Capitolato tecnico
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Capitolato tecnico
Ambasciata d’Italia a Mosca Rassegna della stampa russa - Traduzioni 30 luglio 2013 Kommersant http://www.kommersant.ru/ Pagina 6 – Berlusconi preferisce andare in prigione piuttosto che ai lavori socialmente utili – Il caso dell’ex Primo Ministro è arrivato all’ultimo grado di giudizio. La Corte di cassazione italiana esaminerà oggi l’appello dell’ex premier Silvio Berlusconi, riconosciuto colpevole in precedenza di frode finanziaria. La conferma della condanna porrà fine alla carriera politica del Cavaliere e infligge un colpo alla coalizione al governo. Lo stesso ex premier ha già dichiarato che preferisce la prigione ai lavori socialmente utili. Dalla sentenza dipendendono non solo il destino dell’ “inaffondabile” Silvio Berlusconi, ma anche la stabilità del governo italiano. Le opinioni degli esperti in merito all’imminente verdetto divergono. Nessuno se la sente di fare previsioni e di dire se la corte confermerà la sentenza emessa precedentemente nei confronti dell’ex premier, che è stato accusato di frode fiscale per Mediaset (vedere documentazione), se rinvierà il caso che si protrarrà per lunghi mesi oppure se pronuncerà una sentenza di assoluzione. Il Senatore Berlusconi, che nega la sua colpevolezza, potrà evitare il carcere anche in caso di conferma della condanna. Secondo le leggi italiane una persona di età superiore ai 70 anni senza precedenti può ottenere una pena detentiva solo in caso di omicidio. E il 76 enne Cavaliere (come veniva chiamato l’ex premier), nonostante sia stato il protagonista di numerosi processi, non ha precedenti. L’altra sentenza per il caso Ruby, con condanna a 7 anni e interdizione a vita dai pubblici uffici, non è ancora stata applicata e potrà essere riesaminata (vedere Kommersant del 16 febbario 2011). Inoltre lo stesso Cavaliere aveva avvisato: “se mi condannano, andrò in prigione ma non accetterò di fare lavori socialmente utili come un criminale che ha bisogno di essere rieducato”. Page: 1/14 In qualsiasi scenario, la conferma della condanna comporterà la fine della carriera politica dell’ex premier, entrato nel Parlamento del Paese ancora 20 anni fa. “È chiaro che verrà escluso dalla politica. Cinque anni sono un periodo lungo per un politico della sua età”, ha dichiarato a Kommersant Nadezhda Arbatova, capo della IMEMO alla RAN. Inoltre, secondo l’ esperta, “non seguirà una crisi”. “Come ha spesso ha dichiarato il premier italiano Enrico Letta, i problemi giudiziari di Berlusconi non sono causa di una crisi di governo”. I compagni del Cavaliere minacciano inoltre di uscire dal governo. “Se Berlusconi sarà condannato, ci sarà una guerra e il centro destra non ha intenzione di rimanere tranquillo” ha avvisato il Sottosegretario di Stato Gianfranco Micicchè. “Berlusconi, certamente, cerca di tranquillizzare tutti ma a me sembra che questo sia impossibile. Se lo chiederà, consegnerò le mie dimissioni immediatamente”. Se agiranno allo stesso modo anche gli altri sostenitori di Berlusconi, il governo formatosi a fatica a fine aprile subirebbe un duro colpo. Nadezhda Arbatova ha ricordato che le azioni di Berlusconi sono già state fonte di parecchi problemi per la politica italiana. “Proprio il PDL, il partito di Berlusconi, ha provocato una crisi di governo nel dicembre 2012 decidendo di non sostenere il governo di Mario Monti”, ha spiegato a Kommersant l’esperto. “Il governo Monti è riuscito ad approvare il divieto di partecipazione alle elezioni per le persone che avevano subito una condanna. Proprio questo documento, e non una critica di politica anticrisi dei tecnocrati illegittimi, ha servito da vera ragione per un voto di sfiducia nei confronti del governo Monti, dal momento che egli personalmente stava ledendo gli interesse di Berlusconi, coinvolto in un contenzioso. Autore: Galina Dudina