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Metodo di conservazione in atmosfera controllata di nuove
varietà di mele e loro capacità a conservarsi
ORIGINE DEL PROGETTO
In seguito all’innovazione di nuove varietà di mele caratterizzate da differenti epoche di maturazione, è
risultato necessario determinare il giusto grado di maturazione per consentire una buona conservazione nel
tempo dei vari parametri qualitativi intrinseci.
Al fine di prolungare il periodo di conservazione mantenendo un buon livello qualitativo del frutto, è stata
impostata la prova di conservazione in atmosfera controllata delle varietà ritenute più interessanti,
utilizzando diversi valori dei parametri atmosferici (CO2, O2 e temperatura) in base alla cultivar considerata.
OBIETTIVI
Determinare la tecnica di conservazione più adatta (temperatura, durata, CO2, O2) e il grado di
conservazione di nuove varietà di mele che potrebbero avere un interesse per il contesto frutticolo
valdostano.
Avere indicazioni sulle sensibilità fisiologiche e patologiche delle diverse varietà, oltre a determinare
le cultivar (resistenti e non alla ticchiolatura) più interessanti dal punto di vista qualitativo e della
conservazione, attraverso i test di qualità, le osservazioni visive e l’effettuazione di degustazioni.
ATTIVITÀ PREVISTE
Le diverse cultivar, una volta stabilito il giusto grado di maturazione per un’ottima predisposizione alla
conservazione in atmosfera controllata, vengono sottoposte a differenti analisi qualitative, prima della messa
in atmosfera controllata e alla fine del periodo di conservazione, allo scopo di determinare l’evoluzione dei
parametri qualitativi in base al metodo e alla durata di conservazione.
I parametri misurati sono i seguenti:
- Zuccheri, espressi in °Brix, misurati attraverso il rifrattometro;
- Acidità, espressa in g/l di acido malico, misurata attraverso la titolazione acido-base;
- Durezza, espressa in kg/cm2, misurata attraverso il penetrometro;
- Peso medio del singolo frutto, espresso in g, prima e dopo il periodo di conservazione;
- % di attacco di malattie (fisiologiche e fungine in particolare) al termine del periodo di
conservazione.
La scelta delle cultivar sottoposte alle analisi viene stabilita in funzione dell’interesse e dell’effettuazione di
nuovi impianti che prevedono l’introduzione di nuove varietà.
ATTIVITÀ SVOLTA
Misurazione dei seguenti parametri:
- Zuccheri, espressi in °Brix, misurati attraverso il rifrattometro;
- Acidità, espressa in g/l di acido malico, misurata attraverso la titolazione acido-base;
- Durezza, espressa in kg/cm2, misurata attraverso il penetrometro;
- Peso medio del singolo frutto, espresso in g, prima e dopo il periodo di conservazione;
- % di attacco di malattie (fisiologiche e fungine in particolare) al termine del periodo di
conservazione.
RISULTATI
La gran parte delle cultivar ha mostrato un buon adattamento alla conservazione in AC, utilizzando i giusti
valori dei differenti parametri (T, O2, CO2, durata di conservazione). A parte la Golden Lasa e la Nova
(entrambe resistenti alla ticchiolatura) che hanno mostrato un’elevata sensibilità all’Alternaria, tutte le altre
cultivar sono state oggetto di sporadici attacchi fungini ed è stato possibile prolungare la durata di
conservazione fino a giugno inoltrato, ad eccezione della Topaz (resistente alla ticchiolatura) capace di
conservarsi fino al mese di aprile.
Dalle degustazioni effettuate, tra le varietà resistenti alla ticchiolatura la migliore dal punto di vista gustativo
è risultata la Goldrush, anche se l’aspetto estetico non è stato molto apprezzato. Tra le varietà non resistenti
alla ticchiolatura è risultato interessante il clone Kiku 8 della varietà Fuji, e la Mairac, altra nuova cultivar
risultante dall’incrocio fra la Maigold e la Gala.