Onu, è guerra all`aria condizionata il Palazzo di Vetro alza i termostati

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Onu, è guerra all`aria condizionata il Palazzo di Vetro alza i termostati
Onu, è guerra all’aria condizionata
il Palazzo di Vetro alza i termostati
da la Repubblica
1° agosto 2008
NEW YORK – Punto di incrocio di tensioni internazionali e conflitti sanguinosi, il Palazzo di
vetro sarà da oggi molto più caldo: ma per fortuna non in senso politico. Per ridurre le
spese, infatti, e dare il buon esempio, il segretario generale Ban Ki-moon ha deciso di
alzare i termostati durante il mese di agosto e di consentire un abbigliamento molto più
casual negli uffici e nei corridoi della diplomazia mondiale.
È difficile, quasi impossibile – dicono sorridendo i funzionari dell’Onu – che si vedrà mai il
sudcoreano Ban Ki-moon in pantaloncini corti. E nessuno pensa che Giulio Terzi, il nuovo
ambasciatore italiano al Palazzo di vetro che sta per arrivare in sostituzione di Marcello
Spatafora, si voglia presentare in maglietta alle riunioni del consiglio di sicurezza sull’Iran.
Ma la decisione del segretario generale è indubbiamente un segno dei tempi e – secondo
un diplomatico africano – permetterà ai suoi colleghi dei paesi più ricchi di rendersi conto
delle condizioni in cui si opera in quelli più poveri dei tropici.
I costi energetici sono alle stelle, l’Artico si sta sciogliendo mettendo in pericolo l’orso
bianco, nasce una nuova etica ecologica: e tutto questo comincia ad avere effetti
generalizzati. Proprio ieri il New York Times ha sdoganato gli shorts: pubblicando
fotografie di managers in giacca, cravatta e pantaloncini, ha spiegato nella sezione Styles
che anche nelle aziende più aristocratiche si è superata la fase del «casual Friday», cioè
del venerdì pre-week-end in cui si poteva rinunciare alla cravatta.
L’elettricità, finora, era sempre costata molto poco negli States e tutto, d’estate, sembrava
una ghiacciaia. Non era raro rimpiangere un golfino durante una cena di mezza estate.
L’impennata del greggio e le arringhe di Al Gore hanno portato a una rivoluzione: un po’
per risparmiare in tempi di recessione, un po’ per salvarsi la coscienza, gli americani
stanno cambiando stile di vita. Nel Texas dei petrolieri, ad esempio, per i mini-spostamenti
si usano sempre più le automobiline elettriche da golf.
È una tendenza contagiosa: alle prese con difficoltà di bilancio, l’Onu non poteva stare a
guardare. Da oggi, secondo l’ordine impartito da Ban Ki-moon, la temperatura all’interno
del Palazzo sull’East river di Manhattan salirà da 22 gradi a 25, consentendo un risparmio
di circa 100mila dollari all’anno. Sarà ancora più caldo nei week end quando i
condizionatori verranno spenti del tutto. «Arrivare qui il lunedì mattina sarà come atterrare
ad Addis Abeba», ha detto un funzionario a cui la svolta verde del segretario generale non
è andata troppo giù. Per rendere più facile la transizione, Ban ha invitato diplomatici e staff
a indossare abiti più leggeri. In agosto ciacca e cravatta diventeranno un optional e lo
stesso segretario generale si è ripromesso di dare il buon esempio.
(a. zamp.)
Gruppo Solidarietà
del liceo statale “Marie Curie” di Meda
[email protected]
www.grupposolidale.altervista.org