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Titolo: Ombre cinesi
Autori: Sonia Rocchi, Paolo Borgato, Nerina Fiumanò
Fase progetto: sceneggiatura (partecipante al Premio Solinas 2007) – Terza stesura
ottobre 2006 Reg. SIAE dicembre 2003
Genere: Noir
Epoca: contemporanea
Luogo: Milano
Idea Progetto: lungometraggio
Agenzia: Cinerentola
Log line
A Milano un giovane rampante assiste all’omicidio di un cinese, e, spinto da un fortuito
particolare, comincia ad indagare all’interno di questa comunità. Tutto l’intreccio sul filo
dell’ambiguità ci condurrà al colpo di scena finale in cui scopriamo che lui stesso è il
mandante dell’omicidio.
Sinossi
Una sera d’inverno a Milano. Marco, un attraente uomo sui trentacinque anni, che
lavora in una grossa società operante nel campo del tessile, sta rientrando dal jogging
quando incrocia sotto casa cinque uomini asiatici. Salito nel suo appartamento, sente
delle urla e vede dalla finestra i cinque cinesi che scappano dopo aver colpito
violentemente con una spranga un loro connazionale. L’uomo ora giace inerme a terra
in una pozza di sangue. Sceso in strada, Marco rimane turbato dal dolore del giovane
figlio della vittima, dalla freddezza dei due poliziotti accorsi sulla scena del delitto,
Montaini e Modugno, e dall’umanità di un’avvenente vicina di casa, Carla. Nella
confusione generale, Marco nota un luccichio all’interno dell’appartamento della vittima:
è il riflesso di luce del fermaglio per capelli di una donna cinese che sembra
nascondersi nell’ombra.
Il giorno successivo seguiamo Marco nella sua giornata tipo: accompagna Celeste, la
bella fidanzata,incinta, al lavoro; poi va in ufficio. A giudicare dalla casa in cui vivono e
dalla moto, Marco e Celeste hanno buone disponibilità economiche.
L’omicidio del cinese ha impaurito Celeste e turbato Marco, che continua a pensare
all’accaduto, ritrovandosi spesso a fissare le finestre di Carla, sua dirimpettaia, che nel
frattempo abbiamo scoperto essere una prostituta di origine argentina.
In parallelo: una coppia asiatica fa l’amore dolcemente. Sottofondo audio: rumore
cadenzato e metallico non ben identificato.
Durante il week-end Marco si reca in un maneggio fuori Milano, dove tiene il suo
cavallo. Al rientro incontra, sotto casa, Carla. L’omicidio è lo spunto per rompere il
ghiaccio e cominciare a chiacchierare.
Il giorno successivo Marco va in commissariato, ma non riesce ad avere notizie poiché il
responsabile delle indagini non è in ufficio. All’uscita scopre che una gomma della sua
moto è bucata, così prende l’autobus, dove si ritrova circondato da extracomunitari.
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Marco e Celeste sono a pranzo dai genitori di lei, che abitano in campagna. A tavola,
durante la conversazione, capiamo qualcosa di più sul lavoro di Marco: non è vincolato
a orari di ufficio e può permettersi alcune libertà.
Celeste è fuori città per un paio di giorni, per motivi di lavoro. La sera stessa Marco
rivede Carla e finisce per cedere al suo fascino esotico. Carla lo invita a salire da lei e i
due fanno l’amore con passione. Dopo l’amore, Marco sfoglia le brochure di vari
ristoranti take away, e i due ordinano una pizza.
In parallelo: la donna della coppia asiatica sta facendo sesso perverso con un uomo
occidentale di mezza età. Sottofondo audio: rumore cadenzato e metallico non ben
identificato.
La sera successiva Marco e Carla, durante un momento di tenerezza dopo un nuovo
incontro amoroso, si scambiano qualche confidenza: Marco le rivela di aver visto, la
sera dell’omicidio, una donna misteriosa che si nascondeva in casa della vittima.
Il giorno seguente Marco ritorna al commissariato e parla con Modugno, l’incaricato
dell’indagine. Racconta anche a lui quello che ha visto, ma il poliziotto gli fa capire che
le vicende legate alla “sfera cinese” restano quasi sempre irrisolte, e spiega a Marco
come funzionano le dinamiche di questa comunità chiusa e dominata da bande rivali
che si contendono il territorio.
