l`école - Archinfo
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ale ur sto u G La la Papriillla B e Fier aCuratore oneBolognrin i z a i i c o Ilenia Gambe AssM aio .la Vicoli atero idia QuLuadrilDavid VecchiaFto Curatoredovico Amedeo di pill 1/10 SAIE o dal 28 al 3Salotto azionela.ne Energia orga eIdniezz azione t info-cultural sostenibile Pensato TTOBR AL U E 1 d N i O t o V o E z n M 09 E B 2 R E Piazza Re O0 SestoSenso erTatto ra lfat iazza Laib di Troung-Tac ieri P radisusCiclostilearchitettu norteo P Curatore Giulia Barb Mancini Cortile d'O Piazza MaggiordieFrancesca PasquaRli,enatodi Palazzo d'Accursio del cu lt di DiverserIn-odore ighestudio Mariano Andres Araneo Alessandra o Vivai di Simone Bellotti Curatore Vista Circolare Infopoint re/screaming Curatore IV edizione E OL CO ÉC RUS D L A L 2 8O E L'D pero I sensi del recu di Ar e ww . te e R ifiuti w — Festival della Creatività 2009 zione d co le — 66° Mostra del Cinema di Venezia 2009, Lido Philo ifesta sc elr u et o. n Preview Man Bologna www Regustazione giorni dal 2 al 12 settembre luogo Lido di Venezia giorno 15 ottobre ore 16.00 luogo Firenze Fortezza Da Basso Salone Spadolini giorni dal 28 al 31 ottobre luogo Fiera di Bologna via dell’Efficienza Energetica Padiglione 19 Stand C27 giorni 28, 29, 30, 31 ottobre 1 novembre orari 10.00 da La Pillola 400 15.00 dall’Alloro Suite Hotel luogo location dei 5 sensi Saie in L’École del Rusco all’interno del SAIE (Salone Internazionale dell’Industrializzazione Edilizia) realizza un salottoinfopoint cultural-sostenibile in grado di offrire uno spazio relax ricavato da materiali di recupero, all’interno del quale si trova la tecnologia necessaria (computer e stampanti) per reperire e stampare informazioni su luoghi, esercizi e quant’altro parli di Bologna e di sostenibilità. L’installazione artistico-performativa è il funzionale anello di congiunzione fra l’interno (la fiera) e l’esterno (la città) fornendo informazioni utili che rendano cosciente il fruitore delle offerte contemporanee a Bologna. Ciclo-tour-info-culturalsostenibile in Bologna città L’associazione culturale La Pillola 400 è lieta di offrire alla città di Bologna ed ai suoi avventori un tour guidato caratterizzato dall’estrema ricerca che l’associazione stessa insegue per coniugare un’offerta che unisca presente e passato valorizzandoli in chiave contemporanea e sostenibile. Bologna vive un momento di passaggio. Bologna vive un momento di trasformazione. Bologna è viva. La città è cresciuta. Oggi ve la mostriamo come ieri non ancora si poteva immaginare: contemporanea Bologna e L’École del Rusco 2009 I sensi del recupero Itinerario educativo ciclabile di due ore circa nelle cinque location del festival di arte e sostenibilità. L’Associazione Culturale La Pillola 400 è lieta di presentare il primo tour educativo durante i giorni del festival di arte e sostenibilità L’Ècole del Rusco 2009 – I sensi del recupero. Il tour, disponibile dal 28 ottobre al 1 novembre 2009, sarà così composto: — Ritrovo nella sede de La Pillola 400 > accoglienza + omaggio Gadget École + itinerario — Tatto > P.zza Liber Paradisus — MAMbo > visita esterna alla Manifarttura delle Arti + pausa al caffè — Udito + sesto senso > Piazza Re Enzo — Olfatto > Cortile d’onore di Palazzo D’Accursio — Vista > P.zza Maggiore — Gusto > Il Quadrilatero, visita al quartiere e alle sue botteghe storiche — Galleria La Pillola > esposizione Super Houses Consortium Architettura e Supereroi, a cura di Docklab — Alloro Suite Hotel > decompressione analcolica + consegna biglietto omaggio per il SAIE (possibile solo per il tour delle 10 di mattina) Le biciclette sono elettriche ed il tour è gratuito. Parliamo (di) sostenibile In occasione della IV edizione de L’Ècole del Rusco l’organizzazione propone di affiancare alla manifestazione una forte struttura didattico-formativa. Se da una parte l’evento veicola messaggi di sostenibilità e recupero attraverso il linguaggio universale dell’arte, dall’altra vuole parlare di questi stessi temi anche in termini scientifici, mantenendo, però, una dimensione divulgativa, alla portata di tutti. giorno 20 ottobre orario dalle 19.00 alle 23.00 luogo La Pillola 400 via Algardi 3/A Il dibattito che anticiperà la manifestazione si