Valutazione studio professionale: il metodo finanziario
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Valutazione studio professionale: il metodo finanziario
News area fisco 15 Luglio 2013, ore 08:51 Studi professionali Valutazione studio professionale: il metodo finanziario I metodi di valutazione di uno studio professionale, comprensivo anche dell’elemento “avviamento professionale” seguono, in linea di principio, quelli adottati per la valutazione delle aziende. Occorre, però, apportare alcuni importanti correttivi in quanto, la peculiarità, in questi casi, è rappresentata dall’elemento personale soggettivo, di natura immateriale, derivante dal rapporto fiduciario tra professionista e cliente (c.d. valore del pacchetto clienti). di Roberto Pedretti, Goffredo Giordano - www.mpopartners.com La valutazione di uno studio professionale con il metodo finanziario - che rappresenta un’evoluzione del metodo reddituale dove al criterio di competenza economica si sostituisce quello della competenza finanziaria - si basa sulla capacità futura di generare flussi monetari. Ne consegue che il valore dello studio deriva dalla stima dell’attualizzazione dei flussi finanziari di cassa attesi dall’investimento e dell’attualizzazione del valore residuo del patrimonio non monetario. In altri termini il metodo finanziario basa i suoi criteri valutativi fondamentalmente sulla liquidità dell’investimento attualizzato ad un tasso che garantisca una adeguata remunerazione delle risorse impiegate. Le caratteristiche principali del metodo finanziario sono: - razionalità: rispetta i principi generali delle valutazioni finanziarie divenendo applicabile alle realtà professionali i cui flussi sono stimabili con sufficiente attendibilità; - limitata operatività: dovuta alla difficoltà di stimare alcune variabili inerenti gli studi che contengono “fattori imprevedibili”; - metodo di riscontro: il metodo finanziario è spesso utilizzato come “conferma” delle valutazioni operate con altri metodi; - manipolabile: in quanto si basa sulla massimizzazione dei risultati futuri che per loro natura sono incerti e “lontani” nel tempo. La sua “scorretta” applicazione genera qualsiasi tipo di risultato; - incertezza: per via di un insieme di operazioni che rappresentano la determinazione dei flussi, la scelta del tasso di attualizzazione, l’orizzonte temporale di valutazione e l’individuazione delle determinantichiave del valore. I principali metodi finanziari e le relative caratteristiche Con il metodo finanziario il valore dello studio professionale è stimato alternativamente: - dall’attualizzazione dei flussi di cassa generati; - in base alle risorse generabili in futuro. Si potranno avere i seguenti metodi: - analitico: si caratterizza per prevedere i flussi di cassa analiticamente, ossia anno per anno, per un numero di anni stabilito; - sintetico: si basa sulla costanza di alcuni parametri ritenuti idonei a rappresentare in futuro la dinamica dei flussi di cassa; - analitico-sintetico: si utilizza allorquando l’attendibilità dei flussi di cassa a medio-lungo termine è bassa. Nella prassi quotidiana nel caso di utilizzo del metodo finanziario si ricorre spesso a metodi misti quale, ad esempio, il metodo finanziario analitico con terminal value che permette di stimare: 1) analiticamente i flussi annuali; 2) sinteticamente il restante periodo di vita dello studio (cd. Terminal Value). Questo metodo trova generalmente applicazione in situazioni di disequilibrio temporaneo ed in presenza di interventi gestionali significativi che tendono a modificarne i flussi per alcuni anni. Il Discounted Cash Flow Con l’applicazione di tale metodo lo studio professionale viene valutato in base a due parametri: 1) ritorni dell’investimento (in altri termini flussi di cassa); 2) rischio dell’investimento. L’analisi dei flussi finanziari è uno strumento che consente di valutare le interrelazioni tra dinamica economica e dinamica finanziaria. Tali flussi, però, necessitano di un processo di normalizzazione che afferiscono generalmente i valori di ammortamento, le plusvalenze e minusvalenze, le rivalutazioni