Le bandiere di segnalazione
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Le bandiere di segnalazione
NaviScuola VespucciePalinuro Il Codice Internazionale della Regia Marina La Nave più bella del mondo Le bandiere di segnalazione Arianna Cantarello Socia del Gruppo di Verbania I l giorno 24 settembre 2013 a Livorno mi sono imbarcata sulla Nave scuola Amerigo Vespucci. Dal primo momento in cui io e il mio gruppo (in tutto quarantanove allievi) abbiamo messo piede sulla nave, abbiamo subito assaporato la vita di bordo. Dopo averci accolto e messi nei ranghi (in riga) l’ufficiale di giornata (si riconosce dalla fascia blu che indossa) e il nostro accompagnatore, l’ammiraglio Assettati, ci hanno fatto scendere in seconda squadra per compilare le carte d’imbarco ed essere assegnati a una delle tre squadre per i turni di guardia. Io ero nella seconda squadra. Nel pomeriggio dopo un breve saluto del Comandante in seconda ci hanno consegnato tutto quello di cui avevamo bisogno per la vita di bordo tra cui le tanto attese amache dove un nocchiere ci ha illustrato il nodo da fare per attaccarle. Il giorno della partenza è stato subito movimentato già di prima mattina. Mentre ci preparavamo per il posto di manovra generale, si è imbarcato l’ex ministro della difesa Di Paola per una breve visita a bordo. Durante l’attesa i nostri accompagnatori ci hanno presentato quattro ricercatori dell’Università di Siena che si sono imbarcati con noi per il progetto Plastic Busters che prevedeva di monitorare la presenza di micro e macro plastiche nella tratta Livorno-Tolone per realizzare una mappatura delle microplastiche lungo tutto il Santuario Pelagos (regno dei cetacei nel Mediterraneo). Dopo aver mollato gli Antonello Magaleri Socio del Gruppo di Genova A ormeggi ed essere usciti dal porto abbiamo incrociato Nave Ammiraglio Magnaghi e dopo aver scambiato gli onori, ci siamo diretti verso Tolone. In questa prima tratta di navigazione abbiamo subito svolto le guardie e le varie mansioni quali manovrare le vele, frattazzare i ponti, lucidare gli ottoni e preso parte alla dimostrazione di abbandono nave. Il giorno 27 settembre siamo arrivati a Tolone per partecipare alla “MEDITERRANEAN TALL SHIPS REGATTA 2013” manifestazione marinaresca che vede coinvolte numerose navi d’epoca a vela provenienti da tutto il mondo. La sosta a Tolone ha visto il Vespucci partecipare a diverse iniziative quali la gara e la parata tra i vari equipaggi e le visite a bordo di varie autorità locali e popolazione. La seconda tratta di navigazione con destinazione finale La Spezia ha avuto inizio il 30 settembre con la regata. In quest’occasione abbiamo navigato a vela con un vento a sessanta nodi. Nei giorni successivi abbiamo ripreso le varie attività di bordo. Durante la mattinata dell’arrivo in porto c’è stata la consegna dei diplomi da parte del comandante CV Curzio Pacifici. La consegna dei diplomi è ”una bellissima parte” quando il comandante ti stringe la mano facendoti i complimenti, tutte le “fatiche” che hai fatto, vengono ripagate. L’arrivo in porto è stato il momento in cui abbiamo compreso che questa rarissima esperienza stava per terminare; menomale che a distrarci c’erano le varie attività del posto di rassetto e pulizia. La nave doveva splendere perché come a Tolone ci aspettavano una serie di eventi, quali anche l’arrivo del capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi. La nostra avventura è finita il 5 ottobre ma la ricorderò per sempre, grazie al Vespucci ho “provato” una piccola parte della “vita degli allievi dell’Accademia Navale” e soprattutto mi ha riconfermato la scelta che vorrei intraprendere dopo le superiori. Il Vespucci, mi ha fatto provare nuove esperienze della vita di mare, le frattazzate, gli ottoni, le cime d’abbisciare, le vele, il profondo blu dei mari, le albe e i tramonti ormai sono una parte di me. Uno dei tanti episodi che mi porterò sempre nel cuore è quello della regata nel Golfo del Leone. Manovrare le vele con un vento a sessanta nodi ed essere contemporaneamente circondati dai più grandi velieri di tutto il mondo è una cosa indescrivibile. Solo chi ha provato questa magnifica esperienza può capire le difficoltà della vita di bordo, ma come dice il motto «NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA»; sul Vespucci per vivere a pieno questa rarissima esperienza devi perseverare sempre e