camerun alantika! e mercati in 17 gg

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camerun alantika! e mercati in 17 gg
CAMERUN
ALANTIKA! E MERCATI IN 17 GG
1° giorno
Italia-Douala
Voli di linea. Partenza per Douala, dove l’arrivo è previsto in serata. Pernottamento all’hotel Sawa.
2° giorno
Maroua
Douala, capitale economica che sorge sulla riva sinistra del fiume Wouri. Animata e dinamica,
Douala conta oggi un milione di abitanti e si è ingrandita rapidamente grazie al suo porto fluviale
situato sull’estuario, posizione privilegiata rispetto ai porti sull’oceano. I visitatori stranieri sono
poco interessati dai quartieri industriali laboriosi o dalle strade commerciali su cui si affacciano
compagnie marittime, banche e società di import-export, ma preferiscono ritrovare la vera Africa nei
mercatini brulicanti di acquirenti, nei piccoli banchetti che espongono sigarette o noci di cola, presso
i mercanti ambulanti che offrono ai passanti una piccola scelta di mercanzia: dovunque si vende, si
baratta, si tratta il prezzo con un sorriso. Opportuna una visita al centro artigianale ricchissimo di
oggetti, statue e maschere in essenze pregiate. Trasferimento all’aeroporto in serata per il volo su
Maroua. Pernottamento in hotel.
3° giorno
Koza-Oudjilla
Col di Koza è un interessante passaggio in territorio Matakam, tra colline punteggiate da una
miriade di stupendi saré dalle sagome svettanti. Questi saré di montagna sono costituiti da molte
capanne erette in pietra legata con argilla e coperte da stuoie grossolane di miglio. Una piccola
porta permette l’accesso mantenendo l’interno buio e fresco. Il capo famiglia aggiunge una donna
al suo harem? Nessun problema! Si annettono al saré per lei una camera, un granaio, un
magazzino ed una cucina. Come a Oudjilla, località isolata e raggiungibile tramite una pista
impervia, nota per uno dei più curiosi e smisurati "saré", abitazione di un capofamiglia Podoko
famoso nella regione grazie allo schieramento di una cinquantina di mogli che lo hanno arricchito di
un’ampia discendenza. Poiché ogni donna ha diritto a quattro capanne, la sua famiglia copre uno
spazio importante. Visita dell’abitazione padronale, semi-interrata per proteggersi dalla calura, e
delle strutture circostanti. Campo.
4° giorno
Tourou
Il paesaggio dei Mandara accompagna il viaggiatore verso la prossima meta. Ecco le piccole
comunità immerse nella verzura, tra i campi di miglio, dove l’incontro con la gente risulta
particolarmente gustoso. Ma il “coup de foudre” oggi colpirà a Tourou, piccolo villaggio sul confine
con la Nigeria nel quale il giovedì convergono gli abitanti della regione per dare vita
all’animatissimo, coloratissimo mercato settimanale, uno dei più tipici del nord del Cameroun. Del
tutto singolare il settore della vendita della birra di miglio curato dalle donne Hidè, riconoscibili grazie
al tipico copricapo: una mezza zucca dipinta di rosso e decorata. Unica la danza di questi elmetti tra
la folla… un colpo d’occhio da non perdere! Campo.
5° giorno
Roumsiki
Si continua verso la regione dei Kapsiki, territorio dai paesaggi imponenti disseminato di picchi
vulcanici, secondo André Gide "uno dei siti più belli del mondo". Il mercato di Mogodè che si svolge
sotto uno spettacolare dito di lava, il villaggio di Roumsiki, perduto in un panorama grandioso di
spuntoni di lava, la visita delle case tradizionali, l'incontro con "lo stregone del granchio", con i
tessitori, le vasaie, i fabbri, sono momenti indispensabili per la comprensione della realtà socioeconomica dei Kapsiki. Animiste, queste genti assistono ora alla cristianizzazione della popolazione
più giovane. Il culto dei morti è fondamentale ed un funerale è un evento che travolge tutta la
popolazione in canti, danze e grandi libagioni. A Roumsiki cena e pernottamento nei locali
“boukarous” del Campement, specie di bungalows ottimamente situati di fronte ad uno spettacolare
spuntone di lava.
6° giorno
Roumsiki-Valle delle palme
Una pista tra i paesaggi dei Monti Mandara scende a valle in direzione di Garoua, grosso centro
urbano da cui poi ci si dirige verso le selvagge alture del Alantika. Lungo la pista la valle dei
“Roniers”, i Borassi, una delle tante specie di palma da cui si ricava una sorta di vino ed il cui
tronco e foglie vengono impiegati nelle costruzioni e nell’arredamento essendo molto elastici ed
inattaccabili dalle termiti. E’ il paese dei Daoyo, etnìa dal curioso culto degli antenati e dei morti:
unica infatti la loro “festa dei crani” che prevede la decapitazione dei cadaveri in decomposizione e
la conseguente interpretazione augurale. Notte al campo.
