b07 Relazione elettrici

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b07 Relazione elettrici
 SOMMARIO
1. NOTE GENERALI .................................................................................................................................... 2 2. REQUISITI GENERALI DEGLI IMPIANTI ............................................................................................... 2 3. OGGETTO DELL’APPALTO .................................................................................................................... 2 4. DESIGNAZIONE DELLE OPERE DA ESEGUIRE .................................................................................. 3 5. LEGGI, NORME E AUTORITA’ COMPETENTI ...................................................................................... 4 6. CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI E TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE............................................. 4 7. FORNITURA DI ENERGIA E ALIMENTAZIONE PRINCIPALE .............................................................. 5 8. QUADRISTICA PRINCIPALE .................................................................................................................. 5 9. CAVI BT .................................................................................................................................................... 6 10. DISTRIBUZIONE ...................................................................................................................................... 7 11. ILLUMINAZIONE ORDINARIA................................................................................................................. 7 12. ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA ......................................................................................................... 9 13. TV TERRESTRE (predisposizione) ....................................................................................................... 11 14. IMPIANTO TELEFONICO ...................................................................................................................... 11 15. IMPIANTO DATI / FONIA E WiFi ........................................................................................................... 11 16. IMPIANTO CAMPANELLA ED ALLARME ACUSTICO......................................................................... 12 17. IMPIANTO DI CHIAMATA DALLE AULE E DAI BAGNI DISABILI ....................................................... 13 18. IMPIANTO ANTINTRUSIONE ............................................................................................................... 13 19. IMPIANTO PORTE ALLARMATE (predisposizione) ............................................................................. 14 20. IMPIANTO INTERFONICO .................................................................................................................... 14 21. IMPIANTO CITOFONICO ...................................................................................................................... 15 22. IMPIANTO FOTOVOLTAICO ................................................................................................................. 15 23. SCAVI E POLIFERE............................................................................................................................... 16 24. SGANCI DI EMERGENZA ..................................................................................................................... 16 25. IMPIANTI ELETTRICI PER IMPIANTI MECCANICI ............................................................................. 17 26. IMPIANTO DI TERRA ............................................................................................................................ 17 27. IMPIANTO PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE ................................................................... 18 28. BARRIERE TAGLIAFIAMMA ................................................................................................................. 18 29. DISTRIBUZIONE, PROTEZIONE E COORDINAMENTO .................................................................... 18 30. DATI TECNICI DI PROGETTO .............................................................................................................. 28 31. ULTERIORI PRESCRIZIONI ................................................................................................................. 30 1 1.
NOTE GENERALI
Le Specifiche Tecniche che seguono rappresentano quelle minime richieste per apparecchiature e materiali. Essendo di carattere generale, esse possono talvolta comprendere apparecchiature e materiali non previsti nell’appalto. Nel caso vengano richieste caratteristiche diverse da quelle indicate in queste prescrizioni, esse saranno chiaramente precisate negli altri elaborati di progetto. Tutti gli impianti richiesti si devono intendere completi in ogni loro parte e funzionanti. Tutti gli ambienti devono essere consegnati allacciati alle reti pubbliche, integralmente fruibili e correttamente messi in servizio. Tutti gli impianti devono essere conformi alla Legge 186. 2.
REQUISITI GENERALI DEGLI IMPIANTI
IMPIANTI ELETTRICI (CHIAMATI ANCHE IMPIANTI ELETTRICI A CORRENTI FORTI) Gli impianti elettrici riguardano la distribuzione, la trasformazione e l’utilizzo di energia, dal punto di consegna dell’Ente Distributore fino all’utenza finale. Sono quindi compresi gli impianti di bassa tensione, le sorgenti autonome di energia per servizi di emergenza o di sicurezza, le reti di distribuzione principale e secondaria, i quadri di distribuzione principale e secondaria, le alimentazioni alle utenze finali, queste comprese (apparecchi illuminanti, prese, apparecchiature in genere), gli impianti di protezione (impianti di terra, collegamenti equipotenziali, barriere resistenti al fuoco), eccetera. IMPIANTI SPECIALI (CHIAMATI ANCHE IMPIANTI ELETTRICI A CORRENTI DEBOLI) Gli impianti speciali riguardano tutti quegli impianti ausiliari o a supporto degli impianti elettrici che sono relativi alla sicurezza, al controllo, alla sorveglianza, alla comunicazione ecc.. Rientrano tra questi gli impianti di rivelazione incendio, gli impianti telefonici e di trasmissione dati, gli impianti di diffusione sonora, gli impianti antintrusione e di controllo accessi, gli impianti di ricezione televisiva, gli impianti TV a circuito chiuso, eccetera. 3.
OGGETTO DELL’APPALTO
L'appalto ha per oggetto la fornitura in opera di tutti i materiali ed apparecchi necessari per gli impianti elettrici civili menzionati nel presente articolo relativi agli impianti edilizi: L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo complesso scolastico composto da: 1) Una nuova scuola dell’infanzia con capacità massima di 130 persone, di cui 120 alunni, 10 addetti 2) Una nuova scuola primaria con capacità massima di 160 persone, di cui 150 alunni, 10 addetti Pertanto saranno presenti 290 persone in totale. Le due scuole, costituenti un complesso scolastico, saranno tra loro comunicanti tramite un porticato, formato dalla copertura in comune ai due edifici; verranno considerate come una unica attività con l’affollamento complessivo sopra dichiarato. 2 Tale complesso sarà situato in via Gallerani, nei pressi dell’incrocio con via Paratore, nella frazione di Dodici Morelli, nel comune di Cento, provincia di Ferrara. La forma, le dimensioni e gli elementi costruttivi degli ambienti, risultano dagli elaborati grafici di supporto, riferiti all’intero progetto nel suo complesso. 4.
DESIGNAZIONE DELLE OPERE DA ESEGUIRE
Gli impianti dovranno essere eseguiti alle condizioni del presente Capitolato Speciale d’Appalto e Disciplinare Descrittivo e Prestazionale degli elementi tecnici, che contempla l’installazione di: ƒ
Realizzazioni delle predisposizioni per glli allacci alle reti pubbliche esistenti (energia e telecomunicazioni). ƒ
Realizzazione di impianti elettrici in Bassa Tensione. ƒ
Realizzazione di impianti speciali ƒ
Realizzazione impianto fotovoltaico. ƒ
Predisposizioni per altri impianti. ƒ
Assistenze di altri magisteri. In particolare, l’Impresa Installatrice dovrà provvedere alla: ƒ
Realizzazione impianti di BT. ƒ
Realizzazione comandi di emergenza. ƒ
Realizzazione di equipaggiamenti e dotazione impiantistica al servizio dei locali tecnologici. ƒ
Realizzazione di equipaggiamenti e dotazione impiantistica al servizio dei sistemi meccanici. ƒ
Realizzazione dei quadri di distribuzione generali e secondari. ƒ
Realizzazione della distribuzione principale e secondaria alle utenze. ƒ
Realizzazione del sistema di forza motrice. ƒ
Realizzazione del sistema di illuminazione ordinaria interna alla struttura. ƒ
Realizzazione del sistema di illuminazione di sicurezza. ƒ
Realizzazione di impianto di illuminazione esterna perimetrale. ƒ
Realizzazione del sistema di controllo illuminazione aule. ƒ
Realizzazione del sistema di campanelle allarme acustico. ƒ
Realizzazione del sistema di chiamata da wc e docce disabili. ƒ
Realizzazione del sistema di chiamata dalle aule. ƒ
Realizzazione del sistema di trasmissione dati e telefonia. ƒ
Realizzazione del sistema WiFi. ƒ
Realizzazione del sistema di allarme antintrusione. ƒ
Realizzazione della predisposizione per allarmare uscite di sicurezza. ƒ
Realizzazione dell’impianto disperdente di terra. 3 ƒ
Realizzazione della predisposizione impianto di ricezione televisiva terrestre. ƒ
Realizzazione impianto citofonico. ƒ
Realizzazione alimentazione gruppo antincendio. ƒ
Realizzazione impianto fotovoltaico. Per le definizioni relative agli elementi costitutivi e funzionali degli impianti elettrici specificati sopra, valgono quelle stabilite dalle vigenti norme CEI. Definizioni particolari, ove ritenuto necessario e utile, sono espresse, in corrispondenza dei vari impianti, nei rispettivi articoli del presente Capitolato. 5.
LEGGI, NORME E AUTORITA’ COMPETENTI
Gli impianti elettrici dovranno essere realizzati a regola d'arte in rispondenza alla legge n. 186/68 e al D.M. n°37 del 22.01.2008. Si considerano a regola d'arte gli impianti elettrici realizzati secondo le norme CEI applicabili, in relazione alla tipologia di edificio, di locale o di impianto specifico oggetto del progetto. Si considerano a regola d'arte gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo. L’impresa esecutrice dovrà anche prevedere quant’altro non espressamente specificato ma necessario alla buona riuscita dei lavori conformemente alle prescrizioni di legge. Gli apparecchi e i materiali impiegati devono risultare adatti all’ambiente nel quale sono installati e devono resistere a tutte quelle azioni termiche, meccaniche, corrosive o dipendenti dall’umidità di possibile riscontro durante il funzionamento e l’esercizio. I materiali e le apparecchiature devono essere corredate del marchio di qualità IMQ e corrispondenti alle specifiche costruttive delle norme CEI e delle tabelle UNEL, nonché essere dotate di marcatura CE relativa alla normalizzazione europea. Nella progettazione si è tenuto conto di: ƒ
delle disposizioni di legge vigenti a livello nazionale, regionale e locale ƒ
norme CEI ƒ
norme UNI ƒ
autorità competenti Per il dettaglio si rimanda al capitolato prestazionale allegato. La Ditta Installatrice dovrà comunque verificarne la completezza ed dare luogo a tutti gli adempimenti applicabili in vigore anche se non espressamente menzionati. 6.
CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI E TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE
4 L’edificio si compone di un piano terra con aule didattiche, laboratori didattici, uffici, atrio, locali tecnologici e servizi. I locali tecnici e depositi sono accessibili solo ed esclusivamente da personale autorizzato, mentre nelle restanti zone hanno accesso sia gli alunni che il pubblico, secondo le disposizioni della relazione generale. Sul piano copertura verrà installato l’impianto di produzione di energia fotovoltaica. Magazzini e depositi Risultano presenti locali ad uso ripostiglio il cui carico d’incendio riferito alla superficie complessiva dei locali in oggetto non supera in nessun ambiente i 30kg/m²; pertanto il grado di protezione dei componenti e delle apparecchiature installate non dovrà essere inferiore ad IP4X. Aule scolastiche Per le aule, causa la presenza di un numero elevato di persone, si dovranno adottare tutti i criteri impiantistici stabiliti dalle Norme CEI 64.8, con particolare riferimento alla Sezione 7. In particolare, il grado di protezione dei sistemi di distribuzione e delle apparecchiature di comando non dovrà essere inferiore ad IP4X. Ambienti a maggior rischio in caso di incendio Ai fini della realizzazione degli impianti elettrici il fabbricato in oggetto viene considerato come ambiente a maggior rischio in caso di incendio. I criteri di esecuzione degli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio devono essere conformi alle prescrizioni integrative della NORMA CEI 64‐8‐PARTE 7‐751 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D’INCENDI e a quanto ulteriormente riportato nei capitoli della presente relazione tecnica. 7.
FORNITURA DI ENERGIA E ALIMENTAZIONE PRINCIPALE
Gli impianti elettrici avranno origine a valle della fornitura in bassa tensione 3F+N 400 Vac – 50 Hz. L’interruttore generale MTD, installato all'interno del relativo quadro, sarà dotato di bobina di apertura; i pulsanti di emergenza troveranno posto all'esterno dell’edificio e in prossimità dell’ingresso principale. Il contratto con l’ente erogatore sarà da determinarsi considerando i fattori di utilizzazione e contemporaneità degli utilizzatori in campo, nonché i valori indicati in progetto. Dal quadro generale posto in adiacenza al contatore ENEL, ubicato all’esterno del fabbricato in apposito armadio in vetroresina a doppio scomparto (contatore/quadro generale) si dipartirà la linea che andrà ad alimentare il quadro di distribuzione generale del complesso scolastico. Tale linea sarà realizzata mediante cavi unipolari del tipo FG7R. A monte della linea in oggetto sarà installato un dispositivo magnetotermico differenziale regolabile in tempo e corrente atto alla protezione della linea stessa. 8.
QUADRISTICA PRINCIPALE
Il potere di interruzione dei dispositivi di protezione installati all'interno del quadro generale non sarà inferiore a 25kA, mentre per i quadri remoti saranno utilizzate apparecchiature con potere di interruzione nominale pari a 15/10/6kA. I quadri elettrici saranno posti principalmente in locali tecnici, fuori dalla portata di mano del pubblico; in altri casi, dove non si potrà fare a meno che posizionarli all’interno dei locali utilizzati da atleti e/o pubblico, gli 5 stessi saranno realizzati in modo tale da impedirne l’accesso e la manovra a personale non autorizzato. In particolare, questi ultimi quadri, saranno realizzati ad incasso nella muratura al fine di limitare il rischio di urti meccanici. Tutti i quadri elettrici saranno comunque dotati di portella frontale del tipo trasparente con chiusura a chiave, accessibili solo da personale istruito. L’insieme del quadro dovrà rispondere Norme CEI 17‐13 AS/ANS e verrà realizzato sulla base di schema unifilare, utilizzando apparecchiature conformi alle normative vigenti ed allegando, al momento della consegna, il verbale di collaudo con l’elenco delle prove di accettazione effettuate. Dovrà essere garantito un grado di protezione esterno pari ad almeno IP55 (locali tecnici) o IP40 (spogliatoi‐uffici) e IPXXB per le parti attive all’interno, al fine di salvaguardare la protezione dai contatti diretti in caso di interventi per manutenzione. Gli interruttori di distribuzione primaria con portata superiore o pari a 100A, saranno del tipo scatolato ed alloggiati in celle separate con accessibilità frontale, mentre la distribuzione dei servizi secondari sarà realizzata con apparecchiature modulari installate su guida DIN. L’architettura base dovrà prevedere la possibilità di ampliamenti futuri sia per utenze superiori ai 100A di carico che per assorbimenti inferiori, lasciando uno spazio disponibile non inferiore al 30% dello spazio utilizzato. Il quadro dovrà essere dotato di sufficienti indicazioni in modo che sia sempre facile individuare a quale elemento di circuito si riferiscono strumenti e dispositivi del quadro stesso. Pertanto, sia gli apparecchi montati sul fronte, sia quelli montati all’interno, dovranno essere tutti contrassegnati da targhette indicatrici. Per quanto concerne i conduttori, questi saranno attestati ad una morsettiera interna e, al fine di renderne agevole l’identificazione, ognuno sarà contraddistinto da idonea numerazione di identificazione. Quale protezione contro la fulminazione indiretta saranno previsti degli scaricatori di tensione inseriti all’interno dei quadri elettrici, come si evince dagli schemi stessi. Protezione contro il sovraccarico Per evitare che la temperatura dei cavi superi il valore ammissibile, le correnti del sistema cavo‐apparecchio di protezione, sono state determinate in modo tale da essere tra loro nei seguenti rapporti dimensionali: ƒ
la corrente nominale In dell'apparecchio non deve essere inferiore alla corrente di impiego Ib; ƒ
la corrente nominale In dell'apparecchio non deve superare la portata massima in regime permanente Iz del conduttore; ƒ
quando la linea è sovraccarica del 45%, cioè quando si ha una sovracorrente pari a 1,45 volte la portata Iz, l'interruttore deve intervenire entro un'ora. 9.
CAVI BT
I cavi utilizzati per gli impianti saranno del tipo "non propaganti l'incendio" e "non propaganti la fiamma" a norme CEI 20‐22 III e 20‐35, ma soprattutto a “ridotto sviluppo di fumi opachi, gas tossici ed assenza di gas corrosivi”. In particolare: ƒ
i cavi con guaina dovranno essere del tipo FG7(O)M1 0,6/1kV (servizi ordinari) e FTG10(O)M1 RF 31‐22 0,6/1kV (servizi di sicurezza) resistenti al fuoco secondo CEI 20‐36; ƒ
i cavi con semplice isolamento dovranno essere invece del tipo N07G9‐K 450/750V sia per linee secondarie che per cablaggi interni dei quadri elettrici. La sezione dei cavi è stata calcolata per avere una caduta di tensione ed un coordinamento secondo le vigenti 6 Norme CEI. Le sezioni delle singole linee saranno come da schema elettrico allegato e comunque non saranno mai inferiori a 2,5 mm2. 10.
DISTRIBUZIONE
Tutti i cavi che parteciperanno alla distribuzione principale degli impianti elettrici saranno posati in canalizzazioni metalliche / tubazioni in PVC da cui si deriveranno, dove necessario, le alimentazioni che serviranno i singoli utilizzatori. Le dimensioni delle condutture che realizzano la distribuzione principale sono meglio evidenziate sugli elaborati di progetto allegati. Le diverse impiantistiche risulteranno suddivise mediante canalizzazioni dedicate in modo da avere la separazione fra i vari circuiti con tensioni di riferimento diverse e più precisamente: ƒ
settore LUCE ‐ F.M. con tensioni di riferimento a 230‐400V; ƒ
settore AVVISAZIONE ACUSTICA DI SICUREZZA, EVACUAZIONE; ƒ
settore TELEFONI E TRASMISSIONE DATI, IMPIANTI DI COMUNICAZIONE; ƒ
settore ANTINTRUSIONE, ALLARME DISABILI e SPECIALI. I collegamenti saranno effettuati esclusivamente entro scatole di derivazione. La distribuzione secondaria, in derivazione da ciascun quadro di locale, si realizzerà come segue con tubazioni in PVC rigido del tipo pesante per posa a vista al fine di ottenere un grado di protezione minimo complessivo pari a IP55. Le apparecchiature quindi saranno racchiuse in custodie con membrana trasparente. La distribuzione dell’impianto secondario avrà origine dalle varie scatole di derivazione primarie da dislocare nell’ambito delle singole zone del fabbricato. Le apparecchiature saranno del tipo civile montate in custodie di materiale termoplastico autoestinguente fissate ad un telaio autoreggente e corredate di placca di finitura. Ciascun punto presa o di comando per le accensioni farà capo direttamente alle varie scatole di distribuzione predisposte nei vari ambienti; non è ammessa la distribuzione in entra/esci tra le varie scatole portafrutto e tanto meno è consentita la realizzazione di connessioni all’interno delle suddette scatole. Le prese di servizio dislocate ad ogni piano dovranno essere del tipo IEC‐309 interbloccate e dotate, di fusibili di protezione, oppure, se modulari componibili, dovranno essere corredate di interruttore automatico. In ogni caso, tutte le prese a spina fisse a portata di mano del pubblico dovranno essere dotate di alveoli schermati ed avere una protezione singola contro le sovracorrenti; mentre le stesse prese ubicate in luoghi non accessibili al pubblico potranno essere raggruppate in numero non superiore a 5 sotto la stessa protezione. In fine, i comandi generali e parziali degli impianti elettrici e relative protezioni dovranno essere posti e conformati in modo che il pubblico non possa agire su di essi. 11.
