A Porto Rotondo l`acqua è cristallina
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A Porto Rotondo l`acqua è cristallina
tecnologie tecnologie applicate applicate A Porto Rotondo l’acqua è cristallina Andrea Mariani, Xylem Water Solutions Italia ( [email protected]) Provate, per un istante, a chiudere gli occhi, immaginando di essere in una delle più belle località balneari italiane, dove l’acqua è cristallina e, malgrado gli insediamenti turistici, l’ambiente non è stato deturpato. Probabilmente la vostra fantasia vi ha portati a Porto Rotondo. Il centro turistico, meta di vip e semplici turisti, che, al culmine della stagione estiva, arriva ad ospitare oltre 15mila persone, con punte di 22mila a cavallo di Ferragosto. Malgrado l’“assalto”, l’acqua del mare è rimasta limpida e la fauna marina sembra non risentire della presenza umana. Il complesso di Porto Rotondo, già noto agli antichi romani, ha conservato intatto l’ambiente che lo caratterizzava all’inizio degli Anni ‘60, quando i conti veneziani Nicolò e Luigi Donà dalle Rose sbarcarono in questo angolo pressoché sconosciuto. Un approdo che, malgrado il fascino naturale, era privo di qualunque servizio e sfruttato solo per la pastorizia o per qualche raro insediamento agricolo, reso Figura 2 - Volo sul porto. poco produttivo dall’assenza di acqua per l’irrigazione. I proprietari, quindi, vendettero di buon grado i terreni ai Donà dalle zio stesso: “Chi soggiorna a Porto Rotondo cerca un’oasi di serenità e Rose che, nel 1964, intrapresero la costruzione del porto turistico, oggi vuole che tutto funzioni in modo ottimale”. L’attenzione di progettisti capace di ospitare 650 imbarcazioni, intorno al quale si sarebbe svi- e gestori, quindi, non è focalizzata sul risparmio immediato, ma sull’ot- luppato un villaggio marino. timizzazione dei processi. Insieme per la qualità ha rappresentato una delle attività più delicate del Consorzio, cui Proprio la gestione e la manutenzione del ciclo integrato dell’acqua fanno capo oltre 3mila unità immobiliari. Un’attività resa ancor più Un insediamento destinato ad un turismo di “classe” non poteva pe- difficile dal fatto che il complesso si estende su un territorio caratteriz- rò prescindere dalla fornitura di servizi adeguati: dalla viabilità (i ma- zato da asperità naturali e le condotte devono essere sapientemente teriali di costruzione venivano inizialmente portati su carri a trazione dissimulate per evitare di danneggiare il paesaggio. animale, poiché i camion non potevano transitare nel sottopasso ferroviario) al ciclo delle acque, passando attraverso la raccolta dei rifiuti e il trasporto pubblico. Servizi essenziali che, all’epoca, non pote- Non accettiamo nessun disservizio L’adesione al Consorzio, inoltre, è avvenuta man mano che si com- vano essere erogati dal Comune. Nel1969 nacque così, quale espressione dei proprietari degli immo- pletavano gli interventi edilizi nel territorio. Così, inizialmente, alcuni bili, il Consorzio di Porto Rotondo, con l’obiettivo di sovrintendere alla complessi residenziali realizzarono impianti di depurazione indipen- gestione della crescita del comprensorio. Una realtà diversa da ana- denti, spesso a ridosso delle abitazioni. Infrastrutture che, inizialmente, loghe aggregazioni, poiché concepita secondo criteri moderni e con hanno funzionato egregiamente ma che, nel tempo, hanno mostrato un’attenzione esasperata alla qualità del servizio. Del resto, come i propri limiti, suggerendo ai proprietari di aderire ad un Consorzio che spiega Giovanni Maggio, responsabile dell’ufficio tecnico del Consor- dimostrava la propria competenza nella gestione delle diverse problematiche. I responsabili tecnici, quindi, si sono trovati nella condizione di dover gestire strutture non appartenenti ad un progetto complessivo e che dovevano essere collegate al resto della rete. Da qui la scelta, sottoscritta da tutti i soci, di utilizzare le tecnologie più efficaci e affidabili del mercato, per operare secondo standard di elevata qualità. “Una modalità operativa – conferma Maggio – che ci consente scegliere sempre le soluzioni in funzione della loro qualità e non di gare al ribasso, che potrebbero portare all’ingresso di fornitori non all’altezza delle nostre aspettative”. Del resto, benché la rete idrica di estenda per “soli” 23 km, a cui si aggiungono altri 32 km di rete fognaria e per la distribuzione irrigua delle acque depurate, è necessario gestire 3 depuratori e ben 60 stazioni di sollevamento, metà delle quali radiocontrollate. Figura 1 - Spiaggia a Porto Rotondo. 