come dice una dedica di un’allieva su un armadietto «i giorni qui sopra non saranno facili, ma resistere avrà un sapore sempre più dolce». Ringrazio: il comandante di nave scuola Amerigo Vespucci capitano di vascello Curzio Pacifici, l’ammiraglio Massimo Messina, gli accompagnatori: ammiraglio Gianluca Assettati, Maddalena Baldassarri e l’ANMI di Verbania per avermi dato la possibilità di partecipare a questa piccola ma grande avventura. nnn 38 Marinai d’Italia Marzo/Aprile 2014 lfa, Beta, Ci, Delta, E, Effe, Gamma, Acca, I, Jota, Cappa, Landa, Macchina, Nave, Omega, Po, Cu, Ro, Sigma, Tau, U, Vela, Doppiavela, Ics, Ipsilon, Zeta. Non sentiamo più usare questa pronuncia fonetica. Ormai abbiamo tutti imparato quella internazionale: Alfa, Bravo, Charlie, Delta, Echo, Foxtrot, Hotel, Golf, India, Juliet, Kilo, Lima, Mike, November, Oscar, Papa, Quebec, Romeo, Sierra, Tango, Uniform, Victor, Whiskey, Xray, Yankee, Zulu. Ci siamo dimenticati che esisteva il vecchio codice della Regia Marina con bandiere di segnalazione in parte differenti dal codice internazionale e con pronuncia fonetica decisamente nazionale. Il vecchio Codice della Regia Marina fu in uso prima della seconda guerra mondiale e fu poi definitivamente abbandonato nella integrazione della nostra Marina con le altre Marine alleate nella NATO. Le stesse bandiere del codice internazionale sono usate, a volte anche sulle navi da guerra NATO, da sole o in piccoli gruppi per comunicare diversi messaggi non classificati. La codifica dei segnali da parte della NATO differisce da quella del codice internazionale, per cui le navi da guerra issano il pennello di “intelligenza” sopra al segnale per indicare che va letto secondo il codice internazionale. È però interessante ricordare l’autonoma ricerca e codificazione nazionale e rivedere il vecchio codice della RM con la sua varietà di bandiere colorate, guidoni e pennelli oltre che la simpatica pronuncia fonetica. Le bandiere alfabetiche erano in parte diverse dal codice internazionale e diversi i significati codificati. Diverso il pennello di “intelligenza”. Le bandiere numeriche poi erano quadrate con colori differenti dagli attuali pennelli numerici e vi erano anche “Guidoni numerici” con particolari disegni e colorazioni e particolari significati. Nel “Manuale dell’ Allievo” della Regia Accademia Navale (Livorno 1931) si legge, in una considerazione di confronto con la segnalazione con alfabeto Morse, che: « …le segnalazioni a bandiere permettono di esprimere, con un numero limitato di queste, variamente colorate, delle frasi e dei concetti già stabiliti, rendono più rapide le comunicazioni, non solo, ma consentono anche la ricezione contemporanea da parte di varie unità relativamente vicine a quella del segnale le frasi e i concetti più comunemente adoperati da navi da guerra e mercantili. Sono riunite in appositi libri o codici che sono divisi in due parti ben distinte: una per fare i segnali e l’ altra per ricevere i segnali... continua il Manuale: ...si adopera un codice segnali nella stessa maniera di un comune vocabolario: come in questo in corrispondenza di una parola se ne trova la traduzione, così nel primo in corrispondenza una frase da segnalare si ha un gruppo di bandiere che bisogna mostrare e viceversa, nella parte per ricevere i segnali, in corrispondenza di del gruppo di bandiere ricevute si trova la frase segnalata. Modo di fare un segnale Le bandiere componenti un segnale si inferiscono una sotto l’altra nell’ ordine nel quale devono essere lette e cioè dall’ alto verso il basso e vengono alzate ad un albero, pennone o altro punto dell’ alberata. Modo di rispondere a un segnale Appena si avvista un segnale si alza a 2/3 dell’ altezza dell’ albero una bandiera caratteristica per ogni codice chiamata “ intelligenza”. In questo modo si avverte che si è visto il segnale: quando poi, dopo la ricerca nel codice, il segnale è interpretato si alza “a segno” l’ intelligenza. Tabella delle bandiere In una tabella con un numero d’ ordine, sono riportate tutte le bandiere da segnali adoperate: a fianco di ogni bandiera è segnato nelle varie colonne il significato speciale che hanno quando si adopera “Il Libro dei Segnali” che è un codice speciale in uso nella nostra marina in guerra...». I codici in uso nella R. Marina per segnalazioni a bandiere erano: Il libro Segnali e il Codice Internazionale. Il libro