Taglio:medio Traduzione:Camilla Bisesti Kommersant http://www.kommersant.ru/ Pagina 1/5 – Il comitato investigativo legge Twitter Page: 2/14 Avviata un’azione penale per diffamazione all’indirizzo delle deputate Mizulina e Batalina. Prima applicazione dell’articolo sulla diffamazione introdotto un anno fa nel Codice Penale russo. L’articolo sulla diffamazione, introdotto un anno fa nel codice penale, potrà per la prima volta essere applicato in difesa degli alti dignitari delle strutture del potere. Il procedimento penale in difesa delle due deputate della Duma di Stato Elena Mizulina e Olga Batalina è stato già avviato ieri al Comitato investigativo. Sotto indagine sono finiti alcuni messaggi pubblicati su Twitter. Secondo gli esperti, le indagini e il probabile processo faranno in modo che i dati ingiuriosi sulle deputate Mizulina e Batalina diventeranno patrimonio di milioni di utenti russi su internet. Nel comunicato del Comitato investigativo pubblicato ieri sul sito ufficiale non è stato detto che proprio su Twitter ci si è lasciati andare a “pubblici insulti” e “false informazioni” su Elena Muzilina (“Russia Giusta”), capo del comitato parlamentare per le questioni sulle donne, sui bambini e sulla famiglia, e anche sul primo vice del comitato Olga Batalina (“Russia Unita”). È stato solamente indicato che il procedimento penale è stato avviato in merito a dichiarazioni pubbliche di entrambi i deputati “per prove di reati” previsti nell’art. 128.1 comma 2 (diffamazione) e art. 329 (insulto di rappresentanti dell’autorità) del Codice Penale. Tutte queste prove sono state raccolte dagli investigatori tra i materiali che “nel periodo da maggio a giugno 2013 soggetti non precisati hanno reso pubblici su internet”. La legge sulla diffamazione era stata ritirata dal Codice Penale nel 2011, quando i deputati, con l’appoggio del presidente Medvedev, “umanizzarono” il codice penale. Per quasi un anno la diffamazione fu ritenuta un’infrazione amministrativa e non un reato penale. Ma il 28 luglio 2012 ha fatto nuovamente la sua comparsa nel Codice Penale l’articolo sulla “diffamazione”, per cui è prevista una pena (multa fino a 1 milione di rubli o fino a 240 di lavori forzati) anche in quei casi quando informazioni palesemente false sono contenute “in una dichiarazione pubblica, diffusa pubblicamente a mezzo stampa o tramite mezzi dell’informazione di massa”. Gli stessi esponenti ieri hanno comunicato alle agenzie di informazione di essersi rivolti alla procuratura e al comitato di investigazione con la richiesta di avviare un processo penale contro un cittadino in particolare. Si riferiva a uno dei leader del movimento LGBT russo, Nikolay Alekseev e a quei messaggi che ha pubblicato tramite il suo account su Twitter. Il periodo da maggio a giugno, che ha attirato l’attenzione degli inquirenti, coincide col periodo in cui i deputati hanno votato la legge che vieta la propaganda tra i minorenni di relazioni sessuali non convenzionali. Page: 3/14 Questa legge non ha solo allarmato i rappresentanti del movimento LGBT, ma anche i giuristi che non hanno capito che cosa si possa esattamente ritenere propaganda non consentita. Ha preoccupato anche gli utenti della rete, che hanno visto nella legge il tentativo da parte del potere di mettere sotto controllo la rete. Perciò ieri non sono stati sorpresi dall’efficienza con cui gli organi investigativi hanno reagito alla richiesta dei deputati. “Online mi offendono costantemente, mi minacciano perfino, ma non ho intentato alcun processo in merito a questi fatti”, ha dichiarato a Kommersant Nikolay Alekseev. Non ha ben chiaro quali messaggi sul suo account, che superano quota “10 mila” abbiano offeso i deputati. Il signor Alekseev non si ritiene colpevole di nulla. È difficile provare l’avvenuta diffamazione in tribunale, ritiene l’avvocato Dmitry Arganovsky. Perché è necessario dimostrare