ILLUMINAZIONE ORDINARIA
L’impianto di illuminazione rivestirà un ruolo fondamentale per la sicurezza delle persone, pertanto esso dovrà essere realizzato con particolare cura secondo i disposti normativi vigenti in materia. In particolare nelle aree caratterizzate da dimensioni considerevoli, si prevederanno più circuiti indipendenti in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero sistema di illuminazione. 7 Tale scelta progettuale è anche dovuta alla sensibilità riposta in un ambito di risparmio energetico, che ai fini dei costi di esercizio risulta determinante. Gli apparecchi illuminanti non dovranno essere installati a portata di mano degli alunni (< 2.5 m da terra) e dovranno essere fissati in modo sicuro, protetti da urti od altre azioni meccaniche. Tutti gli apparecchi saranno installati secondo le disposizioni del costruttore nelle posizioni indicate in planimetria; la loro alimentazione dovrà eseguirsi con tubazioni in pvc in esecuzione incassata con grado di protezione IP4X. In tutti i locali in cui avrà accesso il personale e gli alunni, i circuiti di illuminazione saranno attivati utilizzando i comandi locali tramite i quali sarà possibile agire direttamente sul circuito di illuminazione. Tutti i corpi dovranno essere idonei all’ambiente di installazione e possedere le caratteristiche minime di cui alle specifiche tecniche componenti allegate. In particolare dovranno essere idonei e certificati per essere installati direttamente a contatto con materiali tipo legno o similari. La disposizione e la tipologia dei corpi illuminanti dovrà essere tale da garantire i seguenti livelli di illuminamento minimi: ƒ
aule ordinarie 300 Lux ƒ
lavagne 500 Lux ƒ
bagni, locali di servizio 100 Lux ƒ
Uffici 500 lux; ƒ
Zona atrio 200 lux; ƒ
Zone circolazione‐corridoi 100 lux; ƒ
Locali tecnici prioritari 200 lux; ƒ
Cucina 500 lux; ƒ
Magazzini 100 lux; ƒ
Sala riunioni/polivalente 300 lux. Illuminazione aule In tali ambienti gli apparecchi di illuminazione saranno costituiti da plafoniere con tubi fluorescenti lineari in esecuzione 4x14W con grado di protezione minimo IP20. Gli apparecchi di illuminazione saranno distribuiti su più circuiti e dotati di reattore elettronico dimmerabile e di sistema automatico di gestione dell’illuminazione mediante sensore di luminosità ambiente e presenza persone garantendo comfort visivo e risparmio energetico. Le condutture di alimentazione per i suddetti impianti saranno realizzate completamente con tubazioni in pvc. Gli schermi delle plafoniere dovranno, inoltre, essere del tipo a bassa luminanza particolarmente confortevoli per compiti visivi severi tipici per aule, con uso saltuario al videoterminale. 8 Illuminazione locali tecnici e di servizio Nei locali tecnici e di servizio, spogliatoi, gli apparecchi di illuminazione saranno del tipo a tubi fluorescenti con idoneo grado di protezione. Nei bagni è prevista l’accensione con controllo di presenza. Le condutture di alimentazione per i suddetti impianti saranno realizzate ad incasso con tubazioni sotto intonaco oppure a vista in funzione dell’ambiente di installazione. Illuminazione uffici Il sistema di illuminazione all’interno degli uffici dovrà essere realizzato utilizzando un sistema di apparecchi di illuminazione del tipo fluorescente ad ottica speculare DARK‐LIGHT con distribuzione del flusso luminoso particolarmente adatti all’uso di videoterminali Illuminazione esterna All’esterno della scuola si dovranno predisporre le opportune canalizzazioni/pozzetti rompitratta per l’illuminazione esterna. Le forme ed i percorsi risulteranno charamente indicati negli elaborati planimetrici. Gli apparecchi di illuminazione saranno con grado di protezione minimo pari ad IP65 e conformi alla Norma UNI 10819 ed alla legge regionale n.17 del 27/03/2000. 12.
ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
Al mancare della tensione di rete, oppure in caso di guasto sul circuito di illuminazione ordinario, dovrà comunque essere assicurato un livello di illuminamento tale da garantire l’evacuazione del locale da parte degli occupanti. Tale illuminamento dovrà essere non inferiore a 5 lux ad un metro dal piano di calpestio sulle uscite di sicurezza e sui punti critici (quali scale, cambi di percorrenza, dislivelli, ...), e non inferiore a 2 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico ed al personale e su tutti i percorsi di esodo. A tale scopo ogni ambiente sarà dotato di illuminazione di sicurezza con attivazione automatica in meno di 0,5s e persistenza del livello suddetto non inferiore ad un ora. In particolare, sulle porte delle uscite di sicurezza dovranno essere installate plafoniere con pittogramma a norme CEE, mantenute sempre accese durante l’esercizio dell’attività, ed alimentate in emergenza. Il sistema di illuminazione di sicurezza sarà realizzato solamente mediante apparecchi di tipo autonomo; il dispositivo di ricarica degli accumulatori dovrà essere del tipo automatico con ricarica completa in massimo 12 ore. Nel primo caso le plafoniere saranno costituite da apparecchi appositamente dedicati al servizio di illuminazione di emergenza con cablaggio P (permanente) e NP (non permanente). La protezione contro i contatti indiretti per le plafoniere autoalimentate sarà garantita mediante dispositivi a fusibile e condutture di classe seconda. Le plafoniere in servizio permanente saranno dotate di doppia morsettiera per l’alimentazione ordinaria (FNT) e per il test di tensione (FN), così che sia possibile inibire il circuito di emergenza mediante un selettore posto nel locale reception. Il dispositivo di inibizione dovrà essere impiegato solo ed esclusivamente da personale addestrato e comunque si dovrà disattivare prima di ogni apertura al pubblico. L’attivazione di tale dispositivo provocherà l’azionamento di una 9 segnalazione ottico acustica nel locale presidiato. Le plafoniere sopra le porte di uscita saranno dotate di pittogramma a norme CEE. Le plafoniere di pari simbolo ma non sulle porte avranno riportata sopra una freccia che indica la direzione di uscita. La potenza dei tubi fluorescenti contenuti nelle lampade descritte è pari a 8/24W ed idoneo grado di protezione. La segnaletica di Sicurezza La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di indicare alle persone le vie di esodo e le uscite di sicurezza. Il riferimento legislativo per quanto riguarda la segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro è il Dlgs 493/96 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”. Visibilità dei segnali Allo scopo di rendere più leggibile i segnali di sicurezza la norma UNI EN 1838 impone alcune condizioni illuminotecniche per migliorare la sua uniformità di illuminamento: ƒ
La parte verde del segnale deve possedere una luminanza almeno pari a 2 cd/mq ƒ
Il rapporto tra la luminanza della parte bianca e quella della parte verde deve essere compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 15 (ad esempio con la parte verde a 3 cd/mq, la parte bianca può andare da 15 cd/mq a 45 cd/mq); ƒ
Sia nella parte bianca che in quella verde del segnale, il rapporto tra luminanza massima e minima non deve essere superiore a 10, in modo da avere dei colori il più possibile uniformi; ƒ
I colori utilizzati devono essere conformi alla norma ISO 3864; ƒ
Il valore di luminanza richiesto da un segnale di sicurezza deve essere raggiunto entro 60 s (entro 5 s occorre il 50 % del valore di luminanza richiesto). Ma affinché un segnale sia visibile la sua caratteristica più importante è la sua dimensione. Di questo si occupa sia la norma UNI EN 1838 che il Dlgs 493/96, fornendo delle indicazioni tra loro discordanti. Le indichiamo entrambe: Visibilità secondo norma UNI EN 1838: la norma distingue tra i segnali illuminati internamente (retroilluminati) che sono distinguibili a distanze maggiori, e i segnali illuminati esternamente, fornendo la seguente formula per determinare la massima distanza di visibilità “d”: 10 d = s x p dove p è l’altezza del pittogramma e s è una costante che vale 100 nel caso di segnali illuminati esternamente e 200 nel caso di segnali illuminati internamente. 13.
TV TERRESTRE (predisposizione)
E’ prevista la sola realizzazione delle predisposizioni composte da: ƒ
Tubazioni dorsali e terminali indipendenti da altri impianti ƒ
Cassette e scatole complete di coperchio di chiusura ƒ
Ancoraggi per sistema di antenna 14.
IMPIANTO TELEFONICO
Il complesso sarà dotato di impianto telefonico completo fisso, tubazioni e scatole portafrutti, nelle posizioni e quantità indicate in planimetria. Si dovranno comprendere inoltre, la fornitura e la posa in opera dei frutti e dei cavi di collegamento. Le prese terminali saranno realizzate con connettori modulari jack RJ45 del tipo modulare componibile. Sia in dorsale che all’interno di ogni locale le linee di distribuzione per il sistema telefonico dovranno essere ubicate entro apposite via cavo indipendenti dai circuiti di energia. . E’ esclusa la fornitura del centralino e degli apparecchi telefonici. All’interno del rack dati è prevista la predisposizione per l’arrivo telecon / modem per accesso ad internet e lo spazio per il centralino telefonico, anche questo solo predisposto. E’ prevista la realizzazione della rete tubiera dedicata esterna ed interna fino al punto di consegna TELECOM. 15.