Nel frattempo Celeste è tornata a Milano: lei e Marco sono a cena in un ristorante.
Mentre sta cercando il bagno in un cortile fatiscente, Marco rivede per caso, attraverso
un vetro sporco, la cinese misteriosa della sera dell’omicidio, la riconosce dal fermaglio
per capelli. La donna ora si trova in un dormitorio clandestino. Sopraggiungono due
uomini cinesi, uno dei quali ha una vistosa cicatrice sul naso, e Marco impaurito si
allontana.
In parallelo: la coppia asiatica è di nuovo insieme, lui le assicura che saranno presto
liberi, lei ha paura e gli ricorda che il capo non ha mai concesso a nessuno di
andarsene senza aver saldato il proprio debito, ma lui dice di avere nuovi amici, forti e
potenti, che li proteggeranno. L’uomo, uscito dalla stanza, percorre un corridoio ed
entra in un laboratorio, dove una trentina di cinesi lavorano dietro a macchine cucitrici,
in condizioni terrificanti. Sottofondo audio: rumore cadenzato e metallico che
finalmente scopriamo essere causato dalla macchine cucitrici perennemente in
funzione.
Rivediamo la scena dell’omicidio in flash-back, arricchita da nuovi dettagli.
Marco si sveglia di soprassalto in piena notte e non riesce più a dormire. La mattina
successiva, con una scusa, non va in ufficio. Appena Celeste esce, Marco chiama Carla
e la raggiunge a casa sua, dove le racconta di aver rivisto la donna misteriosa. Marco
sta per andarsene, quando vede Celeste che lo fissa dalla finestra del loro
appartamento. Marco cerca di raggiungerla, ma Celeste scappa via. Lui la cerca invano,
poi va in ufficio. Per tutto il giorno continua a chiamarla ripetutamente, ma senza
risultato. A fine giornata la trova al suo laboratorio di gioielli. I due si confrontano:
Marco confessa tutto: le racconta della donna misteriosa, della sera dell’omicidio e dello
scantinato lager. A sostegno della sua ipotesi, Marco cita il fermaglio per capelli… ma
anche Celeste ne ha uno identico comprato in una qualsiasi negozietto sotto casa...
Disgustata dai vaneggiamenti del suo uomo e furiosa per il tradimento, Celeste lo
caccia via dicendogli chiaramente che non vuole più vederlo.
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Il giorno dopo Marco viene svegliato dallo squillo del cellulare: sul display appare il
nome Victor, Marco non risponde. Poi si alza di scatto dal letto.
Proseguendo la sua indagine Marco torna al dormitorio intravisto due sere prima. La
porta è aperta, ma il locale è deserto: tutto è stato frettolosamente portato via. Scosso
dalla scoperta, entra in un bar, si scola qualche whisky e mentre vaga un po’ sconvolto
per Chinatown, improvvisamente ha l’impressione di rivedere il figlio della vittima
camminare per strada. Lo segue ma non riesce a raggiungerlo. Marco ci dà l’idea di un
uomo che comincia a perdere i lumi della ragione…
Poco dopo si trova a passare davanti a un take-away cinese e si rende conto che è lo
stesso ristorante la cui brochure aveva visto a casa di Carla. Entra nel locale e ordina
qualcosa. All’improvviso sopraggiunge il cinese con la cicatrice (il guardiano del
dormitorio lager) con fare minaccioso, accompagnato da altri loschi individui. Dopo una
fuga rocambolesca sui tetti, riesce finalmente a seminare il suoi inseguitori.
Ipotizzando un collegamento fra Carla e il cinese con la cicatrice per via della brochure,
Marco si precipita dalla prostituta. Le luci sono accese, ma lei non apre. Sotto il portone
di casa Marco si scontra con un cinese sospetto. Corre nel suo appartamento, convinto
di trovarci un intruso, ma non c’è nessuno…Marco sembra dare ormai evidenti segni di
paranoia da persecuzione. Dalla sua finestra vede, però, Montaini, il poliziotto, che esce
da casa di Carla fumando la sigaretta dell’uomo soddisfatto.
