Modalità di azione di ATS

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Modalità di azione di ATS
1/2009
Modalità di azione di ATS
Josef Vigl, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
ATS è l’acronimo per tiosolfato di ammonio, con formula
chimica (NH4)2S2O3. La molecola è stata registrata come
concime fogliare azotato (inibitore della nitrificazione), che
mostra anche un’attività diradante sui fiori.
Efficacia diradante
ATS è una molecola con elevate proprietà igroscopiche, grazie alle quali
assorbe acqua dall’ambiente circostante. Gli organi fiorali – pistillo e polline – si asciugano e di conseguenza
l’ovulo non può essere fecondato. Viene inibito anche l’accrescimento del
budello pollinico. L’attività diradante di
ATS si esplica non solo sui fiori, bensì
anche attraverso le foglie. Dopo la sua
distribuzione si assiste ad una breve
interruzione dello sviluppo fogliare e
della fotosintesi e ad una riduzione
del trasporto di fitormoni (auxine)
dai frutti verso le foglie e ciò provoca
una consistente produzione di etilene.
Quest’ultimo ormone stimola l’invecchiamento degli ovuli e causa la caduta dei fiori non fecondati o che hanno
subìto una fecondazione anomala. La
riduzione del numero di semi nei frutti
e l’inibizione del flusso ormonale dai
frutti favoriscono l’attività del diradante
distribuito, stimolata anche dall’induzione allo sviluppo vegetativo da parte
del concime fogliare azotato.
Se l’ATS viene applicato su foglie bagnate è possibile che insorgano gravi
danni fogliari. Una marcata necrosi delle foglie può causare un diradamento
eccessivo. Su Red Delicious i petali assumono una colorazione marrone
ed i fiori perdono la loro attrattiva
per gli insetti pronubi.
Diverse sono le opinioni, in letteratura, relativamente
alle
differenze
di entità del grado di
azione che si ottiene direttamente attraverso il fiore
o attraverso le foglie. Senza
Leggere ustioni sui petali
del fiore centrale (Fuji).
I prodotti a base di
ATS non possono
essere distribuiti su
vegetazione bagnata.
dubbio le condizioni meteorologiche
durante e dopo il trattamento rappresentano un fattore fondamentale per
la sua determinazione.
Dosaggio
Il dosaggio dev’essere adattato alla formulazione del concime fogliare. L’ATS
in forma cristallina contiene il 98% di
tiosolfato di ammonio ed in fase di
preparazione della miscela fitosanitaria viene pesato. Si consiglia di impiegarne 1 - 1,2 kg/hl, che corrisponde a
5 - 6 kg/ha/m di altezza delle piante.
In caso di trattamenti ripetuti, il dosaggio può essere ridotto. I preparati
liquidi presentano percentuali diverse
di sostanza attiva, comprese generalmente tra il 50 ed il 60%. Poiché la
densità di queste formulazioni è superiore ad 1 kg/l e per la preparazione
della miscela si procede alla pesatura,
è necessario effettuare un calcolo. Ad
esempio: Azos 300 (50% ATS) contiene in 1 litro 0,66 kg di ATS, Ger-ATS
(60%) 0,80 kg di ATS.
Dal punto di vista pratico, 1 kg di ATS
in forma cristallina corrisponde ad 1,4 l
di Azos 300 e a 1,2 l di Ger-ATS. Le
ditte produttrici di formulazioni liquide ritengono però che i loro prodotti
mostrino un’efficacia maggiore. Sulla
varietà Braeburn e nei giovani impian13
Momenti di intervento
Il primo intervento dev’essere praticato quando un numero sufficiente
di fiori è stato fecondato. Di seguito
circolano diverse proposte:
• Attendere l’apertura di un numero
sufficiente di fiori, poi calcolare, sulla
base di una tabella stilata in proprio,
il grado di germinazione del budello
pollinico (in funzione della temperatura) e una volta raggiunto il 100% trattare entro le seguenti 12 ore.
• Attendere l’apertura dei fiori centrali e trattare dopo 48 ore (favorevoli
condizioni meteorologiche) o 72 ore
(sfavorevoli condizioni).
• In piena fioritura sul legno pluriennale – la fase corrisponde alla caduta
petali dei fiori centrali.
• In sfavorevoli condizioni di impollinazione dei fiori centrali, 48 ore dopo la
piena fioritura.
Di particolare importanza sono i trattamenti ripetuti di ATS che dovrebbero
essere effettuati a distanza di due o tre
giorni, a seconda delle condizioni meteorologiche. È fondamentale rispettare soprattutto il momento in cui si assiste all’apertura dei fiori delle gemme
secondarie, dai quali si sviluppano per
lo più frutti con calibro ridotto.
14
Prove di diradamento
con ATS
Josef Vigl, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
Accanto alla funzione di concime azotato a lento rilascio (per l’inibizione della nitrificazione) – sviluppa anche un’azione diradante sui fiori.
Prove del Centro di Speri­
mentazione di Laimburg
Già tra il 1997 ed il 1999 sono state
condotte alcune prove di diradamento
con ATS presso il Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg. Il gruppo
di lavoro internazionale “Diradamento dei frutti”, sottogruppo di EUFRIN
(European Fruit Research Institut Network), nel cui ambito tali prove sono
state effettuate, dopo questi tre anni di
sperimentazione ha deliberato di non
eseguire ulteriori trattamenti con ATS
nelle annate successive. Tale scelta è
stata motivata dall’insufficiente grado
di efficacia mostrato dal prodotto e
dall’elevata presenza di metalli pesanti
nel formulato commerciale, che risultano pericolosi per l’operatore e per
l’ambiente.
