Leggi Tutto - Marco Santilli

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Leggi Tutto - Marco Santilli
Il giornale di informazione ed educazione alla salute
nelle sale di attesa degli studi medici e delle strutture socio sanitarie
08
Mesoterapia,
questa sconosciuta
Un mix di (pochi) medicinali e qualche
seduta a base di piccole punture di aghi
possono risolvere situazioni dolorose.
A PAGINA 4
Alzheimer:
obiettivo prevenzione
DE BENEDICTIS A PAGINA 7
Il marcatore biologico
per malattie intestinali
LEOGRANDE A PAGINA 10
«Aprite le orecchiette»!
La salute in pillole
secondo
Pino Africano.
Consigli pratici,
graffianti ma utili,
per mantenersi
sempre in forma
con un regime
alimentare sano.
A PAGINA 5
“È la malattia che rende piacevole e buona la salute”. (Eraclito)
La sanità low cost che piace alla “Bocconi”
A Capurso il primo poliambulatorio sociale
LA STRUTTURA E’
GESTITA DA UNA ONLUS
COSTI CONTENUTI
MA CON RIGORE ETICO
L’assistenza diventa low cost,
ma senza rinunciare alla qualità. Dalla Puglia un’esperienza
che ha attirato l’attenzione dei
ricercatori dell’Università Bocconi di Milano. Si chiama
“Nuova Città” ed è un poliambulatorio sociale gestito da
un’associazione onlus a Capurso, un’esperienza unica nel
suo campo anche perché è il
solo ad essere amministrato
da un’organizzazione senza fini
di lucro.
Il poliambulatorio sociale è
stato messo in evidenza tra le
strutture low cost esplorate
dall' Osservatorio aziende sanitarie italiane (Oasi) del centro
ricerche Cergas presso l’ateneo lombardo, nell’ambito
dell’edizione 2011 del rapporto annuale del sistema sanitario. L’indagine è finalizzata
a tre obiettivi fondamentali: valutare le potenzialità della formula low cost applicata al
settore sanitario, studiare le
motivazioni e le modalità della
diffusione del fenomeno, individuare gli elementi che ne
possano favorire oppure ostacolare l’adozione in campo sanitario.
La struttura di Capurso, in questo contesto, è stata considerata interessante in quanto,
senza investitori, sta portando
avanti il progetto “Nuova Città”
(visitespecialistiche.com) innovativo e socialmente utile, che
sta incontrando largo responso
nella cittadina e dintorni. Il progetto è nato sposando la filosofia del low cost etico, che
concilia la qualità delle prestazioni mediche, un accesso al
servizio facile e veloce, l’attenzione alle esigenze del paziente e i costi contenuti.
Oltre a “Nuova Città” sono
state analizzate le esperienze
del Sant'Agostino di Milano, di
Welfare Italia e di MD ed in tutti
i casi il «basso prezzo» si accompagna a un’idea altrettanto forte di qualità del
servizio. Da parte degli utenti,
la risposta è positiva e il fenomeno appare in forte espansione negli ultimi anni.
«Sappiamo che ci sono molti
utenti che si trovano in difficoltà poiché non sanno a chi rivolgersi in caso di necessità,
commenta Teresa Campobasso, presidente della cooperativa Nuova Città. Questo
perché – spiega – da un lato
l’offerta di servizi pubblici non
riesce a soddisfare completamente la domanda, dall’altro si
incontra il privato che spesso
comporta costi insopportabili
per molti».
Un altro fattore da considerare,
inoltre, è che nella struttura
pubblica il tempo dedicato alla
visita è ridotto e risulta spesso
difficile incontrare lo stesso
medico dopo la prima prestazione, con un’inevitabile spersonalizzazione del rapporto tra
il medico e il paziente. «Da noi,
invece, si incontra un’equipe
medica stabile – aggiunge
Campobasso - i tempi d’attesa
sono ridotti ( massimo 7 giorni)
e la tariffa è di 45 euro per
tutte le visite specialistiche presenti, garantendo ad ogni visita
trasparenza e centralità al paziente».
Al riguardo l’Oasi osserva, nelle
conclusioni del citato rapporto,
che il modello low cost non
solo ha mosso i primi passi, ma
sembra avere ormai assunto
una sua consistenza. E’ ormai
superata la fase pionieristica,
in cui il problema principale era
capire se il modello fosse compatibile con le caratteristiche
del settore per entrare nella
fase in cui gli attori coinvolti
sono impegnati nella messa a
punto di una propria specifica
formula, i cui elementi di fondo
hanno, però, già dimostrato
una loro validità.
In altri termini, che il low cost
possa avere uno spazio in sanità sembra ormai assodato, rimane da vedere come i diversi
modelli saranno capaci di configurare tale spazio in termini di
ampiezza e di contenuti di servizio.
(redaz.)
AMBIENTE E SALUTE
Le nostre città sono a misura
dei bambini? Oggi non più.
Ormai, nessun bambino gioca
più all’aperto, nessuno gioca
più a nascondino dietro le siepi
né a mosca cieca e non si trovano più altalene sotto i rami
degli alberi. A palla catturata e
a boccia, al gioco del sette o a
palla a volo si gioca solo tra le
mura della palestra, negli orari
stabiliti dalla scuola o dall’allenatore dell’attività extrascolastica. I giochi di movimento e di
velocità sono completamente
sconosciuti ai nostri figli e nipoti.
Ma, allora, dove giocano i bambini e le bambine?
Ammesso che giochino. Oppure
restano incollati per ore e ore
davanti a computer, televisione
e videogame? Gli spazi urbani
sono inospitali per i giochi e la
carica energetica tipica dell’infanzia non riesce più a trovare
luoghi e tempi per essere positivamente utilizzata.
