Capitolato tecnico

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Capitolato tecnico
Ambasciata d’Italia a Mosca
Rassegna della stampa russa - Traduzioni
30 luglio 2013
Kommersant
http://www.kommersant.ru/
Pagina 6 – Berlusconi preferisce andare in prigione piuttosto che ai lavori socialmente utili – Il
caso dell’ex Primo Ministro è arrivato all’ultimo grado di giudizio.
La Corte di cassazione italiana esaminerà oggi l’appello dell’ex premier Silvio Berlusconi,
riconosciuto colpevole in precedenza di frode finanziaria. La conferma della condanna porrà fine
alla carriera politica del Cavaliere e infligge un colpo alla coalizione al governo. Lo stesso ex
premier ha già dichiarato che preferisce la prigione ai lavori socialmente utili.
Dalla sentenza dipendendono non solo il destino dell’ “inaffondabile” Silvio Berlusconi, ma anche
la stabilità del governo italiano. Le opinioni degli esperti in merito all’imminente verdetto
divergono. Nessuno se la sente di fare previsioni e di dire se la corte confermerà la sentenza
emessa precedentemente nei confronti dell’ex premier, che è stato accusato di frode fiscale per
Mediaset (vedere documentazione), se rinvierà il caso che si protrarrà per lunghi mesi oppure se
pronuncerà una sentenza di assoluzione.
Il Senatore Berlusconi, che nega la sua colpevolezza, potrà evitare il carcere anche in caso di
conferma della condanna. Secondo le leggi italiane una persona di età superiore ai 70 anni senza
precedenti può ottenere una pena detentiva solo in caso di omicidio. E il 76 enne Cavaliere (come
veniva chiamato l’ex premier), nonostante sia stato il protagonista di numerosi processi, non ha
precedenti. L’altra sentenza per il caso Ruby, con condanna a 7 anni e interdizione a vita dai
pubblici uffici, non è ancora stata applicata e potrà essere riesaminata (vedere Kommersant del 16
febbario 2011). Inoltre lo stesso Cavaliere aveva avvisato: “se mi condannano, andrò in prigione
ma non accetterò di fare lavori socialmente utili come un criminale che ha bisogno di essere
rieducato”.
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In qualsiasi scenario, la conferma della condanna comporterà la fine della carriera politica dell’ex
premier, entrato nel Parlamento del Paese ancora 20 anni fa. “È chiaro che verrà escluso dalla
politica. Cinque anni sono un periodo lungo per un politico della sua età”, ha dichiarato a
Kommersant Nadezhda Arbatova, capo della IMEMO alla RAN. Inoltre, secondo l’ esperta, “non
seguirà una crisi”. “Come ha spesso ha dichiarato il premier italiano Enrico Letta, i problemi
giudiziari di Berlusconi non sono causa di una crisi di governo”.
I compagni del Cavaliere minacciano inoltre di uscire dal governo. “Se Berlusconi sarà condannato,
ci sarà una guerra e il centro destra non ha intenzione di rimanere tranquillo” ha avvisato il
Sottosegretario di Stato Gianfranco Micicchè. “Berlusconi, certamente, cerca di tranquillizzare tutti
ma a me sembra che questo sia impossibile. Se lo chiederà, consegnerò le mie dimissioni
immediatamente”. Se agiranno allo stesso modo anche gli altri sostenitori di Berlusconi, il governo
formatosi a fatica a fine aprile subirebbe un duro colpo.
Nadezhda Arbatova ha ricordato che le azioni di Berlusconi sono già state fonte di parecchi
problemi per la politica italiana. “Proprio il PDL, il partito di Berlusconi, ha provocato una crisi di
governo nel dicembre 2012 decidendo di non sostenere il governo di Mario Monti”, ha spiegato a
Kommersant l’esperto. “Il governo Monti è riuscito ad approvare il divieto di partecipazione alle
elezioni per le persone che avevano subito una condanna. Proprio questo documento, e non una
critica di politica anticrisi dei tecnocrati illegittimi, ha servito da vera ragione per un voto di
sfiducia nei confronti del governo Monti, dal momento che egli personalmente stava ledendo gli
interesse di Berlusconi, coinvolto in un contenzioso.