che una persona ha diffuso informazioni su un’altra persona, sapendo che esse sono false. Inoltre, signor Arganovsky sottolinea che, trattandosi di internet, “non è possibile dimostrare l'appartenenza di una risorsa specifica a una persona specifica". “Se da noi qualcuno è stato accusato, allora senza dubbio la colpa sarà dimostrata in tribunale”, ha dichiarato a Kommersant il blogger Anton Nosik, uno dei pionieri della rete russa. Ma i deputati e gli investigatori, secondo lui, non tengono in conto “l’effetto Streisand”: “Quando qualcuno cerca di rimuovere da internet qualche dichiarazione, quella dichiarazione si diffonde mille volte di più che se fosse stata ignorata”. Perciò se “ci sarà il processo, tutte le dichiarazioni di Alekseev sulla Mizulina saranno diffuse dagli utenti che sono d’accordo con lui”, avverte Nosik. I rappresentanti del parlamento, tra cui Elena Mizulina e Olga Batalina, diranno la loro riguardo al problema oggi durante la tavola rotonda organizzata dal comitato parlamentare per le questioni sulle donne, la famiglia e i bambini. “Come evitare il linguaggio volgare su internet: autocensura o restrizioni di legge?” – questo è il tema della tavola rotonda che il Comitato affronterà oggi alla Duma, nonostante il fatto che tutti i deputati siano in vacanza. Autore: Viktor Kharmaev Taglio: Alto Traduzione: Chiara Stroppolo Page: 4/14 Vedomosti http://www.vedomosti.ru/ Pagina 1/3 – L’amnistia aiuta l’economia della Russia Nel bilancio è comparsa una nuova fonte di reddito : decine di milioni di rubli dati senza processo dagli imprenditori per essere messi in libertà sulla base dell’amnistia per reati economici In quattro settimane dalla dichiarazione dell’amnistia economica, sotto la sua azione sono rientrati 87 imprenditori: 3 persone sono uscite da colonie, 13 da carceri giudiziari, 10 liberati da pene non legate alla privazione della libertà, il procedimento penale di 61 persone è stato interrotto allo stadio di indagine preliminare e di esame delle cause in tribunale: ciò quanto risulta dai dati statistici raccolti dallo staff del rappresentante per i diritti degli imprenditori Boris Titov. Le persone, le cui cause sono state esaminate dal Ministero degli Interni e in relazione alle quali non ci sono state decisioni giudiziarie, hanno pagato per l’interruzione dell’azione penale circa 43 milioni di rubli, in denaro o in beni restituiti, ha affermato l’interlocutore di Vedomosti nello staff dell’ombudsman. Secondo le sue parole, una parte di queste risorse andrà al bilancio statale, un’altra a chi è stato riconosciuto vittima. La somma totale pagata da tutti gli amnistiati sta ora divenendo più precisa. Il risarcimento del danno, in denaro o beni, è una delle condizioni dell’amnistia per reati economici, provvedimento proclamato dalla Duma il 4 luglio. L’avvocato di Michail Khodorkovsky, Vadim Klyuvgant, non è stupito da queste cifre. Secondo lui fin dall’inizio era stato stabilito nel progetto di legge che si sarebbe trattato di un’amnistia attraverso il riscatto. Klyuvgant ricorda che sotto l’effetto del procedimento rientrano sia innocenti, sia chi non è d’accordo con la condanna, e che comunque la condizione principale per la liberazione è il risarcimento del danno, anche se talvolta non è chiaro come questo sia stato determinato. Nonostante il numero di articoli del Codice Penale per i quali è stata promulgata l’amnistia sia stato ridotto di quasi la metà rispetto al progetto iniziale di Titov, nel comitato per la legislazione alla Duma si aspettavano che sotto la sua azione rientrassero non meno di 10 000 persone. Ieri il presidente del comitato, Pavel Krasheninnikov, si è rifiutato di valutare l’andamento dell’amnistia Page: 5/14 in base alle cifre comunicate, ma ha ricordato che di fatto l’amnistia continuerà più a lungo rispetto ai sei mesi dichiarati, e, secondo le sue previsioni, un risultato