Eppure la valenza del gioco è
importante nelle fasi sia dell’apprendimento e sia dell’acquisizione
degli
schemi
comportamentali, della socializzazione e del più complessivo
benessere psicofisico di bambini e adolescenti. Come scrive
la pedagogista Franca Pinto Minerva, «nel nostro problematico
presente, la città è l’unico ambiente fisico culturale dove i più
Sviluppo urbano e felicità infantile
L’importanza degli spazi per il gioco
piccoli possono costruire la propria identità in relazione con gli
altri, traendo da ogni occasione
quotidiana le sollecitazioni ad
agire, le motivazioni a imparare, gli stimoli a pensare, a conoscere, a progettare e a
fantasticare».
Invece, le nostre città sono diventate agli occhi dei bambini
come enormi e anonimi contenitori di confusione, incomunicabilità, degrado, luoghi fatti di
grandi spazi densi di auto e palazzoni, ma di piccolissimi spazi
verdi e polverose aiuole e
piante striminzite, di marciapiedi sporchi e di strade pericolose
e
automobili
mal
parcheggiate. La metropoli contemporanea è dominata dalla
fretta dei suoi abitanti-adulti,
dalle eterne corse contro il
tempo e dello stressato vivere
quotidiano. Ne fanno le spese
gli spazi per l’infanzia e per
l’adolescenza, i luoghi del gioco
e del divertimento.
Relegati in casa e all’asilo, a
scuola o in palestra, i bambini
sembrano rassegnati a giocare
sui sedili dell’auto, mentre
aspettano il papà che fa commissioni o negli ipermercati,
mentre accompagnano la
mamma a compiere il rito della
spesa settimanale.
Giocano (seduti!) nelle sale
d’aspetto (dal dottore, alla stazione, dal dentista), sotto gli
sguardi esasperati dei genitori
che impongono silenzio, e compostezza.
Al contrario, oggi abbiamo bisogno di città giocose per la salute di bambini felici. Città con
giardini colmi di profumi, essenze, piante e fiori; parchi naturalistici ben controllati dove
“pasticciare” con la sabbia, la
terra, l’acqua, piste (gratuite)
per giochi di gruppo, laboratori
aperti per divertirsi con i colori,
la musica, i collage o altre tecniche espressive, biblioteche
per i più piccoli dove ascoltare
favole e raccontare fiabe, teatri
dove guardare i burattini o imparare a costruire marionette,
fattorie didattiche dove osservare gli animali e i loro comportamenti.
Perché le nostre città non
hanno tutto questo? I bambini
non meritano solo traffico e
smog, euromercati e discariche, né i solitari spazi disinfettati delle nostre case.
Pensiamoci.
Maria Vinella
3
Curare con la mesoterapia :
un rimedio contro il dolore
rapido e alla portata di tutti
Un’azione combinata di farmaci e punture di piccoli aghi,
ed ecco i benefici della mesoterapia. Si tratta di una tecnica
che è stata ideata da un medico francese (Pistor) nel 1958
ed è caratterizzata da piccole
iniezioni locali dalla duplice
azione. La prima azione è data
dai farmaci specifici, la seconda è di tipo riflessoterapico,
le punture degli aghi, sfiorando
sottopelle le terminazioni nervose, stimolano la circolazione
del sangue, della linfa e il sistema immunitario.
In abili mani, la mesoterapia
riesce a sfruttare sia l'esistenza dei trigger point, punti
che se stimolati sono in grado
di rievocare il dolore ma anche
di sedarlo, sia dell’agopuntura
che, secondo la tradizione medica cinese funziona normalizzando il "flusso" del qi,
l’energia vitale del corpo.
Spesso, alla mesoterapia viene
associata la reflessologia, una
pratica che consiste nella stimolazione, tramite un particolare massaggio o tocco, di zone
del corpo chiamate punti riflessi.
La mesoterapia è un tratta-
mento rapido, quasi indolore, e
dai costi abbastanza contenuti.
Non esistono limiti di età né
controindicazioni particolari.
Utilizzata per il trattamento dell’infiammazione e del dolore,
va eseguita preferibilmente
con ago singolo (gli aghi utilizzati sono di piccolo calibro simili a quelli usati per fare
l'insulina, o l'eparina) e, ancora
meglio, con iniettore elettronico.
Dopo una seduta possono
comparire gonfiori temporanei,
come piccoli lividi, ma ciò è
normale e non bisogna preoccuparsene. Il rossore scompare
dopo un 'ora e i lividi entro 2 o
3 giorni al massimo. L'ideale è
sottoporsi alle sedute una volta
ogni 4 o 5 giorni, per un ciclo di
5-6 sedute circa.
Come si esegue?
Si deterge la cute con un prodotto sgrassante, ma non aggressivo,
quindi
si
fa
accomodare il paziente sul lettino, si riempie la siringa, si disinfetta la zona da trattare, e il
medico inizia a iniettare il farmaco sulle zone che ha deciso
di trattare.La seduta dura dai
15 ai 20 minuti.
Per quali dolori è indicata la
mesoterapia?
Si può eseguire per combattere
sia dolori acuti che cronici in
particolare il dolore da Herpes
zoster, dolori cervicali e lombari, mialgie e fibromialgie, periartrite
scapolo-omerale,
tendiniti e distorsioni.
Un caso clinico
Un giovane prossimo alla laurea faceva tirocinio presso un
ambulatorio del dolore e, dopo
una settimana, inizia ad accusare uno strano mal di schiena,
che gli impediva di stare sia in
piedi sia seduto, a letto solo di
fianco ed in palestra molti esercizi erano diventati un tabù.
Chiede al medico di visitarlo,
spiegandogli che fino a quel
momento la schiena non gli
aveva procurato alcun disturbo.
Il medico gli chiede di indicargli
i punti in cui accusa dolore ed
il paziente glieli indica, quindi
lo specialista esercita leggere
pressioni su altri punti, che
scatenano un dolore acutissimo. Il medico propone, a quel
punto, una seduta di mesoterapia e dopo l’iniziale scetticismo
del paziente, questi accetta
sperando di placare il mal di
schiena.