Dall’7° al 11° giorno
Alantika!
Comincia finalmente il trekking che porta dopo due ore di marcia in pianura ai primi insediamenti
koma, dai quali poco dopo si comincia la salita verso i villaggi più isolati. Il sentiero è un continuo
saliscendi tra colli e vallette disseminate di villaggi e capanne isolate; si incontrano spesso donne
vestite con i tipici “cache-sexe”, gonnellini di foglie, e uomini armati di arco e frecce. Il trekking
tocca punti spettacolari favorendo al tempo stesso l’incontro ed il contatto con questa popolazione
di agricoltori che a fatica strappa i raccolti ai terrazzamenti in bilico fra le rocce. I villaggi si
presentano come agglomerati di tonde capanne di fango dal tetto di paglia, spesso addossate alle
rocce; attraverso un’anticamera si passa alle costruzioni adibite a camere, magazzini, ripostigli,
stalle, fino alla casa dei feticci, isolata, mini-santuario dove i Koma custodiscono gelosamente i loro
oggetti più preziosi: strumenti rituali, lance ed i crani degli antenati. Le cerimonie sono imperniate sui
riti della fertilità, della morte e della conoscenza: semine, raccolti, funerali ed iniziazioni sono
occasione per riunire la popolazione e tener vive le tradizioni. In particolare fin dalla tenera infanzia i
Koma si ritirano a più riprese, secondo le classi d’età e quindi di conoscenza, in una specie di
“università della savana” dove imparano non solo le tecniche di coltivazione, ma anche e
soprattutto la religione ed il modo di servire gli avi e le divinità. Come nella maggior parte delle
religioni animiste, il dio dei Koma si è allontanato dal mondo dei vivi dopo averlo creato, ma
fortunatamente ha lasciato innumerevoli divinità subalterne che fanno da collegamento tra lui e gli
uomini: i geni, che popolano il cielo, la terra e le acque, e gli antenati. Così per conciliarsi la simpatia
delle divinità vengono sacrificati molti animali e fatte offerte. Durante queste celebrazioni vengono
ingurgitate enormi quantità di birra di miglio indistintamente da tutti, anziani, donne e bambini, e la
comunità inizia una vera e propria maratona di danza che la terrà sveglia per tre giorni e tre notti in
un baccano infernale di fischietti, corni, flauti e tamburi. E’ a questo punto allora che appaiono i
celebri bouffons - péteurs (buffoni che provocano il riso lanciando peti), il viso sporco di fuliggine e di
laterite, agghindati con berretti piumati e corna di bovini: con risa stridenti e voci in falsetto se la
prendono con i non-iniziati, con le donne ed in particolare con i bambini, esibendo sotto i loro naso
in modo osceno il loro astucci penici ma soprattutto lanciando sonori peti. Campi.
12° giorno
Garoua
Dopo aver dato un ultimo sguardo alle creste taglienti degli Alantika un ultimo sforzo riporta alla
vallata di Wangay dove ritrovare i veicoli. D’obbligo una puntata al fiume Faro per un bagno
ristoratore nel corso d’acqua che qui scorre in un letto sabbioso e ghiaioso che ne purifica le acque
rendendole limpidissime prima di proseguire verso Garoua per una meritata doccia! Arrivo in serata,
cena e pernottamento in Hotel.
13° e 14° giorno
Garoua-Waza-Blangoua
Si riparte per continuare il viaggio verso Nord. Una bella deviazione porta ad uno dei mercati più
autentici della regione: Mayo Plata. Dai massi prospicienti la radura dove si svolge il consueto
appuntamento settimanale con le genti dei dintorni la panoramica sulla folla è straordinaria. La
strada costeggia i parchi di Waza e il Parco Nazionale di Kala Maloué, luogo d’elezione per gli
uccelli che da qui partono per le loro sistematiche incursioni nei campi coltivati della regione. Si
incontra Goulfey, uno dei tanti "villaggi fortificati" della regione che tra il V° e il X° secolo fu
occupata dai Sao, leggendaria popolazione di giganti, vorace e vanitosa. I reperti archeologici ci
parlano di un’interessante cultura, la "civiltà della terracotta", scomparsa lentamente per meticciato
ed estinzione dopo aver lasciato segni importanti della sua cultura: statuette, monete, urne,
recipienti e gioielli tutti sorprendentemente in terracotta. Avvicinandosi al lago Tchad il territorio
diventa arido, le piste polverose e a tratti sabbiose. Si viaggia sul fondo antico del lago, inondato
durante la stagione delle piogge, altrimenti cosparso di palme e cespugli spinosi. Qui nomadizzano
da sempre gli Choa, gruppo etnico originale di pastori transumanti di ceppo arabo, assidui
frequentatori dei mercati della regione dove vendono e scambiano latticini. Gli uomini sono avvolti in
ampi "boubou" blu e spesso armati con archi, faretre e lance, le donne sono avviluppate in veli scuri
e portano i capelli finemente intrecciati. In un tipico paesaggio sub-sahariano si prosegue fino a
Blangoua, un grosso villaggio sulla riva del fiume Chari, a due passi dal lago. Una processione
continua di piroghe collega la cittadina al lago, trasportando merci e passeggeri, diretti ai villaggi
rivieraschi ed alle isole lacustri. Campo.