IMPIANTO DATI / FONIA E WiFi
Lo scopo del presente sistema strutturato è quello di fornire un unico cablaggio per la trasmissione dei dati e la telefonia, e di concentrare tutte le suddette linee in prossimità del vano quadro elettrico di distribuzione, offrendo al contempo una buona flessibilità di gestione e scambio delle informazioni, sia dal punto di vista della velocità ed affidabilità che dal punto di vista della flessibilità in funzione delle nuove soluzioni informatiche adottabili e della espandibilità, senza dover ricablare completamente i locali. La presente realizzazione contempla la sola fornitura e posa in opera dell’armadio concentratore, delle condutture e dei connettori jack, escludendo gli apparati attive. All’interno del vano si dovrà installare l’armadio concentratore composto da montanti 19”, pannelli in lamiera 11 verniciata e portella frontale trasparente con chiave, in grado di contenere pannelli di permutazione. Dal suddetto concentratore avranno origine tutti i conduttori per la connessione delle singole postazioni lavoro, e sarà possibile connettere sia le linee telefoniche in ingresso che quelle dati provenienti dal server; la rete sarà usufruibile per l’applicazione di qualsiasi sistema di trasmissione dati ed idonea al collegamento dell’impianto telefonico digitale ed analogico. La distribuzione avverrà mediante canale portacavi e cavo UTP ENHANCED a quattro coppie twistate non schermate con guaina in pvc, di categoria 5e. Due ulteriori armadi di concentrazione, connesso con il primo sono presenti nell’aula informatica al piano terra e al piano primo pre la distribuzione di zona. I pannelli di permutazione da alloggiare all’interno dell’armadio concentratore dovranno essere idonei per l’installazione in rack da 19” e contenere 48 porte di comunicazione. I pannelli saranno in versione adeguata alla categoria non inferiore a 5e, in linea con il tipo di rete da installare, e predisposti per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione. In fine, le postazioni di lavoro saranno dotate di connettori modulari jack RJ45, da inserire all’interno di un apposita mascherina a 1, 2 o 3 porte, fissata alla scatola porta apparecchi. Le mascherine saranno predisposte per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione. I connettori RJ45 permetteranno di collegare indifferentemente tutti gli apparecchi che condividono le risorse della rete, quali, computer e telefono. Dall’armadio concentratore si deriveranno tutte le linee alle singole postazioni di lavoro; sia in dorsale che all’interno di ogni ufficio le linee di distribuzione per il sistema dati e telefonia dovranno essere ubicate entro apposite via cavo indipendenti dai circuiti di energia. All’interno del locale tecnico al piano terra si dovrà installare un armadietto per l’impianto fonia/dati dal quale avranno origine tutti i conduttori per la connessione delle singole postazioni lavoro. Ove necessario saranno previsti anche armadietti secondari. All’interno dei vari ambienti saranno ubicate alcune prese RJ45 al servizio di tale impianto. Sono previste inoltre apposite antenne per sistema WiFi. Sia in dorsale che all’interno di ogni locale, le linee di distribuzione per il sistema dati e telefonia dovranno essere ubicate entro apposite via cavo indipendenti dai circuiti di energia. L’impianto deve essere conforme alle normative vigenti del cablaggio strutturato e deve essere realizzato in categoria non inferiore a 5e. 16.
IMPIANTO CAMPANELLA ED ALLARME ACUSTICO
Le scuole saranno munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme avrà caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando sarà posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Il sistema di allarme sarà costituito dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola; verrà convenuto un particolare suono. L’impianto di avvisazione acustica dovrà prevedere: un impianto del tipo a campanelle con segnali convenuti destinato all’allarme e diverso dal segnale utilizzato nella normale attività scolastica. Tale sistema sarà alimentato batteria autonoma con autonomia di almeno 30 minuti e dispositivo di carica di tipo automatico tale da consentire 12 la ricarica, per l’autonomia richiesta, entro 12 ore; le condutture che alimentano il sistema di allarme saranno realizzate con cavi resistenti al fuoco del tipo 20‐45 FTG10(O)M1‐0,6/1kV. 17.
IMPIANTO DI CHIAMATA DALLE AULE E DAI BAGNI DISABILI
Tale impianto verrà impiegato per i bagni e le docce dei disabili, secondo le seguenti modalità. L'impianto di chiamata di emergenza sarà costituito da relè di gestione, pulsanti a tirante per effettuare la chiamata e da pulsanti di ripristino per annullare la chiamata stessa, gruppi di segnalazione ottica e acustica, sia locale che remoto. La segnalazione della chiamata sarà garantita da dispositivi ottici e acustici esterni al locale ed inviata alla reception in un apposito pannello di visualizzazione, dotato inoltre di suoneria. Il pulsante a tirante verrà ubicato in prossimità sia della tazza sia della doccia, mentre il dispositivo di ripristino si installerà all’esterno del locale. Nelle aule si installerà un pulsante di chiamata ed un gruppo di segnalazione ottica. Nei locali presidiati / bidelleria sarà possibile individuare da quale punto e giunta la richiesta di intervento con segnalazione ottica acustica. 18.
IMPIANTO ANTINTRUSIONE
La centrale sarà ubicata nel locale tecnico e nelle varie zone verranno posizionati i rilevatori, i concentratori remoti, le tastiere di controllo e le suonerie. Tutti i rilevatori e gli eventuali contatti magnetici faranno capo ai concentratori remoti ubicati in ogni zona, mentre le tastiere e le suonerie faranno capo direttamente alla centrale. Le apparecchiature da impiegare saranno le seguenti: Rilevatore volumetrico: Sensore volumetrico a doppia tecnologia con portata regolabile fino a 15 metri. L'oscillatore di precisione microstrip ad alta efficienza permette un funzionamento con bassissimo assorbimento. Regolazione della portata Infrarosso tramite regolazione della lente e della portata microonda tramite potenziometro, inoltre, è corredato del circuito di supervisione della microonda, che in caso di guasto della stessa, converte il sensore in infrarosso con contaimpulsi e del circuito di antiaccecamento della microonda. E' dotato di ottica sigillata per prevenire l'ingresso di polvere ed insetti, di filtro luce bianca per proteggere da fonti luminose fluorescenti, compensanzione in temperatura. Il LED a tre colori indica l'allarme del PIR, della microonda o di entrambe le tecnologie per una migliore regolazione del campo di copertura. Centrale allarme: 8 ingressi espandibili a 128 completamente programmabili in una centrale in grado di supportare operazioni su 7 aree indipendenti con possibilità di teleassistenza e caratteristiche di comunicazione avanzate per ottimizzare con collegamenti su linea telefonica l'integrità del sistema. L'espansione è ottenuta tramite concentratori ad 8 ingressi collegati con un semplice cavo a 4 conduttori. Le 7 aree indipendenti possono essere controllate da programmatori orari con fasce orarie separate. Supporta fino ad 8 tastiere LCD con due linee di scrittura, con uso simultaneo del 13 sistema da diverse tastiere per il controllo di aree individuali o multiple; 40 utenti con caratteri descrittivi; comunicatore/modem ad innesto per invio allarmi e gestione remota dell'impianto. Dotata di un alimentatore interno da 2.2 A, un alimentatore esterno supplementare del sistema da 3 A e da una batteria in tampone da 17 A/h per garantire il funzionamento del sistema in caso di mancanza rete. Unità di concentrazione: L'espansione del sistema è affidata a concentratori 8 ingressi, sia di tipo interno alla centrale (per terminali del piano interrato), sia di tipo remoto per i restanti terminali. La connessione tra concentratore/i esterno/i e l'unità di controllo avviene con un cavo a 4 conduttori; tale cavo può avere una lunghezza massima di 634 metri (si deve considerare la stesura totale dei cavi usati per la connessione). La connessione tra concentratore/i interno/i e l'unità di controllo avviene ad innesto sulla scheda madre (Bus Interno). Concentratori interni ed esterni possono essere programmati in combinazione tra di loro, senza superare il numero massimo di ingressi consentito. Tastiera: La tastiera è dotata di un display a cristalli liquidi con due linee di scrittura/lettura a 16 caratteri; il display e la tastiera sono retroilluminate. La connessione tra tastiera/e ed unità di controllo avviene con un cavo a 4 conduttori e tale cavo può avere una lunghezza massima di 500 metri. La tastiera è inoltre dotata di 8 LED ed avvisatore acustico interno, che forniscono indicazioni utili circa l'attività del sistema. La tastiera viene fornita con il lettore di chiave di serie. La chiave elettronica sostituisce il codice PIN e permetterà di svolgerne le medesime funzioni. Allarme acustico: La segnalazione di allarme dovrà essere realizzata localmente mediante una sirena 105dB installata all’esterno, autoalimentata (2.1Ah‐12V), dotata di protezione antischiuma, di doppio coperchio in acciaio, doppio tamper reed e di lampeggiatore luminoso. All’interno sarà ubicata una sirena piezoelettrica 100dB 12V, dotata di tamper apertura e contenitore in ABS. Il cablaggio di tutto il sistema si realizzerà in partenza dalla centrale, con disposizione radiale, impiegando idonei cavi multipolari schermati e dotati di guaina esterna 450/750V. Le cassette e le tubazioni, atte alla posa di impianti antintrusione dovranno essere ad esclusiva disposizione degli impianti stessi e non potranno quindi, in alcun caso, essere occupati da impianti di altra natura. 19.
IMPIANTO PORTE ALLARMATE (predisposizione)
E’ prevista la sola realizzazione, relativamente alle uscite di sicurezza, delle predisposizioni composte da: ƒ
Tubazioni dorsali e terminali indipendenti da altri impianti ƒ
Cassette e scatole complete di coperchio di chiusura 20.
IMPIANTO INTERFONICO
Il complesso sarà dotato di sistema interfonico, completo di centrale di gestione programmabile ed espandibile, in grado di gestire le comunicazioni tra le bidelle rie delle due scuole. L’impianto è completo di tubazioni e rete cavi. 14 21.
IMPIANTO CITOFONICO
Il complesso sarà dotato di impianto citofonico composto principalmente da: ƒ
Postazioni esterne ƒ
Postazioni interne ƒ
Pulanti apriporta 22.
