Il faro di Tiberio è a Sperlonga Per secoli gli archeologi si sono
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Il faro di Tiberio è a Sperlonga Per secoli gli archeologi si sono
Il faro di Tiberio è a Sperlonga Per secoli gli archeologi si sono interrogati, sostenendo diverse tesi e conducendo svariate ricerche, sull’effettiva esistenza e sulla precisa collocazione del faro di Tiberio, imperatore romano del I secolo d.C. A 2000 anni di distanza dalla sua ascesa al trono, finalmente ci sono dei riscontri oggettivi sulla presenza di quello che doveva essere il principale punto di riferimento marittimo dell’epoca; sono stati individuati infatti con certezza i resti dell’antico cimelio, simbolo del potere imperiale, proprio al di sotto della rinomata “torre Truglia”, a circa venti metri dal livello del mare; il simbolo storico della città di Sperlonga, in epoca medievale importante punto di avvistamento marittimo, ha celato dunque per lunghissimi anni un segreto molto prezioso. L’identificazione del basamento del faro è stata possibile grazie alle indagini congiunte dell’Università degli Studi di Milano, impegnata negli scavi presso la Villa di Tiberio, e dell’'Università degli Studi di Napoli L'Orientale, che ha provveduto ai rilievi subacquei in mare. I resti, al di sotto della torre e del piazzale antistante, appartengono a un nucleo realizzato in tegole e blocchetti di calcare squadrati, i cubilia, tipici delle costruzioni romane fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C, sicuramente riconducibili al faro tanto cercato. “La struttura circolare – riferisce il professor Fabrizio Pesando de L’Orientale- , la sua cronologia iniziale e, soprattutto, la posizione scelta, spingono a identificare nella struttura un faro, utilizzato come punto di avvistamento e, probabilmente, di segnalazione, senza dubbio in rapporto alla grande villa imperiale di Tiberio, di cui favoriva l'avvistamento dal mare aperto”. Sperlonga, inconsapevole custode per due millenni di un così importante reperto storico, si arricchisce quindi di un ulteriore tesoro. Mancini Giorgia