Bisogni speciali e inclusione

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Bisogni speciali e inclusione
Conferenza internazionale
Italia – Europa Centrale e Sud Orientale. Volontariato e istituzioni a confronto
Gorizia, 7 – 9 Ottobre 2011
Gruppo di Lavoro
Esigenze speciali ed inclusione
Report
Vita autonoma
Secondo l’esperienza dell’associazione CoorDown, una vita autonoma per le persone con disabilità è
possibile. Il gruppo di lavoro è stato aperto dalla proiezione di un cortometraggio presentato dal Sig.
Silvestre. Il film era stato prodotto dall’associazione CoorDown e mostra la vita indipendente di 4 giovani
con la sindrome di down. CoorDowm lavora con i giovani con disabilità e cerca di prepararli e assicurare
loro appartamenti dove possano vivere in maniera indipendente e lavorare per coprire le proprie spese.
Inclusione
Le persone con esigenze speciali sono un gruppo che è discriminato a vari livelli nelle società. Anche in
presenza di un buon contesto legislativo, il problema si pone se le leggi non vengono implementate e le
istituzioni pubbliche non sono molto impegnate a promuoverle. Pertanto, il settore delle ONG e il
volontariato per le esigenze speciali e l’inclusione svolgono un ruolo cruciale.
La questione delle scuole speciali per le persone con disabilità è stata affrontata e ha causato molto
dibattito. Su questo tema nel gruppo di lavoro ci sono state prospettive ed opinioni diverse. In alcuni
paesi ci sono Scuole speciali per bambini con disabilità, per esempio in Albania ci sono 8 scuole speciali
per bambini con disabilità mentale tra i 6 e i 18 anni, oltre che centri diurni per persone con diversi tipi e
livelli di disabilità. Anche in Romania ci sono scuole speciali per persone con disabilità. Altre opinioni
sottolineavano l’importanza di avere e promuovere una scuola per tutti. La Francia e l’Italia hanno usato
l’inclusione nella scuola e hanno sviluppato le competenze degli studenti disabili per trovare una
maniera di vivere ed essere più competenti e indipendenti per il loro futuro. Mentre dove ci sono scuole
speciali questi bambini sono tuttora discriminati in alcuni momenti e finora trattati a parte. Secondo la
prospettiva e la realtà albanese e romena, le scuole speciali sono ancora necessarie perché la società
non è ancora in grado di accettare e i professori e gli assistenti non sono formati adeguatamente per
lavorare con le classi integrate. In Romania, se i bambini con disabilità andassero in una scuola normale
ci potrebbero essere dei problemi, dato che non tutti i ragazzi, i professori e l’amministrazione scolastica
sono in grado di capire i bambini con disabilità. Il problema in Romania è la società. La società aspetta
che il governo faccia tutto e le persone non fanno niente, non fanno alcuna attività di volontariato. In
Romania ci sono 160 scuole speciali per bambini con disabilità mentali, sordi e muti e 7 scuole per
bambini ciechi.
Si è sviluppata una discussione a cominciare dalla domanda se la persona con disabilità o esigenze
speciali dovesse essere posta al “centro dell’attenzione” o se la sua famiglia dovesse essere l’obiettivo
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Italia – Europa Centrale e Sud Orientale. Volontariato e istituzioni a confronto
Gorizia, 7 – 9 Ottobre 2011
dell’intervento. Il primo passo dell’inclusione è di renderli “visibili” quindi la gente sarà in grado di
vederli e reagire, essendo consapevole che sono lì e cominciare da questo.
Accessibilità
La mancanza di accessibilità è un altro grande problema che le persone con disabilità si trovano ad
affrontare.
La Mobilità per le persone con esigenze speciali dovrebbe venire assicurata per affrontare l’esclusione
dalla società.
L’accessibilità dei siti web dovrebbe venire promossa molto di più. Per esempio, i siti web dovrebbero
essere adattati per le persone ipovedenti.
Sinergia, tutela dei diritti e azione
È importante lavorare insieme e collaborare avendo un obiettivo comune, facendo ciò attraverso reti di
associazioni formali o informali.
Il volontariato deve lavorare in sinergia e svolgere il suo ruolo di tutela dei diritti.
Il ruolo dei volontari è agire e fare cose.
L’Ue dovrebbe assistere in sostenere lo scambio di buone prassi di lavoro nel campo dell’inclusione.
Lo scambio dei buoni modelli è anche molto importante, cosicché le persone possano sperimentare e
trasferire la conoscenza di come realizzare un progetto di successo che possa raggiungere e soddisfare i
bisogni di un certo gruppo di persone.
3 raccomandazioni:
1. I volontari dovrebbero essere l’occhio critico dell’Europa, perché i volontari sono consapevoli di ciò
che deve essere fatto, loro vedono e fanno le cose. Il volontariato legge i bisogni della comunità e li
rappresenta.
2. L’UE dovrebbe sostenere il settore delle ONG offrendo la possibilità di condividere la conoscenza,
identificare buoni modelli e rendere possibile e promuovere lo scambio di esperienze.
3. Il volontariato e i volontari devono agire in rete e accuratamente e solo in questa maniera si
possono raggiungere gli obiettivi e si può migliorare la situazione per quel che riguarda le esigenze
speciali e l’inclusione.
Partecipanti
N.
COGNOME
NOME
ORGANIZZAZIONE
MODERATORE
BRANCATI
Mario
Consulta Regionale per disabili (Italia)
PRESENTATORE
SILVESTRE
Sergio
CoorDown (Italia)
Conferenza internazionale
Italia – Europa Centrale e Sud Orientale. Volontariato e istituzioni a confronto
Gorizia, 7 – 9 Ottobre 2011
RAPPORTEUR
TOPALLI
Irena
Beyond Barriers Association (Albania)
1
AGAZZI
Fabio
A.M.A. - Linea di sconfine (Italia)
2
BAGNOROL
Franco
MOVI FVG (Italia)
3
DE NADAI
Alberto
Comunità Arcobaleno (Italia)
4
DEL FRARI
Anna
Spyraglio (Italia)
5
DIMINICH
Ferruccio
EARA Onlus (Italia)
6
LICINIO
Giampiero
Ass. Tetraparaplegici FVG (Italia)
7
MENEGANZIN
Valter
Psiche Friuli (Italia)
8
MITRAN
Liana
Ministero dell’Istruzione, Ricerca, Gioventù e Sport
(Romania)
9
PETARIN
Nevina
UNITALSI (Italia)
10
RAZZANO
Renzo
SPES Lazio (Italia)
11
ROIATTI
Giovanna
CSV FVG (Italia)
12
SORANZIO
Nivia
UNITALSI (Italia)
13
TOMATIS
Paolo
EARA Onlus (Italia)
14
ZACCHIGNA
Claudia
AIAS TS (Italia)
15
ZLATEVA
Vera
Organisation of Women Sveti Nikole (Macedonia)