Jacobs Foundation

Transcript

Jacobs Foundation
Tavola rotonda di mercoledì 29 ottobre 2014
«Formazione e perfezionamento alla formazione della prima infanzia nel
settore terziario (A+B) - Dialettica tra offerta, domanda, politica e riconoscimento»
Sintesi degli argomenti trattati
Dove ci posizioniamo oggi? Per garantire una solida formazione della prima infanzia
servono specialisti, ma quali? Cosa possiamo fare? Quali possibilità si profilano in materia di riconoscimento e certificazione? Quali lacune si riscontrano e come possono essere colmate?
Il 29 ottobre 2014, su invito della Commissione svizzera per l'UNESCO e dell'Alta scuola
pedagogica di Turgovia, una trentina di specialisti e figure chiave del settore terziario
della formazione della prima infanzia hanno partecipato a una tavola rotonda a Berna
(tra di essi CDPE, SEFRI, swissuniversities, alte scuole pedagogiche, scuole universitarie professionali, università, CSEC-S).
Tra le sfide e i temi ritenuti impellenti, gli attori coinvolti hanno menzionato la questione
delle sinergie, del riconoscimento, dell'accreditamento, del coordinamento e della messa
in rete delle varie formazioni. La formazione e il perfezionamento (terziario A+B) in questo settore sono dispensati sia dalle scuole specializzate superiori e scuole universitarie
svizzere sia dalle alte scuole pedagogiche.
Aspetti menzionati durante la tavola rotonda:
Notevoli differenze tra le regioni linguistiche: nella Svizzera romanda la maggioranza
degli impiegati nel settore ha conseguito un diploma di livello terziario, nella Svizzera
tedesca finora per lo più di livello secondario II (formazione professionale). Per sviluppare il settore professionale serve tuttavia maggiore uniformità tra le varie regioni. Nella
Svizzera romanda la formazione professionale sta vivendo un momento di slancio, a
fronte di un calo della formazione di livello terziario, con conseguenti timori per la perdita
di qualità. D'altro canto, soprattutto nella Svizzera tedesca si manifestano preoccupazioni per un'eccessiva accademizzazione del settore.
Nella Svizzera tedesca, un terzo circa del personale impiegato in istituzioni per la formazione, la custodia e l'educazione della prima infanzia ha completato una formazione, un
terzo sta seguendo una formazione e un terzo non ha alcuna formazione. A queste condizioni, può essere garantita una qualità elevata?
Cosa serve nella pratica? Quali istituzioni formano e perfezionano al meglio personale
specializzato nel settore della prima infanzia? Il dibattito è di centrale rilevanza, ma occorre anche chiedersi cosa serva realmente a livello pratico dopo la formazione. Vi è
inoltre il timore che venga trascurata la pratica: insegnamento e ricerca devono avere la
precedenza, ma senza perdere di vista la pratica e le sue esigenze.
Servono educatori con una formazione terziaria, distinguendo come è logico tra: educatori in grado di assumersi responsabilità specialistiche e dirigenziali nel settore professionale terziario B (priorità: forte orientamento alla pratica) e
percorsi formativi nel settore terziario A (priorità: basi scientifiche) per altri compiti impegnativi (elaborazione di modelli, misure sociali, pedagogiche e sanitarie, sviluppo delle
professioni ecc.).
Il ramo professionale sta cambiando: se la prospettiva economica si focalizzava finora
soprattutto sulla conciliazione tra famiglia e lavoro, oggi si fa largo un nuovo paradigma:
dal sociale alla formazione. La custodia dei bambini fa ora parte del panorama formativo: si tratta pertanto anche di dare un collocamento al lavoro nella prima infanzia
nell'ambito della formazione e creare una filiera educativa, dando particolare importanza
alle sinergie tra formazione, custodia ed educazione della prima infanzia e la scuola.
Le competenze per i diversi settori formativi si orientano agli schemi tradizionali della
custodia dei bambini:
per la formazione della prima infanzia fino all'inizio della scuola dell'obbligo è
competente la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), fermo restando che non esistono direttive in materia di qualità pedagogica;
per la scuola dell'obbligo, compreso l'asilo, (secondo HarmoS) è competente la
Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), e
le direttive emanano dalle leggi cantonali sulla scuola;
per la formazione professionale nel settore della prima infanzia sono competenti
la Confederazione (SEFRI), i Cantoni e le organizzazioni del mondo professionale.
Non esistono basi giuridiche per il riconoscimento da parte della CDPE dei diplomi universitari nel settore della formazione della prima infanzia.
La responsabilità in materia di formazione della prima infanzia spetta a livello intercantonale alla CDOS. Insieme alla CDPE vengono elaborate sinergie con la scuola.
*
*
*
Sullo sfondo di queste discussioni emergono lacune e campi d'intervento che è necessario tematizzare. Un dialogo che vada oltre la definizione delle categorie di scuole universitarie e dei settori formativi è stato avviato con successo, ma urgono ulteriori misure di
collegamento, coordinamento e riconoscimento di questo importante settore della prima
infanzia.

Coordinamento nel settore terziario: vi è la necessità di coordinare e armonizzare
le offerte di formazione e perfezionamento esistenti o pianificate per professionisti della formazione della prima infanzia presso scuole universitarie e scuole universitarie professionali svizzere, chiarendo inoltre le competenze. Si riscontrano
lacune talvolta anche notevoli e non tutti gli offerenti hanno una visione completa
di quale sia l'offerta allestita altrove.

Riconoscimento: i percorsi di studio e i vari profili in questo ambito tematico richiedono un migliore riconoscimento.

Sinergie: le sinergie con altri percorsi pedagogici di formazione e perfezionamento rappresentano un'opportunità che va sfruttata e devono essere collegate trascendendo i limiti attuali.