Le muffe possono essere ovunque
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Le muffe possono essere ovunque Elena Calcinai, Alessandra Caddeo, Sara El Oksha, Luigi Terracciano, Alessandro Fiocchi Ospedale Universitario Macedonio Melloni, Milano Introduzione Le muffe di interesse allergologico sono i deuteromiceti, in particolare gli ifomiceti, tra cui ritroviamo: Alternaria, Cladosporium, Aspergillus, Peniccillum. Sono organismi ubiquitari appartenenti al regno vegetale incapaci di sintetizzare clorofilla, di cui hanno bisogno per la loro crescita. Il loro miglior terreno di crescita è un ambiente con un’umidità relativa tra i 75 e 90% con temperatura tra i 18 e i 40 gradi. Ciò che è responsabile della sensibilizzazione allergica non sono le muffe in sé, ma le spore fungine, che hanno un diametro tra 1-300 micron. Quelle di maggior importanza allergologica hanno un diametro variabile tra 1-8 micron e proprio per questa caratteristica impattano sulle vie aeree inferiori creando principalmente sintomi respiratori. Le spore sono presenti nell’aria, ma si trovano anche negli ambienti chiusi (indoor e outdoor); le manifestazioni cliniche più frequenti riguardano le vie respiratorie e sono rappresentate da asma e rinite. È nota ormai da tempo la correlazione che esiste tra l’incidenza di asma grave e la cutipositività per Alternaria.In Inghilterra è ben dimostrato che le morti per asma sono più comuni nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre che coincide con i picchi di contrazione di spore fungine nel- l’aria, così come è dimostrata un’aumentata percentuale di riacutizzazioni asmatiche in pazienti con presenza indoor di Alternaria. Inoltre la maggior parte dei pazienti con allergia ad Alternaria presenta sintomi perenni e non stagionali,aggravando il quadro della malattia. La situazione italiana mostra, nei soggetti sensibilizzati all’Alternaria, una presenza di sintomi perenni con riacutizzazioni nei mesi estivi-autunnali e con presentazioni asmatiche severe che si hanno prevalentemente nei bambini che sono quelli che si sensibilizzano più facilmente. Questo caso vuole far riflettere sull’importanza di questa allergia nelle riacutizzazioni asmatiche, anche in soggetti ben controllati dalla terapia che, se sottoposti a dosi elevate di allergene, possono manifestare sintomi importanti e a volte a rischio di vita. Caso clinico Anamnesi Anamnesi familiare. Madre con rinite allergica, padre con asma allergico. Anamnesi fisiologica. Bambino nato a termine da gravidanza normodecorsa. Peso alla nascita kg 3.300, periodo neonatale nella norma. Svezzamento regolare.Vaccinazioni normoeseguite. Sviluppo 17 Elena Calcinai, Alessandra Caddeo, Sara El Oksha, Luigi Terracciano, Alessandro Fiocchi psicomotorio nella norma. Anamnesi patologica remota. Alessio ha iniziato a presentare episodi di bronchiti asmatiformi dai 2 anni di vita (almeno 4-5 episodi/anno), trattate al bisogno con aerosol con salbutamolo. A 4 anni viene eseguita la prima visita allergologica in cui risultano prick test per i comuni inalanti negativi e in cui non viene impostata nessuna terapia di fondo. Ad 11 anni vengono eseguiti nuovamente i prick test che risultano positivi per Graminacee, acari, Alternaria, olivo, nocciolo, gatto. Viene impostata una terapia continuativa nei mesi primaverili con antistaminico per rinocongiuntivite e lasciata terapia al bisogno con salbutamolo per gli episodi broncostruttivi. Nel 2007 (14 anni) giunge presso il nostro Centro di Allergologia e Pneumologia pediatrica dove la madre riferisce episodi frequenti di broncospasmo (circa 3-4 episodi/anno), trattati solamente con terapia al bisogno, e asma da sforzo. Viene eseguita una spirometria basale che mostra un FEV 1/FVC (indice di Tiffenau) <85% e del FEF25-75% <75%, indicativa di una broncostruzione a qualsiasi livello dell’albero respiratorio, con una broncoreversibilità