Le formulazioni proposte nel 2007 e
nel 2008 sono state sottoposte a test,
presso il Laboratorio di Chimica Agraria, per la ricerca di metalli pesanti. La
quantità di questi ultimi rilevata in tutti
i prodotti testati è risultata decisamente irrisoria.
Nelle prove sperimentali condotte nel 2007 sulle varietà Fuji (anno
d’impianto 2003), Golden Delicious
(anno d’impianto 1997), Topred (Red
Delicious standard, anno d’impianto 1995) e Kanzi® (anno d’impianto
2005) con i due trattamenti a base
di ATS sono stati raggiunti gradi d’azione molto elevati, rilevati prima della
cascola di giugno (grafico, colonne
rosse). L’andamento meteorologico di
quell’anno, con temperature elevate,
e la breve durata del periodo di fioritura, hanno rappresentato condizioni
60
ATS prima del 2° diradamento
ATS, benziladenina dopo la
cascola di giugno
50
Grafico:
grado di
efficacia di
ATS prima
e dopo la
cascola dei
frutticini
(giugno
2007) su
diverse
varietà.
40
% efficacia
ti è necessario distribuire il dosaggio
inferiore a motivo della loro maggiore sensibilità nei confronti di ATS. La
soluzione di nitrato di ammonio-urea
contenuta in questi prodotti potrebbe anche causare la comparsa di una
leggera rugginosità. La forma cristallina di ATS si comporta in modo neutro relativamente alla rugginosità. Per
evitare il manifestarsi di danni fogliari
è opportuno non aggiungere alcun
bagnante all’ATS. La forma cristallina
dev’essere conservata in luogo asciutto. In caso di conservazione in presenza di umidità si formano dei grumi che
pur sciogliendosi facilmente possono
ostacolare la pesata.
Il volume d’acqua dovrebbe essere
compreso tra 300 e 500 l/ha, al fine
di minimizzare il rischio di infezioni fiorali da colpo di fuoco.
30
20
10
0
Fuji
Golden Delicious
Topred
Kanzi
1/2009
Tabella 1: prova di diradamento su Fuji 2007, Laimburg, campo 45.
sostanza attiva
formulato
testimone
etefon
etefon
benziladenina
etefon
etefon
ATS (9.800 g/hl)
etefon
ATS (9.800 g/hl)
benziladenina
ATS (9.800 g/hl)
ATS (9.800 g/hl)
benziladenina
etefon
Ethrel
Ethrel
Brancher D.
Ethrel
Ethrel
ATS-cristall.
Ethrel
ATS-cristall.
Brancher D.
ATS-cristall.
ATS-cristall.
Brancher D.
Ethrel
ml o
g/hl
20
20
100
40
20
1.000
20
1.000
100
1.000
1.000
100
40
BBCH
Ø mm fr. gr.
61**
61*
12
20
61**
65**
61*
65*
12
65**
65*
12
20
efficacia
kg/
cascola di giugno: pianta
pre
post
peso
frutto
% 1ª
% % fiorit.
passata colore 2008
(130)
(86)
28,3
173
70
51 b
13
27
14
20,1
198
86
55
38
59
30
17,2
226
90
65
71
47
20
18,2
205
88
62
65
BBCH61 = 10% fiori aperti/BBCH65 = piena fioritura, * = legno di un anno, ** = legno di due anni, abbreviazione: Ø mm fr. gr. = Ø mm frutti più grossi
Tabella 2: prova di diradamento su Golden Delicious 2007, Laimburg, campo 45.
sostanza
attiva
testimone
etefon
etefon
benziladenina
ATS
ATS
benziladenina
formulato
ml o
g/hl
Ethrel
20
Ethrel
20
Brancher Dirado 100
ATS-cristallino
1.000
ATS-cristallino
1.000
Brancher Dirado 100
efficacia
raccolta
fioritura
pre casc. giu. post casc. giu.
2008
kg/
g/ % ruggifr./100
fr./100
Ø mm fr. gr.
pianta frutto nosità
%
%
%
mazz. fr.
mazz. fr.
216
128
30,2
183
30,9
63
61**
61*
181
16
112
12
26,0
210
37,7
84
15
65**
65*
100
54
94
27
18,6
238
29,6
89
15
BBCH
BBCH61 = 10% fiori aperti/BBCH65 = piena fioritura, * = legno di un anno, ** = legno di due anni, abbreviazione: Ø mm fr. gr. = Ø mm frutti più grossi
ottimali per l’impiego di ATS. Durante
il primo intervento su Fuji e Golden
Delicious la temperatura era di 21 °C
ed ha raggiunto i 26 °C per qualche
ora. Due giorni più tardi, nel corso
della ripetizione del trattamento i valori termici sono passati dagli iniziali
22 °C ai 27 °C. Dopo il diradamento con benziladenina non è più stato
possibile verificare il grado di azione di
ATS (grafico, colonne verdi). La consistente caduta di fiori ha naturalmente
ridotto l’entità della cascola di giugno.