Torna a bussare alla porta della ragazza, e i due hanno uno scontro: lui la accusa di
aver sempre saputo dove si trovassero la donna misteriosa e il ragazzo, e di saperne di
più sulla banda di cinesi che gli sta alle calcagna, la accusa di essere coinvolta, di
averlo usato, anche per conto di Montaini. Lei nega tutto e lo butta fuori di casa.
É notte, Marco si incammina per la città. Ad un incrocio viene avvicinato da Montaini
che lo fa salire in macchina. Il poliziotto gli fa capire di essere ben informato e anche
tacitamente consenziente sui traffici della comunità cinese, poi lo intimorisce,
consigliandogli di farsi i fatti suoi e di rimanere fuori dall’indagine.
Marco riesce finalmente a sapere che Celeste è a casa dei suoi genitori e decide di
raggiungerla. E’ già in macchina e sta parlando al telefono con Victor, ha un tono
professionale e lo rassicura. Nell’accendersi una sigaretta, con sorpresa si ritrova in
tasca dei cerini che ha preso dalla macchina di Montaini. Sulla scatoletta il simbolo dello
stesso take-away da cui era stato costretto a fuggire, perché braccato dal cinese con la
cicatrice.
Marco capisce dunque che Carla non c’entra nulla. É stato Montaini ad aver avvertito
l’organizzazione criminale – la stessa di cui fa parte l’uomo con la cicatrice e sotto la cui
protezione si è rifugiata la donna misteriosa - del fatto che Marco ora sta ficcando il
naso in giro.
Marco fa inversione di marcia, parcheggia nei paraggi del locale, e si mette ad
aspettare nascosto nell’ombra di un portone.
In flash-back vediamo il reale svolgersi dei fatti la sera dell’omicidio. Scopriamo che i
protagonisti della vicenda parallela altri non sono che la vittima e la donna misteriosa,
che ora vediamo in una piccola cucina in compagnia del figlio di lui. Scopriamo anche
che il ragazzo ha assistito dalla finestra al cenno di assenso che Marco ha scambiato
con il capo degli assalitori cinesi: ci viene rivelato così che Marco, in realtà, è coinvolto
direttamente nell’omicidio. Per paura di essere stato scoperto e, quindi, di venire
denunciato, Marco si è buttato in queste sue indagini personali. Fine del flash-back.
Marco aspetta la chiusura del negozio. Quando la saracinesca è ormai quasi del tutto
abbassata, e dopo che tutti gli altri inservienti se ne sono andati, ecco uscire il figlio
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della vittima. Il ragazzo si guarda intorno visibilmente intimorito, poi si avvia per la sua
strada. Marco lo segue. I due attraversano la Stazione Centrale a breve distanza l’uno
dall’altro, e si incamminano lungo i binari fino a raggiungere una baracca.
Marco aspetta qualche ora, quando crede che ormai il ragazzo stia dormendo, si
avvicina alla porta ed entra.
Vediamo Marco arrivare a casa dei genitori di Celeste. La mattina dopo i due stanno
dormendo abbracciati: lui si alza e si veste, ha una macchia di sangue sul polsino della
camicia…
Marco arriva al maneggio dove lo aspetta Victor, il suo socio, un elegante uomo cinese
di mezza età. Il maneggio non è che una copertura: in realtà è la sede sia del
laboratorio clandestino in cui lavorava la vittima, sia del bordello dove era prigioniera la
donna misteriosa.
Allontanandoci vediamo il maneggio nel suo insieme: sul retro un furgone su cui due
operai cinesi stanno caricando vestiti…
Sui titoli di coda scorrono le informazioni sull’immigrazione cinese:
“A Milano ci sono almeno cinquemila cinesi clandestini, il viaggio dalla Cina costa circa
17.000 euro e può durare anche un anno, per ripagarlo i clandestini lavorano come
schiavi per circa tre anni…”
Personaggi
Marco
Un attraente uomo sui trentacinque anni, che lavora in una grossa società operante nel
campo del tessile. Vive con la fidanzata a Milano, in zona Paolo Sarpi, la Chinatown
milanese. Marco ci dà l’idea del tipico giovane brillante, in carriera, bello, con fidanzata
bella e ricca che si occupa di gioielli e che è in procinto di dargli un figlio. Marco ama
l’equitazione e si reca spesso in un maneggio.