Autore: Galina Dudina
Taglio:medio
Traduzione:Camilla Bisesti
Kommersant
http://www.kommersant.ru/
Pagina 1/5 – Il comitato investigativo legge Twitter
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Avviata un’azione penale per diffamazione all’indirizzo delle deputate Mizulina e Batalina. Prima
applicazione dell’articolo sulla diffamazione introdotto un anno fa nel Codice Penale russo.
L’articolo sulla diffamazione, introdotto un anno fa nel codice penale, potrà per la prima volta
essere applicato in difesa degli alti dignitari delle strutture del potere. Il procedimento penale in
difesa delle due deputate della Duma di Stato Elena Mizulina e Olga Batalina è stato già avviato ieri
al Comitato investigativo. Sotto indagine sono finiti alcuni messaggi pubblicati su Twitter. Secondo
gli esperti, le indagini e il probabile processo faranno in modo che i dati ingiuriosi sulle deputate
Mizulina e Batalina diventeranno patrimonio di milioni di utenti russi su internet.
Nel comunicato del Comitato investigativo pubblicato ieri sul sito ufficiale non è stato detto che
proprio su Twitter ci si è lasciati andare a “pubblici insulti” e “false informazioni” su Elena Muzilina
(“Russia Giusta”), capo del comitato parlamentare per le questioni sulle donne, sui bambini e sulla
famiglia, e anche sul primo vice del comitato Olga Batalina (“Russia Unita”). È stato solamente
indicato che il procedimento penale è stato avviato in merito a dichiarazioni pubbliche di entrambi
i deputati “per prove di reati” previsti nell’art. 128.1 comma 2 (diffamazione) e art. 329 (insulto di
rappresentanti dell’autorità) del Codice Penale. Tutte queste prove sono state raccolte dagli
investigatori tra i materiali che “nel periodo da maggio a giugno 2013 soggetti non precisati hanno
reso pubblici su internet”.
La legge sulla diffamazione era stata ritirata dal Codice Penale nel 2011, quando i deputati, con
l’appoggio del presidente Medvedev, “umanizzarono” il codice penale. Per quasi un anno la
diffamazione fu ritenuta un’infrazione amministrativa e non un reato penale.
Ma il 28 luglio 2012 ha fatto nuovamente la sua comparsa nel Codice Penale l’articolo sulla
“diffamazione”, per cui è prevista una pena (multa fino a 1 milione di rubli o fino a 240 di lavori
forzati) anche in quei casi quando informazioni palesemente false sono contenute “in una
dichiarazione pubblica, diffusa pubblicamente a mezzo stampa o tramite mezzi dell’informazione
di massa”.
Gli stessi esponenti ieri hanno comunicato alle agenzie di informazione di essersi rivolti alla
procuratura e al comitato di investigazione con la richiesta di avviare un processo penale contro
un cittadino in particolare. Si riferiva a uno dei leader del movimento LGBT russo, Nikolay Alekseev
e a quei messaggi che ha pubblicato tramite il suo account su Twitter. Il periodo da maggio a
giugno, che ha attirato l’attenzione degli inquirenti, coincide col periodo in cui i deputati hanno
votato la legge che vieta la propaganda tra i minorenni di relazioni sessuali non convenzionali.
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Questa legge non ha solo allarmato i rappresentanti del movimento LGBT, ma anche i giuristi che
non hanno capito che cosa si possa esattamente ritenere propaganda non consentita. Ha
preoccupato anche gli utenti della rete, che hanno visto nella legge il tentativo da parte del potere
di mettere sotto controllo la rete. Perciò ieri non sono stati sorpresi dall’efficienza con cui gli
organi investigativi hanno reagito alla richiesta dei deputati. “Online mi offendono costantemente,
mi minacciano perfino, ma non ho intentato alcun processo in merito a questi fatti”, ha dichiarato
a Kommersant Nikolay Alekseev. Non ha ben chiaro quali messaggi sul suo account, che superano
quota “10 mila” abbiano offeso i deputati. Il signor Alekseev non si ritiene colpevole di nulla.
