Lo Stile Spontaneo della Scuola San Yi Quan - Tui

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Lo Stile Spontaneo della Scuola San Yi Quan - Tui
LO STILE SAN YI QUAN
PUGNO DELLE TRE ARMONIE
Di Yuri Debbi – www.tuiillago.it
Scuola di Sintesi (ZONG HE JIA),
appartenente allo Stie "Naturale" o "Spontaneo" (ZIRAN JIA)
di Xing Yi Quan (HSING I CHUAN)
Secondo gli Insegnamenti
del Maestro Georges Charles (Cha Lishi)
La semplicità, porta a tutte le possibilità.
- Proverbio Taoista
Un po’ di storia…
Breve Introduzione allo Stile
Lo Xing Yi Quan (“Pugno della Forma e dell’Intenzione”), è forse il più antico e meno conosciuto
dei cosiddetti “Stili Interni” (NEI JIA), di cui fanno parte, ad esempio, anche il Taiji Quan (“Pugno
del Grande Colmo o della Grande Vetta”) e il Ba Gua Zhang (“Palmo degli Otto Trigrammi”) e, ad
oggi, ne esistono più di un centinaio di Stili in Cina e nel resto del mondo.
Volendo spiegare, tutt’altro che in modo esauriente, l’evoluzione di questa potente Arte Marziale,
di Salute e di Risveglio, bisogna dire che le sue radici affondano nel mito e nella storia, ma quasi
tutti i praticanti, sono d’accordo nel far risalire questo stile al Generale Yueh Fei (1103-1142),
esperto di Lancia Uncinata, Cavaliere ed Arciere, vissuto in Cina intorno all’anno 1100 d.C.
A quel tempo, si dice che il famoso Generale inventò una tecnica denominata Yueh San Shou (“Le
Tre Mani di Yueh”) e poi Liu He Yi Quan (“Pugno dell’Intenzione delle Sei Armonie” - Prima
Comparsa del Termine “Yi Quan”), derivata dal combattimento con la Lancia Uncinata di cui era
Maestro, usata poi, per addestrare se stesso ed i suoi ufficiali (ai Soldati di basso rango, fu
insegnato lo Stile “Esterno” dell’Artiglio dell’Aquila).
Come tutti gli stili tradizionali, era tecnicamente limitato e scarno, ma estremamente efficace; non
prevedeva forme, ed usava solo pochi movimenti fluidi, continui, potenti ed essenziali; orientati
alla mera sopravvivenza e vittoria sul campo di battaglia dove, spesso uno contro molti, ci si
giocava la vita in scontri reali, spesso decisi da un unico colpo o scambio con l’avversario
intenzionato ad uccidere.
Qualche tempo dopo, il Maestro, Guerriero e Monaco Taoista errante Zhang Sanfeng (1417-1507),
altrettanto mitico e presunto creatore degli “Stili Interni” (NEI JIA) e del Taiji Quan in particolare;
unisce alle pratiche marziali militari i Principi e le Pratiche di Qi Gong Taoiste, creando lo Stile Wu
Dang Pai o Wu Dang Quan (“Pugno del Monte Wu Dang”).
Questo permetterà al Monaco Taoista Ji Zhie, intorno al 1600 di modificare lo stile Yueh San Shu
del Generale Yueh Fei, aggiungendovi ed integrando i principi dello stile Wu Dang Pai; unendoli a
loro volta, a tecniche di Qi Gong prese dal Tao Yin Fa (“Ginnastica Taoista o pratiche di nutrizione
del principio vitale”) e chiama questo stile Yi Quan (“Pugno del Pensiero”).
Lo stile si è poi evoluto negli anni, in modi a volte molto diversi da regione a regione e da Maestro
a Maestro (spesso a seconda dei Clan, delle Famiglie o dei singoli Villaggi); ad esempio, il Maestro
Ji Lungfeng (?-1650), aggiunse all’Yi Quan i principi dei Cinque Movimenti (“Wu Xing”)
dell’Energetica e della Filosofia Cinese e chiamò il nuovo stile Xing Yi Quan (“Pugno della Forma e
dell’Intenzione”).
Allo stile furono aggiunte prima Dieci e poi Dodici Forme Animali dei quali, a differenza dello Stile
Shaolin, non venivano presi tanto i gesti, ma le qualità emotive e sottili, l’essenza dell’animale, la
sua ferocia, le sue tattiche di caccia, le peculiarità dei suoi movimenti e le emozioni che il simbolo
animale suscitavano.