Alla prima seduta, questi avverte qualcosa di paragonabile
alla puntura di un insetto e,
dopo un paio d'ore, la schiena
non gli faceva più male. Anzi,
avvertiva una piacevole sensazione di leggerezza nelle vertebre. Dopo una settimana, la
seconda seduta, risolutiva del
problema e da allora il paziente
non ha fatto più ricorso alla
mesoterapia ed ora, in caso di
doloretti, ricorre allo stretching
o a rimedi omeopatici.
Prima di sottoporsi al trattamento, tuttavia, bisogna assicurarsi di rivolgersi ad un
professionista della mesoterapia, possibilmente un medico
reumatologo o un ortopedico. I
costi variano molto dal medico,
dalle zone trattate e dai farmaci utilizzati, comunque in via
indicativa, ogni seduta costa
circa 50 - 70 euro.
LA SALUTE...IN PILLOLE
Il tempo delle mele
In un esperimento clinico, 2-3 mele al
giorno per un mese sono riuscite a far
abbassare il colesterolo in modo considerevole. Molto importante è come si
mangiano le mele.
Mangiate a fettine, abbassano il colesterolo di 5 mg, grattugiate di 32, frullate addirittura di 45.
Per togliere il medico di torno, non una
mela al giorno quindi, ma almeno due.
Lente di ingrandimento
Nico Valerio, Manuale di terapie con gli alimenti, 1995,
Arnoldo Mondadori Editore, p. 194
Tempo previsto di lettura: 12 secondi
Pino Africano studia
e divulga
i benefici delle buone
pratiche alimentari.
Il suo volume
ha ricevuto il plauso di
Franco Berrino
il direttore dell’unità di Epidemiologia all’Istituto nazionale dei tumori di Milano
Le regole (semplici) per vivere sani
Aforismi graffianti, ma preziosi, tratti dal libro “Aprite le orecchiette” di Africano
SECONDA PUNTATA
DELLA RUBRICA DEDICATA
AI CONSIGLI PRATICI
TRATTI DA UN VOLUME
CHE HA FATTO BRECCIA.
IL TEMA DELLA SETTIMANA
E’ IL COLESTEROLO
La parola alla difesa
La cipolla cotta è un ottimo lassativo,
mentre cruda combatte efficacemente ogni ritenzione di liquidi. Nessun farmaco riesce ad aumentare il
tasso di colesterolo buono così come
riesce a fare Lei.
Ricerche condotte negli Stati Uniti
hanno identificato nell’adenosina il
principio attivo della cipolla, che fluidifica il sangue, esattamente come
riesce a fare l’aspirina, senza averne
però le sue numerose controindicazioni.
È antianemica, antireumatica, antisclerotica, evita lo stress e l’affaticamento; è efficace nelle malattie
respiratorie e nell’obesità, è utilissima
nei problemi di impotenza e previene
l’invecchiamento precoce.
Mangiate cipolle, avrete poco da piangere!
Lente di ingrandimento
Nico Valerio, L’Alimentazione naturale, 1992
Arnoldo Mondadori Editore,
da p. 319 a p. 325
Tempo previsto di lettura: 20 secondi
Ipercolesterolemia
L’ipercolesterolemia è l’ eccesso di colesterolo nel sangue, in particolare di
quello comunemente definito “cattivo”.
Una lunga serie di studi epidemiologici
ha evidenziato la stretta correlazione tra
i valori del colesterolo nel plasma e l’aumentato rischio di sviluppare un evento
cardiovascolare, in primo luogo l’infarto
del miocardio e la mortalità cardiovascolare.
Inoltre da questi studi è emerso chiaramente che tanto più numerosi sono i fattori di rischio in un singolo individuo
(fumo, diabete, obesità, ecc.) tanto maggiore è la probabilità di morte per cause
cardiovascolari.
Come te non c’è nessuno
Da un punto di vista fisiologico il gorilla può essere paragonato all’uomo, ma è 30 volte più forte. Con
un solo braccio è capace di rovesciare una macchina con facilità. Sai
cosa mangia? Banane, noci e germogli!
L’alimentazione vegetariana è una
efficacissima dieta anticancro e anticolesterolo. Lo sanno bene attrici e
le modelle: col cibo vegetariano non
solo non ci si ammala, ma si guarisce e si resta più giovani e belli.
Lente di ingrandimento
Christian Rémésy, Cosa mangeremo domani, 2006
Apogeo Editore, p. 109-198
(Rémésy dirige il settore Ricerche presso
l’Istituto Francese di Ricerca Agronomica)
Tempo previsto di lettura: 14 secondi
Dalla teoria alla pratica:
Ecco servito il “Bircher Muesli”
Fioccare l’avena (con
• Banane e mele a pezzetti
• 1 cucchiaio di noci tritate
la floccatrice), aggiun• Malto di riso quanto basta
gere il latte di riso
• 1 cucchiaio di uvetta secca ammollata
quanto basta per avere
• 2 cucchiai di fiocchi d’avena appena preparati
una consistenza più o
• Latte di riso q.b. (più o meno denso a piacere)
meno densa in base al
proprio gusto. Tagliare
la frutta (irrorarla di succo di limone quando non si mangia subito per non
ossidarla)e aggiungerla al composto insieme all’uvetta ammollata in
acqua, alle noci, eventuale malto per dolcificare in base al proprio gusto.
5
Consenso informato: una tutela vera
Non scambiamolo per una formalità
I pazienti hanno diritto di conoscere
nel dettaglio le prestazioni erogate
Il consenso informato è uno
strumento che permette al cittadino di decidere consapevolmente se sia opportuno o
meno accettare le prestazioni
sanitarie che gli vengono proposte (Legge 833 del 1978). Il
colloquio tra medico e paziente dovrebbe servire a quest’ultimo per comprendere e
condividere il tipo di cura che
gli si vuole fornire.
