poesia dell`anima per i miei fratelli in polonia
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poesia dell`anima per i miei fratelli in polonia
2 6 - giugno 2002 ELEMENTAREANNAFRANK Le classi IV e V A della scuola elementare Anna Frank hanno inviato le loro poesie al concorso “Le Parole dell’Anima”, organizzato dal Distretto 11. Daniele Belli ha ricevuto un Attestato di Merito, Gemma Mughini si è classificata seconda nella sezione “Fuoridistretto” con la poesia “Poesia dell’anima”. Lucia Angiolini, insegnante scuola elementare A. Frank Vento che vai nei canali del cielo. Noi, entusiasti, ci siamo messi Vento che scivoli nelle acque profonde guarda. subito a lavorare (I.). La classe era divisa in due gruppi Vento che accarezzi chi piange. Vento che guardi il mare guarda anche chi non ha il mondo. Vento che vai nei canali del cielo chiudi gli occhi aprili sei a casa. G.M. PER I MIEI FRATELLI IN POLONIA Con il corpo siamo lontani, ma con il cuore siamo vicini. Quando vi parlo le mie parole vagano nel cielo portate dal vento, ondeggiando fino a che non arrivano a voi fratelli e si posano sull’erba fresca. (L.B.); il gruppo viola aveva pensato una storia di mostri che inquinano l’ambiente e il gruppo blu un “giallo” con un detective che risolveva un caso di inquinamento (G.). Le prime idee erano praticamente irrealizzabili: avevamo pensato a dei mostri, a una persona che tagliava gli alberi, una fontana che appariva….insomma tutte idee fantasiose (G.); incendiare un bosco e inquinare un fiume: per noi era tutto possibile da realizzare (M.). Un giorno, dopo aver letto le nostre sceneggiature, venne il regista e, insieme a lui, c’era uno sceneggiatore che abbiamo riconosciuto: era l’interprete del film “Impariamo il mare”. Ci disse che le nostre scene erano impossibili da realizzare e dovevamo guardare in faccia la realtà e non viaggiare con la fantasia (B.). Quando ci ha detto questo noi abbiamo pensato “Mezzo semestre buttato via” e invece no, ci è servito per imparare a stare con i piedi per terra (G.). Eravamo un po’ arrabbiati ma poi ci siamo messi “di buzzo bono” e abbiamo fatto un’altra sceneggiatura; adesso non era più un film “giallo” o “horror” beh…non so nemmeno io come definirlo…comunque adesso andava bene (I.). E siamo anche riusciti a fare entrare nel nostro film i messaggi “la D.B. La classe V della scuola elementare Anna Frank ha partecipato al concorso, indetto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, “Registi in Classe” con il film “Per ogni briciola di questa terra” vincendo il Delfino d’Oro, premio che pagina precedente Tutto cominciO' in un giorno fra ottobre e novembre quando la maestra Lucia disse che quest’anno, per Educazione all’Immagine, dovevamo parlare del cinema e, oltre a vedere alcuni film, dovevamo farne uno che insegnasse a rispettare la natura (G.). POESIA DELL’ANIMA Vento vento vento aria. le è stato assegnato, durante una giornata di grande festa ed emozioni, al Teatro della Pergola il 23 maggio 2002. Questo è il racconto di come i ragazzi hanno vissuto questa esperienza che, al di là del premio ricevuto, è stata sicuramente molto importante per il loro percorso formativo. Lucia Angiolini, insegnante scuola elementare A. Frank natura è un essere vivente e va rispettata” e “la natura siamo noi” (C.). E abbiamo dimenticato la vecchia storia (C.). Così non ci siamo dati per vinti e nel film inserimmo anche una leggenda; per stare insieme alla natura non ci sono stati problemi grazie a Villa Strozzi (B.). La storia e' questa: molti bambini non rispettano la natura perché non la conoscono. Solo il racconto di un vecchio riesce a far capire quanto sia importante il rispetto per la natura (L.C.); una classe di bambini ascolta un testo in cui si parla di un rapporto corretto dell’uomo con la natura, un giorno si ritrovano nel parco di Villa Strozzi per giocare a nascondino e lì incontrano un folletto che racconta loro la leggenda di