L’insoddisfacente attività diradante riscontrata per l’ATS nelle prove effettuate tra il 1997 ed il 1999 potrebbe
essere spiegata dal fatto che il rilievo
è stato eseguito solo dopo la cascola. L’efficacia relativamente contenuta
registrata su Kanzi® è da ascrivere al
ritardo degli interventi, praticati solo
a caduta petali. L’influenza sul calibro
dei frutticini, sulla loro colorazione e
sull’induzione a fiore delle gemme è,
per contro, risultata nettamente maggiore rispetto al testimone (tabella 1:
prova 2007 su Fuji e tabella 2: prova su Golden Delicious). La notevole
differenza osservata tra ATS ed etefon riguardo all’induzione a fiore delle
gemme (Fuji – 2007) è senza dubbio
da ricondurre all’esito molto maggio-
re del diradamento sui fiori effettuato
con tiosolfato di ammonio.
Nel 2008 è stata eseguita una prova di
diradamento con diverse formulazioni
di ATS sulla varietà Fuji (anno d’impianto 1997) (tesi di laurea di Christian Andergassen). La tabella 3 “Trattamenti
su Fuji – 2008” riporta le date dei trattamenti con ATS. Di seguito si propone la descrizione dei fattori che hanno
influenzato la loro efficacia e dei dati
rilevanti riscontrati:
• L’andamento meteorologico piovoso verificatosi durante la fase di
fioritura nel 2008 è risultato decisa15
ATS è reperibile sotto forma di sale in soluzione o in forma cristallina.
Tabella 3: trattamenti su Fuji 2008, Laimburg, campo 65.
formulato
ml o
g/hl
BBCH
Ø mm fr. gr.
data di
intervento
ATS
polvere
1.000
65-69
16, 20 + 23/04
ATS
polvere
1.000
65-69
16, 20 + 23/04
BA
Brancher D.
100
12
10/05
etefon
Ethrel
40
24
24/05
ATS
Ger-TS
1.000
65-69
16, 20 + 23/04
BA
Brancher D.
100
12
10/05
etefon
Ethrel
40
24
24/05
ATS
Azos 300
1.300
65-69
16, 20 + 23/04
BA
Brancher D.
100
12
10/05
ATS
polvere
1.000
65-69
16, 20 + 23/04
BA
Brancher D.
100
12
10/05
etefon
Ethrel
40
24
24/05
ATS
soluzione
1.000
65-69
16, 20 + 23/04
BA
Brancher D.
100
12
10/05
etefon
Ethrel
40
24
24/05
5.000
65-69
16, 20 + 23/04
sostanza attiva
testimone
come tratt. 3 però concentrato 5x
BA
Brancher D.
100
12
10/05
etefon
Ethrel
40
24
24/05
BBCH61 = 10% fiori aperti/BBCH65 = piena fioritura, abbrev.: Ø mm fr. gr. = Ø mm frutti più grossi
mente sfavorevole per l’applicazione
del tiosolfato di ammonio. Nel periodo consigliato per la sua distribuzione
si è registrato un prolungato periodo
caratterizzato da continue precipitazioni. I valori termici registrati nelle
giornate durante le quali il trattamento è risultato possibile erano decisamente troppo bassi (1° trattamento:
14 °C durante l’intervento e 16 °C
temperatura massima giornaliera, 2°
16
trattamento: 16 °C e 22 °C e 3° trattamento: 17 °C e 22 °C).
• Nel 2008 è stata osservata, in giugno, una consistente cascola, soprattutto dalla parte inferiore della vetta
delle piante. Durante il rilievo che ha
preceduto tale cascola sono stati conteggiati 197 frutti/100 mazzetti, divenuti 89 dopo la cascola (valore normale >120).
• Un’altra caratteristica che ha contrad-
distinto il 2008 è stato il fatto che il
fiore centrale ha originato il frutto centrale solo in rari casi.
• L’efficacia rilevata nella tesi con ATS
è risultata dunque ridotta (17 - 29%),
tanto prima della cascola quanto dopo
essa. Le differenze relative ai frutti/100
mazzetti, per tutti i trattamenti con
ATS, risultano statisticamente significative rispetto al testimone, ma non lo
sono tra loro. La scarsa efficacia mostrata dal tiosolfato di ammonio è certamente da addebitare all’andamento
meteorologico sfavorevole dell’anno
di prova.
I risultati ottenuti non sono certamente definitivi né determinanti per la valutazione dei diversi preparati a base
di ATS che devono essere nuovamente testati.
Nelle prove condotte presso il Centro
di Sperimentazione Agraria di Laimburg non si è registrata la comparsa
né di necrosi fogliari né di un eccessivo diradamento.
Conclusioni
L’annata 2007 è risultata senz’altro favorevole per il diradamento con ATS,
mentre le condizioni meteorologiche
del 2008 non ne hanno certamente
facilitato l’attività. È certamente necessario provvedere a ripetere le prove in
presenza di differenti condizioni meteorologiche. Poiché il rischio di provocare danni con i trattamenti a base
di ATS è decisamente basso, mentre i
vantaggi che ne derivano per le varietà
alternanti e con frutti di ridotte dimensioni sono notevoli, gli interventi sui
fiori con tiosolfato di ammonio possono sostituire quelli con etefon. L’ATS
non mostra, come etefon, un’azione
più marcata sulle piante con scarsa
fioritura, se l’intervento viene eseguito in piena fioritura. Per questo non è
necessario intervenire con la lancia a
mano. In caso l’ATS sostituisca etefon
per il diradamento dei fiori, quest’ultimo potrebbe essere impiegato per il
diradamento dei frutti in sostituzione
di carbaryl. La distribuzione ripetuta di
un regolatore di crescita è e rimane a
mio parere un grosso rischio.