15° giorno
Blangoua-Kofia-Waza
Una bella escursione in piroga porta fino all'isola di Kofia, dove si svolge il mercato settimanale del
pesce. Lungo il fiume la vita scorre pigra, pacifica e le piroghe a pertica se ne vanno lente e
sornione lungo le rive. Ma quelle a motore spezzano l’incanto schizzando come insetti impazziti
nell'immobilità della natura circostante. Le acque del fiume traboccano di pesce ed a catturarlo ci
pensano i Kotoko, abili pescatori, che in equilibrio sulle loro piroghe lanciano il giacchio con gesto
elegante. Sul lago l'orizzonte spazia all’infinito tra il blu intenso del cielo ed il verde delle acque
pescosissime. A Kofia il giorno di mercato imbarcazioni e pescatori di nazionalità diverse si affollano
davanti al piccolo approdo dando vita ad un fittissimo mercanteggiare inframmezzato da vivaci
discussioni e complesse operazioni di cambio. Ritorno per la sera al Campement di Waza.
16° giorno
Waza-Pouss-Maroua
Il parco di Waza è stato creato nel 1934 per proteggere giraffe ed antilopi ed è il più visitato ed il
meglio attrezzato del Cameroun. I suoi 170.000 ettari popolati di pachidermi, ungulati, uccelli e felini.
Non può certo vantare la ricchezza delle riserve dell'Africa Orientale. Gli animali qui bisogna cercarli
con lo sguardo tra le erbe, sorprenderli vicino ai punti d’acqua, sbirciarli tra la vegetazione, bisogna
vivere il piacere della scoperta, aiutati da un po’ di fortuna, ma pista che lo attraversa permette di
lasciarsi alle spalle l’asfalto e dirigersi direttamente al lamidato di Pouss, posto ai bordi del fiume
Logone e del lago di Maga. Il villaggio è noto per il suo grande mercato del martedì in cui si incontra
il miscuglio di genti che ben dimostra quale crogiolo di etnie sia il Cameroun. Ogni gruppo razziale
presenta delle caratteristiche precise che rendono i propri membri identificabili: donne Mousgoum
dalle labbra e narici trapassate da inserti decorativi di "calebasse" (zucca), Peulh M'Bororo ornate di
tatuaggi sui volti dai tratti fini, Massa dalla statura elevata e guance mirabilmente scarificate. Al
mercato si vende e si baratta un po’ di tutto: riso, pesce, legumi, tessuti, birra di miglio,
chincaglieria, gioielli. Visita alle ultime "case ad obice" dei Mousgoum, straordinario esempio di
architettura spontanea in fango che sta sfortunatamente scomparendo per la difficoltà di
costruzione. Al palazzo del lamido, autorità locale investita della gestione del "droit coutumier"
(diritto consuetudinario), si è ricevuti nella sala delle udienze con tutta la corte, per osservare ma
soprattutto per essere osservati come rappresentanti di un mondo lontano e poco conosciuto. Poi
via, verso Maroua dove ci si imbarca in serata per Douala.
17° giorno
Italia
Continuazione sul volo internazionale e arrivo in Italia in mattinata.
minimo 9 partecipanti con Barnaba Salvador
Prezzi per persona in doppia:
viaggio completo in 17 giorni dal 26.12 al 11.01: € 3.150,00
viaggio in 14 giorni 26.12 al 05.01: € 2.850
La quota comprende:
I voli interni in Cameroun
Voli internazionali classe Economy
Sistemazione in camere/bungalows/tende doppie come da programma
Trasferimenti da e per gli aeroporti in Cameroun
Circuito a bordo di fuoristrada
Pensione completa, esclusi i pasti a Douala
Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
La quota non comprende:
Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (da calcolare al momento della conferma
del viaggio)**
Il visto d’ingresso (€ 120,00)
L’assicurazione medico/bagaglio (€ 70,00)
I pasti a Douala
Bevande, mance, eventuali tasse d’imbarco da pagare in loco, extra di natura personale,
quanto non espressamente citato
Supplementi:
Sistemazione in singola viaggio 17 giorni: € 200,00
Sistemazione in singola viaggio 11 giorni: € 160,00
Sistemazione in singola viaggio 9 giorni: € 100,00
Alta stagione vettore aereo: € 200,00
Assicurazione annullamento facoltativa. L'assicurazione va stipulata contestualmente alla
conferma del viaggio.
HARMATTAN Srl - via Marignana, 98 - 31021 Mogliano V.to
Tel. 041 8122956/041 5420641 Fax 041 8122938
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