poesia dell`anima per i miei fratelli in polonia

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poesia dell`anima per i miei fratelli in polonia
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6 - giugno 2002
ELEMENTAREANNAFRANK
Le classi IV e V A della scuola elementare Anna Frank hanno inviato le loro
poesie al concorso “Le Parole
dell’Anima”, organizzato dal Distretto
11.
Daniele Belli ha ricevuto un Attestato di
Merito, Gemma Mughini si è classificata
seconda nella sezione “Fuoridistretto”
con la poesia “Poesia dell’anima”.
Lucia Angiolini,
insegnante scuola elementare
A. Frank
Vento che vai
nei canali
del cielo.
Noi, entusiasti, ci siamo messi
Vento che scivoli
nelle acque profonde
guarda.
subito a lavorare (I.).
La classe era divisa in due gruppi
Vento che accarezzi
chi piange.
Vento che guardi
il mare
guarda anche chi
non ha il mondo.
Vento che vai
nei canali
del cielo
chiudi gli occhi
aprili
sei a casa.
G.M.
PER I MIEI FRATELLI
IN POLONIA
Con il corpo
siamo lontani,
ma con il cuore
siamo vicini.
Quando vi parlo
le mie parole
vagano nel cielo
portate dal vento,
ondeggiando
fino a che
non arrivano
a voi fratelli
e si posano
sull’erba fresca.
(L.B.); il gruppo viola aveva pensato
una storia di mostri che inquinano
l’ambiente e il gruppo blu un “giallo”
con un detective che risolveva un caso
di inquinamento (G.). Le prime idee
erano praticamente irrealizzabili:
avevamo pensato a dei mostri, a una
persona che tagliava gli alberi, una
fontana che appariva….insomma tutte
idee fantasiose (G.); incendiare un
bosco e inquinare un fiume: per noi
era tutto possibile da realizzare (M.).
Un giorno, dopo aver letto le nostre
sceneggiature, venne il regista e,
insieme a lui, c’era uno sceneggiatore
che abbiamo riconosciuto: era
l’interprete del film “Impariamo il
mare”.
Ci disse che le nostre scene erano
impossibili da realizzare e dovevamo
guardare in faccia la realtà e non
viaggiare con la fantasia (B.). Quando
ci ha detto questo noi abbiamo
pensato “Mezzo semestre buttato via”
e invece no, ci è servito per imparare
a stare con i piedi per terra (G.).
Eravamo un po’ arrabbiati ma poi
ci siamo messi “di buzzo bono” e
abbiamo fatto un’altra sceneggiatura;
adesso non era più un film “giallo” o
“horror” beh…non so nemmeno io
come definirlo…comunque adesso
andava bene (I.).
E siamo anche riusciti a fare
entrare nel nostro film i messaggi “la
D.B.
La classe V della scuola elementare
Anna Frank ha partecipato al concorso,
indetto dall’Ente Cassa di Risparmio di
Firenze, “Registi in Classe” con il film
“Per ogni briciola di questa terra”
vincendo il Delfino d’Oro, premio che
pagina precedente
Tutto cominciO' in un giorno fra
ottobre e novembre quando la
maestra Lucia disse che quest’anno,
per Educazione all’Immagine,
dovevamo parlare del cinema e, oltre
a vedere alcuni film, dovevamo farne
uno che insegnasse a rispettare la
natura (G.).
POESIA DELL’ANIMA
Vento vento vento
aria.
le è stato assegnato, durante una giornata di grande festa ed emozioni, al Teatro della Pergola il 23 maggio 2002.
Questo è il racconto di come i ragazzi
hanno vissuto questa esperienza che,
al di là del premio ricevuto, è stata sicuramente molto importante per il loro
percorso formativo.
Lucia Angiolini,
insegnante scuola elementare
A. Frank
natura è un essere vivente e va
rispettata” e “la natura siamo noi”
(C.). E abbiamo dimenticato la
vecchia storia (C.).
Così non ci siamo dati per vinti e nel
film inserimmo anche una leggenda;
per stare insieme alla natura non ci
sono stati problemi grazie a Villa
Strozzi (B.).
La storia e' questa: molti bambini
non rispettano la natura perché non la
conoscono. Solo il racconto di un
vecchio riesce a far capire quanto sia
importante il rispetto per la natura
(L.C.); una classe di bambini ascolta
un testo in cui si parla di un rapporto
corretto dell’uomo con la natura, un
giorno si ritrovano nel parco di Villa
Strozzi per giocare a nascondino e lì
incontrano un folletto che racconta
loro la leggenda di Agai; Agai era una
bambina prepotente che diventò la
Terra (C.).