pone come un momento di incontro tra soggetti differentemente legati al mondo della sostenibilità che porteranno, ognuno a suo modo, ad un pubblico composto in maniera eterogenea da addetti ai lavori e semplici cittadini, una propria testimonianza in merito. Intervengono, tra gli altri, il Professor Vincenzo Balzani e il Professor Andrea Segrè. Persona vs memoriale Installazione site specific di Marcello Tedesco. Opera prima. giorno 31 ottobre orario dalle 15.00 alle 19.00 luogo Teatro dell’Accademia di Belle Arti via delle Belle Arti 54 Aperitivo al De Marchi Il bar De Marchi, storico bar di Bologna organizza un aperitivo di chiusura della manifestazione. Il concerto/spettacolo Anche i gamberi possono tornare sui propri passi accompagnerà la serata. Le particolari sonorità di Jacopo Barone e Simone Duzzi, sguizzando dal blues al funky, dall´afro al manuche, testimoniano a loro modo la percorribilità di strade non ancora ben sedimentate nel nostro immaginario collettivo. giorno 1 novembre orario 19.00 luogo Bar De Marchi piazza S. Francesco 8 Quel che resta nel piatto Cena di chiusura. A chiusura dell’intera manifestazione il collettivo Mensa (Menu Storici e d’Autore) organizzerà una cena evento, su invito, con un menu studiato per l’occasione, realizzato con ricette tratte dal libro L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa del noto scrittore-gastronomo Olindo Guerrini. giorno 4 novembre orario 20.30 luogo Antica Salsamenteria Tamburini, via Caprarie 1 intervengono prof. Fabrizio Lollini dott. Rino Pensato Pensavamo di essere capaci di realizzare un format in grado di poter generare un momento di condivisione, di informazione, di buone pratiche, attraverso l’arte. arte come strumento. arte come istinto. arte. Eravamo incoscienti. Ci siamo riuniti e riconosciuti. Abbiamo creduto in un’unica direzione. Tutti. Era nata L’École del Rusco. Col 2009 compie quattro anni. Pensavamo di riuscire a comunicare. Abbiamo creduto nelle vie contemporanee imparando il dialetto e l’inglese. Abbiamo impugnato gli strumenti della sperimentazione e dell’esperienza. I portici della nostra città hanno protetto dalle interperie gli ospiti. Le nostre piazze hanno condiviso I colori di questi anni. Le buone pratiche intanto sono divenute sostenibili. Oramai rischiamo di essere di moda, rischiamo di essere confusi, rischiamo pure di essere fraintesi in un concetto commerciale. Non dimentichiamo, L’École del Rusco è una manifestazione di arte e rifiuti e vuole tradurre le vecchie e nuove maniere sostenibili attraverso espressioni artistiche. Il commercio è altra cosa, differisce negli obbiettivi e nei risultati. Non dimentichiamolo. Nessuna civiltà può pensare se stessa se non dispone di altre società che servano da termine di confronto: un altrove nel tempo (popol-azione di ieri, popol-azione di oggi) così come un altrove nello spazio (città di ieri, città di oggi). Quanto più sapremo guardare alla storia non come una morta eredità che ci appartiene senza nostro merito; sapremo interpretarla al di fuori dei muri che noi crediamo la contengano integra ed intatta solo perché fatti di mattoni; sapremo (ri) conoscerla come una ricchezza da riconquistare giorno dopo giorno in una attenta e quotidiana autocritica; solo allora saremo nelle condizioni di sapere da dove veniamo e muoverci sicuri di sapere dove vogliamo andare. Bene. Siamo arrivati al quarto anno ancora intatti negli intenti, siamo arrivati al 2009 credendo ancora nella contemporaneità delle nostre proposte, certi dei nostri errori, grati a molte persone. L’École del Rusco nasce da un gruppo di poche persone, alcuni sono usciti altri entrano, comunque persone, il lato umano delle cose, questa la nostra scelta. Ancora oggi. La quarta edizione è tradotta attraverso I cinque sensi: L’École del Rusco – I sensi del recupero. Con questo Direzione artistica strumento gli artisti ed I curatori si sono confrontati avviando un’intensa Marco Landini ricerca di concetto e di metodo, conclusasi tramite l’apporto e la partecipazione dei nostri sostenitori. Il dialogo di intenti fra La Pillola 400 ed i partner sostenitori è stata la vera sorpresa della natura di questa edizione. Fondamentale è stata la selezione di partner in grado di collaborare e partecipare