Ministro della Salute Beatrice Lorenzin Presidente del Consiglio dei
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Ministro della Salute Beatrice Lorenzin Presidente del Consiglio dei
Presidenza Michele De Luca, Marco Gentili, Mina Welby Roma (Italia) Via di Torre Argentina 76 00186 tel.: +39.06.689.79.286 fax: +39. 06.23.32.72.48 Posta Certificata: Segretario Filomena Gallo Vice Segretari Sabrina Di Giulio, Gustavo Fraticelli [email protected] Tesoriere Marco Cappato Direzione Maria Teresa Agati, Angiolo Bandinelli, Andrea Boggio, Tommaso Ciacca, Marcello Crivellini, Alessandro Frezzato, Luigi Manconi, Marina Mengarelli, Mirella Parachini, Gianfranco Spadaccia, Fabrizio Starace, Silvio Viale Roma, 27 aprile 2016 Ministro della Salute Beatrice Lorenzin [email protected] Giunta Rocco Berardo, Angelo Calandrini, Vittorio Ceradini, José De Falco, Claudio Lunghini, Matteo Mainardi, Marco Perduca, Elena Paola Rampello Francesca Re, Simone Sapienza, Gianni Baldini, Pietro Migliorati,Viola Tofani. Consiglio Generale Adolfo Allegra, Andrea Ballabeni, Maurizio Bolognetti, Alessandro Bracciali, Alessandro Capriccioli, Paola Cirio, Gilberto Corbellini, Tonina Cordedda, Rodolfo Coscioni, Giulio Cossu, Domenico Danza, Roberto Defez, Sergio De Muro, Francesco Di Donato, Silvano Dalla Libera, Marco Favara, Anna Pia Ferraretti, Carlo Flamigni, Antonino Forabosco, Cesare Galli, Alessandro Gerardi, Luca Gianaroli, Ivan Innocenti, Marisa Jaconi, Severino Mingroni, Luigi Montevecchi, Francesco Orzi, Luisa Panattoni , Mario Riccio, Eddo Rugini, Vidmer Scaioli, Romano Scozzafava, Guido Silvestri, Giulia Simi, Antonella Soldo, Piergiorgio Strata, Giuseppe Testa, Rosalba Trivellin, Carlo Troilo, Gaetano Valentino, Claudio Radelli,Giuliano Grignaschi Collegio Revisori dei Conti Cecilia Angioletti, Leonardo Monaco, Marco Maria Freddi Luca Coscioni ha ricevuto il sostegno di 96 premi Nobel: Alexei Abrikosov, Peter Agre, George Akerlof, Zhores Alferov, Sidney Altman, Philip Anderson, Werner Arber, Kenneth J. Arrow, David Baltimore, Baruj Benacerraf, Paul Berg, Sir James Black, Gunter Blobel, Norman E. Borlaug, Paul Boyer, Herbert C. Brown, Thomas Cech, Steven Chu, Stanley Cohen, Claude Cohen-Tannoudji, Leon N. Cooper, Pierre De Gennes, Johann Deisenhofer, Cristian De Duve, Richard R. Ernst, John B. Fenn, Edmond H. Fischer, Val Fitch, Jerome I. Friedman, Robert Furchgott, Ivar Giaever, Walter Gilbert, Vitaly Ginzburg, Donald A. Glaser, Shelly Glashow, Cliwe W. J. Granger, Paul Greengard, Roger Guillemin, Lee Hartwell, Herbert A. Hauptman, James J. Heckman, Alan Heeger, Dudley Herschbach, Antony Hewish, Gerard 'T Hooft, H. Robert Horvitz, Sir Godfrey Hounsfield, Timothy Hunt, Sir Aaron Klug, Walter Kohn, Arthur Kornberg, Herbert Kroemer, Sir Harold W. Kroto, Paul C. Lauterbur, Leon M. Lederman, J.M.Lehn, Alan G. Macdiarmid, Rudolph Marcus, Daniel McFadden, Robert Merton, Mario Molina, Kary B. Mullis, Erwin Neher, Christiane NuessleinVolhard, Paul M. Nurse, George A. Olah, Douglas D. Osheroff, Martin L. Perl, William D. Phillips, John Polanyi, Ilya Prigogine, Richard J. Roberts, Josè Saramago, Reinhard Selten, Jens Chr. Skou, Richard E. Smalley, Hamilton O. Smith, Robert M. Solow, Jack Steinberger, Horst L. Stormer, John Sulston, Henri Taube, Richard E. Taylor, Donnall E. Thomas, Daniel C. Tsui, Sir John Vane, Harold Varmus, Martinus Veltman, Klaus Von Klitzing, John Walker, Steven Weinberg, Carl Wieman, Eric F. Wieschaus, Kurt Wuthrich, Rolf Zinkernagel Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi [email protected] - [email protected] Presidenza Conferenza Stato Regioni [email protected] - [email protected] Dir. Gen. della progr. sanitaria – Uff. I Contenzioso ex –DGPROG – Alla c.a Dirigente dott. Eugenio Sciabica - [email protected] dr Renato Botti, direttore generale della programmazione [email protected] e p.c. Ill.mo Presidente