È difficile provare l’avvenuta diffamazione in tribunale, ritiene l’avvocato Dmitry Arganovsky.
Perché è necessario dimostrare che una persona ha diffuso informazioni su un’altra persona,
sapendo che esse sono false. Inoltre, signor Arganovsky sottolinea che, trattandosi di internet,
“non è possibile dimostrare l'appartenenza di una risorsa specifica a una persona specifica".
“Se da noi qualcuno è stato accusato, allora senza dubbio la colpa sarà dimostrata in tribunale”, ha
dichiarato a Kommersant il blogger Anton Nosik, uno dei pionieri della rete russa. Ma i deputati e
gli investigatori, secondo lui, non tengono in conto “l’effetto Streisand”: “Quando qualcuno cerca
di rimuovere da internet qualche dichiarazione, quella dichiarazione si diffonde mille volte di più
che se fosse stata ignorata”. Perciò se “ci sarà il processo, tutte le dichiarazioni di Alekseev sulla
Mizulina saranno diffuse dagli utenti che sono d’accordo con lui”, avverte Nosik.
I rappresentanti del parlamento, tra cui Elena Mizulina e Olga Batalina, diranno la loro riguardo al
problema oggi durante la tavola rotonda organizzata dal comitato parlamentare per le questioni
sulle donne, la famiglia e i bambini. “Come evitare il linguaggio volgare su internet: autocensura o
restrizioni di legge?” – questo è il tema della tavola rotonda che il Comitato affronterà oggi alla
Duma, nonostante il fatto che tutti i deputati siano in vacanza.
Autore: Viktor Kharmaev
Taglio: Alto
Traduzione: Chiara Stroppolo
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Vedomosti
http://www.vedomosti.ru/
Pagina 1/3 – L’amnistia aiuta l’economia della Russia
Nel bilancio è comparsa una nuova fonte di reddito : decine di milioni di rubli dati senza processo
dagli imprenditori per essere messi in libertà sulla base dell’amnistia per reati economici
In quattro settimane dalla dichiarazione dell’amnistia economica, sotto la sua azione sono rientrati
87 imprenditori: 3 persone sono uscite da colonie, 13 da carceri giudiziari, 10 liberati da pene non
legate alla privazione della libertà, il procedimento penale di 61 persone è stato interrotto allo
stadio di indagine preliminare e di esame delle cause in tribunale: ciò quanto risulta dai dati
statistici raccolti dallo staff del rappresentante per i diritti degli imprenditori Boris Titov. Le
persone, le cui cause sono state esaminate dal Ministero degli Interni e in relazione alle quali non
ci sono state decisioni giudiziarie, hanno pagato per l’interruzione dell’azione penale circa 43
milioni di rubli, in denaro o in beni restituiti, ha affermato l’interlocutore di Vedomosti nello staff
dell’ombudsman. Secondo le sue parole, una parte di queste risorse andrà al bilancio statale,
un’altra a chi è stato riconosciuto vittima.
La somma totale pagata da tutti gli amnistiati sta ora divenendo più precisa. Il risarcimento del
danno, in denaro o beni, è una delle condizioni dell’amnistia per reati economici, provvedimento
proclamato dalla Duma il 4 luglio.
L’avvocato di Michail Khodorkovsky, Vadim Klyuvgant, non è stupito da queste cifre. Secondo lui
fin dall’inizio era stato stabilito nel progetto di legge che si sarebbe trattato di un’amnistia
attraverso il riscatto. Klyuvgant ricorda che sotto l’effetto del procedimento rientrano sia
innocenti, sia chi non è d’accordo con la condanna, e che comunque la condizione principale per la
liberazione è il risarcimento del danno, anche se talvolta non è chiaro come questo sia stato
determinato.
Nonostante il numero di articoli del Codice Penale per i quali è stata promulgata l’amnistia sia
stato ridotto di quasi la metà rispetto al progetto iniziale di Titov, nel comitato per la legislazione
alla Duma si aspettavano che sotto la sua azione rientrassero non meno di 10 000 persone. Ieri il
presidente del comitato, Pavel Krasheninnikov, si è rifiutato di valutare l’andamento dell’amnistia
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in base alle cifre comunicate, ma ha ricordato che di fatto l’amnistia continuerà più a lungo
rispetto ai sei mesi dichiarati, e, secondo le sue previsioni, un risultato sarà la liberazione di oltre
1000 persone. “Decine di migliaia di persone [liberate in base al progetto di amnistia] sicuramente
non ce ne saranno. E una cifra esatta per ora nessuno la può dare” ha dichiarato il deputato.