In realtà dietro le ombre cinesi che Marco insegue e che sembrano quasi farlo
impazzire, scopriamo le sue ombre, la sua doppia vita.
Celeste
La fidanzata di Marco, una ragazza della tipica borghesia milanese, benestante, con la
possibilità di aprire un laboratorio suo di gioielli. Celeste è incinta di Marco, lo ama e
crede in lui.
Carla
L’affascinante prostituta dirimpettaia di Marco e Celeste. Argentina, bellissima, e
misteriosa. In realtà è un personaggio molto più pulito di quello che sembrerebbe.
Montaini
Poliziotto corrotto, che controlla le faide della comunità cinese a modo suo. E’ cliente di
Carla. Un uomo ombroso e senza troppi scrupoli.
Note d’intenti
Raccontare una storia ambientata nella Chinatown milanese, realtà così poco
conosciuta anche perché impenetrabile, ma così ricca di spunti e di affascinanti misteri.
Invece di farne un ritratto sociale, volevamo ricreare con un noir, l’atmosfera di “ombre
sfuggenti” che ci rievoca l’immaginario di questa comunità. Il colpo di scena finale, la
vittima che diviene carnefice e che ad un certo punto ci immaginavamo potesse aver
confuso realtà con fantasia, e che invece si rivela il vero colpevole, vorrebbe, infine,
svelare come la realtà possa ribaltare ogni apparenza.
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Scheda biografica Sonia Rocchi
ESPERIENZE
PROFESSIONALI
oggi
PRODUCER FREE-LANCE (spot pubblicitari, cortometraggi, videoclip e documentari)
Collabora con case di produzione ed agenzie pubblicitarie.
2000–
02
INDUSTRIA PRODUCTIONS (casa di produzione di Fabrizio Ferri), Milano
Assunta con incarico di producer: responsabile della produzione di spot televisivi. Ha
realizzato produzioni per i clienti: Bulgari, De Agostini, Fabbri Editore RCS, Nissan,
Seven, Upim, Wind.
1997-0
0
FLYING FILM (casa di produzione), Milano
Assunta con incarico di producer, si occupa, oltre che della produzione di spot, della
selezione di registi a livello nazionale e internazionale. Ha realizzato produzioni per i
clienti: Agos Itafinco, Albacom, Baars, Kooh-I-Noor, Monte dei Paschi di Siena,
Piaggio, Principe di San Daniele.
1996–
98
CINEQUANON (rivista di cinema dell’ARCI), Milano
Redattrice e inviata ai festival di Venezia e Locarno.
Responsabile del sito internet della rivista.
1996-9
7
GALLERIE BORROMEI (galleria d’arte antica), Milano
Programmazione delle mostre e ufficio stampa, contatto con i clienti.
Organizzazione della mostra Dalla Devozione Domestica al Paesaggio.
1995–
96
OCARINA PUBLISHING (società editoriale), Londra
Assistente del direttore di Lloyd’s Digest, testata in abbonamento riservata ai grandi
investitori del gruppo assicurativo.
Coordinamento di redazione e contatto con gli abbonati.
TITOLI DI STUDIO
1994
UNIVERSITÀ CATTOLICA, Milano
Laurea in Lingue e Letterature Straniere moderne (inglese, francese e russo).
Tesi in Letteratura Anglo-americana: Edith Wharton e la Francia (107/110).
1996
BRITISH COUNCIL, Milano
Certificate of Proficiency in English.
CORSI DI APPROFONDIMENTO
1995-9
6
CITY LIT COLLEGE , Londra
Corso di storia del cinema e della critica cinematografica.
1991
UNIVERSITÉ SORBONNE, Parigi
Corso di Storia dell’arte francese (XIX e XX sec.) e Corso di Storia del cinema
francese.
1990
estate
UNIVERSITY OF CALIFORNIA , Berkeley
American-English program e Seminario di Storia del cinema italo-americano.
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LINGUE STRANIERE CONOSCIUTE
Inglese: ottimo, Francese: ottimo, Spagnolo: discreto, Russo: sufficiente.
ALTRE COLLABORAZIONI
Dal 1996 pubblica articoli di critica cinematografica e segue i principali festival cinematografici italiani.
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