alla manifestazione, di portare la propria esperienza già sostenibile in aiuto reale al format, agli artisti, ai fruitori, aggiornati così nella scelta quotidiana di prodotti ed offerte contemporanee rispettose dell’ambiente e di chi lo vive. Continuiamo ad aggiornarci.Continuiamo nelle piazze a condividere attraverso gli artisti le nostre idee. Grazie a tutte le persone che hanno condiviso questi Quattro anni. Grazie per avere creduto nella forza delle idee. Con il contributo di Sponsor tecnici Cultura e rapporti con l’Università COMUNE DI BOLOGNA Quartiere Navile Media partner Gilberto Partner Sostenitori Mekki.it Bar De Marchi www.ecoledelrusco.net [email protected] www.lapillola400.net [email protected] L’École del Rusco 2009 azzera le proprie emissioni di CO2 grazie ad AzzeroCO2 Sono l’unico materiale cartaceo informativo prodotto da L’École del Rusco per ridurre al minimo gli sprechi Patrocini Cos’è L’École del Rusco? La Pillola 400 Una manifestazione artistica con una base espressamente rivolta alla sostenibilità ambientale e al recupero dei rifiuti. L’École del Rusco; da quattro anni ricerca e propone una commistione tra arte e recupero lavorando con un duplice intento: - sensibilizzare sull’importanza di temi legati alle risorse ambientali e alle difficoltà dello smaltimento dei rifiuti. - educare in maniera non convenzionale alla riduzione degli sprechi. Sensibilizzazione ed educazione si fondono in un progetto che utilizza l’arte come forma comunicativa diretta. Una scelta dettata dalla natura aperta del concetto stesso di arte. Sensibilizzare ed educare significano, per noi, mostrare un punto di vista nuovo e diverso sui rifiuti. Significa incuriosire e stimolare, proponendo una lettura del rifiuto non come qualcosa da smaltire una volta esaurito il suo ciclo, ma come materia a cui dare nuova vita. Vita per la quale non era stata pensata e prodotta, ma che automaticamente trae linfa dalla sua rinascita e si riveste di nuovi significati e nuovi possibili usi, altri, lontani, talvolta opposti da quelli originari ma ugualmente, se non maggiormente, legittimi poiché un “prodotto”, una “merce” si trasforma ed acquista un valore aggiunto incalcolabile quando su di esso viene fatto un investimento emozionale. “Un” oggetto diviene “quell’ ” oggetto, personale, unico, insostituibile. L’École del Rusco è una scuola che non solo insegna, ma apprende, dialoga e si arricchisce attraverso l’esperienza. Ha quattro anni, e in quattro anni è passata da una sola piazza a cinque luoghi cruciali di Bologna. Non sappiamo dove andrà ma sappiamo dove vogliamo che vada: OVUNQUE. L’École del Rusco è una creatura viva, che respira, che gioca, che pensa, che cresce. Noi cresciamo insieme a lei, voi potete crescere insieme a noi. È un’associazione culturale che progetta e realizza eventi. Piazza Re Enzo ospita l’installazione di Troungtac (formato dal musicista Filippo Pavoncelli e dal fotografo Sandro Di Fatta). Re/screaming mette in scena un processo. Attraverso trattamenti fotografici professionali alcune immagini vengono impresse su materiali ed oggetti dismessi senza però fissarle al supporto, in modo che subiscano trasformazioni continue per tutta la durata della manifestazione. Spazio occupato dagli oggetti e spazio libero fruibile dai visitatori sono nettamente distinti. Tuttavia fotocellule e sistemi interattivi collocati in parte nello spazio occupato, inviteranno il pubblico ad oltrepassare questa linea di demarcazione. L’interazione suggerita è un’interazione invasiva. Questo invito a compenetrare lo spazio vuole significare che il ri-uso è impossibile senza l’intervento dell’uomo: gli oggetti resterebbero sonoramente inerti ma grazie a questa volontà di intervento possiamo portare a termine il processo di cambiamento posto in essere dall’installazione. Promuove la cultura della sostenibilità nella convinzione che l’arte possa essere un efficace veicolo per la divulgazione di messaggi etici e ambientali. Sostiene progetti culturali collaborando con istituzioni, aziende e imprese che coniugano i propri risultati personali con il territorio e la collettività, consolidando la partnership tra impresa e cultura. Ha realizzato (come Organizzazione Culturale La Pillola) mostre collettive e personali