riserva della Biosfera. Nello specifico la metodologia operativa sarà articolata nelle seguenti 3 fasi di lavoro (che si svolgeranno parallelamente), distribuite nell’arco di 12 mesi di attività, che sono considerate il tempo minimo necessario per il completamento dell’iter di candidatura. Work Package 1: Fase preliminare Questa fase avrà una durata complessiva di circa 4 mesi e prevede: la ricognizione complessiva dei dati disponibili ai fini dell’inquadramento territoriale; l’indagine bibliografica; una prima fase di discussione della più adatta zonazione e relativa forma di governance istituzionale; la promozione preliminare della candidatura, con il lancio dell’iniziativa, sia a livello locale che nazionale. Work Package 2: Fase operativa La fase operativa, sviluppata su almeno 6 mesi, prevede: la raccolta dei dati ambientali, socio economici, geografici, normativi e vincolistici; la realizzazione di percorsi partecipativi con gli stakeholders ai fini della delimitazione e zonazione definitive dell’area, nonché dell’individuazione delle modalità di gestione e promozione della futura Riserva della Biosfera, la promozione e il supporto operativo della candidatura a livello nazionale e internazionale. Questa fase si concluderà con la stesura della bozza di dossier. Work Package 3: Fase conclusiva La fase conclusiva del lavoro, realizzabile negli ultimi 2 mesi di attività, prevede: la raccolta di pareri e modifiche per la versione definitiva del dossier; la sottoscrizione del documento da parte dei rappresentanti degli enti locali e l’invio ufficiale della candidatura. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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Work Package 1: Fase preliminare (4 mesi) In questa fase sarà dedicato ampio spazio alla promozione della vision generale della candidatura, attraverso un approccio territoriale preliminare ampio e inclusivo, coinvolgendo il maggior numero possibile di soggetti (enti territoriali, associazioni di categoria, camere di commercio, università, scuole, etc.). Sarà svolto in tale ambito anche un lavoro di accompagnamento istituzionale presso le autorità nazionali incluse nella ‘filiera UNESCO’: (a) la Commissione Nazionale UNESCO, (2) il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), (c) il Comitato MaB Italiano (istituito presso il MATTM), e (d) la Delegazione Permanente Italiana presso l’UNESCO, in modo da facilitare l’intero processo di candidatura fino all’invio all’UNESCO del dossier finale. In questa fase si utilizzeranno metodologie partecipative che sono già state testate in vari contesti di governance locale (come ad esempio lo Scenario Awareness Methodology, messo a punto dall’Unione Europea per i processi di Agenda 21 e la Open Space Technology), in modo da raccogliere ed organizzare il maggior numero di contributi possibili, delineando fin dall’inizio i possibili gruppi di lavoro che si occuperanno dei vari aspetti (es. aspetti geo‐fisici, aspetto socio‐
economici, etc.). In questa fase saranno inoltre individuate le forme di coordinamento scientifico ed istituzionale che si intenderà adottare per tutta la durata della fase operativa successiva. WP 1.1 inquadramento e analisi territoriale dell’area da candidare Verranno in questa fase collezionati e analizzati i dati di carattere ambientale, socio‐economico, geografico, normativo e vincolistico di tutti i comuni afferenti all’area proposta per la candidatura e di tutte le aree protette (compresi i siti Natura 2000) ricadenti nel territorio, al fine dell’individuazione e alla successiva definizione delle tre aree previste nella zonizzazione interna MaB (area cuore, cuscinetto e di transizione ) e quindi alla compilazione del dossier di candidatura, secondo lo schema riportato: Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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WP 1.2 analisi della governance istituzionale L’analisi della governance istituzionale è un elemento essenziale sia per il processo di candidatura stesso che per l’individuazione della forma più adatta per la futura gestione della Riserva della Biosfera. La caratteristica ‘multilivello’ è data dalla natura stessa del Programma MaB, nell’ambito del quale co‐esistono tre diverse scale di pertinenza: quella locale (dei territori candidati), quella nazionale (degli organi dell’amministrazione dello Stato che si occupano di UNESCO), e quello internazionale (della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera). A livello locale (dei territori che intendono candidarsi), tutti gli enti territoriali dovranno essere attivati: dalla Regione, all’Ente Parco, dai comuni (e loro consorzi), alle Terme e al GAL. È importante, infatti, che le amministrazioni locali indirizzate vero la candidatura, siano correttamente informate sui meccanismi operativi da seguire e sulle relative implicazioni future; ai loro rappresentanti, infatti, verrà chiesto di sottoscrivere il dossier (nella sessione apposita), fondamentale per completare il dossier. Oltre alla componente istituzionale, l’attivazione della scala locale prevede anche il coinvolgimento operativo di strutture di ricerca (es. Università, consorzi), società e associazioni locali che operano attivamente con il territorio designato. WP 1.3 promozione della candidatura (sia a livello locale che nazionale) e coinvolgimento