IMPIANTO FOTOVOLTAICO
L’impianto fotovoltaico da 33 kWp verrà connesso in parallelo alla rete di distribuzione elettrica dell’edificio ed è costituito dai seguenti elementi essenziali: ƒ
pannelli fotovoltaici in silicio policristallino; ƒ
strutture metalliche di sostegno dei pannelli fotovoltaici sulla copertura piana, mediante opportuni ancoraggi alla copertura stessa; ƒ
superficie di appoggio in materiale EI30 conforme a prescrizioni GUIDA VVF ƒ
centralini elettrici di stringa per il sezionamento in loco di gruppi di pannelli fotovoltaici connessi in serie (stringhe); costituiti da cassette in vetroresina per esterni collocate sulla struttura metallica di sostegno dei pannelli, e contenente al proprio interno: - i sezionatori rotativi di manovra atti al sezionamento della intera stringa in caso di guasto oppure in concomitanza con operazioni di manutenzione; - i limitatori di sovratensioni di tipo 2, atti alla protezione da sovratensioni indotte; - i diodi di blocco. ƒ
Inverter; ƒ
quadro elettrico Q_FV installato entro locale tecnico, completo di dispositivi di sezionamento e protezione e del dispositivo di interfaccia per il parallelo con la rete elettrica, conforme alla disposizione ENEL DK5940; ƒ
contatore fiscale di misura della energia prodotta installato a fianco del quadro Q_FV; ƒ
nicchia contatore e comando di emergenza ƒ
linee in cavo di collegamento degli inverter con le stringhe di pannelli fotovoltaici; ƒ
linea in cavo di collegamento del quadro Q_FV con il quadro elettrico generale di bassa tensione; ƒ
segnaletica conforme a GUIDA VVF; ƒ
accessori di completamento in generale. 15 L’impianto dovrà essere realizzato in conformità a guide e circolari VVFF oltre che a guide/prescrizioni ENEL e GSE vigenti all’atto della messa in servizio. 23.
SCAVI E POLIFERE
Le tubazioni utilizzate per la distribuzione dei circuiti elettrici ed assimilabili saranno interrati ad una profondità di almeno 0,6m, nonché protetti da calcestruzzo e segnalati da apposita bandella di evidenziazione cavidotti. Si raccomanda, oltre alla normale cura, nell'esecuzione degli scavi, di prendere accordi con i tecnici preposti per individuare eventuali opere future al fine di non arrecare impedimento alcuno. Si raccomanda il rispetto delle distanze di sicurezza e, dove non sarà possibile rispettarle, saranno adottati i comuni accorgimenti. I pozzetti di derivazione e/o rompitratta saranno costituiti da manufatti in cls prefabbricati di dimensioni tali da permettere l'agevole manovrabilità dei cavi. La dimensione minima sarà comunque 400x400mm, mentre la profondità sarà quella della quota delle tubazioni in arrivo e in partenza più 100mm che costituiranno la possibilità di tenere asciutte le tubazioni, infatti ogni pozzetto sarà in fondo aperto e risulterà posato su vespaio al fine di permettere l'agevole evacuazione di eventuali infiltrazioni di acqua. La copertura dei pozzetti sarà effettuata con coperchi in cls dove non esiste traffico carrabile, mentre sarà in ghisa di grosso spessore per le zone carrabili. Il tipo di traffico da considerare nel dimensionamento dei coperchi risulterà idoneo al TRAFFICO PESANTE. 24.
SGANCI DI EMERGENZA
I dispositivi per lo sgancio di emergenza dovranno essere realizzati con particolare cura, nel pieno rispetto delle Norme CEI 64‐8. Essi saranno composti dai seguenti elementi: ƒ
pulsante di sgancio in custodia IP55 di colore rosso, con vetro frangibile; ƒ
spia di segnalazione per integrità del circuito di sgancio, del tipo a scarica, da posizionarsi all’interno della custodia di cui sopra; ƒ
cartello indicatore secondo le vigenti disposizioni; ƒ
linea di alimentazione realizzata con cavo FTG10(O)‐M1 2x1,5mm2; ƒ
bobine di sgancio a lancio di corrente con tensione di alimentazione 230V posizionate sugli apparecchi di protezione delle linee da sezionare. La spia di segnalazione dovrà attestare l’integrità del circuito di sgancio essendo posta in parallelo al dispositivo, pertanto essa sarà accesa quando il circuito è integro e sarà spenta quando, invece, il circuito sarà inabilitato. I circuiti di sgancio saranno dotati di un doppio pulsante, il primo posto a ridosso del locale ed il secondo all’interno del locale presidiato. I pulsanti di sgancio presenti nel complesso sono : ƒ
scuola materna ƒ
scuola primaria ƒ
impianto fotovoltaico 16 ƒ
centrale tecnologica 25.
IMPIANTI ELETTRICI PER IMPIANTI MECCANICI
Tutte le apparecchiature saranno alimentate da quadri elettrici dedicati specificatamente a tali utenze. I collegamenti elettrici tra i suddetti quadri elettrici e gli utilizzatori, avverranno completamente a vista mediante cavi a doppio isolamento FG7(O)M1 0,6/1kV posati sia in canalizzazioni in che un tubazioni in PVC. Le connessioni agli apparecchi avverranno con appositi pressacavi o pressaguaine secondo la regola dell’arte, al fine di ottenere un grado di protezione minimo pari ad IP55. Dovranno essere posati tubazioni e cavi a servizio di tutti i sistemi meccanici: ƒ
Energia ƒ
Segnali / bus ƒ
Regolazione / supervisione Tutte le utenze dovranno essere dotate di sezionamento per manutenzione. 26.
IMPIANTO DI TERRA
L'impianto di messa a terra sarà eseguito con particolare cura secondo le norme CEI 64‐8 e CEI 11‐1, al fine di rendere equipotenziali le masse metalliche. All'interno dei vari quadri di zona saranno da prevedere delle barre di rame che fungeranno da collettore di terra a cui si attesteranno tutti i conduttori di protezione e di equipotenziale, ognuno contraddistinto da apposita targhetta di riconoscimento. Conduttori di protezione Le sezioni dei conduttori di protezione dovranno essere pari alle sezioni dei conduttori di fase; per sezioni superiori a 16mm2 la sezione potrà essere pari alla metà del conduttore di fase con un minimo di 16 mm2 e comunque in grado di soddisfare le condizioni stabilite dalle norme CEI 64‐8. Collegamenti equipotenziali principali I collegamenti equipotenziali principali si effettueranno alla base dell’edificio e dovranno connettere tutte le masse estranee suscettibili di assumere potenziali pericolosi, quali tubazioni idriche e del gas. In particolare tali connessioni si effettueranno con cavi N07G9‐K 1x25mm2 ed appositi collari. Collegamenti equipotenziali supplementari I collegamenti equipotenziali supplementari saranno effettuati sulle tubazioni metalliche all’ingresso dei locali adibiti a bagno. Tali collegamenti saranno realizzati con conduttori giallo‐verde di sezione 2,5mm² se protetti, oppure 4mm² se installati direttamente sotto intonaco o sotto pavimento. Gli stessi saranno eseguiti con “collari” di materiale tale da evitare fenomeni corrosivi: ottone nichelato per tubazione in rame, oppure acciaio inox per tubazioni di acciaio zincato. I conduttori equipotenziali dovranno essere collegati al conduttore di equipotenziale posto nella cassetta di giunzione più vicina. La rete elettrosaldata che costituisce l’armatura metallica dei solai in prossimità delle vasche, dovrà essere connessa all’impianto di terra al fine di egualizzare il potenziale nelle zone 17 classificate 0, 1, 2 (Art. 702.413.1.6 della CEI 64‐8) in almento 12 punti. L’intero impianto disperdente nelle condizioni di impiego ordinario, dovrà presentare un valore di resistenza complessivo verso terra tale da permettere un corretto coordinamento con le protezioni installate. Alla chiusura dei lavori, prima della messa in servizio dell’impianto, l’impresa esecutrice dovrà presentare all’ISPESL (ASL) competente per territorio la dichiarazione di conformità quale omologazione per l’impianto di terra. 27.
IMPIANTO PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE
Come si evince dalla relazione tecnica specifica, posta nell’elaborato “calcoli di dimensionamento” allegato alla presente, la struttura in oggetto risulta PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI DIRETTE ED INDIRETTE secondo la Norma CEI 81.1 e 81.4. Contro la fulminazione indiretta saranno installati degli scaricatori di corrente da fulmine e di sovrattensione all’interno dei quadri elettrici di zona. 28.
BARRIERE TAGLIAFIAMMA
In conformità alla normativa vigente ed alle prescrizioni di progetto, la Ditta installatrice dovrà fornire e posare tutte le barriere tagliafiamma e tutti i sistemi di protezione passiva antincendio necessari al ripristino delle compartimentazioni e alla protezione degli attraversamenti di pareti e solai da parte di condutture elettriche. Nella scelta delle modalità di installazione, particolare cura dovrà essere posta nella necessità di manutenzione. 29.