di artisti italiani e stranieri, eventi d’arte partecipata. sesto senso luogo Piazza Re Enzo orario 10.00 - 20.00 Il sesto senso è per definizione indefinito e concettualmente colpisce e implica l’intuizione. All’interno della manifestazione rappresenta la comunicazione; informa il pubblico riguardo le finalità dell’evento, gli organizzatori, i partner, le opere artistiche. La location ospita due opere di Ennio Bertrand e Pietro Mussini, artisti contemporanei che lavorano principalmente con la luce. udito Come le immagini così gli oggetti su cui esse vengono impresse subiscono una trasformazione che li pone al centro di un processo simbolico di riuso, poiché da semplice spazzatura divengono supporti per la fotografia. Questo “divenire” è sottolineato da un intenso dialogo tra gli oggetti e i suoni che li rappresentano. La coerenza formale è assicurata a livello sonoro proponendo anche in questa dimensione un processo costante di trasformazione garantito dall’intervento diretto dei fruitori. Attraverso fotocellule e sistemi integrati, essi agiscono sullo spazio modificandone la sonorità con semplici interazioni manipolatorie. Il suo obiettivo è contribuire a rendere la cultura un progetto condiviso da ampie fasce della società. luogo Piazza Re Enzo opera re/screaming artisti Troung-tac Filippo Pavoncelli Sandro Di Fatta curatoreGiulia Barbieri orario 10.00 - 20.00 Mentre le immagini si trasformano e gli oggetti assumono nuove funzioni e valenze si chiede di prestare orecchio ai suoni che accompagnano questa trasformazione: ascoltare attentamente i processi di cambiamento è fondamentale per imparare a riconoscerne la voce in mezzo ad una miriade di rumori di fondo. L’artista riflette sull’oggetto-bidone e vi assegna il ruolo di “approdo ultimo” delle vite indesiderate degli individui, come metonimia degli oggetti scartati. In questo senso le nostre esistenze lasciano una propria traccia nel bidone, facendo si che rifiuti-che-sono-oggettiche-sono-memoria condividano lo stesso luogo. Sulla base di una simile riflessione è palese che l’operazione che compie l’artista collocando una moltitudine di bidoni in un luogo pubblico ha la valenza simbolica di portare le vite degli individui in piazza. vista Piazza Maggiore è il teatro dell’installazione Vivaio di Simone Bellotti. Paradossalmente il lavoro dell’artista si sviluppa attorno ad un oggetto domestico che tendiamo a collocare in spazi nascosti o angoli “ciechi” all’interno delle nostre abitazioni: il bidone della spazzatura. luogo Piazza Maggiore opera Vivaio artisti Simone Bellotti curatoreIlenia Gamberini orario tutto il giorno L’azione del Bellotti valorizza l’oggetto “bidone” che diviene il custode di un rifiuto che non è più rifiuto ma “memoria del vissuto”. I bidoni, dunque, come espressioni per derivazione e contrasto degli individui. Da qui il loro assemblaggio e la loro compresenza in uno stesso spazio fisico equivarranno ad un simbolico agglomerato umano che, disposto modularmente replicherà la struttura di un vivaio. Regustazione è l’installazione ospitata nell’antico Quadrilatero del centro storico, da sempre crocevia dell’eccellenza culinaria bolognese. Regustazione lavora contemporaneamente su due livelli distinti; accanto ad un recupero fisicoetico viene proposto un recupero ideale-edonistico: quello del senso del gusto. Troppo spesso in una società caotica e frenetica come la nostra, i consumi alimentari non sono critici e ragionati quanto piuttosto dettati da esigenze conseguenti a stili di vita frammentati e costantemente “di fretta”. Non c’è molto tempo per assaporare un cibo, cosicché il nostro gusto va lentamente atrofizzandosi a causa anche dell’appiattimento portato da un’ossessiva globalizzazione. I passanti e i visitatori del Quadrilatero possono sperimentare un momento di “gusto puro”, cioè non contaminato dagli altri sensi, grazie ad un allestimento creato ad hoc e customizzato dagli artisti David Vecchiato e Fidia. Una degustazione degli assaggi offerti da Last Minute Market, dai commercianti della Mutua Salsamentari e da Ikea Store - Casalecchio di Reno, viene proposta, attraverso il food design de La Papilla Brilla, in una situazione di isolamento sensoriale. gusto L’intervento intende promuovere il consumo