Alcune scene del film si svolgono in
classe, la leggenda è raccontata da
disegni, altre scene si svolgono a Villa
Strozzi.
Iniziammo a fare disegni però,
rileggendo il racconto del vecchio, ci
accorgemmo che era troppo corto,
quindi lo allungammo (E.) così
sarebbe stato più piacevole da
ascoltare (L.B.)
Un gruppo si occupava di fare i
disegni per illustrare la leggenda di
Agai.
Un altro gruppo si occupava dei
dialoghi; c’era un problema: si doveva
fare parlare tutti i bambini ma, nel
poco tempo che durava il film,
sarebbe stato troppo difficile perché
gli spettatori, a vedere così tanti
bambini in poco tempo, sarebbero
rincitrulliti; così abbiamo diviso il testo
in varie parti: un dialogo per ogni
parte e, dopo tanti problemi superati,
siamo stati premiati: tutti siamo
riusciti a parlare. A lavoro finito tutto
è stato copiato al computer; la
maestra ci ha proposto di cambiare
una parte ma il cambiamento era
ridicolo e quindi è rimasto tutto come
prima (C.).
Quando E' venuto il momento
di assegnare le parti, tutti si voleva la
parte del bambino che parla di più;
poi le cose si sono sistemate e tutti
eravamo felici delle nostre parti; io
ero molto eccitata perché avevo
ottenuto la parte che volevo (F.).
La maestra Beatrice ci ha insegnato
l’intonazione delle battute (M.) e ce le
siamo dovute imparare a memoria e
provare, provare…(I.).
Dopo un po’ di tempo eravamo pronti
per girare il primo CIAK…che
emozione!…eravamo tutti felicissimi!
(I.).
Le scene si giravano un po’ per volta
ed io avevo paura che venisse male il
film. Il giorno che dovevo girare ero
molto tesa e… pensate: mi hanno
cambiato anche la parte e quindi
avevo paura di fare una schifezza e, a
quel punto, mi sarei anche sparata
(F.).
Il giorno del primo ciak
purtroppo abbiamo potuto girare solo
le scene in classe perché fuori tirava
vento (L.B.) e non era una cosa buona
per i microfoni; si fissò di nuovo un
altro giorno (G.).
Secondo ciak: eravamo tutti in
agitazione ma, sfortunatamente, quel
giorno pioveva e non si poté girare; si
rimandò ancora!
Finalmente ci riuscì girare gli esterni a
Villa Strozzi… lo sapete che è venuto
anche un attore? Sì… ora non George
Clooney ma, comunque, un attore
molto bravo che doveva fare la parte
di un vecchietto misterioso; ogni
tanto, quando lo guardavamo, ci
prendeva il ridere.
Prova e riprova ce l’abbiamo fatta a
girare tutte le scene del nostro film!
(G.).
Poi siamo andati in sala montaggio
a vedere montare il film; sono molto
curioso di vedere come il nostro
regista ha montato il nostro film e se
ci piacerà. Sicuramente ci faremo
delle grandi, indimenticabili risate!
Ciak…si chiude! (L.C.)
INTERVISTE
CON ALCUNI
SCENEGGIATORI/
ATTORI
Io ero un po’ emozionata perché,
anche se ero molto inquadrata nella
parte (sono la bambina saggia), avevo
paura di parlare, sono stata anche
microfonista ovvero reggevo il
microfono. (C.)
Quando toccò a me “imbranatissimo”
mi impappinai alla grande ma alla fine
ci riuscii. (L.C.)
In esterno le scene erano più
impegnative perché la stessa scena la
dovevamo fare 3 o 4 volte quindi
finché non arrivava il tuo turno ti
annoiavi…pensate: io che parlavo
nell’ultima scena quanto ho dovuto
aspettare!
Anche se, a mio parere, tante ore di
lavoro per pochi minuti di film sono
esagerate, aver fatto un film da soli è
un ricordo fantastico; non è stata una
cosa individuale, ma di gruppo; oltre
al ricordo di noi e dei nostri compagni
ci ricorderemo anche del nostro lungo
lavoro. (E.)
Quando io dovevo parlare mi sentivo
un nodo alla gola e mi era difficile dire
la parte; comunque è stato
divertentissimo e sono orgoglioso del
nostro film. (L.B.)
Io ho vissuto questa esperienza come
un gioco. (L.)
Secondo me siamo stati tutti molto
bravi perché siamo riusciti a lavorare
tutti insieme senza litigare. Spero che
le maestre, il regista e lo
sceneggiatore siano contenti del
nostro lavoro. (C.)
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