La statistica per il numero di amnistiati può essere migliorata attraverso le cause di imprenditori
condannati in base all’articolo “frode” (art. 159 C.P.). Questo articolo manca nell’elenco di quelli
previsti dall’amnistia, nonostante molti imprenditori siano accusati proprio in base ad esso,
mentre nell’elenco generale sono inclusi soltanto gli articoli 159.1 e 159.4 (sulla frode nell’ambito
dell’attività imprenditoriale), introdotti all’inizio dell’anno. Coloro quindi che ambiscono
all’amnistia devono ottenere la riqualificazione della propria accusa in una nuova. Il processo di
riqualificazione è attivo dall’inizio dell’anno, ad oggi il numero delle istanze soddisfatte dai
tribunali, dal Ministero degli Interni, dal Comitato d’Inchiesta della Russia e dalla FSB, è salito a
279, secondo quanto riportato dallo staff di Titov; all’amnistia potranno aspirare fino al 70-80% di
coloro che ricorrono alla riqualificazione.
Come minimo due degli imprenditori già amnistiati, il direttore generale della OOO “MFK invest”
di Nizhny Novgorod, Aleksandr Bekusov, e il direttore della OOO Società commerciale “Radiostroy”
di Astrakan, Pavel Arslanov, rientrano tra quelli che si sono rivolti a Titov lamentandosi del
procedimento penale illegale, si dice sul sito del rappresentante.
Arslanov è stato accusato di furto e appropriazione indebita, nello sfruttamento della sua
posizione di servizio: per il ritardo nella costruzione di case prefabbricate, a marzo è stato
condannato a 3 anni e mezzo di colonia, anche se le vittime hanno dichiarato l’assenza di danni. A
maggio la sentenza è stata revocata dal tribunale d’appello, ma il procedimento penale non è stato
chiuso, bensì soltanto riqualificato all’articolo 159.4. A metà luglio l’imprenditore è stato
amnistiato.
Bekusov è stato accusato di furto di risorse di azionisti nella costruzione di un edificio residenziale,
ha adempiuto ai propri obblighi prima del tribunale, e il rappresentante dei diritti dell’uomo di
Nizhny Novgorod ha ritenuto che la causa contro di lui fosse sorta senza motivazioni sufficienti.
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Il consenso all’amnistia, piuttosto che la continuazione della lotta per il riconoscimento della
propria innocenza, può avere per gli imprenditori delle conseguenze legali non troppo piacevoli: in
particolare, secondo la regola generale queste persone non potranno essere amnistiate per una
seconda volta, osserva l’avvocato Konstantin Rivkin. Per le condizioni storiche attuali, meglio che
niente, continua Rivkin, ogni persona decide se acconsentire all’amnistia o continuare la lotta per
l’onestà. Il principale problema dell’amnistia è che essa non corrisponde assolutamente all’intento
iniziale di Titov: si era detto che bisognava liberare tutti gli imprenditori, 100 000 persone, mentre
ora si parla soltanto di una manciata, osserva amareggiato l’avvocato.
L’amnistia ha appena cominciato a funzionare, essa è stata preparata assieme ai titolari di
ministeri della forza, e tutto procede secondo i piani, e il numero delle persone che verranno
liberate crescerà, ne è convinto il coautore dell’amnistia, il copresidente del centro “Business
contro la corruzione” presso lo staff dell’ombudsman, Andrey Nazarov. Per quanto riguarda il
risarcimento dei danni, la persona può attendere la decisione della corte, se è convinta della
propria innocenza, e allora la questione del risarcimento cade. L’indennizzo dei danni è corretto
nei confronti della vittima, osserva Nazarov.