sarà la liberazione di oltre 1000 persone. “Decine di migliaia di persone [liberate in base al progetto di amnistia] sicuramente non ce ne saranno. E una cifra esatta per ora nessuno la può dare” ha dichiarato il deputato. La statistica per il numero di amnistiati può essere migliorata attraverso le cause di imprenditori condannati in base all’articolo “frode” (art. 159 C.P.). Questo articolo manca nell’elenco di quelli previsti dall’amnistia, nonostante molti imprenditori siano accusati proprio in base ad esso, mentre nell’elenco generale sono inclusi soltanto gli articoli 159.1 e 159.4 (sulla frode nell’ambito dell’attività imprenditoriale), introdotti all’inizio dell’anno. Coloro quindi che ambiscono all’amnistia devono ottenere la riqualificazione della propria accusa in una nuova. Il processo di riqualificazione è attivo dall’inizio dell’anno, ad oggi il numero delle istanze soddisfatte dai tribunali, dal Ministero degli Interni, dal Comitato d’Inchiesta della Russia e dalla FSB, è salito a 279, secondo quanto riportato dallo staff di Titov; all’amnistia potranno aspirare fino al 70-80% di coloro che ricorrono alla riqualificazione. Come minimo due degli imprenditori già amnistiati, il direttore generale della OOO “MFK invest” di Nizhny Novgorod, Aleksandr Bekusov, e il direttore della OOO Società commerciale “Radiostroy” di Astrakan, Pavel Arslanov, rientrano tra quelli che si sono rivolti a Titov lamentandosi del procedimento penale illegale, si dice sul sito del rappresentante. Arslanov è stato accusato di furto e appropriazione indebita, nello sfruttamento della sua posizione di servizio: per il ritardo nella costruzione di case prefabbricate, a marzo è stato condannato a 3 anni e mezzo di colonia, anche se le vittime hanno dichiarato l’assenza di danni. A maggio la sentenza è stata revocata dal tribunale d’appello, ma il procedimento penale non è stato chiuso, bensì soltanto riqualificato all’articolo 159.4. A metà luglio l’imprenditore è stato amnistiato. Bekusov è stato accusato di furto di risorse di azionisti nella costruzione di un edificio residenziale, ha adempiuto ai propri obblighi prima del tribunale, e il rappresentante dei diritti dell’uomo di Nizhny Novgorod ha ritenuto che la causa contro di lui fosse sorta senza motivazioni sufficienti. Page: 6/14 Il consenso all’amnistia, piuttosto che la continuazione della lotta per il riconoscimento della propria innocenza, può avere per gli imprenditori delle conseguenze legali non troppo piacevoli: in particolare, secondo la regola generale queste persone non potranno essere amnistiate per una seconda volta, osserva l’avvocato Konstantin Rivkin. Per le condizioni storiche attuali, meglio che niente, continua Rivkin, ogni persona decide se acconsentire all’amnistia o continuare la lotta per l’onestà. Il principale problema dell’amnistia è che essa non corrisponde assolutamente all’intento iniziale di Titov: si era detto che bisognava liberare tutti gli imprenditori, 100 000 persone, mentre ora si parla soltanto di una manciata, osserva amareggiato l’avvocato. L’amnistia ha appena cominciato a funzionare, essa è stata preparata assieme ai titolari di ministeri della forza, e tutto procede secondo i piani, e il numero delle persone che verranno liberate crescerà, ne è convinto il coautore dell’amnistia, il copresidente del centro “Business contro la corruzione” presso lo staff dell’ombudsman, Andrey Nazarov. Per quanto riguarda il risarcimento dei danni, la persona può attendere la decisione della corte, se è convinta della propria innocenza, e allora la questione del risarcimento cade. L’indennizzo dei danni è corretto nei confronti della vittima, osserva Nazarov. Autore: Svetlana Bocharova, Lilia Biryukova, Anastasia Kornya Taglio: medio alto Traduzione: Alice Bravin Rossiyskaya Gazeta http://www.rg.ru/ Pagina 1/2 – Il corso del rublo Si cerca di “riscaldare” l’economia