Economia del Lavoro aa 2009 - 2010

Transcript

Economia del Lavoro aa 2009 - 2010
Economia del Lavoro
2010
Capitolo 6-1
Il capitale umano
Introduzione
-L’istruzione nel mercato del lavoro: alcuni fatti stilizzati
-
1
Il capitale umano –
Introduzione
Ognuno di noi porta nel mercato del lavoro abilità
innate e competenze acquisite: il capitale umano.
•
• Come le scegliamo? Come queste influenzano i guadagni nel
corso della vita lavorativa?
• Le
qualifiche scolastiche sono molto importanti nella
formazione del nostro stock di conoscenze, anche se non sono le
uniche: training on the job. In genere si continua ad aumentare
lo stock di capitale umano durante la maggior parte della vita
lavorativa: negli US i laureati di cinquant’anni guadagnano il
2
doppio di quelli di vent’anni.
Il capitale umano –
Introduzione
Chi investe in istruzione è disposto a rinunciare ai
guadagni di oggi per guadagni maggiori in futuro:
guadagniamo salari bassi all’università e ci aspettiamo
di essere premiati da maggiori guadagni quando
raccoglieremo i rendimenti del nostro investimento.
• Il trade - off tra guadagni bassi oggi e alti domani,
limita l’accesso all’istruzione e determina la
distribuzione del grado di istruzione della popolazione.
•
•I
sussidi agli investimenti in istruzione migliorano il
benessere dei lavoratori svantaggiati e a basso reddito.
• MA: il tasso di rendimento dell’istruzione scolastica è
maggiore o minore di quello di altri investimenti?
3
Il capitale umano –
Introduzione
•Teoria
del capitale umano:
Il lavoratore fa l’investimento in capitale umano che
massimizza il valore presente di guadagni della vita,
tenendo conto dei costi sostenuti oggi e dei benefici
che avrà in futuro
•
Secondo la teoria del capitale umano, le decisioni
d’istruzione e addestramento giocano un ruolo
importante nella determinazione dei guadagni ( + della
fortuna?)
•
4
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
Consideriamo la distribuzione del livello d’istruzione
della popolazione italiana fra i 15 ed i 64 anni nel 2008:

il
36% degli italiani fra i 15 - 64 anni aveva la licenzia media
inferiore, il 39% aveva un diploma, solo il 12% era laureato
• La % maschile e femminile di diplomati è quasi uguale, mentre
quella di donne laureate è di 2 punti e mezzo > quella maschile.
Più laureati al Centro ed al Nord che al Sud: migrazione interna.
Nell’indagine Banca d’Italia, il 25% delle persone in età da lavoro
emigrate da Sud al Centro - Nord fra 1997 e 2002 era laureato, contro
il 7% dei residenti al Sud. La partenza dei giovani più qualificati è
•
causa e conseguenza dell’impoverimento economico e culturale del
Sud: Brain drain
•Tab.
6.1a:
più istruzione = + partecipazione e –
disoccupazione, ovunque e per tutti
5
Il capitale umano – Italia 2008
Licenza
elementare
Licenza
media
Diploma
2-3 anni
Diploma
4-5 anni
Laurea
dottorato
Totale
13,2
50,2
69,3
66,4
76,3
49,3
8,9
8,3
5,3
6,3
4,6
6,7
23,3
62,6
79,1
74,1
79,4
60,6
Disoccupazione
7,8
6,6
3,6
5,1
3,2
5,5
Attività
6,8
35,8
59,7
58,6
73,7
38,7
Disoccupazione
11,4
11,6
7,5
7,8
5,8
8,5
Attività
12,9
55,0
72,3
72,4
79,6
53,8
5,6
5,0
3,9
3,2
2,7
3,9
22,0
65,3
81,1
77,6
82,9
63,7
Disoccupazione
4,5
3,7
2,3
2,4
1,9
2,9
Attività
7,0
43,1
64,0
67,1
76,8
44,6
Disoccupazione
7,8
7,3
5,7
4,1
3,5
5,2
12,8
52,1
66,6
67,6
75,9
51,4
6,9
7,3
6,3
5,9
4,7
6,1
20,7
62,4
77,1
75,5
77,2
61,4
Disoccupazione
5,5
5,0
3,9
4,7
3,3
4,6
Attività
8,0
39,7
56,6
59,8
74,8
42,3
Disoccupazione
9,0
11,6
9,4
7,3
5,8
8,2
Attività
13,9
43,5
59,4
57,7
71,4
41,9
Disoccupazione
13,2
13,9
11,6
11,8
7,8
12,0
Attività
26,0
59,3
73,3
68,6
75,4
56,1
Disoccupazione
11,7
11,3
8,4
9,6
5,6
10,0
6,0
25,0
43,1
46,6
68,1
28,8
17,4
21,0
17,9
15,1
9,8
15,7
Tasso di
ITALIA
Uomini
Donne
NORD
Attività
Disoccupazione
Attività
Disoccupazione
Uomini
Donne
CENTRO
Attività
Attività
Disoccupazione
Uomini
Donne
SUD
Uomini
Donne
Attività
Attività
Disoccupazione
Tabella 61.a – 1a Tasso di attività e di disoccupazione in Italia per titolo di studio, sesso e ripartizione
geografica. Media 2008
Fonte: ISTAT Tavola 2.4 e Tavola 4.12.
6
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
 Per i giovani americani di 25 anni, invece:
c’è solo una leggera differenza nel grado di istruzione tra gli uomini
e le donne
• ma esistono notevoli differenze tra gruppi razziali ed etnici. Nel
2008, il 10% dei bianchi non aveva diploma superiore, rispetto al 12,7%
degli afro-americani e al 31,4% degli ispanici.
•
Il 30% dei bianchi aveva almeno un diploma universitario, rispetto al
22% degli afro-americani e del 16,5% degli ispanici.
•
più istruzione = +
partecipazione e – disoccupazione per tutti (Tab.
6.1b)
Anche
in
questo
caso:
7
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
Tabella 6 .1b Il mercato del lavoro negli Stati Uniti per gruppi di istruzione (25 – 64 anni)
Fonte: U.S. Bureau of Labor Statistics, Annual Demographic Supplement of the Current Population Surveys, Marzo 2005
8
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
è fortemente correlata con la
partecipazione alla FL, disoccupazione e guadagni
(Tab. 6.1b)
• Il tasso di partecipazione di quelli che non hanno
diploma superiore è solo il 62%, in confronto all’86%
dei laureati.
• Anche se il tasso di disoccupazione di chi ha
abbandonato la scuola superiore è il 9%, per i laureati è
solo il 2%.
• Chi ha abbandonato la scuola superiore guadagna
poco più di 21.000$ all’anno, i laureati 63.000$.
•l’istruzione
9
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
L’Italia presenta alcune peculiarità nella relazione fra
titolo di studio ed occupazione, se confrontata anche
con Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
• Sottoutilizza la FL con
istruzione più elevata: la