Autore: Svetlana Bocharova, Lilia Biryukova, Anastasia Kornya
Taglio: medio alto
Traduzione: Alice Bravin
Rossiyskaya Gazeta
http://www.rg.ru/
Pagina 1/2 – Il corso del rublo
Si cerca di “riscaldare” l’economia con nuovi crediti. Alla fine dell’anno l’inflazione potrà
raggiungere il 7 per cento ed il rublo perdere il 10 per cento del proprio valore rispetto al dollaro
Alla fine dell’anno l’inflazione potrà raggiungere il 7 per cento ed il rublo perdere il 10 per cento
del proprio valore rispetto al dollaro, avvertono gli esperti di RG. E si tratta perfino di una prognosi
ottimistica, dicono allarmati altri analisti. La Banca Centrale inizia ad ammorbidire la sua politica,
spiegano, e ciò è aggiungere benzina al fuoco dell’inflazione e indebolisce la valuta nazionale.
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Causa di timori sono diventate le nuove regole della Banca Centrale circa l'accesso delle banche al
credito: ora si può ottenere denaro per un anno sotto la cauzione di attivi non di mercato e a un
tasso più basso. Ieri ha avuto luogo la prima di queste aste. Alle banche hanno offerto 500 miliardi
di rubli. Alcuni esperti temono che, ammorbidendo la sua politica, la Banca Centrale possa avviare
la macchina da stampa. Ci sarà più denaro in circolo, perderà valore, l'inflazione crescerà, il corso
del rublo cadrà, affermano.
I fini di questo nuovo meccanismo sono in verità tutt’altri. “Grazie a questo strumento la Banca
Centrale ha intenzione di aumentare considerevolmente i volumi di credito alle imprese.
Dopotutto le banche hanno pochi attivi liquidi in questo momento”, spiega il professore della
cattedra di mercato di fondi e investimenti dell’Università nazionale di ricerca “Higher School of
Economics”, Aleksandr Abramov.
Questo dovrebbe aiutare a disperdere la crescita, rallentata durante quest’anno, dell’economia
mondiale. Ma dare credito alle banche in forma di attivi non monetari è abbastanza rischioso,
riconosce un esperto: “Il difetto del meccanismo è che esso non è messo a punto nelle garanzie di
restituzione del denaro. Perciò la Banca Centrale dovrebbe ricorrere ad esso con molta cautela”.
I rischi legati al corso della valuta e all’inflazione sono stati tenuti in conto, fanno capire dalla
Banca Centrale. Le aste potrebbero indebolire il corso del rublo se aumentassimo il volume di
liquidità disponibile, ha spiegato alla vigilia il direttore del dipartimento di stabilità finanziaria della
Banca Centrale Vladimir Chistyukhin. Ma in realtà il mercato non riceverà liquidità aggiuntiva. “I
soldi presi dalle organizzazioni di credito in base a questo schema saranno detratti dalle
tradizionali aste di repò – ha chiarito Chistyukhin. Cioè tanti soldi verranno dati alle banche alle
aste sotto cauzione di attivi non di mercato, tanti soldi in meno esse riceveranno da altri strumenti
di rifinanziamento.
Ma l'uso moderato di aste può risultare utile. Ottenuto l’accesso al credito, l’economia nazionale
può rianimarsi, aumentando il carico delle potenzialità produttive, comportando di conseguenza
l'innovazione, ritiene Abramov.
Per quanto riguarda l’inflazione e la svalutazione del rublo, su di esse quest’anno influiranno
soprattutto il deflusso di capitali e la chiusura della nostra economia all'importazione, dice un
ricercatore del Centro per lo sviluppo dell’Università nazionale di ricerca “Higher School of
Economics”, Dmitry Miroshnichenko. Questi aspetti, secondo lui, come un pesante fardello pesano
sul corso del rublo. E se queste tendenze non saranno invertite, entro l’inverno il rublo cadrà
ancora un po’. Alla fine dell’anno per un dollaro si daranno 34,5 rubli, per un euro 44,5; il punto di
riferimento sull’inflazione al 5-6% verrà superato, aggiunge Abramov.