con nuovi crediti. Alla fine dell’anno l’inflazione potrà raggiungere il 7 per cento ed il rublo perdere il 10 per cento del proprio valore rispetto al dollaro Alla fine dell’anno l’inflazione potrà raggiungere il 7 per cento ed il rublo perdere il 10 per cento del proprio valore rispetto al dollaro, avvertono gli esperti di RG. E si tratta perfino di una prognosi ottimistica, dicono allarmati altri analisti. La Banca Centrale inizia ad ammorbidire la sua politica, spiegano, e ciò è aggiungere benzina al fuoco dell’inflazione e indebolisce la valuta nazionale. Page: 7/14 Causa di timori sono diventate le nuove regole della Banca Centrale circa l'accesso delle banche al credito: ora si può ottenere denaro per un anno sotto la cauzione di attivi non di mercato e a un tasso più basso. Ieri ha avuto luogo la prima di queste aste. Alle banche hanno offerto 500 miliardi di rubli. Alcuni esperti temono che, ammorbidendo la sua politica, la Banca Centrale possa avviare la macchina da stampa. Ci sarà più denaro in circolo, perderà valore, l'inflazione crescerà, il corso del rublo cadrà, affermano. I fini di questo nuovo meccanismo sono in verità tutt’altri. “Grazie a questo strumento la Banca Centrale ha intenzione di aumentare considerevolmente i volumi di credito alle imprese. Dopotutto le banche hanno pochi attivi liquidi in questo momento”, spiega il professore della cattedra di mercato di fondi e investimenti dell’Università nazionale di ricerca “Higher School of Economics”, Aleksandr Abramov. Questo dovrebbe aiutare a disperdere la crescita, rallentata durante quest’anno, dell’economia mondiale. Ma dare credito alle banche in forma di attivi non monetari è abbastanza rischioso, riconosce un esperto: “Il difetto del meccanismo è che esso non è messo a punto nelle garanzie di restituzione del denaro. Perciò la Banca Centrale dovrebbe ricorrere ad esso con molta cautela”. I rischi legati al corso della valuta e all’inflazione sono stati tenuti in conto, fanno capire dalla Banca Centrale. Le aste potrebbero indebolire il corso del rublo se aumentassimo il volume di liquidità disponibile, ha spiegato alla vigilia il direttore del dipartimento di stabilità finanziaria della Banca Centrale Vladimir Chistyukhin. Ma in realtà il mercato non riceverà liquidità aggiuntiva. “I soldi presi dalle organizzazioni di credito in base a questo schema saranno detratti dalle tradizionali aste di repò – ha chiarito Chistyukhin. Cioè tanti soldi verranno dati alle banche alle aste sotto cauzione di attivi non di mercato, tanti soldi in meno esse riceveranno da altri strumenti di rifinanziamento. Ma l'uso moderato di aste può risultare utile. Ottenuto l’accesso al credito, l’economia nazionale può rianimarsi, aumentando il carico delle potenzialità produttive, comportando di conseguenza l'innovazione, ritiene Abramov. Per quanto riguarda l’inflazione e la svalutazione del rublo, su di esse quest’anno influiranno soprattutto il deflusso di capitali e la chiusura della nostra economia all'importazione, dice un ricercatore del Centro per lo sviluppo dell’Università nazionale di ricerca “Higher School of Economics”, Dmitry Miroshnichenko. Questi aspetti, secondo lui, come un pesante fardello pesano sul corso del rublo. E se queste tendenze non saranno invertite, entro l’inverno il rublo cadrà ancora un po’. Alla fine dell’anno per un dollaro si daranno 34,5 rubli, per un euro 44,5; il punto di riferimento sull’inflazione al 5-6% verrà superato, aggiunge Abramov. Page: 8/14 Autore: Roman Markelov Taglio: Medio Traduzione: Chiara Stroppolo Nezavisimaya Gazeta http://www.ng.ru/ Pagina 1/4 – L’amicizia tra Russia e Ucraina ha l’odore di preparati chimici L’ente di controllo sui beni di consumo ha introdotto un divieto verso la fornitura della maggioranza dei prodotti dolciari ucraini. Lo scarso desiderio di Kiev di divenire membro dell’Unione Doganale