preliminare degli stakeholders Il successo del processo di candidatura dipende principalmente dal grado di condivisione di una visione comune che si riesce a generare a livello locale e della sua portata a livello nazionale. Il processo dovrà dunque iniziare con la costruzione collettiva del senso del ruolo che la Riserva della Biosfera può avere per lo sviluppo sostenibile del territorio candidato. Occorrerà riflettere sui bisogni del contesto locale e su come questi possono essere soddisfatti dal progetto UNESCO, sui vantaggi ottenibili e sul valore aggiunto da essa apportato rispetto alle aree protette già esistenti. Questo processo collettivo sarà guidato a partire dall’individuazione di soggetti, gruppi e organizzazioni che sono in grado di esprimere un legame forte con la candidatura. Saranno pertanto individuate diverse categorie di stakeholders, a diverso titolo coinvolti nel progetto, in base all’interesse che esprimono, al bisogno di servizi, al legame sociale, culturale con il territorio, che li vede come i protagonisti del processo. Il lavoro di promozione, mirante alla legittimazione della Riserva della Biosfera, dovrà peraltro tenere conto dei diversi poteri in gioco e dunque della capacità dei diversi attori di influenzare il processo e la sua stessa probabilità di successo. Work Package 2: Fase operativa (6 mesi) Questa è la fase in cui la maggior parte del lavoro ‘di campo’ deve essere fatto dai vari gruppi che si sono identificati nella fase preliminare. Il tutto deve avvenire secondo una ben precisa calendarizzazione che sarà fatta rispettare dal coordinatore scientifico del progetto. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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È di fondamentale importanza che i coordinamenti, scientifico e istituzionale, mantengano il processo entro tempi e modalità sostenibili e che tengano le comunità di soggetti interessati al corrente – tramite l’organizzazione di incontri informativi regolari – degli sviluppi del lavoro. Questa fase può essere conclusa con la preparazione di una versione provvisoria del dossier, che dovrà essere nuovamente presentata a tutti i soggetti interessati per un ulteriore giro di commenti e suggerimenti. WP 2.1 realizzazione di percorsi partecipativi con gli stakeholder Al fine di conseguire con successo il processo di coinvolgimento, occorrerà attribuire alla partecipazione un ruolo di primaria importanza. Questa riuscirà ad innescare un processo di sviluppo nella misura in cui i soggetti coinvolti avranno la percezione di influenzare le scelte. La partecipazione dei vari soggetti consentirà così di: 
costruire un solido partenariato, coinvolgendoli dalla fase di concepimento del progetto; 
progettare gli obiettivi della Riserva della Biosfera secondo le condizioni sociali, economiche e politiche esistenti; 
assicurare la rilevanza degli obiettivi rispetto ai bisogni reali; 
ottenere le informazioni rilevanti per il concepimento e la realizzazione del progetto UNESCO; 
capire come essi percepiscono la Riserva della Biosfera. Un dettagliato Piano di Animazione Territoriale dovrà dunque descrivere i passi che consentiranno di realizzare il processo di condivisione, quali: 1. identificare i principali gruppi/istituzioni attivi nel territorio; 2. categorizzare i potenziali beneficiari diretti e quelli indiretti; 3. caratterizzare e analizzare le loro strategie (capacità e motivazione al cambiamento); 4. identificare le conseguenze del loro coinvolgimento per il progetto. Rispetto agli obiettivi specifici relativi al processo di candidatura, il piano dovrà consentire di: 


esplorare le motivazioni alla base della candidatura e la volontà dei singoli attori locali; evidenziare la percezione del riconoscimento UNESCO In termini di valore aggiunto rispetto al preesistente sistema delle aree protette; individuare la visione comune e capire gli obiettivi gestionali delle amministrazioni locali; Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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
individuare quali azioni intraprendere per un percorso condiviso di valorizzazione e sviluppo del territorio. Al fine di ottenere il massimo livello di coinvolgimento possibile, il processo dovrà realizzare diverse forme di partecipazione, da quella mediata dai rappresentanti delle comunità o delle parti sociali, a quella tecnica degli esperti, fino a quella diretta attraverso consultazioni via web. WP 2.2 definizione di scenari condivisi per la perimetrazione e zonazione dell’area Sin dal suo sviluppo originale, il concetto di Riserva della Biosfera si è caratterizzato da due fondamentali aspetti, la cui importanza è rimasta invariata nel tempo: (1) una identificazione di tre funzioni principali e (2) una loro articolazione in una specifica zonazione costituita da tre aree principali. Le tre funzioni sono: (1) la conservazione, (2) lo sviluppo sostenibile e (3) il supporto logistico. La funzione di conservazione (da intendersi come preservazione in situ di habitat ed ecosistemi naturali e semi‐naturali) è da sempre stata una delle caratteristiche principali delle Riserve della Biosfera. In questo senso, si è spesso creato un malinteso sul ruolo di questi territori rispetto a quello delle aree protette ‘tradizionali’ (es. parchi nazionali, parchi regionali, etc.), pensando che