maggio 2015 - Idroexpert
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- NEWS N°5 MAGGIO 2015 PRINCIPALI LEGGI E DECRETI SULL’EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA IL TELERISCALDAMENTO IN ITALIA Con Provvedimento n. 24817 del 5/3/2014 l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato AGCM (AGCM) ha pubblicato l’indagine conoscitiva sul settore del teleriscaldamento (TLR). Scopo principale dell’indagine, iniziata nel dicembre 2011, era inquadrare il servizio di teleriscaldamento sotto un profilo giuridico e verificare l’esistenza di criticità concorrenziali nel settore (modalità di determinazione del prezzo del calore, incentivazioni concesse, facilitazioni dell’allacciamento alla rete di TLR e alle difficoltà di disconnessione, etc.), anche per valutare l’opportunità di interventi antitrust tesi a ristabilire condizioni concorrenziali. La situazione italiana Particolarmente sviluppato nei paesi scandinavi e baltici, il teleriscaldamento è poco diffuso in Italia. Le reti TLR servono attualmente il 4÷5% della popolazione nazionale e soddisfano circa il 5% della domanda di calore. Le regioni più servite sono Lombardia (45%), Piemonte (27%) ed Emilia Romagna (14%). La maggiore concentrazione (in metri cubi per abitante) si registra in Piemonte (16,7), Trentino Alto Adige (16,5), Lombardia e Valle d’Aosta (13,0) ed Emilia Romagna (9,5). Tra il 2000 e il 2011 la volumetria allacciata è passata da 109,8 a 260,3 milioni di metri cubi, con un tasso di crescita annua del 7,5%. Le reti più grandi sono invece prevalentemente alimentare a metano, mediante cogenerazione affiancata dalla produzione di calore mediante combustione dei rifiuti solidi urbani (termovalorizzazione). Si registra l’impiego di tecnologie alternative integrative a Ferrara (geotermia) e a Milano (pompe di calore). In termini percentuali, la cogenerazione da combustibili fossili (30% della capacità installata) fronteggia circa la metà della produzione di calore, mentre le fonti rinnovabili e le pompe di calore (10% della capacità ) hanno contribuito per oltre un quinto del calore generato. Il resto è appannaggio delle caldaie di integrazione e riserva a combustibili fossili (60% della capacità). Norme, tecnica ed economia Le norme italiane prevedono che gli edifici di nuova costruzione distanti non più di 1 km da una rete TLR siano predisposti per l’allacciamento. L’obbligo di connessione sussiste, di fatto, per gli interventi di edilizia popolare realizzati dagli enti competenti. Secondo il D.Lgs. 28/2011 art. 11, gli edifici nuovi o sottoposti a rilevante ristrutturazione possono non rispettare la quota percentuale di utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione del calore nel caso di allacciamento a una rete TLR che ne copra l’intero fabbisogno termico, acqua calda sanitaria compresa, anche se centrale TLR è alimentata da un impianto a combustibili fossili. Poiché la temperatura del fluido termovettore decresce esponenzialmente al crescere della lunghezza percorsa nelle tubazioni, il bacino d’utenza di una centrale di generazione asservita a una rete TLR è limitato (al massimo alcune decine di chilometri. In Italia, le cosiddette “perdite di rete” sono pari, in media, al 15%. Tali perdite non dipendono solo dai fattori fisico-tecnici (isolamento termico delle tubazioni, attrito del fluido, etc.) ma anche dalla “densità termica”, ovvero dalla distribuzione della domanda di calore lungo la rete . In generale, il costo di distribuzione diminuisce al crescere della densità termica della rete. Una densità termica di 2,5 MWh/m è ritenuta economicamente sostenibile. È il caso, ad esempio delle reti di Milano e Brescia (3,9 MWh/m) e Torino (3,5 MWh/m), mentre le reti urbane e montane registrano valori anche inferiori a 2 MWh/m, perciò la loro economicità è legata a contributi in conto capitale e all’incentivazione dell’elettricità prodotta mediante cogenerazione. In questi casi, la produzione di calore non può essere considerata un mero sottoprodotto della produzione di elettricità, sia perché la prima determina una riduzione dell’efficienza della seconda, sia perché le esigenze dei rispettivi cicli di produzione sono differenti. “Qualificazione” del servizio, il punto di vista del CTI – Comitato Termotecnico Italiano La problematica principale da affrontare era quella legata alla qualificazione del teleriscaldamento (TLR), per alcuni riconducibile al settore dei servizi pubblici locali (SPL), per altri classificabile come prestazione economica svolta in regime di libera concorrenza. L’AGCM definisce il teleriscaldamento come “un sistema a rete, realizzato prevalentemente su suolo pubblico, al servizio di un comparto urbano esistente o programmato, destinato alla fornitura di energia termica (nella duplice valenza di “caldo” e “freddo”), prodotta in una o più centrali, ad una pluralità di edifici appartenenti a soggetti diversi, ai fini di climatizzazione di ambienti e di produzione di acqua calda ad uso igienico-sanitario, sulla base di contratti di somministrazione e tale da consentire, nei limiti di capacità del sistema, l’allacciamento