1/2009
Prove di diradamento con etefon
Josef Vigl, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
Di seguito si riassumono brevemente i più importanti risultati ottenuti dalle numerose prove di diradamento effettuate con etefon
presso il Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg.
L’efficacia come
diradante in fioritura
Nel grafico 1 è riportato il grado di
efficacia diradante di etefon durante
la fioritura, testata nel corso di numerose prove. L’efficacia è stata rilevata
contemporaneamente al conteggio
del numero di frutti/mazzetto prima
e dopo la cascola di giugno. I valori
ottenuti mostrano chiaramente che
l’efficacia del diradamento sui fiori
non può più essere provata una volta conclusa la cascola. Il diradamento
pre-fiorale non viene completato dalle
successive operazioni di diradamento,
bensì viene equilibrato dalla riduzione
della cascola. Nel 2001, il diradamento sui fiori di Fuji (grafico 1) con Ethrel, verificato prima dell’intervento con
carbaryl, ha raggiunto, ad esempio, il
29% (colonna rossa). Al confronto
la strategia standard (due trattamenti
con carbaryl) è risultata del 24% (colonna verde-chiara) e l’esecuzione di
un primo intervento con Ethrel e di un
secondo con un prodotto standard,
valutati entrambi dopo la cascola, solo
il 25% (colonna verde-scura) e non la
sommatoria di 29 + 24%. Per poter
stimare il grado di azione delle operazioni di diradamento è fondamentale
verificare l’entità della carica produttiva prima della cascola di giugno. Nel
caso in cui questo non venga effettuato è possibile giungere a conclusioni o
ad interpretazioni errate, com’è accaduto per le prove degli anni ’70.
Il diradamento effettuato sui fiori può
contribuire, su varietà difficilmente diradabili, ad evitare il manifestarsi del
fenomeno dell’alternanza. Mediante
questo precoce intervento, le piante
vengono “liberate” dai fiori in eccesso, operazione che avviene, sul melo,
da 4 ad 8 settimane prima dell’aborto
dei giovani frutticini durante la cascola
Per gli impianti di Fuji a consistente fioritura,
il diradamento con etefon è una necessità assoluta.
17
45
etefon
etefon +
e standard
standard
40
35
% efficacia
30
25
20
15
10
5
0
Fuji 1999
Fuji 2000
Fuji 2001
Red Chief
1999
Braeburn
2000
di giugno. Proprio durante il periodo
critico della post-fioritura si manifesta
la concorrenza di diversi processi fisiologici: lo sviluppo vegetativo dei getti,
la formazione cellulare dei frutti e l’induzione a fiore delle gemme. In questo intervallo di tempo, decisamente
critico per la pianta, il melo diradato
precocemente dispone di una maggior quantità di energia, da devolvere
anche per l’induzione a fiore. I frutticini che rimangono mostrano un miglior
accrescimento e durante la cascola di
giugno cadono in quantità minore.
L’efficacia del diradamento sui fiori
può essere valutata, in parte, anche
sulla base della riduzione del numero
di frutti che cadono. Il diradamento sui
fiori necessita poi di un secondo, decisivo, intervento. Negativo è il fatto che
i frutti mummificati e rinsecchiti, che
possono presentarsi numerosi dopo il
diradamento dei fiori con etefon, possano sporcare le mele che si sono sviluppate. Ciò accade occasionalmente,
quando le mummie rinsecchite e nere
rimangono appoggiate ai frutti giunti a
completo sviluppo.
Diversi orari
di intervento
I risultati delle prove effettuate in diverse ore del giorno all’inizio della
fioritura evidenziano chiare differenze
di efficacia. In entrambe le annate la
maggior efficacia di etefon è stata registrata se distribuito con temperature
superiori ai 12 °C ed in presenza di un
tasso di umidità dell’aria oltre il 40%.
Alle 7.00 del mattino (prova 2002) le
temperature troppo basse non consentivano un corretto assorbimento di
18
Pink Lady®
2000
Golden D.
2004
Grafico 1:
grado di
efficacia di
etefon su dif­
ferenti varietà.
etefon, mentre alle 14.00 (in entrambe le annate) l’aria era troppo secca.
In presenza del 31 – 29% di umidità
relativa, l’intervallo per l’asciugatura
della miscela distribuita era eccessivamente breve e non consentiva l’assorbimento di una quantità sufficiente di
sostanza attiva. Il trattamento eseguito
alle 22.00 (prova 2001, non ripetuta)
non ha offerto risultati migliori, dal
momento che nelle nostre condizioni
raramente in serata non soffia il vento.
In presenza di temperature superiori
ai 25 °C e di elevata umidità dell’aria
l’efficacia di etefon può risultare eccessiva.
Diversi momenti di
applicazione in fioritura
Il grafico 2 riporta gli interventi effettuati in diversi momenti (prova 2001
e 2002 su Fuji). In entrambe le occasioni i trattamenti eseguiti ad inizio
fioritura hanno fornito i migliori risultati. La tesi “mazzetti differenziati” si
è dimostrata eccessivamente precoce
e a partire dalla fase di piena fioritura
l’efficacia diradante di etefon diminuisce molto marcatamente.