Allo stesso tempo, sarà utile al
medico per rafforzare il rapporto di fiducia con il paziente,
per farlo sentire compartecipe
delle cure e per acquisire informazioni che gli permettono
di effettuare al meglio la propria prestazione.
Nella pratica invece, il consenso spesso si limita ad una
mera formalità, un adempimento a cui il sanitario deve
assolvere. I cittadini, a loro
volta, spesso non hanno la
piena consapevolezza dello
strumento a disposizione e
molti segnalano di aver dovuto
firmare un foglio, quando già
si trovavano in sala operatoria
o in preanestesia, ricevendo
un’informazione non sempre
completa di tutti i rischi e le
complicanze possibili.
Talvolta, nell’imminenza di entrare in sala operatoria si sottopone al paziente un modulo
precompilato senza alcuna informazione e con un’unica indicazione: “Se non firma non
la possiamo operare”.
Il modulo che si fa firmare al
paziente non deve tendere ad
escludere qualsiasi responsabilità del sanitario. Nessun
consenso scritto modifica o diminuisce la responsabilità del
medico. In realtà, un consenso raccolto in questo
modo non ha alcun valore dal
punto di vista deontologico,
professionale e giuridico.
Il consenso, per essere davvero informato, deve essere
formulato in modo chiaro ed il
medico si deve accertare che
il paziente abbia ben compreso il trattamento medico
chirurgico cui sarà sottoposto.
Deve essere sottoposto al paziente in un momento di serenità ed eventualmente, se lo
consente, con l’assistenza di
un familiare. Analizzando i
casi di malpractice, notiamo
che è proprio da qui che nascono molti problemi. Di si-
DIECI DOMANDE DA FARE AL MEDICO
PRIMA DI SOTTOPORSI AD UN INTERVENTO
1. E' necessario l'intervento che dovrò subire? Ci sono
alternative terapeutiche?
2. Quali sono le complicanze e i rischi più frequenti per
questo tipo di intervento?
3. Si può eseguire lo stesso intervento utilizzando altre
tecniche chirurgiche, per esempio quelle mini-invasive?
4. Queste tecniche sono in uso in questa struttura, sia
pure in altri reparti?
5. Sarò operato con strumenti chirurgici monouso?
6. Qual è l'incidenza di infezioni ospedaliere in questo reparto, rispetto alla media, per l'intervento al quale dovrò
sottopormi?
7. In questa struttura esiste un reparto per il trattamento
delle emergenze?
8. Se provassi dolore dopo l'intervento, saranno utilizzate
terapie antidolorifiche adeguate?
9. Dopo quanto tempo potrò ritornare alle mie normali
abitudini di vita?
10. Dovrò seguire particolari diete e trattamenti?
curo, il tema del consenso informato è strettamente connesso alla sicurezza e,
spesso, contribuisce a delineare una segnalazione di sospetto errore da parte del
cittadino.
Non si può prescindere da
tale consenso, fatte salve le
condizioni previste per legge,
ad esempio, l’urgenza (infortuni). In caso di incapacità di
intendere e volere (minori), il
consenso informato deve essere dato dal tutore. Un me-
IL FESTIVAL DELLA FARFALLA
MA ANCHE DEGLI ACCIACCHI
Il 62° Festival della canzone italiana, alias Festival di Sanremo,
già archiviato nelle teche della Rai,
sarà ricordato più per la farfalla di
Belen? Per le prediche sconclusionate di Celentano e i fischi indirizzati al Molleggiato? Di Papaleo
che fa la foca e coinvolge tutto
l'Ariston? Di Morandi che balla
con la Pellegrini e le chiede:
«Posso stringerti un po'?»
O per le sue canzoni? Ai posteri
l'ardua sentenza!
Se i giornalisti e i 15milioni di telespettatori ricorderanno la kermesse canora, oltre che per le cose
già dette, ma anche per le parolacce di Luca e Paolo e del bacio
gay dei Soliti ignoti, molti artisti lo
rammenteranno per la salute cagionevole. Prendiamo la cantante
Noemi, quella coi capelli rossi.
Durante le prove, l’artista è stata
colta da un attacco di panico. Per
un attimo ha avuto la percezione
che il battito del suo cuore si fosse
fermato. Dopo un’accurata visita e
le rassicurazioni del medico,
Noemi non solo ha ripreso a cantare, ma si è aggiudicata il terzo
posto. Anche la brava Loredana
Bertè non è stata risparmiata da un
mal di gola, tanto che ha cantato in
dico che interviene sul paziente senza essersi munito
del preventivo consenso, allorché dovuto, incorre in un illecito sancito dalla legge, anche
in presenza di esito favorevole
al paziente. Affinché il tuo percorso di cura sia il più sereno
possibile, ricordati l'importanza di un consenso davvero
informato!
Antonio Campobasso
Coordinatore provinciale
Tribunale diritti del malato Bari
playback, correndo il rischio di essere squalificata dalla gara. Alle
cure mediche ha dovuto ricorrere
anche la modella ceca, Ivana Mrazova, per un forte torcicollo, che le
ha provocato una cervicalgia acuta
con blocco vertebrale, tanto da
farle disertare la serata inaugurale
del Festival. Anche in questo caso
i medici hanno fatto di tutto per
farla salire il giorno dopo al prestigioso palcoscenico dell'Ariston.
L'influenza, invece, non ha risparmiato Arisa, la seconda classificata, con la canzone «La Notte».
Nando Perri
Malattia d’Alzheimer:
obiettivo prevenzione
In Italia circa 500 mila persone
sono affette da malattia di Alzheimer (MA) e si prevede che
il loro numero raddoppierà nel
2020, causando un notevole
carico assistenziale e finanziario per le famiglie e per il Sistema sanitario nazionale. I
costi della malattia, in termini
umani ed economici, sono sostenuti soprattutto dalla famiglia e da coloro che assistono il
malato 24 ore su 24 (caregiver). Domenico Ciancia è un
geriatra impegnato in questo
campo, dove la prevenzione
gioca un ruolo fondamentale.