DISTRIBUZIONE, PROTEZIONE E COORDINAMENTO
Canalizzazioni interrate o in cunicolo Le canalizzazioni interrate dovranno essere realizzate con tubi di PVC pesante di vari diametri ed in grado di resistere ad un attrezzo manuale di scavo, posate ad una profondità di almeno 50 cm e corredate di traino interno. Le giunzioni dei tubi ed i raccordi tra questi ed i pozzetti, dovranno essere sigillate per impedire l'entrata di acqua e sabbia; le tubazioni dovranno avere leggera pendenza verso i pozzetti per impedire il ristagno d'acqua. I pozzetti per le canalizzazioni interrate e per i dispersori di terra, dovranno essere del tipo prefabbricato in cemento con dimensioni minime interne 400x400mm e privi di fondo per il drenaggio. Canalizzazioni incassate Tutte le canalizzazioni incassate di nuova fattura dovranno essere realizzate, nell'ambito di ambienti di tipo ordinario, con tubazioni in PVC flessibile leggero o pesante in conformità alla norma CEI 23‐14; per le canalizzazioni esistenti, sarà sufficiente assicurarsi dell'integrità di quest’ultima e che non presentino schiacciature o punti di abrasione, fermo restando il rispetto dei coefficienti massimi di stipamento previsti dalle norme. Tutte le cassette di derivazione da incasso dovranno essere corredate di coperchio apribile con l'ausilio di attrezzo. Per la separazione dei circuiti di potenza dagli impianti complementari (citofono, telefono, informatici, etc.), dovranno essere realizzate canalizzazioni separate ed esclusive per ogni tipo di impianto; sono ammesse cassette di derivazione comuni purché' corredate di separatori in conformità alle prescrizioni della norma CEI 64‐8. 18 Nei percorsi sotto pavimento, i tubi dovranno essere necessariamente del tipo pesante. Il diametro minimo interno dei tubi, dovrà essere pari ad 1.3 volte il diametro circoscritto al fascio dei conduttori alloggiati al suo interno. Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (R.E.I.) dovranno essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza. Negli attraversamenti di pareti e solai ordinari dovrà essere assicurata la continuità della canalizzazione; l'attraversamento di una parete interposta a cassette di derivazione o scatole porta frutti, dovrà essere realizzato con tubi murati che assicurino la separazione dei circuiti ed il grado di protezione dai contatti diretti richiesto. Canalizzazioni a vista in tubo metallico Per la realizzazione di impianti particolarmente soggetti ad urti o sollecitazioni meccaniche o che si rendesse necessario conferire un’idonea robustezza meccanica alle installazioni, si dovranno impiegare tubi in acciaio zincati a caldo di forte spessore, scordonati e filettabili conformi alla norma CEI 23‐28, unitamente all'utilizzo di cassette di derivazione anch'esse in materiale metallico o similari, con coperchio apribile mediante l'ausilio di un attrezzo e custodie per apparecchiature adatte all'installazione a parete, realizzate in materiale autoestinguente di comprovata robustezza meccanica. Per la separazione dei circuiti di potenza dagli impianti complementari ( citofono, telefono, informatici, ecc.), dovranno essere realizzate canalizzazioni separate ed esclusive per ogni tipo di impianto; sono ammesse cassette di derivazione comuni purché corredate di separatori in conformità alle prescrizioni della norma CEI 64‐8. All'interno delle tubazioni metalliche, è consentito unicamente l'impiego di conduttori a doppio isolamento 0.6/1 kV (ex grado 4); per le condutture esistenti e non oggetto d'intervento, è ammesso il mantenimento di conduttori a semplice isolamento 450/750V all'interno delle stesse, purché vengano fatte tutte le verifiche necessarie, quali la misura dell'isolamento ed un esame a vista sullo stato delle condutture. Il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1.3 volte il diametro del cavo o del cerchio circoscritto al fascio dei conduttori in esso contenuti; non e' consentita la posa singola di conduttori unipolari o di più conduttori appartenenti alla stessa fase all'interno delle tubazioni metalliche ma solamente in raggruppamenti come circuiti trifasi o monofasi la cui risultante dei flussi magnetici concatenati sia uguale a 0. Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari a salvaguardare l'integrità dell'isolamento del cavo, come la sbavatura interna del tubo e l'impiego di appositi testacanna antiabrasione al termine di ogni tubazione. La derivazione delle tubazioni dalle canalizzazioni o dalle scatole di distribuzione, dovrà essere realizzata in modo tale da garantire sempre il raggio minimo di curvatura del conduttore che comunque, non dovrà mai essere inferiore a 5 volte il diametro del cavo o del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuto. Le tubazioni saranno fissate a parete od a soffitto con supporti a collare ad intervalli non superiori a 120 cm; nelle variazioni di direzione o nella derivazione dalle canalizzazioni di distribuzione, dovranno essere impiegati unicamente accessori certificati dal costruttore al fine di garantire la continuità del collegamento equipotenziale di terra e l'ottenimento del grado di protezione. 19 Tutte le tubazioni nonché le scatole di derivazione metalliche nel caso di transito di condutture del tipo a semplice isolamento, dovranno essere collegate equipotenzialmente all'impianto di terra a mezzo di collari od accessori atti a garantire la robustezza meccanica della connessione. L'ottenimento del grado di protezione sulle scatole di derivazione o sugli utilizzi, sarà realizzato con idoneo pressacavo serrato direttamente sul cavo interrompendo circa 20 cm prima la conduttura in tubo metallico nel caso di derivazione della stessa dalla canalizzazione. Nel caso la tubazione fosse derivata da una cassetta a tenuta, l'ottenimento del grado di protezione verrà realizzato direttamente con il tubo corredato di appositi accessori. Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (R.E.I.) dovranno essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza. Negli attraversamenti di pareti e solai ordinari dovrà essere assicurata la continuità della canalizzazione; l'attraversamento di una parete interposta a cassette di derivazione o scatole porta frutti, dovrà essere realizzato con tubi murati che assicurino la separazione dei circuiti ed il grado di protezione dai contatti diretti richiesto. Canalizzazioni a vista in tubo di PVC Per la realizzazione degli impianti a vista all'interno di ambienti o locali in cui non vi siano problemi di possibili danneggiamenti meccanici, potranno essere utilizzate canalizzazioni in tubo a vista in PVC autoestinguente di tipo rigido conformi alla norma CEI 23‐8, corredato di cassette di derivazione apribili con attrezzo e custodie di apparecchiature per installazione a parete, anch'esse realizzate in materiale autoestinguente e certificate dal costruttore per la resistenza alla prova con filo incandescente a 850°C. Per la separazione dei circuiti di potenza dagli impianti complementari (segnalazioni, illuminazione di sicurezza, illuminazione ordinaria, diffusione sonora, ecc.), dovranno essere realizzate canalizzazioni separate ed esclusive per ogni tipo di impianto; sono ammesse cassette di derivazione comuni tranne per la distribuzione dei segnali audio, purché corredate di separatori in conformità alle prescrizioni della norma CEI 64‐8. Le tubazioni saranno fissate a parete od a soffitto con appositi supporti a scatto o a collare ad intervalli non superiori a 50 cm; nelle variazioni di direzione o nel raccordo con custodie per apparecchiature e cassette di derivazione, dovranno essere impiegati unicamente accessori certificati dal costruttore per l'ottenimento del grado di protezione necessario alle condizioni d'installazione; non e' ammessa la successione di più curve (max 180 gradi) senza l'interposizione di scatole di derivazione. Il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1.3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei conduttori in esso contenuti. Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (R.E.I.), dovranno essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza. Negli attraversamenti di pareti e solai ordinari dovrà essere assicurata la continuità della canalizzazione; l'attraversamento di una parete interposta a cassette di derivazione o a scatole porta frutti, dovrà essere realizzato con tubi murati che assicurino la separazione dei circuiti ed il grado di protezione dai contatti diretti richiesto. 20 Distribuzione in canale metallico L'integrazione della distribuzione esistente relativa alla dorsale primaria dei circuiti di forza motrice ed illuminazione e delle varie utenze di servizio, sarà realizzata in canale in lamiera d'acciaio zincato del tipo Sendzimir con ribordatura, conforme alle norme CEI 23‐31 e corredato di appositi accessori per assicurare un adeguato grado di protezione ed un sistema di raccordo meccanico tra i vari pezzi; i tratti di canalizzazione esistenti, dovranno essere opportunamente revisionati, affinché possano rispettare tali caratteristiche progettuali. Il canale verrà posato su staffe a mensola fissate a parete od a sospensione dal soffitto (salvo diverse indicazioni della D.L.), ad intervalli non superiori 1.8‐2m e comunque in grado di garantire una buona resistenza meccanica al peso; giunzioni, variazioni di direzione e derivazioni, dovranno essere realizzate unicamente con appositi giunti lineari, snodati od angolari ed adattatori certificati dal costruttore. Al fine di garantire l'integrità dell'isolamento dei cavi da eventuali abrasioni derivanti da adattamenti o tagli realizzati in opera, tutte le lamiere dovranno essere opportunamente sbavate o ribordate; in qualsiasi caso non sono ammessi cambiamenti di direzione o di piano con angoli vivi di curvatura a 90 gradi. Nei tratti verticali delle canalizzazioni, tutti i cavi devono essere ammarati con fascette in materiale termoplastico antiallentamento in modo da scongiurare eventuali tensioni od allentamenti delle condutture; tutte le canalizzazioni dovranno essere corredate di coperchio di protezione. In corrispondenza dei punti di smistamento di più canalizzazioni, è consentito l'utilizzo di cassette di diramazione tipo "PULL‐BOX", purché lo smistamento dei cavi venga realizzato mantenendo un certo ordine, salvaguardando la possibilità di futuri ampliamenti od interventi; l'ingresso delle canalizzazioni ai PULL‐BOX dovrà essere opportunamente raccordato a mezzo di apposite flange di fissaggio, al fine del conseguimento del grado di protezione. Il raccordo delle nuove canalizzazioni ai tratti di canalizzazione esistente, potrà essere realizzato riutilizzando parte degli accessori recuperati dallo smantellamento delle vie cavo non più utilizzate o sostituite con quelle nuove; in ogni caso il raccordo dovrà garantire una buona robustezza meccanica ed assicurare la continuità elettrica. Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (R.E.I.), dovranno essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza. La posa in opera delle condutture all'interno delle vie cavo dovrà avvenire con un certo ordine, evitando accavallamenti ed giri tortuosi del conduttore, salvaguardando il coefficiente di stipamento che non dovrà mai superare il 50% dello spazio utile. All'interno dei canali dovranno essere posate unicamente delle condutture a doppio isolamento con grado 4 (0.6/1 kV ); nel caso di condutture esistenti e non oggetto d'intervento, si ritiene sufficientemente sicuro il mantenimento di tali conduttori, purché vengano adottati tutti gli accorgimenti necessari a garantire l'integrità del rivestimento durante le operazioni di posa dei nuovi cavi, nonché collegando a terra in più punti tutta la canalizzazione e verificando, a fine lavori, il valore della resistenza d'isolamento di tutta la conduttura. All'interno delle canalizzazioni metalliche, non è ammessa alcun tipo di derivazione delle condutture se non realizzate all'interno di apposite scatole di derivazione; l'ingresso dei cavi all'interno quest’ultima, dovrà avvenire a 21 mezzo di pressacavi al fine del conseguimento dell'idoneo grado di protezione dai contatti diretti ed indiretti (minimo IP55). L'uscita del cavo dal canale, dovrà essere realizzata anch'essa a mezzo pressacavi, per salvaguardare l'integrità dell'isolamento da possibili danneggiamenti od incisioni. Non e' ammessa la derivazione singola dal canale di conduttori unipolari ma unicamente raggruppati agli altri conduttori dello stesso circuito; in caso di necessita' di tale realizzazione ed in caso di conduttura con sezioni superiori ai 16 mm², occorre predisporre una flangia di materiale isolante completa di pressacavi da fissare sul canale, dopo averne predisposto l'asolatura. Distribuzione in canale PVC Per la distribuzione in canale di PVC, dovranno essere utilizzate canaline fissate a vista in materiale termoplastico autoestinguente, conforme alle normative CEI 23‐32 e corredate di appositi accessori per assicurare un grado di protezione complessivo non inferiore a IP40. Per la separazione dei circuiti e degli impianti, dovranno essere previsti appositi separatori per canalina e cassette di derivazione con coperchio apribile con attrezzo e separatori interni certificati dal costruttore. Le canaline di distribuzione dovranno essere fissate a parete o a battiscopa con tasselli sul fondo, alternati il più vicino possibile ai bordi, ad intervalli non superiori a 35 cm, con traverse fermacavi intervallate ogni 50 cm per garantire la smontabilità del coperchio "con attrezzo". Giunzioni, variazioni di direzione e derivazioni, dovranno essere eseguite con opportuni giunti lineari, snodati od angolari ed adattatori certificati dal costruttore per il grado di protezione dell'insieme richiesto in fase progettuale. I raccordi canalina‐tubo incassato e canalina‐tubo a vista, dovranno essere eseguiti con cassetta di derivazione per canalina, i raccordi canalina‐quadri elettrici, dovranno essere realizzati con appositi adattatori. Interruttori, prese e componenti vari per impianti serie "civile", dovranno essere installati in contenitori per apparecchi della stessa serie; la sezione delle canaline dovrà essere doppia di quella interessata dai cavi in essa contenuti. Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (R.E.I.), dovranno essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza. Negli attraversamenti di pareti e solai ordinari dovrà essere assicurata la continuità della canalizzazione; l'attraversamento di una parete interposta a cassette di derivazione o a scatole porta frutti, dovrà essere realizzato con tubi o canaline murati che assicurino la separazione dei circuiti ed il grado di protezione dai contatti diretti richiesto. Negli attraversamenti dei solai la canalina ed il coperchio dovranno essere continui e sigillati almeno nel tratto compreso tra 20 cm dal soffitto e 30 cm dal pavimento. Conduttori e connessioni per circuiti di categoria I Tutti i cavi di potenza con tensione di esercizio a 380/220V nonché quelli adibiti alla segnalazione e comando di circuiti ausiliari, dovranno essere del tipo non propagante l'incendio in conformità alle norme CEI 20‐22 e 20‐35 e la 22 dove esplicitamente previsto negli schemi elettrici conformi alle norme CEI 20‐37 (ridottissimo sviluppo di fumi opachi e gas tossici ed assenza di gas corrosivi). I conduttori unipolari posati in tubazioni sia di PVC che metalliche, saranno del tipo N07V‐K o N07G9‐K con tensione d'isolamento 450/750V, mentre i conduttori multipolari od unipolari posati all'interno di canalizzazioni metalliche, saranno del tipo FG7, FG7M1, N1VV‐K con tensioni d'isolamento 0,6/1 kV. Per la posa in canalizzazioni interrate o soggetta agli agenti atmosferici, è necessario l'impiego esclusivo di cavi isolati in gomma etilpropilenica reticolata G7; nel caso specifico di zone soggette all'azione di roditori, e' consigliabile ricorrere all'impiego di cavi corredati di armatura a fili o a nastri in acciaio. I colori normalizzati previsti dalle norme CEI per la distinzione dei singoli conduttori saranno: ƒ
giallo/verde per il conduttore di terra e di protezione; ƒ
blu chiaro per il conduttore di neutro; ƒ
nero, grigio, marrone per i conduttori attivi di fase a 220/380V; ƒ
conduttori multipolari numerati per circuiti aux; Tutti i circuiti dovranno avere apposita targhetta identificatrice al fine di agevolare la ricerca dei conduttori in caso di manutenzione; in particolare, tutti i cavi sia alle estremità ed ogni 20 m, dovranno essere numerati in modo indelebile e leggibile con il codice del circuito riportato nello schema in allegato. Le sezioni minime dei conduttori dei circuiti di potenza saranno 2,5 mmq, mentre per i circuiti ausiliari di comando e segnalazione dovranno essere utilizzate condutture con sezioni non inferiori a 1,5 mmq. Il dimensionamento dei cavi, oltre a quanto detto precedentemente, verrà eseguito in virtù anche della massima c.d.t. ammessa dalle norme CEI, nonché della massima portata in regime permanente in relazione alle rispettive condizioni di posa ed in virtù della classificazione dell'ambiente. In particolare dovranno essere rispettati i seguenti valori massimi ai fini della valutazione della c.d.t.: ƒ
4% per i circuiti di forza motrice; ƒ
4% per i circuiti di illuminazione; Tutte le connessioni dei vari circuiti dovranno essere eseguite all'interno delle apposite cassette di derivazione con morsetti trasparenti del tipo a vite unica conformi alle norme CEI ed in grado di assicurare un'idonea protezione dai contatti diretti in caso di manutenzione all'interno della scatola stessa; i circuiti solamente in transito all'interno delle scatole, dovranno essere privi di morsetti di collegamento. Le connessioni dell'impianto di dispersione di terra, dovranno essere eseguite con appositi capicorda a pressione meccanica imbullonati e protetti contro la corrosione; le derivazioni dal conduttore principale di protezione dovranno essere eseguite con morsetti del tipo passante. 23 Conduttori e connessioni per impianti speciali Nell’ambito di tale appalto, e’ inclusa la fornitura di conduttori per la distribuzione degli impianti speciali; sarà a carico dell’impresa d’installazione la fornitura e relativa posa in opera dei cavi di segnale, per i quali dovranno essere rispettate tutte le prescrizioni ed indicazioni fornite direttamente dai costruttori dei cavi. Sistemi di protezione e sezionamento Tutte le apparecchiature di protezione, dovranno essere del tipo bipolare se monofase o quadripolare se trifase con distribuzione del conduttore di neutro. La distribuzione primaria, sarà realizzata a mezzo di interruttori magnetotermici del tipo scatolato in esecuzione fissa, mentre le apparecchiature destinate alla distribuzione dei circuiti terminali di servizio, saranno del tipo modulare, atte ad essere montate su guida DIN e con protezione meccanica dei morsetti non inferiore ad IP2XB. Per tutti i tipi di interruttori, il valore del potere d'interruzione di servizio "Ics", dovrà essere superiore alla massima corrente di cortocircuito simmetrica presente nella porzione d'impianto dove andrà ad effettuarsi l'installazione dell'apparecchio di protezione. E' consentito l'impiego di interruttori con potere d'interruzione inferiore, purché protetti immediatamente a monte da altro interruttore aventi i requisiti necessari all'estinzione della massima corrente di cortocircuito; gli interruttori differenziali puri dovranno essere adeguatamente protetti a monte dai sovraccarichi e dai cortocircuiti. In ogni caso, dovranno essere verificate le condizioni stabilite dalle norme CEI 64‐8 in 433.2 ed in 434.2 in cui occorre che: Ib < In < Iz
dove:
If < 1.45 Iz
Ib
= corrente di impiego del conduttore
In
= corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz
= corrente di max portata del conduttore
If
= corrente convenzionale d'intervento dei dispositivi
I²t < K²S²
dove:
I²t
= integrale di Joule per la durata del c.to c.to
K
= coefficiente dipendente caratteristiche isolamento
K
= 115 cavi in rame isol. in PVC;
K
= 135 cavi in rame isol. in gomma G5, G7;
S
= sezione del conduttore da proteggere;
Tutte le apparecchiature di protezione magnetotermica, avranno curva d'intervento per massima corrente e calibri atti a garantire la salvaguardia delle condutture da possibili danneggiamenti derivanti da sovraccarichi o 24 cortocircuiti; in particolare tutti gli interruttori scatolati avranno una caratteristica magnetica regolabile o fissa, subordinata alla relativa taratura termica, mentre gli interruttori modulari saranno del tipo con curva "C" ad esclusione dei dispositivi di protezione relativi alla distribuzione NO‐BREAK per i quali dovranno essere utilizzate caratteristiche magnetiche di tipo «B». Lo schema unifilare in allegato, tiene già conto di tale coordinamento; eventuali derivazioni con tratti di conduttura di sezione inferiore e di considerevole lunghezza, necessitano a priori di calcoli di verifica. Trattandosi di un sistema distributivo del tipo TN‐S, la protezione dai contatti indiretti per i circuiti primari di distribuzione sarà realizzata a mezzo di dispositivi di protezione a massima corrente o interruttori differenziali ad alta sensibilità, coordinati con il valore dell’impedenza dell’anello di guasto affinché venga rispettata la condizione limite necessaria, in cui la massima tensione di contatto ammissibile per guasto a terra non dove essere superiore ai 50V e con un tempo di estinzione del guasto entro 5 secondi. La protezione dai contatti indiretti per i circuiti terminali di utilizzo, sarà realizzata anch’essa con interruttori differenziali ad alta sensibilità, affinché venga rispettata la condizione indicata dalle norme CEI 64‐8 in 413.1.3.3 e dalla tabella 41A, dove si richiede un estinzione del guasto entro 0.4 secondi, considerando una tensione in valore efficace tra fase e terra di 230V. Le interruzioni unipolari per il comando di accensioni, dovranno essere eseguite unicamente sul conduttore di fase. I componenti della serie civile (interruttori, deviatori, prese ecc.) saranno del tipo modulare atti ad essere montati su telaio portafrutto o supporto per scatola da esterno, dotati di marchio di qualità ed in grado di assicurare un'idonea protezione dai contatti diretti. Coordinamento dell'impianto di terra con dispositivi di interruzione Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata con uno dei seguenti sistemi: Coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione: Rt <= 50/Is