Alla morte del Maestro, i tre discepoli principali si divisero e con loro, anche le strade dello Xing Yi
Quan si moltiplicarono.
Il Maestro Chi Shou rimase nella provincia dello Jiangxi, ma la sua scuola si spense poco dopo la
sua morte influenzando però diversi stili di arti marziali.
Il Maestro Ma Xue Li, si spostò nella provincia dell’Hunan e qui diede vita ad una scuola
estremamente chiusa ad influenze esterne e quindi molto codificata e caratterizzata da una rigida
trasmissione del metodo di lavoro tradizionale denominato Xing Yi Quan Ortodosso, Antico o
Conservatore (“Lao Jia Xing Yi Quan”) che prevedeva appunto i Cinque Pugni dei Cinque
Movimenti e Dodici Forme Animali.
Questa branca, è in genere la più conosciuta e si situa al limite tra le scuole “Interne” e quelle
“Esterne”.
Il Maestro Cao Jiwu (1665 - 1701 ??), invece, si trasferì nella provincia di confine dello Shanxi, sulla
strada per la Capitale del Nord Beijing; proprio grazie ai conflitti-scambi con altri popoli e stili, il
Maestro Cao modificò il proprio stile introducendo caratteristiche di altre scuole con cui ebbe
scontri o confronti, in particolare dalla lotta Mongola. Questo metodo, diede origine ad uno stile
più libero, con posture più alte e spostamenti più ampi, con maggiore attenzione a prese, leve e
proiezioni ed in generale, con una maggiore apertura verso altri stili. Pur mantenendo ancora uno
stretto rapporto con la tradizione ortodossa, lo Xing Yi Quan di questa branca, fu quindi modificato
sia nella forma (XING) che nell’Intenzione (YI).
Successivamente, il Maestro Li Luo Neng (1807-1888), fu il primo a rompere ufficialmente il
rapporto con le scuole Ortodosse, cominciando ad introdurre un certo grado di spontaneità e
libertà nei movimenti e nelle forme.
A questo punto, le strade dello Xing Yi Quan si biforcano ulteriormente: da un lato, il Maestro Che
Yi Zhai (1833-1915), tornò alla forma più Ortodossa (“Lao Jia Xing Yi Quan”) codificata nei Dodici
Animali e Cinque Pugni. Si diede così vita a quello che, oggi, conosciamo come Xing Yi Quan della
provincia dell’Hebei; famoso per essere stato insegnato, con alcune varianti, in versione militare,
all’esercito nazionalista cinese negli anni 1920 e 1930 e per questo, e per la sua vicinanza alla
Capitale Pechino, definito spesso lo “Stile Classico” dello Xing Yi Quan.
Dall’altra, il Maestro Kuo Yun Shen (1822-1898), creando il suo Wu Xing Yi Quan o Wu Xing Quan
(“Pugno dell’Intenzione dei Cinque Movimenti o Cinque Forme”), scelse la via della “Spontaneità” o
della “Naturalezza” (“Ziran Jia Xing Yi Quan”), ricercando sempre più l’essenza stessa di ogni
tecnica e per questo, abbandonando a poco a poco le forme codificate degli animali, modificando i
Cinque Pugni ed introducendo sempre più le pratiche di salute Taoiste (Dao Yin Qi Gong) nella sua
Scuola.
Allo stesso tempo, il Maestro Kuo, integrò nella sua pratica i concetti presi dal Ba Gua Zhang,
appresi dallo scontro e dall’amicizia con il suo presunto fondatore Dong Haiquan (1813-1882),
dando vita ad un primo stile di “Sintesi”, resa poi ancora più evidente con il lavoro di un suo
famoso allievo, che fu poi conosciuto come il Maestro di Xing Yi Quan, Taiji Quan e Ba Gua Zhang,
il Maestro Sun Lu Tang (1860-1933).
Ci fu quindi una grande evoluzione dello Xing Yi Quan durante la vita del Maestro Kuo, tanto, che
nacquero diverse branche a seconda del periodo in cui un allievo seguì il Maestro e fondò la sua
scuola.
Il lavoro di sintesi, condensazione e spontaneità, arrivò al suo massimo quando il Maestro Kuo uscì
da tre lunghi anni di carcere, dove dovette praticare con ceppi a mani e piedi in spazi
estremamente ristretti.
Quando il Maestro Kuo uscì, e negli anni successivi fino alla sua morte, nacquero le basi dello Stile
Spontaneo dello Xing Yi Quan che abbandonò del tutto le Forme Animali e rese sempre più
sintetici e snelli i Cinque Pugni coadiuvandoli con le pratiche di Dao Yin Qi Gong Taoista.