Distribuzione
a fine fioritura
Etefon veniva e viene ancora distribuito in miscela con NAD (Amid Thin
W) o da solo nella fase di “fine fioritura”. Le prove degli anni 1975, 1976 e
1977 mostravano risultati incerti con
negativi effetti secondari, quali forte
rugginosità (+16%) e riduzione del
calibro dei frutti. Nell’intensa fase di
divisione cellulare, la maggior parte
degli inibitori dell’accrescimento (tra i
quali anche etefon) rallentano questo
processo. Di conseguenza è presente
un numero inferiore di frutti, di calibro
non grande, il che si traduce in una riduzione della produzione. Per questo
motivo, la fase di fine fioritura non si
addice al trattamento con etefon, se
non per la varietà Jonagold, dove il calibro dei frutti è spesso eccessivo.
Impiego con calibro dei
frutticini di 15 - 20 mm
In questo periodo gli effetti secondari
negativi ricordati in precedenza si manifestano con entità molto contenuta.
Solo nelle annate tra il 1974 ed il 1978
etefon è stato testato come unico diradante distribuito in tale fase. La sua efficacia è simile a quella di carbaryl. Nel
corso delle prove del 2007, etefon è
stato inserito in un solo programma di
diradamento. È dunque difficile dare un
giudizio preciso sull’efficacia diradante
di etefon. L’unica indicazione certa al
proposito consiste nell’osservazione
che in nessuna prova condotta presso
il Centro di Sperimentazione Agraria di
Laimburg la sostanza attiva ha causato
un diradamento eccessivo.
La miscela etefon + benziladenina fornisce esiti contrastanti, in letteratura. Nel
corso di una prova su Gala (2003) il grado di azione di questa miscela è risultato ampiamente insufficiente (11%).
Etefon
in post-raccolta
I trattamenti con etefon eseguiti in tale
periodo hanno l’obiettivo di rinvigorire
le gemme a fiore, inibire lo sviluppo
vegetativo e stimolare la filloptosi.
Nelle prove condotte su Fuji e Gala
non è stato osservato alcuno stimolo
al ritorno a fiore nel corso dell’annata
successiva, ma un diradamento dei
fiori presenti. Tale effetto è di difficile
interpretazione, poiché dipende dalla
quantità di etefon immagazzinata nel
legno e nelle gemme e messa a disposizione in fioritura. Di conseguenza l’impiego di etefon in post-raccolta
non è consigliabile.
1/2009
% efficacia
Grafico 2: momenti di intervento in funzione degli stadi vegetativi
(scala BBCH = sistema decimale per la descrizione e la codifica degli stadi fenologici).
Effetti sulla
qualità dei frutti
Al controllo, il peso medio dei frutti
non ha mostrato significative differenze tra le diverse tesi con etefon. I
trattamenti con questa sostanza attiva
hanno però confermato un notevole
incremento del peso dei frutti rispetto
a quello del testimone, con differenze statisticamente significative. I frutti
delle varietà a colorazione rossa sono
stati raccolti in 3 passate. Questo procedimento ha equilibrato la media pesata della percentuale di colorazione
rossa di copertura tra i trattamenti. In
fase di valutazione della rugginosità,
nella prova su Golden Delicious, il trattamento eseguito con etefon ad inizio
fioritura si è rivelato “leggermente stimolante della rugginosità”. Questa caratteristica aumenta poi fino a fine fioritura e decresce nuovamente con lo
sviluppo dei frutticini. Si richiama ora,
a mo‘ di esempio, la prova su Golden
Delicious del 1974: con calibro pari a
6 mm (frutti più grossi) = 26% di rugginosità sulla superficie; il parametro
scende al 22% con calibro di 12 mm
e a 16% con calibro di 19 mm (testimone 11% e carbaryl a 200 g/hl 23%
di rugginosità).
Evitare l’alternanza
Il ritorno a fiore nell’anno successivo
è stato positivamente influenzato dal
diradamento sui fiori con etefon. Su
varietà alternanti questo intervento,
seguito da una valida operazione di
cura post-diradante, ha portato una
produzione soddisfacente nel corso
dell’anno seguente.
Immagazzinamento
di etefon nella pianta
I risultati delle analisi mostrano che
solo in caso di trattamenti in post-raccolta è stata rilevata la presenza, durante la fioritura dell’annata seguente,
di etefon sia nelle prove su Gala del
1999 e del 2000 che in quelle su Fuji
del 1999.
Per quanto riguarda la prova su Elstar
(1996), le seguenti quantità di etefon
sono state riscontrate, a seguito di due
trattamenti in post-raccolta (30/10 e
4/11/1996): il 9/01/1997 = 0,768
ppm nelle gemme a fiore e nel legno
di un anno; il 14/03/1997 = 0,734
ppm nelle gemme in ripresa vegetativa ed il 4/04/1997 = 1,555 ppm nei
fiori.
Efficacia diradante
per l’annata successiva
L’efficacia diradante dei trattamenti effettuati in giugno ed in post-raccolta
per l’anno seguente è stata verificata
con le prove su Gala e Fuji. Medesimo
riscontro è stato ottenuto dalla prova su
Fuji del 1996: con intensità di fioritura
simile, nel corso dell’anno successivo
sono stati conteggiati il 15 - 24% di
frutti in meno/100 mazzetti.