Della Repubblica Sergio Mattarella c/o Palazzo del Quirinale [email protected] Oggetto: Aggiornamento Nomenclatore tariffario-Note Illustrissimi tutti, in riferimento all' aggiornamento del Nomenclatore Tariffario, ad integrazione della nota già inviata al Ministero della Salute in data 14 marzo 2016 (in allegato- nota in riscontro a vostra del 15.02.16), La scrivente Associazione con l’intento di contribuire ad un buon testo che possa di fatto dare risposte ai malati che attendono l'aggiornamento del Nomenclatore, invia ulteriore nota tecnica redatta da Maria Teresa Agati, Presidente C.S.R. (Centro Studi e Ricerche Ausili Tecnici), membro di direzione dell’associazione Luca Coscioni. Restiamo in attesa di riscontro e nel contempo inviamo cordiali saluti Filomena Gallo, Marco Gentili, Marco Cappato rispettivamente Segretario, Co- Presidente, Tesoriere Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica per contatti: 0668979286- 3334567091 1 Aggiornamento dei LEA e revisione Nomenclatore tariffario assistenza protesica – D.M. n.322/1999; D.L. n.158/2012 Note a cura di Maria Teresa Agati, Presidente C.S.R. (Centro Studi e Ricerche Ausili Tecnici), membro di direzione dell’associazione Luca Coscioni. Abbiamo una grande opportunità politica: una riforma attesa da quindici anni, che introduce nuove tecnologie e risposte finalmente attuali ai bisogni di milioni di persone, delle loro famiglie, degli operatori del settore. Non buttiamola via per mantenere poche posizioni, insostenibili sul piano dell’appropriatezza, che scontentano tutti (medici prescrittori, professionisti sanitari, ASL, operatori economici ma, soprattutto, persone con disabilità) senza portare vantaggi a nessuno. In sintesi Il regolamento per l’assistenza in materia di protesi ed ausili di cui al D.M 332/99 doveva essere ridefinito entro il 31-12-2000, come indicato nell’art.1, comma 1 dello stesso decreto, ma la revisione non è mai stata completata. Siccome contiene anche gli elenchi delle tipologie dei dispositivi erogabili, è evidente che non può più esistere corretta corrispondenza tra quanto inserito, descritto e tariffato negli elenchi e i prodotti attualmente sul mercato. Nel 2001 l’assistenza protesica è stata inclusa nei LEA, senza alcuna revisione né della normativa, né degli elenchi. La legge n. 266 del 23 dicembre 2005 (finanziaria 2006) dispone che sia istituito lo specifico “repertorio dei presidi protesici ed ortesici erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale”. La prima (e unica) revisione seria della disciplina è stata completata nel 2008 dal governo Prodi (ministro Turco) ma non pubblicata in G.U. per la caduta del governo e mancanza della bollinatura della ragioneria dello stato; essa prevede l’istituzione del repertorio della protesica (in particolare, per gli ausili di serie per disabilità motoria) per la gestione dei flussi informativi relativi ai dispositivi erogati, il loro monitoraggio, la trasparenza circa la legittimità dei modelli erogabili, la snellezza dei processi di fornitura. Prevedeva altresì che “per la individuazione degli apparecchi acustici il medico specialista è tenuto ad avvalersi del professionista sanitario audioprotesista” inserendo, nel rispetto dei dettami normativi relativi alla figura dell’audioprotesista, a pieno titolo gli interventi per l’ipoacusia tra le prestazioni e non tra la fornitura di beni1 La revisione “Lorenzin” parte (per stessa dichiarazione del ministro) dalla stesura “Turco” rivedendo ed implementando gli elenchi ed apportando sostanziali modifiche alle modalità di acquisto e Nell’assistenza protesica è da considerare prestazione sanitaria e pertanto da assoggettare a tariffa anche quella effettuata dall’audioprotesista che, quando l’ipoacusia non è rimediabile con atti chirurgici o farmacologici, ha come obiettivo il recupero della funzione uditiva attraverso l’impiego di apparecchi acustici e “…spettano all’audio-protesista abilitato l’individuazione della soluzione protesica idonea, la fornitura e l’adattamento del dispositivo sino all’ottenimento del risultato atteso, nonché il follow up durante e post fornitura, ovvero verifica e controllo periodici dei parametri audiologici…”, ai sensi delle norme vigenti, in particolare DM 668/94 e LL successive 42/99, 251/00; 43/06. 