Uno dei più famosi discepoli di Kuo Yun Shen, fu il Maestro Wang Xiang Zhai (1885-1965), che, alla
fine del 1800 d.C., continuò il viaggio verso la ricerca dell’essenziale.
Al discepolo, Kuo fece studiare pressoché solo la postura del Palo Immobile (ZHAN ZHUANG).
Come il suo Maestro, Wang divenne molto potente, ma il suo bagaglio tecnico era ridotto all’osso
e, morto il vecchio maestro, Wang studiò con vari insegnanti (sia di stili “Esterni” che “Interni”) fino
a codificare un suo stile che chiamò da prima Yi Quan (“Pugno dell’Intenzione”) e poi Da Cheng
Quan (“Pugno del Grande Risultato”) eliminando addirittura la parola “Xing” (Forma) dal nome per
evidenziare la supremazia dell’Intenzione rispetto alla forma che rischiava di limitare l’espressione
e bloccare la trasformazione dell’Energia. Allo stesso tempo, Wang continuò la fusione fra la
pratica Marziale e quella di Salute, integrando nella pratica forme di Ginnastica Taoista e fu con
lui che non ci fu più differenza fra i due aspetti.
Un allievo diretto di Wang Xiang Zhai, fu il Maestro Wang Zemin (1909-2002), che intorno al 1950
d.C., elaborò gli insegnamenti del proprio insegnante, recuperando però molto del lavoro del
Maestro Kuo Yun Shen e codificando un proprio stile di Xing Yi Quan, denominato Lian Huan
Quan (“Generazione Circolare del Pugno o Pugno Rimbalzante in Cerchio Continuo”).
Wang Zemin, unì quindi la pratica libera ed interna dell’Yi Quan del suo Maestro, alla tradizione,
rappresentata dai Pugni dei Cinque Movimenti del Maestro Kuo Yun Shen, semplificandoli
all’estremo, con la volontà di ricercare l’essenziale, di riportare la lotta, ma anche le pratiche di
salute, al loro aspetto istintivo, naturale e spontaneo. Considerando l’Arte Marziale, la ricerca e la
nutrizione della Salute e le pratiche di Risveglio come un'unica entità inscindibile.
Allo stesso tempo, Wang recuperò i passi ed i movimenti derivati dalla Lancia Uncinata del
Generale Yueh Fei integrandoli nella sua pratica e affiancò alla pratica “Interna”, la pratica dell’
“Esterno” (Hung Gar, Wing Tsun e Tang Lang) perché l’aspetto marziale dell’Interno non si
perdesse in occidente come spesso era accaduto, ad esempio, per il Taiji Quan.
Quando il Maestro Wang Zemin si ritirò (“Chiuse i Pugni”), per la prima volta il successore fu un
occidentale e non un cinese; infatti, nel 1979, la tradizione passò nelle mani del Maestro Georges
Charles (1950-Oggi), che a sua volta, fondò il suo stile, denominato San Yi Quan (“Pugno delle Tre
Armonie, o dei Tre in Uno o dei Tre Uni”). Che diviene quindi una scuola di Sintesi (“Zong He Jia
Xing Yi Quan”), legata allo Pugno della Forma e dell’Intenzione Spontaneo o Naturale (“Ziran Xing
Yi Quan”).
L’Intenzione del Maestro Georges Charles, è quella di avere un minimo bagaglio di autodifesa che
possa essere appreso da chiunque con non più di un ora al giorno di pratica, ma che sia efficace da
utilizzare nel momento del bisogno a mani nude o con le armi; facendo possibilmente si, che il
nemico non capisca dai movimenti, ne lo stile, ne le intenzioni del praticante.
Si ricerca quindi un movimento semplice, istintivo, appunto naturale, unico sia che si combatta
disarmati o armati di una qualsiasi arma e che sia valido contro aggressioni esterne
(malintenzionati, porte che si aprono all’improvviso, oggetti che cadono, ecc..), sia contro
aggressioni interne (squilibri, emozioni forti, malattie, ecc…); creando un’Arte Completa, che sia di
Difesa Personale, di Salute e di Risveglio.