analitiche, i beni intangibili e, ove presenti, le politiche di bilancio. Il (Discounted Cash Flow) unlevered Con tale metodo il valore dello studio viene determinato in base ai flussi di cassa ottenibili dagli asset e sottraendo il valore dei debiti finanziari. Il cash flow è al lordo degli oneri finanziari (unlevered). Il (Discounted Cash Flow) levered Il valore dello studio è determinato in base ai flussi di cassa spettanti. Il cash flow è al netto degli oneri finanziari (levered). Il (Levered Cash Flow) Tale metodo valuta lo studio come valore attuale dei flussi monetari incrementali che un generico acquirente può attendersi dal suo possesso. Ne deriva che i flussi finanziari disponibili sono originati dal reddito prospettico. Essi rappresentano la quota parte di redditi che può essere messa a disposizione dell’acquirente senza intaccare o modificare l’equilibrio operativo e finanziario dello studio. Sono espressi al netto degli oneri tributari del rimborso dei debiti e del pagamento di interessi. La valutazione del Terminal Value L’ultimo elemento da considerare, ai fini della valutazione con metodo finanziario, è il valore residuo (terminal value). La sua determinazione è fondamentale poiché può avere un elevata incidenza sul valore complessivo dello studio professionale ed in particolare su quelli in fase di start-up. Le maggiori metodologie di quantificazione sono le seguenti: - modello della crescita costante del flusso di cassa (perpetual growth rate method). Attraverso questo metodo viene accertato un flusso di cassa “normale” e sostenibile nel tempo, in perpetuo, a partire dall’ultimo anno di previsione analitica. - modello dei multipli d’uscita (exit multiples method). Mediante questo modello viene individuato un valore probabile alla fine del periodo di valutazione dei flussi da attualizzare. L’aleatorietà di tali stime unitamente alla carenza di oggettività ne mettono in luce i relativi limiti applicativi in merito all’attendibilità del risultato. - modello del reddito atteso in perpetuo (economic profit technique). Viene attualizzato l’ultimo flusso di cassa “a regime”, ossia l’ultimo utile netto se in ottica di equity side, o nell’ultimo Net Operating Profit Adjusted Taxes se in ottica di asset side Da quanto sopra esposto appare subito evidente che i metodi in analisi si caratterizzano per un alto livello di soggettività in quanto la quantificazione dei parametri si basa su dati previsionali scelti dal valutatore. Ne consegue che il grado di arbitrarietà di scelta e di attendibilità contenuta nei vari metodi finanziari è elevata. Pertanto la sua applicazione ai fini della valutazione di uno studio professionale, per via della sua complessità e qualità dei risultati, è ridotta. Sullo stesso argomento: - - G.Ottobelli, R.Pedretti, “Valutazione studio professionale: il metodo reddituale”, il Quotidiano IPSOA del 24 giugno 2013; - C.Mandirola, R.Pedretti, “Valutazione dello studio professionale: i metodi valutativi nella prassi italiana”, il Quotidiano IPSOA del 10 giugno 2013; - G.Ottobelli, A.Siess, “Cessione studio professionale e deontologia: le professioni economico-giuridiche”, il Quotidiano IPSOA del 31 maggio 2013; - C.Mandirola, B.Marrocco, “Cessione studio professionale e deontologia: le professioni tecniche e sanitarie”, il Quotidiano IPSOA del 13 maggio 2013; - C.Mandirola, G.Giordano, “Cessione di studio professionale: la prassi italiana”, il Quotidiano IPSOA del 17 aprile 2013; - G.Ottobelli, B.Marrocco, “Trasferimento di clientela professionale: il contratto di presentazione nella prassi francese”, il Quotidiano IPSOA del 9 aprile 2013; - C.Mandirola, A.Siess, “Legittimazione giurisprudenziale della cessione di clientela professionale”, il Quotidiano IPSOA del 25 marzo 2013; - G.Ottobelli, E.Simeone, “Dalla cessione di clientela professionale derivano redditi di lavoro autonomo”, il Quotidiano IPSOA del 19 marzo 2013; - C.Mandirola, G.Giordano, “L’avviamento nella cessione di studi professionali e nella cessione di azienda”, il Quotidiano IPSOA del 13 marzo 2013. 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