parziale (Fig. 1). Figura 1. Spirometria basale alla prima visita. Spirometria Espirazione forzata Ref 16 Pre Post 12 FLusso 8 4 0 FVC FEV1 FEV1/FVC PEF FEF 25-75% FEF 25% FEF 50% FEF 75% Litri Litri Litri L/sec. L/sec. L/sec. L/sec. L/sec. Pre Meas 3,92 2,98** 76** 7,37 2,34 5,57 2,78** 1,14** Pre % Ref 93 86** Pre Meas 4,80 3,86** 3,63 94 5,34 5,08 0,55 14:27 Pre % Ref 80** 4,22 3,49 84 7,11 3,98 6,14 4,36 2,25 104 59 91 64** 51** Post Meas 4,07 3,31 81 7,03 3,19 6,40 4,05 1,59 Post % Ref 97 95 Post % Chg 4 11 99 80 104 93 71 -5 37 15 46 39 Post Meas 3,65 3,25 89 5,03 3,88 1,04 15:00 Post % Ref 76** Post % Chg -5 -11 -4 Inspirazione forzata -8 Ref -12 -2 0 2 4 6 Volume 8 FIVC FIV1 FIV1/FIVC PIF FIF 50% FEF/FIV 50 FVL ora Litri Litri % L/sec. L/sec. -6 -24 91 **fuori 95% intervallo di confidenza 18 Le muffe possono essere ovunque I prick test confermano la positività per DPP, DPF, Graminacee, erba canina, betulla, nocciolo, Alternaria, cane e gatto. Per la storia anamnestica e per i valori spirometrici prima descritti, il ragazzo viene classificato secondo le linee guida GINA come un asma persistente non controllato e viene posto in terapia con budesonide 200, una dose al mattino e una la sera. Al controllo dopo 3 mesi il ragazzo mostra un miglioramento del quadro clinico e spirometrico anche se permangono sintomi sotto sforzo. Viene quindi program- mata una spirometria da sforzo che risulterà francamente positiva con una diminuzione del FEV1 del 26% a 7 minuti (Fig. 2). Viene quindi posto in terapia con fluticasone/salmeterolo 25/125: 1 puff mattino e 1 puff alla sera + monteleukast cpr 10 mg: 1 cpr alla sera. Dopo 3 mesi viene ripetuta spirometria da sforzo (Fig. 3) che mostra ancora una caduta del FEV1 del 20% a 10 minuti per cui viene aumentata la terapia a fluticasone/salmeterolo 25/125: 2 puff al mattino +1 puff alla sera + monteleukast cpr 10 mg: 1 cpr alla sera. Figura 2. Prima spirometria da sforzo. Spirometria pre/post Ref FVC FEV1 FEV1/FVC FEF 25-75% FEF 25% FEF 50% FEF 75% PEF 4,59 3,79 83 4,20 6,54 4,64 2,40 7,61 Litri Litri % L/sec L/sec L/sec L/sec L/sec Pre % Ref 92 87** Pre Meas 4,24 3,29** 78** 2,79 6,58 3,18** 1,55** 7,56 67 101 69** 65** 99 Post % Ref 94 91** Post Meas 4,32 3,44** 80 3,10 7,34 3,49 1,65 7,74 74 112 75 69 102 Post % Chg 2 4 11 12 10 6 2 Test di broncostimolazione specifico; esercizio fisico 120 100 80 60 40 20 0 FVC FEV1 FEV1/FVC FEF 25-50% Litri Litri % L/sec. Pre 4,24 3,29** 78** 2,79 Pre 1 3 5 7 10 15 Post 1 min. -8 -12 3 min. -13 -21 5 min. -12 -22 7 min. -10 -26 10 min. -10 -18 15 min. 2 -8 -17 -30 -34 -45 -27 -20 Post 4,32 3,44** 80 3,10 % Post 2 4 11 **fuori 95% intervallo di confidenza 19 Elena Calcinai, Alessandra Caddeo, Sara El Oksha, Luigi Terracciano, Alessandro Fiocchi Figura 3. Seconda spirometria da sforzo dopo 3 mesi di terapia. Spirometria pre/post FVC FEV1 FEV1/FVC FEF 25-75% FEF 25% FEF 50% FEF 75% PEF Litri Litri % L/sec. L/sec. L/sec. L/sec. L/sec. Ref Pre Meas Pre % Ref Post Meas Post % Ref 4,91 4,05 83 4,31 6,86 4,87 2,52 8,02 444 3,37** 76** 2,73 6,34 3,33** 1,41** 7,04 90 83** 4,47 3,74 84 3,81 6,89 4,60 1,97 7,43 91 92 1 11 88 100 94 78 93 40 9 38 40 6 63 92 68** 56** 88 Post % Chg Test di broncostimolazione specifico; esercizio fisico 120 100 80 60 40 20 0 FVC FEV1 FEV1/FVC FEF 25-50% Litri Litri % L/sec. Pre 4,44 3,37 76** 2,73 Pre 1 3 5 7 10 15 Post 1 min. -10 -4 3 min. -6 -11 5 min. -10 -13 7 min. -12 -17 10 min. -19 -20 15 min. -6 -17 11 -18 -18 -23 -21 -32 Post 4,47 3,74 84 3,81 % Post 1 11 40 **fuori 95% intervallo di confidenza Accertamenti eseguiti Durante una visita di controllo per asma bronchiale il ragazzo, che pratica normalmente attività fisica agonistica (basket) senza alcun problema dopo l’ultimo aumento della terapia inalatoria, riferisce alcuni episodi caratterizzati da comparsa di dispnea durante l’allenamento in una determinata palestra. Alessio, infatti, esegue