può risolversi in nuove forme di pressione. E se la leva del gas non esercita una pressione sulla testarda Kiev, ci sono anche altri metodi, magari anche più esotici. Ieri l’ente di controllo sui beni di consumo ha vietato l’importazione di articoli di uno dei maggiori produttori di prodotti dolciari, la compagnia “Roshen”, riferendosi alle minacce alla salute dei russi che fino a questo momento hanno consumato la cioccolata e il caramello ucraini senza alcun pericolo. Del resto, come osservano gli esperti, elementi di pressione di questo tipo anche se funzionano, hanno un effetto opposto. Basti ricordare la vicenda del divieto al vino e all’acqua minerale georgiane. “Nella cioccolata al latte Roshen è stato scoperto benzopirene” ha affermato ieri il capo dell’ente di controllo sui beni di consumo e primo medico sanitario della Federazione Russa, Gennady Onischenko. “Questo è un segnale di seri problemi legati alla garanzia di sicurezza di questo tipo di prodotti”. Ieri il servizio sanitario russo ha introdotto il divieto di fornitura in Russia di prodotti della società Roshen, uno dei maggiori produttori di dolciumi in Ucraina. “Purtroppo i nostri sospetti si sono rivelati fondati, cosa che ci dispiace sinceramente. Le violazioni dimostrate ci forniscono le basi per sollevare la questione sull’introduzione del divieto di importazione di tutti i prodotti dell’azienda in oggetto” ha consigliato Onischenko. “Sono state fornite agli organi doganali i dati sul divieto di importazione sul territorio del nostro paese di prodotti dolciari della compagnia Roshen”. Page: 9/14 Secondo le sue parole il divieto è stato anticipato da un serio lavoro: l’ente di controllo sui beni di consumo ha scelto per la perizia dalle reti commerciali di Mosca i prodotti dolciari realizzati in quattro fabbriche della società, a Kiev, Vinnycja, Mariupolskaya e Kremenchuk. “Sono stati violati gli standard per qualità e sicurezza. Ci sono le basi per parlare di violazioni sistemiche alla legislazione vigente nel nostro paese sulla tutela dei diritti dei consumatori” ha comunicato Onischenko. (…) Non si tratta tra l’altro del primo reclamo dell’ente di controllo sui beni di consumo nei confronti di produttori ucraini. In particolare in passato l’ente aveva introdotto il divieto per la fornitura di formaggio ucraino. Dopo una serie di accordi però le forniture di formaggio erano riprese. Secondo i dati del Ministero dei redditi e delle tasse dell’Ucraina, nel 2012 i pasticcieri locali avevano fornito al mercato russo 119,1 mila tonnellate di prodotti di cioccolata, guadagnando circa 413 milioni di dollari. Mentre l’importazione di cioccolata dalla Russia all’Ucraina nel 2012 costituiva 27,8 mila tonnellate per un totale di 102,7 milioni di dollari. Nella società Roshen si stupiscono di un tale improvviso attacco. “La corporazione ha sempre osservato tutte le regole di certificazione sulla produzione dolciaria e ha seguito tutte le norme sanitarie necessarie, osservando le esigenze della documentazione normativa statale dell’Ucraina e della Russia” hanno affermato ieri dall’azienda. (…) Secondo il vicedirettore del Centro di tecnologie politiche Aleksey Makarkin, l’accaduto è conseguenza di un generale peggioramento dei rapporti tra Russia e Ucraina. “Si riduce inoltre il ruolo della leva del gas: l’Ucraina riduce il consumo di gas russo, perciò questo fattore non sempre funziona”. Secondo lui, l’ente di controllo sui beni di consumo è sempre intervenuto su forti eventi politici. Così accade anche ora. “Il Primo Ministro Dmitry Medvedev ha da poco dichiarato che nel secondo semestre non ci saranno forniture ridotte di tubature ucraine” ricorda l’esperto. “Ma non sono sicuro che tutte queste azioni portino a un cambiamento della situazione e tanto più al risultato sperato. Il precedente con il vino e l’acqua georgiani lo ha dimostrato in modo piuttosto evidente