Quaresimale 2016 Prima Domenica Di Quaresima

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Quaresimale 2016 Prima Domenica Di Quaresima
QUARESIMA 2016
Il Quaresimale di don Max
Quaresima, la Chiesa che è madre ci dona del tempo per scrollarci di dosso la
patina del già visto e riscoprire con gli occhi del risorto un mondo pieno di vita.
Cinque settimane, cinque schede, semplicemente per provare a rivedere, ove ce ne
fosse bisogno, il nostro servizio in associazione.
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
LA PAROLA
Dal Vangelo di Luca 4, 1 - 13
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal
diavolo.
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò
dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto,
per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò
nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe
fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio,
di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose:
«Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante
tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo
potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do
a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione
dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta
scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai
culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto
del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù
di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a
tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche:
“Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede
non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato
detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si
allontanò da lui fino al momento fissato.
LA MEDITAZIONE
Siamo ormai entrati nel grande deserto: quaranta giorni di autenticità, di preparazione alla
Pasqua, quaranta giorni in cui siamo chiamati ogni anno a fare il punto della situazione,
guardare al fondo del cuore e della vita per capire in che direzione stiamo andando.
Giù le maschere, il carnevale è finito: nel deserto non c'è bisogno di essere diversi da ciò che si
è. L'apparenza non serve. No, nel deserto siamo chiamati a scaricarci di tutto il superfluo, nel
deserto dobbiamo imparare a sopportare l'inaudito frastuono del silenzio. Nel deserto levate le
maschere possiamo finalmente vedere chi siamo. E nella professione di fede della prima lettura
Israele ricorda: "mio padre era un Arameo errante".
Sì, siamo viandanti, pellegrini. Il deserto rivela la nostra natura profonda di
viandanti; e il viaggio ricorda parole quali precarietà, essenzialità, disponibilità alla
scoperta e allo stupore.
Anche Gesù inizia il suo percorso nel deserto. Quaranta giorni (numero simbolico, richiama i
quarant'anni nel deserto di Israele) per decidere come muoversi, cosa fare.
Strano, vero? Eppure anche Dio ha dovuto scegliere, scegliere che Messia diventare.
E per farlo ha bisogno di silenzio, di digiuno, di deserto. Fa tenerezza e fa riflettere questo
Dio che fa Quaresima per indicarci una strada forte, una soluzione alle nostre
inquietudini.
E Gesù riflette. E rifiuta. Parola alla mano (ah! Se la usassimo anche noi per capire la realtà!
Per leggere la vita!) risponde, con serenità. Gesù rifiuta la tentazione del pane, che riduce
l'uomo a sopravvivere intorno alle "cose".
Gesù rifiuta un messianismo di gloria e di facili consensi. Infine Gesù rifiuta l'immagine di un
Dio che compie miracoli, un Dio eclatante.
La linea del suo modo di vivere è già tutta qui. Un Messia di basso profilo, sarà Gesù. Non
userà nessun altro strumento che l'amore per convincere, per annunciare, per
convertire. Un rischio enorme, il suo.
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Saremo capaci di comprendere?
Spalancheremo il nostro cuore allo stupore per incontrare un Dio dimesso e
fragile?
La sfida è lanciata: fermarsi non è tempo perso, in questa settimana fai deserto,
fermati per capire (come Gesù) che tipo di messia (educatore) essere.
Buona Quaresim a
Don Max