Bisogna quindi comprendere che la Tradizione dello Xing Yi Quan Ortodosso coi suoi Cinque Pugni
e Dodici Forme Animali, quella dell’Yi Quan con la sua assenza di forma e fusione con le pratiche di
salute, come anche dello Liu He Xin Yi Quan (“Pugno del Cuore e della Mente delle Sei Armonie”) o
il Liu He Ba Fa (“Sei Armonie e Otto Tecniche”), sono in qualche modo contenuti nelle pratiche
della nostra scuola, anche se molta della loro “Forma” è stata trascesa, ma di certo non denigrata,
dimenticata o disconosciuta…
Tutte queste pratiche, sono frutti dello stesso Albero,
sono un'unica famiglia…
Si tratta solo di un percorso
di evoluzione e sintesi verso l’essenziale!
E’ quindi indispensabile capire cosa si intente per “Stile Naturale” o “Stile Spontaneo” (ZI RAN).
Lo Stile Spontaneo di Xing Yi Quan della Scuola San Yi Quan, si fonda quindi sulla Teoria dei
Cinque Movimenti dell’Energetica Classica cinese, applicati ai Pugni, ai Calci, agli Spostamenti ed
alle pratiche di Salute e Risveglio tipiche della Tradizione Taoista.
I Classici dicono:
Come fuori, così dentro.
Come nel Macrocosmo, così nel Microcosmo.
Quindi, il praticante è invitato ad osservare ed imparare dalla Natura: egli vede il Fuoco che
divampa senza forma, esplodendo e crepitando verso l’alto, il Metallo che scende come una scure
tagliando e separando, l’Acqua che penetra nelle profondità cambiando forma e movimento, il
Legno che emerge dalla terra avvolgendo tutto nelle sue spire vegetali con una forza dirompente;
ed in fine, vede la Terra che è il centro di tutto, permette gli scambi, nutre, sostiene e trasforma.
La Terra genera nel suo ventre il Metallo, accoglie e dirige l’Acqua, riceve le ceneri del Fuoco e
permette lo sviluppo del Legno.
Il praticante osserva come la natura funzioni, semplicemente, spontaneamente… appunto…
Naturalmente, ed osservandola, ritrova in se stesso e nella propria vita di tutti i giorni, le stesse
qualità energetiche: come il Fuoco egli a volte è entusiasta, si lancia con ardore fino quasi a
disperdersi; come il Metallo, a volte egli si ritrae, taglia i rapporti, definisce i confini. Come
l’Acqua, egli si nasconde, entra in se stesso per poi riemergere con vigore e, come il Legno,
riprende ad agire, si butta in qualcosa… Oppure, come la Terra, il praticante prende tempo,
osserva, mantiene il proprio centro, impassibile e calmo.
Allo stesso modo, nell’Arte Marziale, egli può colpire come un vulcano che eruttare verso l’alto,
esplodere come il Fuoco; tagliare e separare all’esterno come la lama del Metallo, colpire verso il
basso a spirale come l’Acqua, avvolgere all’interno o distruggere come il Legno oppure, ancora,
colpire dritto al centro come la Terra e, visto che come si dice nello Xing Yi: “Come sopra, così
sotto”, egli può avanzare decisamente come il Fuoco, avanzare di lato per avvolgere come il Legno,
arretrare di lato e deviare il colpo come il Metallo, arretrare decisamente come l’Acqua o
mantenere la propria posizione al centro come la Terra. In questo modo, le Tecniche vengono
ridotte all’osso, solo Cinque Movimenti, ma riducendosi, essi diventano incredibilmente
essenziali, facili da usare ed al contempo, potenti e versatili. Utilizzabili senza che la mente
razionale debba intervenire, senza che sia necessaria la memoria cosciente…
I Cinque Pugni legati ai Cinque Movimenti della nostra scuola (“Wu Xing Quan”), sono piuttosto
differenti da quelli delle scuole Ortodosse di Xing Yi Quan (“Lao Jia”).
Sono stati studiati dal Maestro Wang Zemin, riprendendo direttamente, le forme spontanee del
Maestro Kuo Yun Shen e del suo Pugno dei Cinque Movimenti (“Wu Xing Quan”), per essere un
“ponte” fra l’assenza totale di forma delle tecniche di Zhan Zhuang dell’Yi Quan e le complesse e
codificate forme di pugno dello Xing Yi Quan Ortodosso (“Lao Jia”).
In questo modo, l’allievo può comprendere meglio il continuo trasformarsi e differenziarsi
dell’energia e le sue differenti applicazioni marziali (più difficili da comprendere con il solo lavoro
interno dell’Yi Quan) ed approfondire il lavoro interno, senza però perdersi in forme complesse ed
avendo, al contempo, movimenti marziali profondamente legati alle pratiche energetiche di salute
e risveglio (difficile ottenere lo stesso risultato energetico coi Cinque Pugni dello Xing Yi Quan
Ortodosso); eseguendo così, in ogni gesto, tutti e tre i lavori insieme (“San Yi”).