e non è risultato particolarmente efficace…”. Page: 10/14 Va precisato che il Primo Ministro Medvedev il 16 luglio ha adottato la decisione di non prorogare l’azione delle quote per la fornitura di tubature ucraine per il prossimo semestre, nonostante una serie di appelli a questo proposito. In conformità all’accordo stipulato nel 2011 i produttori ucraini di tubature hanno acconsentito a non aumentare le dimensioni della quota stabilita per loro, e le autorità russe in risposta si sono astenute dall’applicazione di imposte antidumping, che vanno al 19 al 38%. A sua volta l’esperto dell’agenzia “Investkafe”, Daria Puchigina, osserva che la quota del mercato di Roshen in Ucraina costituisce circa il 23-24%, e che circa il 50% delle esportazioni riguardano la Russia. “Rivolgere le proprie esportazioni al mercato interno sarà difficile, poiché il mercato ucraino dei dolciumi è altamente consolidato e intenso” continua. “Altri vicini probabilmente o prenderanno le parti della Russia nel dibattito e rinunceranno anch’essi all’importazione dei prodotti Roshen nell’ambito dell’Unione Doganale, oppure i prodotti della compagnia saranno per loro “insufficientemente buoni””. Il divieto di vendita di prodotti in Russia sarà per l’economica ucraina sì un grande problema, ma non un fattore critico, ritiene Puchigina. Autore: Sergey Kulikov Taglio: medio alto Traduzione: Alice Bravin Arms -Tass http://www.armstass.su/ Russia e Italia svilupperanno una collaborazione per l’innovazione tecnologica nel campo delle costruzioni navali Page: 11/14 L’azienda di costruzione navale italiana “Fincantieri” e il Centro ricerca statale “Krylov” hanno sottoscritto un accordo di base per lo sviluppo congiunto di nuovi progetti dedicati all’innovazione tecnologica di questo settore. L’azienda di costruzione navale italiana “Fincantieri” e il Centro ricerca statale “Krylov”, uno dei centri di ricerca più importanti al mondo nel campo della cantieristica navale, hanno sottoscritto un accordo di base per lo sviluppo congiunto di nuovi progetti dedicati all’innovazione tecnologica di questo settore. Come comunicato al corrispondente di ARMS-TASS al Centro di ricerca statale “Krylov”, nell’accordo a durata iniziale di 5 anni si precisa che i partner realizzeranno una serie di iniziative nei rispettivi settori di attività, comprese le attività di ricerca e sviluppo e di costruzione sperimentale, la realizzazione di prodotti di nuova generazione e la fornitura di servizi. Per la Fincantieri questo accordo non solo apre a prospettive di progresso tecnologico, ma è anche uno straordinariamente importante obiettivo raggiunto all’interno del piano strategico. In effetti la base di ricerca, sviluppo e costruzione sperimentale del centro “Krylov” nel campo della progettazione di navi tecnologicamente complesse e di impianti marini offshore, unica nel suo genere, può giovare in maniera straordinaria per l’azienda italiana nel raggiungere lo scopo finale, cioè la produzione di navi e impianti marini offshore più efficienti, rispetto agli standard internazionali. La collaborazione con Fincantieri e lo scambio di conoscenze, a sua volta, sono molto vantaggiosi anche per il centro “Krylov”, poiché consentono di accedere a un’enorme base di know-how tecnico e produttivo nel campo della costruzione di navi tecnologicamente complesse e del movimento sul mercato. L’attività congiunta delle compagnie consentirà di scrivere una nuova pagina nella storia della costruzione navale specializzata e della collaborazione russo-italiana, sottolineano al centro russo, con sede San Pietroburgo. Presto sarà definito il primo progetto per lo sviluppo di una nave tecnologicamente avanzata che richiederà l’attività congiunta delle due parti. Secondo il presidente di Fincantieri, Giuseppe Bono, l’accordo col centro “Krylov” è una decisione strategicamente importante. "Siamo convinti che le