responsabile e il recupero dei beni alimentari, così come il progetto Last Minute Market dell’Università di Bologna fa da anni con i prodotti in scadenza della grande distribuzione. Vicoli del Quadrilatero via Orefici vicolo Ranocchi via Pescherie Vecchie via Drapperie luogo opera Regustazione artisti Collettivo La Pillola La Papilla Brilla David Vecchiato Fidia curatore Ludovico Amedeo Pensato orario 10.00 - 20.00 Un impianto scenografico, composto da una fitta rete di ceste (simboleggianti le tipiche sporte bolognesi in paglia) sospese tra vicoli del Quadrilatero, completa l’installazione. In/odore propone un’esperienza olfattiva attraverso la dicotomia naturale/odore-artificiale/inodore. Nel tentativo di replicare la natura l’uomo, sempre più spesso, produce dei simulacri asettici di essa. Nell’installazione, un giardino naturale (utopia) viene proiettato in cielo, in terra un giardino artificiale (realtà). L’ idea di giardino naturale è rappresentata attraverso una nube di fiori sospesi che si negano al sole voltando lo sguardo a terra. L’idea di giardino artificiale è rappresentata attraverso una serie monotona di steli realizzati con materiale di recupero senza odore. Nei giorni della manifestazione i fiori del giardino naturale perdono i loro petali, creando una pioggia sullo spettatore e sul giardino artificiale. È la natura a creare questo effetto e a ricordarci che è la madre della sostenibilità. olfatto L’installazione In/odore parla degli spazi verdi in città, del loro sviluppo sempre meno sostenibile ed invita ad una riflessione sull’artificialità di questi luoghi. Ospitata all’interno del Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, centro nevralgico della vita comunale per secoli e quindi simbolicamente crocevia degli odori cittadini, l’installazione è ideata e realizzata dallo studio di architettura Diverserighestudio. luogo Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio operaIn/odore artisti Diverserighestudio curatore Mariano Andres Araneo orario 10:00 - 20:00 È provato scientificamente che la memoria olfattiva è la più capace delle strutture di ricordo a disposizione dell’organismo umano. A fronte di percentuali che non superano il 10% tra gli altri sensi, il cervello è in grado di conservare il ricordo del 35% degli odori che percepiamo ed associare ad essi evidenze e situazioni passate anche a distanza di anni. È per questo che vi invitiamo a portare con voi l’odore di questa installazione per riaccenderne ogni volta che lo vorrete il ricordo. La contrapposizione dialettica tra la materia prima di scarto nella sua forma originaria e l’oggetto realizzato a partire da essa ha la duplice funzione di mostrare concretamente il risultato di un’azione di recupero e al contempo di stimolare la curiosità tattile del pubblico che può verificare personalmente l’effetto di tale recupero. I contenitori che raccolgono i protagonisti di questo dialogo materico sono grandi sfere che simbolicamente attraverso la loro forma indicano il processo circolare dell’atto del riciclo. Il famoso scultore Arnaldo Pomodoro diceva a proposito della sfera: «è una forma magica. La superficie lucida rispecchia ciò che c’è intorno, restituendo una percezione dello spazio diversa da quello reale, e crea mistero. Rompere questa forma perfetta mi permette di scoprirne le fermentazioni interne mostruose e pure». Queste fermentazioni nel nostro caso sono i processi di recupero, la superficie lucida è sostituita dall’irregolarità dei materiali che ne compongono l’interno in modo da stimolare un’interazione tattile e restituire una percezione dello spazio che non si ponga come “diversa da quello reale” ma, piuttosto, inviti ad agire su di esso in una direzione tesa al recupero e alla sostenibilità ambientale. tatto Piazza Liber Paradisus, nuova sede del Comune, ospita l’installazione Circolare. L’opera degli artisti Francesca Pasquali, Alessandra Maio, Renato Mancini è una composizione di arredo urbano che utilizza prodotti realizzati con materiali di recupero da una parte, e gli stessi materiali ma nella loro forma originaria dall’altra. luogo Piazza Liber Paradisus opera Circolare artisti Francesca Pasquali Alessandra Maio Renato Mancini curatore Ciclostile Architettura orario tutto il giorno