Volendo riassumere in modo un po’ semplicistico, riduttivo e brutale, si può dire che: nello Xing Yi
Quan Ortodosso l’aspetto marziale prevale su quello salutare e di risveglio; nell’Yi Quan è il
contrario, ma nel nostro “Stile” le due componenti si equivalgono, entrambe sono coltivate allo
stesso modo, senza distinzione. Sarà l’Intenzione del praticante a decidere, in ogni istante, in che
aspetto verrà diretta la pratica.
Si arriva quindi, ad un movimento istintivo, spontaneo, naturale, che può adattarsi
istantaneamente ai cambiamenti infiniti che il combattimento o anche solo al vita “normale”
richiede.
Lo Xing Yi Quan della Scuola San Yi Quan, è privo di forme complicate, invita chi lo pratica a
“viaggiare leggero” (come diceva anche Bruce Lee), ad essere aperto, adattabile, fluido,
disponibile e flessibile; lo sprona a trovare e creare le proprie sequenze di colpi e movimenti da
solo, seguendo le sue inclinazioni ed i suoi bisogni nel preciso momento in cui essi si manifestano.
Il Maestro Georges Charles dice sempre:
La Pratica si deve adattare al Praticante…
Non vice versa…
E il Maestro Kuo Yun Shen diceva:
Avere una forma fissa e pensieri fissi è sbagliato.
A causa di ciò, è sempre più difficile raggiungere il livello della non-mente.
- Kuo Yun Shen
A questi semplici, ma potenti, concetti si uniscono poi le Pratiche di Nutrizione della Vita e di
Risveglio del Dao Yin Qi Gong della Tradizione Taoista Ling Pao Ming (“Scuola del Gioiello
Scarlatto”), che generano il Lavoro Interno (NEI GONG) in grado di regolare il Respiro, allineare la
Postura, clamare la Mente, armonizzare il Corpo, equilibrare le Emozioni e liberare lo Spirito.
Lo Xing Yi Quan Spontaneo della Scuola di Sintesi San Yi Quan, contiene tutto il lavoro tipico dei
cosiddetti “Stili Interni” (NEI JIA), come il Taiji Quan e il Ba Gua Zhang: ritroveremo quindi, le Sei
Armonie (LIU HE), la Forza a Spirale (CHAN SI JIN), la Forza Esplosiva (FA JIN o FA LI), il
Radicamento, il Rilassamento Attivo (SONG) e via dicendo… Ma sempre senza appesantire la
pratica, senza fissarci sulla forma…. Praticando in modo spontaneo, intuitivo..
Liberando lo Spirito!
E, quando, praticando con costanza, l’allievo avrà intimamente compreso la pratica dei Cinque
Movimenti: gli attacchi, le difese, i passi, le emozioni, le immagini, i legami con organi e visceri, con
le stagioni, con le ore del giorno, i suoni, ecc.. Allora, forse, si accorgerà che c’è qualcosa ancor più
indifferenziato, ancor più “senza forma” dei Cinque Movimenti che governano la vita sulla Terra..
Guarderà in alto è capirà che esiste il Cielo, guarderà in basso è vedrà che esiste la Terra e, se sarà
attento, scorgerà i Vapori che salgono e le Piogge che scendono….
E abbandonerà anche la poca forma dei Cinque Movimenti; la sua pratica diverrà ancora più
indifferenziata e sfuggente, ancora meno comprensibile agli occhi del profano che cerca la forza
bruta e la forma codificata… E chissà, forse, potrebbe esserci ancora molta strada sul cammino del
praticante, che sempre più libero e leggero, potrà incamminarsi verso qualcosa di ancora più
indifferenziato… Verso il Vuoto….
Lo Stile di Xing Yi Quan Spontaneo della Scuola San Yi Quan, è quindi questo: uno stile di sintesi,
una pratica semplice ed applicabile da subito, che non richiede (per un uso basilare) di molte ore
di allenamento, ma che offre strumenti intuitivi al praticante per difendersi da aggressioni esterne
(Arte Marziale) o interne (Pratica di Salute) e che, un piccolo passo alla volta, porta chi lo pratica
verso l’armonia con la natura, il risveglio e l’evoluzione personale.
Allo stesso tempo, la pratica a mani nude è facilmente adattabile alle armi: bastone lungo, bastone
corto, lancia, sciabola, spada, coltello, ecc..