innovazioni tecnologiche come principale propulsore allo sviluppo sono uno strumento importante per contrastare l’azione distruttiva della crisi che è attualmente causa del cambiamento dello scenario globale. La collaborazione coi nostri colleghi russi può aiutarci a muoverci in avanti in questo senso, con la possibilità di un ulteriore Page: 12/14 sviluppo e di un rafforzamento delle posizioni leader già raggiunte, mantenendo al contempo l’alto livello qualitativo del lavoro”, ritiene il presidente dell’azienda italiana. Come ha sottolineato il direttore generale del Centro di ricerca statale “Krylov”, Andrey Dutov, la collaborazione bilaterale consentirà di raggiungere un effetto sinergico nel campo della costruzione di moderni impianti tencnologici di ingegneria navale e porterà con successo alla loro implementazione sul mercato mondiale della cantieristica. Fincantieri è una delle più grandi corporazioni di costruzione navale al mondo, che ha costruito più di 7000 navi lungo la sua storia bicentenaria. L’aziena è leader al mondo nella progettazione di navi da crociera e un produttore autorevole di altri tipi di navi, dalle navi da guerra ai traghetti, dai mega yacht alle navi specializzate con un alto livello di valore aggiunto, tecnica per la riparazione e la modernizzazione di navi e anche navi base. La sede principale si trova a Trieste; il numero complessivo degli impiegati ammonta a circa 20 mila, di cui 8400 in Italia. L’azienda possiede 21 cantieri navali in tre continenti, il reddito complessivo si attesta ai 4 miliardi di euro. Inoltre grazie alla recente acquisizione di STX OSV, società quotata alla borsa di Singapore e attualmente rinominata “VARD”, la corporazione ha raddoppiato le sue dimensioni e occupa il quarto posto al mondo tra le aziende di costruzione navale, preceduta solo da tre aziende sudcoreane, ed è anche l’unico produttore in occidente che, a livello di diversificazione e rappresentanza in ogni settore della produzione con un alto livello di valore aggiunto, è capace di fare concorrenza ai colossi asiatici. Fincantieri ha una rappresentanza anche negli Stati Uniti, dove è attiva la filiale Fincantieri Marine Group, FMG. Dal 1990 la Fincantieri ha costruito 65 navi da crociera per un valore complessivo di 28 miliardi di dollari. Il Centro di ricerca statale “Krylov” è uno dei leader mondiali nel campo della ricerca e progettazione di navi tecnologicamente avanzate e di impianti marini offshore ed esiste da oltre un secolo. Le basi di ricerca e sviluppo del Centro, uniche nel loro genere, consentono di risolvere le questioni più complesse legate alla costruzione navale: idrodinamica, stabilità, energetica, acustica, studio dei campi fisici, come anche pronosticare e argomentare i programmi di costruzione delle navi e degli impianti marini offshore russi. Negli anni di attività presso i laboratori del Centro “Krylov” sono stati condotti esperimenti su oltre 12 mila modelli di navi e altri impianti marini, più di 20 mila modelli di costruzione a scala ridotta o naturale sono stati appesi alle pareti dell’azienda, sono stati progettati più di 10 mila eliche e altri propulsori. Grazie ai progetti del Centro sono state costruite più di 2600 navi e barche, sono stati sottoposti a perizia oltre 2000 progetti di navi e altri impianti marini. Page: 13/14 Il Centro “Krylov” realizza il settore di competenza di system integration e di modernizzazione dell’industria di costruzione navale russa mediante la creazione di un complesso lavoro scientifico e tecnico avanzato e il seguente accompagnamento scientifico e tecnico all’immissione. Nell’ambito della cooperazione internazionale il Centro Krylov dispone di una vasta rete di aziende-clienti e esegue lavori per la creazione di servizi innovativi di ingegneria navale in conformità con gli standard internazionali di qualità. Traduzione:Chiara Stroppolo Page: 14/14