Morfologia
della gemma a fiore
I mazzetti rimasti dopo i trattamenti
eseguiti in giugno ed in post-raccolta
mostrano una notevole riduzione di
fiori, oltre che della superficie fogliare.
Conclusioni
Per le varietà Red Delicious spur e
standard, per Fuji e per altre varietà
alternanti, l’impiego di etefon rappresenta il necessario completamento
per altri prodotti diradanti. La sua distribuzione, a mio parere, deve essere
effettuata, al più tardi, con frutticini
con calibro compreso tra 16 e 20 mm
(frutti più grandi del mazzetto).
19
Prove di diradamento con
6-benziladenina
Josef Vigl, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
Sin dal 1993 vengono condotte prove per valutare l’efficacia di- tutte le prove l’esito è compreso in un
radante della benziladenina su differenti varietà di melo. I risultati range soddisfacente su tutte le varietà.
I valori più contenuti registrati nelle
vengono brevemente descritti di seguito.
Numerose prove
In tabella 1 sono riportati i risultati delle numerose prove condotte, nel cor-
so delle quali le piante sono state diradate con la sola sostanza attiva
benziladenina. Tenendo conto del grado di azione del prodotto, per quasi
singole prove sono da addebitare più
alle avverse condizioni meteorologiche che alle reazioni varietali. Ulteriori
dati valutativi sono forniti, al confronto
con il testimone, con il segno “±”. Il
peso medio dei frutti (colonna: g/fr) è
Tabella 1: diradamento con sola benziladenina.
varietà
anno
formulato
dose
% efficacia
Gala
2005
2004
Brancher
Exilis
Brancher
Brancher
Exilis
Exilis
Expander
Exilis
Expander
Expander
BA 2%
Paturyl
BA 4%
BA 10%
BA 1,8%
100
500
100
100
500
500
100*
500
100*
100*
500
100*
250
100*
400
2001
1993
Expander
BA 1,8%
BA 4%
100*
400
200
2000
Expander
BA 10%
100*
100*
1995
1994
BA 1,8%
BA 1,8%
400
400
2001
2002
Expander
Expander
100*
100*
2004
2001
2000
1999
Brancher
Expander
Expander
Expander
100
100*
100*
100*
13
2
29
12
7
13
21
11
27
16
28
20
16
10
21
16
29
28
19
25
19
21
20
2
17
9
7
14
11
27
38
-5
24
19
2003
2002
2001
2000
1998
1998
1995
1993
dato medio
Golden Delicious
dato medio
Braeburn
dato medio
Jonagold
dato medio
Pink Lady
dato medio
Pinova
dato medio
g/fr.
-2
+26
+31
+13
+12
-2
+18
+9
+19
+6
+11
+9
+8
-3
+10
+11
+18
+28
+24
+23
+21
+26
+24
+12
+7
+10
+3
+2
+3
+13
+19
-8
+33
15
Abbreviazioni: g/fr. = peso medio frutti in g, colore = % copertura rossa, % fioritura = % ritorno a fiore; * = con aggiunta di bagnante
20
± al testimone
colore
% fioritura
+20
+8
+1
+1
+30
+1
+26
-1
+4
+2
0
-1
0
+3
+15
-6
-3
+10
+9
+1
+11
-1
0
+1
0
-5
+7
2
8
0
neutro alla
+24
rugginosità
+25
+16
-4
+23
+1
+30
-2
+27
+3
-7
-4
-1
testimone
0
piena
fioritura
-1
-6
-2
testimone
piena
+1
fioritura
+2
-5
1/2009
La miscela BA + NAA conduce su alcune varietà alla formazione di frutti pigmei.
risultato migliorato nel corso di tutte le
prove, diversamente da quanto avvenuto per la percentuale di colorazione
rossa di copertura. L’effetto negativo di
benziladenina sulla formazione della
colorazione rossa di copertura è generalmente noto, sebbene solo saltuariamente venga richiamato all’attenzione.
L’influenza della sostanza attiva sul ritorno a fiore dell’anno successivo può
essere valutata, in generale, come positiva. In presenza di una sufficiente
fioritura delle piante testimone, l’induzione a fiore è risultata contenuta,
mentre su varietà alternanti l’effetto
diradante della sola benziladenina è
troppo limitato per stimolare il ritorno
a fiore. 6-benziladenina è una sostanza neutra, relativamente alla rugginosità, se impiegata da sola. L’aggiunta di
un bagnante può però aumentare tale
parametro.
La formulazione di benziladenina è piuttosto difficoltosa e per questo motivo i
preparati vengono aggiunti di un bagnante solo raramente. Inoltre i formulati commerciali sono molto costosi. Ed
ecco la domanda cruciale: può l’aggiunta di un bagnante contribuire a ridurre la
quantità di prodotto da impiegare? Per
trovare risposta al quesito, presso il Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg, sono state condotte numerose
prove con differenti aggiunte di bagnante. Dalle prove non si sono avute conferme di un miglioramento dell’efficacia
del formulato testato (Brancher Dirado),
dovuto al bagnante aggiunto. Il grafico
riporta il grado d’azione ottenuto nel
corso delle prove su Gala nel 2006.
La benziladenina può causare una precoce
ripresa vegetativa delle gemme laterali.
