Una Robin-tassa……….(al contrario) sull`acqua….
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Una Robin-tassa……….(al contrario) sull`acqua….
Potenza, 10/07/2008 Prot. 138/08 Agli organi di stampa Una Robin-tassa……….(al contrario) sull’acqua…. Uno scippo da 4.000.000 di euro per i consumatori lucani. L’acqua per il consumo umano è indice di civiltà. Il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) prevede le fasce di consumo per le città in funzione del numero di abitanti. Si va da un minimo di 250 litri per abitante per giorno fino a 1000 litri per abitante per giorno. (Le previsioni per città come Potenza e Matera sono di 600 litri per abitante per giorno). Il dato è contenuto nel PRGA ed è noto all’AATO. Sulla scorta di questi dati una famiglia media di 3 persone consuma in un anno circa 270 mc di acqua (250 * 365g * 3p). Si intuisce subito che il consumo di acqua dipende dal numero di persone che la utilizzano e non dalle utenze e, quindi, che le tariffe dovrebbero essere calibrate sul numero di persone per famiglia o quantomeno essere calibrate su una famiglia media. Anche quando si voglia contenere il consumo di acqua non si può penalizzare lo sviluppo umano ecco perchè occorre determinare le fasce di consumo in modo da avere una fornitura di acqua minima garantita per soddisfare i bisogni di vita (almeno 250 litri di acqua per abitante per giorno cioè 90 mc a persona per anno). Il prezzo di un bene irrinunciabile come l’acqua non può penalizzare le famiglie soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando. Secondo l’ ADOC, le scelte dell’AATO sono incomprensibili perché dall’analisi del prospetto delle tariffe si evidenza come le tariffe TA e TB da applicare alle famiglie prevedono la fascia minima di 100 mc quindi molto al disotto di quello che sono gli standard minimi di civiltà per dappiù ad un prezzo molto elevato. Dal prospetto predisposto dall’AATO si evince chiaramente che oltre il 30% delle famiglie pagano l’acqua con una tariffa elevata perché superano la soglia minima e quindi pagano le eccedenze (ciò significa che la fascia minima è insufficiente ai fabbisogni delle persone) mentre per le utenze commerciali la tariffa minima applicata copre la quasi totalità delle utenze - Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori -Via R. Danzi, 2 – 85100 Potenza Tel 0971 46393 Fax 0971 46390 Componente del Comitato Regionale dei Consumatori della Basilicata L. R. n. 40/2000 www.basilicata.191.it e mail: [email protected] Il paradosso, inoltre, vede il prezzo per la fornitura per le grandi utenze commerciali ridotto del 20% mentre il prezzo per i piccoli imprenditori e per le famiglie crescere di oltre il 10% (da un minimo del 10% per le utenze commerciali a basso consumo a oltre il 18% per le famiglie numerose). Secondo noi dell’ADOC è necessario attuare una politica dei prezzi che contenga lo spreco e non penalizzi il diritto all’acqua. Per esempio si può individuare una fascia per il consumo essenziale ad un prezzo assolutamente limitato che tenga conto degli anziani e delle persone sole, una fascia a prezzo contenuto per far fronte ai bisogni delle famiglie e, infine, due fasce per contenere gli sprechi. In sintesi: Fascia 1° 2° 3° 4° consumo 0-90 mc 91-270 mc 271-500 mc Oltre 500 prezzo € 0.15 € 0.50 € 0.64 € 1,50 Anche la fornitura di acqua per le attività commerciali dovrebbe essere sviluppata in più fasce di consumo sia per contenere gli sprechi sia per non penalizzare gli operatori commerciali che rientrano nella fascia di basso consumo e, quindi, garantire un contenimento del prezzo dei beni di consumo. Attualmente il consumo di acqua previsto per una qualsiasi attività commerciale (anche un negozietto di 80 mq) prevede una sola fascia base di consumo fino a 1000 mc annui. Questo da un determina un aumento di prezzo per chi consuma poco e dall’altro prevede che il prezzo dell’acqua per uso commerciale è quasi la metà di quello imposto alle famiglie di 5 persone cioè € 850 per un commerciante e € 1.461 per una famiglia. In aggiunta ai costi per la fornitura dell’acqua aumentano i costi per la depurazione (una maggiorazione del 13%) e per la fognatura (con una maggiorazione del 40%). Il salasso complessivo per i cittadini lucani è di oltre 4.000.000 di Euro. Le tabelle allegate danno un puntuale riscontro degli aumenti. A noi dell’ADOC non sembra giusto e a voi? Ecco perché chiediamo ai sindaci di respingere le nuove tariffe dell’AATO e di adoperasi per una diversa graduazione dei prezzi dell’acqua. Il Presidente Canio D’Andrea - Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori -Via R. Danzi, 2 – 85100 Potenza Tel 0971 46393 Fax 0971 46390 Componente del Comitato Regionale dei Consumatori della Basilicata L. R. n. 40/2000 www.basilicata.191.it e mail: [email protected]