Agai; Agai era una bambina prepotente che diventò la Terra (C.). Alcune scene del film si svolgono in classe, la leggenda è raccontata da disegni, altre scene si svolgono a Villa Strozzi. Iniziammo a fare disegni però, rileggendo il racconto del vecchio, ci accorgemmo che era troppo corto, quindi lo allungammo (E.) così sarebbe stato più piacevole da ascoltare (L.B.) Un gruppo si occupava di fare i disegni per illustrare la leggenda di Agai. Un altro gruppo si occupava dei dialoghi; c’era un problema: si doveva fare parlare tutti i bambini ma, nel poco tempo che durava il film, sarebbe stato troppo difficile perché gli spettatori, a vedere così tanti bambini in poco tempo, sarebbero rincitrulliti; così abbiamo diviso il testo in varie parti: un dialogo per ogni parte e, dopo tanti problemi superati, siamo stati premiati: tutti siamo riusciti a parlare. A lavoro finito tutto è stato copiato al computer; la maestra ci ha proposto di cambiare una parte ma il cambiamento era ridicolo e quindi è rimasto tutto come prima (C.). Quando E' venuto il momento di assegnare le parti, tutti si voleva la parte del bambino che parla di più; poi le cose si sono sistemate e tutti eravamo felici delle nostre parti; io ero molto eccitata perché avevo ottenuto la parte che volevo (F.). La maestra Beatrice ci ha insegnato l’intonazione delle battute (M.) e ce le siamo dovute imparare a memoria e provare, provare…(I.). Dopo un po’ di tempo eravamo pronti per girare il primo CIAK…che emozione!…eravamo tutti felicissimi! (I.). Le scene si giravano un po’ per volta ed io avevo paura che venisse male il film. Il giorno che dovevo girare ero molto tesa e… pensate: mi hanno cambiato anche la parte e quindi avevo paura di fare una schifezza e, a quel punto, mi sarei anche sparata (F.). Il giorno del primo ciak purtroppo abbiamo potuto girare solo le scene in classe perché fuori tirava vento (L.B.) e non era una cosa buona per i microfoni; si fissò di nuovo un altro giorno (G.). Secondo ciak: eravamo tutti in agitazione ma, sfortunatamente, quel giorno pioveva e non si poté girare; si rimandò ancora! Finalmente ci riuscì girare gli esterni a Villa Strozzi… lo sapete che è venuto anche un attore? Sì… ora non George Clooney ma, comunque, un attore molto bravo che doveva fare la parte di un vecchietto misterioso; ogni tanto, quando lo guardavamo, ci prendeva il ridere. Prova e riprova ce l’abbiamo fatta a girare tutte le scene del nostro film! (G.). Poi siamo andati in sala montaggio a vedere montare il film; sono molto curioso di vedere come il nostro regista ha montato il nostro film e se ci piacerà. Sicuramente ci faremo delle grandi, indimenticabili risate! Ciak…si chiude! (L.C.) INTERVISTE CON ALCUNI SCENEGGIATORI/ ATTORI Io ero un po’ emozionata perché, anche se ero molto inquadrata nella parte (sono la bambina saggia), avevo paura di parlare, sono stata anche microfonista ovvero reggevo il microfono. (C.) Quando toccò a me “imbranatissimo” mi impappinai alla grande ma alla fine ci riuscii. (L.C.) In esterno le scene erano più impegnative perché la stessa scena la dovevamo fare 3 o 4 volte quindi finché non arrivava il tuo turno ti annoiavi…pensate: io che parlavo nell’ultima scena quanto ho dovuto aspettare! Anche se, a mio parere, tante ore di lavoro per pochi minuti di film sono esagerate, aver fatto un film da soli è un ricordo fantastico; non è stata una cosa individuale, ma di gruppo; oltre al ricordo di noi e dei nostri compagni ci ricorderemo anche del nostro lungo lavoro. (E.) Quando io dovevo parlare mi sentivo un nodo alla gola e mi era difficile dire la parte; comunque è stato divertentissimo e sono orgoglioso del nostro film. (L.B.) Io ho vissuto questa esperienza come un gioco. (L.) Secondo me siamo stati tutti molto bravi perché siamo riusciti a lavorare tutti insieme senza litigare. Spero che le maestre, il regista e lo sceneggiatore siano contenti del nostro lavoro. (C.) pagina successiva