6-benziladenina
e acido naftilacetico
La tabella 2 mostra i dati ottenuti da
benziladenina (BA) in miscela con acido naftilacetico (NAA). Il grado d’azione di benziladenina, il peso medio dei
frutti ed il ritorno a fiore vengono nettamente incrementati dall’aggiunta di
NAA. Per quanto riguarda la colorazione del frutto, invece, l’attività stimolante dell’acido naftilacetico è stata quasi
Tabella 2: benziladenina in miscela con acido naftilacetico.
varietà
anno
miscela
dose
Gala
2005
2002
2002
2001
2000
1998
2005
2005
Dirager+BA 4%
Dirager+Exilis
Dirager+Exilis
Dirager+Expander
Dirager+Expander
Dirager+Expander
Dirager+Brancher D.
Dirager+Brancher D.
30+250
30+500
30+250
30+50
33+50*
33+100*
30+100
30+100
Golden
momento
d’intervento
12 mm
12 mm
12 mm
12 mm
10 mm
12 mm
12 mm
12 mm
% efficacia
28
42
40
37
34**
36
41**
45**
g/fr.
+6
+16
+14
+30
+31
+16
+16
+15
± al testimone
colore
% fioritura
+15
+1
+42
+5
+32
+11
+12
+20
-4
-1
Abbreviazioni: g/fr. = peso medio frutti in g, colore = % copertura rossa, % fioritura = % ritorno a fiore; * = con aggiunta di bagnante, ** = pre-diradamento con etefon
21
18
16
14
% efficacia
12
10
8
6
4
2
0
nessun bagnante
Tween 20
Break-Thru
completamente equilibrata da quella
inibente di benziladenina.
Numerose tesi prevedevano la distribuzione di benziladenina a seguito di
interventi diradanti con etefon, ATS e
amide. I risultati non segnalano significative differenze con altri prodotti im-
olio minerale
Grafico:
aggiunta di
bagnante a
benziladeni­
na – prova di
diradamento
2006 su
Gala.
piegati nello stesso modo. Nel corso
di nessuna prova effettuata presso il
Centro di Sperimentazione Agraria di
Laimburg è stata riscontrata la comparsa di effetti fitotossici causati da
benziladenina. Occasionalmente, in
alcune aziende frutticole, si sono però
avuti danni provocati da sovradosaggio o dopo trattamenti ripetuti a dose
piena, soprattutto in miscela con NAA.
Le fotografie mostrano i danni tipici,
quali ripresa vegetativa anticipata delle
gemme laterali sui getti, rugginosità
dei frutti, calibro ridotto e superficie
piatta dei frutti. Lo sviluppo di questi
ultimi si è “bloccato” solo in estate. Tagliandoli, si osserva spesso il raggrinzimento dei carpelli del frutto.
Conclusioni
Benziladenina è un diradante prezioso.
Se sovradosata può, come già altri fitormoni, provocare la comparsa di effetti
indesiderati. Per questo, a mio parere,
è opportuno utilizzare il prodotto una
sola volta, a dosaggio normale.
Prove di diradamento
su Red Delicious
Josef Vigl, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
Finora il diradamento della varietà Red Delicious è stato praticato
prevalentemente con carbaryl,
sostanza attiva che dal 2009
non può più essere impiegata.
Questa varietà reagisce con la
produzione di frutti pigmei al
trattamento con diradanti a base
di auxine (amide e acido). A parere comune, inoltre, la sostanza
attiva benziladenina non mostra
efficacia diradante su Red Delicious (dati non ancora disponibili). L’obiettivo posto, riguardo le
possibili modalità di diradamento della varietà, è quindi già stato
raggiunto.
Con l’eliminazione di carbaryl, il
diradamento chimico dei fiori di Red
Delicious si presenta molto più rischioso.
22
1/2009
Tabella 1: prova di diradamento 2007 su Red Delicious (clone Topred), Plaus.
efficacia diradante
tesi
1
2
3
4
5
sostanza
attiva
testimone
etefon
BA
ATS
ATS
BA
BA
NAA
BA
NAA
ml o
g/hl
formulato
Ethrel
Brancher D.
Azos 300
Azos 300
Brancher D.
Brancher D. +
Dirager
Brancher D. +
Dirager
40
100
1.000
1.000
100
150+
30
150+
30
BBCH
Ø mm fr. gr.
61
12
65**
65*
12
raccolta 2007
pre cascola giu.
post cascola giu.
fr./100
mazz. fr.
fr./100
mazz. fio.
%
170
99
42
87
49
%
2008
% 2ª
colore
% fioritura
passata 2ª passata
kg/pianta
g/frutto
31,3
178
47
72
55
66
55
17
31,7
214
46
72
75
64
2
31,2
209
45
68
78
69
69
-5
32,2
189
49
67
69
12
70
-6
28,5
188
46
69
78
I dati del rilievo colorimetrico si riferiscono solo alla seconda passata. BBCH61 = 10% fiori aperti/BBCH65 = piena fioritura/BBCH69 = caduta petali.
* = legno di un anno, ** = legno di due anni, abbreviazione: Ø mm fr. gr. = Ø mm frutti più grossi
Tabella 2: prova di diradamento 2008 su Red Delicious (clone Hapke), Fragsburg.
tesi
sostanza
attiva
1
testimone
2
formulato
ATS
Ger-ATS
etefon
Brancher D.
