Capanna di torba
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Capanna di torba
Come il disegno Agricoltore, anche Capanna di torba è da mettere in relazione a uno schizzo contenuto in una lettera, precisamente nella lettera del 22 ottobre 1883. Qui Van Gogh traccia due schizzi per due studi a olio, ai quali stava lavorando Erba bruciata e Capanna di torba, ma quest’ultimo non si è conservato. «Ecco qua due schizzi serali», scrive a Theo, «sto ancora lavorando a quello dell’uomo che brucia erbacce, che mi è riuscito meglio di prima in uno studio a olio che ho fatto, di modo che rende meglio la vastità della pianura e la sera che cala, con una sola fonte di luce, il fuoco e del fumo. Ho continuato a tornarci di sera e ho trovato questa capanna una sera dopo la pioggia; visto in realtà, è qualcosa di magnifico» (lettera 399/335). Anche il disegno a penna Capanna di torba deve derivare da questo contesto. La scena serale è facilmente riconoscibile in entrambi, nello schizzo della lettera e nel disegno. Qui Van Gogh lascia trapelare il bianco della carta dalle finestre e non usa l’acquerello come fa nel resto del disegno, dando così l’impressione che ci sia della luce all’interno. La capanna sembra una di quelle umili abitazioni di coloro che lavoravano nelle torbiere. Non eseguì prima uno schizzo a matita, ma lavorò direttamente a penna e inchiostro nero su carta vergata, con grande uso di acquerello. Sono visibili l’acquerello grigio e marrone anche se probabilmente non usò due diversi tipi di inchiostro per ottenere quelle tinte. I marroni sembrano più una scoloritura del grigio e sono forse causati dall’eccessiva abbondanza di inchiostro usato. Nei punti tratteggiati in modo più denso, il colore è più marrone rispetto alle altre zone del disegno più luminose, dominate invece dal grigio. Il sentiero davanti alla capanna, che non è tratteggiato a inchiostro, è di un colore grigio chiaro uniforme, mentre il cielo, trattato in modo luminoso e acquerellato in modo non uniforme, è di un grigio poco più scuro con punte di marrone. Variazioni di colore più intense si trovano nello sfondo; le linee a inchiostro sono di un nero deciso nei punti di saturazione del colore, ad esempio alla fine di una riga, ma quelle più sottili sono diventate marroni. Sul sentiero Van Gogh grattò sul foglio con uno strumento appuntito, probabilmente per interrompere l’uniformità del colore. La figura, completamente scura, fu aggiunta in seguito e sembra fluttuare sul sentiero a causa delle due ombre arricciate sotto di lei che sono separate dalla figura. Forse il disegno si basava su uno studio a olio, ma confrontato con lo schizzo della lettera ci sono alcune differenze: il numero degli alberi davanti alla capanna, la posizione della figura sul sentiero e quella del camino sul tetto. La posizione del camino è importante, perché Van Gogh deve aver fatto un errore nello schizzo della lettera. Qui il camino si trova sul bordo estremo del tetto, in corrispondenza del muro frontale esterno, proprio sopra la porta d’ingresso. Molte capanne avevano il camino in quella posizione, ma questo significa che la cappa e il focolare si trovavano sulla parete frontale della casa, precludendo così la possibilità di entrare. Queste capanne avevano una porta di lato o sul retro. Nel disegno il camino è posizionato correttamente, più spostato verso il centro del tetto. Forse Van Gogh è stato meno preciso nel buttare giù in fretta lo schizzo per Theo; egli era infatti di solito desideroso di disegnare le autentiche e semplici abitazioni del popolo contadino, cosa che ben si collegava con la sua preferenza per la vita di campagna non ancora intaccata dall’industrializzazione. A Etten gli piaceva stare nelle capusole a ‘het Heike’ e a Nuenen conobbe le case dei tessitori. A Les-SaintesMaries-de-la-Mer, nella Francia del sud, la sua attenzione venne catturata dalle casette vecchie, caratteristiche dipinte di bianco con i tetti rossi. Gli ricordavano persino le capanne del Drenthe (lettera 622/494, 4 giugno 1888). © Linea d’ombra 2008