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CAMPIONATO DI GIORNALISMO MARTEDÌ 5 FEBBRAIO 2013 7 •• LA VISITA A FRATTA POLESINE NEL DICEMBRE SCORSO Una curiosa ‘munega’ in casa Matteotti La III A di S. Martino alla scoperta della storia tra cimeli, documenti e oggetti LA LEZIONE Tre incontri su corpo e sessualità ORMAI siamo adolescenti, il nostro corpo cambia e questo può portare delle preoccupazioni. Per aiutarci a superarle la nostra scuola con l’USL 18 ha organizzato per le classi terze un breve corso sull’affettività e la sessualità. L’attività si è svolta in tre incontri nel mese di dicembre ed è stata condotta da tre esperte: l’educatrice professionale Luciana Bordin, la psicologa Giulia Bressan e l’ostetrica Michela Fasolato. Nella prima lezione Giulia e Luciana ci hanno spiegato a grandi linee di cosa avremmo parlato negli incontri. Poi ci hanno consegnato un foglietto, nel quale ci dovevamo presentare; in seguito ci siamo riuniti in cerchio e a turno abbiamo letto la nostra presentazione, scegliendo chi dovesse leggere dopo di noi. Eravamo tutti un po’ impauriti, ma dopo ci siamo rilassati e la paura è passata anche grazie al lavoro di gruppo che abbiamo svolto. Abbiamo trovato Giulia e Luciana delle persone molto sensibili, disponibili e simpatiche. Nel secondo incontro Michela ha presentato con delle diapositive il funzionamento dell’apparato riproduttivo, i cambiamenti del corpo che caratterizzano l’adolescenza, i metodi contraccettivi, come la pillola e il preservativo, e quanto quest’ultimo possa evitare le malattie sessualmente trasmissibili come l’AIDS. Nel terzo incontro abbiamo fatto una sintesi dell’intera esperienza e le esperte ci hanno invitato a rivolgerci a loro nel consultorio se avessimo avuto in futuro dei dubbi. Questa esperienza ci ha aiutati a capire meglio argomenti fondamentali ed è stata perfino divertente, anche se in qualche momento un po’ imbarazzante, perché non è facile parlare della propria intimità con persone che si conoscono appena. Mattia Morando, Sonia Neodo, Alice Canazzo e Giorgia Callegaro, classe III A UNA GIORNATA fuori dall’aula scolastica, un modo nuovo per imparare molte cose su un personaggio importante della nostra Provincia e dell’Italia intera. Nel mese di dicembre noi ragazzi delle classi terze, accompagnati da alcune insegnanti, abbiamo visitato la casa-museo Villa Matteotti a Fratta Polesine, nell’ambito di un progetto del Ce.Di di Rovigo finanziato dal comune di San Martino di Venezze. All’arrivo siamo stati accolti da Sara Fumaneri, la nostra guida nella visita. La villa risale al 1700 ed ha la tipica pianta delle ville venete: un salone centrale, dal quale si entrava, e le stanze che si trovavano lateralmente ad esso, cioè la cucina, il salone, la sala da pranzo e lo studio. La cucina è ampia e alle pareti sono appese delle fotografie dell’epoca riguardanti la casa. Nel salone centrale, invece, sono appesi ritratti e foto di tutta la famiglia. Al piano superiore ci sono un altro salone e tutte le camere da letto. Prima abbiamo visitato quella di CASA MATTEOTTI Una visita immersi nella storia Giacomo e della moglie Velia, poi quelle di Giancarlo, di Gianmatteo e di Isabella, i figli della coppia. La famiglia di Giacomo era originaria del Trentino, ma con il nonno paterno si era trasferita a Fratta e qui gestiva una sorta di bazar, così redditizio che con i guadagni il padre di Giacomo aveva acquistato molte proprietà terriere. Giacomo si era laureato in giurisprudenza e subito dopo aveva iniziato la carriera politica. Infine, dopo aver pronunciato in Parlamento il celebre discorso accusatorio contro Mussolini, nel giugno del 1924 era stato rapito dai seguaci di Mussolini e assassinato a soli 39 anni. L’ultima parte della casa che abbiamo visitato è stata la mansarda, dove è allestita una mostra che illustra tutti gli aspetti della vita di Giacomo Matteotti, dalla nascita al suo assassinio, passando per gli studi, il matrimonio e la carriera politica; ci sono tantissime foto e alcuni video. Alla fine della visita ci siamo fermati nel salone al pianterreno e qui Sara ci ha somministrato un questionario per capire quello che ci era rimasto più impresso. Immaginavamo la visita leggermente più coinvolgente, ma è stata lo stesso interessante. Secondo noi poteva essere strutturata in modo diverso, magari con una spiegazione più dettagliata di alcuni oggetti della casa, che erano molto curiosi, come la cosiddetta ‘munega’ o scaldaletto. Ad ogni modo il nostro giudizio sull’esperienza è sicuramente positivo e ci sentiamo di consigliarla ai ragazzi delle altre scuole. Paolo Magri e Michael Grigolo, III A Giovanni: «Vi racconto come sono diventato sindaco dei ragazzi» IN VISTA del rinnovo del consiglio comunale dei ragazzi a novembre la nostra insegnante di Italiano ci ha spiegato in che cosa consiste questo progetto. L’ho trovato molto interessante, al punto da decidere di candidarmi come sindaco. Si è svolta una campagna elettorale vera e propria, in cui io e una mia compagna di classe, candidata alla carica di sindaco anche lei, abbiamo presentato un programma. Con i miei candidati consiglieri ho discusso gli obiettivi del nostro gruppo e ho scelto il nome della lista: The Rockets. Il desiderio di ricoprire la carica di sin- daco dei ragazzi è aumentato dopo l’incontro tra il sindaco Piasentini e noi alunni a scuola. Egli ha parlato di quanto sia importante il punto di vista di un ragazzo, perché vede le cose con occhi diversi da un adulto. Nella stessa occasione un’impiegata dell’ufficio anagrafe ci ha spiegato come si doveva votare. Le elezioni sono avvenute il 5 dicembre 2012. Non conoscevo il significato di trepidazione e di tensione prima di quel giorno. Ma, nel momento in cui ho sentito il mio nome, mi ha riportato alla realtà l’abbraccio dei miei compagni. Diventare sindaco dei ragazzi mi ha già fatto crescere un po’, perché ho supe- rato la timidezza: ora riesco a parlare di fronte ad un pubblico. Per questo sono state importanti due uscite successive: la prima il 7 dicembre, nel municipio di San Martino, dove il Sindaco dei Ragazzi uscente mi ha infilato la fascia tricolore; la seconda il 10 dicembre per l’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, quando ho letto un pensiero sulla ricorrenza davanti ai ragazzi di varie scuole riuniti a Palazzo Celio, sede della Provincia di Rovigo. Grazie a questo incarico sto imparando a rapportarmi con gli altri e a valutare cose importanti. Giovanni Merlo, classe I A