dei segnali serviva per comunicazioni che si potevano trasmettere relativamente al servizio delle navi da guerra con a fianco i segnali che le rappresentano. Questi segnali sono costituiti dalle diverse combinazioni che si possono ottenere con cinquantaquattro bandiere, in particolare: • 26 bandiere corrispondenti alle lettere dell’ alfabeto e di tipi diversi: gagliardetti, pennelli, bandiere quadre. Marinai d’Italia Marzo/Aprile 2014 39 Il Codice Internazionale della Regia Marina Tabella Codice Internazionale e a lato bandiere numeriche obsolete del Codice Internazionale (tratto da Consuetudini Navali, Istituto Idrografico della Marina) • • • • 10 guidoni numerici: G1, G2,......G9, G0. 5 pennelli numerici: P1, P2, P3, P4, P5. 10 bandiere corrispondenti alle cifre da 0 a 9. 2 bandiere rappresentanti le sostitute prossime e remote delle bandiere numeriche stesse (bandiera rossa e bandiera verde). • 1 bandiera distintiva di Rombo. Il libro segnali comprendeva segnali a una bandiera, a due bandiere a tre bandiere. Vi era poi la bandiera Q per ordini che andavano eseguiti in uno stesso istante da varie navi e comunque per fissare l’istante di esecuzione: alzata separatamente dal segnale che comunica l’ordine all’ istante in cui si ammaina determina il momento di esecuzione. E poi segnali per la bandiera nazionale, segnali di latitudine, di longitudine, segnali di ore e minuti, segnali alfabetici, numerici, segnali di rombo (gradi di rotta), segnali di distanza. Per le variazioni di velocità sia in tempi normali che in guerra si potevano usare di giorno i segnali di urgenza ad una bandiera quando era ritenuto necessario per evitare abbordi o pericolosi avvicinamenti. Tabella Codice Internazionale (tratto da Consuetudini Navali, Istituto Idrografico della Marina) 40 Marinai d’Italia Marzo/Aprile 2014 Il Codice Internazionale invece era nato nel 1855, progettato dal British Board of Trade. Fu pubblicato nel 1857 in due parti. Una prima parte conteneva i segnali universali e internazionali e una seconda parte i soli segnali britannici. Su un vecchio manuale Hoepli (prof. F. Imperato, Attrezzatura Navale e MANOVRA DELLE NAVI a Vela ed a Vapore e SEGNALAZIONI MARITTIME, vol. II, Hoepli, Milano 1913) vi ho trovato ancora diverse istruzioni per segnalare valori numerici. In quegli anni non esistevano ancora le bandiere numeriche e ancor meno i pennelli numerici attuali del codice internazionale. Si usavano quindi codici a due bandiere per segnalare Numeri secondo apposite tabelle e Segnali Numerici. I segnali numerici erano, secondo apposite tabelle, le bandiere del codice internazionale alzate dopo il Segnale Numerico nr. 1 (vedi tabella segnali R. Marina Pennello numerico 1). Il Codice Internazionale del 1913 era diverso da quello poi successivamente stabilizzato ed aveva le stesse bandiere alfabetiche in forma di pennello come poi erano rimaste in uso nel Codice segnali della RM. I vecchi marinai erano alle prese con complicazioni continue, incertezze meteorologiche, mancanza di comunicazioni tempestive sulla situazione generale e sulle altre navi, ma se la cavavano benone perché erano bravi marinai e le segnalazioni a bandiere aiutavano non poco. nnn Codice Internazionale del 1913 Per finire sullo stesso manuale vi sono alcuni esempi di Gala di Bandiere come era chiamato a quel tempo il gran pavese. Nella foto quella di Nave Garibaldi Le bandiere di segnalazione erano diciotto e differenti tra loro: la loro combinazione a gruppi poteva creare oltre 70.000 possibili messaggi. Il Codice Internazionale fu poi aggiornato in varie occasioni e ultima nel 1965. Ha sempre avuto come scopo comunicazioni a bandiere per la sicurezza della vita umana in mare e per la sicurezza della navigazione. È sempre coesistito con il Libro Segnali della R. Marina e serviva per le comunicazioni di sicurezza verso tutte le altre navi e tra le navi mercantili. Viene riportata nel seguito una tabella tratta dal libro ”Consuetudini Navali” dell’ Istituto Idrografico della Marina. Sono riportati anche i significati delle bandiere isolate. Anche per il Codice Internazionale vi sono frasi e significati per gruppi di bandiere. Per curiosità si può ancora ricordare che anche il Codice Internazionale aveva bandiere numeriche quadrate, ma di disegni e colori differenti da quelle della R. Marina. Sono poi andate in disuso. Marinai d’Italia Marzo/Aprile 2014 41