1 2 fornitura. Gli elenchi ripartiscono nettamente i dispositivi in due insiemi: su misura e di serie, evidenziando come “l’esistenza sui mercati, allo stato attuale, di una vasta gamma di varianti per ogni tipologia, atta a soddisfare i bisogni specifici degli assistiti rende superfluo il ricorso alla realizzazione su misura”. Nella prima stesura “pubblica” (febbraio 2015) gli elenchi contengono alcune disposizioni in merito alle modalità di adattamento dei dispositivi di serie che costituiscono un sostanziale vizio di conformità rispetto alle norme in materia di marcatura CE; vengono inoltre indicate modalità di approvvigionamento ed erogazione degli stessi dispositivi di serie (pubbliche procedure di acquisto) che non permettono la piena fruibilità della gamma2. La sotto declinazione degli ausili di serie: elenco 2 A, ausili di serie che richiedono la messa in opera da parte del tecnico abilitato; elenco 2 B, ausili di serie pronti per l’uso; appare priva di un razionale sostenibile, posto che esiste anche un terzo elenco (2 C) che riporta le prestazioni, da prescrivere a parte, che il tecnico abilitato deve compiere per individuare ed adattare il dispositivo alle necessità dell’utilizzatore3; così come appaiono indecifrabili (e insostenibili) le motivazioni con cui alcune tipologie sono incluse nell’uno o nell’altro sub elenco (a solo titolo di esempio: carrozzina superleggera = elenco 2 A; carrozzina elettronica con comando a mento, oppure a soffio, oppure con telaio verticalizzante = elenco 2 B). Inoltre le prestazioni per contrastare l’ipoacusia con l’impiego di apparecchi acustici vengono considerate come mero acquisto di beni, in spregio alle leggi che regolano la figura del tecnico audioprotesista. L’aggiornamento degli elenchi del marzo 2016 ha emendato i vizi di conformità alle norme in materia di marcatura CE mentre restano irrisolte le criticità legate alle modalità di acquisto e fornitura e ai criteri di partizione delle tipologie di dispositivi di serie. La programmazione4 afferma che “Non vi è dubbio sul fatto che vi sono ausili il cui contenuto tecnologico, non particolarmente elevato, che si differenzia per caratteristiche poco rilevanti o per elementi di scarsa significatività̀ riabilitativa, consente di procedere con una certa tranquillità̀ ad acquisti per grandi quantità̀ … così come è altrettanto condivisibile, viceversa, che alcuni ausili (tipi o modelli) dovranno essere oggetto di particolari, attente valutazioni perché́ le caratteristiche individuali (morfologiche e cliniche) della persona cui sono destinate sono assolutamente decisive per consentire una scelta appropriata. Ne consegue che non è possibile immaginare che una procedura volta all’approvvigionamento di un dispositivo, grossolanamente equiparato ad un “bene di consumo”, per quanto ben gestita e condotta, portando all’aggiudicazione di un solo modello, sia in grado di soddisfare esigenze tra loro anche fortemente differenziate” e questo è incontestabile, come è però altrettanto indiscutibile che le modalità indicate nello stesso documento della programmazione sono inidonee a perseguire questo obiettivo. 5 Per rispondere a questa esigenza, la revisione Turco/Prodi aveva indicato il Repertorio degli ausili di 2 Consip, interpellata nello specifico, afferma che ad oggi non esistono pubbliche procedure di acquisto che permettano di acquistare, a seguito di ogni singola prescrizione, il dispositivo (modello) prescelto, se non singole trattative indette per ogni singolo ausilio da acquistare. 