CERTIFICAZIONE di PROCESSO dall`INNESTO alla
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CERTIFICAZIONE di PROCESSO dall`INNESTO alla
VITICOLTURA•VIVAISMO La Cooperativa Vivai di Padergnone guarda al futuro CERTIFICAZIONE di PROCESSO dall’INNESTO alla BARBATELLA Cosa è stato fatto in concreto TERRA TRENTINA Un modello di macchina innestatrice. 12 La certificazione ISO 9000 è un punto di arrivo che premia il lavoro di preparazione di tutti gli attori della filiera, ma rappresenta anche un impegno per gli associati e una garanzia di conformità del prodotto per i clienti. Paolo Ferrari Servizio Infrastrutture agricole e riordinamento fondiario - P.A.T. L a Vivai Cooperativi di Padergnone ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001: 2000. È stata rilasciata da A.Q.A., organismo di certificazione dell’Istituto agrario di S. Michele all’Adige. La realizzazione del progetto Qualità - durato circa un anno e mezzo dimostra l’acquisizione da parte di tutti i soci vivaisti di un metodo di lavoro ove il rispetto della regola è inteso non come vincolo o appesantimento burocratico, bensì come opportunità per garantire il controllo del processo produttivo. Di seguito, alcune considerazioni a fronte di un incontro con il responsabile della cooperativa, Marco vacchetti. Realizzare un sistema qualità conforme alle norme ISO 9000 significa codificare nero su bianco quanto in parte già fatto e rispettare le regole che tutti, direzione centrale e soci vivaisti, di comune accordo, si sono dati. Dal punto di vista strettamente pratico, il gruppo di lavoro della cooperativa – composto dal direttore, dal consulente esterno e da una nutrita rappresentanza di soci - ha predisposto 11 Istruzioni operative di lavoro e 7 Procedure gestionali. Tali documenti rappresentano il cuore del Sistema qualità della Vivai di Padergnone; riguardano tutte le attività svolte presso l’azienda vivaistica, dall’innesto dei materiali sino al conferimento della barbatella. Precisano responsabilità, modalità operative, controlli da svolgere per ciascuna fase operativa di lavoro; costituiscono una sorta di Vademecum che ogni socio vivaista deve rispettare, la regola che consente il mantenimento di uno standard qualitativo eccellente, costante nel tempo. Le ragioni di una scelta impegnativa L’obiettivo che la cooperativa intendeva perseguire nell’attuare il Progetto qualità non è stato tanto l’ottenimento del classico “bollino”, quanto soddisfare l’esigenza di stabilire regole comportamentali comuni a tutti i soci vivaisti al fine di offrire ai viticoltori barbatelle le cui caratteristiche, già ottime dal punto di vista tecnico e sanitario, fossero sostanzialmente identiche, indipendentemente dal vivaista che le ha coltivate. La certificazione I.S.O. 9000 si è rivelata un’ottima occasione in tal senso; la Vivai di Padergnone, intesa quale sistema organizzato di aziende agricole, è la prima realtà nel settore che ha intrapreso (e concluso!) un percorso di questo tipo. La trapiantatrice (foto sopra) esegue la messa a dimora degli innesti-talea alleviando il lavoro dell’uomo. La certificazione copre l’intera filiera Carta su misura: codificare l’essenziale Una possibile carenza dei sistemi qualità, soprattutto di quelli costruiti “ad hoc” per ottenere la certificazione è la prolifera- Barbatellaio nella zona di Arco. zione documentale, spesso inutile. Situazioni organizzative già complicate vengono sovente appesantite con l’uso di moduli, verbali, programmi, spesso superflui. Un buon sistema organizzativo - in generale - deve puntare sulla semplicità, immediatezza e chiarezza delle responsabilità, delle competenze e dei ruoli, garantendo la tracciabilità di tutte le operazioni svolte. Quanto fatto alla Vivai di Padergnone può essere riassunto in una sola parola: Carta su misura; ossia scrivi quanto basta per svolgere correttamente ogni singola operazione (trattamento, cura colturale, ecc.). ll resto