36 L’AMBIENTE Proprio le stazioni di sollevamento rappresentano il punto nevralgico ● 5/12 Figura 5 - Fase di installazione della pompa. Malgrado queste accortezze, completate dalla disponibilità di ap- Figura 3 - Spaccato nuova pompa. dell’infrastruttura e, per tale ragione, in ognuna sono installate due pompe per garantirne la ridondanza. “Una simile accortezza – riprende Maggio – rappresenta una garanzia di continuità del servizio. Ma non possiamo dimenticare che il periodo di maggior afflusso turistico coincide, necessariamente, con la chiusura di numerose aziende. Un rischio soprattutto per noi, che viviamo su un’isola e, nel corso dell’estate, fatichiamo a disporre dell’assistenza necessaria per fronteggiare eventuali guasti. Per tale ragione, sulla scorta dell’esperienza, abbiamo scelto di affidarci ad un unico fornitore, capace di garantire i requisiti indispensabili per la nostra realtà”. Una scelta che prescinde dal solo prezzo di listino, valorizzando invece la qualità del servizio e del prodotto. Caratteristiche che, negli anni, sono sempre state confermate da Flygt e dal centro di assistenza specializzato Hidrotec di Sassari. parecchiature sostitutive nei magazzini, rimanevano alcune criticità. In particolare la stazione di sollevamento di Sa Poderada, da cui transitano il 60% dei reflui e che si affaccia sul porto, subiva spesso intasamenti. Il limitato spazio disponibile, infatti, imponeva di utilizzare pompe di dimensioni relativamente piccole che, a volte, venivano intasate dalla presenza di capi di abbigliamento finiti all’interno della rete fognaria. Una situazione alla quale, da tempo, i tecnici del consorzio cercavano una soluzione definitiva. E la risposta a tali esigenze è arrivata nel corso di un convegno organizzato da Flygt. In quell’occasione l’azienda svedese ha presentato le nuove pompe della serie N. Soluzioni già note al mercato perché inintasabili, ma completate dal rivoluzionario sistema di taglio e sminuzzamento di corpi solidi. Qualità che, nel corso dell’incontro tecnico, sono state dimostrate praticamente immergendo nel liquido gli oggetti più disparati, senza riuscire a bloccare nessuna delle pompe in funzione. Un risultato reso possibile dal fatto che la serie N è caratterizzata da una girante in lega di ghisa al cromo (25%) autopulente e semiaperta. A questa si aggiunge una speciale scanalatura realizzata su un diffusore, anch’esso in ghisa al cromo, completo di dente di guida che favorisce l’aspirazione dei corpo solidi. Le pompe non si fermano “La qualità tecnologica e un servizio manutentivo d’eccezione – sintetizza Maggio – ci consentono di utilizzare, ancor oggi, pompe installate a metà degli anni ’80”. Un’occasione di nome “Try & Buy” Malgrado la libertà di scelta, però, anche Maggio e il suo staff devono prestare attenzione al bilancio e, nella valutazione degli investimenti, sono sempre attenti a sfruttare le opportunità. Da qui la scelta di aderire alla promozione “Try & Buy” (prova e acquista). L’iniziativa che, per due mesi, mette a disposizione gratuitamente una serie di prodotti Flygt. Così, dopo una serie di verifiche tecniche, è stato deciso di installare una pompa della serie N 3000 da 15 kW denominata Chopper. Il modello scelto è capace di movimentare 25 litri di liquami al secondo, con una prevalenza di 35 metri. Ma il vero fattore di differenziazione era ovviamente rappresentato dalla prospettiva di avere una macchina inintasabile, che prometteva di tollerare anche condizioni estreme. Il tutto con l’accordo che, al termine del periodo di prova, il Consorzio avrebbe deciso se trattenere o restituire la pompa stessa. Una proposta allettante, soprattutto in una fase economica come l’attuale. E. come era prevedibile, allo scadere di un bimestre nel quale non si è verificato nessun inconveniente il consorzio ha sottoscritto il contratto d’acquisto. Una soddisfazione confermata anche nei mesi successivi, soprattutto in considerazione del fatto che la pompa è in funzione da quasi due anni, senza aver subito nessun intasamento, nemmeno Figura 4 - Spaccato della girante N in lega di ghisa al cromo. durante i mesi di grande affluenza turistica. 37 L’AMBIENTE ● 5/12