Aumenta l`uso dello spinello, `se lo fa` un italiano su 3

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Aumenta l`uso dello spinello, `se lo fa` un italiano su 3
Emilianet | Aumenta l'uso dello spinello, ''se lo fa'' un italiano su tre
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POLITICA E ENTI LOCALI
Aumenta l'uso dello spinello, 'se lo fa' un italiano su 3
Un comportamento che e' stato assunto, nel 2005, dal 32% delle persone mentre nel 2001 era il 22%. Lo afferma la
Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia
ROMA (11 lug. 2007) - Un italiano su tre, almeno una volta nella vita (per lo più nell'ultimo anno), ha fumato
uno spinello. Un comportamento che è stato assunto, nel 2005, dal 32% delle persone mentre nel 2001 era
il 22%. Si tratta di un aumento del 45%, in quattro anni, pari a quasi 3 milioni di persone. Si è fumato uno
spinello il 24,5% degli studenti. In Italia si registra un aumento di consumo di cannabis nella popolazione
generale che si affianca all'uso, sporadico ed occasionale, di eroina (rimasto stabile) e cocaina (in lieve
incremento).
E' cresciuto del 2,2% il consumo di allucinogeni e stimolanti. Lo afferma la Relazione annuale al Parlamento
sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (2006), messa a punto dal ministro della solidarietà sociale Paolo
Ferrero e presentata oggi. I dati della relazione fanno riferimento ad indagini campionarie realizzate dal Cnr.
Dal 2001 al 2005 sono aumentate le persone che consumano più sostanze illegali: dal 14% al 17%. Rispetto
all'uso di oppiacei e di cocaina, lo scorso anno, ci sono stati, rispettivamente, 30 mila e 9.500 'esordienti'. I
morti per overdose sono stati 517, in calo del 20% rispetto al biennio precedente. Le regioni con pi ù
consumatori sono il Lazio per i cannabinoidi (10,6%), la Lombardia per la cocaina (4,7%), la Liguria per
l'eroina (0,7%). L'uso di anabolizzanti riguarda gli studenti maschi (8 studenti su 10 mila); il 21% ne ha fatto
uso 20 volte o più.
Fra il 2001 e il 2005 si è invece avuto un calo nel consumo di bevande alcoliche (per lo più fra i maschi) e
delle sigarette (dal 36,3% nel 2001 al 32% nel 2005). Se il fumo attrae meno gli uomini (-6,6%) nelle donne
questo comportamento è in crescita (+6,4%). Fra gli studenti l'uso di cocaina è limitato al 4% mentre quello di
eroina all'1,6%. In controtendenza nazionale, gli studenti bevono più alcol: dal 64,7% del 2000 al 69,7% del
2006. Fra le ragazze si fuma tabacco tutti i giorni (27,7%) più che rispetto ai coetanei (26,6%). L'uso
concomitante di più droghe è particolarmente diffuso fra gli studenti (22%) mentre l'87% assume la cannabis
come unica droga illegale.
La relazione stima intorno a 210 mila l'uso continuativo e legato a dipendenza di oppiacei (5,4 ogni mille
residenti di età 15 -64 anni) mentre quelli di cocaina intorno ai 147 mila (3,8). Stima, inoltre, che siano 176
mila le persone in trattamento nei Sert (il 14% sono nuovi pazienti). Sono uomini (87%), italiani (94%), con
età media di 35 anni. Il trattamento é richiesto per lo più per gli oppiacei (72%), per la cocaina (16%) e per la
cannabis (10%). Chi è in trattamento ha un rischio di morte di 11 volte inferiore. E' aumentata la mortalità per
cocaina, dal 2% (2001) al 9% (2005). Fra coloro che sono stati in trattamento e che si sono sottoposti al test
Hiv (67.300 persone), il 12% è risultato positivo; il 39,5% al virus dell'epatite B e il 61,9% a quello dell'epatite
C.
70% STUDENTI SA DOVE TROVARE SPINELLO
Sette studenti su dieci sanno dove poter trovare uno spinello. Per circa la metà di questi (46%), il luogo
deputato all'acquisto è la strada. Mentre per il 44% é la scuola. Lo afferma la Relazione sullo stato delle
tossicodipendenze in Italia, presentata oggi al Parlamento dal ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero.
La discoteca è, invece, indicata come il luogo privilegiato dagli studenti per l'acquisto della cocaina. E'
un'opinione in forte aumento visto che a pensarla così era il 27% nel 2000, è arrivato al 46% nel 2006. La
scuola è percepita come sede di possibile spaccio di cocaina solo dall'11% degli studenti. Anche per l'eroina,
la discoteca è luogo di occasioni. Così come la scuola che è considerata un'opportunità di acquisto solo dal
7% degli studenti.
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13/07/2007