lo fa l’esperienza e l’addestramento del personale e del socio vivaista. Ogni documento è ispirato a criteri di semplicità e razionalità. Chi scrive è un agricoltore, poco avvezzo alle “carte”. Il socio vivaista al centro del sistema qualità Il socio vivaista è cardine e parte decisamente attiva nel funzionamento del sistema organizzativo per la qualità della Vivai di Padergnone. È gravato sostanzialmente di due oneri: rispettare quanto stabilito nelle Istruzioni di lavoro e compilare, di volta in volta, il Quaderno del vivaista, una sorta di diario di bordo ove annota ogni operazione svolta in azienda e presso il barbatellaio. Tale registrazione è fondamentale per garantire a posteriori la rintracciabilità del prodotto. Considerata l’importanza di tali incarichi, ogni socio vivaista partecipa a frequenti incontri di formazione, sia per quanto riguarda gli aspetti strettamente tecnico agronomici che alcuni suggerimenti sul come compilare ed archiviare i documenti. Un tec- TERRA TRENTINA Una cosa salta subito all’occhio: il “Campo di applicazione” del certificato ISO 9000 comprende le attività svolte in barbatellaio, non solo la mera attività di commercializzazione. La Cooperativa avrebbe potuto certificare solo il momento finale della filiera, ed il certificato lo avrebbe ottenuto egualmente. Ciò avrebbe avuto poco senso e soprattutto poco valore aggiunto per il viticoltore. La qualità della barbatella è fatta in campo. La certificazione della Vivai di Padergnone - per precisa scelta del Consiglio direttivo - copre l’intera filiera di produzione, dall’innesto del materiale vivaistico sino alla consegna finale delle barbatelle, coinvolgendo direttamente e attivamente tutti i soci vivaisti. La garanzia, per il cliente, è massima. 13 VITICOLTURA•VIVAISMO Mazzi di barbatelle innestate. Il diverso colore della fascetta e della etichetta indica l’appartenenza ad una delle tre categorie previste dalla vigente normativa. stati svolti, risalendo sino al materiale vivaistico utilizzato per effettuare l’innesto. Ogni cosa è pianificata e documentata A destra barbatelle innestate in vasetto (cartonnage). Vengono messe in dimora nello stesso anno di innesto. nico è a disposizione per qualsiasi intervento, suggerimento o assistenza diretta che si dovesse rendere necessaria. TERRA TRENTINA Rintracciabilità del prodotto, trasparenza lungo tutta la filiera 14 Un elemento di cui la Vivai di Padergnone va fiera è senza ombra di dubbio il sistema di rintracciabilità del prodotto finito (barbatella): al momento dell’impianto, ogni partita è contrassegnata da un numero di lotto corrispondente alla marza e portinnesto utilizzati, nonché al barbatellaio di impianto; per ciascuna partita il socio an- nota sul Registro del vivaista le operazioni svolte in concomitanza con ciascuna fase della coltivazione, dalla forzatura sino allo sterro della barbatella (trattamenti, cimature, paraffinature, ecc); una volta raccolte, ogni mazzo di barbatelle è contrassegnato da un’etichetta ove è riportato (tramite codice a barre) il suddetto numero di lotto ed il codice identificativo del produttore. Qualora dovessero riscontrarsi problemi su una partita o singola pianta in deposito o già venduta, la cooperativa è in grado di verificare – tramite lettura del registro del vivaista del rispettivo produttore – quali trattamenti ed operazioni colturali sono Anche per i processi di supporto (acquisti, vendite, ricerca e sviluppo, formazione) sono state stabilite delle regole operative; l’acquisto del materiale vivaistico e dei prodotti d’uso, ad esempio, è fatto direttamente dalla direzione della cooperativa rivolgendosi a fornitori preventivamente selezionati mediante verifiche su campioni di prodotto o visite in azienda. Le attività di formazione dei soci e del personale nonché le verifiche presso le aziende vivaistiche sono programmate e documentate. Anche la ricerca e sviluppo di nuove selezioni, nonostante