dove Is è il valore in ampere della corrente di intervento in 5 s e/o 0.4 s del dispositivo di protezione; se l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di intervento diverse, deve essere considerata la corrente di intervento più elevata; Coordinamento fra impianto di messa a terra e interruttori differenziali. 25 Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché, detto coordinamento sia efficiente deve essere osservata la seguente relazione: Rt <= 50/Id
dove Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di protezione. Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla Società distributrice, la soluzione più affidabile ed in certi casi l'unica che si possa attuare, è quella con gli interruttori differenziali che consentono la presenza di un certo margine di sicurezza a copertura degli inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita dell'impianto. Protezione mediante doppio isolamento In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando: ‐ macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od installazione: apparecchi di Classe II. In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II. Prescrizioni particolari per locali da bagno I locali da bagno vengono divisi in 4 zone per ognuna delle quali valgono regole particolari: zona 0 è il volume della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi apparecchi elettrici, come scalda acqua ad immersione, illuminazioni sommerse o simili; zona 1 è il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia fino all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi lo scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione) o altri apparecchi utilizzatori fissi, purché alimentati a tensione non superiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale della bassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50 V; zona 2 è il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia, largo 60 cm e fino all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi, oltre allo scaldabagno e agli altri apparecchi alimentati a non più di 25 V, anche gli apparecchi illuminati dotati di doppio isolamento (Classe II). Gli apparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono essere protetti contro gli spruzzi d'acqua (grado di protezione IP X4). Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci materiali di installazione come interruttori, prese a spina, scatole di derivazione; possono essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a 2,25 m dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l'alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico; gli eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi utilizzatori (per esempio con lo scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guaina isolante; 26 zona 3 è il volume al di fuori della zona 2, della larghezza di 2,40 m (e quindi 3 m oltre la vasca o la doccia): sono ammessi componenti dell'impianto elettrico protetti contro la caduta verticale di gocce di acqua (grado di protezione IP X1), come nel caso dell'ordinario materiale elettrico da incasso, quando installati verticalmente, oppure IP X5 quando è previsto l'uso di getti d'acqua per la pulizia del locale; inoltre l'alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni: a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50 V (SELV). Le parti attive del circuito SELV devono comunque essere protette contro i contatti diretti; b) trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina. c) interruttore differenziale ad alta sensibilità, con corrente differenziale non superiore a 30 mA. Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli provenienti dall'impianto elettrico del bagno stesso, e sono da considerarsi integrative rispetto alle regole e prescrizioni comuni a tutto l'impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento delle masse al conduttore di protezione ecc.). Collegamento equipotenziale nei locali da bagno Per evitare tensioni pericolose provenienti dall'esterno del locale da bagno (ad esempio da una tubazione che vada in contatto con un conduttore non protetto da interruttore differenziale), è richiesto un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro tutte le masse estranee delle zone 1‐2‐3 con il conduttore di protezione all'ingresso dei locali da bagno. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64‐8; in particolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il collegamento non va eseguito su tubazioni di scarico in PVC o in grès. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dell'interruttore differenziale ad alta sensibilità. E' vietata l'inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione. Per i conduttori si devono rispettare le seguenti sezioni minime: ‐2,5 mm2 (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sotto intonaco; ‐ 4 mm2 (rame) per i collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete. Alimentazione nei locali da bagno Può essere effettuata come per il resto dell'appartamento (o dell'edificio, per i bagni in edifici non residenziali). Se esistono 2 circuiti distinti per i centri luce e le prese, entrambi i circuiti si devono estendere ai locali da bagno. La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale ad alta sensibilità può essere affidata all'interruttore differenziale generale, purché questo sia del tipo ad alta sensibilità, o ad un differenziale locale, che può servire anche per diversi bagni attigui. Condutture elettriche nei locali da bagno 27 Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo N07G9‐K in tubo PVC incassato a parete o nel pavimento. Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto dall'interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta passa‐cordone. Altri apparecchi consentiti nei locali da bagno Per l'uso di apparecchi elettromedicali in locali da bagno ordinari, è necessario attenersi alle prescrizioni fornite dai costruttori di questi apparecchi che possono essere destinati ad essere usati solo da personale addestrato. Nei locali da bagno l'installazione di una presa telefonica deve essere eseguita in modo che non possa essere utilizzata da chi si trova nella vasca o sotto la doccia. Quote installazione apparecchiature Per l'installazione delle apparecchiature dovranno essere rispettate le seguenti quote riferite alla mezzeria: Apparecchiatura
Dispositivi di comando
Campanelli
Prese energia, TV, telefono
Prese e comando luce (specchio)
Citofoni
Suoneria
Centralini da incasso
Scatole di derivazione
30.
Altezza Ambienti con
Altezza Ambienti
Eliminazione Barriere
Ordinari
Architettoniche
90 cm
90 cm
30 cm
da 110 a 120 cm
140 cm
da 160 a 205 cm
160 cm
30 cm
da 60 a 140 cm
da 60 a 140 cm
da 60 a 110 cm
da 110 a 120 cm
da 110 a 130 cm
da 160 a 205 cm
da 75 a 140 cm
30 cm
DATI TECNICI DI PROGETTO
Gli impianti elettrici dovranno essere realizzati nel pieno rispetto della normativa attualmente in vigore, con particolare riguardo alla Legge n° 186, al DM37/08, al Dlgs.81, al DPR 547, alle Norme CEI, UNI, VV.F., ed a quelle degli Enti erogatori. Quadro di comando e distribuzione. ƒ
tensione di esercizio 400V; ƒ
tensione nominale 600V; ƒ
massima densità di corrente ammissibile in conduttori flessibili: quella indicata dalle Tabelle UNEL; ƒ
massima corrente ammissibile nelle sbarre di rame: quella indicata dalle Tabelle UNEL; ƒ
grado minimo di protezione (norme IEC) IP44; ƒ
spessori minimi carpenterie metalliche pari a 20/10mm; 28 ƒ
tensione di prova: per un minuto 2kV; ƒ
supporti sbarre calcolati per sopportare i massimi sforzi elettrodinamici che possano presentarsi in caso di guasto; ƒ
organi di interruzione idonei ad interrompere le massime correnti di corto circuito che possono presentarsi in caso di guasto; ƒ
tensione di esercizio ausiliari 12‐24‐230Vac; ƒ
categoria di impiego teleruttori AC1‐AC3; ƒ
categoria di impiego relè ausiliari AC11. Linee di distribuzione ƒ
caduta di tensione: circuiti FM max 4 %, circuiti luce max 4 %; ƒ
sezione minima conduttori: 1,5mm2 per le derivazioni sui circuiti luce, 2,5mm2 per le linee di FM facenti capo ad una singola utilizzazione; ƒ
grado di isolamento minimo conduttori: V/V = 450/750V (ex grado di isolamento 3) per conduttori posati entro canalizzazioni in PVC, V/V = 600/1000V (ex grado di isolamento 4) per conduttori posati entro canalizzazioni metalliche; ƒ
dimensionamento conduttori: corrente massima di corto circuito presente a valle del quadro, tempo di intervento delle protezioni minore o uguale a cinque secondi, I2t = K2S2 (vedasi 64‐8); ƒ
coefficienti stipamento: cavi posati in tubazioni diametro del tubo di contenimento pari a 1,3 volte diametro esterno del cavo contenuto (spessore guaine compreso), conduttori posati in tubazioni diametro del tubo di contenimento pari a 1,3 volte il diametro circoscritto del fascio di conduttori ivi posati, cavi posati in canalizzazioni 50% della sezione utile della canalizzazione stessa; ƒ
raggi minimi di curvatura: 9 (D+d) per cavi unipolari schermati o con conduttori concentrici, 8 (D+d) per tutti gli altri tipi di cavi, dove: D = diametro esterno del cavo e d = diametro del/dei conduttore/i. Impianto telefonico Caratteristiche di realizzazione a norme TELECOM e CEI per impianti interni. Vale comunque quanto precedentemente specificato per ciò che concerne: ƒ
coefficienti di stipamento; ƒ
raggi di curvatura. Generali Valgono i seguenti dati generali: 29 31.
ƒ
temperatura ambiente massima 40°C; ƒ
tipo di clima: normale; ƒ
umidità 70% a 25°C; ƒ
sistema TN‐S. ULTERIORI PRESCRIZIONI
La Ditta installatrice e la Committente dovranno ottemperare a tutte le prescrizioni concernenti le dotazioni e misure di sicurezza e salute da attuare nei cantieri temporanei mobili ai sensi del D.Lgs. 9/4/08 n° 81 ove applicabile e successiva legislazione. La Ditta installatrice e la Committente dovranno ottemperare a tutte le prescrizioni e legislazioni vigenti in materia di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro, con particolare riferimento a quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro. 30