ASS-OSPEDALI/PROGETTI La telemedicina per i malati di cuore Al

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ASS-OSPEDALI/PROGETTI La telemedicina per i malati di cuore Al
ASS-OSPEDALI/PROGETTI
La telemedicina per i malati di cuore
Al via una sperimentazione che proporrà a un gruppo di pazienti controlli quotidiani di
salute da casa
Prende il via in questi giorni una sperimentazione che coinvolgerà 30 persone con scompenso cardiaco
avanzato consentendo loro di effettuare quotidiani controlli dei propri valori clinici senza muoversi da casa
e senza la presenza di un medico o di un infermiere. A rendere possibile il progetto, di grande impatto
sociale ed economico, è il Telemed system, realizzato a partire dal 2008 proprio a Trieste, grazie a una
partnership pubblico-privato tra gli ospedali triestini e Teorema Engineering, società con sede in Area di
Ricerca. La sperimentazione, della durata di un anno, coinvolge l’Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina,
l’Azienda Ospedaliero Universitaria, Teorema Engineering e Televita, ed è sostenuta da fondi regionali sulla
base del Progetto Innovazione.
Il sistema, già stato testato con successo tra il 2008 e il 2010 su un gruppo di 16 pazienti cardiopatici,
consente di far dialogare le diverse apparecchiature sanitarie che monitorano il paziente al suo domicilio
(bilancia, sfigmomanometri, saturimetro ed elettrocardiografo) con una centrale operativa tramite
collegamento telefonico o adsl. I pazienti saranno dunque provvisti ciascuno del suo Telemed System, in
pratica una sorta di piccolo televisore. Ogni mattina tra le 9 e le 13 dovranno accenderlo, rispondere a una
decina di semplici domande sul loro stato di salute che compariranno a video (Come ti senti? Quali disturbi
accusi? Hai assunto la terapia? Ci sono stati effetti collaterali? Ci sono altri problemi fisici?).
Conclusa questa fase, si misurerà la pressione, si peserà, verificherà la quantità di ossigeno nel sangue e
misurerà il ritmo e la frequenza cardiaci con un elettrocardiogramma. Il tutto, nell’arco di circa cinque
minuti, grazie a strumentazioni collegate al Telemed System che invieranno i dati alla centrale operativa in
tempo reale.
Qui gli operatori terranno sotto controllo il buon funzionamento del flusso di dati e in caso di valori fuori
norma allertano il medico del Centro cardiovascolare e chiamano subito la persona. I dati trasmessi dalle
apparecchiature di controllo domiciliare possono generare alert in tempo reale attivando così l’intervento
dei sanitari - dalla modifica della terapia alla prenotazione di un esame o di una visita urgente fino all’'invio
dell'ambulanza - pur non costituendo in nessun modo un servizio di pronta disponibilità per l’urgenza
cardiologica cui rimane deputato il 118 e la Guardia medica.
“In Italia le persone affette da scompenso cardiaco sono circa un milione - spiega Andrea Di Lenarda,
direttore del Centro cardiovascolare dell’ASS1, tra gli ideatori del progetto sviluppato insieme a Gianfranco
Sinagra, direttore della Cardiologia ospedaliera. - A Trieste - i pazienti colpiti sono circa 5 mila, con un’età
media di 75 anni. Nel dieci per cento dei casi sono affetti da una forma avanzata, spesso complicata dalla
necessità di ripetuti ricoveri o accessi al Pronto soccorso, che richiede continui controlli clinici e
aggiustamenti terapeutici. Nel loro caso la telemedicina permette di effettuare un monitoraggio remoto
domiciliare attuando prontamente gli interventi terapeutici necessari a prevenire o controllare le
instabilizzazioni cliniche e quindi i ricoveri”.
La telemedicina, sottolinea il dottor Di Lenarda, non va però vista come un modello di gestione delle
patologie croniche né come un approccio che risolve le urgenze. “Si tratta di un sistema di comunicazione
fra paziente e sanitari, flessibile e personalizzabile a seconda del caso e della fase della malattia, che facilita
e intensifica la continuità assistenziale e favorisce il coinvolgimento attivo del paziente e dei suoi familiari”.
“Questo sistema - dice Graziano de’ Petris, responsabile dell’ufficio Privacy e sicurezza dei dati dell’Azienda
Ospedaliero Universitaria – consente di integrare gli ospedali e il territorio con notevoli risparmi
migliorando la qualità di cura e di vita del malato e tutelando con grande attenzione la riservatezza, la
qualità e la validità dei dati di salute dei pazienti utilizzatori”. “Si tratta di un progetto che rende possibile
l’interazione tra il paziente e il personale sanitario anche a distanza: in questo modo, si crea un rapporto di
fiducia molto simile a quello tradizionale che consente di garantire un monitoraggio costante e non invasivo
dei pazienti “, sottolinea Michela Flaborea del Gruppo Televita. “Il sistema – afferma Michele Balbi,
presidente di Teorema Engineering – è stato concepito così da risultare di semplice e intuitivo per i pazienti.
Si tratta inoltre di un sistema aperto che può utilizzare i diversi dispositivi di monitoraggio disponibili sul
mercato e che dunque consente notevoli economie”.
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