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Autore: Roman Markelov
Taglio: Medio
Traduzione: Chiara Stroppolo
Nezavisimaya Gazeta
http://www.ng.ru/
Pagina 1/4 – L’amicizia tra Russia e Ucraina ha l’odore di preparati chimici
L’ente di controllo sui beni di consumo ha introdotto un divieto verso la fornitura della
maggioranza dei prodotti dolciari ucraini.
Lo scarso desiderio di Kiev di divenire membro dell’Unione Doganale può risolversi in nuove forme
di pressione. E se la leva del gas non esercita una pressione sulla testarda Kiev, ci sono anche altri
metodi, magari anche più esotici. Ieri l’ente di controllo sui beni di consumo ha vietato
l’importazione di articoli di uno dei maggiori produttori di prodotti dolciari, la compagnia
“Roshen”, riferendosi alle minacce alla salute dei russi che fino a questo momento hanno
consumato la cioccolata e il caramello ucraini senza alcun pericolo. Del resto, come osservano gli
esperti, elementi di pressione di questo tipo anche se funzionano, hanno un effetto opposto. Basti
ricordare la vicenda del divieto al vino e all’acqua minerale georgiane.
“Nella cioccolata al latte Roshen è stato scoperto benzopirene” ha affermato ieri il capo dell’ente
di controllo sui beni di consumo e primo medico sanitario della Federazione Russa, Gennady
Onischenko. “Questo è un segnale di seri problemi legati alla garanzia di sicurezza di questo tipo di
prodotti”. Ieri il servizio sanitario russo ha introdotto il divieto di fornitura in Russia di prodotti
della società Roshen, uno dei maggiori produttori di dolciumi in Ucraina. “Purtroppo i nostri
sospetti si sono rivelati fondati, cosa che ci dispiace sinceramente. Le violazioni dimostrate ci
forniscono le basi per sollevare la questione sull’introduzione del divieto di importazione di tutti i
prodotti dell’azienda in oggetto” ha consigliato Onischenko. “Sono state fornite agli organi
doganali i dati sul divieto di importazione sul territorio del nostro paese di prodotti dolciari della
compagnia Roshen”.
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Secondo le sue parole il divieto è stato anticipato da un serio lavoro: l’ente di controllo sui beni di
consumo ha scelto per la perizia dalle reti commerciali di Mosca i prodotti dolciari realizzati in
quattro fabbriche della società, a Kiev, Vinnycja, Mariupolskaya e Kremenchuk. “Sono stati violati
gli standard per qualità e sicurezza. Ci sono le basi per parlare di violazioni sistemiche alla
legislazione vigente nel nostro paese sulla tutela dei diritti dei consumatori” ha comunicato
Onischenko. (…)
Non si tratta tra l’altro del primo reclamo dell’ente di controllo sui beni di consumo nei confronti
di produttori ucraini. In particolare in passato l’ente aveva introdotto il divieto per la fornitura di
formaggio ucraino. Dopo una serie di accordi però le forniture di formaggio erano riprese.
Secondo i dati del Ministero dei redditi e delle tasse dell’Ucraina, nel 2012 i pasticcieri locali
avevano fornito al mercato russo 119,1 mila tonnellate di prodotti di cioccolata, guadagnando
circa 413 milioni di dollari. Mentre l’importazione di cioccolata dalla Russia all’Ucraina nel 2012
costituiva 27,8 mila tonnellate per un totale di 102,7 milioni di dollari.
Nella società Roshen si stupiscono di un tale improvviso attacco. “La corporazione ha sempre
osservato tutte le regole di certificazione sulla produzione dolciaria e ha seguito tutte le norme
sanitarie necessarie, osservando le esigenze della documentazione normativa statale dell’Ucraina
e della Russia” hanno affermato ieri dall’azienda. (…)
Secondo il vicedirettore del Centro di tecnologie politiche Aleksey Makarkin, l’accaduto è
conseguenza di un generale peggioramento dei rapporti tra Russia e Ucraina. “Si riduce inoltre il
ruolo della leva del gas: l’Ucraina riduce il consumo di gas russo, perciò questo fattore non sempre
funziona”.
Secondo lui, l’ente di controllo sui beni di consumo è sempre intervenuto su forti eventi politici.