Dottore, innazitutto una definizione. Che cos’è la malattia
d’Alzheimer?
E’una sindrome ad andamento
progressivo, caratterizzata da
una compromissione delle facoltà intellettive, in particolare
della memoria, del giudizio critico, del pensiero astratto e del
comportamento, in assenza di
sintomi confusionali. Ciò significa che la malattia progredisce
inesorabilmente verso una
completa disintegrazione della
personalità.
Disintegrazione?
Proprio così. La malattia
avanza in modo da non consentire a questi soggetti di aver
cura di se stessi o di svolgere
Domenico Ciancia
una normale vita sociale e professionale.
Ci parli dei segni con cui si manifesta.
I primi segni della malattia
sono la difficoltà di ricordare
eventi recenti, nomi di persone
conosciute o di oggetti, diventa
necessario ripetere più volte al
paziente le stesse cose oppure
far scrivere la lista della spesa;
a volte la persona perde l’orientamento e non è più in grado di
ritornare a casa o di raggiungere luoghi conosciuti.E’ possibile che in questa fase iniziale
non ci si allarmi ne’ si ricorra al
medico considerando tale comportamento tipico dell’età
avanzata.
Il che sarebbe un errore?
Certo, perchè si ritarderebbe
la diagnosi precoce che, invece, è molto importante per la
cura di questa particolare
forma di demenza.
Come progredisce la malattia?
Il deficit di memoria si aggrava
progressivamente ed il soggetto dimentica conversazioni
ed eventi della giornata.
Facciamo un esempio.
Può accadere che, subito dopo
aver fatto colazione o aver
pranzato, non ricordi cosa
abbia mangiato o, addirittura,
di aver mangiato. Non è in
grado di rievocare dove ha riposto il proprio denaro e, di conseguenza, spesso accusa i
parenti di averlo sottratto. In
questa fase della malattia è
frequente anche che dimentichi di chiudere il gas o il rubinetto dell’acqua e che non
riesca più a preparare correttamente ricette di cucina ben conosciute.
Praticamente, la perdita di autonomia a cui accennava.
Con il tempo la persona affetta
da MA ha difficoltà nel portare
a termine i comuni atti della
vita quotidiana come lavarsi,
vestirsi, mangiare e prendersi
cura della casa. Infine, lo stadio avanzato della malattia è
caratterizzato da incontinenza
per le feci e l’urina, da disorientamento temporo spaziale (con
incapacità di trovare il bagno
nella propria abitazione o altri
ambienti sino a poco tempo
prima familiari) per cui la persona ha bisogno di assistenza
continua.
Come si garantisce, allora, una
diagnosi precoce?
Se dovessero comparire sintomi come perdita di memoria
per fatti recenti, difficoltà nello
svolgimento delle attività domestiche abituali, difficoltà nel
trovare le parole e far di conto,
alterazione nella capacità di
giudizio critico e ragionamento
caratterizzati da comportamenti inadeguati alle circostanze e difficoltà nel definire,
con parole proprie, alcuni concetti, incapacita’ di riporre nel
posto giusto oggetti, abiti, cambiamenti del carattere, del
comportamento con perdita di
iniziativa od eccessivo attivismo.
Che fare dunque in questi
casi?
il paziente o i familiari devono
ricorrere al medico di famiglia
che valuterà l’opportunità di
consultare uno specialista in
geriatria per ulteriori approfondimenti.
Daniela De Benedictis
(continua)
7
Balbuzie e rimedi
C
he cos’avranno mai in
comune Giorgio VI d’Inghilterra, Alessandro
Manzoni e Paolo Bonolis? La
balbuzie, ovviamente. Forse
non tutti lo sanno, ma i tre
personaggi pur così differenti
tra di loro per epoche, talenti
e storie personali, condividono lo stesso disturbo, che
tanto può influenzare la vita
pubblica di un sovrano, così
come quella di un letterato o
di un uomo di spettacolo. Del
resto, già Aristotele studiava
questo problema. Il professor
Marco Santilli, specialista impegnato da oltre vent’anni in
questo campo, ha spiegato
che i balbuzienti sono spesso
persone molto intelligenti,
sensibili e intuitive.
Specializzato in “disturbi del
linguaggio e dell’apprendimento”, Santilli è presidente
dell’Associazione italiana “La
Nuova Parola”, che si occupa
di ricerca scientifica nel
campo della balbuzie, e fondatore del Centro specialistico per l’eliminazione di
questo disturbo.
Il centro, con sede principale
LA BALBUZIE
E’ DOVUTA
AD ANSIA VERBALE E
TENSIONE NERVOSA
ED EMOTIVA
a Roma, ha ventitre sedi operative in Italia, tra cui quelle di
Bari, Foggia e Lecce, in Puglia
e di Pescara e Vasto, in
Abruzzo. La sua associazione
organizza corsi per adulti e ragazzi affetti da balbuzie e promuove seminari e convegni
rivolti agli insegnanti.
Conoscere per curare
«Per curare la balbuzie bisogna capire che cosa essa sia
IL DISCORSO DEL RE
SPECIALISTA
Esperto in disturbi
del linguaggio e
dell’apprendimento,
Marco Santilli
è presidente
dell’Associazione
La Nuova Parola,
che si occupa di
ricerca scientifica
nel campo della
balbuzie.
E’ fondatore del
Centro specialistico per l’eliminazione
della balbuzie.
Per informazioni
340-8671477
oppure
[email protected]
www.marcosantilli.it
La storia della balbuzie di un sovrano inglese è diventata un caso
cinematografico con il film“Il discorso del re”, uscito nelle sale nel
2010 con la regia di Tom Hooper.
Nel 1925 il principe Alberto, duca
di York e figlio di re Giorgio V,
tiene il discorso di chiusura all’Empire Exhibition.