regolarmente 3 allenamenti settimanali in 3 palestre differenti e, per 3 settimane consecutive presenta sempre asma da sforzo solo in una palestra. I sintomi si risolvono dopo circa 30 minuti che il 20 ragazzo termina l’attività fisica dopo aver praticato 2 puff di salbutamolo. Per il ripetersi degli episodi il padre del ragazzo decide di ispezionare la palestra e rileva la presenza di 2 pannelli di sughero ricoperti da muffa, a cui il ragazzo risulta allergico. I genitori decidono quindi di non farlo più allenare in quella palestra. E.O alla visita. P: 50 Kg H: 170 cm. Buone condizioni generali. Cute integra. Rinoscopia: ipertrofia dei turbinati con mucosa pallida. Otoscopia: nella norma. Al torace: MV normotrasmesso senza Le muffe possono essere ovunque rumori aggiunti. Addome trattabile non dolente. Restante obiettività nella norma. Procedimento diagnostico e trattamento La diagnosi differenziale indica: - asma da sforzo scatenato da Alternaria; - asma non controllato. Si sospende l’attività fisica fino al completamento degli accertamenti. Si prosegue la terapia di fondo dell’asma con: • fluticasone/salmeterolo 25/125: 2 puff al mattino +1 puff alla sera + montelu- kast cpr 10 mg: 1 cpr alla sera. - Si programma il test da sforzo che, eseguito a distanza di circa 2 settimane dal controllo, risulta negativo (Fig. 4); l’asma quindi è in controllo completo. La diagnosi è di asma da sforzo da Alternaria. Si prescrivono i seguenti provvedimenti terapeutici: - evitare di allenarsi in quella determinata palestra; - intraprendere immunoterapia specifica per Alternaria per via orale: 8 gtt/die 3 volte alla settimana. Figura 4. Spirometria da sforzo durante il periodo degli episodi di dispnea in palestra. Spirometria pre/post FVC FEV1 FEV1/FVC FEF 25-75% FEF 25% FEF 50% FEF 75% PEF Litri Litri % L/sec. L/sec. L/sec. L/sec. L/sec. Ref Pre Meas Pre % Ref 5,15 4,24 83 4,53 7,11 5,05 2,62 8,34 5,35 4,47 84 4,50 8,45 5,50 2,36 8,92 104 105 Post Meas Post % Ref Post % Chg 99 119 109 90 107 Test di broncostimolazione specifico; esercizio fisico 120 100 80 60 40 20 0 FVC FEV1 FEV1/FVC FEF 25-50% Litri Litri % L/sec. Pre 5,35 4,47 84 4,50 Pre 1 3 5 7 10 15 1 min. -9 -2 3 min. -8 -2 5 min. -3 -3 7 min. -4 -2 10 min. -5 -3 15 min. -1 -2 8 -7 -4 -1 -1 -2 Post % Post **fuori 95% intervallo di confidenza 21 Elena Calcinai, Alessandra Caddeo, Sara El Oksha, Luigi Terracciano, Alessandro Fiocchi Andamento clinico Nell’anno successivo il ragazzo ha un asma ben controllato. A distanza di un anno dall’inizio dell’immunoterapia il ragazzo, nel mese di ottobre, torna ad allenarsi nella palestra incriminata, che non è ancora stata bonificata, e non presenta attacchi broncostruttivi. Discussione Questo caso clinico pone l’attenzione su una patologia,l’asma bronchiale,che seppur ben controllata, può essere riesacerbata da diverse situazioni tra cui le infezioni virali ma anche l’esposizione ad allergeni, che in questo caso più di altri sono a rischio di riacutizzazioni gravi. Sicuramente bonificare l’ambiente in cui i pazienti vivono o in cui comunque passano molto tempo è un’azione fondamentale per il ridurre al minimo il rischio di riacutizzazioni asmatiche. In questo caso addirittura la palestra dell’allenamento risulta essere un luogo particolarmente pericoloso perchè il ragazzo, in questo ambiente,si sottopone a uno sforzo fisico. Il dubbio che ci siamo posti nella diagnosi differenziale è che l’asma da sforzo non fosse ancora del tutto controllato, anche se il fatto che gli episodi si verificassero in un solo ambiente sembrava far prevalere l’ipotesi di una causa ambientale. Ipotesi poi confermata dalla spirometria da sforzo negativa e dall’ispezione ambientale eseguita dal padre del ragazzo. I provvedimenti terapeutici sono stati il divieto di giocare ulteriormente in un 22 ambiente così ricco di spore e quello di intraprendere una terapia