i costumi sardi
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i costumi sardi
I COSTUMI SARDI Dai colori vivaci e dalle forme più svariate e originali, i costumi tradizionali rappresentano un chiaro simbolo di appartenenza a tradizioni ben definite, etnografiche e culturali. Sebbene il modello base di costume sia comune a tutta l’isola, ogni paese ha un proprio abbigliamento tradizionale, maschile e femminile, che lo differenzia dagli altri paesi. In passato gli abiti si diversificavano anche all’interno delle comunità, in quanto fornivano precise informazioni riguardo lo stato anagrafico (donna sposata, vedova…), la regione storica o il paese di provenienza. Ancora oggi in varie parti dell’Isola si possono incontrare persone anziane vestite in costume, che sino alla prima metà del Novecento rappresentava il vestiario quotidiano in varie parti della Sardegna. I materiali più usati per realizzare i costumi sono orbace, lino, seta, cuoio e bisso. I vari componenti dell'abito femminile sono: il copricapo (mucadore), la camicia (camisa), il corpetto (palas, cossu), il giubbetto (coritu, gipone), la gonna (unnedda), il grembiule (farda). Quelli dell'abito maschile sono: il copricapo (berritta), la camicia (bentone o camisa), il giubbetto (gipone), i calzoni (cartzones o bragas), il gonnellino (ragas o bragotis), il soprabito (gabbanu, colletu), la “mastruca”, una sorta di giacca in pelle di agnello o di pecora priva di maniche. Le feste scandiscono da sempre la vita delle comunità isolane e in epoca moderna, soprattutto con la rivalutazione di molte sagre minori, sono legate alla necessità di riaffermare la propria unica identità culturale. In Sardegna, andare per feste significa immergersi in una cultura antica alla scoperta di suoni e di armonie sconosciute, di balli ritmici con ricchi costumi tradizionali, di gare poetiche fuori dal tempo, di sfrenate corse di cavalli, di sfilate folcloristiche - a piedi o a cavallo con preziosi e coloratissimi abiti d'altri tempi. Alcune delle feste principali in cui vengono sfoggiati i costumi sardi sono son la Festa del Redentore, “Sa Sartiglia” a Oristano Oristano e Sant’ Efisio a Cagliari. Il costume di Nuoro La variante femminile del costume di Nuoro è più ricercata ed elaborata. Oltre alle differenze in base al ceto eto economico del possedente, vi sono tre varianti significative: 1.Costume della sposa 2.Costume giornaliero 3.Costume da vedova I componenti principali sono: "sa benda" "sa camisa" "sa pala a supra" "su zippone" "sa tunica" "sa franda" "su chintorju” "Sa benda"" è un copricapo che copre gran parte del viso, fatta di lino o di cotone. e. La sua lunghezza deve essere tale da coprire le spalle dopo aver fatto due giri attorno al capo. A lato, all'altezza degli occhi, "sa benda" viene fissata attraverso una spilla che a seconda dell'occasione può essere molto preziosa, in oro o argento. “Sa camìsa", ", sempre di colore bianco, è di cotone nella parte posteriore e di lino in quella anteriore, con le maniche molto voluminose che terminano in un'abbottonatura piuttosto piuttost stretta. Sul davanti un corpetto ricamato in tela chiamato "su "su dossette" dossette toglie risalto all'ampia scollatura. Un altro componente essenziale è la cosiddetta "pala "pala a supra", supra un corpetto prodotto in vari tessuti. Esso viene ritagliato seguendo simmetricamente i motivi ornamentali e i ricami che vengono fatti in oro o in seta. Questo particolare articolare corpetto è, nella maggior parte dei casi, di un colore diverso rispetto alla gonna. A completare la parte superiore del costume c'è la giacca, chiamata "su zippone", ", creata da un particolare panno rosso con ampie bordature. La sua principale caratteristica caratteristica consiste nella completa apertura delle maniche, che permettono la visibilità della camicia. Le bordature, che vanno dall'altezza del gomito al polsino, vengono spesso arricchite con numerosi bottoni di filigrana, legati attraverso sottili catenelle. "Sa tunica"" è la tipica gonna realizzata in orbace. Il grembiule o "franda"" è formato da un panno nero, blu o raramente anche verde, e decorato nella parte inferiore con ricami in stile naturalistico. Si forma in questo modo una banda geometricamente regolare con le diverse decorazioni formate per esempio da gruppi di rose ("rosicheddas"). Nell'estremità alta il grembiule è aggrinzito volutamente attraverso una serie di grinze regolari chiamate "ispunzas" che hanno lo scopo di diminuire il diametro nella ne parte del bacino. Infine "su chintorju"" è una cinta, che può essere argentata o dorata ed è alta sino a quattro centimetri. I componenti principali della variante maschile sono: "sa berritta" "su ghentone" "su zippone" "sos carzones" "sas mesas carzas" "sa chintorja" Il tratto caratteristico del costume maschile è un particolare copricapo denominato "berritta" della lunghezza di 70–80 cm. La camicia, chiamata in sardo "su ghentone" o "su 'entone", ha generalmente il colletto stropicciato con un ricamo ornamentale e viene chiusa al collo e nei polsi con particolari gemelli in oro o argento. La giacca rossa e blu viene chiamata "su zippone", è a doppio petto e si chiude sulla sinistra con ganci. In aggiunta viene indossato un cappotto di albagio nero, con maniche di velluto e il cappuccio. In alternativa al cappotto molti pastori erano soliti indossare "sas peddes": un gilè di pelli di agnello nere, solitamente non conciate, ornate con ricami nel caso dei contadini più ricchi. Nella parte inferiore del costume vi sono i calzoni bianchi chiamati "sos carzones", in canapa oppure in tela di cotone, zigrinati all'altezza del ginocchio e inseriti all'interno de "sa mesas carzas". Queste ultime sono dei particolari stivali di albagio nero, strette da lacci di cuoio. La cinta infine chiamata "sa chintorja" è di cuoio nero con vari ricami. I costumi più belli della Sardegna, secondo noi Il costume di Orune Il costume di Orgosolo Il costume di Fonni Il costume di Oliena Il costume di Oliena, elegante ed austero, austero è di origine molto antica. Il costume indossato dossato dal gruppo è, di solito, quello della festa, particolarmente elaborato nelle stoffe, nei ricami e nei pizzi. Esiste anche un’altra versione del costume, rigorosamente rigorosamente fatto a mano, confezionato da abili artigiane del paese, che può considerarsi ancora oggi l’abito di gala per eccellenza. Esso viene esibito nelle grandi occasioni: matrimoni, processioni religiose, feste. Splendido nella fattura, nelle stoffe e nei gioielli, che danno la particolare eleganza unica nel suo genere. Speriamo che questo articolo possa essere stato utile e interessante. Chiara Frau & Rossana Useli Bacchitta