Il suo problema di balbuzie,però,
gli rende difficile il compito. Il
principe decide di rinunciare alle
apparizioni pubbliche. Sua moglie
Elizabeth lo indirizza alle cure di
un certo Lionel Logue, considerato
uno dei migliori terapeuti dell’epoca per i problemi di linguaggio, il quale aiuterà il sovrano a
lottare contro il suo disturbo.
Disabilità del linguaggio:
un problema sociale
che si vince con l’impegno
Il metodo di Santilli. La “Nuova Parola”
per curare il disturbo in giovani e adulti
– spiega il dottor Santilli –
ossia una disabilità del parlato, dovuta ad ansia verbale,
a tensione nervosa ed emotiva, a un tessuto cognitivo
ereditario. E’ un problema,
quindi, di tipo sociale». Fondamentale, a questo riguardo,
diventano dunque gli interventi sull’autostima e sulla
motivazione dei soggetti balbuzienti con particolare attenzione, per quanto riguarda i
ragazzi, a coinvolgere le famiglie dei pazienti e le loro
scuole.
Il percorso
Al corso del dottor Santilli si
accede dopo consulenze pre-
liminari gratuite, che lo specialista effettua nelle sedi attive nelle varie regioni,
comprese le tre pugliesi (per
prenotazioni si può contattare
il numero 3408671477, oppure scrivere all’indirizzo email [email protected]).
Durante la prima settimana di
corso si intraprende un lavoro
tecnico, con esercizi particolari come quello della lettura
“pentagrammata”, legata ai
principi dei tempi motori armonici. Con questo esercizio
si definiscono le giuste pause,
si spiega quale sia la corretta
emissione dell’aria, e si interviene per eliminare i blocchi e
l’apnea fonica; il balbuziente
infatti quando canta non ha
problemi perché le parole
hanno un flusso continuo e
sono regolate da ritmo e melodia.
Il supporto psicologico
Durante la seconda settimana vengono intrapresi lavori di supporto psicologico,
che puntano all’accrescimento dell’autostima nel paziente, con prove da ansia
verbale.
Nei successivi venti mesi, infine, ci saranno dei richiami
per consolidare quanto appreso e per motivare il paziente. Il corso è di tipo
intensivo, per cui già dopo i
primi 3 o 4 giorni, l’allievo
vedrà miglioramenti ed è possibile arrivare a recuperare
una fluenza normalizzata.
L’ipertensione è una patologia piuttosto diffusa sia tra le persone giovani e in sovrappeso e sia negli
anziani, magari normopeso. Tra i
comportamenti più a rischio c’è il
consumo di cibi, molte volte già preparati, ricchi di calorie e che predispongono al sovrappeso e
all’obesità. L’ipertensione, quindi, si
accompagna a queste condizioni fisiche. In altri casi, con l’avanzare
dell’età si manifesta la familiarità
per l’ipertensione. Il ritmo di vita frenetico, poi, induce l’organismo a secernere ormoni che modificano la
pressione sanguigna, cosi come può
interferire la temperatura ambientale. Se d’estate, infatti, può verificarsi un abbassamento dei valori,
ad opera del caldo che dilata i vasi
sanguigni, in inverno può avvenire il
contrario.
Che fare allora? Il medico inquadrerà i valori pressori e indicherà la
terapia, se questi dovessero risultare lontani da quelli di una persona
normotesa. L’alimentazione, a questo riguardo, è fondamentale ed è
consigliabile rivolgersi al nutrizionista. Un soggetto iperteso dovrebbe
consumare molta verdura e frutta,
ricche di fibra solubile, la quale permette un minor assorbimento di
Prevenire l’ipertensione:
il primo passo concreto
è l’alimentazione sana
zuccheri e grassi e di fibra insolubile
che, invece, regolarizza la motilità
intestinale. E poi il pesce, bianco e
azzurro, carni bianche, uova, pochissimi insaccati (sarebbe meglio
evitarli ) e pochi formaggi (1 o 2
volte alla settimana). Tutto ciò aiuta
anche a tenere sotto controllo i
grassi saturi. I secondi piatti devono
essere assunti una sola volta al
giorno (salvo indicazioni particolari),
per evitare un grosso apporto di
sale, collegato anch’esso all’innalzamento pressorio.
Il sale, per la verità, è presente in
ogni alimento di derivazione animale, anche nel latte. D’altro canto,
il buon consumo di vegetali favorirà
la diuresi, grazie all’apporto di potassio che ha funzione inversa ri-
Odontoiatria Kinesiologica:
Il corpo che svela la patologia
Da diversi anni si parla, timidamente, di Kinesiologia e, più
recentemente, di Odontoiatria
Kinesiologica. Si tratta di una
particolare metodica diagnostica che considera la malattia
come l’espressione di uno
squilibrio globale dell'essere
umano ed i sintomi come
espressioni localizzate di uno
squilibrio sistemico.
L'essere umano è costituito
non solo di elementi strutturali
(ossa, muscoli, articolazioni,
denti ) ma anche di sostanze
chimiche che immettiamo nel
corpo e soprattutto da un'attività psicoemozionale che condiziona tutto il sistema.
Per questo l'approccio kinesio-
ODONTOIATRA
Laura Ditano è
specializzata
in Gnatologia
Neuromuscolare e EBD Evidence
Based Dentistry (trattamento dei
pazienti a rischio non infettivo).
logico è per definizione "olistico" cioè analizza tutti gli
aspetti potenzialmente patogenetici del paziente in esame.
L'apparato masticatorio della
bocca, in particolare, per la
sua complessità anatomica e
neurologica, per i frequenti
processi morbosi e per le sostanziali trasformazioni che su-
bisce a causa sia delle malattie sia delle terapie odontoiatriche,
riveste
un
ruolo
fondamentale nel condizionare
lo stato di salute. E' vero anche
il contrario: qualsiasi turba sistemica strutturale - alimentare - biochimica - psichica può ripercuotersi sull'apparato
buccale.