3 L’elenco 2 C riporta le prestazioni del tecnico abilitato per individuare ed adattare l’ausilio alle specificità dell’utente: atti già intrinseci nei processi di fornitura quando questa è di competenza di un professionista abilitato. 4 Nota n. 0526 del 15/02/2016 della Programmazione sanitaria, a firma dottor Eugenio Sciabica, a seguito della diffida presentata dall’associazione Luca Coscioni. 5 Nello stesso documento sopra citato la programmazione afferma che “quando si tratta di un dispositivo di produzione industriale … la regola generale per la pubblica amministrazione è il ricorso a procedure pubbliche di acquisto che, mettendo in concorrenza più produttori, consentano di contenere la spesa a parità di qualità, analogamente a quanto accade per l’acquisto di farmaci o di dispositivi impiantabili (dalle protesi cocleari alle protesi d’anca)”. Ma l’ausilio non è una medicina o un’endoprotesi e le differenze funzionali tra i diversi modelli appartenenti alla stessa tipologia sono ciò che permette di non ricorrere alla fabbricazione su misura, potendo scegliere nella gamma non tanto sulla base di un astratto criterio di “qualità” ma tenendo conto di quei requisiti funzionali ed estetici che rendono l’ausilio più rispondente alle specifiche necessità ed aspettative della persona a cui è destinato. L’acquisto a gara (qualunque sia il tipo di gara individuato) assegna inequivocabilmente la scelta del modello alla stazione appaltante, che valuta ed aggiudica sulla base di criteri diversi rispetto ai bisogni peculiari dell’utente e ai suoi desideri. 3 serie: “…entro il 31 dicembre 2008 si provvede ad istituire il repertorio dei dispositivi di serie, indicando, per ciascuna tipologia di dispositivi con caratteristiche omogenee, i prodotti commerciali che, per i loro requisiti di qualità, sono erogabili da parte del Servizio sanitario nazionale; nel repertorio è indicato altresì per ciascuna tipologia un prezzo di rimborso individuato in relazione alle caratteristiche ed ai costi di produzione di un prodotto di riferimento. Sono inclusi nel repertorio tutti i prodotti commerciali rispondenti alle definizioni riportate negli elenchi 2A e 2B del nomenclatore di cui all’art. 17 del DPCM 23 aprile 2008, che le aziende produttrici si dichiarano disponibili a fornire ad un prezzo concordato con il Ministero della salute; la differenza tra il prezzo di rimborso ed il prezzo concordato per ciascun prodotto è a carico dell’assistito. In fase di prima applicazione, la rispondenza alle definizioni e i requisiti di qualità dei prodotti sono autocertificati dal responsabile dell’immissione in commercio sul territorio nazionale”. La revisione Lorenzin lo esclude per l’assenza di ”tempi ragionevoli” per la sua realizzazione assegnando “alle stazioni appaltanti” il compito “di selezionare la procedura adatta che sia efficace nella individuazione, comparazione e aggiudicazione dell’ausilio limitando la scelta esclusivamente ai modelli che dispongono della configurazione funzionale ed, eventualmente, degli accessori individuati come utili per le esigenze del singolo assistito (corrispondenti ai termini della prescrizione) e che sia efficiente, contenendo i costi di gestione della pubblica amministrazione e garantendo la trasparenza e la correttezza che le recenti pronunce istituzionali hanno sottolineato come indispensabili per la revisione delle politiche degli acquisti.” Il che significa che ad ogni prescrizione le “stazioni appaltanti” devono avviare una procedura per scegliere il modello corrispondente alle indicazioni del prescrittore: sono gli amministrativi a scegliere il modello; il processo di individuazione e fornitura di ciascun dispositivo è lungo e complicato; ogni stazione appaltante opera in maniera disgiunta, creando possibili sperequazioni tra le