AF96+Lg71
3
4
ATS
Ger-ATS
ml o g/hl
BBCH
Ø mm fr. gr.
1.000
65-69
40
15-20 mm
54+17
8
1.000
12
BA
Brancher D.
100
16
BA
Brancher D.
75
12
BA
Brancher D.
75
16
grado efficacia
fr./100
%
mazz. a frutto
91
rilievo alla raccolta
kg/pianta
g/frutto
29,2
145
77
15
22,5
164
81
11
26,7
157
88
4
28,2
154
BBCH65 = piena fioritura/BBCH69 = caduta petali, abbreviazione: Ø mm fr. gr. = Ø mm frutti più grossi
Tabella 3: prova di diradamento 2008 su Red Delicious spur (clone Red Chief®), Fragsburg.
tesi
1
2
3
4
sostanza attiva formulato
ml o g/hl
BBCH
Ø mm fr. gr.
testimone
ATS
etefon
ATS
NAA
NAA
etefon
ATS
Ger-ATS
Brancher D.
Ger-ATS
Dirager D.
Dirager D.
Ethrel
Ger-ATS
1.000
4
1.000
20
20
40
1.000
65-69
15-20 mm
65-69
5
8
15-20
65-69
BA
Brancher D.
35
10
BA
Brancher D.
35
14
grado efficacia
fr./100
%
mazz. a fiore
110
rilievo alla raccolta
kg/pianta
g/frutto
12,1
164
92
16
11,0
185
108
1
11,4
188
110
0
11,6
193
BBCH65 = piena fioritura/BBCH69 = caduta petali, abbreviazione: Ø mm fr. gr. = Ø mm frutti più grossi
23
Nel 2007 è stata condotta una prova di diradamento su Red Delicious
(clone Topred) a Plaus, nel corso della quale si sono valutati i risultati dei
trattamenti eseguiti con benziladenina
+ NAA. La tabella 1 ne riporta gli esiti. L’efficacia diradante, valutata prima
della cascola di giugno, è molto elevata sia per etefon che per ATS. Tale
grado di azione è stato però ridotto
sensibilmente dalla cascola medesima
per etefon e addirittura annullato sulla
prova con ATS.
La miscela benziladenina + NAA non
ha offerto risultati significativi, nemmeno a dosaggi elevati di entrambe
le sostanze (grafico). Nelle tesi trattate
con questa miscela si è osservata, in
giugno, la formazione di frutti pigmei,
soprattutto a fine fioritura, che comunque sono caduti prima della raccolta.
Le differenze rilevate tra le miscele ed
il testimone, relative al peso medio dei
frutti, sono minime e statisticamente
non significative.
Nella ripetizione della prova (2008),
effettuata a Fragsburg (clone Hapke
Delicious – tabella 2), l’efficacia di
due trattamenti con 75 g/hl di Brancher Dirado è risultata nulla. La tesi
ATS (precoce) ed etefon (tardiva) ha
avuto un esito soddisfacente, soprattutto perché l’allegagione delle piante
Grafico: prova di diradamento su Red Delicious “clone Top­red”, 2007.
20
15
10
% efficacia
Prove di
diradamento 2007
5
0
etefon,
benziladenina
ATS, benziladenina
benziladenina +
NAA caduta petali
benziladenina +
NAA 12 mm
-5
-10
testimone era ridotta. Anche il peso
medio dei frutti è risultato, in queste
parcelle, nettamente migliore di quello registrato per le tesi testimone.
Red Delicious spur
I risultati delle prove di diradamento su Red Delicious spur (clone Red
Chief®) nel 2008 (tabella 3) riflettono quelli ottenuti con le due prove
effettuate su Red Delicious standard:
l’efficacia della benziladenina è nulla.
Per contro, si sono ottenuti risultati
soddisfacenti con l’impiego di tiosolfato di ammonio per il diradamento sui
fiori e di etefon sui frutticini. Nel 2007,
presso il Centro di Sperimentazione
Agraria di Laimburg sono stati eseguiti
i medesimi trattamenti in entrambe le
prove (su Red Chief e Red Delicious
standard). Gli esiti non sono però, in
questo caso, definitivi. L’allegagione,
a causa delle elevate temperature e
della breve fase di fioritura, è risultata scarsa (60 frutti/100 mazzetti sulle piante testimone). L’elevato grado
di azione dei diradanti (sui fiori) ha
ridotto ulteriormente la produzione,
provocando ingenti perdite di raccolto.
La miscela benziladenina + NAA ha
mostrato scarsi risultati se applicata
precocemente e risultati nulli se applicata tardivamente.
Conclusioni
Le prove di diradamento effettuate
presso il Centro di Sperimentazione
Agraria di Laimburg mostrano chiaramente che la sostanza attiva benziladenina non ha efficacia diradante sulla
varietà Red Delicious. Di conseguenza,
a mio parere, si possono applicare solo
tiosolfato di ammonio (diradamento
sui fiori) ed etefon (diradamento sui
frutticini).
Colorazione marrone dei petali causata dall‘impiego di ATS.
24
Ringraziamento
A Klaus Elsler per aver messo a disposizione il frutteto e per l’esecuzione
dei trattamenti e alla VI.P per la collaborazione offerta nella programmazione e nella valutazione dei risultati
ottenuti.