Report – Incontro Gruppo di Lavoro “Personale di macchina
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Report – Incontro Gruppo di Lavoro “Personale di macchina
Report – Incontro Gruppo di Lavoro “Personale di macchina” – Bruxelles, 07.04.2016 Una premessa è doverosa: a Bruxelles si respira ancora aria di attentati. L’aeroporto, così come molte stazioni ferroviarie sono blindate: un unico accesso costantemente sorvegliato da polizia e militare. Le linee ferroviarie da e verso l’aeroporto non sono in funzione. Esiste un’unica linea di bus che porta in centro oppure i taxi. Rigorosamente uno alla volta per poter controllare i passeggeri che vi salgono. D’altronde l’aeroporto stesso non permette l’atterraggio di tutti i voli. Solo un 20% della sua reale capacità. Alla riunione (la mia prima di questo gruppo di lavoro) dovevano esserci una 50na di rappresentanti “macchinisti” dai vari paesi europei. Presenti in realtà meno della metà. L’incontro si è svolto quindi in maniera molto tranquilla, e anche in maniera abbastanza rapida. Ai membri è stata data informativa di una lettera arrivata da ALE (Autonome Lokomotivführer gewerkschaften Europa - il sindacato autonomo europeo dei macchinisti) ed ERFA (European Rail Freight Association – un’associazione che rappresenta i “nuovi arrivati” nel settore ferroviario cargo), dove chiedono di essere ammessi a partecipare al dialogo sociale europeo, in quanto organizzazioni riconosciute a livello europeo e in quanto coinvolte nel settore ferroviario con le stesse preoccupazioni dell’ETF per quanto riguarda le politiche discusse nel dialogo sociale europeo. ALE attualmente non è accettato da ETF in qualità di partner sociale. Si pensa tuttavia ad invitarli ad un meeting per trovare una soluzione condivisibile. Il tutto verrà approfondito nel prossimo incontro di sezione e successivamente nel prossimo esecutivo dei ferrovieri. La discussione si è quindi spostata sull’incidente di Bad Aibling (09/02/2016 – Due treni si scontrano frontalmente su una linea con binario unico, 12 i morti), attraverso una breve presentazione. Si è deciso di reperire più informazioni possibili per comprendere al meglio le dinamiche e rivedere alcune procedure di sicurezza, da inoltrare agli organismi competenti. Allo stato attuale pare che un macchinista non abbia rispettato il segnale (rosso) e si sia comunque inoltrato lungo la linea, rispettando un ordine del dirigente della linea. Vi è stato poi un mancato funzionamento della linea telefonica, sicché nessuno dei due macchinisti ha mai ricevuto la chiamata di emergenza inoltrata più volte dalla sala di controllo. L’importanza nel capire l’esatto motivo (o motivi) che ha portato all’incidente sta nell’escludere l’errore umano cercando invece punti critici nella gestione operativa e quindi all’interno delle norme in possesso del personale. Per quanto riguarda l’attività di “cross border”, ovvero le attività transfrontaliere, si sono evidenziate alcune criticità legate alla gestione del personale. Principalmente pratiche salariali e sociali scorrette (un esempio: i lavoratori della ristorazione a bordo dei treni austrici che fanno tratte in Ungheria, sono assunti con sede ungherese e contratto di lavoro ungherese, creando disparità di salario tra la stessa tipologia di lavoratori assunti in Austria. Non solo: anche i contributi pensionistici non vengono versati a questi lavoratori). Attualmente i paesi più inclini a trovare soluzioni in tempi rapidi sono quelli nordici. Si è pertanto deciso di partire con un questionario rivolto ai vari paesi, in maniera da poter fare un’analisi di confronto sulla serietà e sull’ampiezza del problema nei vari paesi. All’interno di questo argomento si è anche affrontato il discorso dell’azienda TX Logistic: un’azienda di trasporto merci operativa in svariate nazioni europee, che rifiuta contatti con i sindacati, applica contratti “ad personam”, non rispetta le norme su sicurezza e orario di lavoro ed infine mette in atto pratiche di dumping sociale assumendo “liberi professionisti” per il lavoro. Per quanto riguarda l’Italia ho fornito un report esaustivo, partendo dalla storia dell’azienda in Italia (ora controllata al 100% da Trenitalia) e passando per le condizioni applicate ai lavoratori. In Italia tale azienda opera esclusivamente al nord, nella tratta Verona – Austria ed in qualche caso fino a Melzo. Consta di una 40na di operatori italiani con sede a Verona (alcuni provenienti dal gruppo FS, oppure in quiescenza dal gruppo FS), che lavorano con contratti individuali, e che nel nostro caso non passano il confine. Quindi anche se nel nostro caso esistono problemi che vanno affrontati e risolti, non abbiamo tuttavia il problema di attività di “cross border” né da parte dei macchinisti italiani, né da parte dei macchinisti di altri paesi. Avviandoci alle conclusioni si è discusso sul tema della revisione della direttiva sui macchinisti: un percorso iniziato nel 2013 che sta giungendo al traguardo. Buoni i risultati ottenuti, grazie anche ad un coeso e serio gruppo di lavoro costituito da esperti nel settore. La diretta prevede tutta una serie di standard minimi per le licenze di guida e per i certificati di sicurezza. Anche se non ci si può ritenere del tutto soddisfatti per quanto riguarda gli standard sul livello di istruzione necessario per poter richiedere la licenza, molti aspetti, tra cui gli esami medici da sostenere, sono disciplinati in maniera più chiara ed esaustiva. Un livello di istruzione basso pre-licenza, potrebbe portare ad avere personale più facilmente assoggettabili ai voleri aziendali, non sempre improntati alla sicurezza. Una partita ancora parzialmente aperta riguarda anche la disciplina della formazione, ovvero il training necessario per procurarsi la licenza, inteso come acquisizione di specifiche competenze: sia per quanto riguarda la durata sia per quanto riguarda il “cosa”. Esiste un questionario (41 pagine!) online per le proprie considerazioni in merito. In accordo con la segreteria, si è deciso di attendere che le risposte siano date da ETF, che le inoltrerà a tutti i sindacati nazionali, in maniera che esista una linea guida. Si dovrà fare in modo che non siano solo le parti datoriali a rispondere ma anche le parti sociali. Infine la segreteria ETF, nella persona di Sabine Trier, ha illustrato ai componenti del gruppo di lavoro lo stato del IV° Pacchetto Ferroviario, le modifiche nella struttura del dialogo sociale europeo e le priorità dell’ETF per il 2016: temi già affrontati all’interno dell’esecutivo e dei quali è già stato dato ampio resoconto. Il prossimo incontro si terrà il 12 ottobre 2016. Christian Tschigg