domanda di lavoro giovanile penalizza il più alto
contenuto di capitale umano ed esiste uno svantaggio
per i giovani siano essi in formazione oppure no.
• Le scelte scolastiche sono correlate più alle
caratteristiche della famiglia che alle capacità
individuali: elevata persistenza intergenerazionale
delle scelte scolastiche.
10
Il capitale umano
•L’
«immobilità intergenerazionale» dell’Italia
è
maggiore rispetto altri paesi: i figli dei non laureati
hanno una minore probabilità di laurearsi, incontrano
un “soffitto di vetro”, cioè una barriera reale, seppure
non esplicita, nel conseguire una laurea.
• Esiste un forte differenziale di probabilità basato sul
diverso background nel conseguire i livelli più elevati di
istruzione.
Rispetto ad US ed altri paesi, l’Italia attrae anche
meno capitale umano: il capitale umano immigrato
importato è inferiore a quello dello stock nazionale.
•
11
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
Dai
dati sulla distribuzione del reddito in base al
titolo di studio di Banca d’Italia del 2006 il reddito da
lavoro è:
• crescente rispetto al titolo di studio: i laureati hanno
un reddito medio da lavoro più che doppio rispetto a
quelli privi di titolo di studio e circa il 13% maggiore
dei diplomati;
• crescente rispetto all’ età: il valore più elevato è nella
classe di età > 65 anni, mentre quello più basso è nella
classe < 30 anni;
• per le donne circa i tre quarti di quello degli uomini.
12
Il capitale umano
Anno 2006
Reddito da Lavoro (in €)
Sesso
Maschi
Femmine
19.696
14.447
Età
fino a
da
da
da
oltre
30
40
50
65
65
anni
anni
anni
anni
anni
12.451
16.880
20.452
18.636
21.174
senza titolo
licenza elementare
media inferiore
media superiore
laurea
10.436
12.046
14.969
18.629
25.090
Titolo di studio
Tabella 6 - 2 Reddito individuale da lavoro
Fonte: “Supplementi al bollettino statistico. Indagini campionarie. I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2006”,
Banca d’Italia, Anno XVIII Numero 7, 28 Gennaio 2008. Reddito individuale per caratteristiche del percettore,
Tavola C7.
13
Il capitale umano
In un’indagine sulle retribuzioni italiane 2003 – 2007
(dati Banca d’Italia) si mostra che:

la differenza di retribuzione diplomati e laureati si è
ridotta da 16 a 10 punti.
•
nel nostro paese il salario relativo dei lavoratori
dipendenti più giovani è diminuito
•
14
Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro

Possibili spiegazioni:
Crescita dell’offerta di lavoro? No, anzi natalità in calo e progressivo
invecchiamento avrebbero dovuto fare  i salari dei giovani, meno
numerosi e più istruiti;
•
l’aumento dei più istruiti (tipicamente giovani) non è stato così
elevato da creare un eccesso di offerta => salari.
•
Dal lato della domanda: non è plausibile che lavoratori meno abili
siano entrati più che in passato nel mrk del lavoro =>  produttività
media e retribuzioni dei nuovi assunti.
•
Ipotesi: la generale moderazione delle retribuzioni, con
aggiustamento asimmetrico, ha penalizzato di più le prospettive dei
lavoratori neoassunti rispetto a quelle dei lavoratori già impiegati.
15
PERO’:

Il capitale umano –
L’istruzione nel mercato del lavoro
 Differenze
territoriali dell’occupazione femminile
/delle minoranze: l’istruzione gioca un ruolo cruciale nel
migliorare i risultati (salario e occupazione) sul mercato
del lavoro in ogni paese.
• Per le donne laureate, in Italia il divario Nord-Sud .
Anche dai dati US l’istruzione ha un impatto positivo
sul lavoro delle donne e delle minoranze etniche:
•
• il tasso di disoccupazione degli afro-americani che hanno
abbandonato la superiore è 17%, rispetto al 9,4% dei diplomati e
il 3,5% dei laureati;
• gli ispanici che hanno abbandonato la superiore guadagnano
20.000$, i laureati 53.000$.
16