persone con disabilità. CONCLUSIONI -La necessità di revisione della disciplina non ha bisogno di essere ribadita. -Le aspettative di milioni di persone con disabilità e delle loro famiglie, dei professionisti della salute (medici, terapisti, tecnici protesisti), dei soggetti economici sono altissime, e sono state alimentate dai molteplici annunci da parte del Ministro della salute e del capo del governo stesso, che si sono succeduti dalla metà del 2013. -La revisione 2016, per quanto riguarda le tipologie di ausili erogabili, presenta nell’insieme una proposta accurata nelle definizioni e nelle descrizioni, ampia e completa nelle risposte offerte ai bisogni, appropriata nel collocare la fornitura di protesi ed ausili all’interno dei progetti individuali di riabilitazione ed assistenza. -La suddivisione degli ausili di serie (elenco 2A; elenco 2B) è invece incoerente rispetto all’esistenza dell’elenco 2 C; non sono inoltre riconoscibili le motivazioni per cui alcune tipologie sono incluse nell’elenco 2 A e altre (altrettanto complesse e destinate a pazienti con bisogni complessi) sono incluse nell’elenco 2 B. -Per i dispositivi destinati a bisogni complessi, le modalità di acquisto e fornitura a mezzo pubbliche procedure di acquisto non consentono “la scelta appropriata” del modello idoneo, rimandano alla stazione appaltante la scelta finale esautorando il medico prescrit-tore dalla responsabilità del risultato, complicano ed allungano senza controllo i processi di erogazione, creano sperequazione tra assistiti di ASL o bacini territoriali diversi. -Per gli apparecchi acustici la scelta dell’apparecchio da parte della stazione appaltante è contra legem. -Solleverà clamore, a 10 anni dall’inserimento in finanziaria e dopo tre anni di lavoro da parte di questo ministro, la giustificazione dell’assenza “di tempi ragionevoli” per la realizzazione del repertorio degli ausili di serie per disabilità motoria, tenuto conto che un prototipo funzionante di questo Repertorio” è già stato realizzato, è attivo sul portale SIVA e potrebbe essere messo gratuitamente a disposizione per la sperimentazione. Gli interventi da fare sono minimi, e a costo zero. 4 Ripensare la sotto-divisione degli ausili di serie (per togliere discrezionalità): - elenco 2 A > Ausili di serie specialistici, da individuare ad personam; - elenco 2 B > Ausili di serie standardizzabili. I criteri di inclusione nell’uno o nell’altro elenco potranno essere condivisi con le società scienti-fiche che rappresentano i medici prescrittori; la necessità o meno dell’intervento di un tecnico abilitato o di una figura con competenze specialistiche potrà essere indicata tra i requisiti di ciascuna tipologia. Definire un percorso ad hoc, nel rispetto delle leggi vigenti in merito ai compiti e al ruolo dell’audioprotesista, per quanto concerne gli apparecchi acustici in modo che la loro fornitura continui ad avvenire mediante l’attuale sistema tariffario. Definire le modalità di acquisto/determinazione dei costi per l’elenco 2 A, prevedendo – entro una data definita – l’implementazione del repertorio degli ausili di serie per disabilità motoria ed avviandone la sperimentazione. Queste osservazioni sono condivise dalle società scientifiche dei medici prescrittori, dalle associazioni delle persone con disabilità, dalle associazioni dei tecnici abilitati, dagli operatori economici del settore. Abbiamo una grande opportunità politica: una riforma attesa da quindici anni, che introduce nuove tecnologie e risposte finalmente attuali ai bisogni di milioni di persone, delle loro famiglie, degli operatori del settore. Non buttiamola via per mantenere poche posizioni, insostenibili sul piano dell’appropriatezza, che scontentano tutti (medici prescrittori, professionisti sanitari, ASL, operatori economici ma, soprattutto, le persone con disabilità) senza portare vantaggi a nessuno 5