Così accade anche ora. “Il Primo Ministro Dmitry Medvedev ha da poco dichiarato che nel secondo
semestre non ci saranno forniture ridotte di tubature ucraine” ricorda l’esperto. “Ma non sono
sicuro che tutte queste azioni portino a un cambiamento della situazione e tanto più al risultato
sperato. Il precedente con il vino e l’acqua georgiani lo ha dimostrato in modo piuttosto evidente
e non è risultato particolarmente efficace…”.
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Va precisato che il Primo Ministro Medvedev il 16 luglio ha adottato la decisione di non prorogare
l’azione delle quote per la fornitura di tubature ucraine per il prossimo semestre, nonostante una
serie di appelli a questo proposito. In conformità all’accordo stipulato nel 2011 i produttori ucraini
di tubature hanno acconsentito a non aumentare le dimensioni della quota stabilita per loro, e le
autorità russe in risposta si sono astenute dall’applicazione di imposte antidumping, che vanno al
19 al 38%.
A sua volta l’esperto dell’agenzia “Investkafe”, Daria Puchigina, osserva che la quota del mercato
di Roshen in Ucraina costituisce circa il 23-24%, e che circa il 50% delle esportazioni riguardano la
Russia. “Rivolgere le proprie esportazioni al mercato interno sarà difficile, poiché il mercato
ucraino dei dolciumi è altamente consolidato e intenso” continua. “Altri vicini probabilmente o
prenderanno le parti della Russia nel dibattito e rinunceranno anch’essi all’importazione dei
prodotti Roshen nell’ambito dell’Unione Doganale, oppure i prodotti della compagnia saranno per
loro “insufficientemente buoni””.
Il divieto di vendita di prodotti in Russia sarà per l’economica ucraina sì un grande problema, ma
non un fattore critico, ritiene Puchigina.
Autore: Sergey Kulikov
Taglio: medio alto
Traduzione: Alice Bravin
Arms -Tass
http://www.armstass.su/
Russia e Italia svilupperanno una collaborazione per l’innovazione tecnologica nel campo delle
costruzioni navali
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L’azienda di costruzione navale italiana “Fincantieri” e il Centro ricerca statale “Krylov” hanno
sottoscritto un accordo di base per lo sviluppo congiunto di nuovi progetti dedicati
all’innovazione tecnologica di questo settore.
L’azienda di costruzione navale italiana “Fincantieri” e il Centro ricerca statale “Krylov”, uno dei
centri di ricerca più importanti al mondo nel campo della cantieristica navale, hanno sottoscritto
un accordo di base per lo sviluppo congiunto di nuovi progetti dedicati all’innovazione tecnologica
di questo settore.
Come comunicato al corrispondente di ARMS-TASS al Centro di ricerca statale “Krylov”,
nell’accordo a durata iniziale di 5 anni si precisa che i partner realizzeranno una serie di iniziative
nei rispettivi settori di attività, comprese le attività di ricerca e sviluppo e di costruzione
sperimentale, la realizzazione di prodotti di nuova generazione e la fornitura di servizi.
Per la Fincantieri questo accordo non solo apre a prospettive di progresso tecnologico, ma è anche
uno straordinariamente importante obiettivo raggiunto all’interno del piano strategico. In effetti la
base di ricerca, sviluppo e costruzione sperimentale del centro “Krylov” nel campo della
progettazione di navi tecnologicamente complesse e di impianti marini offshore, unica nel suo
genere, può giovare in maniera straordinaria per l’azienda italiana nel raggiungere lo scopo finale,
cioè la produzione di navi e impianti marini offshore più efficienti, rispetto agli standard
internazionali.
La collaborazione con Fincantieri e lo scambio di conoscenze, a sua volta, sono molto vantaggiosi
anche per il centro “Krylov”, poiché consentono di accedere a un’enorme base di know-how
tecnico e produttivo nel campo della costruzione di navi tecnologicamente complesse e del
movimento sul mercato.
L’attività congiunta delle compagnie consentirà di scrivere una nuova pagina nella storia della
costruzione navale specializzata e della collaborazione russo-italiana, sottolineano al centro russo,
con sede San Pietroburgo. Presto sarà definito il primo progetto per lo sviluppo di una nave
tecnologicamente avanzata che richiederà l’attività congiunta delle due parti.