sia svolta da Istituti esterni, è finalizzata e tenuta sotto controllo: obiettivi, tempi e responsabilità sono stabiliti in apposita convenzione. Il Programma della qualità indica gli obiettivi in termini di rese produttive (assegnate a ciascun socio vivaista), vendite, incidenze e risparmi di costo che la cooperativa intende raggiungere ad ogni annata agraria. Riporta responsabilità con nome e cognome, risultati conseguiti ed attesi, azioni da intraprendere, termini di scadenza. Il controllo al servizio del miglioramento continuo La professionalità è il cardine del sistema qualità Non vi è sistema organizzativo (pur certificato) che sostituisca le conoscenze, l’esperienza ed il saper fare acquisito dal socio vivaista in anni di attività. Il buon funzionamento del sistema organizzativo della Vivai di Padergnone dipende dalla convinzione e dalla competenza delle persone che ne fanno parte. La formazione continua è dunque una delle carte su cui punta la direzione della cooperativa. Il vivaista, come l’addetto al controllo materiale al ricevimento, deve sapere perché compila un modulo, non solo cosa deve scrivere e dove archiviarlo. Pur mantenendo il certificato, il fallimento operativo di molti sistemi qualità è dovuto al fatto che regole e documenti sono calati dall’alto, non sono condivisi; la gente è chiamata a cose fatte, solo per apporre una firma. Alcuni miti da sfatare Sulla certificazione se ne sentono spesso di tutti i colori. È dunque meglio chiarire subito una cosa: il fatto che un’azienda abbia ottenuto la certificazione ISO 9000 non significa che venda un prodotto eccellente. Molte aziende - anche del settore agroalimentare - non sono certificate, né pensano lontanamente ad ottenere la certificazione ISO 9000; tuttavia dispongono di un buon sistema organizzativo e spesso di un ottimo prodotto. La certificazione ISO 9000 deve essere sempre considerata da due punti di vista differenti. Per l’azienda è un’occasione per “fare ordine” dal punto di vista organizzativo, chiarendo meglio responsabilità e competenze. Di conseguenza, diventa un buon sistema per tenere sotto controllo tutti i processi, non solo quelli di lavorazione. Per il cliente è invece una garanzia aggiuntiva, una sorta di assicurazione circa il fatto che l’azienda è in grado, con maggiore facilità, di assicurare standard qualitativi ben definiti, che non necessariamente corrispondono all’eccellenza. Ovviamente la certificazione è anche utilizzata dal punto di vista del marketing per dare maggiore visibilità all’azienda; tuttavia, i vantaggi ottenuti in termini di maggiori vendite non compensano quasi mai i costi sostenuti per ottenere e mantenere la certificazione. Ma non dovrebbe essere il maggiore fatturato che spinge un’azienda ad ottenere la certificazione ISO 9000. TERRA TRENTINA Il corretto funzionamento del sistema organizzativo per la qualità della Vivai di Padergnone è garantito anche mediante l’espletamento di periodiche verifiche ispettive. Il tecnico della cooperativa svolge in ogni fase produttiva almeno un controllo, sia presso il barbatellaio che presso la sede di ciascuna azienda vivaistica. Verifica lo stato sanitario delle piante, la rispondenza varietale, le modalità di impianto, il rispetto delle disposizioni agronomiche, la compilazione e conservazione dei registri e dei documenti. Al termine della visita, redige un Rapporto ove sono indicati i problemi riscontrati e concordate con il socio le modalità di intervento. La visita non ha fini repressivi, ma vuole essere un momento di analisi e confronto volto a migliorare le competenze ed i modi di operare. Ad ulteriore garanzia, l’Organismo di certificazione esterno svolge ulteriori verifiche a campione nel corso dell’anno, sia presso la sede della cooperativa che presso ciascuna azienda vivaistica associata. Le barbatelle conferite dai soci vengono poste in sabbia nel magazzino della società fino al momento della vendita. 15