desensibilizzante orale per l’Alternaria. Questa decisione è stata presa, seppur il ragazzo fosse un poliallergico, in base al fatto che gli episodi d’asma più importanti, nella sua anamnesi, si fossero sempre verificati nel periodo estivo/autunnale e che in questo momento avesse presentato tali manifestazioni in un ambiente ricco di Alternaria. Inoltre, l’asma, dal punto di vista clinico e spirometrico risultava controllato e quindi non vi era controindicazione alla terapia desensibilizzante. L’organizzazione mondiale della sanità ha definito il vaccino o la terapia desensibilizzante come l’unica terapia in grado di cambiare il decorso della malattia. I principali problemi dei vaccini per le muffe, soprattutto nei primi anni della loro produzione, erano legati alla variabilità di alcuni estratti allergenici in termini di efficacia e di contenuto allergenico. Oggigiorno si utilizzano vaccini stabili dal punto di vista biologico oppure dei ricombinati allergoidi che non presentano questi problemi. Considerando che la patologia allergica a volte si manifesta gradatamente, iniziando con sintomi quali rinite e congiuntivite per poi progredire in asma, alcuni autori propongono di intervenire con un’immunoterapia all’inizio della manifestazione allergica prima che si sovrappongano altre sensibilizzazioni allergiche e prima che la malattia progredisca. In letteratura sono pochi gli studi condotti sull’efficacia e sulla sicurezza sul Le muffe possono essere ovunque vaccino desensibilizzante per Alternaria e soprattutto sono pochi quelli solamente pediatrici. Cantani et al. in uno studio prospettico caso-controllo su 39 bambini con rinite o asma da monosenbilizzazione ad Alternaria, sottoposti a terapia desensibilizzante sottocutanea, non rilevarono reazioni sistemiche generalizzate e dimostrarono un miglioramento dei sintomi nel gruppo dei pazienti trattati. Nello studio di Tabar si ritrovarono maggiori reazioni sistemiche nel trattamento a dosi iniziali rispetto a quelle di mantenimento e con maggior frequenza nei soggetti asmatici. Gli studi che analizzano l’efficacia mostrano un miglioramento dei sintomi e un utilizzo inferiore di farmaco nei soggetti trattati rispetto a quelli non trattati, addirittura nello studio di Tabar et al. del 2007 si ritrovano risultati statisticamente significativi già dopo un anno di immunoterapia specifica; anche gli studi che considerano l’immunoterapia sublinguale mostrano uguali risultati e in particolare quello di Di Rienzo mostra una buona efficacia e tollerabilità anche nei bambini al di sotto dei 5 anni. Il nostro caso clinico, in accordo con gli studi in letteratura, mostra un miglioramento della sintomatologia allergica già dopo il primo anno di immunoterapia; infatti Alessio esegue un nuovo allenamento nella palestra non ancora bonificata senza presentare un attacco d’asma. Concludendo possiamo quindi dire che l’asma è una malattia multifattoriale che, oltre a necessitare di una terapia antinfiammatoria, di fondo, si avvantaggia di una profilassi ambientale adeguata e di un’immunoterapia specifica mirata. Bibliografia consigliata • Aden E, Webere B, Bossert J et al. Standardization of Alternaria alternata ectraction and quantification of Alt1 using amd mAB-based 2-site binding assay. J Allergy Clin Immunol 1999; 104:128-135. • Asturias JA, Ibarrola I, Ferre A. Diagnosis of Alternaria alternata sensitization with natural and recombinant Alt a 1 allergens. J Allergy Clin Immunol 2005;115:1210-1217. 23 Elena Calcinai, Alessandra Caddeo, Sara El Oksha, Luigi Terracciano, Alessandro Fiocchi • Black PN, Udy AA, Brodie SM. Sensitivity to fungal allergens is a risk factor for life-threatening asthma. Allergy 2000;55:501–504. doi: 10.1034/j.13989995.2000.00293 • Bousquet J, Lochey R, Malling HJ. Allergen immunotherapy: therapeutic vaccines for allergic disease. 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