L'articolazione temporo mandibolare costituisce un esempio
significativo delle correlazioni
suddette; i disturbi dolorosi e
funzionali che la caratterizzano
possono essere il risultato sia
di patologie che originano sia
nella bocca e sia in zone lontane del corpo. Anche una "
semplice " lesione focale come
spetto al sodio. Questo, infatti,trattiene liquidi e provoca innalzamenti pressori, il potassio invece
favorisce l’eliminazione di liquidi. I
cereali (biscotti, fette biscottate,
pane, pasta, riso) possono essere
consumati anche più volte al
giorno, ma senza superare le dosi
abituali. L’acqua, poi, deve essere
povera di sodio e va bevuta in
quantità di almeno 1,5 litri al
giorno e lontano dai pasti, per non
rallentare la digestione. Bevande
eccitanti come caffè e tè, infine,
vanno assunte con moderazione,
mentre un bicchiere di vino rosso
può dare benefici per gli antiossidanti. Le patologie, una volta manifestatesi, possono risultare
difficili da debellare, ma possiamo
“confinarle”, per vivere in salute.
Teresa Loiacono
biologa nutrizionista
un granuloma o una tasca parodontale possono interferire
pesantemente sullo stato di
salute generale, causando dolori muscolari, articolari o disfunzioni viscerali.
La visita kinesiologica si fonda
sulla semeiotica clinica: postura, escursioni articolari, palpazione, ma sopratutto i tests
muscolari. Questi ultimi consentono al kinesiologo di ottenere dal corpo del paziente
informazioni
diagnostiche
estremamente precise e significative.
La Kinesiologia Applicata in
campo odontoiatrico, ci ha permesso di correlare sintomi
quali: lombalgie, sciatalgie, cefalee ed altri ancora, con specifici problemi stomatognatici,
risolvendo in tal modo casi apparentemente senza speranza
di guarigione.”
Laura Ditano
9
La proteina per rilevare l’infiammazione
Un nuovo marcatore biologico
per malattie croniche intestinali
Ai comuni indici di flogosi
bioumorale, Ves, Pcr, Fibrinogeno e altre proteine, da alcuni anni
arrivano continue pubblicazioni su una nuova proteina, più specifica per
osservare l’infiammazione intestinale. E’ la
Calprotectina fecale (Calprest), presente nelle cellule, nei tessuti e nei
liquidi del corpo. Anche
se non ancora del tutto
chiaro il meccanismo di rilascio, è stato osservato che aumenta nei liquidi biologici
plasma, liquor, liquido sinoviale, urine e
feci. Questa peculiarità rende interessante
il suo dosaggio nelle feci. Il processo dinamico che porta nella flogosi i neutrofili a
terminare la loro esistenza, fa sì che il materiale fecale si arricchisca di calprotectina. Numerose pubblicazioni rivelano
diverse funzioni di questa proteina. Ma
quella maggiormente nota è l’attività antimicrobica, svolta in particolar modo dai
neutrofili contro i batteri che possono entrare nel proprio citoplasma.
Nella pratica di laboratorio si usa sempre
di più il dosaggio della Calprotectina nelle
feci per indagare sulle Mici (malattie infiammatorie croniche dell’intestino),
Morbo di Crohn, Rettocolite Ulcerosa. Le
indagini sulle Mici prevedono metodi dispendiosi ed invasivi ed anche rischiosi
per il paziente, come le indagini endoscopiche. Tali malattie alternano periodi di remissione ad altri di riacutizzazione e
l’indagine endoscopica non può essere
continuamente ripetuta. Quindi, una ricerca di proteina nelle feci che riveli lo
stato infiammatorio delle pareti intestinali
è ottimale sia per il paziente che per il clinico.
Calprest, inoltre, può rilevare stati subclinici di flogosi anche dopo attenta terapia.
Tuttavia, tale test non è sostituitivo delle
indagini endoscopiche, ma solo un mezzo
da anteporre alle stesse. Utilizzando contemporaneamente il dosaggio della calprotectina, la sierologia specifica per malattie
croniche intestinali e la valutazione ecografica dello spessore delle anse intesti-
Cento domande sulla sessualità
SE UNA MELA
HA IL “SAPORE”
DELLA PERSONA
CHE AMIAMO
nali, è possibile individuare agevolmente i
pazienti ad alto rischio di malattie croniche
intestinali, da sottoporre quanto prima a
valutazione endoscopica e istologica. Inoltre, la ricerca della Calprotectina nelle feci
può essere di monitoraggio nella terapia.
Molti studi hanno documentato come la
scomparsa dei disturbi o malesseri non
sempre correla con un reale benessere
cellulare o delle pareti intestinali.
I primi operatori sanitari che hanno intuito
l’utilità della Calprotectina sono stati i pediatri, che trattano quotidianamente piccoli pazienti con disturbi intestinali:
diarrea, sangue nelle feci, dolori addominali e perdita di peso o non aumento. Non
tutti possono avere patologie serie, tante
volte, se non la maggior parte, sono fenomeni transitori, risolvibili con un’attenta
igiene alimentare e pochi farmaci. Tuttavia, quegli stessi sintomi altre volte possono essere evocati dalle serie Mici. In
questo caso le indagini endoscopiche rappresentano la procedura di riferimento per
la diagnosi di Colite Ulcerosa e Morbo di
Crohn.
Questa indagine, anche se non priva di difficoltà per i piccoli pazienti, valuta lo stato
di attività della malattia e l’efficacia della
terapia. Il dosaggio di Calprest proprio in
queste due malattie trova la massima
espressione. Anche presso il laboratorio
d’analisi dell’ospedale Di Venere di Bari,
sezione Autoimmunità, questo esame è divenuto realtà, proprio per merito dei pediatri che per primi ne hanno capito la
preziosa utilità.