Secondo il presidente di Fincantieri, Giuseppe Bono, l’accordo col centro “Krylov” è una decisione
strategicamente importante. "Siamo convinti che le innovazioni tecnologiche come principale
propulsore allo sviluppo sono uno strumento importante per contrastare l’azione distruttiva della
crisi che è attualmente causa del cambiamento dello scenario globale. La collaborazione coi nostri
colleghi russi può aiutarci a muoverci in avanti in questo senso, con la possibilità di un ulteriore
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sviluppo e di un rafforzamento delle posizioni leader già raggiunte, mantenendo al contempo l’alto
livello qualitativo del lavoro”, ritiene il presidente dell’azienda italiana.
Come ha sottolineato il direttore generale del Centro di ricerca statale “Krylov”, Andrey Dutov, la
collaborazione bilaterale consentirà di raggiungere un effetto sinergico nel campo della
costruzione di moderni impianti tencnologici di ingegneria navale e porterà con successo alla loro
implementazione sul mercato mondiale della cantieristica.
Fincantieri è una delle più grandi corporazioni di costruzione navale al mondo, che ha costruito più
di 7000 navi lungo la sua storia bicentenaria. L’aziena è leader al mondo nella progettazione di
navi da crociera e un produttore autorevole di altri tipi di navi, dalle navi da guerra ai traghetti, dai
mega yacht alle navi specializzate con un alto livello di valore aggiunto, tecnica per la riparazione e
la modernizzazione di navi e anche navi base. La sede principale si trova a Trieste; il numero
complessivo degli impiegati ammonta a circa 20 mila, di cui 8400 in Italia. L’azienda possiede 21
cantieri navali in tre continenti, il reddito complessivo si attesta ai 4 miliardi di euro. Inoltre grazie
alla recente acquisizione di STX OSV, società quotata alla borsa di Singapore e attualmente
rinominata “VARD”, la corporazione ha raddoppiato le sue dimensioni e occupa il quarto posto al
mondo tra le aziende di costruzione navale, preceduta solo da tre aziende sudcoreane, ed è anche
l’unico produttore in occidente che, a livello di diversificazione e rappresentanza in ogni settore
della produzione con un alto livello di valore aggiunto, è capace di fare concorrenza ai colossi
asiatici. Fincantieri ha una rappresentanza anche negli Stati Uniti, dove è attiva la filiale Fincantieri
Marine Group, FMG. Dal 1990 la Fincantieri ha costruito 65 navi da crociera per un valore
complessivo di 28 miliardi di dollari.
Il Centro di ricerca statale “Krylov” è uno dei leader mondiali nel campo della ricerca e
progettazione di navi tecnologicamente avanzate e di impianti marini offshore ed esiste da oltre
un secolo. Le basi di ricerca e sviluppo del Centro, uniche nel loro genere, consentono di risolvere
le questioni più complesse legate alla costruzione navale: idrodinamica, stabilità, energetica,
acustica, studio dei campi fisici, come anche pronosticare e argomentare i programmi di
costruzione delle navi e degli impianti marini offshore russi. Negli anni di attività presso i
laboratori del Centro “Krylov” sono stati condotti esperimenti su oltre 12 mila modelli di navi e
altri impianti marini, più di 20 mila modelli di costruzione a scala ridotta o naturale sono stati
appesi alle pareti dell’azienda, sono stati progettati più di 10 mila eliche e altri propulsori. Grazie ai
progetti del Centro sono state costruite più di 2600 navi e barche, sono stati sottoposti a perizia
oltre 2000 progetti di navi e altri impianti marini.
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Il Centro “Krylov” realizza il settore di competenza di system integration e di modernizzazione
dell’industria di costruzione navale russa mediante la creazione di un complesso lavoro scientifico
e tecnico avanzato e il seguente accompagnamento scientifico e tecnico all’immissione.
Nell’ambito della cooperazione internazionale il Centro Krylov dispone di una vasta rete di
aziende-clienti e esegue lavori per la creazione di servizi innovativi di ingegneria navale in
conformità con gli standard internazionali di qualità.
Traduzione:Chiara Stroppolo
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