alla rete di ogni potenziale cliente secondo principi di non discriminazione”. L’AGCM stabilisce poi che “L’eterogeneità delle situazioni richiede dunque un intervento pubblico differenziato, limitato tuttavia agli obblighi di servizio pubblico ritenuti necessari a livello locale per raggiungere i livelli prestazionali desiderati. In altri termini, si ritiene che i meccanismi di mercato operanti nel settore, supportati da un’appropriata regolamentazione, siano idonei ad assicurare il soddisfacimento dell’interesse pubblico all’accesso a prezzi ragionevoli e trasparenti ad un servizio di TLR offerto secondo standard elevati di qualità, continuità e sicurezza. In particolare, laddove il mercato – attraverso la concorrenza (ex ante) tra sistemi di riscaldamento – sia in grado di assicurare, ad esempio, prezzi accessibili, gli obblighi di servizio pubblico devono essere limitati ad altre prestazioni, quali l’universalità della connessione e la continuità della fornitura.” Una cosa è oggi evidente agli operatori: in sede di progetto va chiarito con gli Amministratori locali il tipo di inquadramento del servizio. Un aspetto spesso sottovalutato nel passato, specie per le piccole reti, oggi diffuse nelle zone di montagna. Per ulteriori chiarimenti puoi andare al link: http://www.ilgiornaledeltermoidraulico.it/teleriscaldamento-in-italia-trend-e-stato-dellarte/ ONLINE IL NUOVO PORTALE ENEA PER RICHIEDERE LA DETRAZIONE FISCALE Da inizio aprile è possibile inviare online, sul portale ENEA, la documentazione per richiedere le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ultimati entro il 31 dicembre 2015. L’ENEA, in qualità di Agenzia nazionale per l’Efficienza Energetica, è il soggetto incaricato per legge di ricevere la documentazione obbligatoria per ottenere le agevolazioni fiscali per gli interventi di eco-efficienza. A partire dal 1° gennaio 2016, l’ecobonus scenderà dal 65% al 36%, quindi per usufruire della detrazione maggiore le ristrutturazioni devono essere concluse entro il 2015. Secondo stime ENEA, con il bonus aumentato al 65%, sono possibili risultati molto positivi sia in termini di risparmio energetico sia di riduzione delle emissioni di CO2; infatti, già con la precedente detrazione del 55%, sono stati risparmiati 11.300 GWh/anno di energia ed evitato il rilascio nell’aria di oltre 2,4 milioni di tonnellate l’anno di CO . Per far fronte alle richieste di informazione sull’ecobonus è disponibile il portale dell’Agenzia efficienzaenergetica.enea.it, con le ultime news in materia legislativa, le risposte degli esperti e le guide ai lavori, come il nuovo vademecum sugli impianti alimentati da generatori a biomassa e sulle schermature solari. Per ulteriori chiarimenti puoi andare al link: http://www.ilgiornaledeltermoidraulico.it/online-il-nuovo-portale-enea-per-richiedere-la-detrazione-fiscale-2/ LE DETRAZIONI FISCALI TRATTAMENTO DOMESTICO DELL’ACQUA Con il decreto legge n. 83 del 2012 in Italia è stata introdotta l’estensione della detrazione fiscale del 65% alle spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. La legge di stabilità per il 2014 (n. 147 del 27 dicembre 2013) ha prorogato fino al 31 dicembre 2014 le detrazioni delle spese per interventi di risparmio energetico e per ristrutturazione del patrimonio edilizio introducendo anche la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+ finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto dell’intervento. Le spese sono detraibili nella misura del 65% se sostenute tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2014 e del 50% se sostenute dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. In caso di interventi su parti comuni degli edifici condominiali le aliquote saranno del 65% per le spese del primo semestre 2015 e del 50% per quelle sostenute dal secondo semestre 2015 al primo semestre 2016. Sin dal 2008, inoltre, è possibile agevolare l’acquisto di pompe di calore ad alta efficienza, di impianti geotermici a bassa entalpia e di tutti i prodotti connessi all’installazione di caldaie. In particolare, la norma prevede solo che venga sostituito un impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione, per cui qualora nel prezzo di tale bene siano inclusi anche filtri addolcitori, sistemi di dosaggio e prodotti per il condizionamento dell’acqua sanitaria e circuiti di riscaldamento, anch’essi possono essere oggetto di agevolazione. In questo modo si ottiene non solo un risparmio energetico ma, nello specifico, anche un evidente risparmio idrico. Per quanto riguarda le ristrutturazioni, le spese sostenute per l’acquisto di filtri addolcitori, sistemi di dosaggio e prodotti per il condizionamento dell’acqua sanitaria e circuiti di riscaldamento godono della detrazione del 50%, in caso di interventi su singole unità abitative, in ambito di una manutenzione straordinaria e, nel caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali, nell’ambito di una manutenzione ordinaria. Per ulteriori chiarimenti puoi andare al link: http://www.infoimpianti.it/temi/Generale/news/Trattamento_domestico_dellacqua_le_detraz_17092014.aspx