Maviglia-La-comunicazione-istituzionale-e
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LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E INTERISTITUZIONALE FORMAZIONE IN SERVIZIO DEI DOCENTI SPECIALIZZATI SUL SOSTEGNO PER LA PROOZIONE DI FIGURE DI COORDINAMENTO MARIO MAVIGLIA Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale Di Brescia Coordinatore Regionale Ispettori Tecnici Ufficio Scolastico Regionale Lombardia BRESCIA, 2 Marzo 2016 LA COMUNICAZIONE COMPLESSITA’ DI DEFINIZIONE 1. . a. l’azione, il fatto di comunicare, cioè di trasmettere ad altro o ad altri; b. il rendere partecipe qualcuno di un contenuto mentale o spirituale, di uno stato d’animo, in un rapporto spesso privilegiato e interattivo. Più astrattamente, relazione complessa tra persone (di carattere cognitivo, spirituale, emozionale, operativo, ecc.), che istituisce tra di esse dipendenza, partecipazione e comprensione, unilaterali o reciproche; c. nell’uso corrente, l’atto e il fatto di partecipare, cioè di far conoscere, di rendere noto, e il contenuto stesso di ciò che si partecipa; d. Breve relazione su argomento letterario, scientifico, ecc., in un’accademia, durante un congresso e sim; e. Nel diritto processuale, attività del cancelliere diretta a dar notizia dei provvedimenti del giudice; 2. Ogni processo consistente nello scambio di messaggi, attraverso un canale e secondo un codice, tra un sistema (animale, uomo, macchina, ecc.) e un altro della stessa natura o di natura diversa. a. Nelle scienze umane e sociali (talora dette anche scienze della c.) e del comportamento, processo di trasferimento dell’informazione contenuta in un segnale, attraverso un mezzo (canale), da un sistema (promotore) a un altro (recettore) b. Nella teoria delle telecomunicazioni, processo per cui i messaggi generati da una sorgente vengono riprodotti in forma più o meno fedele presso il destinatario, collegato alla sorgente da un mezzo trasmissivo o canale, 3. Il mettersi o trovarsi in contatto, in collegamento con altre persone o con altri luoghi, e il mezzo stesso con cui il collegamento si effettua: a. Riferito alla trasmissione e ricezione di notizie, di messaggi a. Riferito a collegamenti materiali, attuati con mezzi di trasporto a. Essere in comunicazione, di cose, luoghi, ambienti attraverso i quali vi sia un passaggio 4. Il partecipare, il prender parte a qualche cosa. I SETTORI DELLA COMUNICAZIONE SINTASSI Si interessa dei problemi della codificazione e decodificazione della c. SEMANTICA PRAGMATICA Si interessa del Si interessa degli significato della effetti della c. sul c. sulla base di comportamento una convenzione semantica LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE RIGUARDA LA COMUNICAZIONE CHE SI SVOLGE ALL’INTERNO DI UN’ORGANIZZAZIONE PUBBLICA O TRA QUESTA E L’ESTERNO NELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE VI E’ SEMPRE ALMENO UN SOGGETTO PUBBLICO COINVOLTO NELLA COMUNICAZIONE INTERISTITUZIONALE I SOGGETTI PUBBLICI SONO ALMENO DUE LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE NELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE IL SOGGETTO PUBBLICO NON COMUNICA SOLO A TITOLO PERSONALE MA IN QUANTO RAPPRESENTANTE DELL’ISTITUZIONE DI CUI FA PARTE O CHE RAPPRESENTA NECESSITA’ DI TENERE DISTINTO IL PIANO PERSONALE DA QUELLO ISTITUZIONALE (LA SCUOLA E’ UNO SPAZIO PUBBLICO ISTITUZIONALE CHE HA REGOLE E RITI DIVERSI DA QUELLI DOMESTICI) ALCUNI ASPETTI DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE FORMALE / INFORMALE SCRITTA / ORALE VERBALE / NON VERBALE IN RELAZIONE ALLO SCOPO, ALL’INTERLOCUTO RE, ALLA SITUAZIONE LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE NELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E’ RICHIESTO UN MAGGIOR “CONTROLLO” DELLA COMUNICAZIONE DA PARTE DEL SOGGETTO PUBBLICO NECESSITA’ DI ADOTTARE ADEGUATI “FILTRI” COMUNICATIVI LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE L’OGGETTO DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE RIGUARDA LO SCAMBIO DI DATI, INFORMAZIONI, VALUTAZIONI ECC. PER CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI ISTITUZIONALI NELLA SUA DIMENSIONE “PRAGMATICA”, LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE EMETTE ATTI CHE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO DI ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE IN NUMEROSE SITUAZIONE ALL’ISTITUZIONE VIENE RICHIESTA PER LEGGE UNA FORMA COMUNICATIVA RITUALIZZATA (PROCEDIMENTALIZZATA), OSSIA SCANDITA IN TEMPI, PROCEDURE, CONTENUTI PREDEFINITI (es. Decreti, ordinanze, ma anche lo stesso PTOF) LA MANCANZA DI “RITUALITA’” IN CERTE SITUAZIONI PUO’ INFICIARE GLI ATTI ALCUNI “MITI” DELLA COMUNICAZIONE TRASPARENZA Il principio della trasparenza riveste carattere generale; in realtà l’istituzione volta per volta deve valutare se quel singolo atto può essere reso pubblico a tutti o solo ad una platea ristretta di soggetti (ossia a coloro che hanno un interesse diretto, legittimo e attuale) ALCUNI “MITI” DELLA COMUNICAZIONE PRIVACY Nell’ambito di alcune forme comunicative il principio di privacy viene attenuato, pena l’impossibilità di conseguire gli obiettivi istituzionali meno (es. nel passaggio da una scuola ad un’altra deve essere comunicato che l’alunno è disabile altrimenti non possono essere messe in atto le misure di sostegno e assistenza previste dalla normativa) ALCUNI “MITI” DELLA COMUNICAZIONE LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO La libertà di insegnamento costituzionalmente garantita si esercita all’interno degli istituti giuridici previsti dal nostro ordinamento. Nel caso dell’inclusione degli allievi disabili, ad esempio, tale libertà si esercita all’interno del PEI, condiviso dal consiglio di classe sulla base dei criteri fissati dal collegio docenti. LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE AL DOCENTE COORDINATORE NELLA SCUOLA E NEL TERRITORIO VIENE RICHIESTO UN MAGGIOR PADRONEGGIAMENTO IN CAMPO COMUNICATIVO PERCHE’ PIU’ “ESPOSTO”, SIA DENTRO L’ISTITUZIONE CHE VERSO L’ESTERNO Questa sua «esposizione» va condivisa con il DS, rappresentante legale dell’istituzione … a mo’ di epilogo Quelli che da tre anni fanno un lavoro d‘équipe convinti d'essere stati assunti da un'altra ditta, oh yeh! Enzo Jannacci, Quelli che… (Ovviamente non siete voi!)