si potesse trattare di una sorta di duplicazione del preesistente. La funzione legata alla promozione dello sviluppo sostenibile si è consolidata nel tempo in relazione alla presenza di zone di sempre maggior dimensione all’interno delle aree MaB dove sono presenti insediamenti antropici, la cui organizzazione e gestione è chiamata a rispondere a criteri di sostenibilità economica e sociale. La funzione di supporto logistico, infine, è legata al fatto che uno degli obiettivi del Programma MaB è sempre stato quello di avere a disposizione una rete di ‘laboratori all’aria aperta’ in cui poter condurre una serie di sperimentazioni scientifiche i cui risultati potessero essere poi utilizzati a livello territoriale più ampio. WP 2.3 individuazione delle modalità di gestione e promozione dell’area Alla fine della fase operativa sarà redatta una bozza avanzata del dossier che sarà sottoposta all’attenzione e alla visione di tutti gli enti istituzionali coinvolti nella candidatura e agli attori locali, affinché possano essere raccolte e integrate le eventuali correzioni e modifiche. Work Package 3: Fase conclusiva (2 mesi) Dopo aver raccolto tutte le osservazioni fatte pervenire dai vari soggetti, sarà avviata la fase conclusiva di finalizzazione della candidatura, ponendo attenzione alla fase di supporto formale: tutti i soggetti che dovranno approvare la designazione (con apposizione delle relative firme), Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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dovranno organizzarsi per tempo in modo da presentare il progetto ai rispettivi organi decisionali (es. consigli comunali, provinciali, etc.) in tempo utile per avere i necessari pareri favorevoli. Il dossier definitivo verrà inviato tramite i canali ufficiali dell’UNESCO (Commissione Nazionale UNESCO e Delegazione Permanente dell’Italia all’UNESCO) al Segretariato MaB. Segretariato permanente (12 mesi) Per tutta la durata della fase di candidatura, dovrà essere operativo un segretariato permanente che garantisca: (a) la gestione dell’archivio dei documenti necessari alla compilazione del dossier, (b) il mantenimento costante dei contatti con i partners, (c) l’organizzazione degli incontri relativi ai vari WP. La successione delle varie attività è illustrata in maniera sintetica nel crono‐programma sotto riportato. Crono‐programma Work Package Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 WP 1.1 WP 1.2 WP 1.3 WP 2.1 WP 2.2 WP 2.3 WP 3 Segretariato Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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5. Piano economico‐finanziario Nella tabella sotto riportata, sono riassunte le principali voci di spesa dirette legate all’intero processo di accompagnamento della candidatura, come descritto nei paragrafi precedenti. Voce di dettaglio Costi (€) Risorse umane Coordinamento scientifico (attività di accompagnamento istituzionale e di coordinamento del gruppo di lavoro sul dossier MaB) e redazione del dossier (sia in italiano che in inglese) 45.000,00 Elaborazioni cartografiche tematiche (sulla base della zonazione proposta) 10.000,00 Animazione territoriale (organizzazione e coordinamento degli incontri sul territorio per la definizione della zonazione e del modello di governance) 15.000,00 Segreteria amministrativa (gestione corrispondenza tra i soggetti coinvolti e gestione dell’archivio condiviso dei materiali) 5.000,00 Sub‐totale 75.000,00 Missioni n. 10/15 trasferte (Roma, Parigi e meetings rete MaB) 10.000,00 Comunicazione e divulgazione del progetto (predisposizione di tutti i materiali necessari per la promozione locale, nazionale ed internazionale del processo di candidatura (sito web, socials, media, video, etc.) 15.000,00 Totale 100.000,00 (nota: i costi sono da intendersi al netto dell’IVA) Il budget riportato ha un carattere indicativo – sebbene sia stato compilato sulla base di recenti esperienze di candidature MaB in Italia – e serve anche allo scopo di individuare possibili forme di condivisione dei costi (es. un partner può occuparsi di coprire una categoria di costi fornendo le attività ad essa legata). Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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6. Conclusioni Questo studio dimostra, innanzi tutto, che l’area dei Colli e delle Terme Euganee ha tutte le caratteristiche – sia dal punto di vista ambientale e culturale, che della governance istituzionale – per poter intraprendere un percorso completo di candidatura a Riserva della Biosfera secondo le più recenti indicazioni del Programma MaB dell’UNESCO. Ad una prima ricognizione del territorio e, soprattutto, dei suoi attori istituzionali e privati, emerge chiaramente una domanda di progettualità sinergica e strategica, che permetta di superare le ormai lunghe ed insostenibili divisioni tra aree (colli e terme) e tra soggetti (pubblici e privati). I tempi sono maturi per un ambizioso progetto per l’area dei Colli Euganei e delle Terme in grado di federare soggetti ed iniziative esistenti e proiettarle in un ambito nazionale ed internazionale consono alla loro ricchezza territoriale. Una candidatura MaB ben supportata da tutti si presta ottimamente a questo obbiettivo. Studio di Fattibilità per l’Area MaB dei Colli Euganei e delle Terme
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