Domenica Leogrande
Dirigente medico Autoimmunità
Laboratorio analisi “Di Venere”
Negli animali l’odorato svolge una parte
importante nei comportamenti alimentari
e sessuali grazie ad aree cerebrali molto
sviluppate che nell’uomo corrisponderebbero alla parte più antica del cervello, il
cosiddetto rinencefalo. Questo cervello
degli odori negli umani scatena emozioni,
a volte tanto forti che si registrò un caso
di una donna affetta da un tumore nella
zona del rinencefalo che mostrava una
ninfomania associata a una passionalità
persistente e scatenata dai profumi. Odori
che accendono passioni così come ci tramanda l’erotologia araba per la quale i
momenti della vita amorosa giovanile devono essere contrassegnati da incenso e
profumi di spezie per rinforzare poi un ricordo di emozioni che durerà tutta la vita.
Oggi, invece, nel mondo globalizzato ci si
affida sempre più alle multinazionali degli
odori, l’industria dei profumi lotta per imporre sul mercato le fragranze più sofisticate con consumi che non conoscono
decrementi. Però quando la parte più antica e profonda del cervello comanda
sono gli odori corporei che attraggono di
più gli amanti. Lo sapevano bene anche in
epoca elisabettiana quando una donna teneva sbucciata una mela sotto l’ascella
per farle assorbire il sudore, avrebbe dato
poi la mela d’amore al suo amato per essere ricordata e annusata in sua assenza.
upnews
INFORMAPAZIENTE
PROGRAMMI DI SCREENING ASL BA: NUOVO NUMERO VERDE
L’azienda sanitaria locale di Bari e provincia informa tutte le donne residenti a
Bari e provincia, interessate al programma di screening mammografico e cervico-uterino, che è disponibile un nuovo numero verde per contattare il Centro
Regionale Screening. Il nuovo numero è 800.995.800 ed è gratuito da telefoni
fissi e mobili ed è attivo dal lunedì al venerdi dalle ore 8.00 alle 14.00 e il martedì
e il giovedì dalle 15.00-18.00
TOGLIETEVELO DALLA TESTA
"Cellulari, tumori e tutto quello che le lobby non dicono", il libro di Riccardo Staglianò, edito da Chiare lettere, parla chiaro. Occorre fare attenzione a come si utilizzano i telefoni cellulari.
STORIE DI ORDINARIA SANITA’: IL BLOG DI UNA CITTADINA
Una donna racconta le sue disavventure - 4 ore di permesso lavorativo per una visita
che ne richiede 15 - da donna incinta, fra burocrazia e mancanza di competenza.
Leggi il blog e segnala i disagi della tua città:
http://bcartdevivre.wordpress.com/2012/01/25/fagocitati-dalla-burocrazia/
NOVITA’ PER IL RINNOVO DELLA PATENTE
Le nuove disposizioni del codice della strada prevedono che i guidatori ultraottantenni non affetti da alcuna infermità non sono più obbligati a sottoporsi a visita medica presso la commissione medica locale, ma possono rivolgersi al medico
monocratico per il rinnovo della patente di guida.
PASTA INTEGRALE CON BROCCOLI, SEMI
DI GIRASOLE E POMODORI SECCHI
IN SALSA DI CECI
PILLOLE DELLA SALUTE
Periodico a distribuzione gratuita
N. Reg. Stampa 36/2010 Tribunale di Bari
ISSN: 2039-1226
Anno II - n. 8 - 2012
Direttore
Dr. Daniele Aprile
In Redazione
Dott.ssa Daniela De Benedictis
Dott.ssa Laura Ditano
Dott.ssa Teresa Loiacono
Editore
Edicare Publishing s.r.l.
viale Papa Pio XII, 4/E - 70124 Bari
tel. 080 9642385 - fax: 080 9642392
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Quando si dice un cibo salutare. Ecco una
ricetta che consente di assumere le fibre
dalla pasta integrale e dai ceci, che sono
elementi importantissimi per il nostro benessere. Abbina una verdura cotta come i
broccoli, che come il resto della famiglia
delle crucifere contiene una grande quantità di vitamine, sali minerali, oligoelementi
e principi attivi extranutrizionali, che hanno
la capacità di detossificare l’organismo da
sostanze cancerogene e impedire l’evoluzione delle cellule precancerose.
Infine i semi di girasole, così come l’ottimo
olio di girasole ottenuto per spremitura a
temperatura ambiente, unici prodotti alimentari ad essere molto ricchi della preziosissima vitamina D. (a cura di Isa Cipriani associazione LaSaluteMelaMangio - Bari)
con un po’ di sale. Nel frattempo, dopo aver
fatto ammollare i pomodori secchi in poca
acqua, tagliarli a pezzettini. Infine, tritare
molto finemente una bella manciata di prezzemolo, un pezzetto di aglio e di cipolla insieme ad olio extra vergine di oliva, per avere
un pesto di condimento.
Cuocere in abbondante acqua leggermente
salata la pasta integrale e biologica, possibilmente proveniente da grani antichi. Quello più
usato nelle nostre zone è il grano “Senatore
Cappelli”, che è anche un grano meno costoso del Farro e del Kamut. Amalgamare la
pasta cotta con la purea di ceci e distribuirla
sul piatto di portata. Inserire i Broccoli cotti a
vapore e condire con i pomodori secchi spezzettati, i semi di girasole (ricchi di vitamina D)
e il condimento a base di olio, prezzemolo, cipolla e aglio
Completare con una bella porzione di insalata
varia di stagione.
Mettere a mollo i ceci per 2 giorni, cambiando
spesso l’acqua. Dopo averli risciacquati, metterli in pentola a pressione, coperti di acqua
insieme ad una foglia di alloro e un rametto
di rosmarino. Non aggiungere sale in cottura.
Cucinarli per 1 ora circa. A fine cottura salare
i ceci e farne una purea.
Tagliare e lavare un broccolo a cimette, utilizzando anche le foglie (e mangiando il torsolo
centrale, crudo!). Cuocere a vapore, in modo
che i principi nutritivi dell’alimento non si disperdono nell’acqua di cottura, insaporendo
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